Let Me Get Lost In You [TaeKo...

By Hananami77

1.1M 62.5K 99.5K

''«Taehyung non può sposare il figlio di Jeon. Ho sentito troppe cose poco rassicuranti sul suo conto, non po... More

Personaggi+Introduzione
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
[9]
[10]
[11]
[12]
[13]
[15]
[16]
[17]
[18]
[19]
[20]
[21]
[22]
[23]
[24]
[25]
[26]
[27]
[28]
[29]
[30]
[31]
[32]
[33]
[34]
[35]
[36]
[37]
[38]
[39]
[40]
[41]
[42]
[43]
[44]
[45]
[46]
[47]
[48]
[49]
[50]
[51]
[52]
[53]
[54]
[55]
[56]
[57]
[58]
[59]
[60]
#Special: [Biscotti in incognito]
[61]
[62]
[63]
[64]
[65]
[66]
[67]
[68]
[69]
[70]
[71]
[72]
[73]
[74]
[75]
[76]
[77]
[78]
[79]
[80]
[81]
[82]
[83]
[Special 3#] Buon compleanno, hyung!
[84]
[85]
[86]
[87]
~Epilogo~
LMGLIY - FAQ

[14]

11K 750 811
By Hananami77

ADV: utilizzo di linguaggio scurrile, presenza di riferimenti ad abusi sessuali e violenza (la parte è contrassegnata da **).




Taehyung sentì una specie di stretta alla bocca dello stomaco improvvisa, come se avesse un brutto presentimento.

Non era stata scatenata da nulla, eppure la sentiva chiaramente insieme a quel subbuglio interiore, quella quiete prima della tempesta.

La cerimonia era iniziata da un'ora e mezza e ancora non erano arrivati neanche a metà, e questa era una delle cose che lui odiava di più dei matrimoni. La odiava perché durava troppo, perché erano festeggiamenti pomposi e perché riuscivano a rendere noioso anche un momento di gioia come quello del coronamento d'amore di due persone.

Insomma, a cosa servivano quei pipponi lunghissimi se servivano solo le parole finali a sancire un'unione?

In quel caso, i due principi erano dannatamente fortunati, perché il loro era un matrimonio d'amore. Kai e Jennie, infatti, si amavano veramente. Nonostante il matrimonio combinato, si vedeva che erano legati da reale affetto e non come lui e Jungkook.. o JK.

Kai guardava Jennie come si guarda il sole d'estate, come se fosse il suo personalissimo mondo con le gambe, e Jennie arrossiva e sorrideva dolcemente ogni volta che i loro occhi si incontravano. Erano terribilmente dolci, si ritrovò ad ammettere Taehyung. 

Seduto vicino a Jungkook, non si tenevano per mano né stavano avendo alcun contatto nonostante fossero in una confortevole posizione abbastanza prossima. Sulla mano di Jungkook brillava la stessa fede che lui aveva al dito, il vestito reale blu notte dai ricami dorati abbracciava quel corpo muscoloso come se fosse una seconda pelle, i capelli ordinatamente sistemati coprivano la fronte ma lo rendevano ancora più bello e singolare.

Per non parlare delle sue cosce muscolose trattenute a stento da quegli aderenti pantaloni che, sinceramente, avrebbero fatto sbavare chiunque. Taehyung gli aveva concesso una discreta occhiata di apprezzamento, nulla di troppo eccessivo ma indugiando quel tanto che bastava da poter affermare che Jungkook sembrava uscito da un libro delle favole.

Di quale tipologia doveva ancora capirlo.

Taehyung aveva deciso di indossare un completo dorato con la camicia a balze sul davanti, una delle sue preferite. E sì, era rimasto segretamente soddisfatto dell'occhiata che gli aveva lanciato Jungkook, del suo arrossire furiosamente e del suo balbettare un «Stai molto bene» appena accennato e imbarazzato.

Come Jungkook si mosse scomposto sulla sedia, così i loro corpi si toccarono.

Le gambe vennero a contatto, le braccia si sfiorarono e le spalle idem, e dal rossore salito sulle gote del principe, Taehyung capì fosse un modo per abituare l'uno alla presenza dell'altro. Tuttavia, con quella brutta sensazione addosso, Taehyung non riuscì a rilassarsi tanto quanto avrebbe voluto, quindi ignorò il groppo alla gola e piegò il capo.

Jungkook adesso aveva il respiro tremulo, il volto aveva immediatamente perso il suo colore e le mani poggiate sulle sue gambe erano leggermente instabili e tremanti. Bisbigliava qualcosa muovendo appena le labbra, e l'altro capì che non era a lui che si stava rivolgendo. Ma prima che Taehyung potesse richiamare silentemente la sua attenzione, notò le sopracciglia di Jungkook aggrottarsi così tanto da quasi accavallarsi e poi, successivamente, l'espressione distendersi e lo sguardo perdersi nel vuoto.

Oh no.

No no no no! il suo cervello andò in tilt così come processò ciò che stava vedendo, rischiando di fargli perdere la sua reale compostezza per alzarsi e scappare via.

Dopo pochi secondi, ecco che Jungkook batteva le palpebre per tornare a mettere a fuoco la realtà circostante e si guardava incontro con sguardo duro, la mascella contratta e il sopracciglio inarcato.

Merda.

Quello non era più Jungkook, era tornato JK.

Taehyung strinse le labbra e si morse una guancia, processando velocemente cosa fare. Non poteva correre via, non poteva alzarsi, non poteva parlare e non poteva svanire in una nuvola di vapore, quindi l'unica cosa che gli venne in mente fu muovesi con fare casuale con l'intento di mettere da subito della distanza tra di loro.

Bello, se solo ci fosse minimamente riuscito.

La mano di JK si artigliò alla sua coscia con uno scatto così improvviso che sobbalzò sul posto ed emise un singulto spaventato, attirando l'attenzione di alcune file di ospiti su di lui. Attenzione che durò un battito ci ciglia, perché -grazie a Dio- il prete aveva ripreso a parlare con voce rauca e forte per attirare nuovamente l'attenzione sugli sposi.

«Non azzardarti a muoverti» gli sibilò JK, stringendo gli occhi nella sua direzione.

Il cuore di Taehyung mancò un battito e deglutì sonoramente a vuoto; la bocca era asciutta e lo sguardo sgranato fisso in quello scuro e impenetrabile dell'altro. Non lasciò però che la paura di una ripercussione gli facesse abbassare lo sguardo, quindi lo sostenne fin quando JK non si chinò verso di lui con un'espressione così incazzata che, se solo glielo avesse chiesto, avrebbe smesso perfino di respirare.

«Sono stato chiaro, passivello?».

Dio trattienimi prima che gli tiri una testata.

Quel passivello proprio non gli calava. 

«Sì» riuscì a dire in qualche modo, rimanendo immobile. La stretta sulla sua coscia sembrava più una tenaglia che una mano, ma Taehyung non si azzardò a protestare, troppo preso dall'asciugarsi i palmi delle mani sui pantaloni e sulla giacca, cercando con gli occhi un appiglio.

A parole aveva infuso coraggio a lui e a Jungkook, ma a fatti...ne aveva di lavoro da fare per riuscire a gestire la situazione. 

Il cuore palpitava furiosamente, il sudore gli stava adornando la fronte ed una gocciolina scese proprio dalla basetta per infrangersi sul collo e perdersi oltre la camicia.

In tutto ciò, gli occhi di JK non lo avevano mollato neanche per un istante. Nonostante si sforzasse di guardare dritto, in realtà non riusciva a concentrarsi su nulla se non sul peso dello sguardo di JK sul suo viso, che sembrava praticamente bucargli la guancia per quanto fosse intenso e persistente.

Sobbalzò di nuovo quando sentì l'odore della colonia indossata quella mattina da Jungkook arrivargli alle narici un pò troppo vicina.

«Quanto durerà ancora questa cazzo di cerimonia?» sbuffò al suo orecchio quello, e Taehyung ebbe un brivido da capo a piedi per il fiato caldo direttamente al suo orecchio.

«Almeno un'altra ora e mezza» gli sussurrò di rimando, continuando a sentire la mano di JK ferma sulla sua coscia.

Perché diamine non la toglieva?!

«Un'ora e mezza?! Cielo, devo sorbirmi questa cazzo di cerimonia per un'altra ora e mezza? Ma cos'è, una punizione per aver scopato nella sagrestia quattro anni fa?!» disse JK a voce troppo alta.

Ma, a discapito di quanto Taehyung si immaginasse, nessuno osò girarsi verso di loro. In un gesto quasi istintivo, Taehyung sibilò invitando l'altro al silenzio, salvo poi gelare sul posto e sentire il panico avvolgerlo. Come minimo, JK gli avrebbe tirato uno schiaffo davanti a tutti.

E poi lo avrebbe massacrato la sera come suo solito.

Merda, perché era così idiota?

Ma la fortuna non lo aveva completamente abbandonato, perchè JK si abbandonò contro lo schienale del banco della chiesa su cui sedeva andando a dargli una pacca -non troppo forte, comunque- sulla coscia. 

«Non me ne importa di questi tardoni pomposi, che sentano pure ciò ti sto dicendo. Come ci ha sentiti il prete quella volta».

Taehyung si era voltato a guardarlo, chiedendogli con gli occhi perchè gli stesse raccontando le sue avventure amorose durante una cazzarola di cerimonia nuziale, ma l'unica cosa che ricevette fu un tacito ammonimento. 

Taehyung crebbe di star sognando.

Nessuno schiaffo?

Niente percosse?

Niente minacce di morte o tortura?

Seriamente?

La mano di JK tornò sulla sua dannatissima coscia e la strizzò un paio di volte come a tastarne la consistenza, un ghigno di cui non voleva sapere il motivo ad adornargli il volto. 

«Lo so che è noioso ma per favore JK, resistete almeno un po'. Fatelo per l'apparenza, se non volete farlo per me o Jungkook».

JK lo guardò con gli occhi ridotti in due fessure, e un brivido freddo passò proprio sulla schiena di Taehyung che sentiva un'improvvisa voglia di dissolversi come vapore.

I buoni propositi che si era prefissato sembravano sparire magicamente quando si ritrovava davanti a JK, e non poteva farci proprio nulla, era più forte di lui.

E quel turbine di pensieri e di silenziose preghiere rivolte con gli occhi a JK, che si lasciava andare a commenti talvolta poco carini e decisamente non idonei al luogo in cui venivano raccontati, lo seguirono come un'ombra per tutto il tempo.

La cerimonia?

Un'agonia.

Il banchetto reale?

Anche peggio.

JK non aveva fatto altro che andare in giro a bere costoso vino liquoroso,a  ridacchiare con alcune donne palesemente libere nei vari angoli della sala e sfarfallare in giro come se Taehyung non esistesse.

Ed era stato lasciato  proprio a quest'ultimo l'arduo e infausto compito di intrattenere noiose e vuote chiacchiere burocratiche di poco conto e assolutamente orribili, ma che per etichetta -ed anche per buon senso- era costretto a sorbirsi con alcuni ospiti di spicco, cercando di apparire quanto più a suo agio possibile.

In realtà, cercò di evitare in ogni modo qualsiasi contatto con JK, più che altro perchè non sapeva se quello gli avrebbe fatto fare figuracce o meno, mettendolo in ridicolo o umiliandolo in qualche modo strano e perverso. 

Anche se, doveva ammetterlo, era stato difficile ignorare l'irritazione e lo sgomento che aveva succeduto alla sua sparizione di scena con concidenziale sparizione della moretta boccolosa in abito da sera con cui lo aveva visto intrattenere una fitta conversazione.

Coincidenze?

Forse, ma tutte quelle sfortunate coincidenze erano state incentivate anche dalla sua magica riapparizione un'ora dopo. JK si era passato una mano tra di capelli e aveva fatto l'occhiolino alla moretta poco sopra menzionata che si aggiustava poco finemente il corpetto.

La presa sul bicchiere di bollicine di Taehyung si strinse maggiormente, forzando poi un sorriso verso l'aristocratico che continuava ad elogiare la velocità dei suoi cavalli.

«Principe Junkook, finalmente posso vedervi! Vi ho cercato per tutta la serata!» esclamò l'uomo, lanciando un'occhiata alle spalle di Taehyung, che fu costretto a voltarsi in direzione di suo marito.

JK alzò un sopracciglio senza neanche avvicinarsi, e Taehyung lo pregò con gli occhi di non uscirsene con una delle sue sparate colossali o le sue frasi infelici.

Per favore, fa che non debba salvare la situazione per l'ennesima volta pregò mentalmente.

Non sapeva se nel suo corpo aveva ancora la forza di salvare in extremis il principe.

«L'ultima volta che abbiamo avuto il piacere di parlare è stato solo quattro anni fa. Siete cresciuto divinamente! Per non parlare di vostro marito, una vera dama!».

Taehyung aggrottò le sopracciglia -palesemente contrariato- mentre JK si avvicinò ridacchiando in modo poco rassicurante. Come percepì la sua presenza farsi sempre più vicina tese le spalle e irrigidì la posa, solo per sp—

Il suono dello schiocco della poderosa pacca sul suo sedere gli rimbombò nelle orecchie come un eco, prima che queste prendessero a fischiare.

Se gli avessero gettato addosso un cestello di ghiaccio, avrebbe fatto meno male di quello. Non per la violenza, quanto per il gesto.

Un silenzio imbarazzante e denso cadde attorno a loro, e Taehyung pensò di voler morire.

Di voler morire seriamente, di svanire nel nulla e finire nel dimenticatoio per sempre al fine di evitare quegli inutili imbarazzi e quelle azioni che non facevano altro che distruggere, ogni volta, quel poco che era riuscito a mettere insieme della sua vita dal giorno del matrimonio.

Jungkook, pensa a Jungkook si impose mentalmente, chiudendo un secondo gli occhi per farsi forza. Già, ma Jungkook non era presente in quel momento, c'era solo JK che, come se nulla fosse successo, spezzava quel silenzio riferendosi a lui come «Una vera dama dentro e fuori dal letto».

«Perdonatemi» disse solamente, facendo un lieve inchino prima di abbandonare il bicchiere su un vassoio volante e andare via velocemente, lasciando dietro di sé solamente una scia di rabbia e vergogna per ciò che era appena successo.


..........................


Come entrò nella camera destinata a lui e Jungkook, andò direttamente verso il bagno.

L'acqua gelata che gli colpì il viso riuscì in qualche modo a lavare via un po' della sua rabbia e del rancore nei confronti di JK; tuttavia, un senso di frustrazione crebbe più grande di quel castello chiamato prudenza e razionalità che stava costruendo dentro di lui ma che era già pronto a crollare per la furia del colpo che sì, sarebbe arrivato.

Perché era stufo di JK.

Era l'unico tra tutti loro a rendergli la vita un inferno, l'unico che non lo accettava e non perdeva occasione di screditarlo davanti a tutti. Era l'unico che, anzichè ignorarlo, aveva deciso che la sua vita doveva essere rovinata, che la sua felicità dovesse essere spezzata, che la sua facciata di muta e gentile pacatezza dovesse venire frantumata.

Jungkook era la persona migliore che conoscesse e, insieme a Kookie, erano coloro a cui sentiva di poter davvero donare il suo affetto, che potevano essere parte della sua vita.

Ma non JK.

Non con quel comportamento umiliante e screditante nei suoi confronti.

Yoongi non era rintracciabile da nessuna parte, in quanto non gli era stato possibile partecipare al banchetto reale subito dopo la cerimonia. Ripensandoci, non avevano neanche fatto le congratulazioni alla coppia, perché JK aveva deciso che non lo avrebbero fatto, etichettando tutto come "estremamente noioso da vecchia coppia sposata che non erano".

Si spruzzò altra acqua sul viso e soffocò un urlo irritato, battendo però il pugno contro il marmo del lavandino. 

Si stupì quando sentì la porta della camera aprirsi ed un «Passivello, che ti prende?» venire urlato con tono canzonario.

Ancora con quel cazzo di nomignolo sibilò mentalmente, e afferrò con poca grazia l'asciugamano, strofinandosela sul viso con furia. 

La figura slanciata di JK apparve dalla soglia della porta, il corpo appoggiato con la spalla al lato dello stipite, le braccia incrociate al petto e la testa piegata curiosamente di lato.

«Perché sei scappato, passivello? Sembravi così a tuo agio insieme a quella mummia, mi sarei divertito molto a prenderlo un altro pò per il culo» rise JK, passandosi una mano sui capelli ancora una volta. Muovendo il collo, Taehyung notò l'ennesimo succhiotto che gli adornava la pelle -già piena di altri succhiotti-, e quella fu la goccia che lo fece sbroccare.

Letteralmente.

*«Ho un fottutissimo nome, JK. Ed è Kim fottuto Taehyung, ficcatelo in quella cazzo di testa una volta per tutte» sibilò incollerito, lanciando malamente l'asciugamano di lato per fissarlo negli occhi.

I suoi lampeggiavano dalla furia, una tempesta così vivida in quelle iridi cerulee che JK alzò un sopracciglio nella sua direzione. Gli occhi gli si scurirono immediatamente, ma Taehyung non si fece impressionare più di tanto.

Non quella volta.

No, era incazzato come una iena e tanto lo avrebbe picchiato comunque, tanto valeva togliersi qualche sfizio.

«Ma per me sarai sempre il passivello. Devo forse ricordarti chi è stato a prenderlo nel suo bel culetto la notte delle nozze e quelle a seguire? E, senza offesa, non sembri neanche il tipo capace di infilarlo in una busta, figurarsi in un buco».

Il tono canzonatore di JK gli urtò ancora di più i nervi e strinse i pugni digrignando i denti.

«Smettila, JK! Smettila una volta per tutte! Cosa diamine ti ho fatto per meritarmi questo trattamento che nemmeno la peggiore delle puttane?» esplose quindi Taehyung, aggrottando le sopracciglia.

«E' così che tratti quelle che ti scopi davanti agli occhi di tutti i reali, davanti a me, ignorando il fatto che puoi tenertelo nei pantaloni senza morire per almeno mezza giornata?» continuò quindi, urlandogli contro ogni cosa che gli passava per la testa, una collera poche volte sperimentata ardeva nel suo petto come un incendio, bruciando ogni traccia di comprensione verso l'altro.

«Chiunque varrebbe molto più di te, che sei solamente un cazzo di passivo che non fa altro che annuire, prenderlo nel culo e parlare pomposamente a tutti quelli che si farebbero tagliare il cazzo, pur di avere un minimo di credito» gli sbottò contro JK, stringendo gli occhi e avanzando di un paio di passi verso di lui, le mani strette in due pugni serrati.

Taehyung lottò per non muoversi dalla sua posizione. 

«Ciò non toglie che io sono tuo marito! Io. sono. tuo. marito. E questo non puoi cambiarlo! Io non posso cambiare!» gli ruggì contro Taehyung, passandosi poi una mano tra i capelli con fare nervoso. 

JK spinse la lingua contro la guancia e avanzò di nuovo verso di lui. «Non me ne fotte un cazzo, per me continui a non essere nessuno. Nessuno. Potresti anche morire domani mattina o risvegliarti con gli occhi ficcati nel culo, per me non farebbe comunque la differenza. Io non ti voglio al mio fianco» gli sibilò con tono gutturale JK, e Taehyung si permise di sobbalzare un attimo a quelle parole e a quel tono, facendo un passo indietro. 

Ma ormai la frittata era fatta, tanto valeva concluderla in bellezza. 

«Tu no, ma Jungkook sì! Kookie sì! Non lascerò che mi seppellisca quando tu sei l'unico cazzo di problema! Non ti piaccio? Non posso farci nulla, io sono questo! Sono così, e se non ti vado bene mi dispiace ma non sei l'unico ad esserti trovato sposato con uno sconosciuto. Mi hai umiliato come neanche gli schiavi e continui a comportarti in questo modo deplorevole che mi fa venire il disgusto anche solo a starti vicino. Per colpa tua non riesco nemmeno a guardarmi allo specchio, non tollero il contatto con nessuno e soffro di attacchi di panico!» gli urlò contro tutta l'angoscia, la collera, il rammarico ed il disgusto che provava per lui e per sé stesso, non accorgendosi nemmeno di come gli occhi gli fossero diventati lucidi mentre urlava quelle parole come se fossero una liberazione, respirando affannosamente per riprendere fiato.

E sicuramente quello schiaffo prepotente e forte che gli era arrivato poco dopo un pò se lo era meritato. Sapeva perfettamente a cosa stava andando incontro quando aveva deciso di lasciare defluire tutta la rabbia e l'angoscia che sentiva dentro, sapeva perfettamente che JK avrebbe perso il controllo, quindi non si stupì quando la presa sul suo collo si fece così stretta da farlo annaspare e la testa fare un tonfo un pò troppo forte colpendo il muro. 

JK lo guardava dritto negli occhi, assetato praticamente di sangue e non sembrava neanche stesse più battendo le palpebre. Il suo viso era immobile e fermo, quasi scolpito nella roccia, ma solo i suoi occhi, comunque, sembravano lasciar trasparire molto più di quanto in realtà volesse mostrare.

«Io non sono il problema. IO NON SONO IL PROBLEMA!» gli urlò con furia, e Taehyung strizzò gli occhi e, se avesse potuto, avrebbe piegato il capo per quanto forte gli aveva urlato contro.

«Il problema siete voi! Tutti voi, ogni singolo fottuto essere di questa vita che non ho fottutamente scelto...Jungkook, Jungkook, si parla solo di lui, il principe buono che nasconde un lato cattivo violento di nome JK. E' così che ti ha detto quel traditore, non è vero?!».

Taehyung fu costretto a guardarlo dritto negli occhi perchè impossibilitato a muoversi, e come le dita di JK si strinsero sulla sua gola, così sussultò e la bocca si aprì per cercare di respirare.

Ma JK sembrava preso da un conflitto tutto suo, non sembrava neanche parlare più con lui.

«Cosa vi aspettate tutti, che vi chieda scusa?» ringhiò in modo gutturale vicino al suo volto, i nasi quasi a sfiorarsi. Come scottato, poi, lasciò la presa su Taehyung e fece un passo indietro, prendendo un profondo respiro senza però staccargli gli occhi di dosso.

Taehyung sembrò tornare al presente e si aggrappò al lavandino per non cadere, la sua furia sfumata come nuvole di fumo, e battè un paio di volte le palpebre.

«Scuse?» ripetè, in un rantolo.

Jk strinse i pugni, l'unico movimento percepibile nella sua innaturale e ritrovata freddezza, «Sì, Taehyung. Vuoi che ti chieda scusa? Vuoi che ti dica che mi dispiace?» gli disse con un tono così glaciale che Taehyung si ritrovò a scuotere velocemente la testa.

No, non voleva delle scuse. In realtà, non credeva nemmeno che le sue parole potessero scatenargli quella tempesta di emozioni.

«Le scuse...non le devi a me» tossì quindi, annaspando alla ricerca d'aria, «Al massimo..le devi a Jungkook».

La risatina da mettere i brividi di JK tornò prepotente e gli fece venire la pelle d'oca sul braccio.

«Ah sì? Perchè, qualcuno mi ha forse chiesto scusa per avermi fatto vivere i momenti peggiori di quel fallito?» cominciò quindi, le narici gli si dilatarono per il respiro affannoso, la rabbia continuò a traboccare dalla sua espressione anche senza che parlasse. 

*«Mi è stato chiesto scusa per avermi fatto apparire nel momento in cui quel vecchio viscido si spingeva dentro di me? Dimmi, Taehyung, mi è stato chiesto scusa per avermi creato solamente per poter ricevere il cazzo nel culo ogni fottutissimo giorno, per ore? Per essere stato toccato senza che il principino ricordasse nulla?».

Se glielo avesse urlato forse...forse quella rivelazione avrebbe fatto meno male. La pacata freddezza del tono così tagliente trapassò il petto di Taehyung da parte a parte come una lama affilata. Se avesse potuto, avrebbe cancellato la sua esistenza in quell'istante, togliendosi di mezzo e mettendo fine a quel circolo di pensieri confusi, dolorosamente amari e purtroppo, anche veri.

«Nessuno di loro si merita le mie scuse, perchè nessuno si è mai scusato con me». 

E con un'ultima, significativa occhiata, gli voltò le spalle sbattendosi la porta dietro, lasciando Taehyung solo e spezzato come solo un ramo secco poteva esserlo.

Lasciò che calde e salate lacrime rigassero le sue guance e abbattessero le sue difese, che il suo fragile mondo crollasse come un castello di sabbia in balia della tempesta, lasciandolo alla mercè di pensieri confusi e dolorosi che riuscivano solamente a dilaniarlo. 

E quello sguardo deluso, iracondo, completamente distrutto di JK gli ritornò alla mente e lo fece sentire un essere orribile.

Non era mai stato felice, ma era sempre stato grato per ciò che la vita gli aveva riservato.

Fino a quel momento.

In quel momento, rimpiangeva perfino di essere nato.




















NDA: troppo drama? Mi scuso per il linguaggio scurrile e per il quantitativo di parolacce, ma fa parte del personaggio quindi non posse esimermi dall'utilizzarle/o.

Un piccolo pezzo del puzzle che è stata la vita di Jungkook e la creazione di JK è stato messo al suo posto, e credetemi se vi dico che questo è solo l'inizio nelle montagne russe della trama di questa storia. 

Non so se lo avete notato, ma quando le personalità "appaiono" o semplicemente subentrano, descrivo Jungkook con lo sguardo perso nel vuoto etc. Ci tenevo a precisare che non per tutti è così. La cosa particolare dei disturbi mentali è che ad ognuno prende in un modo. 

A Jungkook prende così, che è una reazione possibilissima e che ho visto avvenire personalmente, ma non tutti coloro che hanno il DID sperimentano questo """"effetto"""" (non so come definirlo). Ci tenevo a precisarlo per correttezza^^ 

Domanda: fino ad ora, state trovando la storia noiosa? I capitoli vi sembra che vadano a rilento? Sono troppo pesanti?

Scusate -come sempre- il papiro immenso e vi ringrazio per aver letto/votato e/o commentato anche questo capitolo. Come sempre, opinioni, consigli o suggerimenti sono sempre più che ben accetti, quindi non siate timidi <3

A presto <3

PS beccatevi questo altro collage (le cui foto perdono la qualità non so perchè, ma anche con la scarsa qualità e i vestiti dubbi rimane da panico).

Continue Reading

You'll Also Like

160K 10.5K 48
«𝐍𝐨𝐧 𝐡𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐬𝐚. 𝐅𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐭𝐫𝐞...
108K 5.7K 33
Dove i Kim e Jeon si detestano, ma i loro figli sembrano andare più che d'accordo. «Che ne dici se ti fotto nella camera accanto ai tuoi?». «Fallo, n...
77.3K 6.1K 38
Il nuovo commesso di Gucci è più bello dei modelli
170K 6K 50
Diana Styles è una dolce e allegra bambina di appena quattro anni. La sua spensieratezza viene messa a dura prova quando una grave malattia la colpis...