Royal Thief II

By Destiny_of_the_Soul

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Sola e prigioniera del suo stesso Regno, Lyra capirà di poter contare solo su sé stessa, costretta a stringer... More

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CAPITOLO 147
CAPITOLO 148
CAPITOLO 149
CAPITOLO 150
CAPITOLO 151
CAPITOLO 152
CAPITOLO 153
CAPITOLO 154
Capitolo 155 - Epilogo
ANNUNCIO

CAPITOLO 99

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By Destiny_of_the_Soul

«Ma ora sei qui, no?»

Sbarrai gli occhi, guardando Gideon esterrefatta.

Davvero credeva che il solo fatto di essere ancora viva, potesse cancellare tutto quello che avevo passato?

«Se sono ancora viva è solo per salvare Rubyo. Non certo per merito tuo.»

«Vuoi davvero negare tutte le volte che ti ho curata?! Hai forse dimenticato quella volta in cui ho rischiato di morire togliendoti dal corpo il veleno del marchio?!»

Mi venne incontro gesticolando furioso, indicando il marchio da Reietta sul fianco della coscia.

«No. Ovvio che no. Ma il tuo era solo un dovere nei confronti di mio fratello. I patti erano di riportarmi a palazzo sana e salva, o sbaglio?!» Sentivo la pressione opprimermi la testa, mentre il sudore scendeva più copioso, aiutato di tremiti di freddo.

Gideon era incredulo. Se non lo avessi conosciuto, avrei potuto dire che sembrava quasi ferito.
Ma chissà se quello che avevo visto finora fosse il vero Gideon o solo una sua maschera.

«E di prima cosa mi dici allora? Solo oggi ti ho salvata tre volte: dall'Isola d'Estate, dal mulinello e dalla caduta. E ora sto per salvarti una quarta, portandoti alla Fonte.»

Sogghignai. Non potevo crederci. Mi stava forse rinfacciando le sue buone azioni?

«Sull'Isola d'Estate ci sono stata trascinata da tua madre per salvarti il culo e nel mulinello mi ci hai portata tu. E per quelle alghe carnivore di prima, chi mi dice che non hai stretto un'altra alleanza con Markus, magari basata sul fatto che io sarei cascata di nuovo nelle tue buone maniere

Mi sentivo andare a fuoco, e non solo per il Gyft.

«B-buone maniere?» Dalla sua espressione Gideon non sembrava credere alle sue orecchie. «Non credi di stare un po' esagerando? Sei abbastanza grande oramai per poterti ancora nascondere dietro all'ingenuità di non sapere cosa sia l'amore. Ti viene così difficile accettare il fatto che tu mi piaci? Che io ti amo?!»

Quello era stato davvero un colpo basso, bassissimo.
Sentii gli occhi pizzicarmi.
Se non avessi avuto entrambe le due mani fuori uso gli avrei tirato uno schiaffo già molto tempo fa.

«Amore? Io credevo di non conoscerlo ma forse tu ne sai meno di me! Vendermi a mio fratello ti sembra amore?! Hai giocato con i miei sentimenti per tutto questo tempo e ancora vuoi continuare a farlo?!»

Gideon si avvicinò a me, ma una scarica blu lo vece indietreggiare di qualche metro.

Il suo viso era cupo, il suo sguardo buio, ma ancora fisso nel mio.

«E io mi sono dannato per questo. E non sai quanto...» Ora sembrava spompato da ogni energia. «...quando quella volta, alle terme, ho visto quelle cicatrici, io- io... avrei voluto uccidere prima Markus con le mie stesse mani e poi me.»

«Eppure a Chaot non hai disobbedito al tuo Signore.» Ero sprezzante. Oramai nulla delle sue parole mi toccava più.

«Io non volevo più consegnarti a Markus, se solo non ci avesse raggiunto quando eravamo in quelle condizioni...» I suoi occhi tremarono nel mio sguardo, come se stessero rivivendo il momento. «Quella volta, quando sono andato a Chaot da solo, quando sono mancato per un mese, delle truppe di Markus mi avevano intercettato e catturato dopo una soffiata degli uomini di Degorio. Tuo fratello stava già iniziando a dubitare della mia lealtà, era diventato impaziente, e quella fu l'occasione perfetta. Mi dissero che mi avrebbero ucciso se non ti avessi riportata a palazzo e per un momento la cosa mi stava davvero bene. Volevo allontanarmi da te, non tornare mai più... ti ho pregata così tante volte di farlo.»

Improvvisamente tutte quelle parole, quelle frasi enigmatiche, nel vicolo a Kayl e ad Erling acquistarono un senso.

«È stato Dollarus a liberarmi. Quel bastardo aveva visto del buono in me.» Un ghigno comparve brevemente sul suo volto. «Sono tornato solo perché sapevo quanto ci tenessi ad ottenere l'opale, e perché sapevo che i sensi di colpa ti avrebbero consumata per tutto il resto della tua vita, accusandoti ingiustamente di essere la causa della mia morte. Per non parlare di Ivy... un Rasseln mutaforma aveva assunto le mie sembianze per ingannarla e farti recapitare quel messaggio. Saresti finita dritta nella trappola di Markus se non fossi tornato in tempo. Perfino lui aveva capito i miei sentimenti per te, rigirandoli a suo vantaggio ed usandoli come garanzia per tenermi al tuo fianco.»

A quelle parole provai una fievole empatia nei suoi confronti: sapevo cosa volesse dire venire manipolati da Markus. Lui era in grado di sfruttare il punto debole di qualsiasi persona pur di ottenere ciò che voleva.

Ma questa mia parziale empatia, non significava certo compassione: non avrei mai perdonato Gideon.

«Volevi solo cercare di rimediare ai tuoi errori. Errori che, però, non posso perdonare. Hai messo in pericolo me, Rubyo, ed il futuro dell'intero Regno lavorando per Markus. Il Rasseln solitario sulle nostre tracce a Kohl, gli uomini all'osteria che hanno quasi ucciso Rubyo, la taglia, l'abbandonarci alla Festa Imperiale... complimenti. Sei davvero un bravo attore, capace di improvvisare in qualsiasi situazione.»

Lo vidi deglutire, probabilmente a corto di parole.

La mia gola invece era così secca che la voce mi usciva roca, e mi sforzavo di continuare a parlare nonostante il graffiare che ogni singola parola mi produceva.

«Alla Festa Imperiale... quello che ho fatto non c'entrava nulla con Markus. Quella volta era solo una questione mia e del mio ego.»

Risi, aspra.

«Ego? Io rischiavo la vita e tu ti preoccupavi del tuo ego?»

«Lyra...» Il modo con cui chiamò il mio nome sembrò così affettuoso.

Rabbrividii raccapricciata.

«...dopo quello che mi avevi detto ero così- così frustrato.» Gideon distolse lo sguardo, quasi come se fosse imbarazzato da quelle parole.

Risi più di prima, questa volta di gusto.

«Eri frustrato. Poverino.» Il sorriso di scherno mi si spense in un istante. «Sai qual è la vera frustrazione? Il senso di depressione ed impotenza che ho provato io a palazzo, in balia del mio più grande incubo. Non avevo più certezze: tu mi avevi tradito e Rubyo... Markus mi ha fatto credere che stessi mangiando il suo cadavere!»

A quel ricordo mi si ruppe la voce e Gideon si congelò sul posto, alquanto bizzarro per un Kelpie. Ricacciai indietro un conato di vomito e mi costrinsi a proseguire.

«L'unica mia ancora di salvezza è stata Coline. Mi ha aiutata a fuggire ed è stata uccisa davanti ai miei stessi occhi!»

Gideon sembrò vacillare, quasi incapace di reggersi sulle sue gambe.

«Decapitata! Davanti ai miei occhi! E io non ho potuto fare nulla! Ora sono qui, no?» Lo imitai sprezzante. «Si, ma a quale costo?!»

Qualsiasi mio sforzo di trattenere le lacrime a quel punto fu inutile. É vero, non eravamo state grandi amiche inizialmente, ma i tempi duri ci avevano unite. E sapere che era morta aiutandomi a fuggire... sapere che io non avevo potuto fare nulla per lei, mi struggeva l'anima.

«Lyra mi dispiac-»

Guardai Gideon furente.

«Ti dispiace? Scusami ma delle tue scuse non me ne faccio nulla. Le tue parole per me sono vuote oramai.»

Gideon questa volta non obiettò.

Riiniziai ad incamminarmi verso la direzione nella quale stava andando Gideon prima che si fermasse. Avevamo già perso fin troppo tempo in chiacchiere inutili.

Un ginocchio mi cedette sul ghiaccio.
Lentamente aveva iniziato ad intorpidirsi anche la gamba.

Avevo il respiro affannoso, breve ed irregolare, sudavo ma tremavo.

Sentii Gideon venire allontanato da una scarica.
Così presa dai sintomi non mi ero neppure accorta si fosse avvicinato.

Mi alzai di scatto, ignorando il giramento di testa.

«Andiamo.» E poi non aggiunsi nient'altro.

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