solamente un gioco

By _the_princess_creepy

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T/n (tuo nome)Evans a soli 3 anni è sopravvissuta a un tragico omicidio ritrovata abbracciata a un orsacchiot... More

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capitolo 1
capitolo 2
capitolo 3
capitolo 4
capitolo 5
capitolo 6
capitolo 7
capitolo 8
capitolo 9
capitolo 10
capitolo 11
capitolo 12
capitolo 13
capitolo 14
capitolo 15
capitolo 16
capitolo 17
capitolo 18
capitolo 19
capitolo 20
capitolo 21
capitolo 22
capitolo 23
capitolo 24
capitolo 25
capitolo 26
capitolo 27
capitolo 28
capitolo 29
capitolo 30
capitolo 31
capitolo 32
capitolo 33
capitolo 34
capitolo 35
capitolo 36
capitolo 37
capitolo 38
capitolo 40
capitolo 41
capitolo 42
capitolo 43
capitolo 44
capitolo 45
capitolo 46
capitolo 47
capitolo 48
capitolo 49
capitolo 50
capitolo 51
capitolo 52
capitolo 53
sempre
capitolo 54
capitolo 55
capitolo 56
capitolo 57
capitolo 58
capitolo 59
capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62 A Carte Scoperte
La Realtà
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66
Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Game Over
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capitoli 39

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By _the_princess_creepy

Pov T/n
Mi sono nascosta nel mio fiore, così che, quando appassirà dentro il tuo vaso, per me tu senta, senza sospettarlo, quasi una solitudine

A volte per dimenticare tutto per alleviare un po' il dolore, o per lo meno cercando di dimenticarti di te stessa, e bere fino a quando perdi il conto del tempo, del tuo nome, di chi sei, ma soprattutto le persone che ti stanno accanto.

Mi ritrovò nel mio letto senza vestiti e con le lacrime agli occhi, accanto a me c'è una bottiglia di bourbon, mezzza vuota, mentre a terra si trovano altre bottiglie vuote di bourbon e di vodka, l'importante e che contenga alcol.

Accanto a me si trova il corpo di Jeff girato di spalle dormiente anche se sembra che ti stia guardando, visto che non ha palpebre.

Era passata una settimana da quando sono uscita, sono entrata in camera mia e non sono più uscita, uscivo la aera tardi quando tutti dormivan

Dopo aver abusato di me si addormentò accanto a me, e la sua presenza, e le sue mani che esplorano il mio corpo insieme alla sua lingua, mi viene disgusto, insieme a un conato di vomito.

Finisco l'ultima bottiglia, e mi alzò dal letto barcollando e sentendo la testa girare vorticosamente, mi aggrappai al muro, andando in bagno, mi metto sotto il getto d'acqua mentre l'acqua calda si abbatteva sulla mia testa accarezzando ogni mia parte del mio corpo, e togliendo via tutti i miei ogni mia vergogna e togliendo anche il sapore di Jeff, anche se il tocco delle sue mani non se ne andava.

Era passata una settimana da quando lasciai l'ospedale, e mi rinchiusi nella mia stanza, uscivo solamente la notte tarda comprando qualche alcolico con i soldi di mio padre presi di nascosto, la dottoressa restava dietro alla porta con la testa appoggiata cercando di convicermi ad uscire, ma io rimasi nel mio letto con la mia bottiglia.

Vennero anche le mie amiche e anche mio padre che mi lasciava del cibo dietro la porta, ma non riusciva a dirmi niente,mi pregava solamente di uscire dalla stanza, io dal mio canto non aprivo e nemmeno toccavo cibo.

Uscì dalla doccia mettendomi dell'intimo e il pigiama uscì dal bagno e mi misi sul letto prendendo un ultimo sorso di vodka bruciando la mia gola,chiusi gli occhi cercando di dormire.

Mi ritrovai di nuovo ad aprire gli occhi con la stanza ancora buia, le tapparelle le tenevo sempre chiuse,non avevo voglia di guardare ilnsole splendere, volevo solo restare al buio,ma qualcosa riuscivo a vedere.

Jeff era ancora accanto a me, non sapevo se fosse sveglio o dormisse, ma non me ne preoccupai, mi alzai sentendo la testa farmi male e presi un'altra bottiglia e cominciai a berla, ma mi fu strappata di mano da Jeff.

"Non dovresti bere di prima mattina ragazzina" mi disse mentre io mi alzavo e lo guardavo negli occhi, si trovava solo in boxer il suo petto perfettamente scolpito con wualche graffio, ma che riusciva solamente ad attirarti nel desiderio carnale, il mio sguardo ritornò nei suoi occhi che pensavano a qualcosa che a me non interessava.

"Non ti importa quando bevo perché e così che volevi che diventassi distrutta"

Lui prese una cioccha dei miei capelli giocandoci con le dita.

"In verità e che volevo che fossi completamente e solamente mia, e poi mi piace il tuo mido di essere ribelle peccato però che io sono più forte di te" disse concludendo in bellezza mentre io facevo una smorfia disgusto.

"Ma adesso voglio divertirmi" mi disse mentre si toglieva i boxerr e mi portava in bagno togliendomi il pigiama e l'intimo ritrovandoni nuda sotto i suoi occhi desiderosi di sangue e del mio corpo.

Mi accarezza la guancia fino a scendere a tutto il mio corpo.

"Ricordati una cosa, io sono il tuo padrone,e tu la mia serva" disse portandomi nella doccia mentre il getto d'acqua ci bagnava il capo e ci accarezzva il corpo, cominciò a baciare ogni parte del mio corpo, mentre io cercavo di distrarmi con l'acqua.

Prende le mie gambe mettendole intorno alla mia vita ed entrando dentro di me mentre io chiusi glinocchi dal disgusto e lui continuava, in quel momento eravamo io e il mio infermo personale.

Uscì dalla doccia mettendo una tovaglia che lasciava le mie spalle scoperte, mentre lui si metteva i vestiti e io lo guardavo, non volevo metterli davanti a lui, avevo paura che avrebbe abusato di nuovo di me.

Lui se ne andò e io mi rimisi il pigiama e tornai a stendermi sul letto rannicchiandomi.

Persi la condizione del tempo e sentì qualcuno appoggiare la testa dietro la porta, mi avvicinai ad essa e mi sedetti a terra  appoggiando la testa sulla porta.

"T/n sono io la dottoressa Jones" disse mentre io sospirai .

"So che molto probabilmente ti starai dicendo di quando io sia pesante, ma io non mi arrendo, ti prego esci" mi implorò con voce distrutta, ma io rimasi al mio posto aspettando che se ne sarebbe andata.

"Come fai ad arrenderti?" chiese mentre io sospirai.

Volevo rispondere che non mi stavo arrendendo, ma una parte di me sapeva che si era arresa e che voleva smettere di combattere, ma rimasi ferma immobile, e zitta.

"Te lo dico io, non si può, e sai il perché? Perché non darei mai e poi mai la soddisfazione a qualcuno che vuole distruggermi di farlo, di ottenere ciò che vuole, perché anche se fa male, anche se è brutto, devi rialzarti, tutti abbiamo delle cadute, e ad ogni caduta ricevuta, si diventa più forti" disse per poi alzarsi e correre di sotto attraversando le scale, andai verso la finestra mentre la vedevo mettersi in macchina.

Do solito gli altri ricevono qualche caduta, ma io cado ogni giorno, e quando cercò di alzarmi arriva Jeff che mi fa cadere di nuovi senza pietà e ridendo di me.
_____
Erano ancora le sette del pomeriggio e sentì qualcuno appoggiare qualcosa a terra dietro la porta, poi lo sentì sedersi a terra appoggiando la testa accanto alla porta.

"So che molto probabilmente sono stato un padre di poche parole, ma la verità e che io non so cosa dirti, o fare. Non ho mai avuto una figlia o per lo meno la desideravo, ma mia moglie è andata via. Quello che voglio dirti e che devi combattere, e io ti starò sempre accanto, non sei sola" disse mentre sentivo nella sua voce dolore, e sensi di colpa, si sente in colpa per qualcosa che non ha fatto, dentro di me, la regina seduta al suo trono chiama le sue maschere che si erano rinchiuse da sole, stanche di combattere.

Andarono dalla sua regina inchinandosi e aspettando un suo ordine, ma la regina ancora distrutta dal brutto colpo disse solamente tre parole che appena le maschere lo sentirono alzarono la testa verso la sua regina sorridendo…

"Iniziamo a giocare"

Uscì dalla stanza vedendo mio padre con gli occhi chiusi, accanto a lei c'era una donna, dai capelli marroni con qualche sfumatura di colore biondo, i suoi occhi nocciola che guardavano mio padre triste.

Lei si accorse che io potevo vederla e venne davanti a me.

"Mi chiamo Piper Heart, sono la donna di cui stava parlando"

Andai da mio padre e gli misi la mano sulla sua spalla destra lui alzò lo sguardo verso di me e si alzò di scatto abbracciandomi e dicendomi di non farlo mai più

"Lei si chiama Piper Heart" dissi dopo esserci staccati dall'abbraccio mentre lui mi guardava con occhi sgranati chiedendomi come facessi a saperlo.

"Lei è qui, il suo spirito è qui accanto a me" dissi mentre lui scuoteva la testa.

"Digli che non potevamo avere dei figli perché non avevamo mai avuto molto tempo di stare insieme perché lui lavorava in ufficio, mentre io ero all'ospedale, ma nonostante tutto ci amavamo"

"Voi lavorate sempre, lei all'ospedale e tu nel tuo ufficio, ed è per questo non avevate avuto il tempo di pensare a fare dei figli, ma vi amavate lo stesso anche se vi vedevate rare volte" dissi mentre lui mi guardava sotto shock cominciando a credere alle mie parole.

"Lei mi sente?" mi chiese, mentre io annui.

"Come sei morta?" chiesi mentre lei mi toccava il braccio facendomi venire un flashback, dentro la mia testa.

Mi trovavo al parco  aspettando qualcuno seduta sulla panchina, continuavo a guardarmi attorno aspettando impazientemente, vidi mio padre correre verso di me abbracciandomi, e mentre ero tra le sue braccia vidi un uomo che puntava la pistola a mio padre.

Mi staccai dall'abbraccio mettendo mio padre davanti e un proiettile arrivò nella mia spalla e cado a terra mentre mio padre urlava, uscì dal corpo di Piper ritrovandomi a una scena straziante.

Mio padre piangeva e scuoteva la testa nentre Piper lo guardava pieno d'amore e l'assassino era già scappato.

"Va tutto bene Grey" disse lei a bassa voce.

"Non lasciarmi Piper" disse mentre la teneva stretta tra le sue braccia con la paura di perderla.

"Ti amo tanto Grey e sono sicura che un giorni ci incontreremo di nuovo" disse mentre papà ti rifiutò di dirgli addio, non voleva che morisse, ma Piper disse di stringerla forte e di stare fermo.

"Baciami Grey" chiese mentre una lacrima le scorreva lungo la guancia, papà gli asciugò la lacrima, e gli diede un ultimo bacio, e quando si staccò lei si spense a la sua anima si ritrovò accanto a papà.
________
Ritornai alla realtà e vedevo mio padre con le lacrime agli occhi, mi avvicinai titubante verso di lui e abbracciandolo, mentre sentivo piangerlo.

Ci staccano dall'abbraccio e Piper mi guardò con ammirazione.

"Da quella volta non pianse più, era come spento, ma da quando ci sei tu non più" mi disse mentre io sorrisi.

"È quella che cos'è?" chiese guardando davanti a se.

"È la luce" dissi mentre lei mi guardò

"Farà male?"

"No, è la pace, e lì che devi andare" dissi mentre lei mi ringraziò e se ne andò.

"Ho visto ciò che Jeff ti sta facendo, ma credimi se so cosa significa, io ho lottato fino alla fine e non mi pento di un solito giorno di averlo fatto" disse prima di andarsene

"Se ne andata" disse mio padre accanto a me, mentre io annuivo..
________
Ritornai nella mia stanza ritrovando Jeff che appena mi vide chiuse la porta a chiave, pronta a subire un altro inferno.

Mentre nella mia testa c'erano le parole di Piper, e aveva ragione, dovevo combattere, i miei genitori avevano combattuto per me e adesso devo farlo io da sola

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