Let Me Get Lost In You [TaeKo...

Da Hananami77

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''«Taehyung non può sposare il figlio di Jeon. Ho sentito troppe cose poco rassicuranti sul suo conto, non po... Altro

Personaggi+Introduzione
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#Special: [Biscotti in incognito]
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[Special 3#] Buon compleanno, hyung!
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~Epilogo~
LMGLIY - FAQ

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Da Hananami77

Erano passati dieci minuti abbondanti da quando aveva stretto Jungkook tra le braccia, e quello non aveva ancora rialzato il volto dal suo petto. Al contrario, aveva piccoli sobbalzi che preoccuparono Taehyung più di quanto si aspettasse.

Alzò il capo e sentì Jungkook stringersi a lui ancora di più, un po' come se avesse paura lo sradicassero via.

«Koo, cosa c'è che non va?» sussurrò con le sopracciglia aggrottate, sentendosi terribilmente in colpa.

Avrebbe forse dovuto fermare il principe dal fare tutto quello che avevano fatto? Forse aveva sbagliato e non avrebbe dovuto spingerlo a...

Sentì il senso di colpa stringergli il petto e afferrò Jungkook per le spalle solo per potersi mettere seduto e guardare l'altro in viso. Come vide le lacrime solcare le sue guance rosse e la testa ciondolare verso il basso, sentì la gola stringersi e le mani gli tremarono violentemente.

Cosa aveva fatto? Cosa cazzo gli era passato per la testa? Era stato uno stupido, un vero ed imperdonabile stupido! Come aveva potuto perdere il controllo in quel modo? Jungkook si fidava di lui!

«Koo! Ti prego non piangere, mi...mi dispiace da morire, ti prego perdonami. Ti supplico Jungkook, n-non—» la voce gli si spezzò come sentì le lacrime pizzicargli gli occhi.

«T-Taetae?».

Il cuore di Taehyung fece una bizza e battè gli occhi un paio di volte, per sincerarsi che ciò che stava sentendo fosse reale.

«Kookie?» sussurrò, come se da quella risposta ne dipendesse la vita. Quello arricciò il naso in un piccolo sorriso e fece 'sì' con la testa.

«Oh, Kookie!» esclamò Taehyung stringendolo in un abbraccio soffocante, e solo quando tirò su con il naso si rese conto di essere scoppiato a piangere.

«Taetae n-no lacrime. A-a K-kookie non p-piace Taetae p-piange» sussurrò quello con vocina infantile, facendogli pat pat sulla schiena e poggiandogli il mento sulla spalla, già dimentico delle sue lacrime.

«Kookie, dio, sono così felice che sia tu! Perché stavi piangendo? Mi hai fatto morire di paura» sussurrò Taehyung mordendosi il labbro inferiore.

Se quello non era Jungkook, c'era ancora una speranza per lui.

«Jchè c-chiamato Kookie b-biscotto f-ficcanaso» mise il broncio il principe; Taehyung sorrise apertamente e gli strofinò il naso sulla guancia.

«Kookie n-non è un b-biscotto!» protestò ancora quello, e se prima stava solo sorridendo, adesso Taehyung rideva serenamente alla tenera vista di Kookie arrabbiarsi con JK non tanto per l'aggettivo quanto per il nome con cui l'aveva chiamato.

«Ma non è male essere un biscotto. I biscotti sono buonissimi, io ne mangio a bizzeffe». 

Kookie alzò le sopracciglia e la bocca gli si schiuse in una 'o' di stupore come udì quelle parole.

«Quindi Taetae m-mangerà a-anche Kookie?» trillò con vocina piccina. Taehyung gli pizzicò il naso e fece una faccia da finto cattivo.

«Proprio così, Taetae mangerà Kookie a suon di baci!» gli rispose con tono basso e profondo. Kookie allargarò gli occhi e  il secondo dopo trillò dalla sorpresa come le braccia di Taehyung lo avvolsero.

Lo strinse forte a sé e gli tempestò le guance e le tempie di bacetti, pizzicandogli i fianchi e facendogli piccole pernacchie sul collo. Delle risa cristalline ed infantili riempirono l'ambiente, seguite da saltelli e da trilli acuti come Taehyung gli faceva il solletico.

Come gli diede un attimo di respiro, Kookie si arrotolò sul suo petto seppur continuando a ridacchiare perché Taehyung gli soffiava sui capelli, scompigliandoglieli appena.

«Taetae! B-basta mangiare Kookie!» rise il principe, affondando la faccia nel suo petto ma sorridendo apertamente, estremamente divertito e per niente convinto di volere che Taehyung la smettesse. In realtà, stava adorando tutti quei bacini e quelle coccole che l'altro gli stava facendo. 

Taehyung gli diede un ultimo bacio sulla testa e rilassò il capo contro il cuscino, socchiudendo gli occhi.

«Taetae n-no lacrime, vero? Kookie n-non vuole Tae-tae p-piange» sussurrò quindi Kookie, alzando gli occhi verso di lui e sbattendo le palpebre un paio di volte con fare innocente e coccolone.

Taehyung gli sorrise e scosse la testa. «No Kookie, basta lacrime per stasera».

E dandogli un bacio sulla punta del naso, si addormentò con il dolce respiro di Kookie direttamente sul suo collo, arrotolato su di lui, pensieroso per il fastidio che sentiva ma ridacchiante per un motivo a Taehyung sconosciuto.

Junkoo f-fatto la p-pipì nei p-pantaloni...C-che t-tonto!

.......................

Si svegliò di soprassalto, improvvisamente e senza alcuna motivazione apparente per essere agitato. Si alzò di scatto e tastò il materasso al suo fianco alla ricerca di Jungkook.

Quello della notte precedente era stato forse un sogno? Aveva sognato le mani Jungkook su di lui, le loro coccole e l'addormentarsi abbracciati?

No, non era stato decisamente un sogno, ricordava ogni dettaglio un po' troppo vividamente per esserlo. Si alzò e si passò una mano sul viso, andando velocemente verso il bagno e bussando un paio di volte con il cuore in gola. Dall'altra parte, sentì solamente un timido «Occupato» che lo fece sospirare per la sensazione di sollievo che gli invase le viscere all'idea che Jungkook non fosse scappato via.

Il fatto che fosse rimasto e si stesse preparando era una cosa positiva, no?

Non avevano avuto occasione di stare insieme dopo il loro incontro, sperava quindi di poter avere qualche minuto per parlare e magari sincerarsi che Jungkook non si fosse pentito di nulla.

«Tutto bene, Koo?» chiese con fare esitante, e Jungkook emise un verso strozzato seguito da un «S-sì» timido ed impacciato.

Non ci voleva un'intelligenza eccelsa per capire che il principe fosse imbarazzato. Beh, era ovvio lo fosse ed era pronto ad aiutarlo ad uscire dal suo guscio se se la fosse sentita, quindi si andò a distendere nuovamente nel letto.

La sua mente tornò alla sera prima, e non poté evitare al suo cuore di scoppiare dalla gioia e ad un sorriso di increspargli le labbra sottili.

Era stato un piccolo passo, forse, ma per lui valeva il mondo e desiderava che anche per Jungkook fosse così, per questo era deciso ad attendere pazientemente il suo arrivo.

Solo che, dopo più di un quarto d'ora, l'attesa iniziò a renderlo inquieto. Quasi non fece un verso di puro sollievo come la serratura della porta scattò; la testa di Taehyung si voltò verso un Jungkook fermo sulla soglia della porta.

Guardava il pavimento come se fosse lo spettacolo migliore del mondo, rosso come una fragola, con i capelli calati sugli occhi e le labbra strette tra i denti. Era già pronto, vestito di tutto punto con la sua tenuta da caccia e l'ombra di alcuni succhiotti appena accennati sulla giugulare.

«E' l-libero» disse quello con voce piccola piccola, quindi Taehyung si alzò di nuovo e gli andò vicino lentamente. Notò il piccolo sobbalzò che ebbe il principe alla sua vicinanza e il cuore gli si incrinò.

Era forse spaventato da lui?

«Jungkook...ti senti bene?» gli chiese con tono incerto, guardandolo dall'alto in basso per sincerarsene.

Jungkook annuì semplicemente. «Sì hyung, benissimo» rispose, e Taehyung deglutì. 

Perché doveva usare quell'appellativo che rendeva la sua mente leggermente divagante?

Allungò una mano verso di lui, esitante, pronto a farla ricadere se solo il principe si fosse discostato ma, con sua somma gioia, questo non accadde. Le sue dita sfiorarono gentili il mento di Jungkook e gli fece alzare il volto così da poter scorgere l'espressione timida del principe dagli occhioni scuri.

«Sei sicuro?» sussurrò Taehyung, studiando la sua espressione. Jungkook si morse il labbro inferiore.

«Sì, sono sicuro. Solo che n-non so come ci si comporta d-dopo che...s-sì insomma, dopo c-che ecco—» quello toccò una nuova sfumatura rossa e Taehyung si intenerì. Quindi tutto il problema risiedeva in quello?

Giusto, Jungkook non aveva alcuna esperienza.

Si chinò e gli diede un bacio nell'angolo della bocca, inducendo Jungkook a smettere immediatamente di parlare per guardarlo in attesa di indicazioni.

«Puoi fare come si fa sempre Koo, perché dovrebbe essere cambiato qualcosa? È un po' come quando ci siamo baciati, non è cambiato molto, no? Cosa ti viene da fare per adesso?».

Jungkook fece un profondo respiro. 

«Baciarti»

Lo disse sinceramente e con naturalezza, mentre pendeva dalle sue labbra come se fosse il suo cicerone. Taehyung gli sorrise apertamente e fece spallucce, sfiorandogli il volto con le dita prima di far ricadere la mano.

«E allora fallo, se è questo quello che vuoi. Ciò che cambia non è nel nostro comportamento, è nel nostro legame».

Jungkook annuì e si sporse verso di lui, quindi lo baciò a fior di labbra e poggiò una mano sul suo petto; fu un bacio che Taehyung si assaporò in modo tutto nuovo, quindi se lo godette finché durò.

Il principe si staccò poco dopo e schiuse gli occhi, riservandogli uno di quei sorrisi alla Kookie capaci di sciogliere anche il polo nord.

«Quindi non è cambiato nulla?» sussurrò il principe.

«E' cambiato qui» disse Taehyung, picchiettandogli l'indice sulla tempia, «E qui» indicò il suo cuore senza però toccargli il petto.

«A parte questo, siamo sempre Taehyung e Jungkook, e questo non cambierà mai» sorrise quindi quello, e Jungkook sentì la veridicità di quelle parole colpirlo e annidarsi dentro di lui calmando il suo animo agitato.

«Ti aspetto per andare a fare colazione insieme» gli disse Jungkook, e Taehyung annuì dandogli un ultimo bacio prima di andarsi a preparare.

Come arrivarono in giardino -le loro mani intrecciate in una stretta amorevole- vide Jimin in lontananza arrossire e ridacchiare in compagnia di un insolitamente quasi sorridente Yoongi, intenti a parlare tra loro in disparte dagli altri.

Jungkook piegò il capo di lato e guardò confuso Taehyung ghignare a quella vista.

«Principe Jungkook!» gridò una voce allegra e fanciullesca, e Jungkook sobbalzò visibilmente dietro di lui, stringendogli forte la mano. Strizzò gli occhi e scosse la testa, facendo un respiro profondo.

«Soobin! Eccola qui, la nostra principessina Kim!» esclamò allegramente Taehyung, attirando l'attenzione della bambina su di sè.

Soobin si voltò verso di lui e gli rivolse un enorme sorriso.

«Principe Taehyung! Posso andare a giocare con Kookie?» chiese ingenuamente quella, e Taehyung alzò le sopracciglia cercando di mantenere un'espressione tranquilla nonostante la mano di Jungkook stesse quasi stritolando la sua.

«Kookie? È così che lo chiami adesso al mio amato principe?» rise Taehyung, e la bambina arrossì.

«Mi ha detto lui di chiamarlo così» sussurrò lei, guardandosi le scarpette dorate. Taehyung si inginocchiò davanti a lei e le fece una carezza sulla testa. «Per il momento non posso farlo giocare con te, ma qualche volta giocheremo tutti insieme a patto che rimanga un segreto. Va bene?».

Soobin annuì velocemente e corse via come venne richiamata dalla madre, salutando apertamente il principe e promettendogli che avrebbero giocato insieme molto presto.

Sia Jimin che Yoongi si voltarono nella loro direzione e li salutarono; il primo sventolò la mano, il secondo fece un inchino.

Taehyung si voltò e avvicinò il principe a sé, abbracciandolo con fare casuale. «Adesso ti presenterò una persona, Kookie. Lui sa chi sei e non vede l'ora di conoscerti. Stai tranquillo, va bene? Taetae è qui» sussurrò contro il suo orecchio, e Kookie annuì velocemente, dandogli un bacio sulla guancia.

«Kookie c-curioso» mormorò quindi quello. Taehyung gli fece un sorriso tutto zucchero come lo trascinò verso i due.

Yoongi si accorse immediatamente del comportamento del principe, difatti si guardò intorno per sincerarsi che nessuno avesse fatto caso a quel particolare.

«Taehyungie!» trillò Jimin, abbracciandolo forte. Taehyung ricambiò con un braccio, non lasciando andare la mano di Kookie.

«Jiminie, devo presentarti una persona» sussurrò Taehyung al suo orecchio, in modo che nessuno di quelli intorno lo sentisse. I nobili sfilavano vicino a loro e li salutavano con entusiasmo, e non poteva rischiare che Kookie venisse portato via.

Jimin alzò lo sguardo verso di lui e piegò il capo di lato, mentre Taehyung lanciava un'occhiata in giro e Yoongi lo guardò vagamente contrariato. «Non penso sia una buona idea, Taehyung» disse quello, ma Taehyung scosse la testa e si voltò verso Kookie con un mezzo sorriso.

«Kookie, ti va di conoscere uno dei fratelloni di Taetae?». Lo sguardo di Kookie scattò e annuì velocemente, contenendosi dal saltellare solo perché sapeva perfettamente di non poterlo fare in luoghi che fossero all'aperto e alla portata di tutti.

«T-Taetae ha uno h-hyung?!» disse quindi, allegro come una pasqua. Jimin quasi sobbalzò per il cambio di attitudine di Jungkook e guardò alternativamente Yoongi passarsi una mano sul viso, Taehyung ridacchiare come un idiota e il principe studiarlo curiosamente con sguardo infantile molto simile a quello di Soobin.

Solo che lui aveva ventitré anni, non otto.

«Taehyung, stamattina vi sarà la battuta di caccia a cui il principe Jungkook dovrà partecipare. Lasciare che sia Kookie ad interfacciarsi con questa realtà non è opportuno» intervenne nuovamente Yoongi. Taehyung si trattenne dall'imprecare sonoramente e Kookie fece un passo avanti timidamente, sorridendo un po' verso uno sconvolto Jimin che si guardava in giro cercando la fonte dello scherzo.

«K-Kookie» si presentò quindi, sorridendo amabilmente ed indicandosi con l'indice.

Jimin divenne paonazzo, sembrò quasi che avesse visto un fantasma prima che spalancasse la bocca e lasciasse che l'urlo che voleva emettere rimanesse nella sua mente e non trovasse sfogo. Gli si avvicinò e gli tastò la guancia con il piccolo indice, gli occhi fissi su un Kookie ridacchiante ed imbarazzato che però non lasciava la mano di Taehyung neanche a morire.

«Lui è Jimin, ma puoi chiamarlo Minnie» gli disse Taehyung con tono caldo, e Jimin si distrasse un attimo da ciò che stava facendo a Kookie per guardare suo fratello.

Taehyung guardava Kookie con un'espressione impossibile da fraintendere. Era un misto di amore, affetto, cura e dedizione che non credeva di avergli mai visto prima. Gli occhi cerulei erano così focalizzati sulla figura infantile davanti a lui che la cosa quasi lo preoccupò.

Yoongi sfiorò il braccio di Kookie. «E a me? Niente saluti per Yoo?» chiese quindi, fintamente offeso.

Kookie gli sorrise e scosse la testa, abbracciandolo stretto e nel frattempo lasciando la sua mano, quindi Jimin guardò quasi costernato il principe agire come un bambino e si voltò verso suo fratello.

Sorrideva tra sé come un idiota.

«Mio dio, ma sei cotto» sussurrò con fare drammatico.

«Cotto? Ma va, non sono ancora arrivato a quella fase» gli rispose con un mezzo sorriso, guardando Yoongi e Kookie interagire come se fossero fratelli. Il consigliere gli stava mostrando un trucchetto di magia abbastanza scemo ma che Kookie stava apprezzando come se avesse visto un drago, provando ad imitarlo senza tuttavia riuscirci e pestando i piedi per terra per la frustrazione.

«Hai ragione, non sei cotto, sei completamente perso! Oh dio, hai proprio addosso quell'espressione da pesce lesso e un sorrisetto idiota perennemente stampato sul viso!» commentò quindi Jimin, sinceramente impressionato.

Taehyung alzò gli occhi al cielo e gli rubò un biscotto dal piattino che stringeva tra le piccole dita.

«Smettila di dire cazzate Minnie. E' solo un bambino».

Jimin alzò un sopracciglio, scettico.

«Non sai dire di meglio? E' un bambino qui» si picchiettò la tempia, «Ma è innegabile che ti piaccia Jungkook nel suo complesso. E non dirmi di no, che se lo fai mi sento in diritto di rovesciarti la tazzina di pregiato tè inglese in testa».

«K-Kookie ha f-fame» disse all'improvviso il principe, andando a tirare Taehyung per una manica ed interrompendolo dalla risposta che stava dando a Jimin.

Guardò gli innocenti color caffè, le guance chiazzate di rosso punteggiate da pallide e minuscole efelidi beige, il naso tondo e la boccuccia a cuore arricciata in un piccolo broncio... e nel suo petto scoppiarono scintille.

Sì, forse Jimin aveva proprio ragione. Almeno in parte. 

Per Kookie sentiva di avere un debole grande quanto il mondo, avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderlo felice e per proteggerlo.

«Kook?! I miei occhi vedono bene?!». 

Per qualche motivo, gli occhi di Kookie si sgranarono e le labbra tremarono visibilmente, il volto perse il suo colore e il terrore si impossessò delle sue iridi caffè. Kookie sembrava terrorizzato per qualche motivo a lui sconosciuto, e strinse d'impulso la presa sulla sua giacca. 

Taehyung lo abbracciò stretto e fissò preoccupato come quello tremava tra le sue braccia. Lo sguardo si perse nel vuoto per un millesimo di secondo.

«Che gli succede?» bisbigliò Jimin, e Taehyung gli lanciò un'occhiata, mimando un «Dissociazione» appena udibile.

Non che Jimin ci avesse capito qualcosa, comunque.

Improvvisamente, il principe si liberò della sua stretta come se ne fosse scottato e si voltò di scatto verso la fonte di quella voce. Jimin sussultò per il cambio di atteggiamento -e anche di aura- da parte di quello che prima era solamente un bambino. La cosa gli mise addosso paura, e si chiese come facesse Taeyung a non essersene ancora scappato a gambe levate.

Il corpo del principe si irrigidì quasi diventando un pezzo di ghiaccio, quindi Taehyung portò finalmente l'attenzione sul giovane che aveva appena fatto la sua apparizione.

I capelli erano più corti sui lati e portati un pò più lunghi sopra -un modo un po' insolito per l'alta nobiltà- gli occhi di un castano abbastanza chiaro, quasi beige, il naso stretto e mascella pronunciata. Si vedeva perfettamente che era muscoloso almeno quanto Jungkook, l'unica differenza era la vita. Quella del suo principe era deliziosamente stretta. 

«Woosung?!».

Taehyung alzò un sopracciglio.

Si conoscevano? Se sì, allora per quale motivo Kookie aveva avuto quella reazione?

Quel tipo, Woosung, sorrise ancora più ampiamente e fece un cenno del capo, salutando Yoongi con un cenno che l'altro ricambiò con un mezzo sorriso. 

«Kook, da quanto tempo! Non credevo che venendo qui ti avrei rivisto!» esclamò quello, sincero, e Taehyung si aspettava -come minimo- un insulto da parte di JK, un rimarcare del suo nome, una qualsiasi cosa tipica del comportamento di JK e non...un sorriso?

JK aveva sorriso?

JK gli aveva fottutamente sorriso?!

Si strofinò l'occhio per sincerarsi di star vedendo correttamente e sì, cazzo, stava vedendo benissimo. JK stava sorridendo verso quell'uomo e per quello che successe poco dopo, gli occhi rischiarono di cadergli e rotolare via. 

JK e quel tipo si stavano stringendo in un veloce abbraccio con tanto di poderose pacche sulle spalle.

Ma sto forse sognando? Me lo sto immaginando?

Si voltò verso Jimin e gli tirò la manica. «Dammi un pizzicotto». 

Jimin lo guardò come se fosse impazzito. «Cosa?».

«Minnie, dammi un pizzicotto» ripetè con convinzione, e come il bruciore e il dolore lo fecero sobbalzare, rimase ancora più atterrito. Il suo cuore perse un battito ed una stretta allo stomaco gli fece intendere che -purtroppo- era sveglio.

Quasi quasi, sperava di sbagliarsi.

«Woosung! Anche tu qui? Gran cazzone che non sei altro, non ti sei più fatto vivo!» rispose JK, sorprendendo Taehyung come se gli avessero appena detto che era incinto.

Woosung gli sorrise e si grattò il retro della nuca con fare imbarazzato. «Sì beh, da quando sono entrato nell'esercito di mio padre non ho più avuto modo di muovermi...sono qui con la mia consorte, è lei l'invitata. Io sono solo di contorno».

JK sembrò vacillare per qualche attimo ma si guardò intorno con un sopracciglio alzato.«E dov'è? No, perché non credo che esistano sante che possano sopportarti!».

Taehyung era in crisi profonda per dei motivi che per lui erano inconcepibili.

JK si stava facendo chiamare come Jungkook, quando a lui lo aveva preso a pugni per quello stesso motivo.

JK lo aveva abbracciato con pacche sulle spalle, quando a lui lo aveva picchiato in diverse occasioni o gli aveva bloccato i polsi ai lati del volto per baciarlo senza che neanche lo avesse sfiorato.

JK stava scherzando facendo battute quasi divertenti, quando di solito non faceva altro che imprecare e dirgliene dietro di tutti i colori.

JK lo chiamava per nome e non con dei soprannomi ridicoli e umilianti pure per un sasso.

«Tae, stai bene?» sussurrò Jimin vedendo il viso di Taehyung perdere colore via via che i secondi passavano, e solo in quel momento quel Wooqualcosa sembrò accorgersi di lui. Lo guardò curiosamente e fece qualche passo avanti tendendogli la mano.

«Oh, perdonami non mi sono presentato. Sono Xu Woosung, tu sei?».

Taehyung strinse le labbra e allungò la mano con fare esitante, stringendo l'altra tra le sue come se fosse strettamente necessario e per pura cortesia.

Ed era esattamente così, ma non poteva evitare l'ostilità nei confronti di quel tipo che era piombato da chissà dove e che sembrava aver tirato fuori da JK un lato che lui, pur mettendoci buona volontà, non era riuscito neanche a scorgere.

Perchè faceva così tanto male?

«Kim Taehyung in Jeon, sono il m—».

«Un messaggero di mio padre. E' qui con lui» s'intromise JK, indicando Jimin al suo fianco.

Ora, se quel Woosung fosse stato una persona intelligente, si sarebbe sicuramente accorto della fede che—

...Che JK si era sfilato e che adesso giaceva nella sua tasca.

Solo ad un cieco sarebbe potuto sfuggire quel lampo tradito che balenò per qualche attimo negli occhi di Taehyung, quel bagliore di rabbia che gli incurvò la bocca e quel tremolio dei pugni stretti lasciati chiusi lungo i fianchi.

Lui e JK si fissarono per attimi interminabili prima che il principe emettesse uno «Tsè» appena accennato e si voltasse nuovamente verso un confuso Woosung. JK gli avvolse un braccio attorno alle spalle e iniziò a parlare e scherzare con l'altro, allontanandosi senza nemmeno prendersi la briga di lanciargli uno sguardo o di mimare un saluto.

Un senso di rabbia scorse nelle viscere di Taehyung. 

Che senso aveva avuto allora dirgli tutte quelle cose? Che senso aveva avuto baciarlo? Che fottutissimo senso aveva avuto appianare i rapporti tra loro se appena un damerino dall'aria bonacciona faceva la sua comparsa, si trovava una motivazione sufficiente a rinnegare perfino il loro patto matrimoniale?

«Taehyung, mi dispiace molto. Non prendetevela, JK è fatto così. Non illudetevi di poterlo rabbonire o cambiare...lui non cambierà mai» gli disse Yoongi con sguardo fintamente distaccato, ma non era proprio così: negli occhi affusolati del consigliere era perfettamente intuibile il dispiacere per le azioni del principe. Quel voltafaccia era stato difficile da digerire per tutti, perfino per lui.

«Taehyung! Ho visto che Jungkook e Woosung sono già andati verso le scuderie, che ne dici di avviarci anche noi? La battuta di caccia inizierà a breve» annunciò con un sorriso Namjoon, andando a dargli qualche pacca sulle spalle con fare gentile. La testa di Taehyung scattò verso di lui e annuì mestamente, intrecciando quindi le sue dita con quelle di Jimin a cui lasciò tacitamente il compito di dialogare con i reali mentre andavano verso le scuderie.

«Potete scegliere il destriero che più vi piace» asserì quindi Namjoon, ma Taehyung fece spallucce.

«Un corsiero andrà più che bene, non ho mai praticato realmente la caccia, mio fratello Jin ne è molto più avvezzo» rispose con un mezzo sorriso Taehyung e Namjoon annuì.

«Lo so, io e lui ci siamo fatti moltissime battute insieme». Il tono era stato caldo e corredato da una nota di difficile interpretazione, ma per Taehyung non era una novità. Sapeva che Jin e Namjoon fossero in buoni rapporti e grandi amici, per cui non stentava a credere che avessero anche discusso su quanto effettivamente a Jin piacesse andare a caccia.

Taehyung andò verso gli stalli dove erano contenuti i corsieri, ovvero cavalli più piccoli dei destrieri ed anche considerati inferiori per valore, ma che in realtà erano sufficientemente potenti da portare il cacciatore a notevole velocità, coprendo lunghe distanze con agilità e facilità di manovra anche su terreni difficoltosi.

In realtà, erano pari o addirittura superiori ai destrieri fieri che troneggiavano in un'ala a parte della stalla. Sfilò silenziosamente tra gli stalli prima che una presa sul polso lo bloccasse e lo costringesse a voltarsi.

Come lo fece, si ritrovò inglobato in un abbraccio soffocante da parte di Jimin, che gli diede tanti sonori baci sulla guancia e posò il mento sulla sua spalla. «Ho visto come ci sei rimasto per l'uscita di Jungkook o chiunque fosse. Non dargli troppo peso, chi non ti sa apprezzare non ti merita» gli sussurrò, e Taehyung lo abbracciò di rimando, sospirando profondamente.

Ci riuscirei se solo quello non fosse mio marito...

Il profumo di Jimin era come un balsamo benefico per quella ferita che non credeva che JK potesse infliggergli, nonostante non avesse un valido motivo per chiedersi perché non avrebbe dovuto fargli del male.

JK lo odiava, e l'illusione che avessero iniziato un altro percorso parallelo al suo sviluppo con Jungkook era stata tremendamente stupida da parte sua.

«Hai già scelto il cavallo?» gli chiese, cambiando argomento e staccandosi dal fratello. Quello annuì e puntò il dito contro un cavallo, un altro corsiero grigio fumo dalla criniera bianca. «Prenderò lei, non ho intenzione di cacciare nient'altro che le mosche, comunque. Sono venuto solo perché sapevo che avrei trovato te e Yoo—» Jimin si morse il labbro inferiore e arrossì, quindi da Taehyung arrivò una risatina bassa e roca e gli diede di gomito.

«Ya! E' platonicamente interessante stare al suo fianco» lo rimbeccò Jimin, e il ghigno dell'altro si allargò.

«Ah sì? Quand'è che è nata la vostra platonica storia d'amore?» chiese con un sopracciglio alzato, e Jimin si passò una mano tra i capelli.

«Potrebbe essere iniziata il giorno del tuo matrimonio» commentò laconicamente quello, e Taehyung rise più apertamente pizzicandogli le guance. 

«Il mio Minnie innamorato~» lo prese in giro. Il fratello lo guardò in cagnesco e mostrò un elegante dito medio prima di chiamare lo stalliere ed indicare i due cavalli da far sellare.

Taehyung arcuò un sopracciglio, perplesso. «Ma io non ho deciso quale cavallo far sellare» obiettò, ma Jimin sventolò la mano e lo trascinò verso il cavallo che aveva scelto.

«Non importa, sappiamo tutti che l'unica cosa che faremo sarà quella di osservare gli altri trarre divertimento da una cosa che, personalmente, mi smuove l'intestino meglio delle prugne».

Un suono di risate praticamente mai sentite li interruppe, e quindi entrambi si voltarono verso il suono mentre salivano in groppa ai loro corsieri.

JK e Woosung stavano allegramente scherzando su due destrieri alti e fieri, entrambi neri come il carbone dal pelo lucido e raso, la cui criniera liscia era delicatamente rivolta sul lato sinistro. JK carezzava il collo dell'animale con una mano mentre con l'altra teneva le redini, e se c'era una cosa che sentì Taehyung, fu una morsa al petto.

Ma nonostante la stretta al petto, il suo animo era meno scosso vedendo che, almeno per una volta, sul volto dell'altro ci fosse un'espressione praticamente rilassata.

E anche se non era lui la causa di quella felicità andava bene... se solo per vederla non fosse stato necessario passare per nullità agli occhi degli altri.

Jimin strinse le labbra vedendo lo sguardo di Taehyung scendere fino alle sue mani, in cui stringeva le redini e che sembravano essere motivo per lui di grande riflessione neanche avesse davanti una cartina geografica.

«Jimin, Taehyung!».

Woosung si avvicinò velocemente a loro ed entrambi lo guardarono interdetti. Da quanto si conoscevano? Dieci minuti, forse?

Tutta quella confidenza?

Si accostò con il cavallo e piegò il capo di lato, curioso.

In tutto ciò, JK aveva fissato Taehyung con uno sgomento ed un disappunto che lo spiazzarono, ma lo ignorò come sapeva lo avrebbe fatto irritare e diede attenzioni a quell'altro maleducato.

«Come mai non avete scelto un destriero? I corsieri non sono poi così pregiati» chiese, alzando un sopracciglio nella loro direzione.

«Perché le seconde scelte si scelgono sempre a vicenda» fu il commento sprezzante di JK, e Woosung ridacchiò dandogli un pugno sul braccio con fare scherzoso.

Fossi stato io, a quest'ora mi avrebbe spezzato il polso.

«Avanti Kook, fai poco lo stronzo» lo riprese bonariamente quello, e JK alzò gli occhi al cielo.

«Perché dovrei? Non faccio beneficenza. Piuttosto, parlando di cose importanti, muoviamoci che hanno liberato i cani» abbaiò quello, dando un colpo con i tacchi ai lati del cavallo per prendere a muoversi.

Taehyung e Jimin guardarono Woosung imbarazzarsi appena ma seguire diligentemente JK.

E se Taehyung mancò di carpire qualcosa, Jimin no.

.........................

Una coppia.

JK e Woosung sembravano quasi una coppia. Con una complicità da fare invidia a lui e Jimin, stavano scherzando e godendosi il momento della caccia come se fosse una specie di appuntamento.

Di tanto in tanto JK lanciava delle occhiate nella sua direzione, ma erano fugaci e quasi inespressive, passeggere quanto un temporale estivo. Non si sentiva completamente a suo agio a galoppare al fianco di Jimin fingendo un'entusiasmo che non sentiva di avere per uno sport che odiava visceralmente. Non aveva importanza quanto ci provasse, il suo sguardo ricadeva sempre sul fine cerchietto d'oro giallo che brillava alle sue dita sottili.

La servitù reale era incaricata nel trasportare i "bottini" di caccia, che consistevano prevalentemente in selvaggina di prestigiosa levatura quali cervi e cinghiali.

Aveva scoperto che JK ci sapeva fare con la balestra, mirava con una precisione da fare invidia ad un falco ed i suoi colpi andavano quasi tutti a segno, anche senza l'aiuto dei cani.

Si erano addentrati nella boscaglia, dove l'esperto cacciatore indicava con sapiente meticolosità il punto dove effettivamente si trovava la loro preda- cervo, in questo caso- e questo veniva finito da JK che, come un angelo della morte, scoccava quella freccia che segnava la fine della vita del povero animale.

La caccia era una cosa stupida, basata principalmente sull'idea che la preda si dovesse stancare per poi attaccare ed essere mortalmente ferita. Era un cerchio che tornava tutto all'origine, un divertimento grottesco che entusiasmava pochi -e stupidi- eletti, a detta di Taehyung.

Infatti, sia lui che Jimin -più un consistente numero di principi e duchi molto più giovani di loro- se ne stavano in disparte più a gioire delle conquiste degli altri che effettivamente a partecipare al loro abbattimento.

Era una questione di prestigio, ma che in via informale era fatta principalmente per passare del tempo insieme. Il re Namjoon aveva sempre avuto queste idee strane e vagamente innovative che consistevano nello "smontare" le convenzioni sociali della loro società per mettersi tutti allo stesso piano e non porre niente come sfida ma come aiuto e collaborazione.

Un fine nobile per un animo altrettanto nobile, ma non era fattibile in quella società in cui vivevano tutti loro, in cui le apparenze erano tutto, in cui non aveva importanza l'anima fintantoché si avevano tutti i capelli in testa e un sorriso di cortesia plastificato nella pelle impeccabile.

Era questa la dura verità che non veniva considerata dalla mente quasi utopistica del re, il cui sorriso bonario e genuinamente divertito accompagnava qualsiasi azione dei suoi ospiti.

«Tuo marito è infallibile!» commentò il re, affiancandosi in groppa ad un destriero dal manto color ruggine.

Taehyung piegò le labbra in una smorfia che doveva essere un sorriso e annuì. «Già, lo è per davvero».

Era stato poco convincente pure alle sue orecchie ma, qualora Namjoon se ne fosse accorto, non lo diede a vedere.

«Non condividi la sua passione per la caccia, forse?».

Taehyung scosse la testa. «No, in realtà mi fa piacere che possa praticarla. Nella nostra tenuta non ci sono animali da poter cacciare. Non in quella che costeggia il palazzo, almeno».

Namjoon annuì. «Lo so, sono stato diverse volte a palazzo Jeon ed ho visto Jungkook praticamente crescere. Chi lo avrebbe mai detto che il bambino timido che perse la facoltà di parola potesse diventare così valoroso».

Taehyung voltò di scatto la testa verso il sovrano, e perfino Jimin si voltò per la curiosità.

«Perse la facoltà di parola?» ripetè sorpreso, ma ancora di più fu la sorpresa che si dipinse negli occhi di Namjoon, che lo guardò curiosamente.

«Non lo sapevi?».

«Mi ha accennato qualcosa, niente di troppo specifico» disse quindi Taehyung, non sapendo se poteva rivelare effettivamente che a dirglielo era stato Hoseok, lo strizzacervelli di corte.

Namjoon annuì con fare tranquillo. «Non so perché sia successo, ma so che l'ha riacquistata molto tardi. Sono felice che adesso sia diventato un uomo forte e indipendente, con un uomo altrettanto fantastico al suo fianco. Jin mi ha parlato molto di te».

«Jin vi ha parlato di me?».

Jimin richiamò l'attenzione verso il gruppo facendo un'esclamazione spaventata. Taehyung spalancò gli occhi e diede un colpo al cavallo per poter far riprendere la corsa ed avvicinarsi verso Woosung, che giaceva a terra e si reggeva una spalla ad occhi strizzati e a denti stretti.

Scesero tutti da cavallo e Namjoon gli corse incontro, inginocchiandosi al suo fianco per farlo distendere di schiena. «Woosung! Non muoverti» gli disse, slacciandogli quindi la giacca. Jimin gli strinse la mano con fare casuale e Taehyung la prese tra le sue, avvicinandosi insieme al cospicuo gruppo con cui erano usciti. 

Tutti camminavano velocemente ma senza urgenza.

Tutti tranne uno, che corse verso Woosung per inginocchiarsi dietro questo ed alzargli il capo. «Cazzo Woosung, ti sei fatto male?» imprecò quello che doveva essere suo marito.

Come gli spazzò via i capelli dalla fronte, il cuore di Taehyung sanguinò. Uno stiletto dritto nel petto gli avrebbe fatto meno male.

E fu proprio vedendo JK prendersi cura di qualcuno, che realizzò una cosa terrificante:

Jimin aveva ragione, forse molto più di quanto si immaginasse.
























NDA: Questo capitolo è lunghissimo, non solo perchè scrivo sempre tanto, ma anche per farmi perdonare dell'assenza. Eravamo stati troppo tranquilli, era tutto troppo bello per essere duraturo, no?

Tenetevi forte, perchè...

perchè ci sarà del drama. 

Del grande.

Gigantesco.

Drama.

VVB <3

Inoltre, volevo fare una piccola rettifica: il disturbo di Jungkook è avvenuto in seguito agli abusi che hanno avuto inizio all'età di 8 anni. Dai 6 agli 8 anni, tendenzialmente, si sviluppa un disturbo simile al suo, chiamato OSDD (Other specified dissociative disorder) o Disturbo dissociativo non specificato che è in parte simile al DID ma con sintomi diversi (non vi è una propria amnesia dissociativa, non c'è uno "switch" di personalità così netto e così via). Ai fini della trama Jungkook ha il DID, ma sappiate che questo disturbo si sviluppa dai 5 anni in giù. Forse non vi interessa, ma ci tenevo a specificarlo per correttezza -non so quanto effettivamente vi sarà utile questa informazione, però mi sentivo in dovere di dirlo.

Curiosità: la personalità di Kookie...avete capito perchè è stata creata? Qual è il suo ruolo? Avete delle teorie? Su JK sappiamo più o meno tutto, ma su Kookie? 😉

Scusate, avevo TANTO da dirvi, ora mi dileguo (ma vi lascio la foto di Xu Woosung che altri non sarebbe che Jason Xufeng 徐峰):

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