Let Me Get Lost In You [TaeKo...

By Hananami77

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''«Taehyung non può sposare il figlio di Jeon. Ho sentito troppe cose poco rassicuranti sul suo conto, non po... More

Personaggi+Introduzione
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#Special: [Biscotti in incognito]
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[Special 3#] Buon compleanno, hyung!
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~Epilogo~
LMGLIY - FAQ

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By Hananami77

Jungkook era in fibrillazione mentre si faceva trascinare da Taehyung per il corridoio, il cuore gli batteva velocemente e le farfalle avevano preso possesso del suo stomaco, svolazzandogli dentro. Non riusciva a pensare ad altro se non alle loro mani intrecciate e a quanto risultasse rassicurante sapere che c'era Taehyung con lui.

Gli aveva detto che gli avrebbe mostrato la sua perfezione -quale, tra l'altro? Lui era l'anomalia in carne ed ossa, cosa c'era di perfetto nell'anomalo? Mentre si arrovellava in quei pensieri, aveva poi sentito un sussurro nella sua testa quasi impercettibile, che diceva Kookie p-potrebbe a-avere coccole p-per stasera?

Inutile dire Jungkook non aveva avuto il cuore di negargli una serata con Taehyung, soprattutto perchè era a conoscenza di quanto a Kookie piacesse essere abbracciato da suo marito ed essere coccolato con tanti piccoli bacini sulla tempia e sulle guance, e quindi aveva chiesto all'altro il permesso di poter posticipare il loro incontro in favore di Kookie.

E, ovviamente, Taehyung aveva annuito con un sorriso e lo aveva coinvolto in un bacio da capogiro come "saluto di arrivederci", accogliendo tra le braccia un felicissimo Kookie che non aveva fatto altro che parlare a profusione, mangiare latte e biscotti e poi rannicchiarsi al suo fianco dormendo abbracciato a Mr Carota. 

Ma quando Jungkook aveva aperto gli occhi per incontrare il nuovo giorno, si era accorto fosse ancora troppo presto per svegliare Taehyung. Quella era una mattina speciale per lui, e aveva fatto in modo che lo fosse per davvero approfittando del fatto che suo padre non sarebbe stato a palazzo perché impegnato in faccende che non si era neanche preso la briga di ascoltare -troppo impegnato a focalizzarsi sull'emozione che gli sfarfallava intorno. 

Aveva avvertito Yoongi -svegliandolo dal suo delicato sonno- spiegandogli che non dovevano essere disturbati almeno per tutta la mattina e per nessuna ragione che non fosse improrogabile o di importanza fondamentale, arrossendo come il ghigno assonnato del consigliere si era ampliato alla vista delle sue guance rosse e del tono tremante d'emozione. 

Era stupido, se ne rendeva conto e sapeva perfettamente che stava avendo una reazione esagerata rispetto alla portata di ciò che sarebbe successo ma in fondo era tutto nuovo, era come se stesse per affacciarsi per la prima volta ad una finestra che non era mai riuscito a raggiungere e dare una sbirciata a ciò che si celava oltre.

Si rigirò tra le coperte fino ad essere vicino a Taehyung ed affondò il viso nella sua nuca, passandoci su il naso diverse volte per bearsi non solamente del profumo dolce e vagamente speziato, ma anche del calore che quella pelle profumata emanava.

Si sentiva felice e adorava con tutto se stesso svegliarsi con qualcuno accanto. Non credeva potesse essere così bello aprire gli occhi e trovare la schiena o il volto di Taehyung a pochi centimetri da lui, il suo respiro cadenzato arrivare il piccoli e leggeri sbuffi contro il suo orecchio o, meglio ancora, sulle sue labbra. Aveva sempre creduto fosse impossibile apprezzare una persona nella sua totalità, ed invece si stava ricredendo ogni giorno un pò di più, apprezzando qualsiasi cosa Taehyung avesse, dicesse e facesse. 

Trovava confortante la capacità dell'altro di farlo sorridere anche nel momento in cui avrebbe solamente voluto morire.

Erano sensazioni nuove e positivamente coinvolgenti a cui Jungkook non aveva fatto fatica ad abituarsi e che non sentiva di essere disposto a mollare tanto facilmente anche perché, ragionando tra sè e sè, chi avrebbe mai voluto rinunciare a Taehyung?

Solo un pazzo e nemmeno.

Lui si riteneva ciò che la società ed i medici etichettavano come "pazzo", e infatti non era mica poi così diverso da tutti quelli che venivano rinchiusi in quei sanatori lontani dalle città che servivano solamente a dare sfogo a triviali e grottesche forme di torture dettate dalla scienza e dalla "risoluzione" dei problemi mentali. 

Eppure, nonostante lui non ci fosse mai stato, era consapevole del fatto che se non fosse stato per suo padre non avrebbe mai conosciuto l'unica persona per cui avrebbe dato la vita.

L'unica sua fonte di euforia si mosse appena tra le sue braccia, emettendo un piccolo grugnito roco come si voltò verso di lui. Con ancora gli occhi semichiusi, non gli venne difficile vedere il sorriso che prendeva l'intero volto di Jungkook e ad un soffio dal suo. 

«Koo—mh, buongiorno» mugugnò con voce impastata.  Si rigirò per mettersi a pancia all'aria ed allargò le braccia, già perfettamente consapevole di ciò che sarebbe successo in risposta al suo gesto. Proprio come succedeva da ormai diversi mesi, tra vari tira e molla, Jungkook si tuffò letteralmente tra le sue braccia, posando il capo sotto il suo mento e nel frattempo lo abbracciava per la vita, sospirando di contentezza come le mani di Taehyung avevano preso a fargli carezze circolari con il pollice sulla parte bassa della schiena.

Le sue mani addosso risultavano sublimi, agognava quei tocchi ogni volta che erano lontani e non vedeva l'ora di risentirli quando la distanza era troppa e prolungata. Sentire di nuovo quelle calde mani su di sè, quel respiro leggero a scompigliargli i capelli e quella voce roca a carezzargli le orecchie erano diventate le sue nuove necessità per essere felice.

«Buongiorno Tae» mormorò in risposta contro la pelle lasciata scoperta dalla camicia su cui poggiava la guancia. Taehyung gli diede un bacio sulla testa e Jungkook issò il capo, puntando i suoi occhi sorridenti nei suoi, adesso più svegli.

Taehyung lo imitò, alzando leggermente le sopracciglia con sorpresa. «A cosa devo tutta questa adorabile gioia mattutina?» sussurrò, la voce arrochita dal sonno.

Jungkook arricciò il naso con fare assolutamente e illegalmente dolce, mordendosi il labbro inferiore. Un guizzo di emozione lampeggiò nei suoi occhioni scuri. 

«Oggi non abbiamo impegni per tutta la mattina...» lasciò la frase in sospeso e Taehyung ridacchiò rocamente, pizzicandogli un fianco come le sue guance si colorarono di un leggero rosa confetto. 

«Quindi sei contento perché potremo starcene a letto più tempo di quanto di solito possiamo fare?».

Jungkook arrossì, stavolta in modo più evidente e distolse lo guardo, iniziando a giocherellare nervosamente con un bottone della camicia di Taehyung. «N-non esattamente. Cioè sì, anche, ma avevo in mente —uhm a-altro» rispose con fare imbarazzato ed esitante.

Gli occhi color caffè ritornarono sul viso di Taehyung, viaggiando e percorrendo le morbide curve delle sue labbra piegate in un sorrisetto, sul sinuoso arco del collo e sulle clavicole pronunciate e sinuosamente spigolose. Tracciarono il contorno dell'ovale del suo volto e, per ultimo, si fermarono su quelle due gemme blu in cui sapeva si sarebbe perso e quindi per questo le aveva lasciate per ultime. 

Taehyung aveva una vaga idea di cosa volesse Jungkook ma, allo stesso tempo, non sapeva cosa si aspettasse da lui, quindi la curiosità e la sorpresa per l'intraprendenza del suo piccolo Koo gli addolcirono l'espressione e, sistemando meglio la testa sul cuscino, passò le dita tra i capelli scuri e vagamente spettinati di Jungkook.

Questo arrossì ancora di più, poggiò il viso sul suo petto e il mento gli puntellò lo sterno, in un atteggiamento così da cucciolo che gli ricordò tanto Kookie.

«Sembri tanto Kookie».

Jungkook lo guardò con sorpresa evidente. «Kookie..?».

Taehyung annuì con un sorriso dolce sulle labbra. «Sì, molti aspetti mi ricordano Kookie e sono solo—ma sono tutte sfaccettature deliziosamente positive. Di cosa ti stupisci Kook, sono pur sempre parte di te» e gli sfiorò la guancia con l'indice.

Il principe guardò in basso e le sopracciglia si incurvarono.

«Sì ma—» le dita di Taehyung si posarono sulle sue labbra prima che il suo blaterare iniziasse a trivellare il suo cervello confuso.

«Frena la mente, Koo. Non rimuginarci sopra, prendi la mia frase così per com'è. D'accordo? Niente bronci, sopracciglia aggrottate o teneri musetti tentatori».

Le parole di Taehyung ebbero l'effetto che quest'ultimo sperava, infatti Jungkook toccò una nuova sfumatura vermiglia e soppresse a stento un sorriso a quella constatazione.

«M-musetti teneri? Ma se ho ventitrè anni!».

Taehyung si morse l'interno della guancia alla vista di un Jungkook tutto imbarazzato che bofonchiava contro le sue dita, lasciando che il suo respiro gli carezzasse i polpastrelli e la bocca strofinasse contro le dita, tentandolo.

E chi era lui per non cedere?

Si issò su un avambraccio ed i loro volti si avvicinarono, i respiri si incontrarono nella piccola porzione di spazio rimasta tra loro, ad un battito di distanza. Gli occhi di Jungkook si puntarono di nuovo sulle sue labbra e sentì le sue schiudersi per quanto fossero invitanti e voluttuose quelle dell'altro. Un ghigno dalle note pepate e provocanti le incurvò e Jungkook sentì un brivido lungo la schiena, ritrovandosi a deglutire a vuoto nel silenzio del loro respiro.

«Anche se hai ventitrè anni non significa che tu non possa avere un musetto tenero, Koo» mormorò, la voce velata da una nota così singolare che le budella di Jungkook si attorcigliarono strette. «Me lo dai adesso il bacio del buongiorno?» concluse, sfiorandogli la punta del naso con la sua in un lento movimento appena accennato.

Desiderava ridare a Jungkook lo stesso tipo di sicurezza che avevano costruito insieme prima di quel mezzo disastro, quindi attese che fosse il principe a tendersi verso di lui, vedendo come si issasse sulle braccia e i muscoli si flettessero al movimento, reggendolo. 

Chiuse gli occhi nell'esatto momento in cui sulle sue labbra non sentì la familiare morbidezza che caratterizzava la bocca di Jungkook che, con familiarità, prese a muoversi lentamente iniziando quella danza che avevano imparato a gestire insieme. I movimenti erano gentili, poco irruenti e delicati, in un assaporarsi atteso e trepidante connotato da profonda dolcezza. 

Jungkook si sciolse come neve al sole, il suo imbarazzo giaceva dimenticato in un angolo della sua mente, e assecondò la voglia di assaggiare -un pò come se fosse stata la prima volta- la consistenza delle labbra di Taehyung. I suoi denti affondarono nel labbro inferiore dell'altro, che a sua volta gli succhiò quello superiore in un suggere lento e alternato dalla carezza della punta della lingua. Un piccolo guaito di sorpresa si levò tra di loro e mormorii intensi riempirono l'atmosfera pacata del mattino.

Taehyung portò entrambe le mani sul suo viso e si distese, portando con sè Jungkook che lo seguì senza neanche aprire gli occhi. Era così perso nel bacio che non si accorse nemmeno di ciò che stava succedendo né fece più di tanto attenzione al fatto che i loro corpi fossero premuti, con lui che sovrastava Taehyung. 

Jungkook passò la lingua sulle sue labbra e Taehyung schiuse la bocca per potergli permettere di approfondire il bacio, di cui il principe sembrò ubriacarsi. Più assaggiava Taehyung e più voleva averne, più aveva le labbra premute sulle sue e più avrebbe voluto sentirle. 

Era quasi assuefatto da quelle morbidezze, e la sua voglia di avere di più gli infuse il coraggio necessario a poggiarsi sui avambracci per approfondire il bacio e anche il contatto tra loro.

Non seppe se Taehyung se ne accorse o meno, ma comunque non aveva detto nulla, limitandosi a rispondere con uguale ardore a quel bacio, lasciando che un leggero quanto roco gemito si librasse tra loro come Jungkook gli si sistemò esattamente in mezzo alle gambe.

Ansimò appena sulle sue labbra e le dita di Taehyung si intrecciarono nei suoi capelli, stringendoli appena in un gesto che Jungkook aveva scoperto amare profondamente -e che era capace di smuovergli dentro un grande e sconosciuto desiderio.

Quelle dita che adesso gli massaggiavano lo scalpo mentre continuavano a baciarsi come se non volessero più staccarsi gli fecero emettere un gemito roco che gli risalì nella gola e si infranse contro la lingua di Taehyung, che lo divorarò. 

La mano di Jungkook passò lentamente sul suo viso, la punta delle dita toccò il suo collo e tracciò la piccola curva del suo pomo d'adamo, poi scese sull'incavo tra le clavicole e continuò passando sulla spalla, sul bicipite e poi sull'avambraccio. La leggera peluria che costellava le braccia di Taehyung gli solleticò le dita, e continuò la sua lenta esplorazione fino al polso.

Taehyung si mosse appena sotto di lui quel tocco leggero in una delle parti più erogene e sensibili, i sentieri bluastri creavano lievi solchi che Jungkook provvide a tracciare prendendosi tutto il tempo per farlo. 

Le loro mani si incontrarono e si intrecciarono e Jungkook fu il primo a dividersi alla ricerca d'aria. Nonostante le guance ancora arrossate, gli occhi erano vacui di desiderio e il respiro accelerato, le labbra lucide e rosse erano a pochi millimetri da quelle di Taehyung, disteso ad occhi socchiusi e che lo guardava con un sorriso appena accennato sulle labbra gonfie.

Si guardarono negli occhi per intensi attimi mentre Jungkook alzava le loro mani intrecciate e le guardava con un sentimento così amorevole che era palesemente leggibile nelle iridi scure e grandi. Se le rigirò davanti agli occhi, passando il naso sui sentieri venosi e tendinei e ne baciò il dorso, districò le loro dita solo per stringere il polso di Taehyung.

Quest'ultimo notò come la mano di Jungkook tremasse appena, rimanendo ad osservare effettivamente cosa stesse pensando il principe e cosa volesse fare. Non aveva bisogno di parole, sarebbero stati i suoi occhi a parlare per lui. Infatti, Jungkook -ancora con il fiato affannoso- si issò e lo trascinò con sé, facendolo finire a cavalcioni su di lui.

Taehyung emise un verso sorpreso e guardò Jungkook con tanto d'occhi, credendo fosse spuntato JK. Ricercò qualche segno a conferma delle sue teorie ma gli occhi grandi e limpidi appartenenti a chi si affida completamente all'altro erano un segnale chiaro e limpido per lui.

Jungkook era ancora con lui.

Taehyung lo guardò con fare interrogativo e una nuova vampata di rossore divampò sulle sue guance.

«E' più comodo c-così».

Ritrovare anche quel piccolo balbettio fece esplodere il cuore di Taehyung in mille e svolazzanti farfalle che gli si avvolsero attorno come un turbine, portandolo a mettersi comodo sulle sue gambe in modo da non sbilanciarsi. 

«Più comodo per cosa?» chiese Taehyung, posando le mani sui suoi bicipiti. 

Jungkook si schiarì un attimo la voce e prese un profondo sospiro.

Quando riaprì gli occhi, questi erano timorosi ma determinati, entrambe le emozioni lasciavano segni permanenti che si manifestavano nei suoi gesti e nelle sue espressioni facciali. La mano si strinse nuovamente alla sua ma in modo diverso, tenendola per il dorso e lasciando il palmo libero di toccare e di percepire. 

Sentì un brivido nel momento in cui posò la mano di Taehyung sul suo trapezio, lasciato scoperto dalla camicia che gli ricadeva mollemente sulle spalle e lo abbracciava come una seconda pelle. Taehyung si stupì ancora una volta di quanto fosse soffice e delicata la sua pelle, ed anche del coraggio che stesse avendo.

Gliene doveva dare atto.

Jungkook strinse la presa tra le lenzuola ma continuò, imperterrito, a far scorrere la mano sul suo petto ancora coperto, chiudendo gli occhi e allargando le narici nel tentativo di placare l'ansia che gli fece tremare il labbro inferiore.

Taehyung sentì quasi dolore per quanto il suo cuore stesse battendo forte contro il petto per ciò che l'altro voleva fare e decise di muoversi di conseguenza.

Se era davvero questo che Jungkook desiderava, allora avrebbe fatto di tutto per allentare la tensione che lo rendeva rigido come un tavolo.

Passò la punta del naso sulla sua guancia, lasciò piccoli baci delicati negli angoli della bocca e arrivò fino a sotto la mascella, che baciò con una lieve pressione. La mano di Jungkook, improvvisamente, strinse di più la presa sul lenzuolo sotto di lui, ma Taehyung aveva altri piani anche per quella.

Passò la mano sul suo braccio in una carezza che arrivò fino al dorso di quella di Jungkook, stretta in un pugno ed in tensione tanto era intenta a stringere le lenzuola sotto di sè. Iniziò a disegnare una scia umida di baci che da sotto l'orecchio arrivava alla spalla e poi risaliva; le labbra sostavano sul collo latteo per qualche secondo in più del solito, e continuò quella piccola sessione di baci fin quando non sentì le dita di Jungkook rilassarsi e mollare la presa con lentezza per distendersi sotto la sua. 

Jungkook prese un profondo respiro e deglutì sonoramente, schiacciandosi la mano di Taehyung proprio all'altezza del cuore.

Batteva furiosamente nella sua gabbia toracica, pronto ad esplodere per quei sentimenti che si stavano gonfiando ad ogni secondo che passava a rendersi conto di quanto Taehyung fosse indispensabile per lui.

Il corpo del principe ebbe un piccolo tremito e poggiò la fronte sulla sua spalla, le sopracciglia corrugate.

«Jungkook, rimani con me» mormorò Taehyung direttamente contro il suo orecchio. 

Jungkook annuì lentamente facendo piccoli respiri profondi.

Sì, lui voleva rimanere con Taehyung.

Le mani di Taehyung erano in grado di toccare i tasti giusti del suo cuore, un pò come un musicista. Lui era uno strumento che voleva Taehyung suonasse, creando una melodia capace di risuonare nel suo cuore fino a diventare la colonna sonora della sua vita. Avrebbe voluto fargli comporre nuove note solo per lui, uniche e capaci di farlo ritrovare anche nel buio della sua anima. 

Liberò la mano Taehyung dalla sua, gli avvolse entrambe le braccia attorno alla vita e gli lasciò  implicitamente la libertà di fare di lui ciò che volesse. Voleva lasciarsi seriamente andare a quelle nuove sensazioni che gli rombavano dentro come tuoni che preannunciavano una bufera di sensazioni.

Ma erano positive, per cui voleva immergervisi completamente fino a sentirsene quasi consumato.

«Fai c-ciò che vuoi» respirò contro la pelle del suo collo; Taehyung gli diede un bacio sulla tempia, po gli baciò gli occhi chiusi e la punta del naso, finendo con il congiungere le loro labbra in un altro lento e passionale bacio. 

Le dita scivolarono sulle asole della camicia, liberando uno per uno i bottoni fino a che anche l'ultimo non lasciò l'asola per avere il libero accesso al busto di Jungkook. 

Lasciò che la pelle di Jungkook venisse vezzeggiata dalle sue dita delicate ed appena accennate pur continuando a marchiare il suo collo, su cui lasciava evidenti segni purpurei che coloravano la pelle pallida e fecero sì che Jungkook piegasse la testa ad occhi socchiusi. Si morse il labbro inferiore per trattenere il singulto che minacciò di uscirgli per quanto gli piacessero quelle attenzioni. 

Un calore sconosciuto ma familiare gli si era irradiato dentro e si era annidato sul suo addome, portandolo a stringere i fianchi di Taehyung in cui affondò le dita.

«Tae—» lo chiamò con voce che non sembrava neanche la sua. Taehyung gli leccò il collo, proprio in concomitanza dell'ultimo succhiotto che gli aveva lasciato. 

Jungkook fremette per l'ipersensibilità e lo strinse.

«Mmm?» mormorò contro il suo orecchio, e sorrise tra sé per come Jungkook si stesse concentrando maggiormente sulle attenzioni rivolte al suo collo che alla mano che vagava sul suo torso.

Fu una piccola vittoria per lui.

«I-io...e-ecco..».

Taehyung rialzò il capo e lo piegò di lato, trovando l'imbarazzo di Jungkook -ancora una volta- adorabile.

Jungkook voleva piangere.

Perché doveva essere così tanto in imbarazzo? Perché non poteva essere sicuro come Taehyung, che se ne stava a cavalcioni su di lui premendogli addosso quel qualcosa senza che ne provasse vergogna?

Perché non poteva fare in quel modo?

Perchè non poteva essere un normalissimo ragazzo di ventitrè anni che condivideva qualche momento intimo con suo marito? Perchè doveva fare sempre la figura dell'idiota? 

Vedendo l'espressione di Jungkook ed il colore simile ad un fuoco ardente, gli afferrò il viso tra le mani e passò i pollici sulle sue guance.

«Koo, guardami».

La voce roca ma ferma di Taehyung gli fece incontrare subito i suoi occhi.

«Cosa c'è? A cosa pensi?».

A cose a cui non ho mai pensato. Cose che non ho mai desiderato e che vorrei fare con te, di cui sento la mancanza pur non avendole mai provate. 

Era così difficile cacciare fuori quel discorso? Esprimere a parole i suoi desideri?

Non fare la solita figura dell'idiota Jungkook, muoviti! si impose mentalmente, cercando di tirare fuori lo stesso coraggio che aveva durante gli allenamenti militari. 

«Vorrei che f-facessimo qualcosa i-insieme, però nel s-senso— n-non separatamente come -uhm- l'ultima volta..?».

Il balbettare sconnesso di Jungkook non risultò troppo comprensibile alle orecchie di Taehyung, che cercò di trovare un senso a ciò che stava farfugliando il principe senza farglielo notare troppo. Sperò che l'altro si spiegasse meglio, ma la situazione non migliorò.

Jungkook continuava a parlottare tra sé, guardando un pò in tutte le direzioni, muovendo solo gli occhi perchè il suo volto era ancora tra le sue mani. Fece per muoversi appena e un piccolo quando acuto gemito di Jungkook lo fece quasi spaventare.

Le guance del principe si chiazzarono di rosso e affondò la faccia nel suo collo, abbracciandolo stretto.

«N-non chiedere!».

Taehyung contenne il suo divertimento, gli passò una mano tra i capelli e Jungkook strofinò la faccia sulla sua pelle, non volendo riemergere neanche se torturato. Come faceva Taehyung a guardarlo negli occhi?!

«Pensavo che avessimo superato l'imbarazzo da erezione, Koo» rispose Taehyung con un sorriso ben visibile sul suo volto. Jungkook emise un verso strozzato e lo strinse ancora di più, quasi strizzandolo.

«N-non è per quello! Cioè anche, m-ma solo perchè a-anche tu ce l'hai e strofinano insieme».

Taehyung fece un mezzo sorriso e gli diede un bacio sulla testa.

«E questa cosa ti infastidisce?».

Jungkook rimase per qualche attimo in silenzio. 

«N-no» ammise infine. 

Per Taehyung fu sufficiente quella risposta per coinvolgerlo di nuovo in un bacio mentre Jungkook passò le mani sulla curva appena accennata dei suoi fianchi, godendosi le labbra dell'altro. La camicia di Jungkook scivolò via e quest'ultimo rimase quasi a petto nudo e la pelle d'oca si presentò sul suo braccio nel momento in cui Taehyung gli carezzò con più sicurezza i pettorali.

Scolpita nel marmo, la sua pelle bruciava sotto lo sguardo dolce ed intenso di Taehyung, al contatto con le sue mani delicate; era così chiara che si chiazzava di rosso alla minima pressione, il leggero strato di peluria che partiva da sotto l'ombelico e si perdeva nei pantaloni lo rendeva ancora più sensuale nonostante non si applicasse nemmeno per esserlo.   

Cautamente, Taehyung mosse il bacino e da entrambi sfuggì un sospiro concitato.

«Posso, Koo?» mormorò contro le sue labbra. 

Jungkook annuì lentamente e gli passò i pollici sui fianchi come Taehyung era solito fare con lui. Lo faceva per calmare principalmente sè stesso più che suo marito, e di nuovo, qualora Taehyung ne fosse stato consapevole, non glielo fece pesare nè lo rimarcò.

«Piega appena le gambe» gli suggerì. Tenendole distese gli era più difficile muoversi di quel movimento dondolante che li avrebbe portati a toccarsi. 

Jungkook fece proprio come gli era stato detto, pendendo ancora una volta dalle sue labbra in attesa di ulteriori indicazioni. Si leccò le labbra e osservò il collo di Taehyung intensamente, convincendosi di poterci lasciare su un bacio e poi un altro, ed un altro ancora. Al contempo, Taehyung si mosse ancora ma stavolta con più convinzione, sentendo un piccolo sibilo lasciare le labbra del principe, vicinissime al suo orecchio e con il respiro irregolare. 

Le mani di Taehyung spostarono la sua camicia, che ricadde con un soave fruscio fino ad annidarsi scompostamente sulla piega del gomito di Jungkook, sorridendo a vuoto nel momento in cui poterono scorrere sul bicipite scoperto, sulla curva della spalla e toccare il suo collo, scendere dietro le spalle e ancorarsi con grazia alla sua nuca per darsi leva. 

Piegò la testa e le labbra di Jungkook presero a succhiargli timidamente il collo, centrando uno dei suoi punti più sensibili. Con la lingua leccò il segno su quella pelle color caramello e un brivido gli corse lungo il corpo per il respiro soffuso di Taehyung contro il suo orecchio. 

Jungkook portò la mano sotto il suo mento e collegò nuovamente le loro labbra in un bacio che diede una nuova consapevolezza ad entrambi e che fece aumentare la frizione tra i loro corpi. Le loro bocche adesso si muovevano in un modo nuovo; erano sempre loro, ma c'era anche quella nota speziata capace di accendergli i sensi e lasciare che desideri inespressi e reconditi risalissero in superficie come se non aspettassero altro che essere liberati. Le lingue danzarono tra le loro labbra connesse, assaporandosi e creando umidi schiocchi che si profusero nell'ambiente insieme ai loro ansimi.

Jungkook sentiva Taehyung muoversi su di lui con grazia, realizzando quel suo desiderio inespresso che li coinvolgeva contemporaneamente dal punto di vista fisico.

Le sue mani si mossero senza che se ne accorgesse, sorpassando il tessuto leggero della casacca per sentire sotto le dita la consistenza vellutata della pelle di Taehyung, percepirne le curve ed i solchi, bearsi di quel calore confortante e terribilmente piacevole.

Taehyung gemette rocamente contro le sue labbra e ciò provocò in Jungkook un tremito che gli strinse il petto per passare attraverso il sistema nervoso e piantarsi direttamente sul suo addome. 

Ogni movimento gli provocava ondate di piacere che si diramavano in ogni anfratto fisico disponibile, le loro eccitazioni si scontravano con sostenuta convinzione, cercandosi come si cercavano le loro lingue e le loro bocche.

Come la prima volta, la frizione tra i loro corpi risultava paradisiaca pur essendo vestiti, ma non era presente tanto quanto Taehyung avrebbe voluto e, a quanto sembrava, neanche come desiderava Jungkook, che accompagnava i suoi movimenti stringendogli i fianchi.

«Ti fidi di me?». Taehyung glielo chiese con un velo di speranza nella voce, fermando i suoi movimenti e provocando in Jungkook un involontario gemito di protesta.

Il principe gli rispose senza neanche pensarci.

«C-certo. P-perchè me lo chiedi?».

Taehyung gli diede un bacio sulle labbra.

«Perchè vorrei che ci spostassimo, non è questa la posizione migliore per quello che ho in mente».

Jungkook arrossì e si morse il labbro inferiore mentre Taehyung gli passò una mano tra i ciuffi corvini per portarglieli all'indietro e godersi gli occhi di cui si era innamorato.

«Cosa vuoi che faccia?». Lasciò vagare lo sguardo sul letto e Taehyung si allontanò da lui, districandosi gentilmente dalla presa ferrea sui suoi fianchi. Jungkook lo guardava con sorpresa, il cuore gli batteva forte per neanche lui sapeva il motivo ma non ci pensò più di tanto perchè troppo impegnato a lasciar scorrere gli occhi sul busco adesso scoperto di Taehyung. 

Si era sfilato la casacca ed aveva invitato lui a fare lo stesso, ma nonostante le guance rosse non abbassò gli occhi ma li fece vagare e si morse inconsapevolmente il labbro. 

«Mi sembra di ricordare che mi preferisci senza» ghignò Taehyung facendogli l'occhiolino. 

Jungkook si passò una mano sul viso per imbarazzo ed anche perchè dio santissimo se quello sguardo non lo fece sentire impaziente.

«Stenditi Koo» indicò la parte di materasso al suo fianco con un sorriso.

Jungkook gattonò sul materasso e si distese sistemando il capo sulla pila di cuscini in modo che non fosse completamente steso ma issato a sufficienza per vedere Taehyung approcciarsi lentamente a lui.

Allargò gli occhi ed il cuore ebbe un sobbalzo quando lo vide seduto sulle ginocchia davanti alle sue gambe.

«Rilassati, Koo. Non faremo mai nulla di più di quello che vorrai fare. Siamo solo io e te e abbiamo tutto il tempo del mondo» sorrise Taehyung ed il cuore di Jungkook fece l'ennesima impennata della giornata. Sentiva un'ansia che però sfociava in una strana trepidazione che gli faceva venire quasi le vertigini, il corpo formicolava in modo piacevole e l'unica cosa che riuscì a fare fu deglutire a secco e schiarirsi la gola. 

Non si sarebbe tirato indietro, perchè lui voleva vivere e Taehyung gli stava fornendo l'opportunità di farlo.

«V-va bene. Magari mi—dici c-cosa vuoi fare?».

Taehyung allargò il sorriso. «Per ora semplicemente toccarti» rispose poggiandogli la mano sul ginocchio e guardandolo con occhi interrogativi che chiedevano implicitamente il consenso.

Jungkook si morse il labbro ma fece un cenno affermativo.

Il fatto che Taehyung si muovesse con sapienza, che riuscisse ad infondergli quella calma e quel senso di protezione che raramente aveva trovato in qualcuno a cui si era emotivamente e sentimentalmente legato, era un toccasana per il suo animo e anche per la sua mente. 

Riusciva a scindere -almeno in parte- le sue vicende passate con ciò che stava avvenendo, perchè erano quegli occhi blu a tenerlo ancorato al presente. 

Sentì la mano di Taehyung risalire lungo la sua coscia e invitarlo gentilmente a distenderla passandola dietro il suo ginocchio, sorridendogli in modo gentile e premuroso in un'accortezza che gli gli fece venire voglia baciarlo appassionatamente.

Jungkook risucchiò il respiro sentendo il cuore battergli perfino nelle orecchie nel momento in cui il pollice di Taehyung strofinò sul suo interno coscia che -diamine- non sapeva fosse così sensibile. Le gambe gli tremarono appena ma non demorse, socchiuse solamente gli occhi e prese un respiro tremulo.

Era piacevole.

Molto piacevole.

«Tutto bene? Vuoi che mi fermi?». Jungkook scosse velocemente la testa e le dita di Taehyung danzarono sopra la sua coscia e decisamente molto vicine ad un punto estremamente imbarazzante quanto straordinariamente reattivo del suo corpo, che creava un rigonfiamento piuttosto visibile nei suoi pantaloni.

Uno squittio acuto lasciò le sue labbra nel momento in cui il palmo della mano di Taehyung passò sulla sua erezione coperta dalla stoffa, creando una leggera frizione che gli provocò un tremito. Si portò entrambe le mani alla bocca per sopprimere i versi che proprio non volevano sapere di morire prima di lasciare le sue labbra schiuse.

E poi, gli era sempre stato detto di dover fare silenzio, di non dover parlare, di non dover emettere suoni che avrebbero potuto esporli. 

«Jungkook fammi sentire la tua voce» come ogni volta che rischiava che il buio lo inghiottisse, la voce di Taehyung e la sua richiesta sussurrata lo distrassero dai suoi pensieri e fece scivolare via le mani dal suo viso.

Si contorse appena sotto Taehyung per la piacevole sensazione della mano che si mosse piano sull'erezione coperta dai pantaloni; il tessuto morbido e sottile faceva sì che si sentisse chiaramente quanto fosse duro e gli permetteva di avere un contatto approfondito pur non toccandolo davvero. 

Gemiti di sorpresa e non solo avevano iniziato a nascere nella sua gola non appena Taehyung aveva iniziato a massaggiargli l'altra coscia con le dita mentre continuava a vezzeggiare la sua erezione con accortezza, tendendosi verso di lui per lasciargli un bacio sotto il mento. Il principe sussultò e rilasciò un verso acuto ad occhi spalancati nel momento in cui Taehyung, con il polpastrello, applicò una lieve pressione sulla punta coperta dalla stoffa, strofinandola e massaggiandola circolarmente per procurargli piacevoli ansimi e guaiti accennati.

Se sulla coscia quelle carezze erano piacevoli, sulla sua erezione era tutta un'altra storia. 

In modo totalmente naturale e alla ricerca di attenzioni più profonde, mosse le anche e andò incontro alla sua mano, lasciandosi poi sfuggire un sibilo e un grugnito come Taehyung gli aveva preso a mordicchiare la pelle del collo.

«Ah— T-Tae» sussurrò, respirando affannosamente. Il petto si alzava ed abbassava velocemente per il suo ansimare, fece leva sui talloni e si issò maggiormente, reclinando il capo all'indietro per il piccolo morso che aveva appena ricevuto.

Jungkook socchiuse gli occhi ed il respiro gli si bloccò in gola nel momento in cui Taehyung allontanò la mano per sovrastarlo con il suo corpo. Tenendosi issato sui palmi delle mani, guardò Jungkook sotto di sè arrossire furiosamente chiudendo gli occhi di scatto. 

«Koo, guardami» sussurrò con voce roca.

Jungkook lo fece e si ritrovò a specchiarsi in due iridi cerulee sorridenti e pacate. «Va tutto bene?».

Il principe collegò le loro labbra in risposta ed esultò mentalmente come capì finalmente dove mettere le mani, che si erano posate sui fianchi di Taehyung -che aveva scoperto adorare. 

Mentre le loro lingue danzavano preda di una rinnovata passione, decretò che la posizione in cui si trovavano gli piaceva. Contro ogni suo pronostico, infatti, avere Taehyung a sovrastarlo non era poi così male. 

In un primo momento aveva temuto che le sensazioni sgradevoli e terrificanti sarebbero tornate a perseguitarlo ma non era stato così. Taehyung non era chi lo aveva fatto stare male, Taehyung non voleva fargli del male, Taehyung ci teneva a lui.

Tanto.

Perciò, muovere i fianchi e avvicinarlo a sè attirandolo su di lui per far strofinare le loro eccitazioni non gli sembrò una cattiva idea. Dalle sue labbra si librò un suono acuto e di piacere, che portò Taehyung a mordere il labbro inferiore gemendo appena. 

Ansimi soffocati riempirono le loro orecchie come i loro corpi presero ad incontrarsi e strofinarsi languidamente tra loro, in cui era Taehyung il principale conducente di quella danza e i cui brividi di piacere avvolgevano non solamente il corpo di Jungkook ma anche la sua mente, offuscata e concentrata solamente nel potersi godere appieno quel momento. 

Emetteva versi acuti e mugugni eccitati contro le labbra vellutate di Taehyung, che di tanto in tanto si avvicinava al suo orecchio per mormorargli qualche apprezzamento su quanto fosse splendido e di quanto fosse speciale.

Erano parole che toccavano il cuore di Jungkook e che lo cullavano tra mani invisibili al sapore di amore, quelle per cui aveva atteso una vita e per cui avrebbe dato la vita.

Jungkook teneva gli occhi socchiusi e, nel frattempo, osservava il viso di Taehyung contorcersi dal piacere, mordersi il labbro inferiore con fare estremamente seducente e si ritrovò a paragonarsi con il suo volto, decretando che niente sarebbe mai stato più eccitante di suo marito. 

Taehyung si chinò sul suo collo e lo tempestò di baci, mentre Jungkook reclinò il capo all'indietro e arricciò le sopracciglia come sentì di volere un qualcosa di più.

«T-Tae» chiamò Jungkook con un sussurro roco.

Taehyung emise quel familiare mormorio e Jungkook si morse il labbro inferiore. «P-puoi farlo più veloce?».

Taehyung sorrise contro la sua pelle, gli baciò il mento e un guaito alto si levò come Taehyung acconsentì.

Iniziò a strofinarsi su di lui con ritmo sostenuto, lasciandogli lenti e umidi baci sulla giugulare, sulle labbra e sulla spalla, succhiandogli la pelle per renderlo ancora più reattivo di quanto già non fosse.

Mosse le anche per assecondare i movimenti dell'altro e Taehyung gli morse il collo. «E'-è questo che intendevo p-prima» cercò di fare conversazione Jungkook, senza però ottenere risposta, solo un gemito soffuso contro l'orecchio. 

Jungkook però si mosse in modo scomposto e diede segno di disagio che allarmò l'altro e lo spinse ad issarsi ed uscire dalla loro bolla privata per studiarlo attentamente. «Che succede?».

Jungkook abbassò lo sguardo e nascose il viso sul suo collo.

«Koo, c'è qualcosa che non va? Ho fatto qualcosa di sbagliato?». Taehyung ignorò il fastidio che aveva tra le gambe per issarsi e mettere distanza tra di loro, scrutando con preoccupazione un Jungkook intento a fargli gli occhioni.

«P-puoi parlarmi? N-non r-riesco a staccare il cervello» mormorò, in un tono così accennato da far tremare dalla tenerezza il cuore dell'altro.

Dio mio ho perso dieci anni di vita sospirò mentalmente Taehyung, venendo attirato a sè da Jungkook.

«Certo, tutto ciò che desideri» gli bisbigliò in risposta e Jungkook si sentì annegare in quella voce così profonda da essere quasi frastornante. «Sei bellissimo, Koo» come lo sussurrò, da Jungkook si levò un ansimo più accennato e ripresero da dove avevano interrotto, concentrandosi sui gemiti soffocati di Jungkook e sulle sue gambe che, piegandosi, gli premevano sui fianchi.

«Fammi sentire la tua voce, non nasconderti».

Jungkook si era coperto il viso per l'imbarazzo che sentiva addosso, mugugnando i suoi gemiti contro il palmo delle mani, ma Taehyung non voleva quello. Voleva sentirlo, voleva che Jungkook sentisse libero di esprimere ciò che provava senza doversi trattenere.

«H-hyung i-io—» guaì contro il suo orecchio, le mani che erano andate ad arpionargli il sedere per accompagnarlo nei movimenti e la sorpresa per quel termine gli fece reclinare la testa all'indietro.

Un gemito alto e roco lasciò le sue labbra e Jungkook portò la testa all'indietro muovendo un paio di volte il bacino fino a gemere sommessamente affondando le dita nel suo sedere, facendo raggiungere l'orgasmo anche a Taehyung, che ricadde sugli avambracci su di lui.

Ansimavano entrambi, Taehyung sul suo collo e Jungkook ad occhi chiusi alla ricerca d'aria, le mani di quello risalirono sulla sua schiena e si avvolsero alla vita, strofinando il naso contro la sua spalla.

Erano entrambi a petto nudo e gli sembrò che i loro cuori riuscissero quasi a toccarsi.

«G-grazie T-tae» soffiò il principe.

Taehyung aggrottò le sopracciglia e gli diede un bacio nell'angolo della bocca. «Di cosa?».

Jungkook arrossì. «P-per la pazienza, suppongo» farfugliò con tono piccolo piccolo.

Taehyung si issò e gli sorrise apertamente, lasciandogli un altro bacio ma sulla punta del naso. Gli scompigliò appena i capelli e carezzò il viso con la punta delle dita.

Il mio piccolo Koo.

«Grazie a te per essere così perfetto».

Taehyung fu il primo ad alzarsi dopo un'intensa sessione di coccole post coito, e dopo che entrambi si erano sistemati, Jungkook gli si era addossato sulla schiena approfittando del momento in cui Taehyung sistemava i cuscini sotto la sua testa. 

Stava apprezzando forse un pò più del necessario il contatto tra la loro pelle non coperta dai vestiti: in quel modo, il calore ed il profumo di Taehyung erano ancora più persistenti.

Il viso aveva trovato il suo posto preferito: in mezzo alle scapole di Taehyung, in cui vi era un incavo assolutamente delizioso e comodo dove stare ad occhi chiusi e godersi la sua presenza.

«Posso farti una domanda?» domandò poco dopo.

Taehyun intrecciò le loro dita e annuì «Certo, chiedimi tutto ciò che vuoi».

«Sbaglio o ti piace essere chiamato h-hyung?».

E come alzò viso dal suo comodo giaciglio per guardare Taehyung arrossire furiosamente sotto il suo sguardo sorpreso, i suoi occhi si allargarono dalla sorpresa per la consapevolezza che JK avesse avuto ragione. 

















NDA: devo essere sincera, capitoli come questi io non li considero smut qui in LMGLIY. Nonostante siano rivolti alla sfera sessuale, non li sento come meri atti volti semplicemente a darsi/dare piacere, ma come passi di vita di Jungkook in cui scopre che esiste ciò che è definito rispetto e, perchè no, amore. Non è neanche un filler, mi serve per gli sviluppi futuri non solo nel loro rapporto ma anche per la trama. Non so se abbia senso, ma giuro che nella mia mente contorta ce l'ha :')

Taehyung gli dimostra i suoi sentimenti in moltissimi aspetti di vita quotidiana, mi sembrava "carino" mostrarlo anche da un punto di vista più intimo. Non è che siano aspetti fondamentali, me ne rendo conto, ma sono tanto soft per loro e non credo siate pronti a quello che sta per accadere da qui a poco *scappa*.

Se avete appunti/critiche/domande e-o considerazioni sentitevi liber* di scriverli, mi fa sempre piacere sapere i vostri punti di vista. Preparatevi, perchè la tranquillità non è destinata a durare :>

A presto^^


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