Mi addormentai tra le braccia del mio amato e appena fuori Parigi. Quando mi svegliai, Harry mi guardò preoccupato in faccia, le sue dita che mi sfioravano gli occhi.
-Stavi piangendo nel sonno- sussurrò, -Stai bene?-
-Non sono mai stato meglio.-
Harry sorrise e mi prese la mano, tirandomi delicatamente fuori dal letto. Aprì la finestra e la pallida luce del sole filtrava dentro, la vista mozzafiato.
-Beh, in questo caso, che ne dici di un po' di colazione?- Infilò la chiave dell'albergo nella tasca dei suoi pantaloni della tuta e si aggiustò i capelli, le dita che si incastravano tra i ricci.
L'aria nell'hotel era pesante e umida. Ero ancora caldo dal sonno e potevo sentire la mia maglia attaccarsi alla schiena.
-Posso cambiarmi molto velocemente?- Chiesi, dirigendomi verso il bagaglio ai piedi del mio letto.
-Posso vederti mentre ti cambi?- Sfidò, i suoi occhi verdi scintillanti.
Emisi una risata veloce, togliendomi in fretta la maglietta sudata e facendola cadere sul pavimento. Iniziai a sciogliere l'elasticità dei pantaloni ma Harry mi interrompe.
-Rallenta.- Ordinò, la sua voce sorprendentemente sensuale.
-Che cosa?- chiesi, potevo sentire accendere qualcosa e iniziai a sudare.
-Ti spogli troppo in fretta, non riesco a godermi lo spettacolo.-
E con ciò si sedette sul letto, ancora di fronte a me. Afferai un paio di pantaloni e tenendoli sotto il braccio, usando entrambe le mani per abbassare lentamente il sedere.
-Non hai intenzione di cambiarti i pantaloni?-
-Non con te che guardi.-
-Vergogna.-
L'aria stava diventando molto più pesante, perline di sudore spuntarono contro l'attaccatura dei capelli ed ero quasi nudo.
-Sei così sexy.- Dichiarò Harry. -Sono molto affamato.-
-Anche io...-
Senza nemmeno finire la frase le sue labbra erano sulle mie e le sue mani sul mio culo, e mi resi conto che non aveva fame di pancetta e uova ma qualcosa di oltre al cibo.
-Mangiamo.-