DEEP INSIDE || J.JK โœ“ (Traduz...

By TOMYBELOVEDV_

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[COMPLETATA] โ Voglio toccare le parti di te che nessun'altro ha toccato. Voglio possedere quel pezzo di te c... More

ร— Dominante ร—
! IMPORTANTE !
Capitolo 1 | In ginocchio
Capitolo 2 | Rovente
Capitolo 3 | Solo io posso toccarti
Capitolo 4 | Vieni per me
Capitolo 5 | Starboy
Capitolo 6 | A porte chiuse
Capitolo 7 | In basso per te
Capitolo 9 | Notte piccante
Capitolo 10 | Senza mai smettere
Capitolo 11 | Solo mia
Capitolo 12 | Dominami
Capitolo 13 | Segreto indicibile
Capitolo 14 | Proteggimi
Capitolo 15 | Dimmi belle bugie
Capitolo 16 | Tieniti a me
Capitolo 17 | Perdonami
Capitolo 18 | L'amore non รจ una scelta
Capitolo 19 | Perderti
Capitolo 20 | Possessivo
Capitolo 21 | Parole che feriscono
Capitolo 22 | Controllami
Capitolo 23 | Perderti
Capitolo 24 | Senza te
Capitolo 25 | Lasciami
Capitolo 26 | Non come te
Capitolo 27 | Appetitoso
Capitolo 28 | Infiammato
Capitolo 29 | Comportarsi in modo curioso
Capitolo 30 | Amore senza fine
- Ringraziamenti.
100k letture โค๏ธโ€๐Ÿ”ฅ

Capitolo 8 | Sotto al tavolo

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By TOMYBELOVEDV_




Il mio cuore fluttua incessantemente e una volta che lui indietreggia per poi tornare a sedersi sulla sua scrivania, io punto lo sguardo in basso nervosamente e lascio la stanza come ordinato.

I miei piedi si affrettano a riportarmi nel mio ufficio e procedo nel mettere insieme il lavoro della notte scorsa, ripercorrendo poi in tutta fretta lo stesso percorso in direzione della stanza del mio capo.

"Ecco qua signor Jeon." appoggio i fogli proprio di fronte a lui sulla sua scrivania, rimanendo nel mio angolo per affrontarlo, notando che i suoi occhi mi stanno scrutando. "Signor Jeon..." mormora lui con un ghigno, sicuramente godendosi il modo in cui devo chiamarlo per via dell'obbligo. "Uhh...bambina..." un sospiro lascia la sua bocca ed infine la sua attenzione ricade sul lavoro che gli ho fornito.

"Mi hai fatto incazzare questa mattina." parla nuovamente, non tenendo la bocca chiusa mentre riguarda ancora una volta gli schizzi e gli scritti. "Fottutamente tanto," i suoi occhi saettano nei miei.

Il mio cuore si perde per un momento e il sangue mi gela nelle vene. "Io...che cosa ho fatto...?"

"Non hai fatto niente, è questo il problema. Signorina Han." le sue mani venose lasciano le pagine, il suo sguardo costante e intimidatorio mi toglie il fiato. Unisco le braccia dietro la schiena e rimango così, non importa quanto io sia stressata internamente. "Ti avevo detto di venire con dei buoni contenuti questa mattina e non ti visto nemmeno una volta fino ad ora."

"Io...Io ho pensato di dover aspettare la tua chiamata..." gli dico la verità senza mentire, in modo da non venire nuovamente uccisa dai suoi fianchi e dalla sua resistenza ancora una volta. Dopo il modo in cui mi ha distrutta ieri, necessito di salvarmi da un altro giro. "Oh, tu 'hai pensato'," ridacchia rudemente prima di appoggiarsi all'indietro sulla sua sedia. "Vieni qui."

Mi mordicchio l'interno guancia e tuttavia obbedisco, raggiungendolo rimanendo in piedi alla sua destra. Fa ruotare la sedia in modo da avermi di fronte e mi viene in mente di qualche giorno fa, quando ha fatto la stessa identica cosa.

Allarga le gambe di fronte ai miei occhi. "Mettiti in ginocchio e non farmelo ripetere."

Non ribatto e mi abbasso sul pavimento, il mio corpo raggiunge lo stesso livello delle sue gambe divaricate come una puttana. Non tengo gli occhi bassi ma sollevo lo sguardo nel suo, per mostrargli che non ho intenzione di essere timida o insicura.

"Brava bambina," sogghigna guidando la propria mano sulla sua cintura per slacciarla. "Adesso mi darai quello che voglio in modo da essere perdonata e per non essere punita più forte di ieri. Chiaro?"

"Ho capito..." annuisco e guardo in basso verso il cavallo dei suoi pantaloni che già mostrano un rigonfiamento e mi fa ricordare cosa nascondono, compreso quello che può farmi. "Bene, adesso lo farai per bene e ti conviene non mordere o fare altro, altrimenti giuro su Dio che te ne pentirai."

I CONTENUTI MATURI INIZIANO QUI.

"Cosa farai?" lo guardo negli occhi, chiedendo per maggiori dettagli a riguardo. Lui ghigna con le sue labbra lucide e si alza in piedi, posizionando il cavallo dei pantaloni davanti al mio viso, abbassandosi di poco i pantaloni. "Questa è una sorpresa." Atterra nuovamente sulla sedia, la mia gola si secca alla vista della sua erezione che forse non sarò in grado di soddisfare come vuole lui.

JUNGKOOK POV

"Avanti," striscio con la sedia vicino a lei in modo da avere la sua faccia tra le mie cosce e aggroviglio le dita tra i suoi capelli. "Succhiami."

Lei si lecca le labbra e adesso rivolge tutta la sua attenzione al mio membro che sta seriamente desiderando la sua bocca. Per farle capire che non riuscirò ad aspettare ancora per molto, rafforzo la presa sui suoi capelli spingendole la testa in basso, facendo in modo che le sue labbra si schiudano mentre percepisco il mio cazzo sfiorarle. "Lecca l'asta, piccola..."

Ascoltando i miei ordini, esala contro la mia pelle venosa continuando a mantenere il contatto visivo, per poi passare la lingua sulla punta non facendo come da me richiesto. Non mi lamento, amando la sensazione che si sta espandendo su tutto il mio corpo, sorrido appena e poi mi prende nella sua bocca calda prima di muoversi avanti e indietro, lentamente, soffermandosi sulla punta gonfia.

"Urgh...cazzo..." rilascio in una risatina, i miei fianchi si muovono in avanti nel movimento e la sua bocca mi accoglie dentro in modo più profondo. "Continua a guardarmi negli occhi." Le mie espirazioni lasciano i miei polmoni in respiri superficiali, la mia mano tira i suoi capelli per costringerla verso il basso.

Questa piccola stuzzicatrice non spezza mai il contatto visivo e procede, soddisfandomi lasciandosi sottomettere da me ancora una volta.

Tento di non mostrare l'eccitamento e il piacere che mio corpo sta provando e mi mordo le labbra, per controllarmi nel meglio delle mie possibilità. La vista delle sue labbra tese intorno al mio cazzo che implora per una maggiore velocità, la mia bocca si schiude da sola e mi scappa un grugnito. È talmente bello che non riesco nemmeno a pensare lucidamente.

Faccio del mio meglio per rimanere calmo e faccio ricadere la testa sul retro della mia sedia, chiudendo gli occhi per godermi tutto questo al massimo. Il calore, il bagnato e l'attrito. Percepisco l'urgenza di scoparla sulla mia scrivania proprio in questo momento ma devo mantenere la presa su me stesso, il mio ego mi obbliga a farlo.

"Merda...!" un gemito bisognoso scappa dalle mie labbra senza volerlo, il mio cazzo sta scoppiando e le mani tremano, riesco a sentire l'elettricità scuotere le mie vene e i miei arti ogni volta che succhia e fa fatica a respirare. "Verrò così fottutamente tanto..." le mie parole tremolanti risuonano in mezzo a delle risatine e spingo i fianchi in avanti, facendo sbattere il mio cazzo nella sua gola riempiendola. Ma oh cristo, questo la fa gemere provocando una vibrazione che mi fa letteralmente piagnucolare per l'intenso piacere.

"Farai meglio ad ingoiare tutto...intesi?" guardo giù su di lei mentre il calore del mio corpo sta superando il grado sano ma poi lei solleva una mano e afferra quella parte del mio membro che non riesce a prendere in bocca, pompando e facendo il lavoro di bocca nello stesso momento, alzando la soglia del piacere per me e facendomi impazzire. Fatico a rimanere calmo e a non imprecare con dei gemiti che vorrei tanto trattenere, la sua lingua gioca sulla mia punta sensibile, il mio respiro si strozza e con una forte presa nei suoi capelli, le vengo in bocca percependo il dolore chiaro.

"Ohh cazzo!" getto la testa all'indietro per la soddisfazione, i miei respiri profondi mi raschiano la gola mentre il mio corpo semplicemente si rilassa e perde tensione. "Porca troia piccola...seriamente..." sollevo le palpebre pesanti e la sbircio dall'alto mentre ansima, la sua saliva è mescolata al liquido bianco e denso che cola dal mio cazzo, le pettino i capelli all'indietro passando le mie dita bollenti sulla sua guancia.

"Sei una brava bambina Aeri...è stato magnifico..." la mia voce freme. "Sto per—" il rumore di qualcuno che bussa alla porta mi blocca e i miei occhi saettano verso essa. Trasalendo, afferro istantaneamente il mento della mia ragazza e le spingo la testa in basso in modo da non avere più il mio membro in bocca.

"Signor Jeon, devo mostrarle qualcosa..." quella voce femminile che non riesco nemmeno a sopportare risuona tra i muri, quindi poso gli occhi su Aeri con parecchia ansia. Tuttavia, non riesco a non rimanere indifferente davanti alle sue labbra gonfie e umide di cui gli angoli sono ricoperti di sperma. Mi lecco le mie, ripulendola poi da quel liquido. "Lecca." le ordino con voce bassa e lei afferra il mio dito in bocca per fare ciò che le è appena stato ordinato senza nemmeno lamentarsi o mostrare alcuna riluttanza. Amo quanto riesce ad essere obbediente per me.

"Adesso rimani in silenzio." le sussurro, facendola strisciare sotto alla mia scrivania mentre mi sistemo i pantaloni in modo appropriato.

"Avanti!" mi schiarisco la voce e con il telecomando, abbasso la temperatura all'interno della stanza. Sto sudando e sapere che la mia ragazza è sotto alla scrivania proprio tra le mie gambe, mi rende nervoso ed eccitato.

"Buon giorno signor Jeon." entra, chiudendosi la porta alle spalle prima di inchinarsi a me. Mi passo una mano tra i capelli e deglutisco. "Ho il lavoro che doveva essere pronto per la prossima settimana." avanza di fronte a me e appoggia i fogli sulla superficie piatta, quella che sta nascondendo la signorina Han. Non presto nemmeno attenzione alla profonda scollatura che sta esponendo davanti al mio naso e semplicemente osservo gli schizzi senza però concentrarmi su di essi.

La mia mente è altrove, non mi piace quello che sta succedendo. La piccola mano di Aeri tocca appena il mio interno coscia e so perfettamente quello che sta per fare. Se ne pentirà non appena questa donna lascerà il mio ufficio.

"Mi sono presa il tempo per fare ciò che lei mi ha chiesto...spero che sia abbastanza." la sua voce a malapena risuona nella mia testa mentre quei tocchi sulla mia zona inguinale mi stimolano. "Uh...sì...gli darò un'occhiata più accurata q-quando..." mi prendo una pausa nel bel mezzo della frase, la mia mano si intrufola sotto alla scrivania per afferrarle con forza il polso, cercando di spostarlo dalla mia erezione.

Questa maleducata non smette e usa l'altra mano, apre la mia cerniera e spinge le dita dentro proprio quando io non indosso nemmeno l'intimo. Un rumore osceno che non riesco a trattenere, scappa dalla mia bocca, forzandomi a tossire senza averne nemmeno la necessità. "G-guarderò tutto dopo...puoi andare..." distolgo lo sguardo da lei per via della debolezza che mi attraversa, il controllo del mio corpo mi sta sfuggendo di mano.

"Oh...sta bene, signor Jeon?" mi domanda lei con voce sospettosa, probabilmente notando che qualcosa non va. "Sì...semplicemente esci fuori...devo lavorare..." afferro la mano di Aeri mentre i miei occhi fanno fatica a rimanere aperti e le faccio capire che le conviene smetterla se non vuole sentire tanto dolore. Tuttavia, non importa quanto io ci provi, mi tortura e usa le dita per giocare con la mia fessura e la punta, guadagnandosi un pesante sospiro pieno di piacere sessuale. "Adesso esci cazzo, per l'amor del cielo..." colgo l'occasione per grugnire anche se non la guardo.

"Io...mi scuso per averla disturbata, signor Jeon..." si inchina prima di ritornare nei suoi stessi passi e finalmente mi lascia solo, permettendomi di gemere dopo essermi trattenuto per tutto il tempo. Tuttavia, ruoto la sedia all'indietro e strattono con noncuranza il braccio di Aeri. La rimetto in piedi e nello stesso momento la blocco contro la scrivania con una mano avvolta sulla sua gola. "Che cosa cazzo hai appena fatto?"

"N-niente..." preme le labbra insieme, nascondendo il sorrisetto che sta crescendo sulla sua faccia. "Oh...lo trovi divertente?" fingo un ghigno divertito schiacciando forte il suo corpo contro la scrivania mentre il mio sangue attualmente bolle. Scuote la testa fingendo di essere innocente anche se sa perfettamente quello che sto per fare.

Ghigno e mollo la presa per sollevare la sua gonna e intrappolare la parte superiore delle sue mutandine tra le dita, prima di lasciarle cadere giù, sul pavimento. "S-signor Jeon è
ancora—"

"Stai zitta." Mi spingo forte in avanti per obbligare il suo corpo a scontrarsi sulla scrivania un po' troppo brutalmente e la fisso negli occhi. "Hai giocato con me, e ti avevo detto di non farlo." la afferro per la vita in modo da sollevarla per appoggiarla alla superficie. Divarico le sue gambe posizionandomi in mezzo e le avvolgo attorno a me, in modo da avere il mio membro di fronte alla sua entrata. "Rimarrai zitta se non vuoi che io vada più forte. Tutto chiaro?" le pettino i capelli dolcemente sorridendo compiaciuto e gratificato.

Annuisce e afferra il bordo della scrivania, preparandosi ad essere sbattuta.

15 minuti dopo

"Ughh..." faccio ricadere il busto su di lei, il sudore cola sulla mia pelle bollente dopo l'estenuante momento che abbiamo appena trascorso. Ansimo per dell'aria e mantengo l'equilibrio con i gomiti puntati sulla superficie piatta che ha appena mantenuto il peso della mia ragazza e delle mie stoccate. Il mio petto continua a spingere il suo mentre stiamo entrambi iperventilando come due che non respiravano da tempo ma non mi muovo, i fianchi mi fanno male, le mie cosce e le gambe altrettanto, il mio intero corpo è intorpidito e dolorante, tuttavia amo questo tipo di dolore.

Con una semplice occhiata al suo corpo, noto i segni causati dalle mie mani sulla sua pelle ancora una volta. I suoi polsi, la gola, le cosce e i succhiotti che ho lasciato su tutte le sue curve. La osservo boccheggiare per dell'aria proprio come una donna esausta e sorrido, lasciandole un bacio sul collo per poi rimettermi dritto e uscire fuori da lei.

"Ahh...guarda che casino hai combinato..." la stuzzico con uno sbuffo, afferrando dei fazzoletti per pulirmi e fare lo stesso con lei. Curiosamente mi guarda con un cipiglio, le sue guance rosse mi fanno sciogliere il cuore mentre le sue labbra rosse e sudate continuano a mescolare la mia mente a sfondo sessuale. "Guarda tutto lo sperma..." indico con il dito quel liquido che era scivolato dalle mie cosce per poi rovinare la scrivania. "È tutta colpa tua, cattiva bambina."

"Mia?" la sua faccia si trasforma in un colore perfino più acceso anche se poi mi allungo per baciarla sulle labbra, mettendo in chiaro che sto solamente giocando con la bimba carina che è lei. "Hm. Sì, tua." Il mio sguardo ricade sulle sue labbra succose e invitanti per poi risalire sui suoi occhi luccicanti, immergendomi di nuovo nella sua anima e ricreando il contatto visivo che abbiamo appena avuto facendo sesso. Per qualche ragione, amo guardarla negli occhi o sul viso mentre lo stiamo facendo, questo intensifica tutte le emozioni e le sensazioni, è eccitante ma allo stesso modo mi soddisfa vederla prendersi tutto quel piacere.

I nostri volti rimangono molto vicini, il mio naso sfiora il suo mentre non riesce a trattenere il contatto visivo nemmeno per la timidezza. Un ghigno privo di fiato scappa dalla mia bocca e punto lo sguardo sulle sue labbra ancora per una volta per poi prenderle tra le mie, chiudere gli occhi e baciarla con ancora più passione.

Desiderando qualcosa di più profondo, faccio scorrere con delicatezza la lingua sul suo labbro inferiore per poi morderlo e successivamente tirarlo di poco e picchiettare in avanti continuando a baciarla con affetto e lussuria.

"Hmm..." mi stacco con forza. "Ho bisogno di fermarmi altrimenti tutto questo andrà troppo oltre di nuovo." le sorrido, sistemandomi i pantaloni per bene questa volta, per poi afferrare le sue mutandine infilandogliele. "Ecco qua." ci vado piano con lei dal momento che devo veramente averla spaccata per la seconda volta e avvolgo le braccia attorno a lei per poi rimetterla a terra sistemandogli la gonna in modo appropriato.

I CONTENUTI MATURI FINISCONO QUI!

"Ti fa male il corpo?" la guardo mentre mi allaccio la cintura, le sue piccole e soffici mani fanno di tutto per rimettere a posto i capelli. "Sì...ma sto bene..." mi rivolge un piccolo cenno di capo e a fatica riesce a guardarmi per più tempo.

È adorabile.

Sorrido senza voler sembrare arrogante e pieno di me e raggiungo il cassetto della mia scrivania, lo apro e ne tiro fuori qualcosa. Non le spiego nulla ma semplicemente afferro con gentilezza il suo braccio sinistro, sollevandole la manica. "Non muoverti." Pronuncio a bassa voce, usando la crema lenitiva che avevo preso questa mattina solo per lei, dal momento che mi ricordavo dei suoi lividi e mi sentivo male a riguardo. Lei resta in silenzio e mi osserva applicare la crema su tutta la zona marchiata senza nemmeno fiatare e semplicemente coglie l'opportunità di calmarsi e abbassare il livello di eccitamento dopo quello che è successo.

Entrambi non diciamo una parola, strofino la crema su quel punto violaceo e doloroso e spesso sbircio i suoi lineamenti, sentendo gli angoli delle mie labbra incurvarsi ogni volta che analizzo il suo viso da bambina, il quale riesce a risultare adorabile e anche sexy allo stesso modo. Quando i suoi occhi mi colgono sul fatto io istantaneamente distolgo lo sguardo, fingendo di non sorridere e di far semplicemente guarire quello stupido errore.

"Che c'è?" solleva una mano sul suo viso toccandolo, come se stesse cercando di togliersi qualcosa di dosso. "Niente..." scrollo le spalle e ghigno tra me e me mentre le mie dita accarezzano il suo collo. Entriamo in un contatto visivo potente da molto vicino ed entrambi sorridiamo come degli idioti. "Sei fottutamente adorabile signorina Han, lo sai questo?"

"Uhm...no...non lo so..." parla senza senso. "Beh, adesso lo sai."

Senza nemmeno aspettarselo, riesco ad ammorbidire le sue espressioni con un sorriso innocente. "Avanti," le do un bacio veloce sulla fronte in modo affettuoso. "Puoi tornare nel tuo ufficio." ripongo l'oggetto all'interno della scrivania dopo aver chiuso il cassetto ed essermi preso cura della mia bambina dopo averla rivestita.

Faccio un passo indietro per lasciarla libera di muoversi e una volta che si allontana da me, non riesco a trattenermi dal posizionare le mie mani sui suoi fianchi spingendola verso di me per poi abbracciarla da dietro. Non importa quanto severo e rude io possa sembrare, devo ammettere che mi piace il contatto fisico comprese le lunghe coccole, specialmente dopo questo tipo di intimità.

"Lavora sodo, d'accordo?" mi soffermo volutamente, parlandole all'orecchio e premendo un bacio sul suo collo. "Sì, signor Jeon."

"Non signor Jeon," la stuzzico con le labbra sfiorandole l'orecchio, i miei denti mostrano quanto il mio star bene non possa essere nascosto. "Voglio che mi chiami padrone proprio come alcuni minuti fa."

Si finge tutta timida e racchiude le mie mani tra le sue di fronte al suo corpo, abbassando lo sguardo sorridendo. "Okay padrone..."

"Hm," bacio quel punto sotto l'orecchio, amando il suono di questa parola pronunciata per me. "Se il tuo corpo ti fa troppo male torna qui, ti faccio un massaggio."

"Farei meglio a tornare allora..." le sue dita accarezzano le mie, il suo cuore batte forte contro il mio petto. "Aspetterò proprio qui." le do un ultimo bacio sull'orecchio e mi obbligo ad allontanarmi da lei. Lascio che la mia mano accarezzi la sua vita mentre indietreggio e atterro sulla mia sedia per poi guardarla sbirciarmi con un sorriso e infine andarsene.

...

7 pm.

Gli ultimi lavoratori lasciano l'edificio uno per uno e io discretamente mi avvio verso l'ufficio di Aeri, quella stanza in cui mi piace andare spesso. Ha la sua fresca e dipendente fragranza che vorrei sentire ogni giorno su di me, per averla vicino e ricordarmi della presenza della mia persona preferita. Potrei pure essere rude e duro nelle basi giornaliere ma quando amo qualcuno, riesco ad essere un vero bambino e non più un uomo.

"Ci vediamo domani signor Jeon," la donna lecchina agita la propria mano verso di me mentre la sua amica mi sorride ampiamente. "A domani." rispondo io monotono e non perdo tempo con queste due per raggiungere la stanza in cui voglio entrare.

Giuro su Dio che quando arriverà il momento in cui queste cagne in calore smetteranno di seguirmi ovunque, non riuscirò nemmeno a crederci per quanto potrà essere improbabile.

Tuttavia, busso alla porta prima di entrare dopo aver sentito la voce della signorina. Il suo viso non mi dice nulla apparte il fatto di aver appena invaso il suo spazio privato quando non concesso ma io semplicemente le rivolgo un sorriso affascinante e dolce, e so che nemmeno lei può resistere.

"Il tuo padrone vuole vederti." avanzo verso la sua scrivania, guardandola mentre sistema. "Perché?" le sue labbra rosse si incurvano totalmente nella timidezza e io mi avvicino, piazzandomi proprio alle sue spalle per poi avvolgere le braccia attorno alla sua vita. "Sei libera adesso, giusto?" i miei occhi ricadono sui suoi lineamenti, il profilo del suo viso mi scalda il cuore ancora di più insieme alla sensazione del suo corpo premuto contro il mio.

Annuisce e volta la testa per guardarmi negli occhi. "Lo sono...perché lo chiedi?"

Bacio rapidamente le sue labbra senza nessun avvertimento. "Perché stare da soli nelle nostre case se possiamo passare la notte insieme?"

"Hmm..." finge di non sapere e fa vagare lo sguardo lontano, atteggiandosi come se stesse pensando quando invece sa perfettamente cosa rispondere. "Forse perché è pericoloso per me passare la notte con te tutta sola...?"

"Pericoloso?" rimango a bocca aperta per la risposta così maleducata e sollevo la mano sul suo viso, spostandole alcuni ciuffi della sua frangia dalla fronte. "Sì...sei pericoloso signor Jeon." ghigna e torna a concentrarsi sulla sua roba. "E per quale motivo lo sarei?"

"Oh beh...mi hai praticamente rotta...in due giorni in cui eravamo a lavorare quindi...cosa succederebbe se fossi a casa tua?" mi ricorda quegli eventi che non ho dimenticato e che non dimenticherò mai quindi premo un bacio sul suo collo dal momento che so, essere davvero sensibile e reattivo al mio tocco. "Mi stai dicendo che non ti è piaciuto?"

"No, affatto..." scuote la testa, ammettendo qualcosa che tentava di nascondere. "E allora non vorresti che fosse perfino più lungo...e rude?" la tento, i miei pensieri si fanno selvaggi al solo pensiero di come potrebbe essere grandioso se fossimo tutti soli. "Nel mio letto matrimoniale...dopo una cena cucinata da me per te...e poi il dessert potremmo godercelo in una calda vasca da bagno contornata da candele...? Non ti riempirebbe di desideri?"

"Lo fa...parecchio." concorda confermando quello che penso.
"E allora se il tuo padrone Jeon ti dicesse di venire con lui nella sua auto per portarti a casa sua, declineresti?"

"Se non fossi stato tu avrei declinato immediatamente ma dal momento che si tratta di te..." la sua testa si volta nella mia direzione in modo da guardarci entrambi. "Posso solo accettare."

"Hm, mi piace questa decisione bambina." La bacio sulle labbra e rafforzo la presa attorno al suo corpo, amando il calore di esso e quanto sia piacevole avere le sue curve contro di me. "Ti sentirai come una principessa con me, te lo dico."

"Non c'è bisogno di fare tutto questo per me, preferisco qualcosa di naturale piuttosto che esagerato." calma la tensione bollente con parole veloci. "Hey...e se volessi farlo? Pensi che io sia un uomo ridicolo che cerca di impressionare? Non ho bisogno di quelle stronzate."

"Sicuro." sorride senza mostrare nessuna verità e per questa volta lascio passare, vedrà quanto sarò sincero questa notte.

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