Ogni secondo

By laragazzadelcieloblu

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Nuova città, nuova casa, nuova scuola, nuovi amici, nuova vita. Addison va incontro a tutto questo cercando d... More

1. Addio
2. Welcome to Santa monica
3. Primo Giorno
4. Mensa
5. Nuove conoscenze
6. Beach volley
7. Ginnastica e verbi
8. L'uomo della terza ora
9. Chimica e inviti
10. Pre festa
11. Figure di merda
12. Sette minuti
13. Pancake, "quello" e baci
14. Le feste il lunedì sera
15. Ricordi e fratelli stronzi
16. Baci rubati
17. Calci dolorosi
18. Spiaggia e docce
19. Rivelazioni e falò
20. "Io amo le risse"
21. Amici gay e hockey
22. Dov'è il bagno?
23. Acqua inaspettata
24. Guerra
25. Cambiamenti
26. Amiche e ricerche
27. Elio
28. Litigate
29. Bei modi per fare pace
30. Campione di olimpiadi
31. Febbre e freddure
32. Déjà vu
33. Passaggi
34. Biglietti e punizioni
35. Partita noiosa
36. Gelosia
37. Labbra appiccicose
38."Ti stai ******** mio fratello?"
39. Giochi da bordello
40. Allenamenti e ricordi dolorosi
41. Amatriciana
42. Colpo di scena
43. Mr. Sono un figo e so di esserlo
44. Mi piacciono solo le bionde
45. Fruttivendoli e cibo cinese
46. Ben Qualcosa
47. Venice beach
48. Nessuno lo deve sapere
49. Messaggi senza risposta
50. Baci e vigilie
51. Buon compleanno
52. Moon park
53. Video por*o in diretta
54. Segreti svelati
55. Mi sono proprio persa
56. Patti e sveltine
57. Ora siete anche fidanzati?
58. Ogni secondo
59. Ho urgente bisogno di te
61. Vasca
62. Amore e sincronie
63. Stasera rimango da Logan
64. Fanculo chi dice che avere un atleta come ragazzo non abbia vantaggi
65. Era una trappola vero?
66. Ho già detto che il coach ha un'aria che incute troppo terrore?
67. Perché le persone non riescono mai a non fare schifo?

60. Innamorato della vita

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By laragazzadelcieloblu

Alex's POV
Tre ore prima..

"Amico sei pronto?" Mi richiama Logan facendomi un sorriso d'incoraggiamento.
"Non credo sia possibile essere pronti a ciò che sta per accadere." Piagnucolo giocherellando con le maniche dalla mia maglietta.
"Dai, inspira e espira, andrà tutto bene." Si intromette anche Kevin.

"Non andrà tutto bene. La vita non è rosa e fiori come la fate sembrare voi."Brontolo stendendomi ancora sul letto.
"Dai amico alzati. Nessuno pensa che la vita sia facile, ma, prima affronti i tuoi genitori, meglio è." Mi sollecita Kevin.
"Io non ce la faccio, andate voi." Esclamo coprendomi il volto con le mani.
Probabilmente sembro un bambino, ma l'idea di andare a fare coming out con i miei genitori mi fa dannatamente paura.
Non stanno quasi mai a casa entrambi, essendo avvocati, l'ottanta per cento delle loro giornate lo passano o in tribunale o nei loro uffici, oggi però torneranno a casa tra meno di un'ora e Logan sta provando a convincermi che è il momento perfetto.

"Se vuoi io lo faccio, sarà divertente andare dai signori Walker a dirgli che hanno un figlio gay che ha troppa paura di affrontarli." Rimbecca Logan duramente.
"Fottiti."
"Amico lo faccio per te, se non lo fai ora come minimo la prossima possibilità la avrai tra un mesetto."
Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.

"Non essere esagerato." Sbotta Kevin per poi rivolgersi dolcemente a me.
"Capisco che sarà difficile ma credo tu sia pronto."
Logan ridacchia beccandosi un'occhiataccia da entrambi.
"Kevin non c'è bisogno che gli parli come se avesse cinque anni, è un ragazzo grande, grosso e vaccinato. È una situazione strana e difficile quella che dovrà affrontare ma lo conosco e scommetto che continuando così non si alzerà mai."
"Mi ricordate perché vi ho confessato di essere omosessuale?" Piagnucolo sentendo il suono di una risata trattenuta.

"Stronzo io l'ho scoperto mica me l'hai confessato."
Dovevo aspettarmelo.
"Logan credevo l'avessi superata."
"Non la supererò mai, io ti immaginavo come testimone di nozze e invece tu mi hai pugnalato alle spalle confessandolo a Kevin e non a me. Hai infranto il nostro codice." Borbotta facendomi sospirare.
Appoggio i palmi sul materasso e mi sollevo dal letto.

"Da quando abbiamo un codice?" Domando inarcando un sopracciglio.
"Da sempre, amico hai mai sentito parlare di codice fraterno? Tutti ne hanno uno." Ribatte ovvio.
Lo osservo in silenzio per qualche secondo per poi scoppiare a ridere.
Logan abbozza un sorriso mentre Kevin scuote la testa sconsolato.
"Sei un coglione." Ridacchio sotto i baffi.

"Lo so, adesso però mi sembra che tu sia abbastanza spensierato per portare fuori il tuo brutto culo da qui e parlare con i signori Walker." Dice facendo bloccare la mia risata in gola.
"Voi intanto cosa farete?" Sussurro vedendo Logan ghignare soddisfatto.
"Andremo a fare un giro e quando finisci potrai raggiungerci subito." Risponde Kevin afferrando le felpe posate sulle mie sedie.
"Buona fortuna amico." Mormora Kevin lasciandomi una pacca sulla spalla e uscendo dalla stanza.

"Non hai bisogno di fortuna Alex, conosco i tuoi genitori e a loro non cambierà un cazzo. Tra qualche anno sicuramente lo stato renderà legali le adozioni gay e avranno anche dei bei nipotini... cosa vogliono di più?" Sorrido e sento gli occhi diventare lucidi.
Perché ho voglia di piangere?

Logan sembra capire le mie emozioni perché vedo un lampo di terrore solcargli gli occhi.
Prima che me ne renda conto mi ritrovo stretto in un abbraccio esitante.
Conosco Logan praticamente da sempre e so quanto sia riluttante nell'esternare le sue emozioni, proprio per questo rimango ancora più stordito quando sussurra un veloce 'ti voglio bene'.
Quando si stacca da me sono ancora scioccato e lo noto grattarsi il mento a disagio.
"Ti voglio bene anche io Log." Mormoro dopo qualche istante facendo un sorriso dolce.

"Non vorrei interrompere il momento strappalacrime ma i tuoi genitori sono appena tornati a casa." Sbotta Kevin facendomi sussultare.
Ogni briciola di felicità che c'era all'interno del mio corpo scivola via, lasciando al suo posto una forte ansia.
"È ora." Proclama Logan lasciandomi un'altra pacca sulla spalla.
"Scrivici quando finisci." Si raccomanda invece Kevin.
Entrambi percorrono poi il corridoio arrivando fino alle scale e scendendole.

Probabilmente incontrano i miei genitori perché sento sin da qua mio padre schiamazzare ad una stupida battuta di Logan sul suo completo lavorativo.
Quel ragazzo ha un talento davvero particolare: riesce ad ammaliare qualunque genitore in circolazione, non che con le ragazze sia molto diverso.
Addison è stata davvero una sorpresa, per quanto Logan possa sembrare estroverso ho sempre sospettato che nessuno lo conoscesse davvero, sin da piccolo lascia trapelare da se stesso ciò che vuole, caratteristica che si è amplificata dopo la morta di sua madre.
Con Addison però sembra diverso, come se le avesse completamente donato il cuore e le emozioni.
Se non è amore questo non so quale altro possa essere.

"Alex, tesoro, quando la smetterai di usare questa casa come un albergo? Va bene invitare i tuoi amici, ma almeno se cucinate qualcosa poi dovete pulire. Il ripiano della cucina è intriso di un liquido giallastro con un odore nauseante." Mi intercetta subito mia madre interrompendo i miei pensieri e lasciandomi un dolce bacio sulla fronte.
Sento mio padre ridacchiare alle sue spalle e sorrido.
"Scusa mamma, dopo pulisco." Rispondo facendole alzare gli occhi al cielo.

"Chissà perchè questa frase non mi è nuova, lo dici sempre e alla fine non te ne occupi mai." Borbotta piegandosi per sfilarsi le scarpe con il tacco dai piedi.
Quei così devono essere super scomodi.
"Sempre meglio di papà, lui nemmeno dice 'dopo'." Mi prendo gioco di mio padre facendolo assumere un'aria offesa.
"Come osi? Non mettermi in mezzo, io sono il padre." Replica lui.
Il rapporto tra me e i miei genitori è sempre stato ottimo, poca presenza a parte.

Gli voglio un bene dell'anima e si sono sempre fatti il culo per me, in più hanno una mentalità davvero molto aperta, lo dimostra il fatto che mia madre mi ha beccato in bagno a farmi una sega quando avevo tredici anni e ha tirato nuovamente fuori l'argomento la sera stessa a cena davanti ad una pizza.
Mio padre sputò l'acqua che stava bevendo e mi prese per il culo per i mesi seguenti, ancora oggi certe volte si lascia andare in qualche battuta.

"Io sono più bravo a hockey." Mi vanto inarcando un sopracciglio.
"Io sono più bravo a basket." Replica.
"Io corro più veloce."
"Io so stare più tempo appeso alla sbarra."
"Grazie al cazzo, sei alto la metà di me." Mi lamento facendo ridere mia madre.
"Un giorno smetterete mai di fare la battaglia all'uomo più macho?" Domanda sempre lei già conscia della risposta che arriva qualche secondo dopo con un sonoro no.

"Uomini." Proclama prima di sospirare e avviarsi verso la loro stanza.
"Mamma." La richiamo facendola bloccare con la mano stretta intorno alla maniglia.
"Dimmi tesoro."
"Potete venire in camera mia?" Sussurro facendo un cenno con la testa verso la porta alle mie spalle.

Entrambi rimangono spaesati e si scambiano un'occhiata confusa.
"Perché dovremmo venire in camera tua? Tutto ok? Oddio, ma sbaglio o sei pallido?" Si allarma subito lasciando la maniglia e riavvicinandosi a me.
"Vincent? Credo che Alex sia pallido."
Strilla poi chiamando mio padre.
"Calmati Claire, sei troppo apprensiva."
Mugugna lui.

"Sto bene, vorrei solo parlarvi un attimo se possibile." Chiedo trattenendo il respiro finché entrambi non annuiscono incerti.
Entriamo tutti nella stanza e gli faccio cenno di sedersi sul mio letto.
Gli occhi verdi di mia madre mi squadrano preoccupati e a me sembra di non riuscire a respirare.
"Non ce la posso fare." Piagnucolo voltandomi verso il muro per sfuggire ai loro occhi.
"Alex cosa succede?" Domanda mio padre razionalmente.
Stringo i pugni e apro la bocca, non riuscendo però a pronunciare niente.
"È successo qualcosa a scuola? L'ultima volta che avevo controllato i tuoi voti erano ottimi." Chiede ancora mio padre.

Mi schiarisco la gola e stavolta riesco a pronunciare un veloce no, voltandomi un'altra volta verso di loro.
"Papà ti ricordi della serie che abbiamo visto insieme l'anno scorso: glee?" Chiedo dopo un lampo di genio.
"Quella con i ragazzi che cantavano ventiquattr'ore su ventiquattro?" Domanda assottigliando gli occhi.
"Esattamente." Confermo.

"Ti ricordi chi era il mio personaggio preferito?" Chiedo facendolo annuire.
"Quel ragazzo gay che aveva la voce di una femmina, giusto? Dicevi che era cazzuto perché non aveva paura di esprimersi."
Premo le labbra una contro l'altra, appiattendole.
"Credo che sia arrivato il momento che io inizi ad esprimermi." Sussurro puntando i miei occhi nei suoi in un lampo di coraggio.

Lui spalanca la bocca e sembra boccheggiare.
"Che sta succedendo?" Domanda mia madre confusa.
Non riesco ad aprire bocca e ci pensa mio padre, lanciandomi inconsapevolmente una pugnalata al cuore
"Credo che nostro figlio ci stia dicendo che è frocio" Asserisce.
Chiudo gli occhi per un secondo sentendo gli occhi pizzicare per le lacrime trattenute.

"Sei gay Alex?" Ripete mia madre controllando di più le sue parole.
Annuisco riaprendo gli occhi.
"Com'è successo? Casa nostra è sempre stata piena di ragazze, tue e dei tuoi amici." Esclama papà.
"Non è una cosa che succede papà, mi sono solo reso conto di preferire i ragazzi alle ragazze." Replico sulla difensiva.
"E quindi da adesso niente più patate? Wow questo è tanto da assimilare." Ridacchia provando a smorzare la tensione.
È sempre stato così, affronta tutte le situazioni che gli stanno strette con battute, sarcasmo e finto menefreghismo.
"Mamma?" La richiamo osservandola.
Il suo sguardo è perso nel vuoto e la fronte è solcata da piccole rughe preoccupate.
"Se hai paura per i tuoi nipoti io e il mio futuro m-marito li prenderemo in adozione, sarai un po' come la loro mamma." Balbetto.

"Questa situazione è qualcosa di più grande di te.. sai quant'è difficile il mondo per quelli che hanno intrapreso le tue stesse scelte? Le persone si sentono a disagio per ciò che è diverso e tu in questo momento sei diverso dalle persone convenzionali. In più concordo con tuo padre, non per la parte delle patate ovviamente, è così inaspettato. "
Trattengo il respiro e abbasso lo sguardo.
"Quella che hai appena descritto è omofobia mamma e soffocando ciò che provo non farò altro che alimentarla. Sai perché le persone considerano i gay diversi? Semplicemente perché non sono abituati a vederli, essere gay o frocio come dice papà- mi lancia un'occhiata di scuse- non è un difetto, è solo una stupida preferenza sessuale. Come quando a te la parrucchiera ti domanda se i capelli preferisci tingerteli biondi o castani chiari, non sarebbe ingiusto se tutte le persone ti giudicassero per uno stupido colore di capelli?" Quasi urlo.
Mamma pare riflettere su quello che ho detto alla fine si posa le mani sugli occhi sconsolata.

"Io voglio solo il tuo bene Alex, se tu sei felice così io lo accetto." Annuncia poi alla fine.
Annuisco abbozzando un mezzo sorriso e poi punto lo sguardo su papà.
"Tu?" Mi rivolgo a lui.
"All'università per una scommessa ho dovuto baciare un mio compagno di basket ad una festa. È stato dannatamente schifoso, per esserti accorto di preferire la banana devi aver trovato un baciatore molto bravo." Esclama facendomi ridacchiare.
"Non è male." Sussurro mentre sento le guance arrossarmisi.
Sto fottutamente arrossendo. Dio, Jake mi ha proprio fregato.

"Spero solamente che non siano Jonathan, Kevin o Logan perché dormono qui regolamentante e l'idea di te mentre.. blah." Mugugna scuotendo la testa come per scacciare i suoi pensieri.
"Nessuno di loro, devo raggiungerli adesso però." Esclamo avvicinandomi al mio letto e sedendomi esattamente in mezzo si miei genitori.
Entrambi si girano nella mia direzione e io appiattisco le labbra a disagio.
Probabilmente fanno un accordo silenzioso perché in contemporanea mi stringono le mani e io trattengo il respiro.

"Noi ci saremo, lo sai questo? Ti sosterremo sempre." Mormora mia madre con voce rotta.
"Grazie per essere dei genitori così bravi." Esclamo stringendo le loro mani tra le mie.
"Grazie a te di renderci così fieri ogni giorno Alex." Pronuncia mio padre sorprendendomi.

"Vi dispiace se esco adesso?"
Chiedo il permesso nonostante sia praticamente inutile perché conoscendoli diranno sicuramente di si.
"Vai tranquillo." Acconsente mia madre.
Mi alzo i piedi e, dopo un cenno del capo a papà e un bacio sulla dolce guancia di mamma, esco dalla stanza.

Sulle scale mie fermo ed estraggo il cellulare dalla tasca.
Voglio un mondo di bene ai miei amici, sono come i fratelli che non ho mai avuto.
Per questo apro subito la chat di gruppo mia, di Jonathan, di Logan e di Kevin.

Io
Ragazzi è andato tutto liscio come l'olio. Devo fare un'ultima cosa.. non so se riusciamo a vederci stasera.

Logan
Ok vado da Addison:)

Alzo gli occhi al cielo sogghignando.

Jonathan
Cosa è andato liscio come l'olio? Avevate intenzione di andare a rimorchiare senza di me? Teste di vagina.

Rido sia della sua confusione sia del suo nuovo insulto.
Non so quando abbia iniziato ma da un mesetto a questa parte lo ripete costantemente.
Gli devo raccontare così tante cose.
Rinfilo in telefono in tasca e percorro velocemente le scale, sentendo l'adrenalina scorrermi nelle vene.
Ora però è arrivato il mio momento,
adesso o mai più.

~~~~~~~~~~~~~~~

"Tu sei completamente impazzito." Esordisce Jake come prima frase.
Ansimo per lo sforzo e con un'ultimo balzo entro nella stanza.
Volevo ricreare uno di quei vecchi film romantici arrampicandomi fino alla finestra della camera di Jake.
Sfortunatamente l'unica cosa che ho guadagnato sono le mie ginocchia sbucciate e lo sguardo torvo di un moretto dagli occhi azzurri terribilmente carino.

"Non mi dai un abbraccio di benvenuto?" Esclamo provando a stemperare la tensione.
Jake però rimane immobile come un blocco di ghiaccio e io sento il cuore sprofondarmi.
"Te lo ficco su per il culo l'abbraccio di benvenuto." Risponde dopo un po'.
"Scusami." Piagnucolo facendogli scuotere la testa accompagnato da un ghigno.
"Per cosa esattamente? Per essere andato con un'altro oppure per avermi ignorato dopo che l'ho scoperto?" Mi attacca polemico.
Sono consapevole di meritarmi il suo atteggiamento ma in fondo speravo che fosse più facile.
Fa male vedere Jake con questa maschera di freddezza, non riconosco quasi il mio ragazzo.

"Ethan è stata la più grande cazzata della mia vita, ma non ti ho mai ignorato. Ero e sono terrorizzato all'idea che tu mi possa non volere più." Piagnucolo.
Lui invece si lascia andare ad una risata amara.
"Il problema qua non sta nel fatto che io non ti voglia più, quella è un'ovvietà. Io ti odio con tutto il cuore Alex, tutto il rispetto che avevo per te è scomparso."

"Ti prego non dire così." Le lacrime mi pungono gli occhi.
Perché ho pensato che sarebbe stato così facile?
"Non sono in dovere di farti favori." Ribatte secco.
"Ho fatto coming out con i miei genitori solo per te." Dico sperando di riuscire a rabbonirlo in questo modo.

Se possibile i suoi occhi si scuriscono ancora e irrigidisce la mascella.
"Cosa cazzo hai fatto?" Quasi urla.
"Ho fatto coming out per te." Ripeto sussurrando.
"Che cos'hai nel cervello? Se mio padre viene a sapere che sei- abbassa la voce- gay, non ti farà mai più entrare in questa casa." Risponde e per la prima volta da quando sono qui i suoi occhi lasciano trapelare un'emozione: preoccupazione.
È preoccupato di non potermi più vedere, questo significa che ho ancora qualche possibilità.

"Troveremo un modo Jake." Ora arriva il pezzo forte.
"Sono innamorato di te." Rivelo lasciandolo sbalordito.
"Esci da casa mia." Ribatte dopo qualche istante.
"Nono Jake non farmi questo ti prego, ti amo ok? Ti amo così tanto." Mugugno avvicinandomi a lui.
Le sue mani tremano mentre mi fa cenno di allontanarmi.
"Tu stai mentendo, non puoi esserti innamorato di me e io non posso farlo di te. Non può accadere, è sbagliato." Esordisce lasciandomi stordito.
"Tu ti stai innamorando di me?" Domando speranzoso.

"N-no, io t-ti odio." Balbetta avvicinandosi alla porta della sua stanza.
La preoccupazione scivola via dalla mia mente sostituita da cruda speranza.
In pochi passi raggiungo la porta dietro di lui e gli afferro il polso, tirandolo verso di me.
Lascio scontrare le nostre labbra e lui per qualche istante oppone resistenza, riempendo il mio petto di pugni.
Poi però si arrende e le sue mani si attorcigliano intorno alla mia maglia, come se fossi la sua ancora di salvezza.
Ed è carina come cosa perché mentre lascio entrare in contatto le nostre lingue mi accorgo che lui è davvero la mia ancora di salvezza.

~~~~~~~~~~~~~~

Logan's pov
"Ne vuole un altro." Dico al barista indicando Kevin al mio fianco.
Il ragazzo dietro il bancone sorride, riempendo ancora un bicchierino con il solito liquido trasparente.
"Dio mi sta scoppiando la testa." Si lamenta Kevin facendomi ridacchiare.
"Bere ti fa bene." Replico passandogli il bicchiere.
Stiamo in un pub sulla promenade da due ore, più precisamente da quando siamo usciti da casa di Alex per permettergli di parlare con i suoi genitori.
Fortunatamente credo che sia andato tutto bene, Alex ci ha mandato un messaggio positivo un quarto d'ora fa.

"E perché tu non hai ancora preso niente se non una birra artigianale che è ancora per metà nel bicchiere?" Biascica Kevin scolandosi la vodka.

"Perché questa birra fa schifo, non riesco proprio a berla. È calda e sgasata." Spiego osservando il boccale davanti a me.
"Le birre artigianali fanno sempre schifo, perché l'hai ordinata?"
"Perché dopo devo andare da Addison e in caso voglia fare qualcosa non vorrei aver bisogno di viagra, sai com'è." Inarco le sopracciglia.
"Sei proprio uno stronzo sai? Non c'è bisogno di rinfacciarmi costantemente che lei è tua. Se stai con lei per questo puoi anche lasciarla." Borbotta facendo un'altro segno al barista.

"È ora?" Domando.
"Cosa?"
"È questo il momento in cui tu mi tiri un pugno per non averti preso in considerazione provandoci con Addison e io ricambio incazzato consapevole che fai pensieri impuri sulla mia ragazza?" Chiedo sorridendo sarcastico.
"Non ho pensieri impuri sulla tua ragazza." Grugnisce scolandosi l'altro bicchierino.
"Dimmi che non ti sei masturbato pensando a lei o inclusa in un sogno erotico quest'ultimo mese." Dico sapendo che sará facile capire se è sincero visto l'alcol.
"Amico non ti puoi incazzare, cosa dovrebbe fare sennò Brad Pitt? Credo che qualunque uomo dotato di cazzo si sia masturbato almeno una volta pensando ad Angelina.. maleficent da piccolo mi ha sempre eccitato." Ridacchia anche dopo aver detto questa perla.
"Tu sei malato cazzo."
"Guarda che anche le ragazze lo fanno eh. Chissà quante volte l'avrà fatto Addison pensando magari a quel coglione con addominali ed occhi azzurri. Zack Ifron? Efron? Qualcosa del genere." Biascica.

"Ti ricordi quando ti ho detto che bere fa bene? Ecco mi sbagliavo." Sbotto afferrando l'ultimo bicchiere restante e facendolo scivolare dall'altra parte del bancone.
"E comunque ciò che fa Addison ormai non sono fatti tuoi." Aggiungo.
"Sfortunatamente non lo sono mai stati." Mormora afflitto.
A disagio gli poso la mano sulla spalla.
"Hai sentito di Katrin?" Chiede poi. Scuoto la testa e lui sospira.
"Si é messa con il più piccolo degli Hudson, Chris mi pare."
"Chris è un coglione immaturo, sarebbe stata meglio con te." Lo sostengo grugnendo.

Vorrei aggiungere altro ma il mio cellulare inizia a squillare.
Lo estraggo velocemente aspettandomi di vedere il nome di Addison sulla schermata, invece appare 'Alex' in grassetto.
"Ei amico? Tutto ok?" Domando rispondendo alla chiamata.
Dall'altro capo del telefono è tutto silenzioso finché non mi pare di sentire qualche singhiozzo.
"Oi Alex, dimmi dove sei e ti raggiungiamo subito." Annuncio dando un pugno sulla spalla di Kevin per farlo voltare nella mia direzione.
"I-io non lo s-so. Logan è successo un c-casino." Risponde con voce rotta. Ora ho la sicurezza che abbia pianto.
"Mandami la tua posizione su whatsapp, passiamo a prenderti." Esordisco alzandomi in piedi e avvicinandomi al bancone.
Mentre sento Alex trattenere singhiozzi pago velocemente i drink e poi tiro fuori le chiavi.
"Muovi il culo Kevin." Lo sollecito vedendolo barcollare verso di me.

"Amico dieci minuti massimo e siamo da te." Gli dico per poi chiudere la chiamata.
Mando un veloce messaggio ad Addison che rimane non letto facendomi sbuffare.
"Muovi il culo Logan." Mi fa il verso Kevin.
Alzo gli occhi al cielo e lo raggiungo, superandolo.
Per non farlo rimanere troppo indietro però gli agguanto il polso finché non arriviamo alla mia macchina.
Appena salito in macchina scrivo ad Addison un secondo messaggio e poi apro il navigatore.

~~~~~~~~~~~~~~~~~

"Eccolo." Urla Kevin indicando una macchia nera al bordo della strada.
Percorro la centinaia di metri che ci separano e poi fermo la macchina incurante delle persone dietro di me.
Alex é rannicchiato sul marcia piede con la testa seppellita da un groviglio di braccia e gambe.
"Alex?" Lo richiama Kevin dolcemente.
Lui alza lentamente lo sguardo puntando i suoi occhi rossi e lucidi sulle nostre persone.

"Che é successo?" Gli chiedo piegandomi per arrivare alla sua altezza.
"Avevo fatto pace con Jake, stavamo a letto tranquilli e p-poi-'''
"Poi?" lo sollecito facendogli produrre uno strano suono gutturale.
"Poi è entrato Warren." Sussurra dopo qualche secondo.
"Oh porco cazzo." Esclama Kevin.
Warren moon, il padre di Jake, è uno dei più grandi giocatori di football di tutti i tempi, una vera e propria Superstar che nella sua vita non è mai riuscito a fare bene il suo lavoro di padre.
Menomale che la moglie un po' compensa sennò non ho idea di dove Jake sarebbe adesso.

"Come ha reagito?" Chiedo stringendo i pugni.
"Ha iniziato a urlare e mi ha buttato fuori di casa. Secondo voi Jake ora mi odierà?Probabilmente non lo scoprirò nemmeno perché Warren non me lo farà più vedere. Sapete quanto è difficile il loro rapporto ed io l'ho appena reso ancora più complicato." Piagnucola e Kevin sposta lo sguardo esitante su di me.
"Pub?"Propongo interrompendo il silenzio.
"Si, ho dannatamente voglia di ubriacarmi." Acconsente Alex.
Ci dirigiamo verso la mia auto e scrivo l'ennesimo messaggio ad Addison.
Dov'e finita?
Sta bene?

~~~~~~~~~~~~

"Oh finalmente."Esclamo vedendo Addison entrare dalla porta del locale.
Mi faccio strada tra i tanti tavoli e appena ci troviamo davanti la prendo tra le mie braccia.
"Mi sei mancato." Sussurra sul mio collo.
"Anche tu piccola" le dico inspirando il suo profumo.
"Come sta Alex?" Chiede staccandosi leggermente da me.
"Sta. Per ora non fa altro che bere." Le rispondo mentre inizio a giocare con le punte dei suoi capelli.
"Mi dispiace tanto, spero che anche Jake stia bene." Mormora facendomi sorridere.
È così bella.

"Com'è andata con Olive?" Le domando.
"Abbiamo parlato di te, di Jaden e del fatto che non abbiamo ancora fatto sesso." Racconta arrossendo mentre sussurra l'ultima parte.
Quella parola pronunciata dalle sue labbra morbide e carnose smuove qualcosa dentro di me, qualcosa di grosso per intenderci.

"Con me o con Jaden?" Chiedo facendola ridere.
"Con te, cretino." Mi insulta facendomi ridacchiare.
"Se vuoi possiamo rimediare." Esordisco facendo scivolare le mie mani un po' più in basso, verso la curva pronunciata del suo fondoschiena.
I suoi occhi si scuriscono e mi sto avvicinando per baciarla quando uno schiarimento di gola ci fa voltare.

Kevin ci guarda con evidente rammarico negli occhi e poi si schiarisce nuovamente la gola.
"Che c'è?" Domando scontroso.
So di essere un amico di merda ma mi da fastidio il fatto che lui provi qualcosa per Addison, nonostante sia arrivato per primo.
È un comportamento da coglione il mio, ma non mi sono mai dato la possibilità di provare con qualcuna ciò che ora sto provando per lei e non ho assolutamente intenzione di perderla.
Nè per Kevin nè per Jason nè per chiunque altro.

"State dando spettacolo e non credo sia giusto per Alex comportarvi da coppietta felice visto ciò che è successo." Esclama facendomi stringere i pugni.
"Oddio scusaci Kev hai ragione." Ci giustifica Addison prima che io possa insultarlo pesantemente.
Noto Addison guardarsi intorno e poi dirigersi a passo svelto verso Alex che sta seduto all'angolo del pub.

"Questa me la paghi cara." Sussurro a Kevin mentre mi passa accanto, facendolo ridacchiare.
Anche io abbozzo un sorriso e finalmente arriviamo al tavolo.
Alex e Addison confabulano all'angolino gesticolando e si interrompono appena arriviamo.
Prendo posto su una sedia davanti a loro e Kevin fa lo stesso in quella accanto.

"Addison devo dirti una cosa importante vieni un attimo." Le dico facendole assumere un'espressione sorpresa.
Guarda esitante gli altri due ragazzi al tavolo e poi si alza lentamente.
Appena mi si avvicina le afferro la vita e la poso sulle mie gambe, facendole emettere un gemito sorpreso.
"Alex perdonami se questa scena ti fa male ma quando tu farai pace con Jake, perché lo farai, lui si siederà su di te 24h su ventiquattro, adesso però voglio avere la mia ragazza su di me. Ti voglio bene, ora potete continuare a parlare."
Spiego ricevendo uno schiaffo sulla nuca da Addison.
"Logan." Mi richiama avendo  le guance bollenti.

Alex scoppia a ridere e anche Kevin lo segue con una leggera risata.
Amo la mia vita.
Quasi quanto amo la ragazza sopra di me.

🦋🦋🦋🦋🦄🦋🦄🦋🦋🦄🦄🦄🦄🦄🦄🦋🦋🦋🦋🦋🦋
Ehilà! Se siete ancora qua meritate una vera e propria medaglia🏅❤️
Questo capitolo è lunghissimo e credo che per voi sia stato terribilmente noioso ma.. non potevo evitarvelo:(

Scusatemi per le mie lunghe assenza ma non posso promettervi che andrà meglio.. sto studiando per prendere il brevetto sub e mi occupa un sacco di tempo sfortunatamente..

Spero che non vi siate completamente dimenticati della mia storia:)
Grazie mille per aver letto, scusate per tutti gli errori che sicuramente ci saranno.. VI AMO
-Azzu💕

P.s. Ogni secondo è arrivato a 172k grazie mille🥺❤️

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