18 | È Stato Solo Un Errore

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Dopo ore estenuanti ma piacevoli passate in compagnia di Héctor, torno in Hotel.
Ci siamo scambiati il numero di telefono, domani mi ha invitata agli allenamenti della sua squadra e dopo mi porta a prendere una bevanda, per lui, gustosa nonché: Horchata.
Appena arrivo in stanza e chiudo dietro di me la porta, compongo il numero della mia migliore amica.
-Pronto? Charlotte mi senti?- Domando.
-Ciao Sofia, si ti sento, dimmi- Dice.
-Ho conosciuto un ragazzo, nel senso, lui è arrivato verso di me ci siamo messi a chiacchierare ed è un calciatore- Dico scandendo bene la parola calciatore.
-Attiri calciatori di tutte le nazionalità, che fortuna- Ammette la mia migliore amica.
-Ti giuro che non lo faccio apposta!- Esclamo leggermente irritata dalla sua affermazione.
-Ehi calmiamo le acque, non è un ottimo momento per litigare- Mi dice Charlotte infastidita dalla mia risposta.
-Che mi stavi dicendo?- Mi domanda.
-Domani andrò ai suoi allenamenti e dopo mi porterà a provare l'horchata- Racconto.
-Oh interessante, se ha un amico affascinante presentamelo, ci conto eh- Mi raccomanda Charlotte.
-Certo amica mia, un bacio da Barcellona- Dico ridacchiando.
-Un bacio dalla noiosa Firenze- Ride anche lei.
La sera non tarda ad arrivare e Sofia si siede fuori al balcone su una sdraio a contemplare il tramonto.
Chissà cosa sta facendo Kenan, nulla da fare, il mio pensiero è sempre rivolto verso di lui.
Quel maledetto Kenan.
Sono curiosa di sapere quella viscida ragazza chi sia.
Estraggo il cellulare dalla tasca e apro WhatsApp.
Faccio un respiro profondo ed entro nella chat con Kenan.

Kenan che mi devi dire?

Alla buon'ora! Non ce la facevo più ad aspettare!

In ogni caso..
Ti amo follemente, è stato solo un errore

È stato solo un errore.
La frase che in quegli attimi rimbombava nella mia testa come un pezzo mandato in radio.

Se mi avessi davvero amata non saresti andato a letto con quella

Ero ubriaco Sofia, ti prego capiscimi
Io ti amo

Non voglio più sentirti dire questa frase
Visualizzato

Rimango a fissare il vuoto dopo aver posato il telefono.
Tiro un sospiro e guardo i colori del tramonto addolcirsi.
Improvvisamente sento battere le mani violentemente sulla porta d'ingresso della mia camera.
Ma chi sarà mai?
Mi alzo e vado verso la porta allungo la mano verso la maniglia e la apro.
Non posso mai credere ai miei occhi.

Credi nel destino? - Kenan Yıldız.Where stories live. Discover now