Non ditelo a mio fratello

By sugar9403

15.8K 752 197

Genesis Evans è la sorella minore del mitico portiere Mark Evans. Due persone completamente differenti nonost... More

Chapter One
Chapter Two
Chapter Three
Chapter Four
Chapter Five
Chapter Six
Chapter Seven
Chapter Eight
Chapter Nine
Chapter Ten
Chapter Eleven
Chapter Twelve
Chapter Thirteen
Chapter Fourteen
Chapter Fiveteen
Chapter Sixteen
Chapter Seventeen
Chapter Nineteen
Chapter Twenty
Chapter Twenty-One

Chapter Eighteen

601 29 6
By sugar9403

Questa notte non sono riuscita a dormire, avevo troppi pensieri per la testa, e quello che mi tormentava maggiormente era la reazione di Mark nello scoprire che gioco nella Royal.

Mi alzai dal letto molto presto e dopo essermi preparata scesi in cucina per fare colazione, non avevo molta fame, avevo un peso sullo stomaco, una sensazione strana, ma dovevo mangiare se non volevo svenire in campo, così mi preparai un po' di yogurt e cereali. Appena finì di mangiare sistemai le stoviglie nel lavandino e quando mi girai vidi sedersi a tavola un Mark assonato

"Buongiorno" borbottò

"Buongiorno anche a te fratellone" gli risposi dandogli un bacio sulla guancia

"Mamma! Gene sta male mi ha appena dato un bacio sulla guancia alle sette di mattina" urlò quell'idiota di mio fratello

"Idiota!" urlai di rimando e uscendo di casa

Non sto male Mark, ho solo paura di come reagirai più tardi, spero solo che riuscirai a capire perchè l'ho fatto senza rimanerci male.

Una volta arrivata a scuola salutai i miei amici e mentre loro parlavano io pensavo ancora una volta a Mark. Ad un certo punto sentì una mano prendermi il braccio e trascinarmi da qualche parte all'interno della scuola, appena realizzai alzai lo sguardo sulla persona davanti a me e mi rilassai quando vidi che era Jude

"Dove stiamo andando?" domandai

"A parlare con il signor Dark" mi rispose prendendo il corridoio alla nostra destra

Io non risposi, dovevo assecondarlo fin quando la partita non sarebbe iniziata questi erano gli ordini dell'allenatore. Arrivati davanti all'ufficio aspettammo l'apertura delle porte ed entrammo.

"Che cosa ci fai qui Jude" domandò il comandante appena varcammo la porta

"Sono venuto a dirle che voglio giocare pulito sta volta, spero che lei non abbia realizzato imbrogli" disse Jude senza avvicinarsi

"Tu pensa solo a fidarti di me come hai sempre fatto fino ad ora"

"É questo il problema" disse Jude girandosi per uscire

"Chi sputa contro il cielo sputa contro se stesso!" esclamò a gran voce il comandante per farsi sentire da Jude, quando quest'ultimo sparì dietro la porta il signor Dark mi disse

"Mi dispiace molto per Jude, ma quello di cui ho bisogno è un servitore leale che mi ubbidisca senza discutere... e in questo momento quella persona sei tu. Adesso vai e fermalo" mi ordinò

Uscita dall'ufficio dell'allenatore iniziai a correre per raggiungere Jude alla fine del corridoio, appena lo raggiunsi si girò verso di me

"Che ti ha detto?" domandò

"Niente, appena sei uscito ti sono venuta dietro" dissi senza guardarlo negli occhi.

Jude si fermò di colpo e mi fece girare nella sua direzione

"Dimmi che hai"

"Niente" dissi

"Gene, ho imparato a conoscerti, so che c'è qualcosa che ti turba, parlami! Cosa ti ha detto" insistette il mio ragazzo prendendomi le mani fra le sue

"Il comandante non mi ha detto assolutamente niente."

"E allora cosa c'è?" domandò ancora una volta il ragazzo davanti a me

"So già che me ne pentirò" inizia sospirando " Ho paura. Ho paura della reazione di Mark, ho paura di deluderlo, che ci rimanga male, ma soprattutto ho paura di perdere e non riuscire a mantenere la promessa che mi sono fatta" dissi evitando di rivelare le parole di Dark.

"Gene stai tranquilla, Mark capirà perchè l'hai fatto e non ti preoccupare se oggi non riuscirai a mantenere la promessa prima o poi ci riuscirai" rispose il moscone

"Tu non capisci! Tu che oggi vuoi giocare pulito e perdere ogni possibilità di avere nuovamente un contatto con tua sorella, questo è essere egoisti e si, sarò un'egoista perchè voglio vincere, ma anche tu sei un'egoista perchè pensi a te invece che a tua sorella." dissi

"Guardaci, stiamo ancora litigando e questo lo sai perchè? Perchè siamo troppo diversi, non può più funzionare" proseguì

"Cosa non può più funzionare?" domandò

"Io, tu, noi. Siamo troppo diversi. Io sono nero, tu sei bianco. Tu sei il mare, io sono il fuoco, tu sei la calma io sono la tempesta, siamo troppo diversi per stare insieme. Forse è meglio finirla qui"

"E certo perchè è così che tu affronti i problemi, scappando. E tu, scappando vuoi battere tuo fratello in uno sport dove per vincere bisogna attaccare? Alla fine fai tanto la diversa, la regina di ghiaccio quella che non vuole bene a nessuno e che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e poi appena c'è qualcuno che le tiene testa scappa" disse Jude alzando la braccia al cielo

Appena udì quelle parole mi avvicinai pericolosamente al suo viso, nonostante la differenza di altezza che ci separava potevo vedere i suoi occhi tramite gli occhiali

"Io non scappo, mai!" sussurrai a denti stretti sfidandolo con gli occhi

E senza rendermene contro mi ritrovai contro il muro con la figura di Jude a sovrastarmi e le sue labbra sulle mie.

Quando ci fummo staccati per carenza di ossigeno Jude appoggiò la fronte sulla mia

"Ti amo" disse guardandomi negli occhi

"Ti amo anch'io" sussurrai.

Non ero del tutto convinta delle mie parole, ma le emozioni che mi faceva provare Jude era diverse, nuove. Erano belle, mi rendevano felice nonostante i nostri caratteri simili; Jude mi faceva sentire speciale ma questo non gliel'avrei mai detto.

Appena il ragazzo davanti a me udì quelle parole sorrise e facendosi forza sulle mani che aveva appoggiato al muro durante il bacio si allontanò da me

"Andiamo a controllare che sia tutto apposto prima che arrivi la Raimon" disse ricomponendosi

E così senza dire niente mi incamminai a mia volta verso gli spogliatoi, avevo già detto troppo per i miei gusti.

Jude entrò per primo all'interno dello spogliatoio ed iniziò a esaminare a fondo la stanza

"Cosa stai cercando?" domandai appoggiandomi al muro accanto alla porta

"Sto controllando che sia tutto apposto, non vorrei che Ray Dark avesse sabotato qualcosa" rispose controllando le docce

Dopo aver costatato che non c'era niente fuori posto uscimmo dalla stanza e appena le porte si aprirono ci ritrovammo Mark e tutta la Raimon davanti

"Jude...Gene, siete voi" disse mio fratello perplesso

"Siete arrivati sani e salvi per fortuna" rispose il ragazzo al mio fianco facendomi alzare gli occhi a cielo, mi chiedo fin quando continuerà questa pagliacciata

"Come sarebbe sani e salvi? Perchè avremmo dovuto avere un incidente? Che state combinando? Avete sistemato qualche trappola nel nostro spogliatoio?" scattò subito Kevin

"Tsk, ripensandoci potremo, però solo nella tua postazione" gli risposi con un ghigno

"No, non preoccupatevi, qui non c'è nessuna trappola" disse Jude allontanandosi e lanciando un occhiata di sfida ad Axel.

A mia volta guardai male Kevin, e infilai le mani nelle tasche della felpa, nessuno sembrò accorgersi che la tuta che indossavo era quella della squadra, forse non conoscendo le divise della Royal mi avevano scambiato come un manager dato che il mio ragazzo già indossava la divisa della squadra, e mi incamminai verso il mio spogliatoio.

"Aspettate! Vi comportate in un modo strano per i miei gusti" proferì Kevin

"Smettila, Jude e Genesis non sono quel genere di persona"

"E allora che ci facevano li dentro?" domandò Kevin

"Magari quelli sono affari loro" sussurrò Tod cercando di non farsi sentire con scarsi risultati e ricevendo un'occhiata da parte mia

"Scusateci, siamo entrati solo per scrupolo" rispose riprendendo il suo cammino verso il campo

Ancora una volta lo seguì, per andare negli spogliatoi della Royal dovevo attraversa il campo da gioco, e appena entrai in campo vidi il mio ragazzo esaminare il soffitto

"Jude basta, finiscila non c'è niente fuori posto" dissi raggiungendolo

"Anche qui sembra tutto apposto, comunque terrò gli occhi ben aperti" disse guardandomi

"Cosa ci fai qui Jude" si sentì dall'entrata dello stadio, in un primo momento non riuscì a capire a chi appartenesse la voce quando poi vidi la figura di Celia capì che la voce appartenesse a lei.

"Ti voglio dire una cosa, potrai anche ingannare il capitano, ma non potrai mai ingannare me, ormai ti conosco troppo bene" esclamò la ragazza

"Vado a cambiarmi" dissi a Jude facendo per uscire dal campo ma venni fermata da lui

"Forse non mi conosci cosi bene" gli rispose il fratello e insieme uscimmo dal campo

"Io vado a cambiarmi" ripetei una volta davanti agli spogliatoi

"Va bene" rispose Jude allontanandosi

Appena entrata nella stanza mi misi a sedere sulla panchina accanto al mio borsone, stavo sentendo l'ansia e la paura crescere sempre di più dentro di me, temevo la reazione di Mark ma ancora di più temevo di perdere e di far vedere che ancora una volta mio fratello era più bravo di me. Dopo aver fatto alcuni respiri profondi mi calmai e iniziai a cambiarmi per indossare la mia divisa con il numero 16, presi la mia borraccia e tornai in campo pronta per fare la mia entrata in scena.

Nel mentre che percorrevo la strada inversa vidi Jude camminare verso il campo, quando aprì bocca per chiamarlo sentì la voce di Celia

"Ti ho trovato! Mi spieghi cosa ci fai qui quando dovresti essere in campo a riscaldarti?" chiese la ragazza

"Non sono affari che ti riguardano" sentì dire dal moscone

"Si invece, da quando ti hanno adottato nella famiglia Sharp sei cambiato, nel momento in cui abbiamo lasciato l'orfanotrofio e ci hanno affidato a famiglie diverse non hai nemmeno più provato a cercarmi, come mai Jude, che cos'è non sono abbastanza importante per te? Sono un peso vero? É per questo che non ti importa di me. Non sei più il fratello che avevo una volta. Prima stavamo sempre insieme. mi proteggevi e adesso neanche una telefonata per sentire qualcosa di me. CHE TI É SUCCESSO?!" urlò la ragazza in lacrime scappando nella mia direzione

Vidi Jude ancora fermo sul posto che stringeva i pugni dalla rabbia, lo raggiunsi di corsa e appena fece un passo per andare in campo gli afferrai un braccio e lo feci girare per poi abbracciarlo. É vero, sono una persona apatica, ma a volte mi rendo conto anch'io che un abbraccio può sempre servire, soprattutto in questi casi, dato che Celia ha sputato addosso a Jude cose non vere. Lei non poteva sapere del patto tra Jude e il padre, non poteva sapere che l'ha sempre cercata ma poteva evitare di dirglielo così, ma molte volte la rabbia e la delusione ci fanno dire cose che non avremmo mai il coraggio di svelare.

"Genesis"

Appena udì il mio nome pronunciato dalle labbra di quella persona impallidì.




Continue Reading

You'll Also Like

21.6K 1.5K 26
Torino, un' estate diversa dalle solite 29/06 --- 🥇 in #dusanvlahovic
7.8K 473 26
Secondo la legge dell'attrazione due calamite di carica uguale sono solite a respingersi, e se questa legge venisse spezzata? 🥇in #holden 10/09/2024...
21.6K 1.7K 45
Elisa, abituata a fare da sfondo alla vita degli altri piuttosto che essere la protagonista della propria, all'età di ventidue anni ancora non sa cos...
855K 25.6K 45
"Sei mia mezzosangue, mia e di nessun'altro." Mi faceva male, era sbagliato per me, eppure era l'unico in grado di curare le mie cicatrici. Isabel Sm...