La biblioteca di -ciliegia-

Autorstwa -ciliegia-

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Recensioni per chi legge e per chi scrive! Siete alla ricerca di un parere sincero, da accanita lettrice? Ecc... Więcej

Introduzione
Regolamento
Come recensisco?
LISTA I - CHIUSA
📖 "Come canzoni stonate"
📖 "Milquetoast"
📖 "Le api di Waterloo"
📖 "The unseen"
LISTA II - CHIUSA
📚 "Argon"
📚 "Heart of Stone"
📚 "Fonte limpida"
LISTA III - CHIUSA
📔 "Maguera"
📔 "Captivated - Il sangue e la spada"
📔 "L'ancora"
📔 "Devil's hoax"
📔 "Lunga vita al re"

📚 "Al di là dello specchio"

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Autorstwa -ciliegia-

Buongiorno a tutti, come state?
Mentre le giornate si fanno più brizzoline e ci stringiamo nei cappotti, confesso che passare i pomeriggi qui, nella mia biblioteca, con una tazza di tè fumante in una mano e un buon libro sotto il naso, è oltremodo appagante. Soprattutto quando, alzando gli occhi alla finestra e cercando di vedere qualcosa oltre la condensa sul vetro, un brivido mi scende lungo la schiena pensando che sono ancora più fortunata, a restare qui dentro al calduccio.
Ma bando alle ciance, siamo qui per parlare della prima recensione della nostra seconda lista!
Oggi *sorrisino sornione mentre picchietta le dita* ci farà compagnia una penna di nostra vecchia conoscenza, quella di Theblackcatshadow , e quindi non possiamo parlare solo di recensione, ma di esperimento: come cambia lo stile? La scrittura migliora? I tipi di personaggio sono ricorrenti?
Ma cominciamo!

Introduzione:
• Genere: storie d'amore (drammatico)
• Stato: in corso
• Capitoli : 22 + prologo
• Lunghezza capitoli: lunga
• Autrice: Theblackcatshadow

Perché ho scelto questa storia? Innanzitutto hanno giocato un punto a favore l'ambientazione, la Finlandia, e il fatto che la protagonista, Irina, soffra di melanofobia (niente paura e fronti corrugate, ecco qui di cosa si tratta: con  melanofobia si intende la paura del colore nero). Mi sono sembrati due aspetti interessanti e originali!
Come inoltre vi ho preannunciato, ho già avuto modo di leggere e recensire una precedente storia dell'autrice, di cui avevo avuto una buona impressione; ho creduto fosse per me l'occasione di recensire in modo un po' diverso e per l'autrice una possibilità di ricevere un responso più complessivo.
Se qualcuno fosse particolarmente interessato a questa parte di confronto, preannuncio che potrete trovarla soprattuto nelle sezioni PERSONAGGI, STILE, ORIGINALITÀ e COERENZA

AVVISO PER I LETTORI: le parti in cui rivelo qualcosa di importante sulla trama che potrebbe compromettere un'eventuale lettura, sono segnalate dalla scritta *SPOILER*.

- COPERTINA

Al contrario di quanto faccio di solito, comincio subito con il parere generale: la copertina, in sé, mi piace!
Dal mio schermo però appariva un po' sgranata, quindi, se questo problema è oggettivo e compare anche ad altri, consiglierei di migliorarne un po' la definizione.
Abbiamo poi, come primi elementi con cui il lettore entra in contatto, uno specchio crepato, di cui vediamo i frammenti ai bordi. È tutto perfettamente il linea sia con il titolo sia, come poi si viene a scoprire, con la trama e la storia.
Forse cercherei di rendere più leggibili i caratteri e magari aumenterei la grandezza delle scritte più piccole!
Veniamo, però, al punto che mi ha convinta di meno, soprattutto perché riguarda la mia prima sensazione a pelle; lo so che non si deve giudicare un libro dalla copertina... ma molto spesso questa ci comunica informazioni che vanno oltre i semplici elementi chiave che caratterizzeranno la vicenda (anzi, molto spesso di elementi non ce n'è neanche uno e molti libri hanno copertine interscambiabili, ma questo è un altro discorso).
Dunque, la primissima sensazione che ho avuto é che... si trattasse di un fantasy. Sarà un po' per lo specchio così elaborato, per l'abbigliamento della ragazza che riusciamo a scorgere, e un po' anche per l'influenza del titolo, ma ammetto di essermi avvicinata alla trama con la sensazione di trovarmi di fronte a tutt'altro genere da quello effettivo.
Questa non è una vera e propria constatazione, quanto una mia opinione personale: non è quindi una critica, ma penso possa essere utile all'autrice sapere che una lettrice (magari sono l'unica, sia ben chiaro!) abbia avuto quest'impressione.

- SINOSSI

A priori
Sul punto di vista grammaticale e stilistico credo si possa lavorare meglio, perché dopo la lettura la prima idea che ho è di confusione. Ora srotolerò un breve e schematico elenco...
Innanzitutto, nel terzo paragrafo ("Da qualche tempo...") cambierei i tempi verbali, perché così com'è il significato mi risulta poco chiaro.
Dopodiché, nel quarto paragrafo, sostituirei quel "porterà" con "porta", in quanto tutto il testo seguente è ancora al presente.
Nel quinto paragrafo quel "studentessa affetta da melanofobia" mi sembra interrompere la lettura, perciò lo sposterei quando, nel terzo paragrafo, si presenta già la protagonista (perciò dopo "Irina Laine").
Alla fine della frase, inoltre, si ha "... bracciale, da cui non se ne separa dall'anno prima". È una costruzione errata e pleonastica: sostituirei con "da cui non si separa".
Andiamo poi al settimo paragrafo, dove manca un "un" prima di "ragazzo" e "Kipei" è scritta "Kipea".
Dal punto di vista della trama, però, ci sono diversi aspetti che mi incuriosirono: prima di tutto l'ambientazione, la Finlandia, che è insolita e, per quanto mi riguarda, non ne conosco molto la cultura, e poi la melanofobia, di cui non avevo ancora sentito parlare!
Quindi il mio consiglio è quello di rivedere la forma, perché è una carta decisiva nell'attrarre o meno un lettore: dopo l'ennesima volta che la lettura si deve interrompere, detto onestamente, passa un po' la voglia di proseguire.

A posteriori
Confermo l'idea che il problema principale sia appunto l'aspetto della forma, che oltretutto nella storia vera e propria è molto più curata!
A livello concettuale, invece, nel settimo paragrafo quel "all'apparenza" e la frase che segue non mi sembrano molto coerenti con ciò che si apprende durante la lettura: si dice che Aron è all'apparenza come tutti gli altri ma è proprio il contrario, in quanto per tutti lui è perfetto, impeccabile. Cercherei di rendere più chiaro questo passaggio.

- PERSONAGGI
Nel complesso, i personaggi di questa storia mi hanno soddisfatta e credo che, rispetto a "Come canzoni stonate", brillino più di luce propria, siano più indipendenti, mentre nella prima storia li vedevo (non per conoscenze personali, sia chiaro, ma ciò traspariva dall'insieme di diverse sensazioni ed esperienze, quali università...) più vicini alla personalità dell'autrice, eventualmente anche a degli stereotipi. Nulla di male in entrambi i casi, certo, ma in "Al di là dello specchio" penso ci sia stato un tentativo di "esternizzazione" che richiede comunque una diversa attenzione. Ma cominciamo!

Irina: fredda, colorata, tormentata.
Irina è la protagonista nonché narratrice in prima persona della vicenda. È una studentessa delle superiori con un evento molto importante alle spalle (che ancora non conosciamo) e che l'ha portata a trasferirsi nella sperduta Kipei. La sua caratteristica più importante è l'esigenza di colorarsi, anche in modo stravagante, proprio perché, come già detto, ha paura del colore nero, fobia legata sempre al suo passato.
Nel complesso, credo sia un personaggio ben riuscito: ha una personalità ben definita, non facilmente classificabile in uno stereotipo; sotto sotto è forte, ma al tempo stesso traspaiono tante sue debolezze, paure. Mi è piaciuto soprattutto che cerchi spesso di mascherare le sua fragilità, di nasconderle agli altri, come se avesse la pretesa di mostrarsi forte soprattutto con sé stessa.
Rispetto a Lucy, protagonista di "Come canzoni stonate", è molto più definita e autonoma. Complimenti!

Aron: inarrivabile, fragile, ambizioso.
Si tratta del protagonista maschile, giovane studente pressoché impeccabile, ma che nasconde anche lui una fobia, quella del contatto fisico; è questo il punto di unione tra lui e Irina, oltre che la competizione scolastica.
Dal punto di vista caratteriale è ben definito ed emerge subito la sua ineccepibile logica, che ogni tanto non lo rende poi molto simpatico, ma anche la fragilità.
Con il precedente protagonista maschile, Cameron, ha a livello personale poco in comune, se non ogni tanto qualche commento allo stesso modo acuto.

Stan
Su questo personaggio ho qualche perplessità in più, anche se qualche lato oscuro della sua storia sta emergendo negli ultimi capitoli e la situazione sta diventando più interessante.
Fratellastro di Aron, ha una personalità molto diversa da lui: sembra, almeno all'apparenza, più leggero, tranquillo, anche per i suoi giri di conoscenze poco... raccomandabili. Soprattutto quando in presenza dei suoi amici lo ho trovato un po' banale, forse troppo stupido (troppe battute, passatemi il termine) e ho trovato un'eco abbastanza forte di Michael, personaggio della precedente storia; attenzione, quindi perché in alcune scene si rischia di cadere troppo nello stereotipo o nel già visto. Ho apprezzato di più le scene in cui è solo e Irina si interfaccia direttamente con lui, perché mostra più sfaccettature.

Edvard & Celine
Stiamo parlando dei genitori di Irina, che hanno una grande importanza all'interno della vicenda.
Il primo è uno psicologo un po' stralunato e impacciato, ma molto comprensivo ed empatico, la seconda è una rigida insegnante di danza. Nel complesso approvati!
Ho apprezzato i diversi modi in cui entrambi reagiscono al "trauma" della figlia, anche se la dura opposizione della madre appare forse eccessiva; forse l'autrice chiarirà questo punto in seguito, nel dubbio lo segnalo! In generale, comunque, è tutta la figura di Celine ad apparire un po' artificiosa.

Mirja: esagerata.
Ecco, credo che quello sopracitato sia proprio l'aggettivo più adatto. Mirja, collega di Irina, è un personaggio eccessivo in azioni e parole, e credo che il lettore si trovi di fronte a un bivio: o empatizza subito, oppure storce un po' il naso. Purtroppo appartengo a quest'ultima categoria.
Le situazioni comiche, quasi grottesche, in cui questo personaggio compare non mi hanno convinta. Come ho già detto si tratti proprio di sensazioni a pelo. Aggiungo qui un'osservazione di carattere generale: spesso si hanno circostanze a mio parere quasi assurde (per esempio quella iniziale, il primo incontro tra Irina e Stan, oppure la scena nel bosco alla festa)... personalmente cercherei di renderle meno eccessive!

- GRAMMATICA: i pochi errori riscontrati, tra l'altro non gravi, sono stati segnalati in linea all'autrice, perciò sarò davvero breve in questa sezione! Complimenti per il buon lavoro svolto e, rispetto a "Come canzoni stonate", traspare una maggior cura del testo. Unica nota: in alcuni casi la costruzione delle frasi non era molto fluida.
Davvero poche righe, ma in questo caso è un bene!

STILE: riconfermo l'opinione che avevo dato nella precedente recensione, ovvero uno stile delicato, che a tratti sfiora il poetico nelle riflessioni. Sicuramente c'è stato un miglioramento, evidente soprattutto nel fatto che anche i giri di parole o i pensieri siano meno "aggrovigliati" e più lineari, anche esprimendo idee complesse.
C'è però una nota a mio parere stonata che vorrei segnalare: i pensieri della protagonista sono sempre molto elaborati, anche il linguaggio è più curato; questo si scontra un po' con i dialoghi, in cui ogni tanto si ha, a mio avviso, qualche parolaccia di troppo. Non per fare la moralista, posso capire che possano essere comuni e realistiche, ma le ho percepite in contrasto con buona parte dei pensieri di Irina. Il mio consiglio, dunque, sarebbe quello di lasciarle magari nelle battute degli altri, riducendole invece in quelle della protagonista.

ORIGINALITÀ  e COERENZA: per quanto riguarda l'originalità, si vede il tentavo di sperimentare qualcosa di nuovo e diverso rispetto alla storia precedente, nonostante il genere sia sempre lo stesso, quello della storia d'amore. Dunque, se la categoria presenta dei luoghi comuni da cui è complicato uscire (è abbastanza chiaro che tra Irina e Aron scatterà qualcosa, anche se l'aggrovigliarsi delle dinamiche fa presagire uno sviluppo non così ovvio), dall'altra si hanno elementi insoliti che incuriosiscono il lettore (ambientazioni e fobia a priori, il passato dei personaggi durante la lettura). L'autrice ha voluto osare di più, forse solo per divertimento personale, e sicuramente l'originalità ci ha guadagnato.
Per l'aspetto coerenza è invece tutto a posto!

Conclusione: storia consigliata? Sì, nonostante sia ancora in corso e quindi non sia in grado di darne un giudizio completo. La consiglio a chi apprezza le storie d'amore ma è anche desideroso di vedere il "classico" da prospettive diverse. Credo che a chi sia piaciuta "Come canzoni stonate" gradirà anche questa storia, soprattutto perché ritroverà lo stile (tra l'altro abbastanza riconoscibile!) dell'autrice, nonostante la situazione sia piuttosto diversa.
Continuerò la lettura? Sì, ma quando la storia sarà conclusa, sempre per il fatto che... non mi piaccia rimanere sulle spine, c'è poco da dire!
Invito Theblackcatshadow a contattarmi nei commenti o in privato per qualsiasi chiarimento o dubbio e chiunque abbia letto questa storia a farmi sapere la sua opinione!

Siamo così giunti alla fine di questa prima recensione, per la quale credo di aver battuto ogni mio tempo bilico!
Ma non preoccupatevi, prima o poi arrivo sempre (come il Natale, la morte e il giorno dell'esame).
Ora ritorno tra i miei scaffali, pronta per la prossima storia...
A presto!

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