Capitolo 12

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Mi sveglio e guardo l'orologio, sono le dieci di mattina, metto la mano dall'altra parte del letto, ma è vuota, Fede non è qui con me, così decido di alzarmi e di andare in cucina, quando lo trovo seduto sul divano

"Ehi buongiorno" mi sorride

"Buongiorno" dico stropicciandomi gli occhi

"Ti ho portato la colazione" dice indicando con la mano il tavolo

"Sei uscito?" chiedo

"Mi ha chiamato tuo zio, era preoccupato per te, così sono andato a casa tua perché doveva darmi dei documenti da firmare" dice senza darci peso

"Cazzo mi sono scordata di avvisarlo, scusa ma perché ha chiamato proprio te, poteva chiamare Adriana o Nicolò" dico

"Possibile che non lo capisci? Se ne accorto tuo zio e tu ancora nulla, non ti entra in quella testolina eh" dice alzandosi dal divano per poi venire verso di me facendo sbattere il mio esile corpo contro il muro

"Cosa avrei dovuto capire" domando quasi in un sussurro, il suo sguardo si alternava tra i miei occhi, le mie labbra e le mie gambe scoperte, si indossavo ancora la sua maglietta, stava per parlare quando bussano alla porta, il nostro stato di trance scompare e lui si dirige verso la porta aprendola, ma quella persona mi fa gelare il sangue

"Ciao tesoro" dice Benedetta entrando in casa stampando un bacio sulla guancia a Federico

"Oh, Fede lei chi è?" domanda al ragazzo che non sapeva cosa fare o cosa dire

"Nessuno di importante me ne vado" sputo acida, mi dirigo verso la camera degli ospiti, indosso velocemente il vestito di ieri sera e mi dirigo verso l'uscita

"Chiara aspetta un attimo" dice Federico prendendomi per un braccio

"Lasciami" dico cercando di staccarmi dalla sua presa "Federico ho detto lasciami" grido e finalmente la sua mano si stacca dal mio braccio

Esco da quella maledetta casa e inizio a camminare, cerco di ricordarmi la strada di casa e fortunatamente dopo non molto la trovo.

Pov's Federico

"Benedetta ma ti si è fuso il cervello" le grido contro, la rabbia sta prendendo il sopravvento

"Ma chi era quella puttana? Indossava per giunta una tua maglietta, dimmi la verità te la sei scopata?" dice urlando

"Per prima cosa non ti permettere di chiamarla in quel modo perché non lo è affatto e poi no, non me la sono scopata, non è un giocattolo" dico, Chiara per me non era una da una botta e via, quella ragazza stava prendendo un ruolo molto più importante nella mia vita

"Allora che ci faceva qui, a casa tua eh?" chiede

"Benedetta basta, quante cazzo di volte devo ripetertelo, noi due non stiamo insieme" dico

"Lo so che mi ami ancora" dice quasi sussurrando

"Benedetta, ti prego esci" dico aprendole la porta "Tra noi non c'è più niente" dico e lei esce di casa sbattendo la porta

Porca puttana che casino, perché perché devo rovinare sempre tutto, devo parlare con Chiara, adesso...




Ciao ragazzi, come state? Spero bene.
Ecco un nuovo capitolo, è un capitolo di passaggio ma spero vi piaccia lo stesso.
In questa parte abbiamo anche visto il punto di vista di Federico, cosa ne pensate?
Ci tengo a precisare che non ho nulla contro Benedetta o contro Paulo Dybala, e anche che questa storia è tutta frutto della mia immaginazione.
Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e come sempre lasciate una stellina e un commento per farmi sapere se vi sta piacendo la storia e fatemi sapere anche cosa vorreste vedere in questo percorso, se avete idee, richieste contattatemi in privato 💓

I hate you, Federico Chiesa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora