capitolo 2

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Pov Elle
<< una margherita, una patate e due birre al tavolo 5>>
<<arrivano>>
Ed eccomi qui,a diciannove anni a lavorare in un ristorante per cercare di ripagare quei debiti che il mio stupidissimo padre ha con una persona importante.
Mia mamma, la mia forza, morì quando avevo solo 8 anni per un tumore, da quel momento, oltre che a giocare mio padre iniziò a bere tutte le sere.
Il mio sogno è sempre stato quello di studiare e diventare un medico, amo la medicina, ma ho deciso di metterlo da parte per aiutarlo.
prendo le ordinazioni e mi dirigo verso il tavolo, poso tutto e tornai al balcone.
<< ei Elle>>
<< ciao Noah>> è il mio migliore amico da sempre, è stato via per il suo anno all'estero ed è finalmente tornato.
<< come stai bellissima>>
sul mio volto compare un sorriso triste << come potrei mai stare? mio padre è sempre lo stesso, beve beve beve e non conclude nulla, ho persino paura che possa farmi qualcosa la notte mi chiudo dentro la stanza a chiave. però guardiamo il lato positivo, se lavoro di più il debito diminuisce e di conseguenza più in fretta potrò iniziare a studiare medicina>>
<< sai che puoi contare su di me sempre>>
<< lo so Noah grazie>>
Dalla porta entrarono due ragazzi, uno più bello dell'altro,si accomodano al tavolo e abbozzando un sorriso vado a prendere le ordinazioni.
<< salve cosa prendete?>>
<< una pizza con il salamino>> dice il primo ragazzo
<< e una quattro stagioni>> conclude il secondo guardandomi con freddezza, rimango incantata alla bellezza di questo ragazzo.
<< da bere invece?>>
<< due birre medie>>
<< arrivano subito>>
portai l'ordine in cucina e preparai le birre, le portai al tavolo.
<< sai Elle sei una bella ragazza, peccato per tuo padre>>
mi giro lentamente prendendo un respiro << come conosce mio padre>>
<< bhe mi dovete molti soldi, lo conosco bene>>
<< senta io non centro nulla, quello che guadagno lo do a lui, penso manchi poco alla somma che aveva chiesto, mi ha assicurato che gli sta mandando tutti i soldi>> il ragazzo si alza
<< piccola Elle a noi non è mai arrivato nulla, quindi ti conviene muoverti e darci quello che abbiamo prestato a tuo padre perché può finire realmente male>>
il panico si impossessa di me << è impossibile lavoro da tre anni, dovrebbe essere quasi apposto, vi state sbagliando>>
<< Elle al tavolo cinque>> mi chiama la cuoca
<< vai pure, avremo modo di parlare più avanti, non finisce qui>>
una lacrima solitaria mi riga il viso, la cacciai subito, dopo quella discussione i due non dicono più nulla e dopo aver pagato escono dal ristorante.
Tiro un sospiro di sollievo, incosciente del fatto che il guaio era proprio dietro l'angolo.

caos Where stories live. Discover now