Let Me Get Lost In You [TaeKo...

By Hananami77

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''«Taehyung non può sposare il figlio di Jeon. Ho sentito troppe cose poco rassicuranti sul suo conto, non po... More

Personaggi+Introduzione
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#Special: [Biscotti in incognito]
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[Special 3#] Buon compleanno, hyung!
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~Epilogo~
LMGLIY - FAQ

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By Hananami77

La piccola affermazione di Taehyung aveva sortito l'effetto sperato in Jungkook -ovvero fargli rilassare le spalle- solo per un breve, infinitesimale attimo. Perchè mentre aiutava Taehyung ad alzarsi dal letto ed avevano inconsapevolmente intrecciato le loro dita nel processo, il principe aveva sentito l'ansia colpirlo alla bocca dello stomaco come un pugno. 

Taehyung gli aveva rivolto un ampio sorriso, riconoscente, mentre lui aveva ricambiato sperando che il suo tumulto interiore non si palesasse poi così tanto e che l'altro lasciasse perdere il fatto che si muovesse con la stessa scioltezza di un mattone. Non stava rimpiangendo di aver proposto un bagno insieme, era stata una cosa che si era sentito di condividere con Taehyung ed era stata sincera anche la sua gioia al cenno affermativo ricevuto... se solo avesse avuto modo di processare una naturale conseguenza che ebbe il grande potere di mandarlo nuovamente nel panico.

Fare il bagno insieme era risultato estremamente allettante, ma significava anche togliersi i vestiti, e togliersi i vestiti senza baci di mezzo significava doversi mostrare per intero. 

Nudo.

Doveva mostrare il suo corpo per intero, stava per spogliarsi e non sapeva se dare retta al panico o all'agitazione. Ok, Taehyung aveva già visto il suo corpo ma...non in quelle occasioni. Le volte che era successo non erano di certo in piedi, con le luci accese e perfettamente consapevoli dei loro corpi.  

In quel momento non c'era un materasso sotto di lui, non c'era la luce soffusa e non c'erano baci appassionati o tocchi maliziosi; c'era solamente lui e la sua ansia di non sapere se parlare, se iniziare una qualunque sorta di conversazione o se guardare come un idiota suo marito avanzare -reggendosi al muro ma con determinazione- verso la vasca per riempirla.

Una serie di dubbi atroci inondarono la mente già abbastanza provata di Jungkook: e se Taehyung avesse visto quanto in realtà fosse orribile? E se avesse letto, tra le infinite cicatrici che la vita gli aveva lasciato, che in realtà lui era davvero un essere spregevole?

Se fosse stato disgustato dal suo corpo tanto quanto lo era lui?

Smettila Jungkook, ti stai mettendo ansia da solo sbottò provando ad essere un pò più fermo delle sue mani. 

Deglutì sonoramente e spostò il peso da un piede all'altro mentre, con occhi incerti e sperduti, lanciava occhiate nervose ad un Taehyung perfettamente tranquillo che tastava l'acqua scrosciante per regolarne la temperatura; allo stesso modo, studiava tutti i sali da bagno perfettamente allineati sul bordo perlaceo per selezionare i più profumati. Li voleva utilizzare insieme a qualche altro prodotto che Jungkook ignorava ma che avrebbe preferito ingoiare piuttosto che sentirsi così in difficoltà.

Taehyung, in quel momento, era l'uomo più pacato della terra e mugugnava tra sè circa le profumazioni da abbinare agli olii essenziali e mentre si destreggiava vicino la vasca -completamente a sui agio- Jungkook stava internamente panicando. 

Per cercare di darsi una calmata prese un profondo respiro e si impose la respirazione -dimenticata nel momento stesso in cui aveva messo piede nel bagno-, maledicendosi per la sua eterna insicurezza.

Cielo, e se Taehyung non avesse voluto avere alcun contatto con lui?

E se non fossero stati a loro agio?

E se— «Jungkook? Va tutto bene?».

La voce calda e rilassata di Taehyung lo riscosse dai suoi pensieri e lo tirò fuori dalla sua paralisi mentale. Jungkook squittì stridulamente senza praticamente dire nulla, prendendo di sorpresa l'altro che, in risposta, alzò confuso le sopracciglia.

Tentando di trovare il modo di elaborare un concetto di senso compiuto, alla domanda di Taehyung rispose annuendo un po' troppo energicamente per risultare convincente.

«Sì! S-sì va tutto b-benissimo!». Sforzò un sorriso che rassomigliò ad una smorfia agitata, tanto che gli zigomi gli si sollevarono appena.

Taehyung lo studiò per qualche attimo e piegò il capo di lato, curioso e quasi affascinato da quel comportamento tanto familiare quanto...tenero. Rimaneva sempre positivamente stupito dall'ingenua audacia di Jungkook che lo istigava a proporre quel genere di cose per poi mandarlo nel pallone non appena ne assimilava il significato.

Però, nonostante tutto quell'imbarazzo -assolutamente e perfettamente visibile- c'era anche una sorta di positiva voglia di stare insieme e condividere un momento speciale come quello. Era consapevole che lui e Jungkook non fossero mai stati effettivamente nudi e vicini nella stessa stanza, per cui non gli fu difficile comprendere la natura di tale nervosismo.

Valutò che, ciò che Jungkook non si stava concedendo, era una cosa fondamentale: il tempo. Doveva darsi tempo perchè, spesso, ciò che desiderava non era sempre ciò per cui era immediatamente pronto.

«Koo?» chiamò, facendo poi qualche passo verso di lui.

Jungkook mollò il bottone del polsino che stava torturando silenziosamente da cinque minuti buoni -senza neanche essersene accorto, tra l'altro- e rialzò gli occhi grandi ed espressivi su di lui. Taehyung perse un battito ed un sorriso spontaneo gli comparve sul viso rilassato, sostenendo lo sguardo di quegli occhioni tondi che, pur non capaci di parlare, stavano esprimendo quanto nuova situazione lo rendesse felice ma, allo stesso tempo, lo destabilizzasse completamente.

Ad adombrarli, il timore di ciò che sarebbe potuto succedere ed i dubbi sulla buona riuscita del momento.

E anche la loro imminente quanto ovvia nudità.

La nudità era una delle cose della vita che molto spesso veniva travisata. In qualche modo, ogni volta che si levavano i vestiti ci si ritrovava privi di protezioni a mostrare la fragile verità dell'esistenza. Chi era così coraggioso da voter mostrare la propria autenticità? Chi era disposto a mostrarsi interamente senza timore? In un mondo dove tutto doveva essere coperto, occultato e nascosto, esistevano ancora momenti in cui si poteva mettere a nudo senza che ci si togliesse i vestiti.

Abbandonare i vestiti in un angolo di quel gigantesco bagno, l'incontrarsi dopo così tanto tempo passati lontani -pur stando ad un soffio di distanza- non era quello che Taehyung intendeva per 'nudità'.

Aprire la propria anima, lasciare che qualcuno vi entrasse dentro per scovarne paure, dolori e fragilità -e condividerne gioie, sorrisi e cicatrici...quello era essere nudi.

Avanzò lentamente verso Jungkook mentre questo lo guardava come se non riuscisse a fare altro, incantato; schiuse le labbra come percepì delle dita gentili sfiorarlo con leggerezza sotto il mento che poi risalirono sul labbro inferiore sotto cui il pollice strofinò in prossimità del piccolo neo. 

Il sorriso negli occhi di Taehyung era forse più ampio di quello che gli stava stirando le labbra e sollevando gli zigomi. 

«Ehi Koo. Ci siamo già visti...no?».

Il respiro di Jungkook si bloccò ed il cuore accelerò i battiti annuendo silenziosamente, non sapendo se era ancora capace di articolare un discorso. Voleva dire così tante cose che in realtà non stava dicendo nulla perchè non sapeva neanche lui nè da dove cominciare nè da dove avrebbe trovato il coraggio di cacciare fuori le parole. Dio santissimo, si sentiva così sperduto e impacciato che non sarebbe neanche riuscito a togliersi le scarpe senza rischiare di inciampare nel cosmo.

Taehyung mormorò un assenso per accompagnare la sua risposta. «Esatto, quindi non è qualcosa di troppo nuovo. E comunque, anche se lo fosse, sai che possiamo fermarci, che posso aspettarti di là o che possiamo farlo in un altro momento».

Il volto di Taehyung adesso era così vicino al suo che Jungkook ebbe modo di credere che riuscisse a sentire il battito esagerato del suo cuore -perché lui lo sentiva perfino martellare nelle orecchie. Ma c'era una cosa che gli stava impedendo di lasciarsi andare al nervosismo, ed era principalmente dovuto all'atteggiamento di Taehyung: sembrava avere sempre il controllo della situazione pur non esercitando alcuna pressione in lui.

Il suo essere così tanto pacato e delicato -sia nelle parole che nei movimenti- gli infondeva a sua volta una sicurezza ed una certezza di essere capito tale per cui si lasciò andare ad un sospiro gigantesco.

Chiuse gli occhi per godersi quel tocco delicato sul suo labbro inferiore ancora ferito e, al contempo, l'altra mano di Taehyung cercò la sua per allacciare le loro dita. Queste si intrecciarono come tasselli perfetti nati per incastrarsi, in una sorta di invisibile legame che lo rinvigorì. 

Jungkook avvolse un braccio alla sua vita e si rilassò visibilmente come Taehyung strofinò la punta del naso contro la sua. Si spostò tracciando un piccolo e delizioso sentiero lungo il suo zigomo ed indugiò qualche attimo sulla sua guancia glabra ma deliziosamente rosea; iniziò quindi a tempestarla di piccoli bacetti leggeri quanto ali di farfalla, provocando piccoli schiocchi appena udibili ed un sorriso sempre più ampio sul suo volto.

Quelle piccole attenzioni erano un toccasana per il suo cuore impazzito e per il suo imbarazzo, che si stava lentamente dissipando lasciando che il respiro tornasse ad essere parte integrante delle sue funzioni vitali; rimase ad occhi chiusi anche quando i baci si spostarono nell'angolo della bocca, poi scesero sul mento e seguirono la curva della mascella, finendo il loro percorso nell'incavo sotto l'orecchio.

«Non succederà niente Koo, va tutto bene» mormorò quello contro il suo orecchio, lasciando che un brivido gli percorresse la schiena allo sfiorare del suo respiro sulla pelle arrossata.

Jungkook strinse la presa sulla vita di Taehyung e lo abbracciò stretto, separando le loro dita solo per poter poterlo stringere meglio e sentirlo vicino. Riuscì a percepire sulla pelle il sorriso ampio di Taehyung che lo fece sorridere inconsapevolmente a sua volta.

«Sì...va tutto bene» mormorò con voce appena udibile.

Sentì le piacevoli mani di Taehyung risalire sui suoi fianchi, passare sui suoi pettorali e posarsi quasi in prossimità del cuore per potersi distanziare appena e guardarlo negli occhi mentre, lentamente, sbottonava la camicia di Jungkook. Lasciò che l'indumento si aprisse poco per volta, che mostrasse porzioni di pelle diafana sempre più ampia all'allentarsi di ogni bottone e che le sue nocche sfiorassero la sua pelle.

Jungkook strinse le labbra e cercò gli occhi cerulei a cui si ancorò immediatamente; erano gli unici in grado di fornirgli un supporto stabile e necessario ad affrontare una nudità che non sapeva -probabilmente- neanche gestire.

«Fai lo stesso con me» suggerì Taehyung, allargando la sua camicia ormai completamente aperta. Il tessuto scivolò sulle braccia muscolose di Jungkook, si annidò nella piega del gomito e cadde a terra con un fruscio appena udibile solo quando il principe lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi.

Avanti Jungkook, non è mica la prima volta che gli togli la camicia.

Si diede mentalmente uno schiaffo per riprendersi ed imitò i movimenti di Taehyung con mani sicuramente meno ferme ma tenaci abbastanza da non tradirlo troppo. L'indumento fece compagnia al pavimento e adesso che lo vedeva senza camicia, gli occhi incontrarono il petto fasciato di Taehyung. 

Il cotone spesso e retinato dalla fitta ed intricata trama lo avvolgeva passandogli anche sulla curva del collo; indugiò qualche attimo con lo sguardo fisso al centro del petto dove, almeno idealmente, doveva esserci la ferita. 

«Ti danno fastidio? S-sembrano strette» domandò continuando a guardare le fasciature.

«Un po'» ammise Taehyung, «Però vorrei toglierle per fare il bagno. In questo modo non si bagneranno e potrò rimetterle non appena avremo finito, anche se stasera il medico passerà a cambiare le garze» spiegò subito dopo, e ricevuto il consenso di Jungkook, Taehyung gli voltò le spalle.

«Dovrebbero esserci due gancetti in metallo che la tengono ferma» istruì quello, indicando a grandi linee la sua scapola destra, su cui gli occhi di Jungkook si posarono immediatamente. 

«Mi aiuteresti...?» esitò. 

Magari Jungkook non se la sentiva di— «Certamente».

Jungkook gli baciò la spalla senza neanche rendersene conto e per questo arrossì furiosamente; iniziò a srotolare le garze con cura, stando attento a non tirarle troppo o -peggio- strapparle e, strato dopo strato, la pelle caramellata di Taehyung iniziò a rivelarsi. La pressione delle fasce aveva lasciato delle stampe sulla pelle della schiena, ma come finì di srotolarle dal busto di Taehyung, notò una garza molto più ampia e applicata con dei cerotti poco più sotto delle scapole. 

Risucchiò il respiro e deglutì. «D-devo togliere anche questa?».

Taehyung scollò leggermente le spalle. «Quelle posso rimanere, ma puoi vedere cosa c'è sotto se ne sei curioso». 

Jungkook decretò che Taehyung lo conosceva fin troppo bene. Infatti, la curiosità ebbe la meglio e staccò delicatamente i cerotti spalancando gli occhi come, spostando la garza, vide per la prima volta la lunga ferita che deturpava la sua pelle.

Quel filo scuro che teneva chiusa la pelle creava una sorta di intricata treccia, ma fu un sollievo constatare che non era nè arrossata nè gonfia -solo colorata da quella che Jungkook identificò come tintura di iodio. Si permise di respirare nonostante facesse male -molto più di quanto ci si potesse immaginare- vedere quel segno lungo e sicuramente doloroso deturpare la pelle perfetta di Taehyung e punteggiata graziosamente da piccoli nei che non aveva mai notato.

«Non è così drammatica come sembra, fa ancora un pò male ma ti assicuro che adesso è molto più sopportabile» rassicurò Taehyung, trasalendo subito dopo. Jungook aveva richiuso la garza ed aveva passato le dita sulla curva della sua schiena, in quel sinuoso solco che stava apprezzando molto più del necessario.

Il secondo dopo, il petto di Jungkook fu contro la sua schiena e le sue braccia muscolose gli si strinsero attorno alla vita; il viso del principe si posò  nell'incavo tra il collo e la spalla di Taehyung e gli diede qualche bacio sparso.

«Non sai quanta paura ho avuto credendo di averti perso» bisbigliò il principe contro la sua pelle. 

Aveva riaperto gli occhi nel buio della sua stanza e la prima cosa che aveva fatto era stata tastare il materasso alla ricerca di Taehyung. L'ultimo ricordo che aveva risaliva alla guerra, e perciò aveva associato quella mancanza all'idea di averlo perduto per sempre. Il suo mondo si era improvvisamente rabbuiato, il suo sole era tramontato e lo aveva condannato alla tetra e permanente oscurità.

Taehyung era essenziale per lui, si era sentito completamente perso prendendo consapevolezza di non potere avere affianco l'unica persona per cui valeva la pena andare avanti. Perchè in quel caso, nessuno sarebbe riuscito a tirarlo fuori dal suo turbolento mondo. 

Percepito il tremito di Jungkook, Taehyung posò entrambe le mani sui suoi avambracci e si voltò per dargli un bacio sulla guancia. «Sinceramente? Ho avuto paura anche io...molta».

«Poterti riabbracciare è stata senza dubbio la cosa più bella della mia vita. Tu sei la cosa più bella della mia vita» e Jungkook lo strinse ancora di più, socchiudendo gli occhi come sentì le guance bollenti ma non si discostò da quella posizione.

Anzi, preso da un istinto che non sapeva di possedere, passò la punta del naso sul suo collo e alternò dei baci a piccoli succhiotti che macchiettarono la pelle caramello di quello squisito color porpora che lo rendeva suo.

Taehyung piegò il capo di lato e socchiuse gli occhi, sospirando di appagamento e dannatamente contento che Jungkook stesse prendendo quella piccola iniziativa per vezzeggiarlo e dimostrargli il suo apprezzamento verso il momento.

Era così bello e confortante poter sentire il fiato caldo di Jungkook addosso che si ritrovò ad appoggiarsi maggiormente a lui, lasciandosi inglobare dal suo petto e dalle sue braccia; sentire Jungkook avvicinarsi a lui volontariamente dava vita ad un'emozione che gli fece esplodere tante farfalle nello stomaco in subbuglio, che raddoppiarono come sentì le mani di Jungkook allargarsi sul suo addome e scendere sui pantaloni, arrestandosi in prossimità del suo inguine. 

«Oh, merda!—s-scusa» si affrettò a blaterare il principe, decretando che era proprio un idiota.

Fece per togliere le mani ma Taehyung le fermò prima che potesse muoverle, scuotendo la testa. «Se dobbiamo fare il bagno -e dobbiamo anche muoverci prima che l'acqua diventi fredda- questi dobbiamo toglierli». 

Ridacchiò del verso imbarazzato che fece in risposta Jungkook e di come questo avesse affondato il volto nella sua nuca, prendendo un piccolo respiro tremulo.

«G-già, hai r-ragione» farfugliò. 

Taehyung si voltò e Jungkook ricevette un bacio sul naso ed un occhiolino. «Senza ansia Koo, è una cosa che hai già fatto».

Jungkook arricciò il naso per il rossore che gli stava facendo bruciare le guance.

Giusto, lo aveva già fatto.

Taehyung collegò le loro labbra in un bacio delicato e i loro ultimi indumenti vennero fatti crollare senza che si separassero, senza che i loro occhi si riaprissero e senza mettere fine a quel bacio tanto leggero quanto significativo. Le punte delle orecchie di Jungkook divennero rosse e sentì l'estremo bisogno di abbracciarlo, per questo assecondò quella necessità e lasciò che fossero le mani di Taehyung a coccolarlo sulla schiena e sulle spalle. 

Fu molto più naturale di quanto avesse mai immaginato distaccarsi da Taehyung per lasciarlo libero di muoversi e andare ad afferrare i due asciugamani finemente ripiegati ed appoggiati sul marmo pregiato del lavandino e...beh, poter guardare per intero il corpo nudo di suo marito gli aveva fatto seccare la gola e perdere dieci anni di vita.

Fu impossibile impedire ai suoi occhi di viaggiare su tutta la snella quanto mascolina figura di Taehyung -non voleva impedirsi di ammirare quell'opera d'arte che era suo marito. Si stampò nella mente ogni singola curva ed ogni singolo dettaglio, osservando come i muscoli delle cosce-che non erano prorompenti come i suoi- si flettevano al lieve chinarsi per saggiare la temperatura dell'acqua, come il solco muscolare creava un infossamento sulla pelle che, da metà coscia, continuava il suo tragitto fino al polpaccio e si interrompeva solo in prossimità del ginocchio. 

Ma la parte migliore se l'era lasciata per ultimo.

Perchè come guardò il sedere di Taehyung, arrossì vistosamente sentendo un improvviso caldo pervaderlo: era anche meglio di quanto ricordasse, più tondo del suo ma con quelle infossature laterali tipicamente maschili ma così sensuali che le mani gli formicolarono per la voglia di strizzarlo. 

Deglutì a vuoto e si guardò intorno, decidendo di fare qualcosa anzichè starsene fermo come un fesso a divorare l'altro con lo sguardo, quindi gli si avvicinò silenziosamente e si immerse, accogliendo Taehyung tra le sue braccia e lasciando che quest'ultimo posasse il capo sulla sua spalla ad occhi socchiusi.

L'odore dolce e speziato dei sali da bagno andò a completare quel confortevole momento, l'acqua calda carezzò i loro corpi e si infranse tra di loro in piccole onde.

Jungkook non seppe se fu la suggestione del momento, il fatto che stesse adorando letteralmente avere Taehyung così intimamente vicino o se sentisse di amare l'altro così tanto da quasi fargli esplodere il petto dalla gioia, ma seppe per certo che quel bagno insieme aveva sancito un nuovo punto di incontro non solo tra loro, ma anche con sè stesso.


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Si guardò allo specchio per intero nel silenzio della stanza, osservando la sua figura con il cuore in gola senza che, finalmente, vi vedesse sopra alcuna macchia. Quelle impronte di mani deplorevoli -le uniche che lo avessero toccato prima di Taehyung- erano sparite, si erano volatizzate e trasformate in caldi passaggi che, al ricordo, gli provocavano brividi felici lungo la schiena. Non c'erano più i lividi a deturpare la sua pelle diafana, non c'erano più cicatrici di atti dolorosi a cui si era lasciato andare un paio di volte, non c'erano neanche tutte quelle imperfezioni che solevano disgustarlo ogni volta che si guardava. 

Gli unici segni sul suo corpo, adesso, rimarcavano momenti radiosi e condivisi con chi amava; quella galassia purpurea che gli partiva dal collo e si perdeva sul suo petto era una fiera prova del fatto che lui ce l'avesse fatta. 

Loro ce l'avevano fatta. 

Tracciò con la punta delle dita ogni succhiotto, rabbrividendo alla loro sensibilità ma arrossendo felicemente al pensiero che adesso, ogni singola parte di sè, gli ricordasse in qualche modo Taehyung. Perchè quel secondo paio di mani che avevano toccato la sua pelle, che ne avevano carezzato le forme e ne avevano apprezzato la loro immacolata imperfezione, erano state le stesse che avevano avuto la capacità di scacciare i dolorosi mostri che lo circondavano. 

Si era accorto di come Taehyung lo toccasse quasi fosse un cristallo, timoroso che forse -se solo lo avesse stretto un pò di più- si sarebbe potuto frantumare. 

Guardarsi lo specchio ed apprezzarsi, entrare in una stanza e vedere Taehyung, avere momenti difficili e trovare una mano pronto ad aiutarlo: tutto quello era il suo personalissimo paradiso. Un paradiso che avevano creato all'interno dell'inferno, una specie di mondo parallelo che riusciva ad esistere -e resistere- perchè loro erano insieme.

Come i suoi occhi sfavillanti dall'emozione scesero sul suo petto, si morse il labbro inferiore ed il cuore fece una capriola al piacevole ricordo che aveva appena pizzicato la sua memoria.


Gli occhi si chiusero da soli nel sentire le labbra delicate e familiari di Taehyung iniziare a lusingare la sua pelle con una serie di baci lungo il collo. Partendo dal mento, aveva poi proseguito il suo percorso immaginario sulla giugulare per scendere fino alle clavicole e poi risalire ancora. I suoi baci erano accompagnati da leggeri ed umidi schiocchi, una scia di soffici e mormorati morsetti si armonizzavano allo scorrere delle mani affusolate sul suo petto.

Taehyung aveva prima saggiato la consistenza dei muscoli attraverso il tessuto ed adesso era intento a sbottonargli la camicia con fare sicuro e tranquillo, i denti mordicchiavano la pelle sotto il suo mento e gli provocavano dolci sospiri a labbra schiuse. In quel momento, Jungkook  non stava neanche prestando particolare attenzione al fatto che l'altro fosse in ginocchio tra le sue gambe vagamente divaricate e piegate, o che il fresco dell'aria notturna gli avesse appena carezzato il petto procurandogli un brivido. Gli piaceva troppo sentire le labbra sensuali di Taehyung su di sè per poter prestare davvero attenzione anche a quei dettagli.

Certo, il suo cuore stava battendo a velocità vagamente anomala, ma ciò non era importante per lui: amava visceralmente sentirsi in quel modo, per cui lasciò che Taehyung gli allargasse i lembi della camicia e risalisse sulle sue labbra per baciarle per qualche intenso attimo ed issarsi sull'avambraccio per mostrare il suo sorriso, in attesa.

Implicitamente, gli stava chiedendo se continuare o meno.

Jungkook schiuse gli occhi e annuì con un movimento veloce e neanche troppo coordinato, posando immediatamente le sue mani sui fianchi di Taehyung perché ne aveva bisogno. Aveva bisogno di sentire Taehyung sotto le dita per capire di poter stare bene, per poter essere tranquillo.

Tenerlo stretto era un modo per fidarsi di sé stesso tanto quanto si fidava dell'altro.

Il labbro inferiore venne stretto tra i denti, sulla sua schiena scorse un piccolo brivido per come le labbra di Taehyung erano scese sul suo collo per catturare tra i denti i lembi di pelle diafana e suggerli con dedizione, alternando -di tanto in tanto- quel piccolo pizzicore a delle lappate lente ed accennate. Quella lingua che lo provocava con fare lascivo sembrò scuotergli perfino i nervi, e issò i fianchi che strofinarono in modo involontario contro la coscia di Taehyung.

Un ansimo spezzato lasciò le sue labbra, le dita si aggrapparono alla pelle dei suoi fianchi e gli occhi si allargarono come sentì le mani calde di Taehyung scorrere sul suo petto diverse volte, applicando pressioni piacevoli su dove fasci muscolari assolutamente deliziosi facevano la loro comparsa. Ad ogni carezza, una sorta di calore si irradiava ad ogni estremità del suo corpo e lo faceva sentire tremendamente sensibile...ed eccitato.

Un guaito -un misto di sorpresa e piacere- lasciò le sue labbra come sentì le dita delicate di Taehyung posarsi sui suoi capezzoli; strofinò i pollici con lievi tocchi fino a che non li sentì inturgidirsi sotto i polpastrelli, sorridendo sulla sua pelle come un gemito meno spezzato e più acuto si levò da Jungkook. Il suo corpo tremò appena per quanto fosse reattivo, estasiato da come quelle scariche piacevoli gli si propagavano, striscianti, fino all'inguine. 

«Dio mio» ansimò percependo il sorriso di Taehyung direttamente contro la clavicola, su cui aveva appena lasciato un rosso e visibile succhiotto.

«Piacevole?» gli sussurrò con quel tono roco e intenso che Jungkook potè giurare che lo avesse appena carezzato con la stessa sinuosità del velluto. Alla domanda di Taehyung, Jungkook riuscì a rispondere solo con un altro, sconnesso ansimo ed un movimento involontario del bacino che, ancora una volta, frizionò contro il corpo dell'altro.

«N-non credevo che potesse essere così p-piacevole» sussurrò in un gemito accennato, continuando a portare avanti quella conversazione in un modo che riusciva sempre ad intenerire Taehyung. Gli piaceva pensare che volesse dimostrargli il suo apprezzamento. 

E poi, la voce insolitamente roca per il desiderio era la migliore melodia che avesse mai sentito. 

«E può essere anche meglio» gli rispose lasciando un bacio sulla sua gola, strofinando ancora una volta i polpastrelli sui lembi di pelle sporgenti.

Da Jungkook si levò un piccolo gemito prima che issasse la testa e lo guardasse con gli occhi grandi e vacui. «Meglio? P-può essere meglio?» sussurrò incredulo.

Taehyung annuì e gli diede un bacetto veloce. «Vuoi provare?».

Jungkook si morse il labbro inferiore e si prese qualche attimo per riflettere.

Voleva provare? Sì, dannazione, voleva provare.

Desiderava che Taehyung fosse ovunque e rilegasse gli anni di prigionia dentro sè stesso in un oscuro e lontano angolo della sua mente, per cui si ritrovò ad annuire ancor prima di realizzare cosa stesse succedendo. Rabbrividì come sentì i baci di Taehyung scendere sul suo petto, annidarsi nell'incavo tra i pettorali e le sue mani scivolare sul suo costato.

«Se ti fa sentire a disagio basterà dirmelo ed io mi fermerò. D'accordo, Koo?» mormorò Taehyung tra un bacio e l'altro e Jungkook annuì.

«T-tranquillo» soffiò con occhi curiosi ed attenti mentre guardava Taehyung scivolare su di lui e—

Un gemito lasciò le sue labbra schiuse e la schiena si arcuò appena nel momento in cui la lingua di Taehyung sostituì le sue dita; la passò su quei piccoli lembi di pelle particolarmente sensibili e si godette lo spettacolo di un Jungkook intento a contorcersi e rispondere positivamente al suo tocco.

*

Un fuoco divampò dentro di lui ma, in particolare, tra le gambe dove la sua erezione strofinava dolorosamente contro il tessuto ruvido dell'intimo ed aveva piccoli spasmi in risposta ad ogni sollecitazione della lingua di Taehyung. Sentì sé stesso reagire a quei contatti in modo completamente inaspettato e il suo intento era sicuramente quello di contenersi come il suo subconscio gli suggeriva, ma ciò non gli fu molto possibile. Ciò che lo mandò completamente in orbita fu come il corpo di Taehyung si strofinò su di lui, proprio tra le sue gambe dove gli sembrava di star letteralmente gocciolando.

«Oh— rifallo» gemette sommessamente senza neanche pensarci.

Taehyung alzò un sopracciglio verso quella versione più disinibita e meno pudica di Jungkook ma la sua reazione non fece altro che incentivarlo a continuare, così mordicchiò lievemente la sua pelle provocandogli un tremito intenso. Le cosce muscolose lo intrappolarono nella sua stretta e le mani si piazzarono tra i suoi capelli. 

«Tae» chiamò, facendo poi vagare le mani febbricitanti sulla sua schiena.

«Parla Koo, non nasconderti. Voglio sentirti» mormorò soffiando leggermente sulla carne sensibile.

Jungkook si morse il labbro inferiore e si mosse scompostamente sotto di lui, arrossendo a dismisura per la natura dei suoi pensieri e per cosa desiderasse che Taehyung gli facesse.

«P-puoi—» lasciò la frase in sospeso e prese un respiro profondo per cercare di districare le parole che gli impicciavano la lingua e calmare il battito del suo cuore, su cui Taehyung lasciò un bacio prima di risalire sul suo viso e guardarlo con occhi adoranti.

Adorava vedere Jungkook con le guance rosse e gli occhi accesi dalla libidine, sentire i suoi respiri accelerati e la sua morbida voce emettere dolci note solo per lui. 

Passò una mano tra i suoi capelli e gli baciò la punta del naso. «Per te posso fare qualsiasi cosa Koo, devi solo dirmi cosa desideri io faccia...o farmelo capire» mormorò, spostando il capo fino a che il suo respiro non fu proprio vicino all'orecchio bollente di Jungkook.

Questo represse un gemito e gli addominali si contrassero al passaggio delle dita di Taehyung che, adesso, si erano fermate proprio sul bordo dei suoi pantaloni, appena sopra il grosso rigonfiamento di Jungkook.

Reduce dalle parole che gli aveva detto Taehyung, gli prese il polso e spostò timidamente la sua mano più in basso, lasciando che la sua erezione fastidiosa e quasi dolorante strofinasse sul palmo. Arricciò il naso dall'insoddisfazione di non sentirlo come invece desiderava, soffocando la sua frustrazione in un suono irritato e insoddisfatto per cui Taehyung crebbe di poter impazzire.

Intercettata l'antifona del gesto, Jungkook gli avvolse le braccia attorno ai fianchi e gemette dolcemente contro il suo orecchio, quasi sciogliendosi nel percepire le dita di Taehyung contro la sua pelle tesa. 

Sentì la sua erezione avere uno spasmo come Taehyung mosse sperimentalmente la mano in una sorta di carezza tentatrice, inducendolo a stringere la presa sulla sua vita ed insinuare il volto nell'incavo del suo collo su cui respirò affannosamente.

«Sono io Koo, rimani con me» fu il bisbiglio di Taehyung prima di dargli un bacio sui capelli. Jungkook affondò ancora di più il viso nella sua pelle ma annuì e fece un respiro tremulo che si tramutò in un vero e proprio ansimo. Le dita di Taehyung infatti, gli si avvolsero attorno e lo strinsero, iniziando a muoversi in un lento e cadenzato movimento che lo fece tremare. 

Jungkook annaspò e si leccò con fare inconsapevole le labbra, quella piacevole sensazione -nonostante fosse nuova- non era invadente come aveva temuto. Credeva che forse avrebbe potuto riportargli alla mente 'altre cose', e invece in quel momento lui era con Taehyung. Era lì a percepire, a sentire e godere del loro momento insieme, era lì e non voleva andarsene.

Non voleva sparire.

«E' tutto ok?». Taehyung gli diede il tempo di potersi abituare ed eventualmente riprendere a respirare, ma Jungkook lo sorprese come mosse le anche per indicargli che sì, lui c'era.

Lui era lì e stava amando ogni singolo momento di quell'istante tra loro.

«E' più che ok». Il soffiò in risposta fu per Taehyung un via libera più che sufficiente per incollare le loro labbra, baciarlo fino a togliergli il fiato e iniziare a muovere la mano con più convinzione, incrementando non solo la velocità dei movimenti ma anche la minuzia, come passare il polpastrello sulla punta, applicare una leggera pressione su questa ed utilizzare la sua eccitazione come un lubrificante per rendere i movimenti più fluidi. Il tutto, prestando attenzione ad ogni reazione che il corpo di Jungkook gli regalava, mangiandosi ed ubriacandosi di ogni gemito che usciva dalle sue labbra schiuse e piene, assaporando il momento di sentirlo presente con lui per ogni volta che assecondava i suoi movimenti. 

Sibili, ansimi e gemiti rochi gli impattarono sul collo, in una cadenza sempre più frequente e più sonora in concomitanza con il velocizzarsi dei movimenti; separò le loro labbra per guardare la schiena di Jungkook inarcarsi e portare a contatto i loro petti come soffiava il suo nome e lo abbracciava riversandosi sulla sua mano.

*

«Sei splendido Koo, ti amo» mormorò Taehyung contro la sua tempia, guardando con occhi dolci il volto arrossato di Jungkook; teneva gli occhi chiusi ed il respiro era ancora agitato quanto il suo cuore.

«Ti amo anche io Tae—moltissimo» riuscì a rispondere tra un ansimo e l'altro, suggellando il tutto con un bacetto sul mento.

E per la prima volta ci era riuscito.

Si era perso senza però sentirsi soffocare dal buio.


Si coprì il volto con la mano, imbarazzato dai suoi stessi pensieri e si spruzzò sul viso acqua fresca per dissipare quel calore bruciante delle guance al ricordo di come avessero continuato a condividere piacevoli momenti anche le notti successive. Erano andati fisicamente avanti nella loro relazione, a tal punto da riuscire a rimanersene abbracciati anche dopo qualche sessione di coccole un po' più intensa.

Si sentiva pronto a fare anche l'ultimo passo di quella grandissima e paradisiaca scalata che era la sua vita coniugale.

Essere parte di Taehyung.  












✁✁✁✁✁✁✁✁✁✁✁✁✁✁

NDA: Bentrovati ♡

Scusate l'eventuale picco glicemico, sentivo la necessità di un momento soft Taekook, quindi spero che abbia softato un pò anche a voi (anche se siete sicuramente meno fragili di cuore di me, io sono emotional a morire—). 

L'afefobia di cui soffre Kook sta andando sempre meglio, ma non vi tedierò dilungandomi perchè credo che questo capitolo mi abbia leggermente drenato il cervello :')  

Sono presenti diversi riferimenti a diversi capitoli passati, come la domanda che si pone Jungkook sul voler essere toccato o meno (se l'era già posta nel capitolo 26) o quello in cui, nel capitolo 20, Kook afferma di voler sparire al minimo contatto mentre qui lo apprezza e anche tanto lol

NB: Tutte le smut in LMG hanno un significato e per questo hanno motivo di esistere all'interno della storia. La loro sarà sempre una relazione abbastanza soft 'n spicy, non aspettatevi -anche per il futuro- smut Taekook super carnali con Jungkook che sbatte Tae a destra e manca facendogli fare la capriola o Taehyung che gli salta addosso urlando hiyaa con il cappello da cowboy perchè non ci saranno

...o meglio, non con loro come protagonisti ◕‿◕

((Se avete qualche suggerimento/se desiderate leggere qualcosa in particolare/se avete appunti da dover fare al capitolo o alla storia in generale...fate pure <3))

A PARTE QUESTO, gli aggiornamenti di LMG arrivano sempre al martedì e al venerdì (ora che l'ho detto, il cosmo mi si rivolterà contro per non farmi rispettare tali giornate-già lo so). 

A presto🤭♡


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