Ti ricordi il primo sguardo...

By ilix98

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"Non ricordo esattamente il momento preciso in cui iniziai a pensare a te ogni mattina. È come se mi sveglia... More

Arrivo a New York.
I LIBRI SONO PONTI OSTINATI: UNISCONO, CREANO LEGAMI.
L'AMORE NON CORRISPOSTO È UNA FERITA MORTALE.
TU NON SAPEVI RESTARE, IO NON SAPEVO ANDARMENE.
LE COSE BELLE FANNO MALE
CIÒ CHE ACCADE UNA VOLTA PUÒ ACCADERE DUE VOLTE.
Credo in un amore che all'inizio mi sembrava impossibile
Non ci sono segreti nella mia vita, solo verità nascoste.
IL PRIMO APPUNTAMENTO DICONO CHE NO, NON SI DIMENTICA
L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti.
Come iniziare bene la giornata? Basta un "Buongiorno" dalla persona giusta
Le liti non durerebbero mai a lungo, se il torto fosse da una parte sola.

Il dolore dell'anima è più grande che la sofferenza del corpo.

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By ilix98

"Il dolore, non è quello che dici, è quello che taci."


Nico tornò a casa per cena in ritardo. Durante il tragitto entrambi i genitori lo avevano chiamato ma lui aveva deciso di non rispondere. Non era per niente dell'umore.
Varcata la porta si ritrovò sua madre davanti preoccupata come non mai.

"Nico di Angelo mi hai fatto stare in pensiero! Esci, non mi dici dove vai e non rispondi al telefono! Pensavo ti avessero rapito, stavo per chiamare la polizia!!" urlò sua madre arrabbiata.
"Mamma non sono dell'umore." Rispose semplicemente con voce bassa dirigendosi verso le scale per andare nella sua stanza.

"Non sei dell'umore? A me non interessa okay! Se non vuoi rispondere alla chiamata per lo meno manda un sms cavolo!"
"La prossima volta lo farò d'accordo?!" disse iniziando a salire le scale.

"Nico scendi immediatamente e vieni qua." si intromise il padre uscito da poco dalla cucina avendo sentito le voci alterate dei due.
"È possibile che in questa casa una persona non possa essere lasciata in pace?!" urlò Nico stringendo i pugni.

"Modera i termini ragazzino." lo avvisò il padre.
"Sono moderatissimi"
"Non credo proprio. Cosa è successo allora?" chiese guardando suo figlio corrugando le sopracciglia.
"Niente."

"Non ti faccio andare finché non parli." chiarì Ade.
"Bene allora possiamo stare qua tutta la notte per me." disse Nico impuntandosi.
"Non c'è problema per me, non so se a te farà bene passare la notte in bianco e poi dover affrontare una giornata scolastica."

"Adesso calmatevi, tutte e due! Tesoro, qualsiasi cosa sia successa ti farà bene parlarne, siamo i tuoi genitori, non dovresti vergognarti di noi." disse la madre cercando di calmare gli animi.
"Non è così infatti, non mi va di parlarne con nessuno."

"Sei uscito di nuovo con quello là vero?" chiese Ade con sguardo contrariato.
"Si va bene?!"
"Come mai sei tornato così tardi?" indagò Maria cercando di capire il problema.
"Ero lontano e i mezzi hanno fatto ritardo."

"Non ti ha neanche riaccompagnato a casa?! Lasciare un ragazzo giovane da solo, che scostum-" iniziò il padre pensando al modo di fargliela pagare la prossima volta che lo avrebbe visto.
"L'ho deciso io."
"Ti deve aver proprio fatto arrabbiare allora." capì subito Maria.
"Abbastanza."

"Io non vorrei dire che te lo avevo detto-"
"Ade, non è il momento."
"Scusa cara, ma ti avevo avvertito."
"Non è come credi. Posso andare a dormire per favore?" chiese stanco.
"Senza cenare?"
"Non ho fame"
"Non lasciare che un ragazzo qualunque ti tolga l'appetito tesoro," disse la madre di Nico in tono dolce.
"Non è un ragazzo qualunque."

E con quello Nico se ne andò augurando una buonanotte ai genitori.
Era davvero incazzato. Era consapevole del fatto che probabilmente aveva esagerato anche lui, ma perché correre da lei? E poi aveva anche detto di non preoccuparsi.

Se lui lo avesse fatto con Will si sarebbe infuriato sicuramente.
Non era neanche iniziata ed era già finita.
Gli spuntarono le lacrime agli occhi e non ci volle molto che queste iniziarono a scendere.
Ci teneva davvero a quella cosa tra lui e Percy, al ragazzo stesso. Per una volta aveva pensato che sarebbe andato tutto bene. Ma no, c'era sempre qualcosa o qualcuno in mezzo.
In quell'istante realizzò di non sopportare Annabeth anche se non la conosceva per niente.

"Percy è uno scemo. Quella è cotta di lui e lui l'asseconda."

All'alba delle due Nico non era riuscito ancora ad addormentarsi.
Continuava a controllare il cellulare. Sperava che Percy gli mandasse un sms.

'Se è questo che pensi di me allora direi che possiamo chiudere qui non trovi? Io non ho tempo da perdere.' pensò Nico arrabbiato.

E se fosse stato serio? Non lo avrebbe più contattato?
Nico era un cumulo di pensieri. Gli stava venendo mal di testa da quanti ne aveva.
Erano ufficialmente appena scattate le 4 del mattino.
Decise di farsi coraggio e scrivergli. Poteva farlo anche lui no? O sarebbe stato così ovvia la sua nuova dipendenza da Percy? E poi cosa scrivergli? Non doveva essere lui a chiedere scusa.

Entrò su Whatsapp pensando ancora a cosa scrivergli e l'occhio gli cadde sulla scritta 'online'.
Così d'istinto gli scrisse subito: "Ancora sveglio?"
L'altro visualizzò subito ma lo fece attendere ben dieci minuti per una risposta.

"Si. Anche tu vedo."
"Già. Non riesco a dormire. Penso che domani starò a casa, non riuscirei a seguire nessuna lezione."
"Fai così."
"Sei ancora con lei?"
"Si. Sta dormendo ora."

Nico sentì nuovamente la rabbia montare.

"Ah, dormi pure con lei quindi."
"No, io sono sul divano. Continui ancora? Se mi hai scritto per litigare ti ho già detto che non ne voglio sapere. Posso capire la tua gelosia, è normale quando due persone si piacciono che questa si metta in mezzo, ma hai esagerato."
"Esagerato? Cavolo Percy ma mettiti nei miei panni, tu come avresti reagito? Se Will mi chiamasse e io ti lasciassi per andare da lui?"

"È diverso."
"Dove lo sarebbe?"
"Annabeth aveva bisogno di me per questioni di salute!"

A quell'uscita Nico rimase scioccato. Non se lo aspettava proprio. Cavolo ora era davvero lui in torto. Avrebbe dovuto chiedergli scusa. Oppure no...

"Potevi dirmelo fin da subito, avremmo evitato di litigare!"
"Per rispetto di Annabeth non lo racconto in giro. Avrei voluto parlartene ovviamente ma tu non mi ascolti mai. Ti fai già le tue conclusioni e fai passare me per lo stronzo."
"Va bene, vuoi sentirti dire scusa? Allora scusa!"
"Non è questo che volevo sentirmi dire. Buonanotte Nico."

Quest'ultimo gli visualizzo. Va bene tutto, ma aveva fatto lui il primo passo, aveva chiesto scusa e veniva trattato così? La conversazione finì.

Mandò un sms a sua madre dicendole che non se le sentiva di andare a scuola quel giorno, avrebbe sicuramente capito e poi lui di rado faceva assenze. Poteva permetterselo.
E con quel pensiero crollò.
Doveva essere davvero stanco, probabilmente più mentalmente che fisicamente, perché a svegliarlo fu sua sorella di ritorno dall'Università.

"Nico pigrone che non sei altro! Sono le tre di pomeriggio!"
"Mhh lasciami in pace."
"Oh no adesso tu ti alzi, ti dai una rinfrescata e scendi sotto, mangi una bella porzione di risotto che tua sorella ti ha preparato con tantooo amore e per ringraziarla le racconti un po' che è successo, che dici?"
"Dico che preferisco dormire"
"A tuo rischio e pericolo." avvertì Bianca.
"Va bene, va bene arrivo." si arrese Nico.

Nico se la prese con molta calma, si alzò e andò in bagno con l'intenzione di farsi una bella doccia calda. Ad accompagnarlo invece della sua solita playlist contenente canzoni rock però ne aveva fatta partire una nominata "musica relax".
Dopo 25 minuti sotto l'acqua calda era arrivato il momento di uscire e vestirsi.
Fatto anche quello si diresse in cucina, dove la tavola apparecchiata e sua sorella lo stavano aspettando.
Si sedette e inizio a mangiare.

"Quindi, cosa è successo?" indagò subito la sorella.
"Ho litigato con Percy."
"Il motivo?"
"Eravamo insieme quando la sua ex lo chiama dicendo che ha bisogno di lui, e lui corre da lei."
"Non ci credo." disse Bianca scioccata.
"È andata così. Mi ha detto che era davvero urgente se no avrebbe lasciato perdere ma io non gli ho creduto e me ne sono andato per conto mio."

"Che stronzo."
"No, io non credo. Penso di esserlo stato più io"
"Come mai?"
"Ieri sera non riuscivo a dormire, gli ho scritto e abbiamo discusso di nuovo, nella discussione lui mi ha detto che si trattava della salute di lei."

"Oh"
"Cosa?"
"Una volta ho sentito due ragazze parlare dell'ex di Percy, e dicevano che era uscita dalla relazione con lui distrutta. Girarono pure voci che fosse diventata pazza a causa sua, ma quasi nessuno ci credette."
"Lui mi ha detto che mi avrebbe spiegato tutto un altro giorno, ma io mi sono fatto prendere un pochino dalla gelosia e non gli ho dato ascolto."

"Un pochino?" chiese la sorella ridacchiando.
"Direi che sono comprensibile."
"Da un lato si, ma hai avuto torto. Gli hai chiesto scusa?"
"Ci ho provato."
"Ah si? Nico ti conosco molto bene, tu non sei capace a chiedere scusa, almeno non a parole, sei terribile sinceramente. Però tu, forse non te ne sei mai accorto, ma quando vuoi farti davvero perdonare lo fai con i gesti, e credo che sia uno dei tuoi pregi."

"In che senso?"
"Lo sai."
"Bianca io non so neanche dove abita."
"Ma sai dove studia."
"I miei orari non combaciano per niente con i vostri."
"Domani abbiamo esercitazione il pomeriggio dalle 16 alle 18. Non hai più scuse ora."
"E cosa dovrei fare?"
"Questo non posso essere io a dirtelo."

Detto quello Bianca inizio a sparecchiare, in quanto avevano entrambi finito di mangiare.
Mise i piatti in lavastoviglie, gli fece una carezza e se ne andò in camera.
Nico odiava già quella situazione. Lui non era per niente bravo con quelle cose, sua sorella sbagliava.

Iniziò a pensare cosa potesse fare.

'Potrei comprargli del cibo? Gli piace tanto mangiare e poi il cibo è sempre un buon modo per fare pace. O sarei scontato?'
"Magari posso andare a fare un giro al centro commerciale. Potrebbe venirmi qualche idea, magari un libro? E se lo avesse già?"

"Cavolo che casino" fu il suo ultimo pensiero.

Si diresse in camera sua per mettersi le scarpe e uscire.
Quel dannato centro commerciale distava quarantacinque minuti da casa sua ed erano già le 16 passate. Era meglio sbrigarsi.

Nico si pentì della sua decisione appena varcata l'entrata del grande magazzino.
Si disse che era per una buona causa e si convinse a procedere.
Dopo più di un'ora aveva girato per un sacco di negozi e non aveva trovato nulla. Era quasi orario di chiusura tra l'altro, e ciò gli fece pensare che forse non avrebbe trovato nulla. Cosa fare?

Stava valutando l'idea di ordinare qualcosa online ma neanche pagando un prezzo maggiore gli sarebbe arrivato in tempo. Inconsciamente si fermò davanti ad una gioielleria rinomata e la sua attenzione cadde su una collana con la catenina d'argento molto fine e un ciondolo a forma di tridente.

Non seppe perché ma pensò che sarebbe stata perfetta per Percy. Così decide di entrare e chiedere informazioni.

"Buongiorno caro, come posso esserti utile?" chiese la commessa sorridendo gentile.
"Ecco io, ho visto quella collana con il tridente in vetrina e mi chied-"
"Tesoro è un po' costosa quella collana, ne sei certo?"
"A quanto ammonta?"
"135€."

"Non è così tanto costosa come ha detto, la prendo."
"Ti chiedo scusa, ho pensato che essendo giovane avessi un budget più basso."
"Non si preoccupi, potrebbe farmi un pacchettino?"
"Ma certo! È per la tua ragazza?" chiese ancora.
"No. Non ce l'ho." disse il ragazzo ridacchiando.

"Oh beh sei giovane e molto bello, ne troverai sicuramente una."
"Non mi interessa al momento."
"D'accordo tesoro ho capito."
"Ecco a te."

La signorina diede il pacchetto a Nico, il quale le porse la sua carta di credito e pagò.
Uscì dal negozio soddisfatto e si accorse che era ora di andare, dato che la maggior parte dei negozi avevano già chiuso.
Torno a casa giusto in tempo per la cena, fu abbastanza tranquilla e una volta finito andò in camera sua. Preparò le cose necessarie per il giorno dopo e si mise a dormire.

Il giorno seguente, una volta davanti scuola non ebbe tempo nemmeno di salutare i suoi amici che questi lo attaccarono.

"Nico, come stai? Come mai ieri non c'eri?" chiese Connor appena gli fu davanti.
"Stavi male?" domando invece Travis.
"Nico! Potevi rispondere ai messaggi." lo sgridò Will.

"Buongiorno anche voi. Non stavo male, avevo solo mal di testa ma non me la sentivo di venire. Ho visto i tuoi messaggi di sfuggita Will, non ho calcolato molto il telefono."

"L'importante è che stai meglio dai! Ci hai fatto preoccupare" rivelò Connor sospirando.
"Già, potevi avvertire almeno" disse Will guardandolo negli occhi.
"La prossima volta lo farò." giurò Nico alzando le mani a mò di scusa.

La campanella suonò dando il via a quella nuova giornata scolastica.
Nico ignorò Will durante tutte le lezioni, aveva perso due giorni di appunti e doveva recuperare.
Il giorno prima era assente fisicamente e quello prima ancora mentalmente. Non poteva permettersi distrazioni.

Will ci rimase male, aveva aspettato una risposta ai suoi messaggi fino a sera e non aveva ottenuta nulla e per di più ora neanche lo calcolava.
Non che prima fosse diverso ma almeno ogni tanto una risposta gliela dava ma quel giorno proprio nulla.

Riuscì ad avere un po' della sua attenzione solo in pausa pranzo, del resto erano solo loro due quel giorno, in quanto i fratelli Stoll erano usciti prima dato che la loro professoressa di matematica quel giorno era assente. Fortunati.

"Nico sei stato silenzioso tutto il giorno!" gli fece notare il biondino.
"Will, io a differenza tua a scuola ci vengo per imparare!"
"Guarda che così mi offendi! Cosa ti credi? Anche io ci tengo, sono sempre uscito con ottimi voti solo che io sono più furbo!"

"Sarebbe a dire?"
"Mi impegno solo nel secondo quadrimestre dato che è quello che conta di più."
"Oh Will ma sei un genio! Pensa che stupido io che mi impegno già ora!"
"Non ho detto questo."
"Lo so, era per farti capire che lo stupido sei te." disse ridendo.
"Ah si? Vedrai. Saremo rivali fidati!"
"Certo."

"Cambiando discorso, io volevo chiederti una cosa. Ecco... umm quindi tu ti stai frequentando con quello là?" disse tutto d'un fiato.
"Quello la ha un nome Will."
"Non me lo ricordo, non sono io che ci esco."
"Si chiama Percy e si. Perché lo chiedi?"

"Siamo amici no? Gli amici sono curiosi e vogliono sapere sempre tutto."
"Will per favore, te lo dico ora e non voglio dirtelo più perché so che sarò stronzo ma penso che sia meglio così: tra me e te non potrà mai accadere nulla. Per il semplice fatto che tu non sei il tipo di ragazzo che io cerco. Mi fa piacere tu sia mio amico e ci terrei che il nostro rapporto non cambi." Cercò di spiegare Nico usando parole non troppo dure, in fondo era un buon amico.

"Oh beh si molto chiaro direi. Ma hai mai pensato che magari a me questo non vada bene?" chiese Will con un tono di voce a Nico sconosciuto, sembrava tremasse quasi.
"Da me puoi avere solo la mia amicizia sia chiaro. Non voglio essere troppo duro, ma non voglio neanche illuderti."
"Va bene, capisco quello che vuoi dire. Però magari per il momento è meglio se ci vediamo di meno, così sarà più facile per me farmela passare. Perché comunque non posso negare che ogni volta che ti vedo non faccio altro che pensare a quanto tu sia bello e che mi piaci."

Will disse quelle parole sorridendo. Ma era un sorriso che stonava completamente se gli si guardavano gli occhi, quelli erano... Nico non seppe descrivere quel turbine di emozioni che vedeva in quegli occhi azzurri come il cielo.

Sicuramente c'era amarezza, tristezza e un sacco di altre emozioni.

Dopo poco tempo Will accennò a un saluto e si alzò andandosene. E Nico poté giurare di aver visto una lacrima scendere sul suo volto ancora sorridente.

Ma non poté fare nulla per lui, se l'avesse inseguito gli avrebbe dato ulteriori motivazioni per continuare a sperare in qualcosa di impossibile.

La campanella suonò e si avviò in classe da solo. Di Will non c'era traccia, probabilmente era uscito prima.
La lezione durò troppo per i gusti di Nico e non riuscì a credere alle sue orecchie quando senti il professore annunciare che la lezione era terminata.

Fece come gli altri suoi compagni, prese le sue cose e si diresse all'uscita.
Una volta fuori l'aria fresca dell'autunno lo fece realizzare.
Doveva sbrigarsi a posare lo zaino a casa per iniziare ad avviarsi verso l'università.
Arrivato a casa, dato che aveva tempo, ne approfitto e si fece un bel thè caldo.

'Devo rimettere le cose a posto con Percy' e con questo pensiero iniziò con largo anticipo a prepararsi.



Angolo Autrice!

Heilà! Come state gente? Ditemi cosa pensate di questo capitolo e soprattutto cosa pensate di Will! Sia come personaggio sia come lo vedete in questa storia. 

Al prossimo capitolo!

- Ilix

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