Let Me Get Lost In You [TaeKo...

By Hananami77

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''«Taehyung non può sposare il figlio di Jeon. Ho sentito troppe cose poco rassicuranti sul suo conto, non po... More

Personaggi+Introduzione
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#Special: [Biscotti in incognito]
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[Special 3#] Buon compleanno, hyung!
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~Epilogo~
LMGLIY - FAQ

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By Hananami77

«Davvero?!» esclamò con entusiasmo mal contenuto Jungkook, allargando a dismisura gli occhi per la risposta che, sinceramente, non si aspettava di ricevere. Se quel guizzo sorpresa gli aveva fatto dimenticare il suo imbarazzo iniziale, quel peculiare e soffuso rossore tornò ad essere presente con insistenza -in particolare perchè non voleva dimostrarsi così smisuratamente entusiasta della cosa. 

Jungkook, contegno! esclamò mentalmente, schiarendosi la voce nel frattempo che si guardava intorno e cercava di mettere fine alla gioia che gli era appena sbocciata dentro nel venire a conoscenza che, Taehyung, lo desiderava almeno quanto lo desiderava lui. 

«Cioè, i-intendevo—sei s-sicuro che ti vada b-bene?». Si morse la lingua al suo balbettio e arricciò le labbra per il disappunto verso sè stesso, ma le sue mille ed una pare mentali dovute alla sua apparente incapacità di risultare quantomeno rilassato, morirono ancor prima di nascere per il sorriso ampio che gli rivolse Taehyung.

Arricchito da una leggera connotazione divertita, le labbra si stesero ed assunsero quella sorta di forma a cuore adorabile che mostrò l'intera dentatura e che fece socchiudere gli occhi in due mezzelune ridenti. 

«Certo che mi va bene. Francamente, se a fare le cose siamo insieme, mi andrebbe bene anche rotolare nelle pozzanghere » commentò. Jungkook non potè evitare al suo sorriso di nascere e sorgere sul suo viso, illuminandolo di quella calda sfumatura che comunemente veniva definita felicità.

Taehyung gli passò le mani sulle spalle e poi le posò sul suo petto; i palmi si allargarono per uniformarsi alla curva del muscolo e lo strizzarono per qualche attimo perchè quei pettorali erano troppo allettanti per non goderne.

Jungkook si morse il labbro inferiore ed il suo sguardo si accese di aspettativa mentre le dita gli iniziavano a scorrere addosso, toccandolo con più convinzione di quanto lo fossero solitamente e, mentalmente, Taehyung si rendeva ancora una volta conto che tutti quei piccoli dettagli -dalle efelidi graziosamente visibili al rossore diffuso e adorabile- rendevano Jungkook una sorta di divinità dagli occhi sorridenti. 

Il particolare, i polpastrelli tracciarono con minuzia e lentezza ogni morbida rotondità, ogni solco ed ogni rilievo, slittando direttamente poco più su dei suoi fianchi dove i muscoli obliqui creavano una perfetta dentatura della sua gabbia toracica. Ad ogni piccolo respiro più profondo, questa si estendeva e si contraeva sotto le sue mani con la stessa sinuosità di una fisarmonica. 

Effettivamente, il corpo di Jungkook era quanto di più vicino alla perfezione avesse visto nella sua vita...e di cui aveva desiderato goderne senza però avallare quella speranza che l'altro ne fosse d'accordo. Ed invece, proprio come fosse stata la prima volta che lo vedeva, era lì a toccarlo e a farsi toccare per provare la più sublime delle sensazioni.

I pollici risalirono tracciando la linea obliqua del dorsale e arrivarono dove, idealmente, dovevano esserci quei due piccoli e sensibili punti nevralgici di Jungkook, su cui strofinarono attraverso il tessuto creando una frizione così leggera da essere appena percepibile ma presente abbastanza da fargli stringere ancora di più il labbro tra i denti. 

Nonostante la presa sui suoi fianchi si strinse, dalle labbra di Jungkook sfuggì un versetto sorpreso per l'abilità con cui Taehyung era riuscito a sospingerlo fino a trovarsi supino con suo marito che, seduto a cavalcioni sopra di lui, lo guardava con malizia. Il sedere tondo e sodo era premuto esattamente sulla sua mezza erezione, la cui sollecitazione gli aveva provocato un brivido lungo tutta la schiena.

«Adesso che ho capito come fare, v-vorrei che tu provassi c-con me ciò che io ho provato a-avendo te» proferì con onestà profonda Jungkook, negli occhi grandi una fiamma di speranza ardente tanto quanto il desiderio di essere parte di Taehyung.

Quest'ultimo fece quello che Jungkook etichettò tra un ghigno illegale ed un sorriso furbamente consapevole, posando le mani sul suo petto.

«E a me va benissimo. Ti donerei anche la mia anima se potessi farlo, figurati se non desidero donarti il mio corpo» gli sussurrò con tono basso e soffuso, molto simile ad un caldo e suadente brusio direttamente soffiato sulle sue labbra.  

Chino su di lui, il cuore di Jungkook fece una capriola nel petto e si perse nella contemplazione delle iridi cerulee di Taehyung  protendendosi verso quest'ultimo come mosso da una forza invisibile solo il tanto che bastava affinchè le loro labbra si toccassero. Dapprima si premettero le une contro le altre in un bacio a labbra chiuse ma a cuori palpitanti, ma poi, come un abbraccio ritrovato, si modellarono le une sulle altre e si arricciarono per potersi scontrare morbidamente. 

Mormorii umidi accompagnarono le mani di Jungkook che, lente, scorsero sulle cosce di Taehyung e le tastarono, strizzando il muscolo affusolato dentro cui i polpastrelli affondavano morbidamente -e con una perfezione da farlo sentire quasi nato solo per essergli vicino. Nonostante fossero tocchi soavi e non invadenti, Jungkook non stava perdendo di vista cosa volesse apportare alla loro relazione e a Taehyung attraverso quell'atto all'apparenza banale.

Poteva essere timido, impacciato, inesperto e completamente imbranato, ma non era stupido.

Anche se non avevano parlato, anche se Taehyung non si era mai espresso in merito, portava ancora su di sè cicatrici di antichi -ma non troppo- dolori che una parte di sè gli aveva procurato. E il modo in cui sobbalzava appena senza neanche accorgersene quando qualcuno lo toccava all'improvviso, come la prima volta che avevano fatto l'amore si era bloccato come gli aveva tirato i capelli e come temeva i gesti improvvisi...Jungkook lo aveva notato. E li continuava a notare perchè forse non se ne sarebbero mai andati, un pò come era successo con lui.

Eppure, sperava di poter fare ciò che Taehyung era riuscito a fare con lui: rimpiazzare i vecchi e tormentati ricordi con memorie felici contornate da caldi sentimenti che li spingevano a volerne ancora e non a fuggire. Se non poteva porre rimedio al passato, poteva sempre rendere il futuro degno di essere ricordato una volta vissuto. 

E ci avrebbe provato con le unghie e con i denti, pur di riuscirci. Perchè a Taehyung lui doveva la sua intera vita. 

Le mani calde di Jungkook risalirono sulle sue cosce e si posarono sui fianchi compatti di Taehyung, che provvide a carezzare con movimenti cadenzati dal basso verso l'alto. Al contempo, le loro labbra avevano iniziato ad assaggiarsi, allargandosi per permettere ai loro respiri di mischiarsi, alle loro lingue di accarezzarsi e ai loro sentimenti di palesarsi pur non usando le parole. Taehyung gli sbottonò la camicia con mani sicure e ferme, non c'era irruenza ma c'era perfezione nei suoi movimenti, suadenti abbastanza da lasciare a Jungkook il tempo di assimilare i suoi gesti. 

Il fruscio del tessuto allontanato per scoprirgli l'intero busto venne accompagnato da un sospiro più profondo degli altri nell'accogliere sulla sua pelle nuda le mani di Taehyung. Spinse la lingua dentro la bocca di quest'ultimo e la presa sui suoi fianchi si fortificò, gemendo appena per come l'altro gliela stesse gentilmente succhiando e come i denti la sfioravano appena provocandogli intensi brividi -tutti diretti ad una specifica parte del suo corpo che, da tempo, aveva reagito a quelle sollecitazioni. 

Mosse solo i fianchi in un movimento lento e quasi ondulatorio, godendo dell'ansimo che sfuggì dalle labbra di Taehyung -ancora incollate alle sue- nel sentire l'erezione di Jungkook strofinargli esattamente tra i glutei in un gesto provocante che, effettivamente, lo colpì piacevolmente. Lasciò scorrere i pollici proprio nel solco tra i pettorali e poi più giù, arrivando a quegli addominali deliziosamente sporgenti dalle morbide forme su cui fantasticava per parte del tempo. 

Li tastò più volte mentre la sua camicia veniva aperta e successivamente abbandonata da qualche parte nella stanza giusto un attimo prima di separare le loro labbra rosse e lucide, colpite da sbuffi invisibili di respiri esagitati. 

La lingua peccaminosa di Taehyung tracciò il profilo delle labbra carnose di Jungkook, abbandonando la testa poi vicino il suo orecchio con il collo esposto per permettere al principe di strofinarci lentamente la punta del naso. Una linea invisibile partì da sotto l'orecchio e seguì fino al trapezio che, tempestata da una serie di piccoli ed umidi baci, risaliva fin sotto l'orecchio.

Sentiva che le guance gli stavano per prendere fuoco ed il cuore gli martellava nel petto, ma non si fermò e, per una volta, assecondò ciò che il suo corpo gli suggeriva di fare senza l'imbarazzo pronto a bloccarlo. Lo doveva a Taehyung, a loro.

Un grugnito roco si infranse contro il suo orecchio come, oltre ad aver fatto roteare di nuovo i fianchi per avere maggiore frizione sul sedere dell'altro, dedicò attenzioni particolari al suo collo e una delle sue mani era scivolata verso il basso. Iniziò a massaggiargli l'interno coscia con il pollice con movimenti circolari che portavano Jungkook a sfiorare -di tanto in tanto in carezze sfuggenti- anche l'erezione di Taehyung, che si mosse sopra di lui. 

I loro bacini frizionarono in contemporanea e due ansimi univoci si levarono allo scontrarsi delle loro eccitazioni; Taehyung iniziò a lasciargli succhiotti sul collo e a mordicchiare la pelle sensibile, iniziando ad assecondare i movimenti di Jungkook. Flesse il bacino ed ancorò le lenzuola per darsi la giusta leva, sibilando come le mani di Jungkook copparono strette il suo sedere ed un affondo più profondo delle sue anche lo spinse a gettare il capo all'indietro. 

Taehyung lo tempestò di baci lungo tutta la mascella fino al mento -che mordicchiò provocando un piccolo sorriso in Jungkook- e scese a baciargli la gola, il cui schiocco umido si unì al gemito sommesso del principe dovuto alla continua frizione dei loro corpi. 

Alzò il capo giusto per poterlo guardare negli occhi e Jungkook lo guardò a sua volta, in attesa. Conosceva quello sguardo di Taehyung, ed era quello che precedeva una qualche tipo di attività piacevole e non ancora sperimentata. 

O quasi.

«Mi permetti di riprendere da ciò che una volta abbiamo interrotto?» mugugnò contro la sua pelle. Un ricordò colpì Jungkook, preoccupandolo istantaneamente. Ricordava perfettamente a cosa Taehyung si riferisse, e cercò di mascherare la sua preoccupazione annuendo ma non osando aprire bocca. Mille domande danzarono nella sua mente, tutte alla stessa velocità del palpitare del suo cuore, ma una tra tutte sembrava spiccare maggiormente: Taehyung avrebbe rischiato nuovamente un quasi attacco di panico?

Se durante la notte che avevano passato insieme era stato così nervoso ed agitato da aver messo da parte quel momento, non poteva di certo non tenerne conto ora che, con tutto se stesso, voleva focalizzarsi più su Taehyung che su sè stesso. 

«Promettimi che se c'è qualcosa c-che non va, ti fermi subito» sussurrò, carezzandogli i capelli. Taehyung lo guardò con un lampo di consapevolezza negli occhi ma annuì silenziosamente, sorridendo subito dopo con fare tranquillo. 

«Te lo prometto se mi prometti che te lo godrai senza preoccupazioni» mugugnò in risposta Taehyung, ricevendo un assenso suggellato dal risucchiare del respiro del principe come la punta della sua lingua iniziò a tracciargli un sentiero umido e lucido sui suoi muscoli. I denti mordicchiarono la pelle deliziosamente chiara del suo petto, arrossandola e tinteggiandola con macchioline purpuree evidenti che Jungkook apprezzava terribilmente.

Però, la sua pelle diafana aveva una grande pecca: ogni volta che si trovava in quel tipo di situazioni in un misto di eccitazione e imbarazzo, estese porzioni di pelle si macchiavano di rosso e la consapevolezza di averle non faceva altro che peggiorare il suo stato di nervoso ch—

«Va tutto bene. Per entrambi» furono le parole di Taehyung prima di sfregare il naso lungo la sua erezione coperta. Il corpo di Jungkook fremette e questo strinse le labbra per evitare che un suono imbarazzante -almeno per lui- gli uscisse dalle labbra.

«Fammi sentire la tua voce, Koo. Parlami, non rimanere in silenzio, voglio sentirti». 

Le dita di Taehyung slacciarono il nodo che teneva i pantaloni di Jungkook fermi sui fianchi e questi si allentarono fino a che non fu agevole per lui sfilarli con un gesto deciso. Il tessuto scivolò lungo le sue gambe e carezzò le cosce per cui Taehyung pensava di poter morire per quanto fossero spesse e tornite seppur affusolate. Potevano essere più perfette di quanto già non lo fossero? 

Dubitava esistesse qualcosa di più sinuoso ed assecondò il suo desiderio di assaggiarle perchè posò un bacio sul suo interno coscia e al solo respiro a sfiorarlo, Jungkook ebbe un tremito. Scosso da quel piacevole brivido, si obbligò a stringere le lenzuola in una mano. La sua erezione stretta nell'intimo che l'altro non gli aveva ancora sfilato pulsò per avere attenzioni, e il tutto, sotto gli occhi compiaciuti di Taehyung.

Avevano provato solo una volta ad avere quel tipo di contatto ma era stato un momento che la parola disastroso non sembrava bastare per descriverlo. Infatti, all'imbarazzo fuori dal comune di Jungkook si era aggiunto un suo improvviso attacco di panico latente dovuto ad uno dei ricordi della sua notte di nozze con JK, ed era stato proprio quel connubio di eventi che lo avevano convinto a desistere. 

Erano andati avanti con altre esplorazioni sensoriali più confortevoli per entrambi, ma adesso non voleva replicare ciò che era successo quella volta. No. 

Quella volta doveva essere diversa, per lui e per Jungkook. Appurato che quello era l'uomo che amava e non una sua identità non troppo cortese, non aveva alcun motivo per temere qualcosa. Jungkook non gli avrebbe mai fatto nulla e poi, nel profondo, ci teneva a mostrare a Jungkook cosa si perdesse. Perchè era dannatamente piacevole ricevere quelle attenzioni e lui provava sempre una grande soddisfazione nell'essere capace di donare così tanto piacere da portare suo marito a gettarsi in quel libidinoso cerchio dell'orgasmo.

Avrebbe fatto in modo che sia lui che Jungkook ne traessero un reciproco vantaggio, lui per tornare ad essere quello di sempre, il principe per capire che, in fondo, la bocca era solo un incantevole organo che alcuni degenerati utilizzavano per parlare.

Animato da una forza di volontà e da una fiducia cieca nei confronti di suo marito, le dita affusolate di Taehyung scorsero sulle cosce di Jungkook non perdendo occasione di strizzarle di tanto in tanto mentre il loro proprietario schiacciava la testa contro il cuscino ad occhi semichiusi. Quelle mani erano sublimi, e le carezze che riuscivano a dargli, anche di più. 

Un ansimo sorpreso lasciò le labbra carnose del principe come Taehyung ripetè il gesto di poco prima e lasciò un bacio leggero su dove -almeno idealmente- doveva esserci la sua punta che, sensibile e reattiva, aveva creato una macchia scura in sua prossimità. 

D'istinto, Jungkook allargò le gambe e Taehyung vi si accomodò più comodamente in mezzo, risalendo per mordere il fianco di Jungkook -da cui si librò un verso strozzato. I fianchi si mossero istantaneamente verso l'alto e strofinarono sull'addome di Taehyung perchè quello era uno dei suoi inspiegabili punti erogeni che lo portavano a contorcersi alla minima sollecitazione. 

Una mano di Jungkook si posò sul capo di Taehyung e le dita affondarono tra i suoi capelli in una sorta di carezza più ferma mentre, in un movimento lento ma profondo, strofinava la sua erezione contro il palmo della mano che sembrava aumentargli solo il quasi disperato bisogno di attenzioni.

La presa di Taehyung si strinse e la frizione aumentò e, con essa, anche la frequenza del respiro di Jungkook.

«Dio—Tae» sussurrò Jungkook in appena un soffio. Taehyung leccò con la punta della lingua la curva del suo inguine, tediando la sua erezione passando il pollice sulla punta, sorridendo contro la sua pelle in risposta ai deboli mugolii. 

Con le labbra strette tra i denti, era indeciso se fermare Taehyung o meno. E se non fosse andata bene? Se avessero duplicato l'esperienza di quella sera?

«Koo...io mi fido di te. So che non mi farai mai niente che potrà replicare ciò che è successo in passato» mormorò Taehyung, sperando che Jungkook cogliesse quanto lui intendesse quelle parole. Questo issò il capo per poter guardare l'altro negli occhi, per poter constatare che andasse veramente tutto bene, che Taehyung era con lui e che non stava forzando sè stesso a fare qualcosa. Con occhi scuriti dall'eccitazione, le labbra strette tra i denti e le guance rosse, osservava le fattezze di suo marito in una combinazione di aspettativa e devozione.

E poi, c'erano quelle labbra incurvate in quella sorta di sensuale sorriso che non gli permettevano di sciogliere la lingua per articolare una risposta. Belle e travolgenti almeno quanto gli occhi cerulei voluttuosamente posati su di lui, le dita erano ferme sui bordi dell'ultimo indumento che gli stava tacitamente chiedendo di potergli togliere. 

E se fosse andata male?

O se avesse fatto qualcosa che avrebbe mancato di rispetto a Taehyung?

Mentre si guardavano negli occhi, l'insicurezza di Jungkook -insieme a dei dubbi di cui lui ignorava la natura- passarono sul viso delicato e arrossato del principe, illuminando di volta in volta i suoi occhi e la sua espressione -che mutava con una velocità spiazzante ma positiva.

Significava che stava vagliando le alternative.

Il che era sempre meglio di un no.

«Vuoi che mi fermi?». Nessuna inflessione nervosa, irritata o di disappunto nella voce arrochita da un desiderio più grande di quanto dimostrasse.

Jungkook scosse la testa con lentezza, prendendo un profondo respiro.

«N-no, è-è solo che—» Jungkook provò a dare voce ai suoi pensieri con scarsissimi risultati, per cui Taehyung -con un pizzico di coraggio in più delle altre volte- rimosse quell'ultimo ostacolo al suo obiettivo. 

Si prese qualche attimo per poter contemplare il corpo nudo di Jungkook che, davanti a lui, se ne stava issato sugli avambracci ea gambe divaricate, il petto che si alzava velocemente e le labbra che venivano umettate dalla lingua che, lentamente, vi scorreva sopra.

«Me lo dirai via via che farò ciò che ho in mente, d'accordo? Fermami, per qualsiasi cosa». Taehyung fece un sorriso e Jungkook fece per rispondergli, voleva sinceramente farlo, ma le parole gli morirono in gola e caddero in un vuoto invalicabile ad una nuova, intensa sensazione. 

Rilasciò un alto gemito dopo che una prima lappata andò a stimolare la sua pelle tesa e reattiva; la lingua ruvida e bollente di Taehyung scivolò, carezzevole, sopra la sua erezione in una sperimentale e lenta leccata. 

Osservando la possibile reazione di Jungkook, l'unica cosa che riuscì a percepire dal basso della sua posizione era il suo pomo d'adamo che oscillava ad ogni suono roco, e gli addominali, che si contraevano ad ogni sbuffo di respiro di Taehyung contro la scia umida di saliva sulla sua carne bollente. 

Spalancò gli occhi insieme alle labbra per quella nuova e calda sensazione umida che passò di nuovo sulla sua pelle, tratteggiando un lungo movimento dalla base alla punta. Le dita delicate di Taehyung si avvolsero alla base della sua erezione per permettergli di baciarla in punta e raccogliere con la lingua il risultato trasparente di quel nuovo ed intenso piacere.

Appurato che concentrandosi su Jungkook il resto del mondo -e dei suoi pensieri- sembrava svanire come una nuvola di fumo, Taehyung chiuse le labbra sulla punta; la lingua gli vorticò intorno e lo vezzeggiò per qualche attimo, godendo del tremito che ebbero le gambe di Jungkook. Le flesse, e le dita -ancora ferme sul suo capo- gli carezzarono gentilmente i capelli, in un movimento così tanto affettuoso che gli scaldò il petto e lo fece sorridere internamente. Come quel fuoco ardente sembrava volesse risucchiare Jungkook in una spirale senza via di uscita, la schiena gli si inarcò obbligandolo a guardare verso Taehyung che—

Dio santissimo il naso gli stava sfiorando l'inguine mentre le mani gli artigliavano le cosce; le sue anche si mossero senza neanche pensarci e gemette in modo acuto. Il respiro si strozzò nella sua gola e gli occhi semichiusi si spalancarono nuovamente per il riflesso faringeo di Taehyung.

 Gli occhi cerulei sembravano...lucidi?

«Cosa— mi d-dispiace! Tae ti pr-».

L'allarme delle sue parole morì perchè Taehyung era risalito sulla sua erezione per suggergli con più veemenza la punta. Era stato solo un infinitesimale attimo quello che lo aveva colpito, così fugace che se ne era andato veloce come era arrivato.

Non era niente a cui dare importanza o da assecondare.  

Adorava vedere Jungkook contorcersi sotto di lui ed il desiderio di portarlo al limite, di amarlo e di farlo sentire contento di sè stesso era più forte di ciò che era successo in passato. 

Strinse le labbra per creare una maggiore frizione e mosse la testa, facendo vorticare la lingua per ogni volta che risaliva, passandola lentamente contro la fessura in modo lascivo e voluttuoso per raccogliere ogni volta un pò di più della sua eccitazione. Stringendola alla base con le dita, fece scivolare via dalla sua bocca l'erezione congestionata e si leccò il labbro arrossato ed incurvato in un sorriso malizioso.

Jungkook fu certo che i suoi polmoni stessero per prendergli fuoco per quanto ansimasse perchè -merda- ne voleva ancora.

«Jungkook...» mormorò Taehyung facendo un ghigno accattivante e provocatore. Jungkook percepì le sue capacità espressive azzerarsi drasticamente e deglutì sonoramente, battendo le palpebre per costringerle a rimanere aperte.

«Quello che voglio sentirti dire...» continuò quello, mantenendo il contatto visivo mentre lo leccava,  «Non è 'mi dispiace'» soffiò poi, soddisfatto di come Jungkook tremò sotto di lui e rilasciò un gemito roco e soffocato dal suo ansimare.

«E-e cosa dovrei dirti?». Strinse i denti per non gettare la testa all'indietro per quanto lo stesse tediando e stuzzicando Taehyung con le labbra, con la lingua ed anche con il solo, dannatissimo respiro, in un modo totalmente nuovo che non gli aveva mai visto fare. Prima ne sarebbe stato sicuramente intimidito ma, in quel momento, lo stava apprezzando.

Magari un pò troppo.

«Qualsiasi cosa mi faccia capire che ti piaccia. 'Continua', 'fallo ancora' ed altre esclamazioni di piacere sono le benvenute...ma non 'mi dispiace', perchè a me non sta dispiacendo proprio per nulla».

Jungkook reclinò il capo all'indietro e ricadde sulla schiena, mandando al diavolo la sua voglia di parlare perchè la bocca di Taehyung, le sue parole, quelle sensazioni erano veramente troppo -soprattutto per un imbranato come lui.

Iniziò ad assecondare il movimento lento di Taehyung issando il bacino senza essere irruento nonostante tutto il suo corpo gli dicesse di fare di più, di spingersi più in fondo, di stringere la presa sui suoi capelli, di tenergli la testa ferma e di arrivargli fino alla gola senza un motivo apparente. Era un impulso così forte che le anche gli tremarono e gli addominali gli si contrassero per bloccarsi, continuando invece a carezzare i capelli di Taehyung e di riservare quel brusco trattamento alle lenzuola. 

Le strattonò con poca delicatezza nel pugno chiuso, contorcendosi sotto Taehyung la cui lingua vorticava e vezzeggiava la sua pelle sensibile lasciando che brividi di piacere si abbattessero ad ondate su di lui e si amplificassero per come lo stringeva tra le labbra. Scorreva sui di lui emettendo piccoli mormorii soddisfatti che si propagavano sulla sua pelle in interessanti e gradevoli vibrazioni. 

Obbligato a lasciare la presa sui capelli dell'altro per evitare di cedere all'inevitabile, strinse le lenzuola con entrambe le dita e alzò il capo per guardare con occhi liquidi dal piacere Taehyung, il cui sguardo malizioso ed illuminato da quella vena soddisfatta gli spedì il cervello il orbita. Un calore strisciante, un formicolio caldo e familiare si annidò nel suo addome e si amplificò al tocco di Taehyung poco più giù della sua erezione. 

«T-Tae fermati» sibilò a denti stretti, irrigidendo la postura per contenersi. Taehyung non si mosse ma alzò un sopracciglio, interrogativo, che lo portò ad imprecare mentalmente. 

«S-se continui in questo m-modo non riuscirò a t-trat—».

Con gli occhi nei suoi, Taehyung incavò le guance e strinse le labbra, lasciando scivolare via la sua erezione per trattenerla solo a metà e suggerla. Le mani passarono sotto le sue cosce e si posarono sui suoi glutei, strizzandoli forte per accompagnare il suo movimento.

Jungkook emise un gemito roco e alto, il suo corpo si tese, gli addominali si contrassero ancora, le gambe ebbero un tremito e si issò sui talloni fino a che non toccò il fondo della gola di Taehyung, stringendo le lenzuola tra le dita e chiudendo gli occhi come si sentì esplodere in tanti frammenti. Un connubio di caldo e freddo lo scosse, il cuore batteva velocemente, le sue membra tremavano e sulle braccia comparve la pelle d'oca in un miscuglio così intenso da fargli mancare il fiato.

Con gli occhi fissi su un ansimante Jungkook, Taehyung fece un sorriso soddisfatto e gli carezzò l'interno coscia, lasciandogli solo qualche gentile lappata qui e là prima di issarsi sulle ginocchia e gattonare al suo fianco -non prima di avergli dato un bacio nell'angolo della bocca ed avergli spostato i capelli dalla fronte.

Jungkook era ancora ad occhi chiusi, le narici si allargavano per lo sforzo di regolare il respiro, la bocca era schiusa ed il labbro era arrossato con una stampa evidente dei denti che -per pochissimo- non avevano lacerato la pelle. Erano lucide da quante volte se le era umettate con la lingua e, un attimo dopo, cercò il corpo di Taehyung con mano vagante. 

Si rilassò incontrando il suo corpo e rotolò su di un fianco per potergli avvolgere un braccio attorno alla vita ed affondare il naso nel suo collo, in un abbraccio stretto. Sentì il naso dell'altro passare sui suoi capelli e le mani delicate scorrere sulla sua schiena.

«Visto? E' andata bene» gli mormorò Taehyung contro l'orecchio, baciandogli una guancia. Jungkook annuì e gli carezzò la parte bassa della schiena.

«S-sì, per te non è stato troppo bello all'inizio...vero?» gli chiese di rimando, prendendo il silenzio di Taehyung come un assenso alle sue parole.

«All'inizio no, lo ammetto. Speravo non te ne accorgessi però» concesse Taehyung. Il principe lasciò il suo accogliente giaciglio e lo guardò per pochi istanti, sospirando però dalla contentezza per come le dita dell'altro gli carezzavano i capelli scorrendovi in mezzo.

«E invece io s-sono contento di essermene accorto, e sono contento c-che non ti a-abbia causato r-ricordi negativi» ammise Jungkook con fierezza quasi adorabile.

«No, Koo. E' stato solo un attimo per davvero, ma sapevo che con te sarebbe andato tutto bene. Quindi non preoccuparti, mi è piaciuto...fin troppo» e dicendogli questo, si discostò un pò per fargli l'occhiolino e sorridere apertamente del rossore evidente che tinteggiò le guance di Jungkook.

«A chi lo dici» fu il sussurro di risposta che fece scoppiare a ridere Taehyung. Il suono roco e tranquillo avvolse il principe e lo portò a sentirsi tonto solo in parte perchè, se quello era il risultato, allora poteva anche accettarlo. 

Prese il viso di Taehyung tra le mani e congiunse le loro labbra, felice di poter percepire le labbra di suo marito, ancora incurvate in un sorriso, premute sulle sue. Anche se ci voleva ancora un pò di tempo prima che ritornasse attivo sotto quel punto di vista, nessuno gli vietava di godersi le labbra dell'altro, no?

Infatti, caparbio come solo Jungkook riusciva ad essere, portò la mano tra le ciocche morbide ed ondulate e iniziò a passarle sulla sua nuca, godendosi i sospiri contenti di Taehyung che, trovandosi più comodo su Jungkook che affianco, gli si sedette sopra e posò le mani sul suo viso, piegando il capo per baciarlo meglio.

Quando Taehyung si fosse tolto i pantaloni Jungkook non lo ricordava, ma si appuntò mentalmente di ringraziarlo perchè era libero di sentire la pelle di Taehyung sotto le dita. Nonostante non fosse una persona la cui peluria era eccessiva, questa gli solleticava appena i palmi; le sue mani vagarono su di lui, tastarono ed affondarono nella sua pelle e sorpassarono il tessuto dell'intimo con un piccolo lamento di protesta per la presenza di quell'indumento non gradito.

Taehyung sorrise e si issò giusto il necessario per permettere a Jungkook di trascinare via l'intimo e ritornò nella sua posizione iniziale, rabbrividendo al contatto di pelle contro pelle. Bollenti e delicate, le mani di Jungkook risalirono sui suoi fianchi e lo carezzarono per intero, indugiando sulla curva del suo sedere, che palpò senza indugi. 

Taehyung gli succhiò il labbro inferiore con minuzia, non resistendo dal morderlo per saggiarne ancora una volta la morbidezza, passandoci la lingua e poi affondandola nella bocca dell'altro che, in risposta, iniziò a stringere ad intermittenza i suoi glutei quasi li impastasse.

Il sedere di Taehyung -adesso che aveva ripreso un po' di peso- era così succulento che resistergli era praticamente impossibile. 

«Ti stai divertendo?» sospirò con divertimento sulle sue labbra quest'ultimo. Jungkook mugugnò un assenso e scese a baciargli il mento; la risatina roca si infranse sul suo collo ed il principe lo vide allungarsi verso il comodino. Al movimento seguì un tonfo ed un frugare in quello che considerava il cassetto e, dopo un breve attimo, Taehyung tornò nella sua posizione iniziale. 

Issato su un braccio, gli mostrò la boccettina dal tappo in sughero con un sorriso furbo.

«E' tutta tua, Koo» ammiccò nella sua direzione e Jungkook la osservò per qualche attimo con esitazione, annuendo subito perchè, che diamine, poteva farcela. In uno scatto improvviso per entrambi, si tirò seduto per trovarsi faccia a faccia con Taehyung. Nella velocità del movimento, aveva stretto un braccio attorno alla vita dell'altro che a sua volta si era aggrappato al suo collo con un singulto sorpreso. Guardò di sbieco Jungkook ed il suo cuore si sciolse come lo vide rivolgergli un sorriso tutto zucchero.

«Puoi aprirla?». Taehyung lo guardò con curiosità pur comunque annuendo; la presa salda sulla sua vita sparì per qualche secondo -giusto il tempo necessario per permettere a Jungkook di cospargersi le dita della mano destra con quella specie di sostanza scivolosa che -ovviamente- non mancò di far crollare tra le lenzuola.

Che bel modo di iniziare. Avanti Jungkook, non essere goffo.

Sicuro che JK non ci fosse andato leggero nè che gli avesse chiesto alcun tipo di consenso, Jungkook fece non uno ma bensì due respiri profondi a guance rosse per focalizzarsi sul suo obiettivo. Taehyung doveva vivere l'esperienza che si meritava, quel momento doveva rimanere nella sua memoria almeno tanto quanto gli era rimasto a lui la sua prima volta.

Taehyung gli avvolse le braccia attorno al collo e strofinò i loro nasi «Koo, senza ansia...siamo io e te» mormorò impercettibilmente contro le sue labbra.

«S-se faccio qualcosa d-di sbagliato, dimmelo per favore, i-io—». Taehyung lo zittì con un bacio e gli prese gentilmente il polso, guidandolo verso il basso perchè sapeva che se non lo avesse fatto lui, probabilmente Jungkook non avrebbe continuato per paura di fargli del male.

Non voleva che Jungkook pensava di dover essere sempre attento a lui o che si considerasse una sorta di mina vagante pronta a distruggerlo ancora una volta; ciò che era successo era stato innegabilmente doloroso e a tratti insopportabile, ma adesso erano insieme, li voleva superare insieme a lui in un percorso di arricchimento reciproco fino alla fine dei suoi giorni. 

La sua presa di posizione era stata particolarmente apprezzata da Jungkook perchè lui stava fottutamente morendo dalla paura.

Paura di sbagliare, paura di ferirlo, paura di non riuscire a rimanere presente in un momento come quello. 

Tuttavia, voleva farcela. 

Voleva e doveva farcela perchè Taehyung si fidava di lui, e se si fidava allora nulla aveva importanza. Spinse in un angolo della sua mente la sua esitazione e premette le labbra su quelle di Taehyung mentre, con dita timide ed esploratrici, carezzava la sua pelle. Taehyung trasalì appena per il loro essere fredde ma non separò le loro labbra da quel bacio, che rimase un semplice premere di labbra su labbra. 

Jungkook sfiorò la pelle delicata e le sopracciglia gli si aggrottarono per la concentrazione, percependo Taehyung nel processo. La falangetta di Jungkook gli era scivolata dentro e nonostante fosse stato un movimento aggraziato e gentile -e lui sapeva già cosa aspettarsi- si ritrovò ad intrufolare la testa nell'incavo del collo e passare il naso sulla sua pelle.

«Tae, va tutto bene?» mormorò Jungkook avvolgendo il braccio ancora più strettamente su di lui. Taehyung rialzò il viso e fece un sorriso leggero. 

«Sì. Puoi continuare» annuì, abbracciandolo più fermamente. 

«Sicuro? Se non te la senti non forzarti, per favore». Jungkook era pronto a lasciar perdere i suoi propositi iniziali ed essere lui ad accogliere Taehyung senza neanche pensarci, perchè non—

Seguì con occhi grandi e splendenti il movimento che fece l'altro che, issatosi leggermente sulle ginocchia, scivolò sul suo indice mordendosi il labbro inferiore e reggendosi alle sue spalle. Anche in quel caso si ritrovò a pensare che, ogni volta volta che credeva di aver visto Taehyung nell'apice della sua sensualità, ecco che suo marito era pronto a smentire quella verità per toccare sempre nuovi livelli di voluttà tali da fargli venire quasi le lacrime.

Lo stomaco gli fece le capriole e Taehyung si mosse su di lui piegando il capo per farsi deliziare dalle labbra di Jungkook che, immediatamente, si posarono su di lui e presero a suggergli il collo. Mosse il dito in modo che questo gli scorresse dentro e iniziò un movimento più oscillatorio e delicato, sufficiente a prepararlo ad un secondo dito ed un'intrusione più presente e pressante. 

Un soffuso gemito roco uscì in sussurro dalle labbra di Taehyung come, issandosi, scivolò nuovamente su Jungkook che gli scavava dentro poco per volta. Lo stava tempestando di succhiotti e baci che dalla spalla risalivano fino all'orecchio, mordendo di tanto in tanto la sua pelle tentatrice. Con la mano libera, invece, gli carezzava teneramente il fianco. 

Iniziò a muovere circolarmente le dita e, al contempo, andò alla ricerca di quello stesso punto piacevole che aveva scoperto grazie a Taehyung, trovandolo dopo qualche movimento sperimentale. Gli fu chiaro di averlo trovato per il gemito roco che risuonò tra loro e per le unghie conficcate tra le sue scapole. 

«Ancora, Koo». 

Il tono basso e carnale alimentò quel fuoco che già gli ardeva dentro e lo strinse possessivamente a sè, issandolo per la vita in modo che non solamente scivolasse nuovamente sulle sue dita, ma che i polpastrelli strofinassero su quel punto per udire ancora quel suono di sommesso piacere emesso da Taehyung.

«Ti prego, fammi sentire ancora la tua voce» gli sussurrò Jungkook nell'orecchio. Taehyung ansimò al peso delle sue parole ed intrecciò le dita tra i suoi capelli, stringendoli fin quando le dita di Jungkook divennero tre e presero a muoversi con più costanza. Infatti, i gesti erano più convinti ed intraprendenti, allargandolo fino a farlo tremare sopra di lui. 

Taehyung cercò le sue labbra per coinvolgerlo in un bacio contro cui si infranse il suo ennesimo respiro accelerato. «Sono pronto abbastanza» pronunciò, volendo approfondire quel contatto che sì, era piacevole, ma di cui voleva di più.

Jungkook annuì ad occhi socchiusi mentre si distendeva sotto gentile invito della mano di Taehyung che, posatasi sul suo petto, vi applicò una leggera pressione. Afferrò la boccetta per metà dimenticata tra le lenzuola stropicciate facendo una smorfia al contatto perso tra le dita del principe ed il suo corpo, ma si impegnò a ricoprire la rinnovata erezione di Jungkook di lubrificante per sentirlo -finalmente- dentro di sè.

Gli occhi scuri erano fissi su di lui mentre lo guardavano con le labbra strette tra i denti ed un desiderio bruciante ad incendiargli i movimenti delle mani che, febbricitanti, gli passavano sulle cosce e le stringevano convulsamente.

Ma Taehyung era un attimo fermo a contemplare il corpo di suo marito. Jungkook era eccitante. Tutto, ogni lembo di pelle, ogni capello ed ogni sfaccettatura era eccitante e perfetta quanto lo poteva essere un disegno divino. Gli gattonò sopra umettandosi le labbra; le ginocchia ai lati dei suoi fianchi ed issato sui palmi delle mani, manteneva il contatto visivo mentre l'altro portava una mano tra i loro corpi per allinearsi al suo.

«Posso? Va tutto bene?» sussurrò con un piccolo sorriso e Jungkook ricambiò, annuendo.

«Sì, va tutto bene. Tu ci sei, hyung?».

Taehyung mormorò un'imprecazione a mezza voce seguito da un «Dio se ci sono» che fece sopprimere un piccolo sorriso a Jungkook prima che lo vedesse chinarsi su di lui e portare i loro visi a sfiorarsi. Nella distanza di un respiro, la sensazione di essere lentamente risucchiato dal corpo bollente ed aggraziato di suo marito lo avvolse e lo portò a socchiudere gli occhi. 

La stretta vellutata ed accogliente che lo stava via via abbracciando continuò ad estendersi mentre l'altro scivolava lentamente su di lui; schiuse le labbra e mugolò piano fino a che Taehyung non gli fu praticamente seduto addosso. Ad occhi chiusi e testa ciondolante verso il basso, stringeva le lenzuola ai lati della testa di Jungkook e respirava profondamente. 

Era stato volontariamente sotto solo una volta in tutta la sua vita, per cui il mimino di cui aveva bisogno era un attimo per adattarsi. 

Le mani di Jungkook si posarono sui suoi fianchi e li massaggiarono leggermente, passando la punta del naso sulla sua guancia. 

«Dammi solo un attimo» disse a voce bassa Taehyung. 

«Puoi p-prenderti tutto il tempo che t-ti serve, non abbiamo fretta». 

Taehyung gli fece un sorriso e si bilanciò su di lui posandogli entrambe le mani sul petto e prese qualche respiro profondo ad occhi socchiusi. La mano di Jungkook si allungò verso di lui per alzargli il mento e, successivamente, coppare la sua guancia con un movimento morbido.

«Sono Jungkook, o il tuo piccolo Koo» arricciò il naso Jungkook, «E ti amo m-moltissimo. Non voglio farti del male».

Gli occhi cerulei si spalancarono e la bocca sottile si schiuse. 

«C-come fai a...?».

«Perché ci sono passato anche io» gli rispose il principe in un sussurro tranquillo, convincendo Taehyung di avere un estremo bisogno di chinarsi per baciarlo a labbra schiuse e lingue intrecciate. Sentì il profumo delicato di lamponi e miele, le dita gentili stringergli i fianchi e il corpo sotto di lui fremere per rispettare i suoi tempi.

Già, quello era Jungkook.

Quello era l'uomo che amava e che non c'entrava nulla con il suo passato. 

Mosse sperimentalmente i fianchi e Jungkook ansimò contro le sue labbra; la presa su di lui si strinse per la violenza che stava applicando su sé stesso nello stare fermo, ma come Taehyung si issò leggermente sulle ginocchia per poi riscendere su di lui, non potè evitare a sè stesso di andargli incontro, provocando un ansimo così forte in entrambi che furono costretti a dividersi. 

Essere parte dell'altro era come avere un viaggio di solo andata per il paradiso;  era sentirlo parte di sé, essere parte di un'unica entità.

Appartenersi.

Taehyung si issò sulle cosce e scese subito dopo in un movimento secco e senza esitazione alcuna, reclinando il capo all'indietro liberando un grugnito basso e baritono che toccò ogni nervo di Jungkook per la sua intensità.

Iniziò una sorta di ritmo in cui Jungkook andava incontro ai suoi movimenti, in cui i loro ansimi ed i loro gemiti si fondevano nel silenzio della stanza, perdendosi un urlo roco e passionale di Taehyung come il movimento deciso del bacino di Jungkook lo avesse stimolato su quel punto così piacevole da farlo tremare da capo a piedi.

Anche il quel momento, ammirava la sinuosità con cui l'altro gli si muovesse sopra, come il suo petto si alzava e si abbassava, come la schiena si incurvava, come le labbra stringessero i denti e come i capelli dondolavano ad ogni movimento e rimanevano scompigliati sulla fronte. Gli occhi liquidi di piacere, carichi di un velato erotismo, lo facevano sentire come in balia di una tempesta la cui musicale risacca era il suo nome mormorato da labbra libidinose. 

Deciso ad essere lui a voler deliziare Taehyung, Jungkook decise di cambiare le posizioni e per questo, Taehyung si ritrovò con la schiena contro il materasso ed un Jungkook che, sceso a succhiargli il collo, gli aveva portato una mano dietro il ginocchio per farsi avvolgere le gambe alla vita.

Le cosce sinuose di Taehyung lo strinsero ed il movimento creò una nuova angolazione tale da farli gemere in simultanea di un suono acuto e profondo.

Ma come quella scena divenne familiare per Jungkook -troppo- sentì un brivido coglierlo e si bloccò seppellendosi nel corpo dell'altro a denti stretti. Taehyung lo sentì irrigidirsi contro di lui e spalancò gli occhi, portando entrambe le mani sul suo viso per issarglielo e guardarlo con preoccupazione. 

«Jungkook, cosa c'è che non va?».

Le sopracciglia di Jungkook si arcuarono terribilmente ed il suo corpo tremò da capo a piedi. 

«N-no—merda, no!». Jungkook strizzò gli occhi e Taehyung lo guardò senza capire prima che il corpo del principe si bloccasse, l'espressione si svuotasse e gli occhi si riaprissero perdendosi nel vuoto più assoluto con un solo significato.

Dissociazione.

Lo sguardo di Taehyung si sgranò e la prima cosa che gli venne in mente da fare fu coprirgli gli occhi per impedire a chiunque stesse prendendo il suo posto di vederlo. Se a comparire fosse stato Kookie, si sarebbe sicuramente ucciso prima ancora di affrontare l'argomento. Le ciglia di Jungkook sfiorarono i suoi palmi allo sbattere veloce delle palpebre e le sopracciglia si corrugarono sotto le sue dita. 

«Ma cosa diamine—» sbottò una voce completamente diversa da prima, scuotendo la testa ed afferrandogli un polso per potersi togliere di dosso quegli ostacoli alla sua vista. Il cuore di Taehyung fece una capriola e il volto perse il suo colore, salvo poi sentire un sibilare e un gemere basso come se l'altro fosse preda di un dolore improvviso.

E poi, di nuovo, stasi. 

Taehyung deglutì profondamente, non sapendo neanche lui come si fossero trovati in quella situazione ma tentò di ritrarsi, muovendo il polso per liberarsi. Contro le sue aspettative, Jungkook gli afferrò anche l'altro polso e li sbattè violentemente ai lati del suo volto, facendolo sobbalzare. Il cuore gli risalì in gola e guardò con un attimo di apprensione le spalle di Jungkook tremare visibilmente. Il respiro era pesante, la testa ciondolava, i muscoli erano in tensione e la presa sui suoi polsi da stretta divenne ferrea. Così tanto che le mani presero a formicolargli, quindi sibilò e le mosse per cercare di liberarsi ma -che diamine, li stringeva neanche volesse spezzarglieli.

«Lasciami i polsi, per favore» tentò di modulare la voce quanto più neutrale possibile così da non lasciare spazio al nervosismo e al tono perentorio ma soave, il principe alzò di scatto la testa e sbattè velocemente le palpebre, focalizzando l'attenzione su Taehyung.

Il disagio di quest'ultimo era palese e lo atterrì come forse solamente una pugnala poteva farlo e le mani gli tremarono.

«Oh mio dio, Taehyung! Scusami, p-perdonami i-io—». Jungkook mollò istantaneamente i suoi polsi e non appena i suoi occhi si posarono sui visibili segni rossi che le sue dita gli avevano procurato, pensò di star morendo.

Non sapeva come fosse possibile passare da essere così felice da sentire il cuore esplodere dalla gioia ad essere così completamente disorientati e guidati dalla voglia di sparire, di nascondersi, di scappare il più lontano possibile per non essere chi invece era.

«Koo...?» chiamò Taehyung, incerto. 

Vide gli occhi dolci di Jungkook riempirsi di lacrime che, come pioggia, iniziarono a piovere con velocità sulla sua pelle, bagnandogli le guance e le clavicole. Il principe crollò sugli avambracci ed un singhiozzo gli perforò il petto; era stato così tanto profondo da farlo sobbalzare su di lui e, immediatamente, le braccia di Taehyung lo avvolsero stretto.

«Ehi Koo, non piangere, va tutto bene» gli sussurrò dolcemente Taehyung, parlandogli direttamente contro l'orecchio. Jungkook scosse la testa e le sue spalle tremarono, irrigidendosi ai dolci baci che gli stava lasciando sui capelli.

Non si meritava niente di tutte quelle attenzioni che gli stava offrendo Taehyung. 

«Ho r-rovinato tutto. M-mi dispiace, rovino s-sempre ogni cosa» emise tra un singulto e l'altro Jungkook, bagnandogli il collo con lacrime salate che non volevano smettere di scendere e di formarsi nei suoi occhi strizzati. I polsi di Taehyung, arrossati gli ritornarono alla mente e sentì solamente di voler morire. 

Gli aveva detto di non volergli fargli del male, Taehyung si era fidato, e cosa faceva lui? 

«No, Jungkook. Non hai rovinato niente» provò a dirgli, ma il principe alzò di scatto la testa e lo guardò come se non credesse alle proprie orecchie.

«T-ti ho fatto male, ho rischiato e continuo a rischiare d-di non essere io quello ad esserci. N-non so neanche come abbia fatto a pensare che sarebbe andata b-bene, come tu ti sia potuto fidare d-di me». Jungkook si passò il dorso della mano sugli occhi e Taehyung iniziò a scuotere la testa fermamente, contrariato da tutto quello che stava sentendo. 

«Jungkook, stai parlando come se non ci fossimo mai visti. Come puoi parlare così di te stesso— mentre sei ancora dentro di me per giunta?! Non mi sono fatto niente, non mi hai fatto niente! Ho messo in conto fin dalla nostra prima esperienza che sarebbe potuto succedere! Una volta è successo con Kookie, ora è successo con JK perchè lui ha fatto questo a me prima di te. Con la differenza che io in questo momento sono felice e voglio davvero fare l'amore con te».

Taehyung si infervorò per tutto il discorso, non gradendo come Jungkook tendesse a colpevolizzarsi del suo disturbo e tendesse a dimenticare che lui sapeva perfettamente che un qualcosa del genere sarebbe potuto accadere. 

Lo sapeva, che diamine, e gli andava bene! Se aveva deciso di esserci, gli andava bene in quel modo e non vi era alcuna necessità di sminuirsi così

«Avevi messo in conto che io potessi f-farti male?!» esclamò Jungkook reggendosi su entrambe le braccia ad occhi sgranati. 

Quelli di Taehyung tornarono increduli. «Cosa?!— Certo che no, avevo messo in conto che avresti potuto lasciare il posto a JK! Io...Dio, non ci posso credere. Sto veramente parlando di questo in questo preciso istante?! Cosa devo fare per convincerti che non c'è nessun problema?».

Jungkook provò a ritrarsi ma le gambe di Taehyung lo tenevano intrappolato e non gli permettevano di muoversi; successivamente, anche le mani di Taehyung furono sul suo viso per stringerlo.

Teneva gli occhi chiusi mentre metteva a posto i pensieri per poter rendere il suo discorso chiaro. «Io mi fido di te, Jungkook. Fino a poco fa, per me era tutto perfetto—sì, anche se è successo quel piccolo inconveniente. Dopo quello che ho passato per averti...io non voglio perderti. Non mi sarei mai, mai lasciato avvicinare da qualcun altro in questo senso che non fossi tu, per favore Koo, credimi. Tutto quello che è successo in passato rimane lì, non voglio che intacchi ancora e ancora ciò che siamo diventati» fece una breve pausa contornata da un sospiro.

«Sto cercando di fartelo capire in tutti modi che conosco che...che a me va bene così, però a questo punto non so se tutto questo va bene a te».

Riaprì gli occhi li puntò dritti in quelli di Jungkook che, poco dopo, si abbassarono. «Io non voglio rovinare n-niente di tutto quello che abbiamo c-costruito insieme, Tae. Io non s-sarei riuscito a fare quello che tu hai f-fatto con me e quando succede quello che è successo p-poco fa, mi sembra di ritornare indietro a—a come ero. Hoseok aveva r-ragione, io non posso andare a migliorare p-perchè per me, per n-noi intesi come Jungkook, JK e Kookie...forse n-non c'è posto sufficiente. Tu sei la mia felicità o meglio, la nostra, ma i-io non so essere la tua».

Il principe si morse il labbro e corrucciò la fronte, prendendo un sospiro gigante quanto il groppo che sentiva alla gola. 

«Jungkook, te lo ripeterò finchè avrò fiato: tu sei la mia felicità, loro lo sono. Senza di loro non saresti la persona di cui mi sono innamorato, non ti permetto di sminuire te e gli altri in questo modo. Per quanto tu possa pensare di tornare indietro, non tornerai mai ad essere lo stesso Jungkook che ho conosciuto per caso nel mio palazzo che, nonostante fossi completamente adorabile ed assolutamente illegale almeno quanto lo sei adesso, non sarebbe stato capace di farmi sentire come mi fai sentire ora. Ciò significa che non si torna mai al punto di partenza, Koo, perchè ogni giorno segni uno nuovo inizio che rimpiazza quello vecchio».

Jungkook lasciò che quelle parole gli fluttuassero dentro e, con il senno di poi, un pò di verità gliela trovarono. In particolare, se si focalizzava sul loro significato, lui per primo si sentiva diverso ma... bastava sempre fin troppo poco per poter rompere quell'equilibrio precario che giornalmente viveva per portarlo di nuovo a sentirsi sopraffatto da sè stesso.

«Parlami, per favore» quasi supplicò Taehyung.

«Io mi sento diverso d-da quando sto con te e mi fa r-rabbia che non ho potuto mostrarti quanto io c-ci tenga a te e quanto tenevo a-a questo momento. Ci tenevo davvero tanto e vederlo crollare così...» bisbigliò con rammarico Jungkook, ricevendo un bacio proprio sulla punta del naso.

«Non sarà di certo l'ultima occasione che ci capiterà di stare insieme» gli sorrise l'altro passandogli le dita tra i capelli. Le gambe di Taehyung lo liberarono cosicché gli fu possibile mettersi al suo fianco e Taehyung coprì entrambi con le pesanti coperte. 

«Dovremmo andarci a lavare ma non ne ho voglia» ammise Jungkook attirando a sè Taehyung per avvolgergli un braccio attorno al fianco e sentirlo premere sul suo petto. 

«Lo faremo tra un pò, per il momento vorrei rimare così» gli rispose Taehyung, intrecciando le loro dita.  «Ti amo, Koo. Anzi, vi amo davvero tanto».

«Ti amo anche io, a-amore. E suppongo a-anche loro» riuscì a farfugliare, nascondendo il viso dietro la sua nuca. 

E sperava di potergli dimostrare le sue parole quanto prima possibile.


...................... 


E se il buongiorno si vedeva dal mattino, quello che accolse Taehyung all'indomani della loro discussione fu quasi un'assoluzione in paradiso perchè, come aveva aperto gli occhi e si era alzato per lavarsi i denti, era stato colto alla sprovvista da un Jungkook in vena di coccole.

Però, non il solito tipo di coccole.

Ecco perchè, in quel preciso istante, le dita stavano affondando nella spalla lattea, le labbra erano tenute strette tra i denti mentre la mano di Jungkook si era insinuata tra i loro corpi per stimolare la sua pesante erezione con tocchi leggeri -e nettamente in contrasto con le sue spinte lente ma mirate- che giurò fossero così sublimi da sentire le lacrime pizzicargli gli occhi. 

Poteva qualcuno essere erotico e gentile allo stesso tempo?

«Koo, più—ah, veloce» ansimò aggrappandosi alle sue spalle come quello aveva adesso incrementato il ritmo delle sue spinte.

Si contorse sotto di lui per le ondate di piacere travolgente che gli stavano disintegrando la ragione brandello dopo brandello e Jungkook gli baciò l'angolo della bocca. «Meraviglioso».

Una punta di rossore colorò le guance di Taehyung per quanto quello sguardo scuro lo guardasse con profonda adorazione e amore, così tanto che non si rese conto che il suo corpo si tese, la tensione sul suo addome crebbe e il suo corpo tremò.

«Koo, ci sono quasi» gemette contro la sua gola e Jungkook annuì.

«Anche io, Tae».

Taehyung rilasciò un alto e profondo gemito artigliando i capelli di Jungkook come la sua schiena si arcuò e il suo piacere si riversò tra di loro, seguito da un sonoro ed ultimo schiocco che fu l'ultimo prima che la testa del principe si reclinasse all'indietro con un ansimo a labbra schiuse e occhi chiusi.

Il basso gorgoglio che lasciò la gola di Taehyung continuò per come Jungkook continuò a muoversi subito dopo con lentezza e con movimenti accennati, accompagnando il tutto con un movimento lento della mano affinchè le stille di piacere prolungassero la loro permanenza nel corpo della persona che amava.

Ricadde su Taehyung, ansante, e sentì le dita di quest'ultimo passare tra i suoi capelli e scendere sulla sua schiena, tracciandone il solco più e più volte.

«Wow...che bel buongiorno» esclamò Taehyung, soffiandosi dagli occhi un ciuffo di capelli.

«Da f-fare più spesso direi».

E mentre gli squittii imbarazzati ma felici di Jungkook si univano alle risatine divertite di Taehyung, fuori dalla loro porta c'era qualcuno che mandava via la servitù con il carrello della colazione e rivalutava tutte le scelte della sua vita per essere stato reso acusticamente partecipe di un amplesso che avrebbe fatto volentieri a meno di sentire. 

«Lo sapevo che dovevo fare lo stalliere».
















✁✁✁✁✁✁✁✁✁✁✁✁

NDA:  tutto è bene quel che finisce bene, no?

Con alti e bassi, ce l'hanno fatta. Ci sono voluti 56 capitoli ma ce l'hanno fatta, e stavolta entrambi. Certe volte mi ritrovo a desiderare di avere la stessa forza d'animo del Taehyung di questa storia perchè, seriously, affronterei la vita in un altro modo.

A parte questo: cosa è successo? Beh, Kook si è dissociato con JK, ma la dissociazione è stata breve e fugace (ricordate quella con Kookie nel capitolo 24 quando è comparsa la figlia di Namjoon? Ecco, più o meno della stessa fugacità) e niente, non ha avuto il tempo di capire nulla (JK like ಠ_ಠ).

Sinceramente, è ancora prestino per fare avere a JK un momento di gloria come questo, eh.

NB: Non dimenticatevi da dove è partita tutta questa vicenda, perchè è da lì che ripartirà tutto nel capitolo di venerdì. 

Adieu❣





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