DEEP INSIDE || J.JK ✓ (Traduz...

נכתב על ידי TOMYBELOVEDV_

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[COMPLETATA] ❝ Voglio toccare le parti di te che nessun'altro ha toccato. Voglio possedere quel pezzo di te c... עוד

× Dominante ×
! IMPORTANTE !
Capitolo 1 | In ginocchio
Capitolo 2 | Rovente
Capitolo 3 | Solo io posso toccarti
Capitolo 4 | Vieni per me
Capitolo 5 | Starboy
Capitolo 6 | A porte chiuse
Capitolo 7 | In basso per te
Capitolo 8 | Sotto al tavolo
Capitolo 9 | Notte piccante
Capitolo 10 | Senza mai smettere
Capitolo 11 | Solo mia
Capitolo 12 | Dominami
Capitolo 13 | Segreto indicibile
Capitolo 14 | Proteggimi
Capitolo 15 | Dimmi belle bugie
Capitolo 16 | Tieniti a me
Capitolo 17 | Perdonami
Capitolo 18 | L'amore non è una scelta
Capitolo 20 | Possessivo
Capitolo 21 | Parole che feriscono
Capitolo 22 | Controllami
Capitolo 23 | Perderti
Capitolo 24 | Senza te
Capitolo 25 | Lasciami
Capitolo 26 | Non come te
Capitolo 27 | Appetitoso
Capitolo 28 | Infiammato
Capitolo 29 | Comportarsi in modo curioso
Capitolo 30 | Amore senza fine
- Ringraziamenti.
100k letture ❤️‍🔥

Capitolo 19 | Perderti

6.7K 300 166
נכתב על ידי TOMYBELOVEDV_




Ho letteralmete corso per questo aggiornamento infatti mi scuso in anticipo per gli eventuali errori. Parecchi di voi ci sono rimasti male per il mancato aggiornamento di ieri sera e ho voluto rimediare dato che potevo <3


"Che cazzo ci fai tu qui?" l'uomo che non mi aspettavo di vedere, mi fa rabbrividire fino all'osso con la sua voce e il mio cuore manca un battito per lo spavento. Mi muovo verso Jaemin e poso gli occhi su Jungkook che sta per fare un casino e percepisco il sangue congelarmi nelle vene.

"J-Jungkook..." balbetta di fronte a lui, e quest'ultimo avanza verso di noi con il fuoco negli occhi. "Ti ho chiesto. Cosa cazzo ci fai tu qui." lo afferra per il colletto in modo da lanciarlo brutalmente contro uno dei mobili, lasciando così che la rabbia si impossessi del proprio corpo. Koya impazzirà.

Chiudo la porta e cerco di mettermi tra loro in maniera da calmare Jungkook. "Va tutto bene Jungkook, voleva solamente parlare..." avvolgo la mano intorno al suo braccio come meglio riesco, data la forte stretta che ha su Jaemin e spero che la sua ira sbollisca. "Gliel'hai detto?"

Jaemin ricomincia a versare lacrime, affrontando un uomo ricolmo di rabbia, dopo aver baciato la ragazza che appartiene a lui. Sa che può essere picchiato a morte se io adesso parlo ma non lo farò. So cosa potrebbe accadere altrimenti.

"Ho dovuto, Jungkook..." si morde le labbra e io faccio passare un braccio tra loro per far indietreggiare Jungkook. "Basta..."

Gli dà una violenta spinta contro il petto, facendolo arretrare e si ritira non appena gli chiedo di farlo. "Ti avevo detto di tenere chiusa la tua cazzo di bocca a riguardo, pezzo di merda!"

"Pensi che lei non lo sappia già?" la sua voce tremante mi spezza il cuore, una scomoda sensazione di disgusto mi riempie le vene sempre di più ogni volta che riproduco quel bacio nella mente. "Non era nemmeno sorpresa...! Sapeva già che quei video erano online! Smettila di mentirle, non è più una bambina..."

"Stai zitto cazzo." solleva la mano per puntargli un dito e minacciarlo. "E non provare a dirmi come dovrei prendermi cura di lei perchè non sei-"

"Smettila di urlarmi sempre in faccia così!" la sua voce riecheggia forte attraverso la stanza e siccome a Koya non piace, inizia ad abbaiare. "Non ti sto dicendo niente! Dico solo che le cose non miglioreranno se tu fingi che tutto sia okay quando invece non lo è! Riconosco la mia dannata colpa però sto facendo di tutto per mettere una fine a tutto questo! Smettila di farmi sentire come se fossi la persona peggiore sulla faccia della terra. Non riesco più a sopportarlo."

"Ma tu sei la persona peggiore sulla faccia della terra." Jungkook pronuncia parole dolorose e so che non intende farlo davvero. Tuttavia è la sua ira a parlare. "Tu l'hai ferita e hai causato il suo danno! Quindi non me ne frega proprio un cazzo della tua fottuta vita e dei tuoi problemi!"

"Smettila di dire così Jungkook..." parlo piano in maniera da calmare i suoi nervi. "So che non lo pensi davvero..."

"Lo penso più di quanto io abbia mai fatto invece." i suoi occhi ricolmi di rabbia incontrano i miei e il mio cuore trema. "Te l'ho già detto, piccola. Non lascerò che nessuno ti ferisca e picchierò a morte chiunque oserà farti del male."

"Sto bene..." i miei occhi ricadono sul pavimento e afferro il suo braccio per mantenermi ad esso. "Adesso esci da casa nostra, non voglio più vedere la tua cazzo di faccia." impreca nuovamente contro di lui usando, forse inconsciamente, la sua voce profonda rivolgendosi a lui con rabbia. "Per colpa tua, non potrò più vedere la mia migliore amica..." la voce di Jaemin si spezza in mezzo ai singhiozzi e si allontana.

"Lei non è più la tua migliore amica." mormora Jungkook e con la sua mano bollente mi afferra per il gomito. Le sue vene stanno scoppiando, come fili pieni di elettricità che si diffondono dentro di lui. "Sì che lo è ancora."

L'uomo alto e forte che ha la sua presa su di me, si volta in direzione di Jaemin che ha appena replicato e nessuno di loro vuole mettere fine a questa lotta che mi sta influenzando così malamente. "Cosa cazzo non hai capito quando ti ho detto di andartene da qui?"

I miei occhi sbirciano da sopra il collo di Jungkook mentre lui mi sta di fronte. Il mio viso è al livello del suo petto, il suo atteggiamento e le sue emozioni gli fanno accaldare la pelle e tutte le sue vene sporgono da essa, come se fossero sul punto di esplodere. Fa paura.

"Non ti sei nemmeno reso conto che mi hai fottutamente ferito con le tue parole..." non si ritira di fronte a Jungkook, dice il suo pensiero e lascia uscire tutto. "Spero che Aeri possa vedere quanto puoi essere disgustoso quando mostri ciò che si nasconde dentro di te."

Che cosa ha appena detto...? Che diavolo sta insinuando?

"Sono così con le persone che se lo meritano." i suoi occhi non si staccano mai da lui, facendo scalpitare il mio cuore quando non sono nemmeno la persona che sta uccidendo solo con quello sguardo pieno d'odio. "L'unica cosa che stai facendo è ferirla per colpa della tua possessività tossica compreso il tuo egoismo che ti fa credere di possederla."

"Non vuoi semplicemente accettare il fatto che non sia tua." le sue parole mi fanno lasciare il suo braccio quando sento i muscoli flettere. "Vaffanculo Jungkook...sei un pezzo di merda e non la meriti." apre la porta e finalmente esce di casa.

Pensavo che tutto questo non sarebbe mai più finito e adesso riesco a percepire le poche lacrime che hanno lasciato i miei occhi. Forse stanchezza o crollo, non so la causa di esse.

Jungkook mi tiene ancora per il gomito e rilascia un sospiro, la sua presa perde forza e scivola in basso, sul polso. Sbircio la mia pelle per controllarne il colore e vedo che ha lasciato un segno. Ero talmente sopraffatta dalle emozioni che non ho sentito neppure niente.

"Piccola..." improvvisamente la sua voce diventa dolce, le sue braccia si avvolgono sul mio corpo in modo da stringermi e io non posso fare altro se non scoppiare a piangere. Mi copro il viso con le mani e lascio uscire fuori tutto mentre Jungkook mi accarezza la schiena. "Mi dispiace di aver fatto tutto questo di fronte a te, piccola...io non volevo-"

"Mi ha baciata." dico in mezzo al pianto. Le mie mani tremano e il mio intero corpo non gestisce la pressione. L'accarezzamento cessa, la sua reazione provoca il blocco totale del mio cuore. "Che cosa...?" le sue mani si avvolgono intorno ai lati della mie braccia e mi tira indietro delicatamente.

"Lo giuro su Dio Jungkook..." sollevo il capo per guardarlo negli occhi, non importa quanto possa essere pericoloso. "Non volevo baciarlo ma l'ha fatto..."

I suoi occhi scattano dalla mia destra alla mia sinistra, l'oscurità che si cela in essi mi fa temere che lui possa dire qualcosa di doloroso. "L'hai respinto?"

"I-In un primo momento aveva solamente premuto le labbra sulle mie e quando stavo per respingerlo si è mosso indietro e poi...p-poi ci ha riprovato e io ho indietreggiato per non lasciarglielo fare..." mormoro, sotto la pressione che percepisco attraverso me e sui miei arti. "Dimmi che non hai ricambiato o che non gli hai permesso di farti niente Aeri...ti prego..." la sua faccia e la sua espressione mi sorprendono, non c'è nessuna rabbia ma solo ciò che sembra essere del dolore leggibile in essa.

"Non l'ho fatto...te lo giuro Jungkook..." avanzo e posiziono le braccia attorno a lui per abbracciarlo più forte che posso. "Ti amo e non voglio perderti..."

Non dice nulla e semplicemente stringe il mio corpo con le sue braccia, rassicurandomi, mettendo la mia mente a proprio agio proprio quando pensavo che avrebbe potuto dare di matto. "Hai intenzione di lasciarmi per lui...?"

"No. Mai." scuoto la testa a quella sua domanda che mi fa soffrire. "Non lo farei mai Jungkook..." piango contro il suo petto e le mie lacrime inzuppano la sua camicia. "E...lui mi ha detto che...ha mentito riguardo i video."

"Che vuoi dire piccola?" fa scontrare ancora una volta i nostri occhi, e i miei penetrano già in quella furia che sta per travolgerlo. "Ha mostrato i video ad Hashley perchè si è incazzato dopo quello che gli avevi detto per messaggio. Era ferito e...ha commesso un errore ma ha detto che non ha mai diffuso i video e che non li ha mai dati a lei. Glieli ha solamente mostrati e lei li ha presi."

"Ucciderò quel figlio di puttana." si morde le labbra e si fa di nuovo strada in direzione della porta, forzandomi così ad afferrare il suo braccio per fermarlo. "No ti prego...Jungkook, rimani qui con me e smettila di litigare..." afferro i suoi vestiti per tenerlo vicino a me e lui incolla gli occhi su di me. "Piccola...non posso-"

"Non farlo Jungkook. Ti sto implorando." non trattengo le lacrime, il mio sforzo mentale mi spinge a un limite tale da non riuscire più a sopportare il minimo stress. Per assicurarmi che non vada via, tiro la sua manica e faccio in modo di unirci in un abbraccio.

Lui resta in silenzio e non mi lascia andare, dandomi tutto ciò di cui ho così tanto bisogno di recente. "Aeri...lo sai che ti ho mentito per via di quanto ero spaventato di vederti ancora più ferita, vero?"

"Lo so..." lo capisco, conoscendo il suo modo di pensare e quanto è protettivo con me. "La maggior parte dei video adesso è cancellata. Finirà presto piccola mia, te lo prometto." preme un bacio sulla mia tempia, come se si fosse già dimenticato di quello che gli ho detto riguardo Jaemin. Spero che non soffra per via di questa cosa.

Non posso credere a ciò che ha appena detto. Sollevo il capo mentre l'acqua nei miei occhi mi appanna la vista e faccio scivolare le mani sulla sua vita stretta. "Che cosa...? Com'è possibile?"

"Piccola..." strofina le mie guance bagnate con i pollici, afferrando delicatamente a coppa il mio viso. "Potrei averti detto che andavo al supermercato ma...ho dovuto risolvere questa cosa e...per farla breve sono riuscito ad avere il telefono di quella stronza, così ho eliminato tutto compreso il suo account."

"Ti amo..." bacio le sue labbra e poi lo guardo, con il cuore che mi batte forte dentro al petto. Quest'ultimo è in contatto con il suo busto. Lentamente, riesco a vedere i suoi occhi inumidirsi e questo mi provoca un danno emotivo. "Ti amo anche io piccola mia, più di qualunque cosa..."

"Perchè stai piangendo...?" le mie mani giocherellano sulla sua schiena con la sua camicia, lo guardo ma odio vedere questo tipo di emozione disegnata sul suo viso. "Non lo so..." dice, scuotendo il capo, piangendo senza trattenere nulla. Continua a toccare la mia faccia accarezzandomi le guance. "Sono stanco e spaventato..."

"Spaventato di cosa...?" rendo la mia presa ancora più aderente attorno a lui, rimanendo profondamente immersa nei suoi occhi luccicanti e gli accarezzo la schiena. "Mi prometti che non mi lascerai per lui o per qualcun'altro? Ho paura di perderti Aeri. Non posso vivere senza te al mio fianco e...ho paura che quel bacio possa averti fatta sentire meglio di quanto possano fare i miei...o che ti abbia fatto cambiare idea."

Scuoto la testa senza distogliere lo sguardo. "Amo solo te, Jungkook. Non avrei voluto ferire lui e odio essere la causa di questo dolore ma...ho pensato a te mentre mi baciava. Temevo che avresti potuto odiarmi e lasciarmi per via di questo. Significhi troppo per me..."

Posiziona le mani sui lati del mio viso e mi guarda negli occhi con i suoi, preziosi e stellati come se fosse attaccato a me e le nostre anime connesse. Non dice nulla e preme le sue labbra sulle mie prima di abbracciarmi.

"Non hai ferito nessuno vero?" dico, con il viso ancora intrappolato sul suo petto in modo da farmi sentire come quella sua gemma che non vuole perdere. "No." mi toglie tutti i dubbi, entrambi ci aggrappiamo uno all'altra come se fosse l'ultima volta.

Mi sento bene e sollevata, spero che l'intero problema finisca presto.


- Due settimane dopo -

7.30 pm.

"Piccola mia!" Jungkook apre la porta d'ingresso ed entra in casa. "Sono tornato!"

Rimango sdraiata sul divano nascondendomi lì mentre i suoi occhi sono solamente in grado di vederne il retro, dato che è posizionato in direzione della porta. Blocco il mio tablet in modo che non faccia nessuna luce siccome fuori è piuttosto buio e rimango zitta, senza muovermi. Koya invece è letteralmente corso verso la porta dopo aver sentito la macchina fuori.

"Piccola?" chiede di me, sicuramente si sta togliendo la giacca e le scarpe. Io ridacchio tra me e me, godendomi il mio stupido giochetto che probabilmente finirò per rimpiangere tra poco. Dal momento che non riceve nessuna risposta da me, avanza e sfortunatamente, appare alla mia destra con Koya tra le braccia e uno sguardo ostile. "Hey. Perchè non hai risposto e non sei corsa da daddy?!"

Ridacchio e ritorno a concentrarmi sul mio tablet, disegnando i miei schizzi. "Non voglio."

"Oh, non vuoi dici?" mette a terra il nostro cucciolo, si allunga sulla spalliera del divano e afferra le estremità con le mani. Lo guardo in modo malizioso e sorrido. "Esattamente, signore."

Entrambi ci guardiamo sorridendo, il sorriso di Jungkook riflette il suo compiacimento con la curva delle sue labbra che forma più di un semplice ghigno. Senza nessun tipo di avvertimento, salta sul divano e atterra su di me, brutalmente. "Vuoi la tua sculacciata?"

Ridacchio nervosamente per poi sollevare il tablet sul suo viso, in modo da nascondere i suoi lineamenti che provocano fin troppe cose al mio cuore e al mio corpo. Come mi aspettavo, lo afferra e lo mette giù, sul tavolino.

"Hey...stavo lavorando ai miei schiz-" le mie labbra cessano di muoversi per colpa delle sue. "Zitta." parla in modo rude, fissandomi e giocando di già con i miei sentimenti. "Ti sei dimenticata le regole? Le hai appena trasgredite?"

"Quali regole?" fingo di non sapere di cosa sta parlando. "Le regole che ho stabilito io per via della mia ragazza cattiva e disubbidiente. Non ti ho per caso detto che devi correre da me e darmi il più affettuoso e grande abbraccio, una volta che torno a casa?"

"Ohh sì...penso di ricordarmelo adesso!" faccio la stupida e separo le gambe in modo che il suo corpo ci stia in mezzo. Indosso solamente la sua felpa rossa con il mio intimo dal momento che sono gli indumenti con cui gli piace vedermi, quindi sono perfetti. "Daddy è davvero stanco dopo questo giorno di lavoro...necessita le coccole..." si abbassa con i gomiti e mi preme un bacio sulle labbra. "Sei fortunato che siamo soli o avresti sentito un muto 'imbarazzante' da parte di qualcuno."

"Non me ne frega un cazzo della gente. Io ti chiamo piccola se voglio e tu mi chiami daddy perchè sono eccentrico e mi piace, d'accordo?" appoggia la fronte sulla mia e mi guarda negli occhi con fare giocoso, sbaciucchiando le mie labbra di tanto in tanto in modo carino. "Se a loro non piace, che si fottano. Non vivo la mia vita per loro quindi faccio semplicemente quello che voglio."

"Hm. Mi piace sentirlo." bacio le sue labbra e lo abbraccio, le mie braccia lo avvicinano a me. "Quindi, mi darai ciò che voglio?"

Annuisco e faccio scivolare le mani sulla sua vita per poi spostarle di fronte al suo corpo, afferrando la cravatta. "Ho avuto una giornata pesante, piccola..." strofina il mio naso e io premo le mie labbra sulle sue prima di slacciare ciò che ho in mano. "Cosa vuoi che faccia? Ho già preparato il cibo e devo solo accendere i fornelli."

"Spero per te che tu non abbia usato il piano cottura o altro di pericoloso qui." non si muove e lascia che io gli tolga la cravatta, facendola ricadere poi accanto a noi sul divano. Finalmente è in grado di slacciarsi la camicia. "Non l'ho fatto."

Sorride e pianta un bacio sulla mia fronte mentre lo spoglio lentamente. "Scambiamoci di posizione." mi afferra per la vita senza avvisarmi e mi schiaccia contro di sé per poi farmi girare finendo sul suo corpo. "Molto meglio così..." le sue mani forti agguantano i miei fianchi mentre mi siedo su di lui, spinge in avanti il bacino per sollevarmi dal divano e poi mi riporta giù un po' duramente.

Posiziona un braccio sotto la testa e con l'altra mi accarezza la coscia nuda. "Com'è stata la tua giornata, piccola mia?" mi spinge in basso in modo che il mio corpo sia appoggiato completamente al suo, specialmente per far passare pesantemente la mano sul mio sedere, senza fermarsi. "Noiosa dal momento che io e Koya siamo stati soli...mi sei mancato come sempre."

"Aw piccola mia, mi sei mancata anche tu..." mi regala un altro bacio sulla tempia, le sue dita si arrampicano sulla mia spina dorsale e mi fanno rabbrividire. Dal momento che sembra chiedere indirettamente per dei baci, gliene do uno sul collo, il suo punto sensibile. Sorride istantaneamente al mio tocco e si raddrizza, togliendosi la camicia per poi lanciarla sull'altro divano. "Coccola daddy per riscaldarlo." ghigna con il suo sguardo provocante e avvolgo le gambe attorno alla sua vita. Inizio a slacciare la sua cintura di pelle e nel mentre riscaldo il suo corpo. "Perchè ti stai togliendo i vestiti se hai freddo?"

"Non ho detto di avere freddo..." si rimette sdraiato, la sua cintura lascia i passanti dei pantaloni e la sento sfiorarmi il retro delle cosce. "Tuttavia non mi dispiacerebbe se mi riscaldassi in un'altra maniera...sai cosa intendo..."

"Non so cosa intendi..." lo stuzzico come una presuntuosa e ridacchio. "Sì che lo sai." la cintura tocca il pavimento e Koya si avvicina, curioso riguardo a quell'oggetto che potrebbe scambiare per un giocattolo. "Sai...qualcosa che mi faccia rilassare e sentire bene dopo una lunga giornata lontano dalla mia piccola..."

"Succhia succhia?" gioco timidamente con le sue emozioni da uomo arrapato e ridacchio, vedendo i suoi denti apparire nella sua risata. "Sai quello che mi piace." le sue lunghe dita bollenti passano tra i miei capelli e applica una certa forza sul retro della testa, avvicinandomi alle sue labbra per poi bloccare le mie con le sue. "Dovresti voltarti e sdraiarti di schiena allora...amo quando mi basta salirti sopra e far scivolare il mio cazzo lungo la tua gola."

"Sai quanto ero spaventata la prima volta che l'hai fatto?" gli ricordo quegli eventi che non dimenticherò mai. "Avanti su, sono stato delicato per assicurarmi di non farti male..." passa le dita sulla mia guancia e sulla mascella, fingendo di essere un uomo innocente. "Certo, delicato. Stiamo parlando della stessa cosa?"

"Di che stai parlando?" chiede di proposito per i dettagli, sapendo quello che entrambi stiamo ricordando e vuole solamente che io lo dica. "Quando ero sdraiata nel nostro letto con la testa che penzolava dal materasso e tu hai continuato a spingere nella mia bocca con il tuo cazzo. Eh? Pensi davvero di essere stato delicato quando mi hai afferrato a coppa la gola, solo per sentire il tuo membro che faceva avanti e indietro lì dentro?"

"Sarei potuto essere più rude ma non l'ho fatto! Non è colpa mia se la mia lunghezza scivola così facilmente nella tua gola...stavo solo...sentendo con la mano per lenirti e tutto...lo sai..." mente come un viziato, lo fa sempre e non ammette le colpe. "Certo, cattivone." ruoto gli occhi e punto lo sguardo sul nostro cucciolo che adesso ci sta fissando. "Certo, bambina. Smettila di contraddirmi." uno schiaffo colpisce violentemente il mio sedere, facendo contrarre il mio corpo. I miei fianchi si muovono in avanti, un piccolo suono fuoriesce dalla mia bocca e lui si eccita.

"Sei un provocatore dannazione..." gli do un colpetto sugli addominali. "Hmm voglio il mio trattamento piccola...altrimenti non riuscirò a resistere fino al dessert..." si morde le labbra mentre mi fissa con fame pura. Io mi piego, le mani si appiattiscono sul materiale in pelle del divano e mantengo fermo il corpo, dato che riesco a sentirlo indurirsi mentre mi tocca. "Mi crederesti se ti dicessi che lo bramavo da giorni...?"

"Ti credo perchè so quanto ti piace averlo in bocca." i suoi occhi sono incollati sulle mie labbra, non smette mai di accarezzare le mie curve e a volte mi forza a spingere i fianchi in avanti. Sorrido come una timida codarda, ammettendolo senza nessuna vergogna. "E non solo in bocca, dovrei dire..."

"Non c'era bisogno di sottolinearlo." lo picchio con il pugno ma non lo sfiora nemmeno, è fatto di ferro, come potrei farlo pentire di ciò che ha detto con un pugno?

Scrolla le spalle, mostrando la sua arroganza. "Ad ogni modo, vado ad accendere il forno e una volta che sarò tornato..." da diverse sculacciate al mio sedere prima di mettersi seduto improvvisamente. I nostri visi sono vicini come due fogli di carta incollati insieme. "...voglio la mia bambina nuda e pronta a donarmi piacere, hm?"

Annuisco e mi guadagno un bacio sulle labbra, le sue mani afferrano saldamente i miei fianchi, mi rimette sul divano e si alza in piedi. "Meglio se appoggi le gambe sulla spalliera del divano e ti sdrai di schiena così da farmi avere la migliore angolazione una volta che sarò in ginocchio. Quindi preparati." mi fa l'occhiolino con il suo sguardo affascinante e sparisce dietro i muri della cucina alla mia sinistra, o almeno questo è quello che vedo quando lo controllo di spalle.

Sono totalmente pronta per questo.

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