Sono anni che ti aspetto... s...

Oleh aurora_inwonderland

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Se avete seguito la prima parte della storia sapete che Paola e Fabrizio si sono lasciati mentre Ermal e Iren... Lebih Banyak

Sono anni che ti aspetto... seconda parte
Trama
Quando il mondo ti crolla addosso
Incubi
Una sorpresa fallita
Un buon consigliere
Non posso pensare di passare un altro giorno senza di te al mio fianco
Love boat
Nuovi traguardi
Hai conquistato la famiglia
Ti sei imbucata alle prove!
Buon compleanno!
Roma Palalottomatica
Prove di famiglia
Forum Assago
Catania
Influenza
Il bello di litigare è fare pace
Intanto cadremo in tentazione
Gelosia
La complicità
Finalmente Brescia
Ammirandoti
Sorprese!
Sei una splendida persona
Discussioni
Fine tour
Feste pre natalizie
Natale
Bilanci di fine anno
Desideri di fine anno
Famiglia e momenti di coppia
Viste e rassicurazioni
Cena di famiglia
Rinnovo e festeggiamenti
Fisioterapista e feste di compleanno
Prove di famiglia
Non ce lo vedo Fabrizio con il tutù
San Valentino
Una luce diversa
Poesia dell'amore ritrovato
Desiderio
Complicità
Festa del papà
Il senso di ogni cosa
Il panico che provoca l'ipocondria
Serenità e complicità
La complicità
Compleanno
Discussioni
Diretta
Dirette speciali
Anniversario
Annunci
Giornate speciali
Mare
Corredino
Compleanni
Benvenuto a un pianto che commuove
Festa a sorpresa
Primo compleanno da mamma
Incontri inaspettati
Feste di Natale
Vita in tour
Ufficio e compleanno
Epilogo

Notizie inaspettate

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Oleh aurora_inwonderland

#Paola POV

20 febbraio 2020

E' giovedì sera e sto uscendo dall'ufficio per andare a cena a casa di Giada e dai bambini, Fabrizio è partito questo pomeriggio, direzione Toscana per registrare cose nuove con colui che ha diretto l'orchestra al Festival di Sanremo che vinse con il riccio.

Io sono rimasta a Roma per lavoro e sono molto felice di passare del tempo con la sua ex e i piccoli, devo dire che a dispetto degli inizi ormai io e lei andiamo d'accordo.

Salgo in auto e mi dirigo verso casa di Giada avvisandola che sono appena partita dall'ufficio.

Mentre guido squilla il telefono ed è mia mamma. - Ciao mamma, sono appena uscita dall'ufficio, come stai? -

- Stai guidando? - è ancora stupita da questa cosa.

- Si, ma tranquilla che ho il vivavoce. -

- Meno male, insomma Fabrizio ha proprio fatto i miracoli. - scherza lei.

- Con estrema pazienza. -

- Comunque pensavo che passasse a prenderti al lavoro. -

- A volte mi accompagna e passa a prendermi se non ha impegni ma è partito oggi pomeriggio. -

- Come mai? - mi domanda curiosa.

- Per lavoro, sta registrando cose nuove con un collega in Toscana, tornerà tra qualche giorno. -

- Insomma sei tutta sola. -

- Si, infatti sto andando a cena a casa della sua ex e con i piccoli. -

- Sul serio? -

- Sono seria mamma, ormai andiamo d'accordo. -

- Meglio così allora. -

- Comunque non mi hai risposto, come stai? -

- Sto bene, avevo voglia di sentirti. -

- Mi mancate anche voi. - ammetto io.

- Sicura? -

- Si mamma, mi manca casa alle volte, è anche vero che con Fabrizio sto bene e ho seguito il cuore che mi ha portato a Roma e non potrebbe essere diversamente. Però ogni tanto mi piacerebbe avere più tempo e modo per stare con voi. - le dico sinceramente.

- So che non te la senti di stare lontano da Fabrizio. -

- Se nel weekend sta fuori magari prendo il treno e salgo ok? - le propongo io. - Ci aggiorniamo magari domani. -

- Va bene tesoro, a domani e buona serata. -

- Anche a voi. - e chiudo la chiamata.

Scendo dall'auto chiudendola e suono il campanello di Giada che subito apre il cancello. - Permesso! - dico io entrando in casa e devo dire che fa un po' strano pensare che Fabrizio abbia vissuto qui con lei, che sono stati una famiglia felice tra queste mura però non c'è alcuna gelosia o alcuna paura che lei possa portarmelo via.

- Vieni! - e mi accoglie lei sorridente. - E' quasi pronto. -

- Le pesti? - domando io.

- A lavarsi le mani. - e infatti poco dopo li sento correre per raggiungerci.

- Ciao piccoli. - e li stringo dato che sono corsi ad abbracciarmi.

- Papà? - domanda Anita.

- Papà è partito per lavoro, torna tra qualche giorno. -

- Mi manca già. - si lamenta lei.

- Ti confesso che manca già anche a me. - scherzo io e la piccola mi sorride.

- Spero che abbiate fame. - annuncia Giada invitandoci a tavola.

- Che profumino! - le dico.

- Grazie. -

Siamo seduti a tavola a mangiare e i piccoli si divertono anche a punzecchiarsi, sorrido divertita perchè ormai sono abituata a queste scene.

- Scusali. - mi dice Giada quando hanno ottenuto il permesso per alzarsi e guardare un po' di cartoni animati in salotto.

- Ma scherzi? So che sono fatti così e non c'è problema, li trovo adorabili. -

- A volte fanno perdere la pazienza. -

- Può capitare ma poi torni ad amarli alla velocità della luce. - e decido di aiutarla a riordinare.

- Siediti dai. - mi dice lei.

- No, mi fa piacere aiutarti e grazie anche dell'invito. -

- Sapevo che eri sola e pensavo fosse una cosa carina. - mi sorride. - Sono contenta che tra di noi ci sia sereno, so che inizialmente ho esagerato. -

- Non credo che tu abbia esagerato. - le dico. - Eri preoccupata che una nuova persona entrasse nella vita dei vostri figli, pensavi che non fosse qualcosa di serio e penso che sia anche normale, farei lo stesso io credimi. -

Lei mi sorride. - Sono stata pesante con Fabrizio quando era in vacanza con te però non immaginavo che tu avessi perso vostro figlio. -

- Nessuno lo immaginava, abbiamo aspettato a dire a tutti ciò che era successo, al momento era troppo doloroso e noi eravamo distanti anche se poi proprio quella vacanza ci ha aiutato a tornare insieme. -

- Ne sono felice, vi vedo bene. -

- Anzi se posso essere sincera quando ho sentito per sbaglio la vostra telefonata ho capito quanto mi amava e quanto anche io lo amassi di nuovo e proprio quel giorno abbiamo chiarito. -

- Allora qualcosa di buono l'ho fatto. - scherza lei.

- Più di qualcosa, mi hai permesso di conoscere quelle splendide meraviglie. -

- Io non so come tu faccia. - mi dice sincera mentre ci sediamo a sorseggiare una tisana.

- A fare cosa? -

- Ad amarli quasi come se fossero i tuoi soprattutto pensando che avete perso il vostro bambino. -

- Penso che mancherà sempre all'appello però devo dire che ci penso molto meno ora rispetto ai primi mesi, ci ho messo del tempo per riprendermi totalmente ma ora sono felice e spero che prima o poi ci sarà un nostro bambino e chissà come la prenderebbero i due. -

- Non sanno quanto accaduto vero? -

- No, abbiamo preferito non dirglielo. -

- Sono d'accordo. - afferma Giada. - Quindi per ora ancora niente? - mi domanda con estrema delicatezza.

- Al momento ancora nulla, ma sono consapevole che serve tempo. -

- Hai ancora paura? -

- Penso che una parte di me avrà sempre paura e anche una parte di Fabrizio, ma la paura è la cosa che ci spinge sempre a superare i nostri limiti e così stiamo facendo. Quando arriverà terremo sotto controllo la situazione e speriamo che possa andare tutto bene, se dovesse succedere di nuovo non ho idea di come prenderei la cosa. -

- Immagino ma non pensare a quell'ipotesi. - mi dice lei.

- Giusto. - e sorrido.

- Comunque vi voglio stare vicino. - afferma decisa. - A te cosa piacerebbe? Maschio o femmina? -

- Non saprei, forse maschio se in futuro dovesse arrivare una sorellina ma non abbiamo mai parlato di numeri, per me maschio o femmina che sia basta che sia sano. - affermo sincera.

- Tu ne vorresti due? -

- Basta che non siano due gemelli in un colpo solo visto che corro questo rischio. - e rido.

- Sul serio? -

- Eh si. -

- E non ti alletta l'idea? -

- Per niente. - e scuoto la testa. - Tu come pensi che la prenderanno quando succederà? - e con il capo indico il salotto dove i piccoli stanno ancora guardando i cartoni e giocando.

- Penso e spero bene, vanno d'accordo con te e so che tu e Fabrizio gli spiegherete ogni cosa con la massima calma. -

- Ovvio. - e le sorrido. - Ora meglio se vado. - dico io controllando l'ora, tra poco dovrebbe chiamarmi Fabrizio e ancora devo tornare a casa e fare la doccia.

- E io metterò a letto le pesti. - e ci alziamo.

Recupero la giacca salutando Libero e Anita prima di uscire da casa loro per tornare nel mio nido che per fortuna non è troppo distante.

Una volta a casa mi fiondo velocemente in doccia per poi indossare il pigiama.

Mi butto sul letto proprio mentre il telefono inizia a suonare ed è una videochiamata da parte di Fabrizio.

- Amore che tempismo. - dico io divertita.

- Perchè? -

- Sono appena uscita dalla doccia il tempo di infilare il pigiama e buttarmi sul letto. -

- Mo pure telepatici. - scherza lui.

- Esatto. - e gli sorrido. - Come stai? -

- Sto bene, hai visto le storie che ho messo? -

- Ho visto si, mi sembra un bellissimo posto. -

- 'a prossima volta devi veni co' me. -

- Magari. - e rido. - Ma sai che c'è un sacco di lavoro di fare con nuove date sempre in aggiornamento. -

- 'o so. - e mi fissa. - Tu come stai? -

- Sto bene, a dire il vero sono tornata a casa da poco. -

- Do sei stata? - e lo vedo parecchio curioso.

- A cena con Giada e i tuoi piccoli. - gli spiego.

- Sul serio? -

- Ebbene si, mi ha invitato e ho pensato di accettare, non mi andava di stare sola e poi ormai andiamo d'accordo. -

- Hai fatto bene. -

- Anita mi ha detto che le manchi. -

- Pure lei me manca. - e sospira.

- E io? - domando facendo la vocina da bambina.

Lui ride. - Me manchi 'n sacco amore mio. - replica lui dolcemente. - Comunque non fa più la vocina da bambina. -

- Perchè? - domando io mordendomi il labbro inferiore con il chiaro intento di farlo impazzire.

- Perchè si e non me provoca. - e ride.

Metto il broncio. - Senti ma quando pensi di tornare? - chiedo io curiosa.

- Perchè? -

- Perchè volevo regolarmi per organizzare il weekend se tu sei impegnato ancora con il lavoro pensavo di andare a trovare i miei. -

- Piccolè non so quanto ce metto però se tu vuoi anna dai tuoi non ce stanno problemi. - mi rassicura lui.

- Sicuro? -

- Certo, 'o sai che puoi vederli quando te va. -

- Si lo so, è che se torni potevamo stare un po' insieme. -

- Ma io e te possiamo sempre sta insieme, mentre non vedi da troppo la tua famiglia per cui prenota er treno. -

- Davvero? -

- Si, te prometto che domenica sera te vengo a prende alla stazione e stiamo insieme. -

- Eh va bene mi hai convinto ma solo perchè mi mancano. -

- Grazie. - mi dice lui.

- Di che? - domando io perplessa mentre con il portatile prenoto il biglietto di andata e ritorno.

- De esserte trasferita a Roma, per me anzi per noi è la maggior dimostrazione d'amore che una donna ha fatto per me, hai lasciato tutto per la nostra storia. -

- E sai che lo rifarei milioni di volte se necessario perchè tu sei la cosa migliore che mi potesse capitare nella vita. - gli dico fissandolo intensamente.

- Ti amo. -

- Ti amo anche io Mobrici. -

- Quindi com'è annata con Giada? -

- Benissimo, sembriamo quasi amiche. - dico io.

- La cosa me dovrebbe spaventa? -

- Forse. - e rido.

- Comunque so contento se annate d'accordo. -

- Si, abbiamo parlato molto. Di me e te, si è scusata con me per gli inizi quando non voleva che io incontrassi i bambini. -

- Allora so contento. -

- Abbiamo anche parlato di eventuali pargoli nostri. - dico io mentre gioco con il piumino del nostro letto.

- E? - mi chiede curioso.

- Mi ha chiesto se volevo maschio o femmina e ho specificato maschio se poi dovesse esserci una femmina ma che comunque è indifferente, a me basta che stia bene, le ho anche detto che non abbiamo mai parlato di numeri. -

- E pensi che sia necessario parla de numeri? -

- Forse si, non è così che si fa? -

- No, c'amiamo e avremo anche due figli se necessario, non vojo parla de numeri, arriveranno quanti ne vorremo. -

Sorrido mordendomi il labbro. - Sappi che io due gemelli non li reggo e scappo dopo il parto. - scherzo io.

- Me abbandoni così? - domanda indicandosi.

- Non potrei mai. - e sorrido. - E poi sai cosa? -

- No, cosa? - chiede curioso.

- In passato se pensavo ad avere due gemelli avrei tirato sul serio le capocciate da qualche parte ma con te non voglio scappare e affronterei qualsiasi cosa. -

- Pure io. - e mi sorride. - Ma non è che niente niente me devi comunica qualcosa? -

- No, lo sai non c'è ancora nessuno. - e mi accarezzo la pancia. - E non potrei mai dirtelo attraverso uno schermo anzi voglio scoprirlo insieme questa volta. -

- E sarà così. -

Cambiamo argomento fino a quando non ci salutiamo dato che domani dobbiamo entrambi lavorare e io domani mattina avviserò i miei della mia partenza.


Sono in pausa pranzo e chiamo mamma. - Mamma, ho il treno e salgo per il weekend. -

- Tesoro non so se è il caso. -

- Perchè? - domando io non capendo.

- C'è il Coronavirus qui in Lombardia e stanno iniziando a bloccare tutto. -

- Ma che scherzi? - domando in panico.

- No tesoro, per questo ti dico di stare a Roma che è più sicuro. -

- Voi come state? -

- Bene tesoro, non è qui ma in provincia di Lodi e Cremona, almeno così dicono al telegiornale. -

- Scendete voi. -

- Non è sicuro tesoro, se fossimo contagiati porteremmo il virus, sta tranquilla che andrà tutto bene. -

- Mamma! - mi lamento io.

- Paola davvero va bene. -

- Come vuoi, allora avverto anche Fabrizio che non parto. -

- Ci saranno occasioni prossimamente con una situazione più sicura ok? -

- Va bene. -

Chiudo la chiamata e spiego brevemente a Fabrizio con un audio perchè so che ora sta lavorando quindi non voglio disturbarlo e nemmeno allarmarlo eccessivamente, poi inizio a controllare le ultime notizie e mi sento a dir poco impotente.

< Torno stasera da te >  è la sua risposta evidentemente mi ha sentito parecchio agitata e non è un bene dato che siamo entrambi ipocondriaci e non so perchè ho il gesto istintivo di portare la mano sulla pancia e mi sorge il dubbio che forse potrei essere incinta anche senza aver avvertito ancora nessun sintomo, scuoto la testa, ho avuto il ciclo poco prima di San Valentino quindi è impossibile mi ritrovo a pensare.

Chiamo la mia dottoressa, voglio parlarle stasera prima di tornare a casa.

- Amore ma a che ora arrivi? - domando io.

- Parto tra un po' perchè? -

- Perchè sto senza macchina, pensavo di dover andare in stazione. -

- Te passo a prende io. -

- Perfetto e abbiamo un appuntamento. - gli dico.

- Dove? - domanda non capendo.

- C'ho un dubbio e voglio togliermelo. -

- Amò non te sto a capì me spieghi per favore? -

- Ho letto la cosa del virus e sono un po' andata in panico e un po' come ieri sera la mano mi è finita sulla pancia, potrebbe essere un riflesso incondizionato oppure sento che c'è qualcosa quindi ho chiamato la dottoressa voglio parlare con lei. - dico a raffica.

- Parto presto e annamo insieme, te tengo la mano io. -

- A dopo amore. -

- A dopo piccolè. - e sento la sua voce che è un mix di sentimenti ed emozioni costrantanti sicuramente gioia e felicità ma in parte c'è ancora anche la preoccupazione.

Sono agitata e fatico a lavorare ma cerco di impegnarmi.

È finalmente ora ed esco trovando Fabrizio.

- Fab. - e lo abbraccio.

- Piccolè che succede? - mi domanda lui.

- Sono agitata. -

- Sta calma. - mi dice mentre saliamo in auto e mi stringe la mano visto che per fortuna l'auto ha il cambio automatico.

- Tu come stai? -

- Agitato pure io devo di ma non m'aspettavo succedesse visto che ieri m'hai detto che non era possibile. -

- Lo so, ho avuto da poco il ciclo. -

- Infatti. -

Per fortuna arriviamo puntuali nonostante il traffico e infatti poco dopo la dottoressa ci chiama in studio.

- Paola che succede? -

- So che ho avuto da poco il ciclo ma è durato poco e ieri e anche oggi mi sono portata la mano alla pancia come se sentissi qualcosa. -

- Ora vediamo dai. - mi fa accomodare sul lettino mentre mi chiede i dettagli sulle date del ciclo. - Eventualmente poi ti faccio un prelievo e domani vi do i risultati. -

- Dobbiamo aspettare fino a domani? - chiede Fabrizio che sembra essere teso.

- Vediamo, state calmi. - e fissa il monitor dato che ha iniziato a farmi l'ecografia. - Allora qui sembra esserci qualcosa. - e ci indica un puntino sul monitor. - Penso che sia da massimo un paio di settimane quindi non avevi il ciclo. -

- Sul serio? - domando io con un misto di emozioni pazzesche. Felicità ma anche un sacco di paura.

- Si, Paola. Faremo degli esami per avere la data riguardo il concepimento ma comunque state bene entrambi. È forte per cui cerca di essere rilassata ok? -

- Ok. -

- So che hai paura ed è normale. - mi rassicura la dottoressa. - Insieme affronterete qualsiasi cosa e sarete degli splendidi genitori. Vi assicuro che questa volta andrà bene. -

- Speriamo. - dico io.

- Piccolè andrà tutto bene come dice la dottoressa. Saremo una famiglia! - e mi bacia dolcemente mentre lo vedo commosso a dir poco.

- Facciamo il prelievo e domani vi darò maggiori indicazioni. -

- Per il lavoro? -

- Stai lavorando in ufficio? -

- Attualmente si. -

- Penso che se lavori in ufficio e stai rilassata puoi continuare, penso che toglierti il lavoro sia troppo e vivresti male la gravidanza.- afferma la dottoressa che sembra avermi capita.

- Già. -

- Comunque puoi condurre una vita assolutamente normale anche di coppia. - ci rassicura poi.

- Grazie. - e riapro gli occhi quando sento che ha finiti il prelievo del sangue perché ho proprio la fobia dell'ago e soprattutto non amo vedere il sangue.

- A domani. - ci dice la dottoressa mentre usciamo dallo studio.

Fabrizio mi abbraccia. - Come te senti amò? -

- Felice, incredula, innamorata ma anche spaventata. Non so se sarò all'altezza e ho paura che vada male. -

- Andrà bene. - e appoggia la sua fronte contro la mia.

- Tu come stai? -

- Sto bene so felice, avremo un bambino nostro. -

- Si. - e sento le lacrime che lui prontamente asciuga prima di baciarmi.

- Annamo a casa. -

- Si. - e sorrido. - Fab? -

- Dimme amò. -

- Ti amo. -

- Anche io. -

- Volevo chiederti una cosa. -

- Cosa? -

- Aspettiamo a dirlo alle nostre famiglie e anche ai bambini ti prego! Se andasse male sarebbe troppo difficile. -

- Togliete dalla testa che andrà male. Andrà tutto bene. E si aspettiamo un po' ma poi lo diremo a tutti. -

- Che intendi per un po'? - chiedo io curiosa.

- Un paio de mesi perché ormai te conosco. - e mi sorride mentre parcheggia a casa.

Apriamo la porta e decidiamo di sistemarci velocemente per la notte che passiamo tra coccole baci mentre aspettiamo la chiamata dalla dottoressa.

- Che sarai? Maschio o femmina? - chiede Fabrizio ad alta voce.

Sorrido mentre gli accarezzo i capelli. - Sono curiosa anche io e aspettare per scoprirlo sarà lunga. - e ridacchio.

- Vero. - e mi bacia prima di accarezzarmi la pancia. - Posso? -

- Non devi chiedere. - e gli sorrido.

- Stavolta sarà tutto diverso. Ce sto da subito. - e mi fissa.

- Stavolta me ne sono accorta subito quindi sarà tutto diverso. - dico decisa. Voglio e devo essere positiva.

- Ti amo immensamente. -

- Anche io. - e lo bacio di nuovo. - Lui o lei sarà fortunato ad avere un padre come te. -

- Pure con te come madre sarà fortunato o fortunata. -

- Già. - e sbadiglio leggermente.

- Dormiamo. - e abbracciati con le mani intrecciate sulla mia pancia prendiamo finalmente sonno. 


* Buongiorno come state? Eccomi tornata con un nuovo capitolo, che ne pensate? Lo so che non ci speravate più ma sembra proprio che un piccolo o una piccola Mobrici sia in arrivo, speriamo che questa volta le cose vadano diversamente. Attendo con ansia i vostri commenti. Grazie mille a chi legge, vota e commenta sempre. Al prossimo aggiornamento! * 

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