The Maze Runner - L'Iniziazio...

By -Dream-Er-

153K 7.6K 1.5K

Intrappolata tra finzione e realtร , Riley รจ in cerca di sua sorella Rachel, prigioniera degli esperimenti del... More

PROLOGO
La Radura
Niente รจ reale
La nuova arrivata
Adunanza!
Ricordi
Delirio
Vedi ciรฒ che รจ reale
Sopravvissuti
Mente corrotta
Oltre il vuoto
Fratelli di sangue
Segnali
Il flusso dei ricordi
A spasso con i Dolenti
La Prova
La prima Velocista
La selezione
Dentro il vuoto
Alle origini
Segreto svelato
Diamo inizio alla Fase 2
Comunicazione straordinaria (รจ un capitolo)
Attraverso la luce
Sequel
Ringraziamenti sdolcinati!

Tra le braccia della morte

6.5K 336 76
By -Dream-Er-

Capitolo 7

-Thomas!- chiamò Minho. -Se vuoi puoi restare qui per oggi.-

Thomas lo guardò con sguardo stranito e quasi si meravigliò delle parole dell'amico.

-Dici sul serio?-

Sbuffai, forse troppo rumorosamente, tanto da far voltare Thomas verso di me.

-Scusa- dissi rivolta a lui -non è per te, davvero. Sono contenta se rimani.- feci un sorriso e lui ricambiò.

Non era certo per Thomas quello sbuffo, la persona a cui era rivolto invece sembrò non afferrare.

Scrutai Newt di sottecchi sperando quasi si voltasse a guardarmi, ma non lo fece.

Cavolo, questa era l'unica occasione che si era presentata fino ad ora per poter entrare nel Labirinto.

"Devo riuscire a entrare li dentro."

Riflettei su una possibile via di fuga. Promisi a me stessa che alla prossima occasione sarei uscita li fuori con o senza il consenso di Newt, ma ora decisi di stare buona. E conoscere meglio il posto, magari.

-Si testapuzzone del caspio, dico sul serio!- replicò Minho sferrando un ceffone dietro al capo di Thomas. Il ragazzo si tirò in avanti e rispose al colpo con un altro schiaffo.

Cominciarono a ridere insieme e nell'aria iniziarono a volare mani di qua e di la.

-Minho!- lo ammonì Alby duramente. -Andiamo e vediamo di riportare qui il culo prima che quelle maledettissime porte si chiudano.- Lasciò il dormitorio prima che Minho potesse ribattere. Il ragazzo asiatico grugnì qualcosa di incomprensibile per poi seguire Alby in una leggera corsetta che sembrò quasi di riscaldamento.

I minuti che seguirono furono vuoti. Nessuno parlò o si scambiò sguardi, rimanemmo semplicemente seduti, io sul mio letto e Thomas e Newt in quello accanto.

-Ok, mi avete fatta restare qui per un motivo no? Allora pariamo.- mi decisi a dire, quando il silenzio nella stanza divenne troppo opprimente da sopportare.

Vidi qualche cenno di assenso da parte dei due ragazzi così cominciai da dove mi ero interrotta la notte precedente. Mi sentii di dover chiedere se anche gli altri radurai avessero voluto sentire il resto della storia, ma mi sembrò inutile viste le loro espressioni diffidenti dell'ultima volta. E poi in quel posto non erano in molti, le notizie volavano e arrivavano alle orecchie di tutti.

-Aspetta!- Thomas si alzò in piedi. -Minho ci ha riferito ciò che gli hai detto questa notte...- Non terminò la frase, ma non servì dato che già avevo capito a cosa si stesse riferendo.

-Si, e allora?- chiesi sentendo l'agitazione crescere nel petto. Mi soffermai a guardare Thomas sperando che quella sensazione presto venisse spazzata via.

Il ragazzo dai capelli scuri, continuò a vagare per la stanza tra un letto e un altro come se seguisse un percorso già predefinito. A destra poi a sinistra poi dritto e ancora a destra, tutto con un'impressionante lentezza. Smisi di guardarlo quando la testa iniziò a girare, poi parlò e si sedette di nuovo accanto all'amico.

-Ha parlato di un ragazzo di nome Nick e di suo fratello che potrebbe essere uno di noi...- proseguì a ripetere cose che già sapevo e che comunque non li avrebbe aiutati ad uscire da quel Labirinto. Feci un leggero sospiro che finì per trasformarsi in qualcosa di più grande.

-Mi dici dove vuoi arrivare?- dissi ormai spazientita.

-Vorrei che ci raccontassi di più, tutto qui.- Il suo sguardo mortificato mi fece travolgere dal senso di colpa che mi trafisse il cuore. Deglutii la saliva e desiderai di non aver aperto bocca. Cercai il sostegno di Newt il quale sembrò non sapere cosa fare. Teneva gli occhi bassi sulle sue mani chiuse a pugno e non si disturbò a dire una parola, come se non avesse alcuna intenzione di intromettersi nella faccenda. Se fosse stato appena un po' più vicino probabilmente gli avrei tirato un calcio per dispetto.

-Scusa- dissi. L'atmosfera intorno a noi prese la via della pesantezza e presto avvertii un senso di asfissia accerchiarmi.

In un certo senso riuscivo a comprendere Thomas, voleva sapere il nome del fratello di Nick, avrei voluto saperlo anche io. Lessi sul suo volto il chiaro desiderio di voler avere un fratello e mi sentii ancora una volta in colpa quando capii che non poteva essere lui quel fratello. Nick era di nazionalità differente e per di più non avevano niente in comune. Dal momento in cui ricordai ciò che Nick mi aveva chiesto di fare, cominciai a guardare le somiglianze tra lui e ogni ragazzo della Radura.

Non ricordavo il nome di suo fratello, ma lo avrei riconosciuto se solo mi fossi impegnata un po'.

Mi sentii responsabile del disagio di Thomas, se avessi tenuto la bocca chiusa con Minho, ora nessuno si sarebbe fatto illusioni. Invece...

I minuti successivi si trascinarono a fatica e sembrarono non passare mai. Non sapevo esattamente da quanto tempo Minho e Alby fossero entrati nel labirinto, ma sembrò un'eternità.

Mi strinsi nelle spalle e schivai lo sguardo di Newt che già da qualche tempo cercava di incontrare il mio.

-Ti deciderai mai a far uscire delle parole da quella caspio di bocca oppure no?- brontolò il ragazzo biondo dopo una serie di continui sbuffi che aumentavano sempre più di intensità.

-Ok, che cosa volete che vi dica?- chiesi e subito gli occhi di Thomas si accesero dalla curiosità. Si tirò su drizzando la schiena, ma non appena Newt pose una domanda precedendolo, vidi lo sconforto mandarlo al tappeto. Il suo sguardo ondeggiò a destra e sinistra fin quando non si arrese e ascoltò la domanda dell'amico.

-Quei trasmettitori che hai detto abbiamo in testa, sono loro a manipolare le nostre menti?- Il ragazzo alzò il pugno chiuso alla testa e con le nocche diede due o tre colpi leggeri, come per capire se ci fossero davvero dei piccoli trasmettitori in grado di controllarlo, che come pulci vagavano per il suo cervello.
-Si, agiscono tramite il nostro subconscio.- dissi e non feci in tempo a dire altro che arrivò subito un'altra domanda, questa volta da Thomas che sembrò felice di essere riuscito a prendere parte nella conversazione.
-E la morte... come funziona? Se niente qui è reale allora tutti i ragazzi che sono morti...- Si strinse nelle spalle poi continuò. -Dove sono finiti?-
Mi presi qualche minuto per rispondere malgrado la facilità di quella domanda.
-Qui le cose funzionano così... se credi una cosa allora accade.- risposi con rammarico.
-Che cosa sarebbe questo il paese dei balocchi? Esprimi un desiderio e quello si avvera?- scherzò Newt, fu l'unico a ridere.
Ritrovato il silenzio ripresi a parlare.
-Intendo dire che se credi di morire perché pensi che sia tutto reale allora i trasmettitori ti faranno morire friggendoti il cervello.- Non so come ma finii per alzare il tono della voce. La crudeltà che misi in quelle parole mi fece rabbrividire.
Sentii Newt deglutire e vidi il sorriso che poco prima aveva sulle labbra, trasformarsi in una riga dritta.
Thomas parlò ancora, mi sorprese vederlo tranquillo. Ciò che avevo detto fino a quel momento non sembrò spaventarlo o almeno era tanto bravo dal non farlo notare.
-Quindi come pensi che dovremmo fare ad uscire da questo posto?- Si spostò sul bordo del letto posizionando i gomiti sulle ginocchia e mi guardò.
-La via di uscita è credere che sia tutto frutto della nostra immaginazione, solo così ne usciremo sani e salvi.- dissi guardando oltre la piccola finestra del dormitorio la porta a sud che dava accesso al labirinto.
Stavo rivelando sempre più informazioni a quei ragazzi e man mano che andavo avanti, sentivo il carico delle responsabilità alleggerirsi sempre di più. Mi sentii sollevata ed euforica allo stesso tempo.
-E i ricordi? Torneremo mai ad averli?- chiese Newt che già da un po' si era abbandonato al silenzio.
Gli feci un cenno con il capo e lui sembrò sorridere.
-Si, una volta usciti da qui dovrebbero tornare.- Sui loro volti si dipinse un'espressione mista tra felicità e struggimento.
Fui felice che la raffica di domande si fosse placata, non avevo più molta voglia di sforzarmi a pensare o di parlare. La testa mi faceva male e pulsava con talmente tanta forza che iniziai a pensare che prima o poi il cervello mi fosse schizzato fuori.

Era passato ormai tutto il pomeriggio, ora sentivo solo il bisogno di riposare.
Mi stesi su letto e fissai il soffitto, se così si poteva chiamare, del dormitorio. Ancora non avevo lasciato quel posto da quando ci ero entrata la sera prima. Non ero uscita neanche per mangiare a pranzo, Newt mi aveva portato un panino e Thomas, che sapeva non mi sarebbe bastato, una mela subito dopo.
Entrambi si presero cura di me finché non chiesi loro di lasciarmi un po' da sola.
Chiusi gli occhi e iniziai a contare nel buio della mente, non sapevo cosa di preciso. Era una cosa che facevo sin da bambina quando non riuscivo a prendere sonno. Poi pensai a Minho, non lo avevo ancora visto da questa mattina. Mentre continuavo a contare, la sua immagine mi balenò davanti come se la mia mente stesse cercando di dirmi qualcosa. Lo osservai per parecchi minuti, finché non mi soffermai sui suoi occhi. Erano talmente...
-Mandorla!- dissi sottovoce. -Minho!- esclamai e un sorriso a trentadue denti mi si formò in viso. -È Minho!-

Minho era il fratello di Nick! Ricordai in quel momento, gli occhi a mandola della guardia che negli ultimi anni era diventato uno dei miei migliori amici. Ripensai a quel giorno in cui creai il nomignolo di "Mandorla" in riferimento alla forma dei suoi occhi. Come avevo potuto non accorgermene prima?
Solo ora notai le somiglianze, ed erano talmente tante che mi resero davvero sicura di quel pensiero.

"Nick sarà felice insieme a suo fratello e io lo sarò insieme a mia sorella!"

Scattai subito in piedi come una molla, decisi di andare a cercarlo in quel preciso istante. Doveva sapere.

Ero circondata dal silenzio poi udii dei passi veloci fuori dalla porta e urla, di alcuni radurai, lontane.
Mi precipitai fuori con una certa fretta.
Scorsi in lontananza molti dei ragazzi, fermi di fronte alla porta a sud del Labirinto. Avanzai a passo svelto.

-Ehi, che succede?- chiesi a un ragazzino basso e cicciottello che correva, ormai senza fiato, verso gli altri.
-Minho e Alby...- ansimò e trascorsero alcuni minuti prima che riprese a parlare. -Non sono ancora rientrati e le porte stanno per chiudersi.- Non feci in tempo ad ascoltare le ultime parole che già ero scattata in avanti, mentre il ragazzino si ripiegò su se stesso a prendere fiato.
Che significava che le porte stavano per chiudersi? Minho non poteva rimanere la fuori, non ora che avevo scoperto chi era.

Tra la folla vidi Newt e Thomas in prima fila. Li raggiunsi senza preoccuparmi di prendere fiato.
-Brutti Pive del caspio volete chiudere quelle fogne una volta per tutte?- stava sbraitando Newt gesticolando animatamente con le mani.
-Minho?- chiesi. -Dov'è Minho?- Iniziai a sentire l'agitazione prendere il sopravvento delle emozione. Non riuscì a calmare il battito del cuore che mi martellava nel petto all'impazzata e fui costretta a rinunciare.
Entrambi gli occhi dei ragazzi rimasero puntati verso l'entrata del labirinto, sembravano non aver sentito la mia domanda. Non sprecai fiato a ripeterla.
"Andiamo! Andiamo Minho! Dove sei?"
Mi morsi il labbro inferiore della bocca e presi a pregare.
Socchiusi gli occhi e quando li riaprii lo vidi.
In un istante fui circondata dalle urla dei radurai che incitavano Minho a correre.
Le porte iniziarono a chiudersi, sentii lo sfregiare della roccia contro la roccia che fece crescere l'ansia nel mio petto.
Nel frattempo guardai Minho che sembrò rallentato da qualcosa. Con grande sforzo stava trascinando Alby dietro di sé.
Le ginocchia gli cedettero e finì a terra. Ma l'istante dopo era già in piedi pronto a continuare. Gridò per lo sforzo e io mi sentii svenire.
La distanza tra le due pareti di pietra si fece sempre meno.

Angoscia. Timore. Trepidazione.

Tutto nell'aria sembrò percettibile.

Un metro e trenta.
Uno e venti.
Uno e dieci.

Percepii lo stomaco attorcigliarsi su se stesso ad ogni avvicinamento delle due mura.
-Vado ad aiutarli!- stava gridando Thomas all'amico per sovrastare le urla della folla.
Feci un respiro profondo ma non riuscii a sentire l'aria entrarmi nei polmoni.
Vidi Thomas entrare quando ancora c'era spazio per farlo. Superò le mura. Aveva quasi raggiunto Minho quando mi venne la folle idea di agire.
Sentii di non poter stare li a guardare, così mi sporsi ed entrai quando tra le pareti c'era ancora abbastanza spazio per infilarsi.
-No Riley!- Il grido acuto di Newt mi rimbombò nelle orecchie ma cercai di ignorarlo. Thomas era a pochi passi da me e mi guardava sbigottito.
Sentii qualcuno afferrarmi il polso sinistro così mi voltai. Newt mi aveva afferrata e ora tirava perché tornassi indietro.
Ero ormai arrivata a metà strada.
Le parenti continuavano ad avvicinarsi e per un momento ebbi paura che mi avrebbero schiacciata.
-Riley non andare, nessuno è mai sopravvissuto una notte nel Labirinto!- gridò a squarciagola e percepii nel tono della sua voce la disperazione farsi strada. Ma non potei lasciarmi andare. L'unico pensiero che ora vagava per la mia mente era Minho, il fratello di Nick e Rachel, pensai che quella fosse l'occasione giusta per trovarla.
Lo sguardo supplicante di Newt mi causò un dolore enorme che sembrò quasi fisico, ma sapevo che quello era solo per lo sforzo che stavo facendo.
-Lasciami andare!- dissi con altrettanta disperazione.
Non lasciò la presa.
Intanto le mura erano ancora più vicine. Così vicine che iniziai a sentire il freddo, che la roccia grigia emanava, accarezzarmi la pelle come la mano fredda della morte.
Anche Thomas, dalla parte opposta, mi afferrò il polso e iniziò a tirare nella sua direzione.
Non sapevo se avere più paura di finire schiacciata o di rimanere senza braccia.
-Newt lasciala o finirà per essere schiacciata!- esclamò Thomas. Un barlume di terrore attraversò il suo sguardo quando lo guardai.
Chiusi gli occhi. Tremai.
Iniziai ad avere paura sul serio quando sentii la roccia sfiorarmi la pelle. Sentii un ultimo strattone poi Newt mollò la presa.
Accadde tutto in un istante. Mentre le due pareti stavano per avvicinarsi un'ultima volta e arrivare a toccarsi, Thomas mi attirò verso di sé. Finii tra le sue braccia nell'esatto momento in cui sentii il boato delle porte chiudersi alle mie spalle.
...

*SpazioAutrice*

Ok vi faccio presente che sono esattamente le tre di mattina e io sono stata sveglia a scrivere questo capitolo solo per voi! ❤
Perciò spero davvero che vi piaccia!
Lasciate un commento e fatemi sapere il vostro pensiero, almeno sarà valsa la pena stare sveglia tutta la notte ahah 😘❤ (No dai non siete obbligate se non volete :) )
Ora vi do la buonanotte o il buongiorno dato che voi lo leggerete domani! ❤❤❤

Al prossimo capitolo! Vi aspetto :)

Continue Reading

You'll Also Like

9.1K 466 17
โlui era una delle ragioni per cui hannah si era tolta la vita, ma allo stesso tempo era una delle ragioni per cui io continuavo a vivere.โž (...
357K 19.9K 200
Questa รจ la sesta parte della mia raccolta di immagina , one-shot o ministorie o come le volete chiamare . Dei piccoli episodi che vi porteranno a s...
4K 139 19
Una ragazza arriva nella Radura. All'inizio tutto sembrerร  fantastico e normale, come se la minaccia non fosse mai esistita. Ma poi succederanno cose...
49.7K 2.5K 40
Where... Grace Martinez ha passato la sua intera vita sui campi da tennis. All'inizio non apprezzava molto questo sport, ma essendo una persona eccen...