Let Me Get Lost In You [TaeKo...

By Hananami77

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''«Taehyung non può sposare il figlio di Jeon. Ho sentito troppe cose poco rassicuranti sul suo conto, non po... More

Personaggi+Introduzione
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#Special: [Biscotti in incognito]
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[Special 3#] Buon compleanno, hyung!
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~Epilogo~
LMGLIY - FAQ

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By Hananami77

Alzò gli occhi dal libro che stava leggendo come sentì la porta della camera da letto aprirsi lentamente, e subito incontrò uno sguardo decisamente più timoroso e imbarazzato.

«Finalmente sei arrivato, cominciavo a credere che ti volessero rapire. Com'è andata la giornata?» chiese Taehyung con un piccolo sorriso, abbassando il libro per poggiarlo sul suo grembo e focalizzare l'attenzione sul principe. Jungkook si morse il labbro inferiore ma gli sorrise, grato di aver intavolato una conversazione -perchè no, lui non era ancora in grado di farlo.

Aveva alcuni problemi nell'intraprendere delle conversazioni con qualsivoglia essere umano, però Taehyung era uno dei pochi con cui riusciva davvero a pronunciare più di semplici mezze frasi. In realtà, l'unico momento in cui sembrava davvero un principe, era solo quando si trovava a parlare di strategie militari e politiche, il che lo rendeva -almeno ai suoi occhi- una persona estremamente noiosa e poco interessante.

«Proficua ma incredibilmente stancante. Non credo che raggiungerò mai una certa tolleranza nei confronti dei consiglieri di mio padre» rispose infine, passandosi stancamente una mano tra i capelli.

Quello era un gesto che faceva spesso JK, lo rivide chiaramente nell'espressione e nelle movenze ma non lo fece notare all'altro. Piuttosto, annuì per indicare che era sinceramente interessato nell'ascoltarlo e richiuse il libro tenendo il segno con le dita.

La lettura era un buon compromesso per occupare il tempo in attesa di Jungkook. In realtà, Taehyung sapeva perfettamente che il principe sarebbe crollato poco dopo aver poggiato la testa sul cuscino, proprio come era successo nelle due notti precedenti. Faceva appena in tempo a mormorargli la buonanotte che poi cadeva in un pacifico sonno seguito da un abbraccio notturno ed inconsapevole a Taehyung, che però si ritrovava al mattino sempre da solo.

E mentre Jungkook guardava gli affari del regno, Taehyung si occupava degli affari interni al palazzo, tra cui l'organizzazione delle sale degli ospiti così come dei ricevimenti e delle faccende che avrebbe dovuto sospendere durante quei giorni di "svago" nella tenuta presso cui sarebbero stati ospitati.

«Ci sono un po' di problemi al confine nord. Se continua così, dovrò assentarmi per qualche tempo per andare a rimettere ordine». Taehyung piegò il capo di lato mentre guardava Jungkook togliersi la giacca con fare esitante e impacciato ma con un cipiglio strano sul viso.

«Cosa starebbe a significare? C'è qualche pericolo in corso per cui è necessario il nostro intervento?» chiese, dimentico del libro. Lo chiuse con un gesto secco e lo poggiò sul comodino, sistemandosi seduto come, adesso, c'era una cosa più grande a cui far fronte.

La preoccupazione per Jungkook.

Jungkook scosse lievemente la testa, sentendo il cuore scaldarsi allo sguardo serio che gli aveva scoccato Taehyung, in un misto di preoccupazione e regale nervosismo che non si aspettava.

Era bello vedere qualcuno che si preoccupava sinceramente per lui, nonostante tutto.

«Non ancora, solo alcuni movimenti sospetti. Ma ne parleremo a tempo debito, non preoccuparti. Se termineranno non sarà necessario per me spostarsi né andare a fare ulteriori verifiche. E comunque, andrei da solo».

Taehyung strinse le labbra e le increspò appena in un'espressione contrariata. Incrociò le braccia al petto e posò il capo sulla testiera dietro di lui.

«Non sono d'accordo sull'ultimo punto; l'idea che vada a controllare di persona non mi entusiasma, e ancor meno lo fa il pensiero che voglia andare da solo. Ne riparleremo se dovessero continuare a persistere delle tensioni, comunque» suggerì quindi Taehyung, notando come Jungkook sembrava iniziare a provare disagio per il tono serio utilizzato. Gli fece quindi un sorrido di incoraggiamento che Jungkook ricambiò, rilassando le spalle.

«Vai pure a cambiarti, ti aspetto qui» gli disse poi, sapendo che, se non glielo avesse detto, sarebbe rimasto in piedi sulla soglia e completamente vestito a giocherellare con le sue dita. Come il principe annuì e svanì dietro la porta del bagno, Taehyung rilasciò un lungo e pesante sospiro.

L'idea che Jungkook potesse invischiarsi in situazioni così pericolose gli aveva innescato un senso di protezione veramente difficile da sopprimere, insieme anche ad un non troppo velato nervosismo al pensiero che, in situazioni come quelle, avrebbe potuto fare la sua comparsa Kookie.

Cielo, Kookie! Non lo vedeva da un po' e sinceramente gli mancava molto, soprattutto i loro risvegli a base di coccole e bacini affettuosi.

Ma nonostante il pensiero del piccolo Kookie fosse un buon compromesso per diluire il suo nervosismo, non potè fare a meno di chiedersi come Jungkook gestisse la sua condizione in caso di conflitti. Se se ne fosse presentata l'occasione, glielo avrebbe chiesto senza indugiare neanche un istante.

Il frusciare delle coperte al suo fianco lo fece uscire dalla bolla privata in cui era entrato e, voltando leggermente il capo, vide Jungkook guardarsi le mani e attorcigliarsi attorno all'indice il laccio dei pantaloni.

Le punte dei capelli erano leggermente umide dal fatto che si era dato una sciacquata, quindi gli venne istintivo allungare una mano per sistemarglieli un pò all'indietro, provocando in Jungkook un rossore chiaro e diffuso.

«Tutto bene? Ti senti a tuo agio?». Il tono caldo e gentile spinse Jungkook ad annuire senza neanche pensarci su, alzando gli occhioni su di lui e arcuando le labbra in un piccolo sorriso.

«Sì...sono abbastanza...confortevole» sussurrò quello, e Taehyung gli sorrise apertamente, grato che l'altro non trovasse la sua presenza di troppo. Lo sguardo di Jungkook studiò il suo viso prima che gli occhi si soffermassero sulle sue labbra e le osservassero per qualche secondo di troppo, arrossendo poi vistosamente e distogliendo gli occhi borbottando un «Che pensieri fai, Jungkook» che -in teoria- Taehyung non avrebbe dovuto sentire.

In pratica invece, non solo lo sentì, ma il cuore gli fece anche una capriola. Deciso a dare a Jungkook una riprova del fatto che in quanto suo marito poteva essere "libero" di agire come preferisse, alzò una mano puntandola alle sue, intente a giocherellare appoggiate al grembo.

«Posso?» sussurrò con voce dolce come il miele, e fu Jungkook ad intrecciare le loro dita prima ancora di rispondere, sorridendogli apertamente e con sguardo sfavillante neanche avesse appena realizzato il suo desiderio più grande.

Taehyung ricambiò e fece per tornare a sedersi -si era infatti proteso verso di lui- quando l'altra mano di Jungkook gli si poggiò sulla spalla in una stretta leggera ma ferma. Quello alzò le sopracciglia e piegò il capo, curioso.

Jungkook sembrò toccare una nuova sfumatura di rosso e si morse il labbro inferiore, guardando alternativamente un punto indefinito dello spazio e le sue labbra, boccheggiando per trovare le parole e arricciando il naso come non ci riusciva.

«P-posso avere un...b-bacio?».

Nel petto di Taehyung scoppiò quello che poteva essere un fuoco d'artificio a quanto imbarazzato ma tremendamente dolce era stata l'esitazione del tono di Jungkook, quasi avesse paura di essere rifiutato. 

Allungò una mano fino a che le dita non gli sfiorarono il mento con il mero invito ad alzare gli occhi su di lui e trovare la risposta nella sua espressione rilassata.

Taehyung gli sorrise e si permise di passare il pollice sul piccolo neo sotto il suo labbro inferiore, un gesto che voleva fare sin dal primo momento che l'aveva notato ma che non era riuscito mai a fare. La morbidezza della pelle di Jungkook sotto le dita era disarmante, mai avrebbe pensato che esistesse una persona con quella pelle soffice come cotone. 

«Jungkook...come ti ho detto pochi giorni fa, non hai bisogno di chiedermelo. Puoi darmi tutti i baci che vuoi e ogni volta che lo desideri».

Vide Jungkook prendere un profondo e lento sospiro, chiudere gli occhi e avvicinarlo con un gesto secco grazie alla presa sulla sua spalla. Le loro labbra si toccarono poco dopo, e come lo fecero, la presa del principe sulla sua mano si strinse e il respiro tremulo gli impattò contro il volto. 

Jungkook era nervoso, la tensione era palpabile nell'aria, e il suo corpo non mentiva. Le spalle erano rigide, la presa quasi convulsa sulle sue dita, il lieve tremore della sua mano e il fatto che avesse gli occhi chiusi e strizzati così forte da creare piccole rughette nei loro angoli. Le sopracciglia calate sulla fronte erano arricciate, e no, Jungkook non si stava godendo quel bacio come avrebbe voluto. 

Taehyung attribuì tutti quei comportamenti non tanto alla mancanza di esperienza, quanto allo sforzo che il principe stava facendo per vincere qualche recondita paura o ricordo che Taehyung non faticava ad immaginare ma di cui non poteva averne la certezza.

Ma qualsiasi cosa fosse stata, a lui non importava fintantoché poteva provare a rendere tutto più tranquillo e piacevole, magari anche sostituendo brutti ricordi con quelli un pò più sereni. Per questo motivo prese a carezzare il volto di Jungkook con il dorso della mano, in una lenta e rassicurante carezza capace di far sospirare piano Jungkook e inducendolo a scaricare un pò di pressione e ad allentare la presa ferrea sulla sua mano. 

La mano del principe scese sul suo bicipite e lo strinse appena, per portarlo con sè nel movimento mentre si lasciava andare all'indietro per appoggiarsi più comodamente contro lo schienale del letto.

Quella sera però, sembrava ricca di sorprese per Taehyung.

Infatti, Taehyung quasi non sussultò come la punta della lingua di Jungkook sfiorò appena il suo labbro inferiore per poi ritirarsi velocemente come se fosse scottata. Lo indusse a muovere le labbra lentamente, e la lingua di Jungkook ritornò ad essere presente, stavolta in modo più deciso: tracciò un po' goffamente il contorno del labbro superiore e leccò con fare vacuo quello inferiore. 

In tutto ciò, Taehyung lo aveva lasciato fare, assecondando solo i suoi movimenti, tenendo a freno -e con autocontrollo invidiabile- la lingua e lasciando Jungkook libero di esplorare e di capire cosa volesse fare ed eventualmente come. Ma come la lingua di Jungkook si spinse nella sua bocca e sfiorò la sua, un piccolo singulto lasciò le labbra del principe e questo si ritrasse di botto, staccandosi bruscamente dal bacio. 

Jungkook lo guardò con le sopracciglia corrugate e gli occhi così impauriti che Taehyung si preoccupò di aver fatto qualcosa di male pur non avendo fatto praticamente nulla. 

«M-mi mi dispiace! G-giuro che non volevo, n-non so co-cosa mi sia successo ma improvvisamente v-volevo sentire la consistenza delle tue labbra e-e—mi dispiace».

Jungkook disse quelle cose così velocemente che Taehyung le riuscì a capire solamente perché si concentrò sul labiale; in caso contrario, avrebbe colto solo un farfugliare di scuse e null'altro.

«Perché ti stai scusando? Jungkook, non hai fatto nulla di male» provò quindi, e Jungkook lasciò la presa su di lui e la sua mano per portarsele a strofinare gli occhi più e più volte, come a cacciare via l'imbarazzo. Non sembrò credergli, perchè le sue sopracciglia si arcuarono ancora di più.

«S-sicuramente non era a questo che ti riferivi q-quando mi hai detto che potevo b-baciarti, n-ne ho approfittato t-trop—» il borbottare agitato e confuso di Jungkook venne quindi interrotto dalle labbra di Taehyung che, proprio come la prima volta,  si erano posate di nuovo sulle sue senza esitazione alcuna.

Se le parole non lo convincevano, allora avrebbe fatto in modo che gli dimostrasse cosa effettivamente significava per lui essere baciato.

Jungkook gemette dalla sorpresa contro la sua bocca e sgranò gli occhi per pochi attimi, convincendosi a richiuderli imitando Taehyung. Non aveva la sua stessa esperienza, non aveva mai baciato nessuno prima di allora ed era grato che fosse con Taehyung in quel momento. Solo con lui riusciva a non essere completamente terrorizzato all'idea che qualcuno potesse giudicare le sue azioni o i suoi comportamenti decisamente anomali per un ragazzo della sua età. 

Le mani delicate e gentili di Taehyung si posarono di nuovo sulle sue, in un muto responso alle tacite domande che avrebbe voluto fargli. Domande stupide, del tipo "dove si mettono le mani mentre si bacia?". Non aveva trovato il coraggio di chiederlo ma il suo cuore scoppiò come Taehyung si portò una sua mano dietro la nuca e lasciava che la sua rimasse sul viso del principe, sfiorandogli la guancia con movimenti delicati che lasciarono sulla sua pelle una piacevole sensazione formicolante.

Il suo corpo sembrava tollerare molto di più il tocco di Taehyung di quanto sperasse, e si lasciò andare ad un altro gemito di acuta sorpresa quando sentì la lingua di Taehyung sfiorare il suo labbro inferiore con misurata lentezza. Schiuse le labbra quasi inconsapevolmente, in un gesto di assoluto stupore soprattutto dovuto al brivido che gli era passato sulle braccia a sentire il muscolo umido e caldo di suo marito entrare gentilmente dentro la sua bocca solo per sfiorare appena la sua lingua.

In un moto di imbarazzo, il primo istinto fu quello di ritrarre la sua e allontanarsi di nuovo, ma la mano di Taehyung sul suo viso glielo impedì. Così come l'aveva sfiorata, adesso la lingua dell'altro era di nuovo sul suo labbro superiore, poi su quello inferiore e di nuovo a toccare la sua.

Jungkook lo imitò timidamente, salvo poi irrigidirsi per l'ennesima volta in dieci secondi all'idea di aver sbagliato qualcosa, quindi aprì gli occhi con il cuore in gola al pensiero di aver rovinato tutto -ma come li aprì, vide come Taehyung continuava a tenere i suoi chiusi.

Li richiuse un'altra volta e si diede mentalmente uno schiaffo per star rovinando un momento così speciale come quello con le sue pare mentali. Si stupiva di come Taehyung non avesse ancora perso la pazienza a stargli dietro. 

Non credeva che sarebbe mai riuscito a sperimentare niente del genere, che avrebbe mai potuto trovare qualcuno che, più o meno volontariamente, fosse disposto a gestirli con tale accuratezza e pazienza da poterli controllare...e in qualche modo, concedergli l'opportunità di avere una sorta di vita normale.

Lasciò che le sue paure fluissero via dal cervello e quasi si lamentò quando le labbra di Taehyung si spostarono appena dalle sue, lasciando solo un misero spazio necessario a parlargli.

Gli occhi cerulei erano tranquilli ma attenti mentre passava il pollice sulla sua guancia rossa.

«Troppo? Sei ancora con me, Jungkook?». Nel mormorio, le loro labbra si erano sfiorate ed un altro brivido aveva colto il principe, il cui cuore stava facendo le capriole nel petto a quel tono roco e caldo che-porca misera, era legale?

Jungkook scosse leggermente la testa e socchiuse gli occhi. «Va tutto bene, c-ci sono...c-continua». Taehyung fece un mentale sospiro di sollievo a quelle parole e ricongiunse le loro labbra, e stavolta Jungkook non fu così impreparato.

La mano si arpionò alla sua nuca e l'altra lasciò la presa su quella di Taehyung solo per poggiarsi sulla sua coscia e darsi l'equilibrio per reggersi nel piccolo slancio di coraggio che lo spinse a non sembrare un manichino.

In realtà, non sapeva ancora esattamente cosa farsene delle mani mentre stava baciando Taehyung, ma quello sembrò non farci neanche caso, perché portò le mani sul suo viso solo per piegare la testa di lato e guidare i loro movimenti in una nuova danza. 

Le loro lingue si incontrarono ancora una volta, ma stavolta in modo un po' più libero e meno controllato, pur non dimenticando mai una questione fondamentale: il passato di Jungkook.

Taehyung non si sarebbe mai perdonato se Jungkook si fosse sentito tradito, ferito o addiritura abusato anche da lui, quindi no, non si sarebbe permesso neanche di perdere il controllo -mai. Voleva che l'altro gioisse di ciò che comunemente provocava piacere, che non avesse paura a mostrarsi, di rilassarsi al suo tocco e ad abituarsi ad avere delle mani addosso che lui gradiva e che sentiva fossero amorevoli e non viscide.

Voleva mostrargli quanto effettivamente potessero essere piacevoli i momenti condivisi con qualcun altro, anche in quel senso.

Fu un sollievo notare come Jungkook prese a rilassarsi visibilmente via va che le loro lingue si intrecciavano timidamente ma consapevoli di volersi trovare, che le mani di Jungkook adesso gli carezzassero gentilmente gli avambracci per risalire sulle sue spalle e aggrapparcisi stretto per darsi l'equilibrio.

Taehyung sentì un'acuta soddisfazione montargli dentro come un piccolo quanto perfettamente udibile gemito risalì dalla gola di Jungkook per infrangersi contro le sue labbra come un timido singulo.

Il principe si staccò subito dopo respirando affannosamente con gli occhi grandi e lucidi, le labbra rosse e gonfie e le narici che si dilatavano per quanto desiderasse prendere fiato. Ansimando alla ricerca d'aria, Taehyung passò il pollice nell'angolo della sua bocca e gli sorrise leggermente, ampliando il ghigno alla vista del rossore delle guance di Jungkook che, combinato a tutti quei piccoli dettagli che lo rendevano squisitamente tenero, lo spinsero a lasciargli un bacio sulla punta del naso.

«Va tutto bene? Come ti è sembrato? C'è stato qualcosa che ti ha dato fastidio?» chiese Taehyung con un'attenzione che per poco non lo fece scoppiare a piangere -una cosa che desiderava fare ogni volta che sentiva la nota di sincero affetto nel tono dell'altro. Jungkook scosse semplicemente la testa e gli afferrò una mano solo per intrecciare le loro dita e guardarle come si ammira un'opera d'arte.

«No...è stato tutto perfetto. Ti ringrazio» gli sussurrò come risposta, andando poi a sfiorargli con dita leggere la guancia e giù, fino al collo. Taehyung deglutì appena al contatto e il pomo d'adamo si mosse sotto i suoi polpastrelli, istigandolo in qualche modo a praticamente sperare di poter toccare di più.

«Taehyung...p-posso avvicinarmi?». Ok, la scelta di parole non era stata la migliore, infatti Taehyung aggrottò un attimo le sopracciglia, «Cosa desideri fare, Jungkook?».

Jungkook stirò le labbra in una linea stretta e le sopracciglia si aggrottarono un po', cercando in giro per la stanza un modo per chiarire i pensieri confusi e strani che gli stavano tartassando la mente.

«V-vorrei conoscere di più il tuo corpo. N-nel senso, no-non intendo fare nulla, solo c-che vorrei provare ad avvicinarmi a te...fisicamente, e-e magari provare a rimpiazzare i ricordi spiacevoli che ti ha lasciato JK c-così come tu s-stai facendo con...me».

Il cuore di Taehyung fece nuovamente le capriole e si morse l'interno della guancia per non riempirlo di baci e stringerlo in un abbraccio.

Quello era un pensiero...carino da parte sua. Oltre che terribilmente romantico -ma questo non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce.

Taehyung quindi annuì, non dicendo nulla per paura che la sua voce tradisse -in qualche modo strano e poco sensato- quanto in realtà apprezzasse la vicinanza di Jungkook. Ricevuto l'assenso e riprendendo a respirare, questo fece un profondo respiro e lo spinse leggermente per indicargli di stendersi almeno per metà, lasciando che solo la testa e un po' le spalle rimanessero vagamente sollevate.

Notando l'esitazione ed il lampo di incertezza che passò nei suoi occhi, Taehyung gli sfiorò il polso, avvicinandogli nuovamente le dita al suo collo per far sì che sfiorassero la sua pelle.

«Jungkook, non temere. Se ci sarà qualcosa che non mi piacerà, che mi darà fastidio o altro, ti prometto di fermarti. Sei libero di fermarti quanto vuoi, anche di non cominciare se non ti senti a tuo agio. Fai pure ciò che ti senti e quando ti senti pronto». Taehyung aveva sentito la necessità di dire quelle cose, aveva sentito di dover dire quelle cose, di dover spronare Jungkook ad uscire dal suo timido guscio e fare quello che gli passava per la mente, quindi aveva detto tutto con tono calmo e con espressione rilassata, guardandolo con occhi dolci e gentili.

Jungkook sentì le sue ansie sciogliersi come neve al sole e fece un cenno con il capo, portandosi più vicino a Taehyung cosicchè adesso le loro cosce si toccavano. Con dita esitanti, tracciò una piccola linea immaginaria che, da sotto il mento -dove la rasatura gli pizzicò le dita- arrivava fino alle clavicole sporgenti che spuntavano dalla casacca da notte che indossava, e studiò con occhi attenti la reazione di Taehyung. 

Ma quello sembrava particolarmente rilassato e per niente preoccupato, quindi ripetè il gesto e si scoprì desideroso di saggiare la consistenza della sua pelle in porzione più ampia.

Domandò mutamente il permesso per poter aprire la camicia, che gli venne concesso con un lieve cenno del capo, e Jungkook si ritrovò a dover sbottonare -per la prima volta in tutta la sua vita, la camicia da notte di un altro uomo. Ma non di un uomo qualunque.

Di Taehyung.

Le mani gli tremavano appena mentre i bottoni lasciavano il loro posto nelle asole leggermente allargate, e i due lembi della camicia rimasero mollemente appoggiati al busto di Taehyung. Li strinse appena tra le dita e li allargò con movimenti delicati, solo per sentire il respiro sparire dalle sue capacità fisiche e la gola serrarsi. 

Adesso, alla mercè della luce soffusa delle abatjour sui comodini, l'intero torso di Taehyung era direttamente esposto e vicino. Lo aveva visto già una volta, ma erano a debita distanza e quindi era stato più facile distogliere lo sguardo. Ma in quel momento... in quel momento non lo avrebbe distolto neanche se gli avessero puntato un coltello alla gola. 

Quella vista gli scatenò dentro un qualcosa; strinse i denti e scosse la testa, mentre lottava con l'istinto di rimanere presente. 

Sentiva di starsi per dissociare, sentiva che stava perdendo il controllo. 

No no no, Kookie! Rimani dove sei!

M-ma è b-bella la sensazione, K-kookie esce s-sempre quando Junkoo v-vuole coccole protestò Kookie, e Jungkook scosse la testa. 

Kookie, non è il momento. Per favore supplicò quindi Jungkook, non riaprendo gli occhi per paura che Kookie vedesse Taehyung in quel modo e si facesse strane domande.

Non è il momento di uscire, Kookie. Sono faccende da grandi. A sorpresa, JK era intervenuto nella loro conversazione. Da quanto tempo non lo faceva?!

Stava succedendo davvero?!

Hyuuung! N-non essere c-cattivone c-con Kookie! si lamentò Kookie e JK sbuffò. Non lo sono, piccolo biscotto capriccioso, ma non è il momento. Taehyung sta già dormendo, non potrai dirgli niente. 

D-di già? Taetae d-dorme? chiese quindi Kookie, dubbioso e quasi afflitto. In tutto quel frangente, Jungkook non aveva avuto il coraggio di dire una sola parola. 

Sì,  quindi uscirai la prossima volta, va bene?

Come Kookie sparì, così Jungkook si permise di riaprire gli occhi solo per incontrare quelli interdetti e curiosi di Taehyung, che lo guardava con un piccolo rossore sulle guance. Effettivamente...era rimasto fermo dopo avergli aperto la camicia.

Non lo sto facendo per te, perdente.

«Jungkook...?» disse Taehyung con fare esitante. Jungkook spalancò gli occhi e si schiarì la gola, arrossendo furiosamente. «S-scusa, mi stavo per d-dissociare e quindi ho a-avuto bisogno di qualche attimo p-per esserci di nuovo».

Taehyung fece un verso di sollievo e annuì, sfiorandogli la coscia e facendo un piccolo sorriso. «Certo, prenditi tutto il tempo che ti serve».

Mettendo da parte lo shock per il comportamento di JK, Jungkook focalizzò la sua attenzione su ciò che aveva interrotto. Con dita così delicate da apparire come piume sulla pelle, solcò il petto di Taehyung, sorprendendosi del lieve sussulto che ebbe quest'ultimo e di come avesse avuto la pelle d'oca. 

«Vuoi che...?» iniziò Jungkook, allontanando la mano. Taehyung scosse velocemente la testa e gli prese il polso, riportando le sue dita dove erano in principio. Gli sorrise, incoraggiante, e lasciò la presa.

«E' piacevole, puoi continuare». La voce di Taehyung era uscita più roca di quanto la ricordasse, quindi ne studiò l'espressione e lo trovò...sexy.

Beh, aveva un po' fatto la scoperta del secolo, visto che sin dalla prima volta che aveva incontrato Taehyung aveva da subito pensato che fosse di una bellezza eterea e quasi fuori dall'umanamente possibile, ma in quel momento c'era una nota nuova nei suoi occhi.

Anche la sua espressione era leggeremnte diversa, e quegli occhi felini sembravano essere irradiati da un sentimento nuovo che portò Jungkook ad arrossire ed imbarazzarsi oltremodo.

Era forse eccitazione?

Non credeva che sarebbe mai riuscito a fare eccitare qualcuno nella sua vita, non rimanendo nel suo perfetto sé almeno, eppure qualcosa gli diceva che, in quel momento, Taehyung non fosse solamente a suo agio, ma che fosse anche l'eccitamento a renderlo così sensuale e...

Jungkook ebbe un vacillamento come la parola tintinnò nella sua mente.

Dominante.

Taehyung aveva quest'aria di chi ha il controllo della situazione, di chi sa cosa farti e farsi fare, così austera che sentì una vampata in tutto il corpo misto ad un po' di inquietudine. Tuttavia, prendendo un altro tremulo respiro, continuò la sua esplorazione e scese più giù, arrivando al piccolo accenno di addominali e sfiorandogli poi la leggera peluria scura oltre l'ombelico.

Taehyung non potè evitare che un piccolo gemito roco gli sgusciasse via dalle labbra prima che potesse fermarlo, e si allarmò come vide i movimenti di Jungkook arrestarsi e i grandi occhioni puntati su di lui quasi spaventati.

Si schiarì la gola, «Non è niente Jungkook. E' solo perché il tuo contatto è molto...piacevole».

Forse un tantino troppo.

Infatti, il secondo prima Jungkook gli sfiorava la pelle delicata dello stomaco, il secondo dopo le dita si arrestavano proprio prima dei lacci dei sottili pantaloni della tenuta da notte che indossava, sorprendendosi alla vista del bozzo chiaramente e perfettamente visibile.

Possibile che Taehyung si fosse eccitato grazie a...lui?

«Taehyung» si morse il labbro Jungkook, e Taehyung sentì un breve moto di imbarazzo coglierlo.

Era stato -ovviamente- con altri uomini, ma diciamo che nessuno era stato come Jungkook. Per lui, eccitarsi era una cosa normale se in contatto stretto con una persona di cui non disdegnava la compagnia, ma...

«Mi dispiace, quella non posso controllarla, non sono io a decidere quando devo averlo duro o meno» scherzò, per alleggerire l'imbarazzo evidente nell'espressione di Jungkook.

Si ok però adesso smettila di fissarlo, è imbarazzante.

«Jungkook?» richiamò quindi la sua attenzione. Jungkook non si era accorto di aver di nuovo abbassato lo sguardo sul cavallo dei pantaloni, e arrossì fino alla punta delle orecchie.

Merda, Jungkook! Stai rovinando tutto, stai agendo come un cazzo di maniaco! si rimproverò, schiaffeggiandosi con il pensiero.

Solo che quell'espressione concentrata e quel suo allontanarsi incosapevole fecero quasi venire il panico a Taehyung, che scattò seduto e si coprì velocemente con la coperta, schiarendosi la gola e facendo un respiro profondo.

«E'...e' grosso?!» la domanda scivolò via dalla lingua prima che Jungkook potesse aspettarselo e il momento dopo si schiaffò una mano sulla bocca spalancando gli occhi.

Taehyung alzò le sopracciglia, rimanendo interdetto. Era una costatazione o una domanda?

«Ti prego non rispondere...t-tutto ciò è estremamente imbarazzante, m-mi dispiace» susurrò mortificato Jungkook, abbassando gli occhi e combattendo le lacrime che, sicure, sarebbero spuntate a breve.

Taehyung aggrottò la fronte e si richiuse alla meno peggio la camicia, appoggiando poi una mano sulla sua coscia. Il contatto fece sobbalzare appena Jungkook, che però -contro ogni speranza di Taehyung- non osò alzare gli occhi su di lui.

Cielo quanto era imbarazzante quel momento, Jungkook avrebbe tanto voluto gettarsi in un dirupo pur di sfuggire a quel denso imbarazzo che sentiva gravargli sulla schiena. Ma adesso che ci pensava, aveva anche un altro motivo per cui imbarazzarsi, motivo per cui si ritrovò a grugnire esasperato e staccarsi bruscamente dalla presa dell'altro su di lui, che lo guardò sorpreso. Non si aspettava quel movimento da parte di Jungkook, e quindi iniziò ad entrare in paranoia su cosa avesse fatto di sbagliato.

«Jungkook, ho forse fatto o detto qualcosa che non ti è andato bene?» provò quindi, ma Jungkook grugnì qualcosa lamentandosi in modo sconnesso.
Si coprì gli occhi con un braccio.

Che un fulmine mi colpisca, adesso.

Taehyung strinse le labbra e gli si portò vicino, osservando da capo a piedi l'atteggiamento del principe.

Ma che diamine...?

«Cosa succede?» e da Jungkook provenne un altro borbottio.

Taehyung si sentì male al pensiero che potesse aver scatenato in Jungkook una qualche reazione avversa, di avergli riportato alla mente momenti dolorosi solo perché non era riuscito a tenersi la bocca cucita, quindi provò a poggiargli una mano sulla sua che- con suo grandissimo sollievo- Jungkook non spostò.

Non ho ancora mandato tutto all'aria, posso ancora recuperarlo.

«Jungkook...per favore, se c'è qualcosa che ti ha turbato...se ho fatto qualcosa di sbagliato mi dispiace, non volevo. N-non volevo, seriamente. Se puoi, per favore, dimmi cosa c'è che non va» sussurrò con tono inquieto abbastanza da convincere Jungkook a dare una sbirciata verso di lui, trovandolo con il volto distorto in un'espressione che era il ritratto del rimorso.

Il cuore di Jungkook perse un battito quindi scattò di nuovo seduto e gli afferrò il volto con delicatezza, solo per guardarlo con occhi spalancati e, in un impeto di coraggio, strofinare la punta dei loro nasi e poggiare le loro fronti. «Non c'è niente che non va, sei stato...avrei tanto voluto incontrarti prima Taehyung, seriamente. S-solo che, t-toccarti mi ha- e-ecco, s-si- insomma..» balbettò Jungkook, toccando una nuova sfumatura rossa. Lo sguardò di Taehyung si accese di curiosità alla vista del principe intento a voler essere divorato dalle lenzuola per l'imbarazzo.

«Toccarmi ti ha...?» lo spronò quindi, ansioso all'idea che avesse potuto provare del disgusto nei suoi confronti.

«Argh! Ti prego capisci» quasi lo supplicò Jungkook, abbassando il capo e afferrando il cuscino, che si schiacciò sulla faccia sperando di soffocarsi.

Taehyung seguì il suo sguardo e oh.

Il fatto che Jungkook fosse così imbarazzato ed irritato perché eccitato dopo averlo sfiorato lo fece scoppiare a ridere di cuore, in un breve moto di sollievo.

Era tutto quello il problema?!

Jungkook emise un gemito strozzato di insofferenza e Taehyung lo abbracciò di slancio, sollevato all'idea che nessuna delle sue pare mentali si era effettivamente realizzata.

Jungkook si irrigidì dalla sorpresa prima di abbandonare il cuscino e ricambiare l'abbraccio, affondando la faccia nell'incavo del suo collo. Socchiuse gli occhi all'imbarazzo e sentì le grandi e rassicuranti mani di Taehyung sfiorargli la schiena con gesti delicati ed appena accennati.

«E' normale eccitarsi quando sei in compagnia di una persona che ti piace, o se si crea un'atmosfera particolare che in qualche modo ti fa stare bene. Anche io mi sono eccitato Jungkook, sta tranquillo, non è niente di che» glielo disse scompigliandogli i capelli con fare affettuoso, e come provò a staccarsi dal principe, quello scosse la testa strofinando il naso contro il suo collo.

«Jungkook?».

Niente.

«Mmm?». Lo scollò gentilmente da lui e Jungkook gli sorrise di un sorriso puro e candido come la neve.

«S-sorpresa» sussurrò quello prima di coinvolgerlo in una abbraccione e farlo ricadere all'indietro, ridendo apertamente.

«Kookie?! Sei davvero tu?» rise Taehyung, e la testa di Kookie riemerse dal suo petto, un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro mentre annuiva velocemente.

«K-Kookie è t-tornato! Mancava T-Taetae. Cattivoni d-dicevano che T-Taetae d-dormiva, e invece n-no!».

Taehyung gli arruffò i capelli e gli sorrise dolcemente, voltandosi poi verso il comodino per guardare l'orario.

Un'idea gli balenò nella mente come Kookie lo strinse ancora.

«Dì un po' Kookie, ti va una tazza di latte con i biscotti?».

Gli occhi gli brillarono come due stelle nella notte e le guance si chiazzarono di rosso mentre prendeva a saltellare sul letto. «S-sì! Latte e Kookie!» trillò, e Taehyung lo sguardò stupito per la connessione che aveva fatto Kookie, ridendo subito dopo e unendosi alla risata cristallina e limpida come un ruscello.

A quei momenti felici poteva anche abituarsi.













NDA: aaaawwww saranno la mia morte, io ne sono certa. Questo capitolo è andato incontro a due processi di riscrittura, spero ne sia valsa la pena (anche per l'attesa).
Ho letto moltissime testimonianze a proposito di persone vittime di abusi, con o meno disturbi mentali di sorta, quindi vi posso quasi assicurare che le reaction agli eventi sono verosimili (spero si capisca, sto cercando di fare le cose con criterio lol)

Avete visto?? Le personalità possono parlare tra loro! Non so se ve lo aspettavate, ma è una cosa che avviene realmente, e Kookie vede in JK il suo hyung.

Scusate gli aggiornamenti poco regolari etc, ma ho avuto tanti impegni imprevisti quindi pardon.

A presto 💜

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