#Fabrizio POV
Siamo qui in Sardegna da ormai un paio di giorni, ho provato a seguire i consigli di Irene e ho chiesto aiutato anche ad Ermal e così mentre ora le ragazze sono fuori, hanno voluto fare una passeggiata in centro e un giro anche in spiaggia io ne approfitto per organizzare una sorpresa per Paola. Sono sempre più determinato a riprendermela e tornare ad essere felici insieme.
Ermal ovviamente mi sta aiutando.
- Secondo te le piacerà? - chiedo al mio compare.
Ho parecchi dubbi, so che Paola è romantica ma forse questo è troppo.
- Secondo me si, dopo ciò che è successo ha bisogno di attenzioni e dolcezza e una sorpresa romantica è il massimo. -
- Lo spero. - dico io mentre finisco di sistemare la tavola apparecchiata per due.
Irene non sa molto della sorpresa, sa solo che stavo organizzando qualcosa.
- Voi che farete stasera? -
- Ho prenotato una cenetta sul mare e poi andremo in qualche locale. -
- Me dispiace buttarve fuori di casa. -
- Non ci butti fuori, torneremo tardi e spero che tu e Paola abbiate chiarito. -
- Già. - e sospiro.
- Bizio sei agitato? -
- Un sacco, se nota? - gli domando.
- Abbastanza. Rilassati e vedrai che andrà tutto bene. - dice il riccio.
- Vado a prepararme che è meglio. - dico io.
- Non troppo elegante o penserà che le chiedi di sposarti. -
- Ah ah ah molto spiritoso. -
- Tento di sdrammatizzare la situazione. -
- E l'ho capito, ma insomma dai 'na proposta ora non è la cosa più adatta. - dico al riccio.
- Si rischi un due di picche, una cosa per volta. -
- Esatto e poi non so nemmeno se lei crede nel matrimonio. -
- E tu hai già una tua visione precisa sul matrimonio. - mi ricorda Ermal e io annuisco.
Alla fine indosso un paio di jeans strappati e una delle mie magliette preferite. - Che ne dici? - domando ad Ermal che si sta preparando a sua volta per la serata con Irene.
- Sempre il solito pescatore. -
- A Paola piaccio così. -
- Ci scommetto. - e ride.
Sentiamo la porta aprirsi e scendiamo al piano di sotto.
- Ire abbiamo la prenotazione. - afferma Ermal prendendo Irene per mano ed escono di nuovo di casa.
Paola guarda la scena perplessa e mi fissa. - Stai uscendo anche tu? - chiede mentre la vedo pronta a salire le scale.
- No a di il vero no, vorrei parlarte vieni con me? -
- Che devi dirmi? Non puoi farlo qui? Dove dobbiamo andare? -
- Al posto che fare tante domande seguime e capirai. -
Paola annuisce e mi segue, usciamo in giardino, il sole ormai sta tramontando e l'atmosfera è intima anche per le candele che ho acceso lungo tutto il vialetto e intorno alla piscina. C'è il tavolo apparecchiato per due. E sul prato con i petali di rosa ho composto la scritta. "Ti amo"
La vedo fissare la scena sconvolta, a bocca aperta ma non ha ancora detto nulla.
- Di qualcosa. -
- Sei tu che volevi parlare. - afferma lei dura.
Ovviamente è testarda e non sembra volersi spostare dalla sua convinzione.
- Si ce tengo a spiegarte la situazione. -
- Va bene. - prende un respiro profondo e mi fa cenno di sederci. - Mi sa che andremo per le lunghe. - dice poi.
Sono d'accordo con lei, anche se mi rendo conto che non cambierà nulla, la mia sorpresa non ha sortito l'effetto sperato.
-Poco dopo la nostra discussione so uscito da casa tua e ho raggiunto gli uffici della mia casa discografica, avevo 'na riunione di lavoro ma me ne ero completamente dimenticato. - prendo un respiro prima di continuare. - Daniele s'è accorto subito che era successo qualcosa e poi ne ho parlato anche co' Maurizio e gli altri. Erano sconvolti da quanto accaduto ma subito m'hanno aiutato a fa luce su ciò che fosse successo riguardo la tua assunzione. -
La vedo fissarmi con interesse e allora decido di continuare a parlare, forse riuscirò a convincerla. - Come ben sai da tempo so state annunciate le prime 4 date, i riscontri non so dei migliori e dal momento che la casa discografica non fa molto so intervenuti i miei manager andando a parla con chi organizza gli eventi dunque con Fernando. Volevo lascia la società e organizza in modo diverso o meglio così avevano deciso Maurizio e gli altri mentre io non ne sapevo nulla. -
- E questo cosa c'entra? - chiede Paola.
- Le due cose so strettamente collegate, alla fine c'hanno offerto delle condizioni ragionevoli e i ragazzi hanno deciso de lascia la seconda parte del tour a loro. E a quel punto Fernando ti ha assunta. -
- In che modo sono collegate scusa? -
- È 'n mondo stronzo e te l'ho detto tante volte. Ora tu lavori per loro quindi sanno che non lascerò la loro agenzia. - le spiego con calma.
Lei annuisce.
- Ora capisci perché giravano le voci? - mi chiede poi.
- Forse. -
- E non mi sono messo in mezzo diciamo che hanno messo in mezzo te. -
- Già. -
- Paola perché me sembra che questo pe' te non cambia nulla? - le chiedo. Devo sapere, non posso vivere con il dubbio che lei non mi perdonerà mai.
- Non lo so. Non so che dirti sinceramente. Ho bisogno di tempo per pensare. Anche perché non è un bel momento e sono molto molto confusa. -
- Sei confusa anche su ciò che provi? - provo ad indagare.
- Io non lo so. - e sospira.
Annuisco solamente. - Questa sorpresa quindi non ti ha suscitato alcuna reazione? -
- È tutto molto bello e forse fino a qualche settimana fa sarei stata la donna più felice del mondo ma con ciò che ho subito non riesco ad essere felice. Sto male Fab. -
- Pensi che per me sia facile? - le chiedo. - Anche pe' me se tratta d'una perdita. - aggiungo. - E tu non me permetti nemmeno de starte vicino quindi la cosa finisce per distruggerme doppiamente. -
- Mi dispiace. -
- Organizzo tutto questo e tu nemmeno provi emozioni. -
- Ma che ti aspettavi? Che ti saltasse al collo? - mi domanda Paola alzando la voce. - Mi dispiace ma non ci riesco. La mia vita è abbastanza incasinata e difficile al momento. Non riesco a superare ciò che mi è successo. E ora mi dici tutte queste cose e io devo sistemare tutto ma ho bisogno di tempo e calma. Non mi aspetto che mi aspetterai a vita per cui ti capisco se ti stancherai. -
- Allora non hai capito proprio niente de me, t'amo e non smetterò mai d'aspettarte. - le dico mentre tento di prenderle le mani ma lei si scosta.
Si alza e rientra in casa di corsa, mi prendo la testa tra le mani e mi rendo conto che ho rovinato tutto.
Prendo un bicchiere di vino ed inizio a berlo, a stomaco vuoto non ho per niente fame.
Non so quanto tempo sia passato ma Ermal e Irene stanno rientrando.
Camminano mano nella mano mentre ridono e scherzano, pensare che anche io e Paola potevamo essere così ora ma non abbiamo chiarito per niente.
- Che è successo? - mi chiede Ermal.
- È andata male. - dico io semplicemente.
Vedo Irene guardarsi intorno curiosa. - No ma magari la prossima volta chiedi aiuto a me. - mi dice lei. - Seriamente pensavi che avreste chiarito così? Fiori e candele? Cioè per carità Paola è romantica ma in questo momento penso che le servisse altro. -
- Tu non sei propriamente romantica. - la riprende Ermal.
- Fatto sta che io a Paola ho anche spiegato tutta la situazione e ciò che è successo. -
- E questo ci sta e va bene. -
- Però dice d'esse confusa e dopo ciò che è successo non è più la stessa. -
- È normale Fabbrì. - mi dice Irene. - Non è una cosa facile. -
- Nemmeno pe' me è facile perché nessuno lo capisce? Anche io ho perso quel bambino. - e alzo la voce.
- Lo so Fab. - e si siede al mio fianco. - Nessuno dice che per te è facile ma lei è devastata, non è più la stessa, ha bisogno di tempo per riprendersi. -
- E penso che abbia anche bisogno d'ave vicino qualcuno che la supporta e la ama. - dico ad Irene.
- Penso lo stesso anche io. - mi dice lei.
- E allora perché sembra che non voglia saperne di me? Non mi ama più? - chiedo alla sua amica.
Irene mi sorride. - Certo che ti ama ancora. - mi rassicura. - Penso che abbia bisogno di tempo e poi non si aspettava minimamente questo genere di cosa. Capisci la sua confusione e dalle tempo. - mi dice saggiamente. - Siete fatti per stare insieme. -
- Lo pensi sul serio? - chiedo ad Ilenia.
- Non ne ho il minimo dubbio. - e mi abbraccia. - Comunque la prossima volta chiedi aiuto a me e non al riccio. - e mi fa l'occhiolino.
Ermal scuote la testa. - Praticamente hai capito chi è il romantico dei due. - dice il riccio.
Annuisco e poi saluto i due che spariscono.
Io non ho sonno per cui sparecchio la tavola e sistemo il giardino raccogliendo i petali di rosa sparsi un po' ovunque. Mi sistemo sulla sdraio con la mia fidata chitarra e inizio a strimpellare.
#Irene POV
Raggiungo la camera e mi dirigo a passo spedito verso il bagno, con questo caldo ho bisogno di una doccia ma anche di fuggire da Ermal, non voglio discutere anche se temo che a breve succederà, posso rimandare la mia esplosione a dopo la doccia però.
- Dove scappi? - mi domanda quando vede che sto per entrare in bagno.
- A fare la doccia. -
- Possiamo affrontare subito l'argomento? -
- Come lo sai? -
- Perchè ormai ti conosco e anche abbastanza bene, quindi se dobbiamo discutere facciamolo subito così poi faremo pace. - mi dice lui pacato.
Ammiro la sua calma mentre io se perdo la pazienza è la fine. - Sei così convinto che faremo la pace? - gli chiedo incrociando le braccia al petto.
- Si, sono bravo a farmi perdonare. - dice sicuro di sè.
- Mi sembri un po' troppo sicuro di te. - replico io stizzita. - E ti ricordo che non sono nemmeno romantica quindi la vedo dura. - aggiungo poi.
- Stiamo seriamente discutendo per la mia battuta di poco fa? - chiede alzando gli occhi al cielo.
- Si Ermal, e non alzare gli occhi al cielo. Non mi sembrava per niente una battuta. - gli dico sincera. - Mi dispiace non essere romantica quanto te, forse non sono romantica nemmeno quanto Silvia, non sono il genere di ragazza a cui dedicare ragazza paradiso perchè io lo troverei banale, come trovo banale una cena a due con petali di rose e candele per farsi perdonare, sono un altro genere di persona e dovresti saperlo. -
- Lo so benissimo, so che sei particolare, so che sei diversa da tutte le altre donne e proprio per questo ho deciso di volerti al mio fianco. Sai a quante basta la dedica di ragazza paradiso? - mi chiede.
- Immagino tante. -
- Invece tu sei diversa, tu sei una donna forte e indipendente. Tu sai essere romantica ma non banale. Per te può essere romantico un aperitivo sperduti in un bosco e starsene a guardare le stelle, per te è romantico anche che io partecipi a una conferenza sulla fisica. - mi dice lui.
- Si per me si. - gli dico.
- Ma questo non significa che tu non apprezzi se ti preparo una cena, ho aiutato io Bizio pensando che la cosa potesse piacere a Paola e mi sento in colpa per aver toppato, forse dovevo chiedere davvero a te. - e lo vedo prendersi la testa tra le mani. - Oggi non ne faccio una giusta, ho rovinato il piano di Bizio e ho persino discusso con te offendendoti. -
Alzo gli occhi al cielo mentre mi siedo al suo fianco. - Ermal oltre al più romantico dei due non fare anche il più paranoico perchè quello è un ruolo che solitamente spetta a noi donne. - gli faccio notare.
Ridacchia leggermente. - Mi sento seriamente in colpa, mi dispiace per tutto. -
- So che ti dispiace. -
- E comunque ti amo. -
- Anche io ti amo e so essere anche io romantica soprattutto per tutto quello che riguarda te ricciolino. - e gli accarezzo i ricci.
- Pensi che devo andare a parlare con Paola? - mi chiede.
- No. - mi affretto a dire. - Le parlerò io domani mattina. -
- Sicura di voler aspettare tanto? - mi domanda lui.
- Penso che abbia bisogno di tempo e spazio. -
- Se lo dici tu. -
- Dico che tu ora devi farti perdonare. -
- Siamo arrivati al momento della pace? - mi chiede mentre si alza dal letto.
- Si. -
- Allora tu fa la doccia che io mi organizzo. -
Annuisco e mi chiudo in bagno pronta ad una doccia rilassante, pensavo andasse peggio, ma sinceramente non pensavo che Ermal si sentisse tanto in colpa.
Mi asciugo velocemente prima di indossare l'intimo e il pigiama estivo, poi mi asciugo velocemente i capelli di fronte allo specchio e in camera sento un po' di casino segno che il riccio è ormai tornato.
- Ecco qui. - e mi porge una vaschetta di gelato e anche dei biscotti.
- La butti sulla dolcezza? -
- Avrei usato la cioccolata ma sai che non sono un fan. -
- E dopo questa dovrei lasciarti ne sei consapevole? -
- Invece stai ancora con me e la cosa mi fa sentire tremendamente importante. - mi dice mentre prende il mio viso tra le mani.
- Perchè sei importante riccio, vedi di non dimenticarlo. - gli dico mentre iniziamo a mangiare il gelato. - E' buonissimo. -
- Penso sia la migliore gelateria dell'isola. - mi dice divertito.
- Bizio vuole proprio riconquistarla eh? - chiedo io.
- Si, che pensi possa fare? -
- Non lo so, o meglio penso che debba darle del tempo. La vedo confusa anche io. -
- Dici che lei non lo ama più? -
- Lo ama deve solo sbatterci il naso per capirlo. - gli spiego.
- E come si può fare? -
- Non si può fare o meglio deve capirlo da sola, non possiamo aiutarla o forzarla. Domani proverò a parlarle ma anche con me non si sta confidando molto, è chiusa in se stessa dopo la perdita del bambino. - e sospiro.
- Vedrai che tornerà la solita Paola. -
- Io credo fortemente che per tornare la solità Paola ha bisogno di Fabrizio al suo fianco e qui ne siamo convinti tutti. -
- Esatto, tempo al tempo. - mi dice il riccio mentre mangia un biscotto.
- No, ma io voglio sapere dove metti tutto quello che mangi. - dico divertita dato che abbiamo fatto un apericena abbondante e ora gelato e biscotti come se non ci fosse un domani.
- Eh è il mio segreto. - e ride.
- Cretino. - lo colpisco io leggemente.
- Ahio. - borbotta lui lamentadosi.
- Ti ho fatto male? - domando stando al gioco.
Lui annuisce solamente e poi indica il punto, mi avvicino per baciarlo e ben presto finiamo per fare la pace nel modo migliore che conosco.
- Ah sesso riparatore. - mi dice divertito.
- Allora pensi che dobbiamo litigare più spesso? - gli chiedo.
- Si. - e ride.
- Buono a sapersi. - e rido anche io mentre tento anche di recuperare fiato.
Raggiungo la stanza di Paola ancora piuttosto presto ma sento che sta già trafficando e quando apro la porta vedo che sta preparando la valigia.
- Dove stai andando? - le chiedo incrociando le braccia al petto.
- Penso che faccio meglio ad andarmene sai? - mi chiede. - Ieri l'ho trattato di merda, ho sentito anche la vostra discussione, sono la stronza della situazione e penso solo a me stessa, penso che sia inutile restare qui, non ce la farei nemmeno a guardarlo negli occhi. - dice lei. - Mi sento di troppo. -
- Tu non sei di troppo. Lui ti ama e sta soffrendo anche lui. Dagli modo di starti accanto, ci sta che sei confusa ma ormai sai la verità e il tuo cuore sa che lo ami. Non continuare a negarlo a te stessa, e per favore resta. - e inizio a svuotarle la valigia.
- Non so se lo amo ancora. -
- Invece si perchè lo amavi ancora e stavi male senza di lui, ora hai perso il bambino e sei sconvolta, ti sembra che tutto sia finito e sfuggito al controllo ma puoi riprendere in mano la tua vita. -
- Ne sei così sicura? -
- Si, e so che appena ci sbatti il naso sarai la prima a fare pace con lui. - dico decisa. - Disfa quella valigia, se la vede Bizio si deprime ancora di più, ieri sera ha finito la bottiglia a stomaco vuoto. -
- Non mi aspetterà in eterno. - dice Paola.
- Invece lo farà perchè ti ama e vuole te. E se non vuoi farlo per Fabrizio resta per me ed Ermal, soprattutto per Ermal si sente in colpa perchè ha aiutato Bizio ed è stato un fallimento. -
- Ok resto. - e inizia anche lei a risistemare ogni cosa.
- Che vuoi fare? -
- Andiamo in spiaggia? - mi chiede Paola.
Annuisco e una volta pronte raggiungiamo quella che è la spiaggia privata di questa splendida villetta e troviamo anche i due.
- Vado a scusarmi con Ermal. - mi dice Paola e io ne approfitto per parlare con Fabrizio.
- Come va oggi? - gli chiedo mentre lui non toglie gli occhi di dosso a Paola.
- Va. - e sospira. - Lei come sta? -
- Confusa, deve solo riprendere in mano la vita ma è difficile. -
- Lo so. -
- Tornerà da te, tornerete insieme ne sono certa. - e gli sorrido.
- Come lo sai? -
- Sei l'uomo della sua vita, ti ama da quando la conosco praticamente anche se non ha mai voluto ammetterlo e il destino vi ha fatto scontrare e penso che sia sufficiente come ragione. - gli spiego io.
- Abbastanza. - e ridacchia leggermente. - Grazie. - aggiunge poi.
- Comunque anche lei è la donna della tua vita, penso che si veda. -
- Ah si? -
- Ovviamente insieme a tua madre e Anita. - aggiungo poi divertita.
- Giusto. -
- Come stanno i bimbi? - tento di virare discorso.
- Stanno bene, sono in vacanza con Giada. -
- Ottimo. - e gli sorrido prima di dedicarmi ad un po' di tintarella mentre vedo Paola parlare fitto fitto con Ermal e spero veramente che lui possa aiutarla.
* Buon sabato, scusate l'assenza ma è un periodo folle. Il lavoro non mi lascia respiro e non ho quasi nemmeno tempo per scrivere e per di più ho anche altri problemi nella vita privata comunque sono tornata e prometto che quando posso aggiorno sempre le storie. Che ne pensate di questo capitolo? Fabrizio vuole riprendersi Paola ma lei non sa più cosa prova e vuole dopo che ha perso il bambino direi una reazione assolutamente normale. Che dite riusciranno i due a chiarire? Fatemi sapere nei commenti cosa pensate, grazie mille a chi mi ha aspettato, grazie a chi legge silenziosamente, grazie anche a chi vota e commenta sempre. Al prossimo aggiornamento! *