Sporco

Galing kay jEmLeSsJiMiN

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Minghao è un ragazzo di 15 anni che cerca di sopravvivere alle vestigia di una guerra. Raccoglie, vende, comp... Higit pa

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 5.
Capitolo 6.

Capitolo 4.

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Galing kay jEmLeSsJiMiN

Non è una sorpresa che quando torna a casa la prima cosa che riceve è un forte colpo da suo padre, e non lo colpa, si è intrattenuto abbastanza con lo sporco e quello non era un buon orario per ritornare, lo aveva già fatto in precedenza, ma mai sapendo che suo padre fosse sveglio. Ritorna a essere sporco di sangue, però ora è il suo che scorre dal suo labbro, lo pulisce con orgoglio e alza lo sguardo per dimostrare che non è debole, il signore annuisce e se ne va, perché non c'è bisogno di parole; la lezione è stata appresa. Minghao si corica nel suo piccolo letto e ascolta i pianti della sua sorella minore, ma è normale, perché la piccolina molte volte ha incubi dei quali lui non può fare niente per aiutarla. Sospira e si gira verso il basso ricordando quello che dovrà fare l'indomani, ricordando che deve ritornare dallo sporco, ricordando il suo bel viso e il suo tenero sorriso. L'unica cosa che non ricorda è come essere un adulto e non una quindicenne innamorata.

Si alza dal letto prima che salga il sole, lascia un bacio sulla fronte a sua sorella e un po' di denaro sul tavolo a sua madre. Ma c'è qualcosa di diverso dalla mezzanotte scorsa, è molto silenzioso come sempre, persino i suoni sono tutti uguali al solito, ma c'è qualcosa che lo turba. Prima di uscire dall'ingresso principale gira il volto e si ritrova con il serio sguardo del signore Xú su di sé, non ci sono parole, ma l'intendimento è mutuo. Minghao si avvicina con curiosità.

«Stai preoccupando tua madre.» La voce ruvida dell'uomo invade l'ambiente tranquillo della mezzanotte, è così silenzioso che Minghao sente che gli stanno urlando. «Minghao, sono orgoglioso che tu sia un uomo e possa mantenere alla famiglia.» Schiarisce la voce. «So che io non servo molto, però ho ancora la testa ed esigo il rispetto alle mie regole.»

Minghao annuisce, lui sa già tutto questo e si supponeva che il suo sgrido fosse il colpo di qualche ora, ma sembra che questo non fosse il punto, perché suo padre continuò a parlare.

«Però sei un uomo… E spero i tuoi disguidi siano per una futura sposa.»

Minghao finalmente riesce a respirare tranquillamente, se fosse solo questo non c'era di che preoccuparsi, perché poteva solo assentire e andarsene, cosa che fece per lascialro a quel punto. È riuscito a lasciare la sua casa prendendosi in giro per non essere in grado di pensare a nessuna ragazza carina per modellare il suo futuro, solo uno sporco con un sorriso molto luminoso.

Ottenere la bussola era stato troppo facile per dire la verità, ma non voleva andare da Jun fino a quando non avrebbe ottenuto la mappa, quindi ha fatto la solita cosa e ha camminato per le strade della sua piccola città in sella alla sua pazienza. Il sole sorge e con questo si sveglia completamente, ora può vedere chiaramente le persone tenebrose che camminano per le strade con quel poco che hanno ottenuto dai negozi locali. Non scherza mai con i cittadini che vogliono guadagnarsi da vivere vendendo quel poco che ottiene, ma in qualche modo li ferisce portando via più clienti ogni volta, ma è così che vanno le cose adesso, tutti avevano bisogno di qualcosa e se Minghao potesse ottenerlo lo avrebbe fatto in cambio di cose per sostenere la sua famiglia. Gli dispiace, ma il lavoro è lavoro.

Arriva all'edificio danneggiato e si ferma quando vede qualcosa che non dovrebbe essere lì, saluta e mostra rispetto quando vede gli uomini scendere dall'ampia strada dove sorge il sole. È congelato e si chiede il motivo della sua visita. Qualcuno gli sorride, un uomo in uniforme marcia, per paura che Minghao rimanga statico senza mostrare emozione sul suo viso, quando respira è perché si sono già allontanati lasciando una cortina di polvere al mattino. Pensa allo sporco e un mal di stomaco lo invade. Se ci sono soldati, è perché è successo qualcosa, qualcosa di grave che include il confine… forse stanno cercando Jun o stanno solo facendo un tour, in ogni caso gli sembra tutto male. Scuote la testa, lasciando andare i pensieri e finalmente può entrare nell'edificio.

Sale le scale, è lento e dubbioso su ciò che sta facendo, si stringe la borsa tra le mani e si sente di nuovo male. È solo una consegna per Jeonghan, qualcosa di abitudinario che non dovrebbe preoccuparlo, ma in qualche modo lo fa e lo associa a uomini di guerra. Bussa alla porta e aspetta che si apra, il suo sguardo si perde da qualche parte nel corridoio. Un clic lo fa reagire e alza lo sguardo per trovare il volto svelato del biondo che espira stancamente. Lo lasciano passare.

«Ho pensato che sarebbe stato uno di quei militari, li ho ascoltati tutta la dannata notte.» Jeonghan dice prima di andare in cucina, dove va sempre a portare soldi e pagarlo. «Non so che diavolo sia successo, all'improvviso sono venuti e sono rimasti, come se questa città resistesse più delle loro armi.» Alza la voce perché Minghao ascolti, è normale che si lamenti, infatti, ci vuole sempre più tempo di quanto dovrebbe essere in grado di parlare per un po'. «Quando ero un bambino...» E Minghao ride perché non immagina Jeonghan come un bambino, sì, il ragazzo è giovane e tutto il resto, ma ha sempre parlato della sua infanzia come qualcosa di lontano. «I militari non erano così creduti, avevano il loro posto e la maggior parte di loro era molto gentile, sembravano cavalieri e custodi. Ora non puoi nemmeno chiedere l'ora che ti colpiscono con le loro armi.»

Minghao presta più attenzione del solito, forse perché è interessato alla storia o perché è preoccupato e ha bisogno di qualcosa per distrarlo. Jeonghan sembra guarito, riacquista il suo atteggiamento vivace e non è più mortificato; forse il test si è rivelato negativo? Minghao non sa se chiedere sarebbe scortese o se non chiederlo sarebbe scortese, sta solo zitto ascoltandolo lamentarsi, e quando il denaro raggiunge le sue mani, accetta di sedersi nella poltrona della stanzetta e mangiare del pane ciò che gli avesse potuto offrire Jeonghan) cerca di liberarsi prima di andare con lo sporco, non ha ancora ottenuto la mappa e deve dargli la brutta notizia.

«Mi piacerebbe avere quindici anni e vivere ancora con i miei genitori.» Jeonghan fa un broncio infantile e Minghao ride di nuovo, perché il biondo non può immaginare cosa deve affrontare ogni giorno per sostenere i suoi genitori. «Così non devo preoccuparmi di nulla... odio questo posto!» Si fermò, bevendo dalla sua tazza e cambiando il viso in uno pieno di serietà. «Non fidarti mai di qualcuno che ti piace, tanto meno se propone di trasferirsi nella città di confine perché non dovrebbe esserci "niente che accada" lì, non lo fare mai. È una trappola! Non appena avrete un appartamento e una vita stabile, andrà in quella dannata guerra e sposerà una ragazza di città…»

«Questo è successo a te?» Chiede l'ovvio, ma a Jeonghan non dà fastidio, ritorna solamente a fare una smorfia e a bere il suo tè. «Non sei nato qui?» E Jeonghan nega.

«Credi che avrei avuto un'infanzia carina se avessi vissuto qui tutta la mia vita?» Minghao fa spallucce. «Sono della capitale, mi ero trovato un fidanzato che mi ha portato fino a qua e che qua mi ha lasciato. Non posso nemmeno chiedere aiuto ai miei genitori per ritornare perché continuano a essere furiosi con me e quando gli dirò che aspetto un bambino verranno qui solo per ammazzarmi.»

Gli occhi del minore si aprono di pari in pari sorpreso ad ascoltarlo, si stava già aspettando che gli venisse detto il risultato, ma in questo modo così casuale gli risulta strano per il comportamento di Jeonghan di appena due giorni fa. Si doveva credere che stesse morendo dalla preoccupazione! O forse Minghao fraintendere al maggiore, ma non è sicuro di quello. Jeonghan nota la confusione di Minghao e sorride con tenerezza.

«Sai come ho evitato di entrare nella lista?» Minghao nega ancora scombussolato. «Ho finto e ho portato dei documenti falsi, ho fatto un reato e ora lo sto pagando.» Jeonghan si alza e cammina voltato verso la cucina, ritorna un secondo dopo ridandogli l'apparecchio a Minghao, quella stessa cosa che era riuscito a ottenere qualche giorno fa. Ancora si poteva vedere il risultato nel piccolo riquadro, era positivo.

Allora Minghao si chiese chi fosse l'altro padre, ma non può essere diretto tantomeno se non è affar suo, quindi annuisce e basta e riporta il suo sguardo in quell'apparecchio. Quanto difficile poteva essere, essere  un impuro? Chi lo sa, loro si liberavano da essere aggiunti alla lista perché erano ritenuti donne.

«Il tuo fidanzato è un militare?» Osa chiedere dopo un lungo lasso di tempo, Jeonghan si può notare confuso ma dopo un po' sorride.

«Quello che mi ha portato qui lo era.» Jeonghan responde senza voglia. «Il nuovo… Non so cos'è realmente ma ti assicuro che è più di un semplice militare.»

Minghao rilascia un esteso "ah" in risposta e il suo sguardo si abbassa verso la tazza calda. La domanda che vuole porgli lo colpisce con forza ed è lì che alza la vista ed è faccia a faccia con Jeonghan, non si estende un altro lungo silenzio perché deve essere veloce prima di pentirsene in seguito.

«Ho bisogno di una mappa del paese, che sia attuale.»

Jeonghan lo guarda confuso.

«Nella scuola ci sono delle mappe.»

«Quelle non mi servono, me ne serve una…» E si ferma a pensare a che diavolo serve Jun, perché una mappa comune è facile da prendere in una scuola, ma una mappa attuale è difficile, non sanno quanto è cambiato il paese negli ultimi anni, perché ci sono state esplosioni e molte altre cose. Eleva il viso supplicando con lo sguardo Jeonghan e sente che il suo sguardo lo voglia leggere.

«Credo di sapere già cosa vuoi, Minghao.»

«Una mappa.»

«No. Dillo, senza paura, tutti vogliono fare la stessa cosa di te.» Minghao non comprende. «Vuoi uscire dal paese.»

Non sa perché annuisce, ma in qualche modo Jeonghan ha ragione.

Scappa di fretta dall'appartamento dell'impuro, vuole andare da Jun e dargli le buone e le cattive notizie, vuole dirglielo di corsa perché ha la sensazione che il suo nervosismo lo soffocherà. Sta di nuovo sul suo skateboard evitando qualsiasi cosa gli sia d'intralcio, si era ormai dimenticato ciò che cercava, però questo non gli importava, perché mappa in mano o meno ha qualcosa di molto più importante di cui parlare. La sua velocità si abbassa quando si incrocia vicino ai militari, perché ciò che meno vuole è che lo rallentino o che di punto in bianco lo arrestino, perché i militari erano dei disgraziati; qualsiasi cosa tu avessi con te era motivo di prese in giro per la tua condizione povera. Lascia che il suo skateboard vada da solo, non dà l'impulso, la sta lasciando andare solo per noia.

I militari stanno riposando, i camioncini sono parcheggiati  il piccolo accampamento che hanno usato per ripararsi lo fa sentire a disagio, perché questo significa che stanno lì per un bel po', va con calma per non essere visto però nemmeno essere invisibile, perché lui è solo un ragazzo e non un militare, in qualsiasi momento potrebbero sentire qualcosa e diventare sospettosi. La sua respirazione si altera quando sente delle stridule risate e sente che sono per lui, vuole allontanarsi il più presto possibile, ma quei soldati sono come cani e scommette che lo seguiranno. Con molto sforzo attraversa il luogo dove loro riposano e segue per la sua strada. Non ci sono più altri militari dopo che attraversa dei negozianti, loro erano lì per minacciarli di dargli cose gratuite, ma Minghao riesce a fare una strada più lunga per evitare.

Ricorda senza sapere il perché il piccolo apparecchio con le due linee; positivo, ciò significava un bambino per Jeonghan, quel ragazzo che sembrava provenire da una città più grande, questo giustificava il suo comportamento e il suo stile di vita, perché senza dubbi era divertente rispetto alla maggior parte di loro. Nemmeno Jihoon con i suoi studi e con il suo denaro poteva essere paragonato a Jeonghan, perché il ragazzo poteva definirsi un ragazzo ricco tra i poveri. Cosa sarebbe Jun? Un ragazzo ricco tra i ricchi o un ragazzo povero tra i ricchi? Perché lo sporco ha una certa personalità quando parla del suo posto, personalità che mai si sarebbe potuta attribuire a un povero, quindi il dubbio lo invade.

Quando sta per entrare in quel luogo di morte si ferma improvvisamente, strofina la terra in poco e dopo svia la sua strada, perché qualcuno che cammina tra i cadaveri, e non è un bambino o un giovane, è un soldato che muove quei corpi con la sua grande arma e si aggancia per raccogliere qualcosa. Nonostante il soldato nemmeno si volta per guardarlo lui si congela, sente come se gli si stringesse lo stomaco e la paura gli sale fino alla gola, si nasconde tra qualche albero con lentezza. Se esce in questo momento avrà problemi con i militari, se rimane nascosto e lo vedono gli sparerebbero senza pensarci due volte. Gli faranno domande e rimarrà sotto il controllo delle persone più orribili del mondo –dopo degli sporchi- però sarà vivo, non vuole mettere nei guai a Jun, ma sa che se il militare cercherà di andare nei tunnel lo troverà e lo ammazzarà.

Quando il militare si inclina al suolo di nuovo è perché ha visto qualcosa, e Minghao lo sa perché lo fa con una lentezza dignitosa, deve pensare velocemente ma i suoi muscoli sono paralizzati.

Uno sparo.

Si sente un urlo e un topo esce terrorizzato quando la terra si alza insieme a esso. Il soldato sospira di sollievo e Minghao anche, perché è solo un piccolo e inoffensivo animale.

«Mingyu, hai un ammiratore segreto!» Sente qualcuno proprio dietro di lui, si gira con panico e si trova con quell'uniforme che tanto odia, il ragazzo dietro di lui non sembra né più grande né più piccolo di lui, sembra della sua stessa età. L'arma non si muove ma il soldato alza la mano e la agita per chiamare al suo compagno che gli ha prestato attenzione. Minghao è terrorizzato.

Un sorriso c'è sotto la mascherina che ha il soldato, si nota perché i suoi occhi si stringono, non sembra aggressivo, ma se continua a fidarsi delle persone si ritroverà un proiettile in un occhio. Il suo viso si gira immediatamente per vedere come il soldato Mingyu si avvicina con difficoltà. Peggio di un soldato ce ne sono due e Minghao è tra di loro, spera soltanto che Jun non venga scoperto.

©C_opaco

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