𝑹𝒆𝒅 || 𝑷𝒐𝒓𝒕𝒈𝒂𝒔 𝑫.�...

By Aoi_sann

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~☆*Akira, 16enne orfana di madre e apparentemente di padre, viene cresciuta dai nonni odiando la classe socia... More

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AVVISO
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By Aoi_sann

Entro nella mia stanza maledicendo il giorno in cui ho incontrato quella testa mora piena di lentiggini di Ace.

La realtà è che voglio andare con lui anche per altri motivi che lo riguardano, motivi che non posso di certo spiegargli...

Ho già pensato più volte al fatto che è l'unica persona al mondo che mi fa sentire in un certo modo, non riesco neanche a capire perché, insomma...quando sono con lui avverto una leggera agitazione, sento il mio cuore che diventa molto più veloce, tanto da sentire le palpitazioni sulle dita, a volte non riesco a collegare le parole ai pensieri e altre volte ancora sento l'irrefrenabile desiderio di stare accanto a lui a sentire la sua bellissima voce inondare le mie orecchie, insieme a una delle cose che più mi attraggono di lui: l'allegria e di conseguenza il suo sorriso e la sua risata contagiosa.

"Ma non stavo maledicendo di averlo conosciuto? Oh stupida me!"

Prendo il mio solito zaino, un altro zaino più grande e una valigia con le rotelle. Ho tante cose da portare con me, e avrei sicuramente bisogno di camuffare il mio aspetto; i mie capelli rossi ancora una volta non mi aiutano, forse dovrei tingerli o meglio ancora usare una parrucca.

"Per la parrucca ne troverò sicuramente qualcuna in giro, intanto userò un cappello per nascondere i capelli"

Metto velocemente vestiti e scarpe nella valigia, insieme a qualche asciugamano e prodotti per l'igiene e cosa più importante, i soldi che fortunatamente mi ha dato mio nonno.
Infine avendo constatato che non serve altro spazio, decido di portare solo il mio zaino con il libro di mia madre, e la valigia appena fatta.

Vado velocemente a fare un salto nella cabina di Izo perché necessito di un mantello per non dare troppo nell'occhio come ragazza e poi è tutto preparato.

Gli altri stanno tutti ancora festeggiando, anche se ora c'è posto solo per l'alcool.

Ho preso facilmente ciò che cercavo, e mentre mi dirigo verso la mia camera incontro niente poco di meno che il centro dei miei pensieri: Ace.

- Ancora qui? -

- Lasciami stare -

Cerco di sorpassarlo ma ad un certo punto mi prende il polso destro e mi tira a sè abbracciandomi.

"See ciao mondo, così mi perdo "

- Akira, non fare così. Ti ho dato la mia vivre card, così potrai raggiungermi quando vuoi-

- Sisi certo - sciolgo l'abbraccio e me ne vado.

" Sì sono una stupida, stavo così bene prima ma devo fare l'orgogliosa di turno"

***

La mattina successiva Ace raduna tutti i ragazzi e Barbabianca:

- Fratelli! Papà! Vi ho chiamati per dirvi che vado a dare una lezione a Teach. -

- Allora dicevi sul serio..-

- Marco, vi avevo già detto che dopo aver portato Akira qui, sarei partito alla ricerca di quel traditore, in più faceva parte della mia flotta, devo assolutamente punirlo -

Tutti sono visibilmente preoccupati.

- Ace, sai che secondo me è molto pericoloso, ma questa è la tua decisione e so benissimo che nessuno ti farà cambiare idea. L'unica cosa che posso dirti in qualità di padre è: fai attenzione e torna sano e salvo!-

- Certo papà, ci vediamo ragazzi! Io vad- aspettate ma Akira dov'è?-

- Mi ha detto che voleva rimanere in camera sua - avvisa Izo

- Capisco. -

- Allora vado, ci vediamo presto!-

Detto questo, il ragazzo salta sulla sua barca a vela e la sua figura si fa sempre più piccola secondo dopo secondo.

- Izo, perché Akira non è venuta a salutare Ace?-

- Chiedi direttamente a lei, Marco- dice Izo indicandomi

- Che c'è?- replico

- Perché non sei venuta a salutare Ace?-

- Perché devo dare sempre spiegazioni sulle cose che faccio?- rispondo bruscamente in modo intenzionale

- Chiedevo -

- Barbabianca!-

- Dimmi-

- Quando ci fermeremo sulla prossima isola?-

- Tra qualche ora, perché questa domanda?-

- Così - detto questo, vado in cucina a mangiare un po' di cioccolato fondente, devo ricaricare le mie energie.

- Akira la vedo un po' strana- dice Marco agli altri

- Beh effettivamente non hai tutti i torti- gli rispodnono i suoi compagni.

Nel frattempo mi rintano in un angolino della cucina lacrimando silenziosamente mentre divoro in modo vorace qualunque cosa mi capita a tiro, Ace è una testaccia dura e scema e già mi manca, però so allo stesso tempo che alla prossima isola lascerò anch'io la ciurma e Barbabianca e magari lo riincontrerò, perciò a questo pensiero asciugo le guance rigate e cerco di imitare uno di quei bellissimi sorrisi che mi rivolgeva sempre lui. 

Esco dalla cucina e vedo ancora tutti quanti nella stessa posizione precedente, ora però seduti a guardare il punto da dove è partito. Decido di avvicinarmi e sedermi lì con loro.

- Che fate?- chiedo perciò

- Oggi non facciamo niente, Akira. Possiamo rimanere a parlare tutti insieme- mi rispondono

"Proprio oggi che non c'è lui?" penso, assumendo un atteggiamento di tristezza e malinconia..

- Akira?- 

Scuoto un attimo la testa: 

- Eh?-

- Ti stavamo chiedendo se stessi bene -

- Ah scusate, è successo di nuovo..a volte mi perdo nei miei pensieri ignorando ciò che mi circonda e comunque sì. Sto bene. - concludo inscenando un finto sorriso. Peccato che non so fingere, infatti tutti gli altri non mi guardano molto convinti.

- Beh in realtà oggi mi è arrivato il ciclo, quindi se vi sembro meno viva delle altre volte, è per questo- 

Mi volto a guardare il mare e ad assaporare quell'odore di salsedine che mi inonda quotidianamente e che mi rilassa tantissimo, poi mi soffermo sui discorsi ched stanno avendo i miei compagni.

- Ma non vi manca già quel testone di Ace?- dice all'improvviso Jaws, che sorprendentemente, ha toccato il tasto più delicato e intoccabile che poteva toccare..

I miei occhi iniziano a farsi lucidi

- Già, quando lui non c'è per più di un minuto diventa tutto più tranquillo- sopraggiunge Marco grattandosi la nuca nel frattempo

E non posso che dargli ragione

- Beh non è un male per i vecchietti come noi he vogliono stare un po' fermi ogni tanto-

- Vecchietti a chi, Vista?!-

- Ma no scherzavo Marco ahahahahah -

La risata contagiosa di Vista, coinvolge tutti gli altri provocando un rumore generale tra risate, urla e schiamazzi. La routine diciamo.

Tra il delirio e l'allegria collettiva però ci sono io, che sembro letteralmente un'anima in pena, che invece di esere consolata da ciò che stavo passando, e cioè l'affrontare il fatto di non poter rivedere più, qualcuno diventato significativamente importante ed essenziale nella mia futile vita sto ancora peggio. Senza accorgermene ho iniziato a pensare  a quella testa piena di setosi capelli neri, tutto il giorno, tutto il pomeriggio e tutta la notte, sia che si trattasse di cose belle sia che si trattasse di cose brutte.

Mi alzo di scatto, non ce la faccio più a stare ad ascoltare le storie di quando avevano incontrato Ace per la prima volta e tutto il resto. Quelle storie deve essere lui e nessun altro a raccontarle a me. Inizio a piangere, questa volta non in modo trattenuto come avevo cercato di fare in precedenza in cucina, ma piango in un modo quasi quasi mai fatto prima e mi stupisco io stessa di tutto ciò, perché sto facendo tutto questo caos? Infondo non ho avuto un contatto stretto con lui da ieri sera ed in più lo conosco solo da poche settimane se non giorni. Eppure non riesco a trattenere tutto il malessere che provo a sapere di non potergli stare accanto per un inteo giorno.

Dopo qualche manciata di secondi volti ad un pianto isterico e liberatorio cerco di fermarmi e far capire agli altri le motivazioni di quel che sto facendo e tra un singhiozzo e un altro  riesco a spiccicare qualche parola interrotta

- Io- io sto male! E no, fermi non voglio un vostro conforto, mi dispiace! Ho bisogno di andare via da qui, vi prego di permettermelo! Non posso stare senza una persona. Una persona diventata fondamentale per me. Pensavo di poter far finta di stare bene, ma mi sono accorta che non ce la faccio, non ci riesco neanche mettendoci tutta me stessa-

mi interrompo qualche secondo a causa di lacrime prepotenti che continuano a voler uscire dai miei occhi, ormai rossi e umidi

- Scusate- altre lacrime rigano le mie gote divenute anch'esse di color rosso fuoco

- Tutto quello che provo ora.. non posso fermarlo. Spero voi possiate capire il mio stato d'animo, se non lo farete, tanto peggio per voi perché sappiate che io farò comunque quello che conto di fare-

- Ho finito - mi asciugo le lacrime e mi dirigo velocemente verso camera mia a prendere le poche cose che mi sono preparata ieri sera, ormai sono decisa e nessuno può farmi cambiare idea.

Intanto gli altri, rimasti chiaramente sotto shock per le mie dichiarazioni così improvvise, vengono verso di me ma avendo chiuso la porta a chiave sono al sicuro e sola.

-Akira aprì questa cavolo di porta!-

- No Izo non lo farò, anzi ora che ci penso vado a parlare a Barbabianca-

Apro la porta e sempre velocemente, mi dirigo verso un qualche luogo della nave imprecisato alla ricerca del capitano.

- Ma dove stai andando? Cosa fai, eh?-

- Izo, Marco per favore-

-Dov'è che vorresti andare? E da chi poi?- cerca di rimproverarmi invano il ragazzo Geisha

- Ragazzi sto cercando Bb, sapete dirmi dov'è?! Ditemelo per favore!-

- Ma cos'hai? Perché sei così strana?- mi chiede Halta improvvisamente, facendo però da portavoce per gli altri perché effettivamente si stavano facendo la stessa domanda anche gli altri presenti.

-Ma insomma volete dirmi dov'è Ba-

- È me che cerchi piccola?-

- Sì. Devo parlarti urgentemente, anche qui ed ora!-

- Ma stai tremando? Cos'hai?-

- Barbabianca, devi sapere che ho appena fatto una scelta. Voglio andare via da questa nave perché devo incontrare una persona. Non posso aspettare un secondo di più. Devo confermare quello che sto provando-

- Ma di chi si tratta? E perché così all'improvviso? Cosa è successo in particolare?-

- E va bene, tanto avevo già capito che non potevo parlartene né a te né a voi altri. -

Mi volto nuovamente verso il punto in cui è salpato Ace qualche ora prima.

- Devo andare via da qui, e lo farò. Con o senza il vostro consenso -

Mi appresto a camminare verso la parte più interna della nave per cercare qualche barchetta con cui andare via, ma improvvisamente scoppia un violento temporale con tanto di vento e vado a sbattere praticamente sulla parte opposta in cui mi trovavo fino a qualche secondo fa..

- Ma che cavolo sta succedendo?- urlo

- Siamo entrati in una parte del mare, soggetta a fenomeni metereologici violenti e improvvisi, non possiamo fare altro che cercare di rimanere saldi alla nave per evitare di essere buttati fuori, capito?!- spiega Marco a me e tutto l'equipaggio, quasi urlandomi contro tra l'altro.

La nave continua per forza di cose a essere così instabile da rendermi difficile rimanere in piedi o comunque ferma in un punto e ad un certo punto, andiamo tutti a sbattere contro ad uno scoglio di dimensioni esagerate, che mi catapulta in mare e facendomi perdere i sensi per non so quale particolare motivo. 

TO BE CONTINUED...

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ANGOLO AUTRICE:

Questa è la prima volta che scrivo anche un "angolo autrice" e le motivazioni che mi hanno spinta a non farlo, è perché io stessa non li leggo mai, ma questa volta farò un'eccezione per ringraziare tutte le persone che supportano la storia non solo votando ma anche leggendola solamente. 

Perciò a voi va un grazie particolare.

In più vi chiedo perdono per essere sparita per mesi, l'ispirazione non mi manca e continuerà a non mancarmi assieme alle vincende della vita che mi portano costantemente a pensare ad altro. 

Ma cosa ci possiamo fare?

Ad ogni modo, restate sintonizzati, perché questa storia ne avrà ancora per molto, cercherò di conciliare i vari impegni con questa mia bellissima passione per la scrittura.

Alla prossima! :)

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