Let Me Get Lost In You [TaeKo...

By Hananami77

1.1M 62.5K 99.5K

''«Taehyung non può sposare il figlio di Jeon. Ho sentito troppe cose poco rassicuranti sul suo conto, non po... More

Personaggi+Introduzione
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
[9]
[10]
[11]
[12]
[13]
[14]
[15]
[17]
[18]
[19]
[20]
[21]
[22]
[23]
[24]
[25]
[26]
[27]
[28]
[29]
[30]
[31]
[32]
[33]
[34]
[35]
[36]
[37]
[38]
[39]
[40]
[41]
[42]
[43]
[44]
[45]
[46]
[47]
[48]
[49]
[50]
[51]
[52]
[53]
[54]
[55]
[56]
[57]
[58]
[59]
[60]
#Special: [Biscotti in incognito]
[61]
[62]
[63]
[64]
[65]
[66]
[67]
[68]
[69]
[70]
[71]
[72]
[73]
[74]
[75]
[76]
[77]
[78]
[79]
[80]
[81]
[82]
[83]
[Special 3#] Buon compleanno, hyung!
[84]
[85]
[86]
[87]
~Epilogo~
LMGLIY - FAQ

[16]

11.5K 832 1.6K
By Hananami77

Ciò che ridestò Taehyung dal suo esausto sonno, fu il sentire un fiato caldo impattargli contro la nuca e fargli quasi il solletico. Ancora mezzo addormentato, la prima cosa che fece fu muovere il collo per sistemarsi meglio sul cuscino e riprendere a dormire da dove era stato interrotto.

O meglio, quelli erano i suoi piani, se solo non avesse percepito una stretta forte sulla sua vita e un calore diffuso e confortevole proprio a contatto con la sua schiena. Non ancora sveglio e cosciente, si abbandonò contro quel tepore e affondò il viso nel morbido cuscino, salvo poi essere inevitabilmente svegliato da un piccolo mugugno di protesta ai suoi movimenti. 

Batté un paio di volte le palpebre e si mosse leggermente per prepararsi a stiracchiarsi come ogni mattina, se non fosse che la stretta sulla sua vita divenne ancora più forte ed avvolgente, impedendogli tutti i movimenti se non quelli del collo e delle braccia.

Nonostante gli occhi secchi come la morte, li strofinò un paio di volte solo per darsi una svegliata, abbassandoli subito dopo dove era presente la stretta.

Aggrottò la fronte e si passò una mano sul viso pensando di aver visto male. 

No, aveva visto proprio benissimo.

Era un braccio quello?

Il respiro caldo tornò a solleticargli la nuca e si voltò con lentezza ed una punta di allarmismo, salvo poi rilassarsi alla vista del volto addormentato di Jungkook a pochi millimetri dal suo, quasi sepolto nei suoi capelli.

Taehyung alzò le sopracciglia. Ricordava di essere crollato addormentato per la stanchezza mentre JK era finito chissà dove...perchè adesso se lo ritrovava nello stesso letto e in camera?

Lo osservò per qualche attimo, approfittando del momento in cui il principe non era cosciente. Dormiente, sembrava veramente un angelo. Le lunghe ciglia gettavano una piccola e frastagliata ombra sulle guance chiare e punteggiate qua e là da efelidi così chiare da risultare quasi inesistenti; i capelli erano disordinatamente sparsi sulla fronte; le labbra erano leggermente schiuse e di un'intensa tonalità rosata, il neo sotto il labbro lo rendeva così adorabile che Taehyung si ritrovò a desiderare di sfiorarlo. 

Nulla delle sue fiabesche fattezze faceva presagire tutti i mostri che aveva affrontato, che stava affrontando e che continuava ad affrontare...e che forse avrebbe dovuto affrontare per tutta la vita. 

Chissà perchè la destino si divertiva così tanto a rendere infelici. 

Tutto preso dalla sua contemplazione, questa durò appena qualche secondo prima che Taehyung prendesse un profondo sospiro e cercasse di districarsi dalla stretta dell'altro. Ci provò con delicatezza ma, vedendo quando fosse ferrea la stretta attorno alla sua vita, decide di metterci un pò più di grinta. 

«Jungkook» sussurrò con voce roca, scuotendolo appena. Si era arreso all'idea che non sarebbe riuscito a liberarsi a meno che non avesse avuto la collaborazione del principe, quindi doveva per forza svegliarlo -o quantomeno ridestarlo.

Quello aggrottò le sopracciglia senza svegliarsi e strizzò gli occhi ancora più chiusi, seppellendo poi il volto nell'incavo del suo collo e strofinandogli la punta del naso contro la nuca.

Taehyung, non iniziare ad andare nel panico. Ti sei svegliato da neanche cinque minuti si rimproverò.

«Jungkook...svegliati» gli sussurrò di nuovo, ripetendo il gesto di poco prima.

Jungkook inspirò profondamente e due occhi di un profondo color caffè, semichiusi ed assonnati, si posarono sui suoi, perfettamente aperti e svegli e ad un millimetro dal suo viso. 

Nonostante la repulsione di volersi sottrarre a quel contatto troppo diretto, Taehyung provò a combatterla, dicendosi che a chiunque fosse apparso in quel momento, gli avrebbe comunque riservato un risveglio soft.

Che poi quello fosse molto probabilmente JK non poteva proprio farci nulla. Non aveva ancora capito come le personalità si alternassero, ma d'altro canto come biasimarlo? Erano così imprevedibili che era già tanto riuscire a capire quando avvenisse la transizione. 

«Taehyung?». La voce del principe era stata roca e impastata, richiudendo per qualche attimo gli occhi ma mettendo un broncio appena accennato così carino che fece venire voglia a Taehyung di baciarlo.

Forse ho picchiato la testa troppo forte ieri sera. Quel pensiero era stato come un fulmine al ciel sereno quindi scosse piano la testa e picchiettò leggermente sulla mano dell'altro. 

«Potresti lasciarmi? Dovrei alzarmi» domandò flebilmente, incerto.

Chi aveva davanti?

Jungkook mugugnò una protesta e insinuò la testa tra il collo e la spalla, strofinandoci il viso un paio di volte e facendolo arrossire come se fosse stato una ragazzina.

Quell'aspetto era completamente nuovo per lui. Non avevano mai condiviso un vero letto, quindi non era a conoscenza della tendenza del principe di accoccolarsi. Jungkook era così timido nei suoi confronti che non si aspettava quel contatto tanto dolce di prima mattina -e dopo il trambusto del giorno prima.

«Altri cinque minuti per favore» borbottò allora direttamente contro il suo orecchio, di nuovo con quella voce profonda e arrochita dal sonno. Strofinò ancora una volta la punta del naso dietro la sua nuca e Taehyung sentì un piacevole quanto inaspettato brivido corrergli lungo la schiena.

Ok, adesso che aveva intuito che fosse Jungkook e non JK si sentiva molto più tranquillo e a suo agio nel tocco, anche se quella piccola parte di lui restia al contatto c'era sempre, e gli stava urlando di spostarsi prima che potessero iniziare il mattino col botto. 

«Posso toccarti il braccio?» gli chiese in un sussurro, pensando di vezzeggiare per qualche attimo quel Jungkook mattutino davvero...particolare. 

Da quello arrivò un gemito di assenso che gli diede il permesso, quindi avvicinò lentamente la mano all'avambraccio dell'altro e ne sfiorò piano la pelle ricoperta da una sottile peluria scura, sorridendo a sentire il sospiro di contentezza da parte del principe, seguito da una leggera pelle d'oca che gli adornò la pelle chiara.

Jungkook mugugnò roco contro il suo orecchio e la mano che era mollemente poggiata al suo stomaco si era adesso allargata sull'addome e, lentamente, Taehyung la sentì risalire lungo il suo fianco, toccandolo con delicatezza ma con una presa che sorprese Taehyung forse un po' più del necessario.

Il cuore gli balzò nel petto e gli arrivò fino in gola come quel toccò risalì fino al suo costato e riscese sul suo fianco, applicando una leggera pressione su quest'ultimo per tastarlo. Taehyung deglutì, leggermente a disagio per quella specie di intimità un pò anomala e mai avuta prima sentì come la grande mano di Jungkook fosse risalita nuovamente, stavolta sorpassando la sua spalla fino a sfiorargli il mento.

Mento che venne stretto tra le dita dell'altro e che fecero sobbalzare Taehyung, la cui pelle del volto sembrava stesse prendendo fuoco. Spalancò gli occhi e guardò incredulo ciò che aveva davanti. 

Stava forse sognando? Stava succedendo davvero oppure la sua mente lo stava ingannando?

Jungkook applicò una leggera forza per fargli piegare il volto di lato e si ritrovò improvvisamente ad un respiro dalle labbra di Jungkook, i cui occhi adesso semichiusi lo guardavano con...cos'era quell'emozione?

Il suo cervello confuso ed il suo animo agitato non gli diedero risposta, ma gli occhi gli si dilatarono come piatti quando la punta del naso di Jungkook strofinò sulla sua, in un lento movimento dal basso verso l'altro, gli occhi fissi nei suoi occhi increduli.

Il cuore gli rimbalzò nel petto come se non gli appartenesse e schiuse le labbra cercando di trovare nella calma espressione di Jungkook un motivo per comportarsi in quel modo. Fino alla sera precedente non voleva essere neanche sfiorato più un là della spalla, ma adesso sembrava molto più sicuro di sè. 

Jungkook si issò sul gomito e il respiro di Taehyung si mozzò come si chinò sul suo collo e ne ispirò il profumo, andando quindi a grugnire leggermente contro la sua pelle.

Lo spinse a distendersi a pancia all'aria e lo sovrastò in un secondo, intrappolandogli i polsi ai lati della testa  e Taehyung guaì dalla sorpresa, andando ad allargare gli occhi e pronto a dirgli di smetterla quando si ritrovò con le labbra impegnate. 

Sulle sue labbra erano appena atterrate quelle morbide e vellutate di Jungkook, premute sulle sue in un bacio inaspettato ma che, per qualche motivo, gli drenò dal cervello ogni possibile reazione, lasciandolo completamente attonito.

Non riusciva a collegare gli avvenimenti e non riusciva a focalizzarsi su niente che non fossero quelle labbra che adesso si muovevano morbidamente ma con una punta di irruenza sulle sue, mentre il respiro delicato gli sfiorava il viso. 

Magari quello era uno scatto come quello che era avvenuto la sera prima, magari adesso Jungkook si sarebbe reso conto della posizione che avevano appena assunto e sarebbe saltato come un gatto quando tocca l'acqua, portando tutto ad un calmo abituarsi l'uno alla presenza dell'altro.

Nonostante il cuore gli stesse battendo perfino nelle orecchie e le sue guance si fossero colorate di un bel rosso brillante, Taehyung mosse le mani che l'altro gli stava schiacciando ai lati della sua testa e si mosse appena sotto di lui per indicargli di spostarsi. 

Il momento era adombrato dagli spiacevoli ricordi del passato, si sentiva a disagio e aveva bisogno di spazio ma tuttavia, Taehyung non potè negare che il contatto era stranamente piacevole, più di quanto si aspettasse. 

Jungkook non aveva mollato la presa, anzi, gli aveva dato una specie di strattone per indicargli di starsene fermo e Taehyung si mosse di nuovo, aggrottando le sopracciglia. Cercò di rilassarsi prendendo un tremulo respiro e socchiuse gli occhi -l'ansia era così tanta che di chiudere gli occhi non se ne parlava proprio- muovendo esitante la bocca in sincrono a quella dell'altro, che adesso era completamente schiacciato contro di lui.

Un gemito di sorpresa uscì dalle labbra di Taehyung come i denti di Jungkook gli morsero sensualmente il labbro inferiore, passandoci poi la lingua e chiedendone un muto accesso.

Improvvisamente, un bussare concitato contro la porta lo fece sobbalzare sotto Jungkook; Taehyung spalancò gli occhi e Jungkook ruggì ritraendosi di scatto e rotolò di lato sul materasso, permettendo a Taehyung di mettersi seduto. 

«Giuro che se è quel Yoongi, gli stacco le dita a morsi. Che cazzo, non si può mai stare tranquilli!» grugnì il principe con quel tono e quella cadenza che fecero gelare Taehyung.

Il cuore sembrò fermarsi per qualche attimo prima che riprendesse a pulsare velocemente contro la cassa toracica al pensiero di ciò che era appena successo.

Una consapevolezza che poneva un problema ben più grande lo fece sbiancare e lo atterrì sul posto. 

Quello non era Jungkook.

«JK?» mormorò con fare quasi assente, e in risposta ricevette un sopracciglio alzato e uno sguardo scocciatissimo.

«Cosa?» sbottò quindi quello, confermando i suoi dubbi.

Se non fosse stato sul letto, Taehyung era certo che sarebbe svenuto seduta stante.

Era stato JK a baciarlo?

La sua mente si spense come in un blackout, incapace di formulare quella nuova informazione.

Ma cosa cazzo è appena successo?!

«Buongiorno, Taehyung; Vostra Altezza. Mi scuso per avervi svegliato, ma la partenza è previsa tra due ore» fu il commento di Yoongi, entrando nella stanza e scandagliando le due figure dalla testa ai piedi.

«JK?».

«Yoongi, hai rotto i coglioni, lo sai vero?» sbuffò quello issandosi e passandosi una mano tra i capelli scompigliati dalla notte, grugnendo una serie di improperi rivolti al consigliere che però non sembrò farci troppo caso.

Ma Taehyung era perso in un mondo tutto suo, incapace di poter formulare un pensiero coerente che non fosse ho baciato JK e mi è quasi piaciuto.

Cazzo.

Aprì la bocca per poter parlare ma, anche il quel caso, non gli uscì nulla. Boccheggiò come un pesce fuor d'acqua un paio di volte e Yoongi sembrò notarlo, perché corrugo la fronte e fece qualche passo verso di lui.

«Taehyung, state bene?» chiese, lievemente preoccupato.

«Se ti togliessi dai coglioni e non interrompessi ogni cazzo di volta, starebbe sicuramente meglio» grugnì JK, ma Yoongi lo ignorò bellamente, andando ancora verso Taehyung che aveva l'aria di chi sta per svenire.

Taehyung in qualche modo trovò la forza mentale di annuire e si mise in piedi, incerto su come comportarsi.

Merda, era stato JK a baciarlo, non Jungkook.

Ma perché lo aveva baciato?

E perché non lo aveva ripreso nel momento in cui lo aveva chiamato con il nome del principe e non con il suo?

JK gli lanciò un ultimo sguardo prima di alzarsi e andare verso il bagno, chiudendo la porta con un tonfo così forte che fece sobbalzare Taehyung. Yoongi gli andò velocemente vicino e lo strinse per le spalle, guardandolo dalla testa ai piedi per sincerarsi che stesse bene.

Non mancò di notare i segni rossi sul suo collo, ma si morse la lingua per evitare di commentarli. 

«Taehyung, cosa vi ha fatto? E' stato JK, non è così? Sono desolato dall'avervi lasciato solo, ma non mi è stato permesso presiedere al banchetto reale in occasione dei festeggiamenti, e sono stato impegnato a sostituire uno dei cavalli che si è infortunato» spiegò quello con tono di scuse, facendo viaggiare gli occhi vispi tutto il viso di Taehyung, ancora in trance.

«S-sì. Sto bene, Yoongi, davvero. Sono solo...un po' intontito dal risveglio».

Non era riuscito a mentire bene tanto quanto avrebbe voluto ma la sorpresa era stata così tanta da azzerargli le facoltà mentali.

JK lo aveva baciato.

Non poteva ancora crederci.

E con quello stesso pensiero si preparò per la partenza, completamente ignaro degli occhi scuri che lo seguirono per tutta la sua preparazione.


............................................


«Preferisci quel perdente di Jungkook a me?».

Le parole di JK gli arrivarono alle orecchie come una specie di tuono improvviso. Aveva appena chiuso gli occhi e poggiato il capo contro lo sportello della carrozza, ancora una volta spossato e agitato dal condividere quello spazio stretto con JK.

Non poteva mica dimenticare ciò che gli aveva fatto passare e tutti i problemi che aveva avuto a causa sua come conseguenza degli abusi.

Aggrottò le sopracciglia e fece un profondo sospiro prima di aprire gli occhi ed incontrare quegli dell'altro, le cui braccia conserte mettevano in mostra i bicipiti gonfi e definiti attraverso il leggero tessuto della camicia che indossava.

Si era infatti categoricamente rifiutato di indossare una giacca, sbottando un: «Ma le mettessero loro queste giacche di merda. Dio che gusto dell'orrido!».

Taehyung rialzò lo sguardo sul suo viso, incerto su cosa rispondere.

«Cos'è, la carrozza vi ispira domande?». 

JK alzò un sopracciglio.

«All'andata mi avete chiesto se avessi intenzione di andare via non appena possibile, adesso mi state chiedendo se preferisco Jungkook a voi. I viaggi vi ispirano chiacchiere di coppia?».

JK indurì la sua espressione e guardò fuori dalla piccola finestrella, la mascella squadrata e rigida creava un'ombra perfetta sul collo diafano.

«Odio viaggiare, quindi cerco di occupare il tempo come possibile. Prima potevo portarmi una compagnia che mi intrattenesse durante il trasporto, ma da quando ci sei tu nella vita del perdente non l'ho più potuto fare. Adesso rispondi, preferisci Jungkook a me?».

Taehyung si morse l'interno della guancia ma non abbassò lo sguardo, perché non poteva continuare a scappare, diventando il fantasma di sè stesso. 

«Cosa volete che vi risponda? Jungkook non mi ha mai fatto del male, perchè dovrei preferire voi? Non capisco l'utilità del sentirvelo dire a voce, credo sia palese che non vogliate avere niente a che fare con me». A parte per ciò che è successo stamattina.

Vide l'espressione di JK mutare visibilmente al suo responso, neanche non si aspettasse quel tipo di risposta.

Davvero JK pensava che si sarebbe presto dimenticato di ciò che gli aveva fatto solo perché era suo marito o perché era una delle due personalità di Jungkook? Seriamente, chi poteva pensare una cosa del genere?

Per colpa sua, Taehyung tollerava a stento il contatto fisico con un altro essere umano, riusciva a malapena a stare accanto a qualcuno o avere toccati i capelli, e aveva fatto uno degli sforzi più grandi della sua vita a rimanere al fianco di Jungkook e accudire Kookie.

Osservò JK irrigidirsi con le mani chiuse in due pugni stretti cosicchè i bicipiti sembrarono gonfiarsi ancora di più.

«Come sempre» sibilò quindi JK, a denti così stretti che Taeyung si stupì che avesse pronunciato delle parole.

«Come sempre, come tutti! Tutti adorano Jungkook, tutti stravedono per quel perdente senza mai considerare lo sforzo che ho fatto io per renderlo quello che è oggi. E tu non fai eccezione, sei proprio come tutti gli altri».

Taehyung fu colpito da quelle parole, JK si stava aprendo con lui più negli ultimi due giorni che in tutto il periodo in cui erano ufficialmente diventati coniugi, quindi piegò il capo di lato e lo sguardo confuso studiò l'espressione del principe.

Aveva capito che JK fosse la personalità di Jungkook che usciva quando si sentiva in ansia, minacciato, o quando c'era qualcosa che lo turbava particolarmente e che richiedeva forza e sfacciataggine, coraggio. JK era la parte più coraggiosa di Jungkook, lo si vedeva bene e Tahyung l'aveva capito anche senza che il dottore glielo avesse spiegato.

Era stato lui a subire gli abusi sessuali, ed era stato lui ad andare in guerra la prima volta a diciassette anni, come una volta gli aveva raccontato Jungkook.

Però era sempre lui quello a creare più disastri e situazioni imbarazzanti e spiacevoli da gestire, andando anche contro l'ospitante stesso -ovvero Jungkook.

«JK, cosa vi aspettavate esattamente da me? Che vi dicessi "oh ma certo che no, preferisco voi. Anzi, per favore, violentatemi come avete fatto la prima notte di nozze e quelle a seguire"?».

«Non usare gli onorifici. Non servono».

Taehyung alzò un sopracciglio «Me lo dite per dire o siete serio? Perché non so più cosa fare per cercare di capirvi».

JK lo guardò con occhi così irritati che Taehyung si convinse a starsene con la bocca chiusa e non proferire ulteriori parole. «Non usare onorifici con me, così come non ne usi con il perdente e con Kookie».

Poichè il tono era stato mortalmente serio e gelido, Taehyung fece un cenno di assenso e si morse la guancia, non sapendo come interpretare tutti quei cambiamenti.

«D'accordo, JK. Allora adesso che hai avuto la risposta alla tua domanda, ne ho una io».

JK alzò gli occhi la cielo, sinceramente poco tollerante a quel nuovo aspetto chiacchierino di Taehyung.

Sinceramente, apprezzava il principe solamente perché era una persona silenziosa e raffinata, quindi quel suo slancio di chiacchiere non gli piaceva proprio.

«Ormai stai già parlando, quindi sputa il rospo».

Taehyung si mise comodo sul suo posto e si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio con fare casuale, fallendo nuovamente dal notare come gli occhi scuri dell'altro lo stessero guardando intensamente in ogni suo movimento.

«Perché ieri sera dopo il nostro litigio te ne sei andato a bere in disparte? Perché non sei tornato dalla principessa con cui ti sei divertito alla cerimonia, che ti ha anche lasciato tutta quella serie di succhiotti che poco si confanno alla tua posizione nella società? E soprattutto: perchè stamattina non mi hai detto che eri tu invece che Jungkook?».

Ecco, Taehyung aveva lanciato la bomba. Per ognuna delle personalità con cui parlava, aveva qualcosa in sospeso, tranne che con Kookie.

Kookie sembrava essere l'unico con cui riuscisse a non aver alcun tipo di pesantissima conversazione o strane reazioni, in quanto era semplice e dolce proprio come un bambino.

«Non sono cazzi tuoi. Solo perché sei lo sposo del perdente, non significa che tu possa avanzare pretese su di me. E comunque non mi andava di stare ancora con la principessina, decisamente troppo mansueta».

Taehyung si trattenne dall'alzare gli occhi al cielo, adesso nuovamente abituato ai cambi di umore di JK e alle sue rispostacce.

JK si mosse improvvisamente, cogliendolo di sorpresa. Se lo ritrovò affianco, le cosce a pochi centimetri di distanza, il busto leggermente sporto verso di lui e gli occhi fissi nei suoi, forti e scrutatori.

Taehyung sentì nuovamente quella bolla d'ansia gonfiarsi dentro la sua gola e il respiro gli si mozzò in gola, le mani presero a tremare leggermente e la gola gli divenne arida e secca.

«Per favore, non ti avvicinare» lo disse in un soffio che sperò JK cogliesse e che, per una volta, rispettasse.

JK piegò leggermente la testa e gli orecchini che indossava oscillarono leggermente al gesto, protendendosi ancora verso di lui e costringendolo a schiacciarsi contro la parete alle sue spalle. Chiuse gli occhi e fece un profondo respiro, calmando l'urlo silenzioso della sua mente che lo metteva in allerta indicandogli che quello era un pericolo.

JK era il pericolo.

«Sei così spaventato da me da non riuscire neanche a guardarmi? Non so se esserne lusingato o meno» chiese JK in un tono nuovo, stranamente non incollerito ma calmo, come se stesse facendo una constatazione a sé stesso più che una vera domanda.

Taehyung deglutì un paio di volte e strinse i pugni, aprendo lentamente gli occhi solo per trovarsi ancora JK vicino a sé.

Troppo vicino.

Quell'ansia lo stava distruggendo come non pensava potesse farlo, ma doveva riuscire a gestirla. Nelle occasioni ufficiali non poteva sobbalzare al contatto con le mani di suo marito -che, agli occhi degli altri, era perfetto e un po' stronzo- quindi si impose una calma che non possedeva.

Non ti farà niente, Taetae. Non ti succederà niente, andrà tutto bene si ripetè come un mantra.

«Non sopporto più la vicinanza di nessun altro, JK. Non solamente la tua» spiegò, con calma.

«Ma quella di Kookie e Jungkook sì, a quanto sembra».

E quella punta di acidità a cosa la doveva??!

«JK, non devi metterti a paragone con gli altri. Non stai facendo altro che porre tutti sullo stesso piano, ma è ovvio che non lo siete. Ognuno di voi ha interagito con me in modo diverso. E poi Kookie è un bambino» gli spiegò con calma Taehyung, facendosi mentalmente un applauso per come stava gestendo la sua ansia.

Che poi avesse preso due gocce miracolose regalategli dal dottore poco prima della partenza...era un altro paio di maniche.

«Jungkook non ama il contatto fisico, a meno che non sia lui ad iniziarlo, e tu mi sembri una specie di donzella rispettosa quindi non credo che abbiate fatto qualsiasi cosa che due persone normali fanno. Qual è stato il reale motivo per cui ha tirato fuori me?».

Taehyung strinse gli occhi ed alzò un sopracciglio.

«Non te lo dirò, è una questione che riguarda me e Jungkook. E' con lui che dovrò risolvermela, non con te. Ho fatto la stessa cosa anche per quanto riguarda il nostro litigio, non me lo sono di certo dimenticato».

JK spinse la lingua contro la guancia, per niente soddisfatto della risposta, ma non si spostò. Ne' fece nulla di ciò che Taehyung si aspettava, comunque.

Come per esempio, baciarlo nuovamente con rude fermezza, pressando le labbra tra loro e iniziando a muoverle in sincrono con strana coordinazione che lo sorprese.

Come quella mattina, le labbra di JK erano morbide e soffici contro le sue, incredibilmente carnose ma irruente, impetuose, si muovevano sulle sue con urgenza.

Non erano dolci, solo tanto tanto passionali.

Perché Taehyung si ritrovò a ricambiare quel bacio non lo sapeva minimamente, ma si arrese all'idea che, nonostante ancora provasse repulsione per quel contatto fisico con quella persona che gliene aveva fatte passare di tutte i colori, nessun altro contatto tra i loro corpi stava avvenendo.

Quello era un contatto che aveva sempre portato ricordi felici o comunque piacevoli, quindi gestirlo fu nettamente più semplice per Taehyung.

I denti di JK morsero il suo labbro inferiore come avevano fatto al mattino, facendo sì che Taehyung sobbalzasse e si ritraesse; si appiattì con la schiena contro la parete dietro di lui, aveva arpionato le sue cosce per evitare di andare a toccare qualsiasi cosa che fosse di JK. Era pronto a scattare non appena l'altro avrebbe reagito in modo violento.

Quello sembrò intuirlo, perché percepì la mano calda e curata di JK intrecciarsi alle sue dita e al contempo tracciare il contorno delle sue labbra con la punta delle dita.

Taehyung schiuse le labbra per il contatto improvviso, il cuore gli batteva furiosamente nel petto ma non di paura -non del tutto, almeno. Le dita di JK si erano strette alle sue con fermezza ma senza fargli male, una presa completamente diversa rispetto a quella che aveva avuto la sera prima Jungkook.

Decise di non muoversi ma di assecondare la bocca dell'altro, la lingua sgusciò tra i suoi denti e si unì alla gemella, andando a sfiorarla con semplici tocchi spaventato all'idea di scatenare una reazione più cruenta.

Non sapeva se avrebbe mai potuto sopportare un ritorno al vecchio JK, quindi meglio non aizzarlo troppo.

Un gemito basso e roco risalì dalla gola di JK che gli afferrò la nuca per approfondire il contatto, e quel gesto fece sobbalzare Taehyung, che portò istintivamente le mani sul petto dell'altro a spingerlo via.

E così fece.

Il volto di Taehyung era pallido, la fronte leggermente sudata, il respiro ansante e le mani tremanti, gli occhi rivolti verso quelli di JK, carichi di lussuria e profondi come pozzi senza fondo.

«Non ci riesco....n-non riesco ancora a tollerare il tuo tocco» gli disse Taehyung, brutalmente sincero. JK si leccò le labbra come ad assaporare il gusto dell'altro ancora presente sulla punta della lingua ed annuì e basta, togliendogli le mani di dosso per allontanarsi appena e dargli la possibilità di riprendere a respirare normalmente.

«Chi ti ha baciato adesso, Taehyung?».

Beh, quella non era una domanda che si aspettava, a dire il vero.

«JK. Sei ancora tu, no?» domandò perplesso l'altro, e continuò a guardare in modo strano il modo il cui il volto del principe si era disteso e le mani -prima strette in un pugno- si erano rilassate.

Sembrava...soddisfatto?

Si ritrasse completamente da lui e si andò a distendere per come possibile al suo posto, chiudendo gli occhi e tagliando fuori Taehyung dal suo mondo personale.

Taehyung si morse il labbro per evitare di ricominciare a porre delle domande e, al contrario, la sua mente lavorò freneticamente per rispondere ad un solo, grande quesito:

Perché JK si stava comportando in quel modo?


















NDA: TADAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA. Ve lo aspettavate?

Aaah ma non temete, perchè nulla è come sembra -ve lo assicuro. Siete sicuri che JK si sarebbe fermato anche senza Yoongi? O che in carrozza volesse solo baciarlo?   ¯\_(ツ)_/¯

Lasciatelo lì in un angolino della vostra memoria questo momento, perchè ci servirà un pò più in là.

Indizio: il cambiamento del personaggio non sarà veloce, sapete che sono prolissa e amo complicarmi la vita ( ͡ಥ ͜ʖ ͡ಥ).

In ogni caso grazie per essere passati di qui e aver letto anche questo capitolo :3 *-*

A presto^^


Continue Reading

You'll Also Like

24.5K 1.2K 20
(Taekook) Due branchi non erano in buoni rapporti, combattevano l'uno contro l'altro per un futuro migliore. E se il destino avesse altri piani? Ques...
107K 5.7K 33
Dove i Kim e Jeon si detestano, ma i loro figli sembrano andare più che d'accordo. «Che ne dici se ti fotto nella camera accanto ai tuoi?». «Fallo, n...
249K 12.9K 91
[𝑺𝒐𝒄𝒊𝒂𝒍 𝒎𝒆𝒅𝒊𝒂 𝑨𝑼] Il modello emergente Kim Taehyung, dopo aver postato un'innocente foto su Twitter, non si rende conto di un piccolo pa...
138K 12.8K 35
| 𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀 | «Mi ami ancora?» «Sei la mia vita, lo sai» «Non è ciò che ti ho chiesto» Jungkook e Taehyung ─ dopo quattro lunghi anni ─ sono d...