Un piccolo lamento fuoriesce dalle mie labbra, non appena il suono della mia sveglia, arriva alle mie orecchie.
Con la mano cerco il mio cellulare, che dovrebbe trovarsi sul comodino, ma non appena inizio con la mia ricerca, un tonfo assurdo mi obbliga a spalancare gli occhi alzandomi di colpo dal letto.
Serro le labbra, non appena vedo Andrea disteso sul letto, totalmente nudo.
Ma un lenzuolo?
Non esiste
Chiudo entrambi gli occhi, alzandomi dal letto con molta calma, ponendo attenzione a dove mettere i piedi.
Recupero le mie cose, maledicendo la mia stupidità, e la facilità in cui sono finita nel suo letto.
Impreco sottovoce non appena inciampo nella mia stessa decolté.
Mi volto subito verso il letto osservando il moro che per fortuna dorme ancora.
Caccio un sospiro di sollievo, abbassandomi per recuperare la mia scarpa, e sgattaiolare fuori da qui.
È da immaturi scappare.
Ma non ho voglia di sentirmi dire che si è trattato solo di sesso.
Chiudo la porta alle mie spalle, correndo in camera mia, assicurandomi di non essere stata vista da nessuno.
Caccio l'ennesimo sospiro di sollievo, quando noto Francesco dormire a sonno pieno. Mi affretto a prendere le mie cose, rinchiudendomi con la stessa velocità in bagno.
L'acqua calda, bagna il mio corpo, togliendo il profumo di Andrea. Mi lavo bene, sfiorando la mia pelle con delicatezza, sentendo ancora i baci e le carezze che mi ha regalato.
Esco dalla doccia, molto più rilassata di quando sono entrata, mi asciugo con lentezza godendomi i momenti di tranquillità che mi rimangono.
Non appena finisco di prepararmi esco dal bagno, con un sorriso stampato sulle labbra.
Inutile Andrea mi ha migliorato la giornata.
Abbasso la maniglia, fino ad aprire la porta della mia stanza.
Per poco le mie gambe non cedono quando vedo il moro sdraiato sul mio letto.
<<Che ci fai qui?>> chiedo, battendo più volte le palpebre, come se volessi accettarmi che non sia frutto della mia immaginazione.
<<Tu perché sei scappata via?>> risponde piuttosto infastidito dalla mia fuga.
Ci vuole un genio a capire i motivi.
<<Ho da fare>> mi affretto a chiudere la porta, preparando la borsa e lo zainetto di Francesco.
<<Perché sei scappata?>> ripete per la seconda volta, alzandosi dal letto.
<<Io non sono scappata>> mi difendo, anche se so già che non ho giustificazioni.
Ho cercato di evitarlo.
<<Perché sei andata via da me. Hai rovinato il mio risveglio>> ammette, posando entrambe le mani sui miei fianchi.
Chiudo gli occhi, godendomi il suo tocco così dannatamente delicato.
<<Scusa>> mi volto verso la sua direzione, approfittando della vicinanza per studiare meglio il colore dei suoi occhi.
<<Devi farti perdonare>> preme dolcemente le labbra sulle mia, lasciando giocare le nostre lingue, che si cercano e si scontrano dolcemente.
Questo bacio è carico di sentimento e di desiderio.
<<Pranziamo insieme?>> mi domanda tra le labbra, sorridendomi.
Brain.
C'è Brian, sono impegnata con lui per le prossime due settimane
Mio Dio che sfortuna!
<<Non posso>> abbasso lo sguardo sentendomi in colpa per aver rovinato questo momento.
<<A cena?>>propone, per nulla infastidito dal mio rifiuto.
Forse dovrei dirgli del mio impegno.
E magari discutere meglio di quello che c'è tra di noi.
<<Va bene. Posso chiederti una cosa?>> mordo il labbro inferiore, pregando tutti gli dei dell'Olimpo, di non rovinare questo momento.
<<Certo.>> inizia a baciarmi il collo, stuzzicandolo con dei piccoli morsi.
<<Io e te cosa siamo...insomma tu sei comunque impegnato>> affermo, il moro si distacca, guardandomi intensamente negli occhi.
Perché non risponde?
Allora avevo ragione io! Lui vuole un po' di svago da me.
<<Caterina non sarà un problema.>> risponde non mostrando alcun tipo di interesse per la sua compagna.
<<Quindi io e te possiamo benissimo, conoscerci>> conclude, un sorriso da ebete emerge sul mio viso.
Sono felice.
Molto felice.
Va più che bene per me.
<<B-bene>> balbetto, in preda alla gioia.
Penso subito di dover vuotare il sacco con Andrea, spiegargli che per un po' di tempo dovrò frequentarmi con Brian.
Voglio essere sincera.
<<Ti devo dire una cosa>> accarezzo il suo petto scolpito, soffermandomi a guardarlo, a studiare i nei che ha.
<<Dimmi>> il suo tono rilassato, mi rende nervosa, mi fa credere che dopo che gli dirò la verità mi manderà a quel paese.
Beh in questo caso mi dimostrerebbe che gli piaccio più del previsto.
<<Oggi starò con Brian. Prima che tu possa dire qualcosa o incazzarti, ti dico già che è solo per lavoro>> cerco di tranquillizzarlo, allacciando le braccia sul suo collo.
Il moro serra la mascella, diventato subito serio e silenzioso. Si limita ad annuire, stringendo i pugni, fino a far diventare le nocche bianche.
<<È solo lavoro>>ripeto con la speranza di poterlo tranquillizzare.
<<Ti credo.>> si limita a dire premendo le labbra sulle mie, stringendomi di più a sé.
🌸🌸🌸
Raggiungo il bar in cui mi devo incontrare con Brian con un sorriso a trentadue denti.
Mi sono accorta che io e Andrea, stiamo meglio da coppia.
E chi se lo aspettava, che sarebbe finita così?
Che avrei conosciuto l'amore in quella casa.
Saluto il proprietario sedendomi nel mio solito posto, con la testa piena di pensieri rivolti tutti a lui.
La vibrazione del mio cellulare mi obbliga ad uscirlo dalla mia giacca per leggerne il contenuto.
Per poco il mio cuore non scoppia di gioia quando leggo il contenuto del messaggio.
Ti penso, non vedo l'ora di vederti stasera❤️
Andrea.
Sussulto non appena vedo delle rose bianche poggiate sul tavolo. Alzo lo sguardo, sorridendo subito a Brian, alzandomi per salutarlo.
<<Vedo che ti rende felice la mia presenza>> constata, facendomi sorridere di nuovo.
Sono felice ma non per merito suo.
<< Come stai?>> domando sedendomi nuovamente seguita da quest'ultimo che non mi toglie gli occhi di dosso.
<<Bene. Ti piacciono le rose?>>mi porge il mazzo, mi affretto a prenderlo, osservando la bellezza di questo fiore.
<<Si, come mai mi hai regalato tutte queste rose?>> chiedo mettendolo da parte il mazzo, puntando lo sguardo su di lui.
<<Mi piaci, sei una bellissima donna. >> ammette, facendomi ridere per il nervoso.
<<Ehm grazie>> mi gratto la nuca terribilmente a disagio, concentrandomi sul menu.
<< E meglio che ti abitui. Continuerò fino a quando non sarai mia>>
Ah.