Let Me Get Lost In You [TaeKo...

By Hananami77

1.1M 62.5K 99.5K

''«Taehyung non può sposare il figlio di Jeon. Ho sentito troppe cose poco rassicuranti sul suo conto, non po... More

Personaggi+Introduzione
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
[9]
[10]
[11]
[12]
[13]
[14]
[15]
[16]
[17]
[18]
[19]
[20]
[21]
[22]
[23]
[24]
[26]
[27]
[28]
[29]
[30]
[31]
[32]
[33]
[34]
[35]
[36]
[37]
[38]
[39]
[40]
[41]
[42]
[43]
[44]
[45]
[46]
[47]
[48]
[49]
[50]
[51]
[52]
[53]
[54]
[55]
[56]
[57]
[58]
[59]
[60]
#Special: [Biscotti in incognito]
[61]
[62]
[63]
[64]
[65]
[66]
[67]
[68]
[69]
[70]
[71]
[72]
[73]
[74]
[75]
[76]
[77]
[78]
[79]
[80]
[81]
[82]
[83]
[Special 3#] Buon compleanno, hyung!
[84]
[85]
[86]
[87]
~Epilogo~
LMGLIY - FAQ

[25]

10.3K 664 902
By Hananami77

«Jungkook!— uhm, non preoccuparti, è solo mio fratello!» ridacchiò nervosamente Jimin, sbiancando però all'occhiata gelida che gli aveva appena lanciato il marito di suo fratello.

Ricordava fin troppo bene la sera della cerimonia di tre mesi prima, quando Jungkook aveva praticamente quasi strozzato Jin ed aveva sbattuto Taehyung contro la parete, terrorizzandoli tutti.

Taehyung guardò stralunato JK; l'ostilità emanata verso suo fratello era così palese da essere quasi tangibile e si decise a prendere la parola per evitare il disagio crescente di Jimin, che deglutì sonoramente pallido in viso.

Si alzò e gli sfiorò il braccio con la mano sperando che il gesto non gli sarebbe costato un occhio nero, mettendo solo una minima distanza tra i loro corpi per dare una parvenza di naturalezza. «JK, lui è Jimin. L'hai già incontrato la sera delle nozze...r-ricordi?».

Bravo Taehyung continua pure a balbettare, così lo convincerai di sicuro.

Jimin aggrottò la fronte e fece per parlare, ma l'occhiata che gli lanciò Taehyung fu sufficiente a convincerlo nel rimangiarsi ciò che stava dicendo ed utilizzare la bocca per masticare una cosa a caso pescata sul piattino semi abbandonato sul tavolino.

«Il rapporto di parentela non giustifica il contatto fisico immotivato» ribattè quello, tagliente.

Taehyung sentì un brivido passargli nella schiena e posò gli occhi sul volto di JK, che era ancora intento a guardare Jimin come se fosse il nemico.

Jimin fece un'espressione tra il perplesso e lo sconvolto, ma non poté evitarsi un brivido sulla schiena a quanto il principe facesse paura.

«JK... per favore. Jimin mi stava solo consolando» sussurrò quindi con tono così basso che non lo sentì nessun altro.

Quello fece un profondo respiro -irritato fino all'inverosimile- e si passò una mano tra i capelli, voltandosi poi solo per guardare un Taehyung pregarlo con gli occhi di non fare nulla di avventato.

Intorno a loro il chiacchiericcio continuava incessante, eppure Taehyung non riusciva a sentire nulla tanta l'ansia che provava per l'imprevedibilità dell'altro.

JK arricciò il naso e si guardò nuovamente intorno con fare scocciato.

«Siamo a quel cocktail di merda di cui mi aveva avvertito il perdente?».

Tutti gli invitati -pochi eletti, a dire il vero- erano intenti a ridere, scherzare e mangiare; i bambini erano stati affidati alle bambinaie che li avevano portati lontano da lì sotto gentile richiesta di Yoongi, che aveva utilizzato le sue conoscenze per evitare di creare a Jungkook problemi di sorta e dissociazioni sporadiche.

Forse.

JK era comunque spuntato, probabilmente a causa dello stress che la situazione gli creava.

«Sì, siamo a casa di sua maestà Namjoon. Mi è sembrata una brava persona...per favore JK, non creare situazioni spiacevoli» gli disse Taehyung, stringendo le labbra al pensiero di dover -eventualmente- dare ulteriori spiegazioni a un già sospettoso Jimin.

JK schioccò la lingua sul palato con fare  contrariato e gli afferrò il polso, facendolo sobbalzare per il gesto improvviso.

Strizzò gli occhi pronto a ricevere il colpo ma fu costretto a riaprirli velocemente per vedere cosa stesse succedendo. JK si era gettato -letteralmente- sul divanetto trascinandolo al suo fianco e facendolo quasi cadere faccia a terra.

Ricadde all'indietro con un tonfo e JK gli poggiò il braccio sulle spalle, schiacciandolo al suo fianco e facendo sì che il cuore di Taehyung facesse le bizze.

La paura che gli potesse fare del male c'era, ma c'era anche la voglia di capire cosa stesse succedendo, perché JK si stava comportando in quel modo insolito.

Se non avesse saputo la verità, avrebbe pensato che JK era quasi geloso di lui.

Il cuore di Taehyung si bloccò a tal pensiero ed il corpo gli si irrigidì peggio di una tavola di legno. Per JK fu impossibile non accorgersene, e infatti gli diede uno scossore ed alzò gli occhi al cielo.

Come gli si avvicinò all'orecchio, gli sussurrò «Principessa, rilassa i nervi e fai ciò che ti dico» con voce roca; il fiato caldo gli impattò sulla guancia e Taehyung deglutì appena, aggrottando la fronte ma non voltandosi.

JK gli aveva appena dato un nomignolo decente?

Non sapeva come interpretare quelle parole, ma Jimin li guardava come se si aspettasse da un momento all'altro che quello che credeva fosse Jungkook lo sgozzasse come un agnello sacrificale.

Taehyung si mosse nervosamente ma fece un cenno di assenso con il capo, e JK portò una mano tra i suoi capelli scompigliandoglieli appena e giocherellando con una ciocca ondulata.

Era stato un gesto casuale e intimo che scosse Taehyung profondo, quasi come se il tocco forte e sicuro dell'altro gli arrivasse fin dentro i nervi.

Ebbe un brivido lungo la sua schiena e afferrò di nuovo il piattino contenente della roba che non voleva completamente mangiare ma che Jimin gli avrebbe fatto ingoiare a forza se solo non l'avesse finito.

Doveva trovare un diversivo per placare la sua mentre frenetica ed il suo cuore impazzito, e il cibo era la soluzione. Come sempre.

Prese tra le mani una piccola tartina e se la avvicinò alla bocca per poterla assaporare, ma JK gli afferrò il polso e glielo strinse.

Gli occhi di Taehyung si allargarono tanto da sembrare volessero rotolare via e la bocca gli si spalancò, attonita.

Le labbra voluttuose e morbide di JK si chiusero sulla sua tartina prima che potesse protestare. Con una precisione da far invidia ad un chirurgo, la bocca gli sfiorò volutamente le dita, mangiando il tutto in un sol boccone. Con lo sguardo fisso su di lui, JK tirò fuori la punta della lingua e gli leccò l'indice per rimuovere le briciole rimaste, ignorando che fossero all'aperto, in mezzo a tutti e con Jimin che tossiva in modo convulso alla scenetta.

JK fece un ghigno bastardo e lasciò la presa su di lui, ricadendo rilassato contro la poltroncina con sguardo soddisfatto neanche avesse appena vinto una gara.
Taehyung sentì il sangue fluire un po' alle guance, un po' altrove, e si guardò le dita quasi in trance.

Riportò gli occhi su JK e lo trovò concentrato su di lui e sulle sue reazioni.

JK lo guardava con un'espressione indecifrabile ma vagamente canzonaria.

Jimin si schiarì la voce e Taehyung sembrò risvegliarsi improvvisamente dallo stato comatoso in cui era caduto, quindi si voltò di scatto verso il fratello - che sembrava sul punto di urlare.

«Tae, vorresti accompagnarmi di là? C'è il succo al mandarino, il tuo preferito» disse, e JK piegò la testa di lato spingendo la lingua contro la guancia già pronto a lanciargli dietro qualche insulto.

«JK» lo bloccò Taehyung, attirando la sua attenzione senza tuttavia farsi sentire. «Per favore».

Dicendo questo, scostò come possibile il braccio di JK dalle sue spalle e si alzò solo per essere trascinato via neanche tanto velatamente da Jimin.

Quasi non fu costretto a correre per quanta emergenza contenevano i passi di Jimin, che si fermò solamente dopo essersi sincerato di essere fuori dallo sguardo assassino di suo cognato.

«Taehyung, mi spieghi che diamine era quello? Chi è lui, che fine ha fatto il ragazzotto timidone del primo incontro o lo stronzo che ha quasi ucciso Jin la sera delle tue nozze? Cosa diamine sta succedendo?» sibilò Jimin con le sopracciglia aggrottate.

Taehyung si morse il labbro. «E' difficile da spiegare Minnie, ma ha un senso tutto questo. Te lo giuro».

Jimin grugnì.

«Non mi interessa quanto sia difficile, mi devi dire cosa sta succedendo. Tu che sei un totale bottom? Dio mio, non credevo di poter vivere abbastanza a lungo da vederlo! Tu non sei mai stato un bottom!» continuò incredulo quello, scuotendo la testa e facendo alzare gli occhi al cielo al fratello.

Taehyung sbuffò dalle narici e si pizzicò il ponte del naso.

«Minnie, che cazzarola importa? Te lo spiegherò, giuro che lo farò, ma non adesso. E comunque un paio di volte sono stato bottom» ed una di queste è stata con JK avrebbe voluto aggiungere.

Dubitava che, in un ipotetico futuro "normale" con JK avrebbe mai potuto avere l'opportunità di stare sopra, ma poco gli importava in quel momento.

Con JK non sarebbe mai arrivato a quello.

«Lo dovevo capire subito dalle tue lettere che c'era qualcosa che non tornava!» imprecò Jimin, scompigliandosi i capelli.

«Taehyung».

Sobbalzarono entrambi e la mano di Jimin afferrò d'istinto quella di Taehyung.

JK avanzò a grandi passi verso di loro, la mascella dura e lo sguardo che passava alternativamente tra le loro mani intrecciate e i loro visi.

«Ora ci ammazza, ora ci ammazza!» sussurrò Jimin tirandogli la mano per mettere distanza tra loro ed un terrorizzante JK.

Come un angelo custode, Namjoon spuntò come un fungo al fianco del principe e gli diede una pacca sulle spalle che JK non gradì particolamente.

«Jungkook! Pensavo non fossi ancora arrivato! Vieni, ti presento alcuni ospiti che sono sicuro adorerai! Ti stupirà sapere che sono appassionati di caccia tanto quanto te» esclamò con un sorriso gentile, indicando un gruppo di persone che parlottavano animatamente.

La mano di Jimin si strinse alla sua e lo sguardo di JK saettò un'ultima volta su di loro in un'occhiata colma di significato prima di seguire con una smorfia il re, sinceramente contento di vederlo.

«Mi fa paura» sussurrò Jimin al suo fianco, e Taehyung riprese a respirare.

Quando aveva iniziato a trattenere il fiato?!

«Non preoccuparti, non ti farà nulla».

O almeno...credo.

..................................

Taehyung guardò dubbiosamente il piatto davanti a sé prima di ritornare con lo sguardo alla mano di JK.

Era ferma sulla sua gamba e da quando avevano preso posto, non si era spostata di neanche un millimetro.

Neanche per sbaglio, neanche quando aveva casualmente accavallato le gambe.

Da quando si erano seduti per la cena -sotto un enorme gazebo in mezzo alla tenuta e ad una tavola lunga su cui era presente ogni tipo di pietanza- JK non gli si era praticamente scollato di dosso, costringendo Jimin a sedersi di fronte a Taehyung e non al suo fianco.

Jimin, dal canto suo, osservava con malcelata curiosità il rapporto tra quello che lui considerava Jungkook e suo fratello.

Soprattutto su quest'ultimo erano rivolte tutte le sue preoccupazioni.
Non era più lo stesso che ricordava.

Taehyung era sempre stata -sicuramente- una persona molto taciturna, che non parlava più del necessario ma che apprezzava la compagnia e che rideva spesso.

Anche se non esprimeva mai una parola di troppo, in realtà riusciva a rimpire i silenzi semplicemente sorridendo o facendo piccole ma carine smorfie.
Ma quel Taehyung... quel Taehyung gli faceva quasi paura.

Durante tutta la cena, oltre ad aver mangiato pochissimo, Taehyung sembrava spento.

Le sue spalle erano rigide, la sua postura poco naturale, il suo sguardo rivolto escusivamente al piatto o al bicchiere, e le sue labbra serrate non lasciavano trapelare alcuna parola di più di pochi convinti «Mmm» che spesso erano un mugugno di assenso rivolto alle parole di Jungkook.
A volte, quando era lui a rivolgergli direttamente la parola, Taehyung faceva un piccolo ma sincero sorriso che riusciva ad illuminargli un po' lo sguardo...prima di tornare nella sua malinconica bolla.

E Jimin era proprio intenzionato a scoprire di più, a capire cosa fosse successo al fratello in quei mesi di assenza. Doveva essere successo qualcosa di veramente grave per ridurre Taehyung ad essere l'ombra di sé stesso.

«Tae, ti va di andare a fare un giro al lago più tardi?» propose dal nulla, sorseggiando un po' di vino bianco pregiato.

JK alzò un sopracciglio e fece per parlare, ma Taehyung poggiò la mano sulla sua -ancora ferma sulla sua coscia- e la strinse appena. «Sì Minnie, certamente» gli sorrise, sinceramente felice della proposta.

JK lo guardò con sguardo indecifrabile.

Rivolse di nuovo lo sguardo a Jimin, che nel frattempo sorrideva verso il fratello salvo poi schiarisi la gola allo sguardo irritato del principe.

«J-Jungkook, volete venire anche v-voi?» chiese quindi, grattandosi la nuca con fare imabarazzato e leggermente a disagio.

«No, è un momento tra fratelli. Sono sicuro che capirà» prese quindi la parola Taehyung, e la presa sulla sua coscia si strinse. Taehyung tirò il polso di JK per convincerlo a staccarsi, riuscendoci solo per volontà di JK stesso.

Taehyung gli prese la mano e intrecciò le dita tra le sue, provocano in JK un aggrottamento di sopracciglia da record e un «Ma che cazzo ti salta in mente?» ringhiato con tono basso che provvide prontamente ad ignorare.

Ok essere prudenti, ma non era di certo succube.

JK strattonò la mano un paio di volte ma la presa di Taehyung fu ferrea, non mollando la sua mano neanche quando si beccò una serie di insulti mormorati a mezza voce che fecero impallidire Jimin.

«Sono sicuro che mio marito potrà stare senza di me per un po', soprattutto in compagnia di Namjoon» aggiunse quindi Taehyung, e Namjoon rivolse a loro l'attenzione.

Sorrise apertamente con le fossette ben in vista e annuì con vigore.

«Oh, ma certamente! Anche Soobin non vede l'ora di scambiare qualche chiacchiera con voi. Non fa altro che parlare dei suoi principi azzurri. A quanto pare avete fatto breccia nel suo cuore....Aish, suo padre è stato già rimpiazzato» sospirò con finta drammaticità, provocando l'ilarità di tutti i presenti.

Meno che di JK, che sembrava invece sul punto di volergli staccare gli occhi con il coltello da burro.

«Non posso biasimarla, sono una bellissima coppia» asserì con fare dolce sua moglie stringendogli la mano -che Namjoon baciò sul dorso.

Taehyung percepì JK irrigidirsi al suo fianco e non ci impiegò molto a capire perché.

Si voltò verso di lui la cui mascella rigida sembrava scolpita nel marmo, quindi lo tirò un po' verso di sé per avvicinarsi al suo orecchio. «JK, vuoi che rimanga con te? Jimin capirà ».

JK gli lanciò un'occhiata tagliente e quasi oltraggiata.

«Io non ho bisogno di nessuno. Ci siamo già trovati in questa situazione prima, sappiamo gestirla. Non abbiamo bisogno della balia» rispose sprezzante, e Taehyung fece un piccolo sospiro.

«Non intendevo farti da balia, solo starti vicino. Ma va bene, come desideri» mormorò a mezza voce, tornando con gli occhi al piatto.

Fece per lasciare la mano di JK ma quello la strinse così forte da sentirla quasi formicolare.

Taehyung si voltò sorpreso verso di lui ma JK non ricambiò lo sguardo, intento com'era a contemplare il fatto che la mano di Taehyung tra le sue fosse quasi piacevole.

..........................

«Taehyung-ah!» urlò Jimin, andandogli velocemente incontro a braccia aperte, sbracciandosi nella corsa.

Taehyung era intento ad osservare le stelle, perso a contemplare la superficie del lago dove quei puntini luminosi si riflettevano creando un incontro tra cielo e terra come se fossero due parti complementari volte ad unirsi.

Così diversi ma incredibilmente affini, gli piaceva pensare che lui e JK fossero proprio come il lago e il cielo notturno, distanti ma capaci di avvicinarsi fino a rendersi un'unica cosa.

Se solo JK si fosse fidato sufficentemente di lui...

«Minnie, quanto tempo ci hai messo?!» sbuffò Taehyung, fintamente offeso.

Jimin gli diede un pugnetto sul braccio e mise un piccolo broncio. «Ho ritardato perché ho incontrato qualcuno che mi ha trattenuto» gli rispose, mordendosi il labbro inferiore subito dopo per contenere una risatina.

C'era poco da fare, Jimin era come un libro aperto per lui e pertanto alzò le sopracciglia, curioso.

Gli prese il mento per guardarlo divertito come l'espressione di Jimin diventava via via sempre più imbarazzata.

«Chi è il fortunato?».

Jimin fece un verso sconvolto e scacciò via la sua mano con fare giocherellone, ma non gli sfuggì il sobbalzo che ebbe Taehyung a quel gesto.

Sobbalzo che non aveva mai avuto, lo ricordava perfettamente.

Sobbalzo che non avrebbe dovuto esserci.

«Vuoi dirmelo o no? Sono o non sono tuo fratello?!» esclamò Taehyung, intrecciando le loro dita per iniziare la passeggiata.

Era un'altra delle abitudini che lui e Jimin avevano da bambini quella di camminare per mano sulla riva dei laghi o dei fiumi e parlare di ciò che di nuovo c'era nella loro vita, confessando segreti normalmente inconfessabili ma che, con la magia del luogo, diventavano improvvisamente le cose più giuste da dire.

Durante una di quelle passeggiate Jimin aveva scoperto che a Taehyung piacevano gli uomini; durante una di quelle passeggiate aveva rivelato a sua volta che non era sicuro della sua sessualità; e sempre durante quelle passeggiate, avevano pianto insieme durante il primo cuore spezzato di Taehyung.

Erano sempre stati loro, sempre e comunque Taehyung e Jimin.

«Potresti conoscerlo anche meglio di quanto pensi» sussurrò Jimin abbassando gli occhi sui suoi piedi, le guance rosse per l'imbarazzo di star confessando di avere una pesante cotta per un bel consigliere dai capelli mogano e gli occhi affilati.

E dire che si era ripromesso di starsene in silenzio ad ascoltare cosa avesse da dirgli Taehyung...

Quest'ultimo fece un ghigno e lo tirò leggermente per la mano. «Ah sì? E dimmi un po', com'è?».

«E'...» iniziò Jimin, guardandosi intorno per cercare le parole.

Gli occhi vispi erano sognanti mentre studiava i dettagli della natura attorno a sè.

«E' stupendo! Penso sia stato una specie di colpo di fulmine, Tae. La prima volta che l'ho visto ho pensato di aver avuto un miraggio! Ha tutto: occhi affusolati, mani sexy e venose, pelle chiara, labbra sottili e fisico asciutto. Non oso immaginare come sia sotto i vestiti perché altrimenti potrei avere un'erezione istantanea».

Taehyung scoppiò a ridere e si portò una mano davanti il volto, incontrando il ridacchiare di Jimin. «Ya, Minnie! Sei senza pudore!».

Jimin gli fece un sorrisone «E' grazie alla mia assenza di pudore se tu e quel Jun siete stati insieme e avete passato piacevoli ore di discussione nella tua camera da letto» lo rimbeccò quello, e Taehyung gli fece la linguaccia.

«E' stata l'unica volta in cui è servita! Tutte le altre invece, è servita solamente a farci fare figure di merda».

Jimin lo guardò offesissimo, andando a tirargli un altro piccolo pugno sul petto e gonfiando le guance.

«Ma stasera non si deve parlare di me!» rimbeccò con tono di voce acuto, attirando di nuovo l'attenzione di Taehyung.

«Perché non mi dici cosa diamine sta succedendo tra te e Jungkook?».

Taehyung abbandonò immediatamente l'espressione rilassata ed indossò la sua maschera di vuota pacatezza, una di quelle che Jimin odiava e che conosceva fin troppo bene.

Con suo padre, re Kim, Taehyung la indossava spesso.

«Non credo sia il momento adatto per palrarne, Minnie». Jimin alzò un sopracciglio, sinceramnte poco entusiasta e anche fintamente scocciato del tentativo di Taehyung di sviare l'argomento.

«Io invece credo che sia un momento perfetto. E in fondo a quel cervello vuoto che ti ritrovi, lo sai perfettamente anche tu» lo contraddì quindi il fratello, guardandosi un attimo intorno.

Trascinò Taehyung verso una delle sponde del fiume dove vi era la banchina in legno per l'attracco delle barche, quindi si sedette e invitò con lo sguardo Taehyung a fare lo stesso.

Come si sistemarono con le gambe a penzoloni, Jimin gli diede una piccola spallata.

«Lo sai che io non ti ho mai forzato nel dirmi qualcosa né ho mai pressato affinchè tu mi raccontassi cosa ti turbava, ma stavolta non posso farlo. Dio mio, sembri sul punto di buttarti da un ponte!».

Taehyung voltò il viso verso Jimin, la cui espressione giocosa di poco prima era svanita ed aveva lasciato il posto adesso ad una molto più preoccupata e quasi triste.

Le sopracciglia corrugate creavano una piccola v al centro degli occhi e scrutò Taehyung per qualche attimo, alzando una mano verso di lui per sfiorargli la guancia.

«Tae...so che c'è qualcosa che non va con Jungkook, non ho mica dimenticato ciò che è successo la sera del tuo matrimonio. E adesso...adesso non sembri neanche più tu; io e Jin siamo preoccupati, le tue lettere sono sempre intrise di parole come "va tutto bene" e "sta andando tutto alla grande" ma mai una parola a proposito di te e Jungkook. Ho provato a fare finta di niente, ma non mi è possibile Tae. Non dopo come ti ho visto interagire oggi con lui».

Taehyung strise le labbra facendo una smorfia.

Sapeva che Jimin aveva ragione, che prima o poi se ne sarebbe accorto e, soprattutto, sapeva di potersi fidare ciecamente. L'unico motivo per cui non aveva ancora detto nulla, era solo per non farlo preoccupare più del dovuto.

«E' una cosa abbastanza complicata e singolare quella che ti sto per dire. Quando dico che è difficile, non lo dico per esagerare» disse Taehyung in un sussurro, andando ad osservare l'orizzonte, scuro e cupo come parte dei suoi ricordi.

Jimin gli prese una mano e la strinse tra le proprie.

«E' difficile solo se lo rendi tale, Tae. Niente filtri, niente mezze verità, niente che non sia di più di una narrazione di ciò che ti è successo e che ti sta succedendo».

Eh, la faceva facile Jimin.
Bella merda, da dove poteva iniziare?

Non sapeva neanche se a Jungkook stava bene che il suo segreto venisse rivelato, ma non poteva andare a minare ancora di più il precarissimo equilibrio del suo principe.

«Promettimi che te lo terrai per te, Minnie. Non devi dirlo a nessuno, né a Jin né a papà né a nessuno. E' il segreto del principe che dovrai portarti nella tomba».

Jimin aggrottò ancora di più le sopracciglia ma annuì con serietà. «Hai la mia parola, non lo dirò ad anima viva. Sai che sono capace di farlo, l'ho fatto anche in passato».

Era vero. Jimin conosceva ogni anfratto della sua mente e del suo cuore, ogni più grande segreto così come lui conosceva i suoi.

E poi, sentiva di dover condividere quel fardello che portava con qualcuno, prima che quest'ultimo lo schiacciasse.

«Quello che hai conosciuto il giorno delle nozze e colui con cui hai parlato oggi non è Jungkook. Si chiama JK, ed è una delle personalità del principe. Jungkook soffre di un disturbo mentale chiamato disturbo dissociativo dell'identità. E' un disturbo che implica la creazione di altre personalità a seguito di un trauma» iniziò quindi Taehyung, sentendo come Jimin non stesse praticamente neanche respirando.

Cercò di renderla semplice, considerando che suo fratello di malattie mentali non ne conosceva manco mezza. Un po' come lui prima di conoscere Jungkook, d'altronde.

«A quanto afferma il dottore che cura Jungkook, il principe ha creato due personalità oltre la sua, JK e Kookie. JK è la personalità forte, che protegge sia Jungkook che Kookie, che si prende carico delle ansie e delle esperienze traumatiche del principe reagendo di conseguenza. Si occupa perfino di decidere chi dei tre debba affacciare, a quanto ho capito. E' lui che sia tu che Jin avete conosciuto il giorno delle nozze».

Jimin alzò le sopracciglia, incredulo ma interdetto.
In quel momento si sentiva incredibilmente stupido.

«Scusa ma sono tutti nella testa di Jungkook?».

Taehyung annuì.

«Ma allora non dovrebbero ricordarsi tutti delle stesse cose?»

Taehyung scosse la testa in diniego. «No. In realtà, ognuno ha un'età e una memoria a sé stante. Ciò che fa JK rimane solo con JK, e così anche per Jungkook e Kookie».

«Kookie?».

Taehyung sorrise con affetto e Jimin se ne accorse, sentendosi grato di vedere i tratti di suo fratello addolcirsi.

«Kookie ha dieci anni. Non so ancora che ruolo abbia all'interno di tutto questo, ma è la versione bambina di Jungkook. E' dolcissimo, oltre che terribilmente ingenuo e timidone, riesce sempre a strapparmi un sorriso».

Il modo in cui Taehyung ne parlava, come se fosse veramente un'altra persona era inquientate, a detta di Jimin.

Si passò una mano tra i capelli con fare incerto. «Merda, devo dire che non me lo aspettavo» ammise, corrucciato «Ma ciò non spiega perché tu stia così. C'è qualcosa che mi stai nascondendo?».

Sì.

«No, niente di che. È solo che JK non mi sopporta, Minnie. JK odia il mondo -ed ha anche ogni diritto e ragione per farlo- e in mezzo a tutto quello che odia, ci sono anche io. Adesso stiamo riuscendo ad avere conversazioni civili e lui riesce a tollerare la mia presenza, ma prima...prima non sopportava neanche l'idea di vedermi».

Come lo sguardo di Taehyung si incupì, Jimin si inquietò.

«Tae...JK ti ha fatto del male?».

Gli occhi di Taeyung divennero lucidi ma ricacciò indietro le lacrime e scosse la testa. «No, Minnie, non preoccuparti. E' un po' violento, ma nulla di più di qualche schiaffo».

Jimin spalancò la bocca e si portò una mano davanti il viso.

«Qualche SCHIAFFO?! Ma io lo uccido! Merda, gli strappo le dita a morsi!» esclamò con la furia negli occhi, stringendo i pugni.

Taehyung fece un piccolo sorriso e gli strinse la mano.

Ah...se solo sapessi, Minnie.

«No, è il suo modo di reagire alle cose. Adesso comunque è tutto migliorato, ormai sono lontani i periodi in cui mi alzava le mani» e Jimin avrebbe anche potuto credere alle sue parole, se solo non avesse sentito un singulto appena accennato.

Si voltò e il suo cuore si incrinò terribilmente.

Taehyung era a capo chino e con le spalle ricurve perché piangeva.

Silenziosamente, come suo solito.

Taehyung era una persona che riusciva ad incassare un grandissimo numero di colpi prima di iniziare a cedere. In quel momento era come un bicchere troppo pieno che, ad un certo punto, aveva preso a straripare.

E se a soli tre mesi di matrimonio Taehyung era già così, Jimin non osava pensare come sarebbe stato in anni.

Lo attirò a sé e lo strinse in un abbraccio stretto e confortevole, lasciando che l'altro versasse quelle lacrime silenziose ma dolorose e che buttassse fuori tutta l'angoscia e la tristezza dei suoi giorni.

Piangere non era nei suoi piani, ma non era nei suoi piani neanche sposarsi o avere a che fare ogni giorno con la persona che aveva abusato di lui. Era tutto complicato e temeva di non riuscire a mantenere le promesse che aveva fatto a Jungkook, di non riuscire semplicemente neanche a riprendere in mano la sua vita senza sbagliare e distruggere quella di suo marito.

«Tae, non piangere...chiederò a Jin di farti tornare indietro, chiederò di fare annullare il matrimonio e verrai a stare di nuovo da noi c—».

Taehyung saltò come una molla a quelle parole.

«No! Non posso lasciare Jungkook, ha bisogno di me, io non posso abbandonarlo! Jimin, hai promesso di non dirlo a nessuno!» disse ad occhi sgranati e lucidi di lacrime, afferrando le spalle di Jimin per scuoterlo appena. Suo fratello si morse la guancia annuendo subito dopo.

«Sai che di me puoi fidarti, ciò che è detto al lago, rimane al lago anche a costo della vita. Se è questo quello che vuoi, io non intercederò ma...Tae, per favore, se diventa troppo fermati finchè sei in tempo. Salvati e permetti a qualcuno di salvarti».

Taehyung annuì e si tamponò le guance con le dita, cancellando le tracce della sua tristezza e del suo sfogo.

«Te lo prometto Minnie, non ti preoccupare. Grazie di esserci».

Jimin gli sorrise e gli diede un bacio sulla fronte, ma si appuntò mentalmente di parlare con Yoongi.

















NDA: uuuuh JK JK cosa dobbiamo fare con lui? Non sa cosa ancora siano queste emozioni e perché si stia comportando in questo modo, ma sono già dei passi avanti. Il prossimo capitolo sarà un po' speciale <3

Ma chissà se JK riuscirà a mantenere questa condotta o se tornerà sui suoi passi..

Comunque, salvo imprevisti, l'aggiornamento è previsto per martedì

Grazie per aver letto anche questo capitolo, purple u 💜

Continue Reading

You'll Also Like

253K 14.8K 58
[STORIA COMPLETA] [IN REVISIONE] «Ti voglio dentro di me... dentro il mio cuore.» SPIN OF: I CHOOSE YOU
108K 5.7K 33
Dove i Kim e Jeon si detestano, ma i loro figli sembrano andare più che d'accordo. «Che ne dici se ti fotto nella camera accanto ai tuoi?». «Fallo, n...
5.7K 713 19
[COMPLETA] ❄️ Roseraie, Francia, 1880. Jungkook e la sua "follia". Jungkook ed i suoi ricordi. Jungkook e la sua verità. Dopo la sepoltura di suo pad...
62.6K 3.2K 13
[completa] ❝ ti obbligo a baciare taehyung. ❞ @sannieung completed on 2022. #1 vkook 16.04.22