SCP Breccia

By NazarTheEzio

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Dall'alba del mondo esistono oggetti, fenomeni, entità fuori dal comune: anomalie. La Fondazione SCP si occup... More

Prologo - Anno 2040, la breccia
No. 1 - Le zanzare e i bruchi
No. 2 - La medusa e l'angelo
No. 3 - La bambina e i killer
No. 4 - Gli occhi e la figlia
No. 5 - Il silenzio e il bulbo
No. 6 - Il cuore e il rettile
No. 7 - La ragazza e il guscio
No. 8 - La sposa e la scultura
No. 9 - I bambini e il medico
No. 10 - Il vecchio e la baba
No. 11 - Il peluche e il ghûl
No. 12 - Il tipo e la persona
No. 13 - Una cella virtuale
No. 14 - Problemi
No. 15 - Ottime scoperte, pessime scoperte
No. 16 - Su due fronti
No. 18 - Inarrestabile
No. 19 - Metallo che vacilla
No. 20 - Dalla luce all'ombra
No. 21 - Venti impetuosi
No. 22 - Le scelte giuste
No. 23 - Eco del passato
No. 24 - Sicurezza. Contenimento. Protezione.

No. 17 - Fuga 191

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By NazarTheEzio

Sito Poseidon, Australia

È passata mezz'ora da quando l'ultima anomalia è stata contenuta all'interno del Sito. Le guardie e le squadre dell'MTF "Nine Tailed Fox" cominciano a ripulire i corridoi sotterranei, teatri degli scontri tra gli Agenti Speciali e le entità. Alcuni ricercatori sono tornati al loro posto di lavoro e continuano il monitoraggio delle celle. In una di quelle è contenuto SCP-191. Nonostante anche la sua cella fosse aperta, l'entità non era uscita all'esterno, ma era rimasta rannicchiata in un angolo a singhiozzare. Il suo comportamento ha facilitato di molto il lavoro di ripristino dei sistemi di sicurezza. Ma nonostante tutto, anche i ricercatori assegnati a quella cella erano stati scortati verso il Gate. La loro sicurezza viene prima di tutto.

All'interno della cella di SCP-191, un gruppo di cinque ricercatori, coordinati dalla mora, affascinante e dagli occhi di ghiaccio Ricercatrice Capo Victoria Fallmond, continua a monitorare l'anomalia attraverso vari computer. Su uno schermo, collegato a quattro videocamere, si trova l'anomalia. È una bambina di circa otto anni, con indosso solamente un vestito rosa monocromo. Più della metà della parte sinistra della sua testa, compresa la mandibola e i denti, è completamente meccanica, proprio come il suo braccio destro e tutti gli organi interni. È rannicchiata sul suo futon in legno, posizionato in un angolo della stanza, e non smette di singhiozzare.

-I parametri vitali dell'anomalia sono nella norma. - Dice un ricercatore osservando il suo monitor.

-Molto bene. Sembra che non sia stata turbata dalla breccia nel contenimento. - Risponde Dottoressa Fallmond. - E non ha nemmeno mostrato alcun intento aggressivo nei nostri confronti.

-Già. Il che è un bene, considerando la natura delle altre anomalie. - Continua un'altra ricercatrice.

-Sei fortunata ad occuparti di questa anomalia, allora. - Sorride Victoria. - Ti sarebbe potuto capitare…

-Preferisco non sapere, grazie mille Dottoressa. - La interrompe la ragazza sorridendo a sua volta, ma con un cenno di nervosismo. Victoria torna al suo lavoro e, mentre compila il registro del monitoraggio di 191, si guarda intorno e osserva gli altri. Poi, con un veloce gesto della mano sinistra, nasconde nel cassetto della sua scrivania un piccolo oggetto nero e torna al lavoro come se niente fosse. La situazione continua a rimanere calma per altri minuti, quando un altro giovane ricercatore, appoggiandosi allo schienale della sua sedia e stirando le sue braccia, dice:

-E se portassi del caffè?

-Se ti fa piacere bere quella acqua di fogna della macchinetta, fai pure. Io passo. - Risponde Victoria senza staccare lo sguardo dal suo monitor. Gli altri quattro concordano con lei all'unisono. Il giovane alza le spalle e si alza dalla sua postazione per uscire dalla stanza. Si avvicina verso la porta esterna della cella e la trova alla sua sinistra. Inserisce una moneta nella fessura della macchinetta, seleziona caffè normale con poco zucchero e pochi attimi dopo si ritrova a girare il contenuto del bicchierino di carta. Butta nel cestino la paletta di plastica e, tirando un sospiro, mormora:

-Finalmente un momento di meritata pausa.

Avvicina il bicchierino alle labbra per poter bere, ma a causa di un forte urlo all'interno del suo auricolare, rovescia tutto il caffè sulla faccia esclamando:

-Ahia, brucia, brucia, brucia! Che cosa c'è?! - Risponde successivamente alla chiamata.

<-Torna subito, abbiamo un grosso problema!> - Risponde la voce di Victoria.

Il ricercatore, con il sentimento misto tra la rabbia per non aver bevuto il suo caffè e la scocciatura di dover pulire i suoi vestiti, accartoccia il bicchierino, lo butta nel cestino e raggiunge di corsa il gruppo posizionandosi alla sua postazione.

-Che succede? - Chiede alla fine.

-191 si è mossa e ha messo fuori uso tutte le videocamere della cella. - Risponde Victoria. - Noti qualcosa di anomalo all'interno?

-I sensori non rilevano nulla di insolito. La temperatura e la pressione sono a norma. - Risponde quello.

-191 ha iniziato a consumare una grande quantità di energia delle sue batterie. - Continua un'altra ricercatrice. - Se continua di questo passo, la finirà in pochi minuti.

-Che cosa facciamo? - Chiede un altro ricercatore ancora.

-Innanzitutto manteniamo la calma e cerchiamo di capire cosa sia successo. Poi… - In quel momento butta un occhio sulla vistosa macchia di caffè sul camice del giovane ricercatore e si lascia sfuggire una risata.

-Cosa c'è di così divertente, Dottoressa? - Chiede quello, sentendosi leggermente offeso.

-Ma ti sei visto? Hai provato a fare il bagno nel caffè invece di berlo?

-Lo avrei bevuto se qualcuno non mi avesse urlato nell'orecchio!

-Scusa, scusa. Ma è un'emergenza e noi siamo una squadra.

-Non è il momento di parlare di queste cose.

Victoria, soffocando la sua risata, torna seria e continua a correre per la stanza controllando ogni apparecchiatura elettronica, cercando di capire cosa stia succedendo. Ad un certo punto si sentono dei forti colpi alla porta metallica e dei passi fuori dalla stanza fanno capire che le guardie si sono posizionate davanti ad essa coi fucili spiegati. Victoria raggiunge la stanza adiacente, quella della sicurezza della cella, e chiede se tutto è in regola. Ottenendo la risposta positiva, ritorna dai suoi colleghi. I battiti sulla porta cessano.

-Sembra si sia calmata. - Commenta un'altra ricercatrice, con un filo di preoccupazione.

-Sembra di sì. Almeno in apparenza. - Risponde Victoria.

-Visto che le videocamere sono fuori uso e i sensori non sono sufficienti, bisogna entrare e controllare di persona. - Propone il ricercatore con la macchia.

-Ottima idea, Fredrik il macchiaiolo. - Annuisce Victoria.

-Non mi chiami macchiaiolo! - Sbraita il giovane.

-Come sei aggressivo verso i complimenti. Comunque qualcuno deve entrare da 191, e quel qualcuno sono io.

-Ma non può andare! Se le succede qualcosa? - Risponde la prima ragazza.

-Allora prenderai tu il comando.

-Ma io…

-Non ti senti pronta? Fa niente, lo farai ugualmente. - Risponde in tono secco Victoria e, senza lasciare alcun modo agli altri di replicare, esce dalla stanza e si avvicina alla porta della cella interna. Fa il cenno alle quattro guardie di stare pronti a sparare nel caso di pericolo, passa la sua tessera magnetica sul lettore e la porta si apre. La attraversa e si ritrova in una cella per umanoidi standard, al centro della quale c'è SCP-191 in piedi. La Dottoressa avanza di qualche passo e poi si ferma. La guarda dritto negli occhi, uno umano, l'altro robotico e inespressivo, sorride, allarga le braccia e dice con voce calma:

-Ciao 191. Mi riconosci? Sono Victoria, tua amica.

<-Dottoressa stia attenta. Il consumo di energia di 191 è estremamente elevato.> - Dice la voce della seconda ricercatrice.

-È tutto sotto controllo, Karen. La sto cercando di calmare. - Risponde Victoria e fa un altro passo verso l'anomalia. - Cosa ti sta succedendo? Perché ti comporti in questo modo? Se c'è qualcosa che non va, dimmelo. Potrò aiutarti come posso.

191 non reagisce, ma continua a fissare la donna senza mostrare alcuna emozione. Rimane immobile al centro della stanza, come se fosse una statua di sale. Victoria continua a parlarle:

-Ti vuoi confidare con me? Non temere, non ti succederà…

La Dottoressa non finisce la frase e rimane bloccata. Poi dall'angolo della sua bocca scende un rivolo di sangue. Abbassa lentamente la testa e vede 191 con il suo braccio meccanico infilato nel suo addome. Lei sorride e l'anomalia estrae il braccio ricoperto di sangue. Victoria cade a terra in una pozza rossa. Le guardie si rendono conto di quello che succede, entrano nella cella e aprono fuoco. 191 schiva tutti i proiettili con un'estrema agilità e in pochi attimi compie una strage. Nella sala i ricercatori tentano di mettersi in contatto con Victoria, ma è tutto inutile.

-Chiudete la porta! Subito! - Urla Sebastian, un altro ricercatore, al personale nella stanza di fianco. L'ordine viene eseguito immediatamente e la porta inizia a chiudersi. Ma 191 mette in mezzo la sua mano robotica e arresta la chiusura. Aiutandosi con l'altra mano, trasferisce tutto il peso sulle gambe e la spalanca con tutta la forza che ha, danneggiandola. Esce dalla sua stanza e svolta a sinistra, per dirigersi verso la stanza dei ricercatori.

-Direttore, quì è la sala di ricerca di SCP-191! - Esclama Clara. -  Codice rosso! L'anomalia ha rotto il contenimento! Ripeto, l'anomalia ha rotto il contenimento! Ci mandi subito i rinforzi! Non sappiamo per quanto tempo ancora riusciremo…

Improvvisamente un forte colpo alla porta la interrompe. Tutti e cinque i ricercatori scattano in piedi e si avvicinano all'altra porta, dal lato opposto alla prima. 191 continua a sferrare i pugni sulla superficie metallica di quella e lentamente la incrina. Si crea uno spiraglio vicino al muro, dove infila la mano, si aggrappa fortemente alla porta e la strappa via con un semplice movimento del braccio. Guarda i ricercatori impauriti che bussano disperatamente all'altra porta per farsi aprire, ma è tutto inutile. L'anomalia, con un balzo, arriva vicino al primo ricercatore e con un montante destro gli fracassa la testa spargendo la materia cerebrale e il sangue sul computer. Poi passa a Sebastian a cui trafigge la gola. Infine si libera facilmente anche degli altri tre, Karen, Clara e Fredrik. Si sgombra la strada gettando i cadaveri sulle postazioni di lavoro e sfonda anche la seconda porta. Con movimenti rapidi compie un'altra strage. Grondante di sangue, 191 si avvicina ad un computer. Si arrotola una parte di pelle sul suo braccio destro fino a scoprire un dispositivo dotato di alcuni formati di accesso via cavo, come USB, Ethernet, Firewire, e DIN-8 pin, oltre ad alcuni altri formati sconosciuti. Apre un cassetto della scrivania ed estrae un cavo USB. Una parte collega al computer, l'altra al suo braccio. In un attimo inizia ad interagire con il dispositivo scavando nei suoi dati, selezionando alcuni e trasferendoli nella sua memoria. Completato il processo, stacca il cavo dal braccio, srotola la pelle e si dirige verso l'uscita.

Nel frattempo un giovane medico si dirige verso l'infermeria, con alcuni documenti sotto al braccio. Svoltato un angolo e giunto nei pressi della porta, sente provenire da dietro di essa un urlo tremendo di dolore. Il giovane, in sovrappensiero, lascia cadere i documenti per lo spavento e, con le mani tremanti, inizia a raccoglierli. All'interno della stanza due infermieri cercano di tenere fermo, sdraiato su un lettino, Agente Speciale Kappa, mentre gli altri due, non curandosi delle sue urla, disinfettano le ferite con una soluzione alcolica.

-Lasciatemi andare, bastardi! - Urla Kappa. - Mi fate male! Mi fate male!

-Rimanga fermo altrimenti non potremo medicarla a dovere! - Esclama un infermiere intento a bloccarlo.

-E questo lo chiamate medicare?! Fate male più voi delle anomalie!

-Ehi Kappa, smettila di sbraitare come una bestia inferocita! - Interviene Chi in tono severo.

-Chi hai chiamato "bestia inferocita"?! - Le risponde a tono il ferito prima di lanciare un altro urlo. In quel momento Chi, infastidita, gli da un pugno in testa calmandolo per un attimo.

-La smetti di gridare?! Tra un po' ti sente anche il Direttore!

-La prego signorina, è ferito. Si calmi. - Dice un altro infermiere, ma viene fulminato dallo sguardo dell'Agente Speciale.

-Ma si può sapere per quale motivo sei più ferito di noi? - Chiede Agente Speciale Pi, rimasta seduta in disparte vicino al muro.

-Volevo vedere voi occuparvi della breccia nel contenimento subito dopo la cattura di un'anomalia altamente pericolosa. - Kappa fa un sussulto, ma si trattiene dall'urlare. Gli infermieri finiscono di disinfettare le ferite da taglio, lo fanno sedere e iniziano a bendarle con molta cura. Delta si avvicina al gruppo e dice:

-Almeno ne sei uscito vivo. Dovresti essere contento.

-Disse quello cheee è resistito ai colpi di quel dannato lucertolone. - Risponde Kappa.

-Lo so. - Sorride Delta con la testa alta e il petto in fuori.

-Poco modesto mi dicono. - Brontola Chi osservando quella posa. - Ma intanto io e alcune guardie abbiamo rischiato di morire per colpa tua!

-Te l'ho detto, non ho avuto scelta. E poi eccoti quì viva e vegeta.

Chi digrigna i denti per la rabbia e raggiunge Pi. Quest'ultima la guarda sorridendo:

-Non riesco a capire perché sei così arrabbiata con loro.

-Come si fa a non esserlo con quei due cretini! - Risponde Chi.

-Almeno spezzano la monotonia.

Chi abbassa la testa e poco dopo inizia a ridacchiare. Pi la guarda incuriosita e sta per chiederle il motivo, ma viene preceduta dalla sua amica:

-Forse hai ragione. Senza la loro natura da cretini saremmo morte di noia.

-Allora vedi che dietro ad ogni aspetto negativo c'è sempre un aspetto positivo.

-Già, è vero. - Risponde Chi e guarda Kappa discutere con Delta di qualcosa e fare ogni tanto dei sussulti di dolore. Finiti i trattamenti, Kappa si accorge dello sguardo divertito di Chi. All'istante distoglie i suoi occhi da quelli di lei, arrossendo in faccia. Delta si siede vicino a lui e, dandogli una pacca sulla spalla con il suo braccio robotico, dice:

-Se sei diventato in un attimo rosso come un pomodoro, o perché hai la febbre da cavallo oppure c'è un altro motivo.

-Quale? - Risponde Kappa volgendo la testa altrove.

-Dai che lo sai. Se ne sono accorti tutti del tuo improvviso cambio di colore.

-Fa un po' caldo qui dentro.

-C'è l'aria condizionata.

-I vestiti sono pesanti.

-Primo, hai solo i pantaloni e secondo i nostri vestiti sono traspiranti, quindi non c'è rischio di avere caldo durante il movimento. Non sarà per caso lo sguardo della bellissima Chi a farti questo effetto?

Kappa diventa ancora più rosso e la sua sudorazione aumenta ancora di più. Delta si lascia andare in una grassa risata, attirando l'attenzione dei infermieri che si stanno chiedendo cosa stia succedendo.

-Ma perché Delta sta ridendo? - Chiede Pi osservando quella scena.

-Non ho la più pallida idea. - Risponde Chi in tono secco. Pi la guarda e vede la sua amica rossa in faccia. Poi guarda Kappa ancora più rosso e Delta che per poco non cade per terra dalle risate. Torna a guardare Chi e dice:

-Non sarà perché…

-No! - Risponde lei scattando in piedi e allontanandosi verso la porta. Poi si ferma, ragiona un attimo su qualcosa e torna a sedere vicino a Pi. Delta termina di ridere, anche se a fatica, e si asciuga le lacrime.

-Hai finito? - Chiede Kappa indispettito.

-Sì ho finito, scusa. - Risponde quell'altro. - È solo che non mi aspettavo una tale reazione da parte tua. Eri talmente rosso che per poco non diventavi blu notte.

-E c'era bisogno di ridere così tanto?

-Non sono riuscito a resistere! E poi dimmi, è vero?

-Che cosa?

-Tu sai cosa. - Dice Delta indicando con gli occhi Chi.

-La vuoi smettere?! - Esclama Kappa, facendo nuovamente scoppiare a ridere Delta. "Quanto lo detesto quando fa così!" pensa Kappa e, per non stancarsi ulteriormente, si sdraia. Delta smette di ridere e si avvicina alle due ragazze. Quelle, appena lo vedono, smettono di parlare e lo guardano.

-Allora, di cosa stavate parlando? - Chiede l'uomo.

-Non sono affari tuoi! - Risponde Chi.

-E smettila di essere così aggressiva.

-Con te è impossibile!

-Ricominci ancora con 'sta storia?

-Non ho mai finito! - Ringhia Chi.

-Te l'ho già detto, era un effetto collaterale inevitabile. E poi come facevo a sapere che sei andata a contenere proprio SCP-339?

-Smettila di cercare scuse!

-Io non cerco nessuna scusa!

-Ti rendi conto che io potevo morire?!

-Ti ripeto che non è colpa mia!

Improvvisamente entrambi simultaneamente ricevono un pugno in testa da parte di Pi, che dice in tono minaccioso:

-Smettetela di urlare come dei forsennati. Oppure vi devo sottoporre al mio trattamento speciale sotto vuoto?

Chi e Delta in un attimo sbiancano dalla paura e, temendo le conseguenze, si riconciliano dandosi la mano e continuando a guardare Pi.

-Molto bene. Mi fa piacere vedervi tranquilli. - Dice questa, ora in tono gentile e con il sorriso stampato in faccia. "Certe volte Pi sa essere veramente inquietante", pensa Delta, ancora con la pelle d'oca. Chi, invece, si limita ad annuire con il cuore in gola.

-Avete finito di fare casino? Sto cercando di riposare. - Interviene  Kappa. Gli altri tre si voltano verso di lui e Delta esclama:

-Ti ricordo che sono stato io a portarti qui, quindi mi devi ringraziare!

-Ah sì, grazie.

-Tutto qui?!

-Sono malato e non posso sforzarmi più di tanto.

-Razza di ingrato! - Brucia di rabbia Delta e sta per saltargli addosso, ma viene trattenuto da Chi e Pi che cercano di calmarlo. In quel preciso momento le luci diventano rosse e in tutto il sito risuona l'allarme. Una voce dagli altoparlanti dice: "Attenzione! Breccia nel contenimento! SCP-191 è fuori dalla sua cella! Tutti gli Agenti Speciali devono recarsi sul luogo!" Tutti rimangono a bocca aperta, increduli.

-191 ha rotto il contenimento? - Chiede Pi. - Com'è possibile. Non lo aveva mai fatto.

-Me lo sto chiedendo anch'io. - Risponde Delta. - Comunque sia, è meglio andare.

Delta si avvicina alla porta mentre Chi e Pi raccolgono le loro spade da un tavolo. Kappa si rialza barcollando e dice:

-Aspettate! Vengo anch'io!

-Non se ne parla! Tu sei ferito e non puoi sostenere un altro scontro! - Risponde duramente Delta.

-In realtà sto bene! Devo solo riprendere un attimo l'equilibrio e sono pronto! - Poi si piega dal dolore e le fasciature si ricoprono leggermente di sangue.

-Ma se stai sanguinando, cretino! - Esclama Chi.

-Non fa niente! Posso ancora combattere! Voglio darvi una mano!

-Ho detto di no! - Interviene Delta stringendo i pugni. - È meglio se rimani al sicuro! Non ho alcuna intenzione vedere morire davanti ai miei occhi un altro Agente Speciale! Sono stato chiaro?

Kappa non ribatte nulla e rimane fermo sul suo lettino, mentre gli infermieri cercano di farlo sdraiare. Poi Delta apre la porta e tutti e tre escono fuori correndo. L'ultima cosa che Kappa vede prima che la porta dell'infermeria si chiuda sono le tre figure umane allontanarsi lungo il corridoio. Aggrotta la fronte e stringe i pugni nelle lenzuola pensando: "Questa volta ti sbagli, Delta. Questa volta non vedrai morire nessuno. Te lo prometto!"

Elemento #: SCP-191
Nome: Ragazza Cyborg
Classe: Safe

***

Privi dei loro cappotti e con alcune fasciature sul corpo, i tre Agenti Speciali corrono più che possono lungo il corridoio. Ogni tanto si fermano per alcuni secondi in modo da capire la posizione dell'anomalia e poi riprendono a correre.

-Ma cosa sta succedendo? - Chiede Pi.

-Non sei l'unica a volerlo sapere. - Risponde Chi.

-Com'è possibile che 191 sia fuggita dalla sua cella. - Dice Delta. - 191! Già normalmente fa fatica anche a camminare, figuriamoci rompere il contenimento.

-Pensi che sia l'opera di qualcuno? - Riprende Chi.

-Non lo so, anche se non lo si può escludere.

-Ma come avranno fatto? - Continua Pi.

-Scusate, possiamo rimandare le domande a dopo? Adesso non è il momento di parlare! - Si intromette Chi aumentando la sua velocità. Delta e Pi non dicono nulla e la seguono cercando di stare al passo. Pochi attimi dopo si fermano e sentono un pesante tonfo provenire da davanti. Chi e Pi sguainano le spade, mentre Delta si prepara a sferrare un pugno con il suo braccio robotico.

-È davanti a noi. - Rompe il silenzio Chi. - Ne sono sicura.

Poco dopo si sentono alcuni spari e poi silenzio totale. I tre Agenti Speciali trattengono il fiato e aspettano. Chi fa un passo in avanti e fa il cenno con la mano agli altri di restare indietro e non intromettersi. I secondi passano e l'attesa si fa sempre più insostenibile. Chi attiva il suo Elemental Core e si prepara a bloccare un eventuale attacco a sorpresa. Osserva con molta attenzione l'oscurità del corridoio cercando di individuare una qualche figura umana. Ad un certo punto vede arrivare, avanzando lentamente, una guardia. Ha una parte del suo casco completamente rotta e la testa insanguinata. Cerca di dire qualcosa, ma una mano robotica gli spunta dall'addome. La guardia si ferma di colpo e quando la mano si ritrae, il corpo esanime cade a terra. Dietro di lui SCP-191 guarda il gruppo di Agenti Speciali con un occhio umano e con un alto robotico, emanando un intento omicida.

-Eccola. - Dice Pi. - Non sembra neanche lei.

-Sicuramente le è successo qualcosa. - Risponde Delta. - Qualcuno deve averla modificata. Probabilmente durante uno dei soliti controlli.

-Chi, stai attenta! 191 è diversa dal solito! - Esclama Pi.

-Me n'ero accorta! - Risponde Chi preparandosi ad attaccare. 191 si piega in avanti e scatta all'attacco. Prova a sferrare un pugno, ma Chi prontamente crea un muro di vento che blocca l'anomalia e la respinge. Questa non perde altro tempo e riparte ancora all'attacco. L'Agente Speciale blocca nuovamente il pugno con la lama. Crea intorno a sé una forte corrente d'aria che respinge nuovamente 191, questa volta facendola cadere.

-È inutile che insisti! Non ti farò passare oltre! - Esclama Chi e passa all'attacco. Tenta di colpire con un potente affondo, ma l'anomalia si sposta all'istante e sferra un calcio sul fianco destro. Chi cade in ginocchio e contrattacca con un altro fendente di vento, questa volta colpendo l'obiettivo che si schianta contro il muro. Ma si riprende in pochi attimi e riparte nuovamente all'attacco. Chi fa lo stesso, anche se a fatica, e i due colpi si scontrano in un turbinio d'aria.

Pi e Delta rimango a guardare quello scontro senza dire nulla. Ognuno di loro due, nella propria mente, continuano a ragionare sulla situazione. Non hanno alcuna idea di come SCP-191 sia diventata così veloce nei movimenti e così potente nei colpi. Tentano di osservare l'anomalia per poter trovare qualche elemento insolito, ma a quella velocità di movimento è impossibile.

-Secondo te in che modo è possibile modificare in un modo simile un'anomalia come 191? - Chiede improvvisamente Delta.

-Non saprei. Considerando che 191 è un cyborg, cioè possiede sia componenti robotici che parti biologiche, e sapendo che il suo centro di controllo è all'interno della testa, lo si potrebbe fare utilizzando un computer. - Risponde Pi.

-Un computer?

-Sì. Ma è un lavoro molto complicato perché bisogna tenere conto delle varie compatibilità di eventuali aggiornamenti con la parte biologica. Se un importante dettaglio come questo non viene considerato, c'è rischio che il cyborg muoia.

-Quindi stai dicendo che chiunque sia stato, abbia iniziato le modifiche molto tempo fa.

-È possibile. Ma c'è un altro problema. Nessuno lo avrebbe mai fatto senza essere visto o da altri ricercatori o dalle guardie.

-Allora cos'altro proponi?

-Non lo so. Non lo so proprio. - Risponde Pi con delusione. Non ha una minima idea di cosa sia successo a 191. Anzi, non ha tempo materiale per rifletterci su, dal momento che Chi sta sfidando l'anomalia. L'Agente Speciale sembra essere leggermente svantaggiata rispetto al cyborg, ma nonostante tutto prova in tutti i modi a schivare i suoi potenti colpi. Passa all'attacco con una forte corrente d'aria, ma 191 la schiva assestando un calcio in pieno petto. Chi si protegge con la spada, ma il colpo la fa cadere a terra, vicino ai suoi colleghi. Si rialza aiutandosi con la spada e si prepara ad attaccare nuovamente. 191 non si muove e la guarda con occhi assassini.

-È più complicato di quello che pensassi. - Commenta Chi con il fiatone.

-Posso farti una domanda? - Chiede Delta.

-D'accordo, basta che ti sbrighi. - Risponde lei.

-Visto che tu eri a distanza ravvicinata con 191, hai notato nulla di strano in lei?

-Oltre al suo comportamento anomalo? Non mi pare. Ha movimenti troppo rapidi per poter accorgersi di qualcosa.

-Peccato. - Interviene Pi.

-In che senso? - Chiede perplessa Chi.

-Sospettiamo che sia stato qualcuno a renderla così.

-Interessante questo fatto, ma se non vi dispiace me lo raccontate la prossima volta. Adesso devo contenere un'anomalia.

Risponde Chi frettolosamente e riparte all'attacco. Corre incontro a 191 e, caricato il colpo, esclama:

-Vediamo se resisti a questo! Wind Shield! - Di fianco a 191 si crea un disco rotondo fatto di forti correnti aeree, la colpisce in pieno e la incastona all'interno del muro, sparendo all'istante. "Delta mi ha chiesto se avevo notato qualcosa di strano su di lei." Pensa Chi riprendendo il fiato e guardando con molta attenzione il lato robotico della testa di 191. "Prima non riuscivo a concentrarmi a dovere, ma adesso ho guadagnato un po' di tempo. Qualche secondo al massimo. Non mi sembra che ci sia qualcosa di strano. Almeno non a prima vista. Dovrei controllare meglio ma credo che il tempo a disposizione sia finito." SCP-191 si riprende dallo stordimento ed esce dal muro, barcollando leggermente e con un rivolo di una sostanza scura simile a olio sul lato destro della testa. Riacquista i un istante l'equilibrio e si prepara nuovamente ad attaccare.

-Non credi di essere un osso fin troppo duro? Se fossi in te mi arrenderei prima di morire.

191 non reagisce in alcun modo, ma apre solamente la bocca mettendo in mostra l'interno meccanico della cavità orale. Chi la osserva con molta attenzione, ma non riesce a vedere nulla di strano.

-Non so perché tu lo stia facendo, ma non pensare di potermi… - Chi non finisce la frase quando l'anomalia la attacca. L'Agente Speciale blocca il colpo a fatica e viene spinta all'indietro. Stringe forte i denti e tra loro due crea una forte corrente d'aria che le separa sollevando un grande polverone. Chi, mentre continua a contrastare i colpi dell'anomalia, pensa: "Dannazione! Sono già a corto di energie. Non riuscirò a resistere ancora più a lungo. Devo concludere subito o sarà la fine per me."

-Non sembra anche a te che Chi sia leggermente in difficoltà? - Chiede preoccupata Pi.

-Come si fa a non notarlo? Anche lei ha subito i danni durante la breccia, quindi non mi meraviglio che anche lei sia messa male. - Risponde Delta.

-Sei sicuro di essere messo male?

-Cosa c'entro io? Sono un caso apparte.

-Ah già, è vero. Dimenticavo che sei un elefante.

-Chi hai chiamato elefante?!

-Stai calmo, stavo scherzando. Volevo solo dire che hai la pelle dura come quella di un elefante. - Ridacchia nervosamente Pi.

-Lasciamo stare che è meglio.

-È meglio se ti ritiri, Chi! - Esclama Pi. -Ti mancano le forze!

-Sto bene! - Risponde Chi. - Mi manca poco per poterla battere! Non posso abbandonare ora!

-Pi ha ragione! - Interviene Delta. - Lascia fare a me!

-Non ho alcuna intenzione di lasciare la mia preda ad un altro predatore! - Controbatte Chi. - Questo te lo puoi anche scordare!

-Qui non c'entra nulla il discorso della preda e del predatore! Avevo detto che non avevo alcuna intenzione vedere morire un altro Agente Speciale davanti ai miei occhi! Quindi dammi il cambio!

-Ci hai provato, ma non c'è nulla da fare! Ormai ho deciso così! - Risponde Chi voltandosi verso Delta e Pi e sorridendo. L'uomo, arrabbiato a causa di quel comportamento, inizia ad avvicinarsi con la mano sinistra pronta ad attivare il suo Elemental Core. Ma solo dopo pochi passi, si si ferma d'improvviso vedendo 191 trafiggere la schiena di Chi. I due Agenti Speciali rimangono sconvolti. 

-Chi… no… - Gli occhi di Pi si riempiono di lacrime e sta per piangere.

-Oh merda, Chi! - Esclama Delta e, attivato l'Elemental Core, corre verso 191 per poter sferrare il suo attacco. A pochi metri di distanza dal suo obiettivo, si arresta. Un leggero vento lo colpisce in faccia scompigliando i capelli. Butta un occhio sulla figura di Chi e nota che questa non ha sangue. Capendo cosa sta per succedere, torna da Pi a grandi balzi e disattiva la sua arma. Pi lo guarda con occhi umidi e dice:

-Che cosa c'è? Perché ti sei fermato?

-Chi è viva. - Risponde lui con il sorriso sulla faccia. Pi rimane perplessa osservando la scena davanti a lei. Non riesce a capire cosa sta succedendo e perché Delta si comporta in questo modo. Ma decide di ascoltarlo e si asciuga gli occhi per poter vedere meglio. Inizialmente non nota nulla di strano, solamente Chi trafitta al petto. Ma poco dopo una folata di vento colpisce la sua faccia e scompiglia i suoi lunghi capelli neri portati all'indietro. Poi, con la sua grande sorpresa, vede la zona intorno alla ferita contorcersi e spiralizzarsi.

-Ma cosa… sta succedendo? - Chiede Pi. - Com'è possibile?

-Quella è la copia di Chi. - Risponde Delta. - Una mera distrazione per 191.

In pochi secondi sia la testa che le gambe si allungano e si assotigliano, assumendo una forma indefinita. L'intero corpo finto di Chi diventa una spirale di vento che si avvolge intorno al braccio di 191 e lo blocca. Intorno all'anomalia si crea una corrente d'aria che gradualmente aumenta di intensità. La spirale inizia a spostarsi e migra dal braccio alla testa, soffiando sempre più forte. 191 tenta di sfuggire a quella morsa, ma non riesce a muoversi in alcun modo. A quel punto il vento circonda l'intero corpo di 191, assottigliandosi in basso e allargandosi in alto. Il polverone sollevato dal vento copre la visuale a Delta e Pi, che devono addirittura coprirsi gli occhi a causa delle raffiche.

-Che potenza! - Urla Pi per farsi sentire.

-È quasi alla pari con Kappa! In fondo anche il suo Elemental Core si basa sul vento, ma viene creato sotto forma di tornado! Chi invece usa il vento nella sua forma "grezza"! - Spiega Delta.

-Non oso immaginare cosa potrebbe succedere se dovessero affrontarsi alla massima potenza!

-Oppure se usassero attacchi combinati! In entrambi i casi spazzerebbero ogni cosa nel raggio di due o tre chilometri!

Nella parte superiore dell'imbuto di vento si creano delle spaccature che arrivano quasi fino in fondo. Inizia a dividersi in più parti formando una sorta di petali che, oltre a girare intorno all'anomalia, girano su se stessi. Poco dopo dai petali più grandi si distaccano altri, più piccoli, che girano nel verso opposto. Infine l'opera viene completata da una terza fila di petali, ancora più piccoli, che girano nello stesso verso di quelli più grandi. Tutti quei vortici nel loro insieme (e visti da lontano) assomigliano ad un fiore, con SCP-191 al suo centro. L'anomalia non si muove. È completamente bloccata. Con il suo occhio bionico tenta di analizzare la situazione, ma non riceve altro oltre ai messaggi di errore. Ogni suo sistema sta iniziando ad andare in tilt e tutto il suo corpo emana delle piccole scariche elettriche. Ma improvvisamente si capta una voce. Una voce femminile famigliare che proviene da dietro.

-Lotus Wind: Lock!

In un attimo tutti petali di vento si chiudono verso l'interno formando una sfera. La figura femminile, quella di Chi, sbuca dalla nuvola di polvere e taglia in due la sfera, fermandosi davanti a Delta e Pi. La sfera, con un taglio nella zona equatoriale, esplode e travolge ogni cosa con una potente raffica di vento. Spazza via la polvere, danneggia le tubature e rischia di far cadere Delta e Pi. Tale condizione avversa continua per qualche secondo, poi nuovamente silenzio. Chi si volta e lancia una Cage Bomb vicino a 191 sdraiata a terra e malconcia. "Forse ho esagerato un po'", pensa l'Agente Speciale mentre si crea la barriera.

-Davvero un ottimo lavoro. - Sorride Delta. - Non mi potevo aspettare di meglio.

-Ti ringrazio. - Risponde Chi voltandosi verso di lui e disattivando l'Elemental Core. - È stato un gioco da ragazzi.

-Però non sai quanto ho avuto paura quando 191 ha trafitto la tua copia. - Continua Pi.

-Pensavi ch'io fossi morta, vero?

-Beh… sì.

-Grazie mille per la fiducia!

-E tu cosa avresti fatto al mio posto?!

-Avrei guardato meglio prima di trarre le conclusioni!

-Scusate, ma abbiamo un'anomalia da contenere. - Cerca di intervenire Delta per far terminare quello spettacolo imbarazzante. Ma in tutta risposta riceve uno sgarbato "Fallo da solo!" da entrambe. Decide di non interferire più e fa per andare verso 191, quando si ferma vedendola in piedi e dice:

-Ehm… ragazze. Abbiamo un problema… forse.

Pi e Chi smettono in un istante a litigare e guardano anche loro l'anomalia.

-Perchè dici che abbiamo un problema? - Chiede Chi. - Si è solo alzata in piedi. E poi quella gabbia non può essere attraversata verso l'esterno, quindi non c'è nessun pericolo.

-È tutto sotto controllo, Delta. Mi meraviglio che tu stia dubitando sulla qualità della Cage Bomb. - Continua Pi.

-Infatti non lo sto facendo. Ma non sono sicuro che possa bastare per tenerla calma e tranquilla. - Riprende Delta. - Ricordiamoci che adesso 191 è diversa, quindi sarebbe in grado di fare qualunque cosa.

-Che ci provi pure! La metterò a dormire per un mese. - Risponde duramente Chi stringendo la sua spada nella mano.

In quel momento 191 li osserva con attenzione attraverso la parete energetica della gabbia e con il suo occhio bionico li analizza tutti. Ottenuti tutti i risultati positivi da Delta e Pi, riceve una serie di errori da Chi. Concentra il suo sguardo proprio su di lei e nella sua memoria digitale rivede l'attacco di poco fa. Allunga il braccio bionico e appoggia la mano alla parete. Inizia a elaborare una grande quantità di dati e in pochi secondi trova ciò che stava cercando. Si concentra e il suo occhio sinistro si illumina di un rosso intenso. Una serie di piccole scariche elettriche partono dalla testa e arrivano alla mano, per poi espandersi su tutta la gabbia. Pochi secondi e questa sparisce nel nulla sotto agli occhi stupefatti degli Agenti Speciali.

-Ve l'avevo detto?

-Odio quando hai ragione, Delta. - Risponde Chi. - Ma adesso basta! La sistemo una volta per tutte!

-Chi, sembra che sia arrabbiata proprio con te. Credo che sia a causa di quel tuo attacco di prima. - Dice Pi.

-Allora vuol dire che questa volta colpirò ancora più duramente.

Chi avanza con decisione verso 191 ferma al suo posto. Attiva l'Elemental Cora facendo soffiare un forte vento in tutto il corridoio. Le due sfidanti si guardano negli occhi con molta attenzione, cercando di prevedere la mossa dell'altra. "È riuscita a resistere al mio Lotus, il che le fa onore. Ma adesso non ha scampo. La manderò KO in un istante e cercherò di capire che le sta succedendo." pensa mentre avanza sempre di più. Poi fa uno scatto in avanti e prova a colpirla, ma 191 schiva il colpo piegandosi all'indietro. Un attimo dopo, scattando come una molla, torna su sferrando una testata contro il petto di Chi. L'Agente Speciale, non avendo previsto una tale reazione, non fa in tempo a reagire e incassa il colpo in pieno, cadendo a terra con il respiro corto e doloroso. Delta e Pi rimangono scioccati mentre guardano 191 avvicinarsi con il fare minaccioso verso l'agonizzante e indifesa Chi. La sua vita è sul filo di un rasoio.

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