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-"Tu! Come hai osato farmi questo?"- Urlò Park Jimin furiosamente mentre si avvicinava a grossi passi a Yoongi.
-"Chi ti credi di essere per poter parlare così al mio Re?"- Hoseok si mise in mezzo e, con il suo corpo, parò quello di Yoongi. Alla fine era il suo Re ed era tenuto a difenderlo, ma Yoongi era diventato anche un suo caro amico, per questo il minore si intromise.
-"Hoseok, va tutto bene. Lasciaci soli per favore."- Lo rassicurò Re Min.
-"Cosa? Ne è sicuro?"- Domandò il nobile confuso. Non aveva mai visto l'altro uomo e non gli aveva fatto certo una bella prima impressione dopo che urlare contro Yoongi fu la prima cosa che gli aveva visto fare.
-"Sicurissimo, non può farmi più niente adesso. Non è più nessuno."-
E con un inchino, Hoseok li lasciò soli.
-"Nessuno eh? Pensi che me ne starò fermo a guardarti portarmi via il mio Regno?"- Gli gridò contro Jimin.
-"Io non ti sto portando via proprio niente. Ho solo fatto in modo che fosse in mani migliori."- Ribatté Yoongi.
-"Nessuno è più adatto di me a fare il Re. Io merito tutto il potere e non ti preoccupare perché riavrò ciò che mi spetta di diritto."-
-"E come farai?"- Chiese divertito Yoongi. Sapeva che il minore non avesse alcuna possibilità di riprendersi il trono, infatti non rispose alla sua domanda. –"Come pensavo, non puoi. Quindi arrenditi Park Jimin. È finita."-
-"Non sai contro chi ti sei messo, Min Yoongi."- Lo minacciò l'altro che si stava arrabbiando ogni secondo di più.
-"Io non mi sono messo contro nessuno, sei tu che hai minacciato il mio Regno, sei tu che mi volevi costringere a sposare una ragazzina, io ho solo difeso il mio popolo. E poi perché te la stai prendendo solo con me? Non è certo solo merito mio se il trono non è più tuo."- Disse Yoongi che, a sua volta, stava iniziando ad alterarsi.
-"Ti ho dato la possibilità di sposarti con una Park, dovresti ringraziarmi per questo. Avevo reso il mio Regno superiore a quello di chiunque altro e adesso mia sorella rovinerà tutto."-
-"Superiore? Credi davvero che fosse superiore? Vedi allora che abbiamo fatto bene a toglierti la carica di Re? Come hai fatto a non accorgerti di tutto il malcontento che hai creato nel tuo popolo? La gente si lamentava, non aveva più soldi o cibo, non valeva più niente per te. Pensavi solo ad accrescere il tuo potere ed il tuo esercito."- Tuonò Yoongi avvicinandosi ancora un po' al minore.
Erano finalmente faccia a faccia ed, entrambi, potevano scorgere la rabbia negli occhi dell'altro.
-"E quindi? A chi importa se il popolo soffre? Se questo garantisce il benessere mio e della mia famiglia allora che soffrano pure. Un buon Re deve fare delle scelte a volte."- Spiegò Jimin.
-"Un buon Re ha a cuore ogni suo suddito."- Affermò il maggiore che, dentro di sé, non riusciva a pensare ad altro se non che il ragazzo di fronte a lui fosse completamente pazzo.
-"È così che si diventa deboli, Min Yoongi."- Lo sbeffeggiò l'altro che aveva fatto spuntare un sorrisetto, non molto rassicurante, sul suo viso.
-"Tra i due, quello debole qui, mi sembri proprio tu mio caro Park Jimin."- Rispose a tono il Re.
Avevano smesso di urlarsi contro. Adesso, nella stanza, si respirava aria di sfida e questo non era da Yoongi. Non era nel suo carattere mettersi a confronto con qualcun altro, nonostante fosse il Re non si era mai ritenuto migliore degli altri. Sapeva che doveva il suo posto d'onore alla fortuna di esser nato nella famiglia Reale e non perché lo meritasse davvero. Però, in tutti questi anni, aveva regnato nel modo più corretto possibile così che potesse diventare davvero meritevole di esser chiamato Re.
-"Sai, mi fai un po' pena..."- Riprese a parlare Jimin. –"Sei un Re eppure non ti godi per niente tutto il potere che hai."- Aggiunse mentre, con una mano, iniziò a sfiorare la base della spada che Yoongi stava ancora impugnando e che teneva puntata verso il pavimento.
-"Invece ti sbagli. Non puoi neanche immaginare quanto ho goduto quando ho firmato l'atto che ti ha portato via il trono."- Ridacchiò il maggiore.
Jimin alzò lo sguardo e lo puntò in quello divertito di Yoongi. Poi si avvicinò ancora fino a quando la sua bocca non fu vicina all'orecchio dell'altro.
-"Non dovrebbero essere queste le cose che ti fanno godere a ventisette anni, Min Yoongi."- Disse, portando due dita della mano a pizzicare il mento del Re.
Lo stava prendendo in giro, gli stava parlando come nessuno aveva mai fatto prima e questo fece nuovamente infuriare Yoongi che, con la mano libera, allontanò il minore.
-"Non toccarmi."- Gli ordinò.
Jimin iniziò a ridere di gusto, come se il maggiore avesse fatto la più bella delle battute e Yoongi stava mentalmente continuando a dargli del pazzo.
-"Vattene immediatamente dal mio palazzo."- Gli urlò il Re.
-"Ok, me ne vado, ma non credere di riuscirti a liberare di me così facilmente."- Disse Jimin mentre arretrava verso la porta dalla quale era entrato. –"Tornerò a farti visita molto presto."- Aggiunse.
-"Non sei il benvenuto."-
-"Forse, ma entrare qui dentro è stato molto semplice. Le tue guardie non sono molto brave nel loro lavoro."- Rise ancora una volta prima di sparire nei corridoi.
Quando fu solo, Yoongi urlò per sfogare tutta la sua rabbia e frustrazione. Lanciò la sua spada che cadde rumorosamente sul pavimento causando uno stridio metallico che lo costrinse a tapparsi le orecchie.
Jimin non aveva più alcun potere ma questo non significava che non avesse potuto rendere la vita di Yoongi un caos.
Avrebbe portato anche lui alla follia?
Hojun stava camminando tranquillamente per le vie del Regno con il sorriso sulla faccia e fischiettando. Salutava chiunque incontrasse lungo il suo percorso che, a dire il vero, non aveva una meta precisa. Stava vagando da solo mentre pensava al fatto che avesse tutta la famiglia Jeon in pugno o, almeno, pensava di averla.
Infatti, un centinaio di metri dopo, si ritrovò Jungkook davanti. Anche lui sembrava essere in giro per fare una passeggiata. La cosa che ad Hojun sembrò strana fu non vederlo preoccupato o impaurito. Anzi, sembrava così tranquillo e sollevato che quasi gli faceva paura.
-"Stai andando dal tuo fidanzatino?"- Si azzardò a commentare Hojun andandogli incontro.
-"E se anche fosse? Non è certo un tuo problema."- Ribatté acidamente Jungkook.
-"Ricordati di parlarmi un po' più educatamente, ragazzino, o potrebbe venirmi voglia di fare due chiacchiere con tuo padre!"- Sghignazzò il maggiore pensando di intimidire l'altro ma, invece, Jungkook scoppiò in una gran risata.
-"Fai pure, Hojun, parla pure con mio padre ma sappi che sei arrivato tardi. Gli ho già detto tutto io."- Lo informò.
Hojun spalancò gli occhi incredulo, non pensava che Jungkook avesse davvero il coraggio di andare dal padre a raccontargli di essersi fidanzato con un ragazzo.
-"Dovrei crederti?"- Infatti chiese.
-"Dovresti. Ma se proprio non ci credi puoi sempre andare da lui e verificare. Però, detto tra noi, non te lo consiglio molto. Diciamo che non ha preso molto bene il fatto che tu abbia minacciato suo figlio. Per non parlare poi di come hai trattato sua figlia dalla quale aspetti anche un bambino."- Rispose Jungkook. –"Eh, Hojun, penso che tu non stia più così simpatico a mio padre."- Lo sbeffeggiò poi.
-"Beh, allora vorrà dire che, invece di tuo padre, andrò direttamente a trovare il tuo fidanzato."- Non si arrese, voleva tornare ad avere le redini della situazione. Non gli stava affatto piacendo come si era evoluta la faccenda.
-"Oh, sì!"- Esclamò Jungkook. –"Puoi provare a fare anche quello ma penso che verresti fermato dalle guardie che abbiamo fatto appostare ai confini del bosco."- Aggiunse.
Hojun sbuffò irritato e pieno di rabbia mentre Jungkook se ne andò salutandolo allegramente e con il sorriso in faccia sapendo che, questa volta, aveva vinto.
E forse, se Hojun non fosse stato così accecato dalla rabbia, avrebbe guardato in avanti mentre, a passi decisi, si recava nel luogo in cui era solito passare le notti. Ma non fu così e il caso volle che si scontrò con la persona sbagliata o, nel suo caso, la persona giusta, proprio quella di cui aveva bisogno al momento lui.
Chissà se in futuro si sarebbe pentito di quell'incontro, forse no, forse sì. Ma sicuramente, l'essersi imbattuto in quella persona, fu ciò che segnò le vite e il destino di tutti, nessuno escluso.
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Spazio autrice:
Guess who's backkkkkk? Yes, me.
Per prima cosa vorrei ringraziarvi tutti perché con i vostri commenti nel capitolo precedente mi avete aiutata parecchio a superare questa 'crisi'.
Poi volevo rassicurarvi sul fatto che continuerò e finirò questa storia (sarà lunga, preparatevi) e che non ho assolutamente cambiato la trama dei capitoli precedenti. Penso che aggiornerò circa 1 volta a settimana anche se ho già dei capitoli pronti ma voglio prendermi il giusto tempo per correggerli e farli uscire come me li sono immaginati.
Per quanto riguarda questo capitolo.. sembra di passaggio e un po' effettivamente lo è ma succedono due cose importanti: l'incontro tra jimin e yoongi che non sarà né il primo, né l'ultimo e l'incontro tra Hojun e Jk che gli fa capire che il suo piano è miseramente fallito.
Ecco poi alla fine c'è un altro incontro e immagino abbiate intuito chi sia l'altra persona ma, don't worry perché si incontreranno ancora e ci sarà un capitolo dedicato.
La taekook tornerà di prepotenza nei prossimi capitoli, tranquilli.
Domandina: smut sì o no?
Vi volevo anche ringraziare per le 7,41 k di letture! Mi rendete felicissima.
Poi volevo invitarvi a passare a leggere l'altra mia ff "sognatori in trappola" perché ci sto mettendo il cuore e mi farebbe piacere che gli deste un po' di amore.
Bene, penso di aver finito! Al prossimo capitolo.
Vi adoro!
💙💙