Sono anni che ti aspetto... s...

By aurora_inwonderland

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Se avete seguito la prima parte della storia sapete che Paola e Fabrizio si sono lasciati mentre Ermal e Iren... More

Sono anni che ti aspetto... seconda parte
Trama
Quando il mondo ti crolla addosso
Incubi
Una sorpresa fallita
Un buon consigliere
Non posso pensare di passare un altro giorno senza di te al mio fianco
Love boat
Nuovi traguardi
Hai conquistato la famiglia
Ti sei imbucata alle prove!
Buon compleanno!
Roma Palalottomatica
Prove di famiglia
Forum Assago
Catania
Influenza
Intanto cadremo in tentazione
Gelosia
La complicità
Finalmente Brescia
Ammirandoti
Sorprese!
Sei una splendida persona
Discussioni
Fine tour
Feste pre natalizie
Natale
Bilanci di fine anno
Desideri di fine anno
Famiglia e momenti di coppia
Viste e rassicurazioni
Cena di famiglia
Rinnovo e festeggiamenti
Fisioterapista e feste di compleanno
Prove di famiglia
Non ce lo vedo Fabrizio con il tutù
San Valentino
Notizie inaspettate
Una luce diversa
Poesia dell'amore ritrovato
Desiderio
Complicità
Festa del papà
Il senso di ogni cosa
Il panico che provoca l'ipocondria
Serenità e complicità
La complicità
Compleanno
Discussioni
Diretta
Dirette speciali
Anniversario
Annunci
Giornate speciali
Mare
Corredino
Compleanni
Benvenuto a un pianto che commuove
Festa a sorpresa
Primo compleanno da mamma
Incontri inaspettati
Feste di Natale
Vita in tour
Ufficio e compleanno
Epilogo

Il bello di litigare è fare pace

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By aurora_inwonderland

#Paola POV

Siamo partiti da Roma direzione Brescia.

- Sei sicuro? - chiedo a Fabrizio.

- Si amore. - e mi sorride.

- Non devi farlo per me. - lo ammonisco io.

- Non lo faccio solo per te ma anche per il pubblico. -

- Lo so. Però stai male ancora. - lo rimprovero.

- Vedrai che passa. - tenta di rassicurarmi lui.

Ovviamente sono preoccupata ma penso che sia anche normale, lui pur stando ancora poco bene ha insistito per arrivare prima e si sta divertendo pubblicando video e stories sul suo profilo Instagram.

La cosa mi diverte e mi rilasso meglio contro il sedile posteriore.

- Hai sonno piccolè? -

- Non per il momento ma la strada è ancora lunga. - dico decisa.

Daniele ridacchia. - Che vuoi? - domando io.

- Niente è che siete dolci. -

- Che ci vuoi fà? - chiedo retorica.

- Niente, siete perfetti così. -

- Mo non esageriamo che io non mi sento proprio perfetta. -

- Statte zitta 'n po'. - mi rimprovera giocosamente il mio uomo stringendomi il polpaccio.

E io gli faccio la linguaccia.

- Per me sei perfetta. - mi dice poi.

- Certo. -

- E io? -

- Tu mi pare ovvio che lo sei, da sempre per me. - e gli faccio l'occhiolino.

Lui mi sorride e passiamo il viaggio chiacchierando e Fabrizio a tossire.

Scuoto la testa perchè è un vero testardo, dopo il concerto di Firenze era praticamente senza voce e ancora non ha recuperato del tutto e ancora c'è questa tosse che lo perseguita, dovrebbe riposare ma non vuole rinunciare a domani.

- I tuoi verranno? -

- Certo, te l'ho detto. -

- Comunque potremmo fermarci fino a domenica a pranzo. -

- Se ti va per me va bene. - dico io.

- Penso che tu abbia bisogno di passare del tempo con i tuoi. -

- Sicuro mi mancano però ora ci sei tu nella mia vita, tu che sei diventato casa e poi vediamo come stai ok? - gli chiedo.

- Come vuoi. - e sbuffa.

- Non fare il bambino, mi preoccupo solamente per te. -

- Domani sarò come nuovo. -

- Stai esagerando con il cortisone e il problema non si risolve, dovresti fermarti. - gli dico io sincera. - So che ti avevo promesso che non avresti annullato le date ma forse sta diventando necessario. -

- Non vojo annullà proprio niente, ce la faccio. -

Alzo le mani in segno di resa anche perchè è praticamente impossibile farlo ragionare, raggiungiamo Brescia e l'hotel in piena notte e dopo le pratiche veloci raggiungiamo la nostra stanza.

Mi metto subito in pigiama e mi sistemo comodamente sotto le coperte e poco dopo anche Fabrizio mi raggiunge.

- Sei tesa? -

- Un po'. -

- Ce tieni 'n sacco pure tu a sto concerto. -

- Penso che sia normale ma prima vieni tu e la tua salute. - gli ricordo.

- Tranquilla. - e ci scambiamo un bacio.

Ci addormentiamo così abbracciati nella mia città che un po' mi mancava.

Abbiamo passato la giornata in hotel e ovviamente Fabrizio sta ancora male, ha fatto le prove ma più che altro è stata la band a farlo provare.

- Non ragiona. - mi dice Luca il fisioterapista.

- Ma dai! - replico io sarcastica. - Lo conosco abbastanza bene e ci deve sbattere il naso perchè capisca di non essere nelle condizioni. -

- Ha appena preso il cortisone. - annuncia Daniele.

- Si sta imbottendo troppo di cortisone ed è peggio, se sforza si fa troppo male. - dico io.

- Lo so, mi ha chiesto di chiedere al pubblico 10 minuti per vedere se fa effetto e riesce o meno. -

- Dio quanto è de coccio. - replico io facendo scoppiare a ridere tutti.

- Chi è de coccio? - domanda lui aprendo la porta.

- Tu.- e gli punto il dito. - Non me ne frega della mia città, certo mi dispiace che siamo arrivati qui e che la gente sia già qui ma se stai male e non c'è la fai non devi per forza. - e so che sto parlando contro l'interesse dell'agenzia per cui lavoro e infatti Fernando che è presente alle mie spalle si schiarisce la voce.

- Paola! -

- Lo so Fernando, ma sai benissimo che per me non è solo lavoro. - replico al suo richiamo.

Nel frattempo Daniele ha parlato con il pubblico e noi siamo in camerino aspettando l'effetto del cortisone ma la situazione è abbastanza tragica.

- Parlo con gli organizzatori locali e cerco una nuova data. -

- Ok. - e abbassa la testa.

- Lo recuperi e prima la tua salute. - e mi avvicino per abbracciarlo.

- Esco io a fare l'annuncio? - domanda Daniele che è già uscito poco fa a comunicare che Fabrizio stava poco bene ma avrebbe fatto di tutto per cantare stasera.

- No ce vado io. - dice il mio uomo deciso. - Ce metto a faccia, come sempre. - e a questa frase guarda male il direttore.

- Sicuro? - gli chiedo io un po' spaventata dalla reazione del pubblico.

- Si. -

- Ok. - e gli lascio un bacio pronta a seguire tutto da dietro le quinte.

Le luci si spengono e in sala si alza un boato tutti convinti che stia per iniziare.

Quando Fabrizio sale sul palco gridano e lui prende subito la parola.

Luca sta facendo una diretta e io sbircio il pubblico che grida e incita il mio uomo e gli gridano "grande Fabrizio".

Lui cerca di iniziare a parlare buttandola sullo scherzo. - Grande Fabrizio però il cortisone non ha fatto effetto. - prende una pausa. - Ragà ce ne vorrebbe. Ragazzi purtroppo mi sono fregato perchè a Firenze in pratica mi porto dietro questa tosse da Catania che mi ha praticamente logorato le corde vocali e la trachea, poi a Firenze ho voluto ugualmente suonare per la mia testardaggine, sotto cortisone, e lì mi sono fregato definitivamente. Ho insistito per venire qui, oggi ho preso altro cortisone però vi regalerei un concerto insomma non dei migliori secondo me. - e intanto si siede su una delle casse. - Quindi io me ne frego quasi totalmente della mia salute però mi dispiace per voi che avete pagato il biglietto neanche troppo leggero, quindi vi prometto che recupereremo il concerto a breve in questi giorni. Mi prenderò 5 o 6 sei giorni di pausa, molto probabilmente sposteremo anche Bologna e forse anche Torino così me ne sto un po' a casa e mi faccio la cura e riprendiamo da settimana prossima. - prende un breve paura. - Perchè non riesco proprio a cantare, mi esce la voce e non so che fare, sono venuto a dirvelo in faccia perchè chi mi segue da tempo sa quanto io ci tenga a stare qui sul palco per voi a fare i concerti ma stasera proprio non c'è la faccio quindi niente. Penso che domani o dopo domani al massimo vi diremo la nuova data, siamo qui con il promoter, con il dottore, con Friends and partners stavamo qui dietro, domani massimo dopo domani vi comunicheremo la nuova data, chi volesse farsi rimborsare il biglietto può farlo tranquillamente. Chi vuol venire a vedere il prossimo concerto vi prometto che sarà memorabile perchè io su queste cose poi mi ci incazzo. - si alza dalla cassa iniziando a tossire per mettersi nuovamente davanti all'asta del microfono segno che ha quasi concluso il suo discorso. - Mi dispiace. - e riconosco il suo tono e mi viene quasi da piangere ma devo trattenermi, sono qui dietro le quinte con un senso di impotenza e di colpa che mi stanno schiacchiando a dir poco. Si alza un applauso da tutto il pubblico. - Grazie! - e intanto fissa nella mia direzione dove c'è anche Daniele che sta comunicando quando si pensa di recuperare la data. - Mi dicono che forse riusciamo a recuperare il 27. - e si avvicina nuovamente al bordo del palco. - Ciao amore. - e recupera il disegno che gli ha portato una bambina e qui una lacrima mi sfugge completamente. - Mi stanno dicendo che forse riusciamo a recuperare il 27 ma vi diamo conferma domani. Avrei voglia de cantà una canzone ma è mejo che non lo faccio se no tocca fermasse fino a Natale. Scusate, grazie! - di nuovo il pubblico applaude mentre sono tutti in piedi e lui si inchina prima di uscire.

Mi affretto a nascondere il mio reale stato d'animo, almeno io devo essere forte.

- Paolè va tutto bene? - mi domanda Roberto mentre entro nel camerino della band.

- Si, scusate avevo bisogno di due secondi o mando a fanculo il mio autocontrollo. - replico decisa.

- Sicura? -

- Si, ora vado da lui, ci vediamo dopo. - e faccio loro l'occhiolino,

- Dove eri finita? - mi domanda subito Fabrizio quando lo raggiungo in un camerino a dir poco affollato.

- Stavo parlando con i ragazzi. - dico io.

- Che te prende? -

- Niente, sto cercando di riorganizzare tutto. -

- Amore non me la bevo, non è niente. - mi fa sorridere la cosa che sta male, ha appena annullato un concerto eppure non gli posso raccontare cazzate.

- Non voglio parlarne ok? Io sono qui per pensare a te e prendermi cura di te, quindi non ti preoccupare per me. -

- Non attacca. - e mi trascina sul divanetto con lui.

Una lacrima cade di nuovo. - Mi dispiace, mi sento in colpa, stai male e io dovrei farti forza perchè so che stai male, sei incazzato e chissà che altro e io vorrei starti vicino e aiutarti a stare meglio. -

- Infatti me stai vicino me pare. - e mi sorride. - Pensavo annasse peggio invece non è annata così male, loro me hanno capito e ho avuto una splendida sensazione su quel palco con loro davanti a me. -

- Davvero? -

- Si e mo ce ne annamo in hotel e mi riprendo. -

- Riorganizzo tutto. -

- Tranquilla, ce sta tempo, devo pure annullà Radio Italia Live. -

- Tranquillo ce sta tempo. - lo riprendo io baciandolo.

- Se te contagio? -

- Correrò il rischio. -

- Paola? -

- Dimmi Fernando. - e mi alzo raggiungendolo.

- Ti occupi tu di tutto giusto? -

- Certo, risolvo tutto io. -

- Perfetto, mi raccomando Fabbri. - e gli stringe la mano lasciando il camerino.

- Perchè me sembrava un rimprovero? - mi chiede Fabrizio vestendosi.

- Perchè probabilmente lo era. - e alzo le spalle.

- Che dici? -

- Dico che stasera non sono stata per niente professionale, ho un ruolo da rispettare e non lo sto facendo, mi sto comportando più da tua compagna e forse da tuo staff che da esterna per dirigere il tour e gli interessi dell'agenzia. -

- Te stai a rimproverò 'n po troppo me pare, non essè sempre così dura co' te stessa te prego. -

- Ci provo. -

- Se te crea problemi sai bene che puoi lavorà nello staff mio anzi molto mejo. -

- Ora non pensiamoci ok? - domando io.

- Va bene. -

E una volta pronti raggiungiamo l'auto pronti a tornare in hotel.

La prima cosa che deve fare Fabrizio è mangiare, ha bisogno di recuperare le forze perchè il cortisone butta a terra un sacco.

Siamo al ristorante tutti insieme anche con la band, i ragazzi hanno deciso di partire subito domani mattina perchè hanno degli impegni a Roma.

- Noi che facciamo? - domando ai manager e più stretti collaboratori di Fabrizio.

- Fabrizio lunedi c'ha na visita da Fussi. -

Sorrido. - Penso che sia perfetto. -

- Perchè 'o conosci pure tu? - mi chiede lui.

- Ovvio, è il foniatra della Pausini, mi pare ovvio che lo conosco e non solo perchè ho lavorato con lei. - specifico io.

- Giusto. - e mi sorride divertito.

- E quindi io forse è meglio se torno a Roma. - dico pensando a quanto lavoro devo fare per riorganizzare Brescia e Bologna.

- No, tu me devi accompagnà capito? - mi chiede Fabrizio.

- Non fare il bambino, sai che ho il lavoro e Fernando si aspetta che io sia al mio posto in ufficio per organizzare nuovamente tutto. -

- Penso che tu possa organizzà pure vicino a me, anzi molto mejo perchè io c'ho bisogno de te. - e mi guarda disperato.

Capisco cosa intende. - Va bene, sarò al tuo fianco. - e gli sorrido.

- Grazie tante pe' lo sforzo. - ribatte lui ma non c'è molta ironia nella sua frase.

So che in questo momento è nervoso e frustrato, non avrebbe mai voluto annullare il concerto stasera e anche i prossimi quindi capisco il suo stato d'animo ma anche lui dovrebbe capire che in questo caso io non sono solamente la sua compagna e che i miei superiori si aspettano massima professionalità da me.

- Per Torino che avete deciso? - domando poi.

- Decidiamo dopo la visita. - mi dice Daniele.

- Va bene. - e sospiro. - Sono un po' stanca quindi meglio se vado. -

A tavola ormai si respira un'aria tesa dopo la frase di Fabrizio nei miei confronti tanto che anche la band ha smesso di scherzare.


#Fabrizio POV

Paola è salita in stanza e i ragazzi mi fissano.

- Che ve prende? - domando io risentito.

- No, che te prende a te. - replica Daniele. - Sappiamo che stai incazzato pe' aver dovuto annullà tutto stasera ma non te la puoi pija con lei. -

- 'o so. -

- Per fortuna che 'o sai. - mi dice Claudio. - E' venuta in camerino da noi per nascondere che stava a piagne perchè non se voleva fà vedè da te, perchè doveva essè lei quella forte per tutti e due. - aggiunge poi il maestro.

- Me ne so accorto subito che qualcosa non andava infatti. - replico io risentito.

- E hai anche visto come è stata ripresa dai suoi superiori vero? - mi chiede anche Luca.

- Già. - e sospiro. - So' 'n coglione. - aggiungo poi. - Ho pensato solo a me. -

- Non devi dirlo a noi ma a lei. -

Annuisco e saluto i ragazzi dirigendomi velocemente verso l'ascensore per poi raggiungere la nostra camera.

L'ultima cosa che serve è tensione e litigio tra di noi per cui cercherò di chiarire con Paola, io ho bisogno di lei vicino a me e penso valga lo stesso per lei.

Apro la porta con la card magnetica e lei è già stesa a letto.

- Possiamo parlà? -

- Di cosa? - domanda appoggiandosi contro la testiera del letto ed incrociando le braccia al petto come una bambina imbronciata e la cosa mi fa sorridere parecchio.

- De quello che è successo stasera, tu non devi fa la forte per me. -

- Io voglio starti vicino questo devi capirlo, a volte mi prendono i momenti di fragilità e quello non era il momento adatto per essere fragile, tu hai bisogno di me al massimo delle mia capacità. -

- Io c'ho bisogno de te punto, non serve che tu faccia la forte, puoi anche crollà. -

- E che facciamo crolliamo in due? -

- Si cade e ce se rialza. -

Paola annuisce.

- Che c'hai? - le chiedo perchè la sua espressione non è minimamente cambiata.

- C'ho che devi capire le cose Fabbrì, io farò sempre di tutto per starti vicino però non puoi pretendere che io non mi presento in ufficio perchè sarebbe un suicidio. Il mio contratto non è ancora definitivo e già stasera il mio comportamento non è stato professionale, sai che sono stati chiari con noi fin dall'inizio e io sto mettendo tutto a dura prova. -

- E quindi è più importante quel contratto de me? Di nuovo? - domando io incazzato.

- Non ho detto questo. -

- Se te continua a rompè a soluzione a trovamo. -

- Ah si? Lavorare per te giusto? -

- Perchè sembra che sta proposta te faccia schifo? - domando alzando la voce cosa che non dovrei fare.

- Non gridare. - mi ammonisce Paola. - Vuoi peggiorare la tua condizione? -

- Come se te ne fregasse qualcosa. - replico andando in bagno.

- Certo che me ne frega. -

- Per te il tour è solo lavoro? -

- Ma sei coglione per caso? Sai che non mi sono messa con te per avere questo lavoro, l'ho ottenuto con le mie forze e voglio farlo al massimo. Per me tu sei casa, e per me questo tour è amore e non solo lavoro.-

- Ecco. - e mi volto. - E tu devì capì che io sto male e so ipocondriaco e sto a uscì di matto perchè non vojo annullà il tour. -

- Recupererai. - e si alza raggiungendomi sulla porta del bagno. - Io ti prometto che lunedì sarò al tuo fianco, costi quel che costi. - e mi bacia. - A costo di perdere il lavoro ma io per te ci sono perchè per me il tour non è lavoro. -

- Scusa. - e l'abbraccio. - E' che te vorrei sempre co' me. -

- E ci sarò. -

- Davvero? -

- Te lo giuro, non voglio più litigare. So di cosa hai bisogno e capisco il momento che stai passando. -

- E io dovrei capì de più te c'hanno ragione i ragazzi. -

- Quindi fammi capire vuoi continuare a litigare? - mi domanda Paola divertita.

- Mmm non saprei. -

- Basta che non alzi la voce e si può fare anche perchè il bello di litigare sai quale è? - mi chiede Paola.

- No quale? - domando divertito anche se penso di aver perfettamente compreso dove voglia andare a parare la mia donna.

- Fare la pace. -

- Sesso riparatore? - le chiedo sorridendo maliziosamente.

- Ebbene si. - e ridacchia mentre porta le sue braccia intorno al mio collo per poi baciarmi nuovamente.

- Piccolè penso sia meglio andà a letto perchè il cortisone m'ha distrutto e non ce la faccio a farlo in qualche posto che non sia il letto. -

- A me va benissimo anche il letto. - e approfondisce leggermente il bacio mentre la temperatura si fa sempre più alta.


* Buon sabato e buon fine settimana bella gente, come state? Spero ovviamente tutto bene, come ormai consuetudine eccomi con il nuovo aggiornamento. Ormai Paola e Fabrizio sempre più rodati, litigano e fanno pace, dite che arriveranno interi a fine tour? Attendo con ansia i vostri commenti, grazie mille come sempre a chi legge, vota e commenta. Al prossimo aggiornamento! * 

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