Ogni secondo

By laragazzadelcieloblu

1.1M 30.8K 12.4K

Nuova città, nuova casa, nuova scuola, nuovi amici, nuova vita. Addison va incontro a tutto questo cercando d... More

1. Addio
2. Welcome to Santa monica
3. Primo Giorno
4. Mensa
5. Nuove conoscenze
6. Beach volley
7. Ginnastica e verbi
8. L'uomo della terza ora
9. Chimica e inviti
10. Pre festa
11. Figure di merda
12. Sette minuti
13. Pancake, "quello" e baci
14. Le feste il lunedì sera
15. Ricordi e fratelli stronzi
16. Baci rubati
17. Calci dolorosi
18. Spiaggia e docce
19. Rivelazioni e falò
20. "Io amo le risse"
21. Amici gay e hockey
22. Dov'è il bagno?
23. Acqua inaspettata
24. Guerra
25. Cambiamenti
26. Amiche e ricerche
27. Elio
28. Litigate
29. Bei modi per fare pace
30. Campione di olimpiadi
31. Febbre e freddure
32. Déjà vu
33. Passaggi
34. Biglietti e punizioni
35. Partita noiosa
36. Gelosia
37. Labbra appiccicose
38."Ti stai ******** mio fratello?"
39. Giochi da bordello
40. Allenamenti e ricordi dolorosi
42. Colpo di scena
43. Mr. Sono un figo e so di esserlo
44. Mi piacciono solo le bionde
45. Fruttivendoli e cibo cinese
46. Ben Qualcosa
47. Venice beach
48. Nessuno lo deve sapere
49. Messaggi senza risposta
50. Baci e vigilie
51. Buon compleanno
52. Moon park
53. Video por*o in diretta
54. Segreti svelati
55. Mi sono proprio persa
56. Patti e sveltine
57. Ora siete anche fidanzati?
58. Ogni secondo
59. Ho urgente bisogno di te
60. Innamorato della vita
61. Vasca
62. Amore e sincronie
63. Stasera rimango da Logan
64. Fanculo chi dice che avere un atleta come ragazzo non abbia vantaggi
65. Era una trappola vero?
66. Ho già detto che il coach ha un'aria che incute troppo terrore?
67. Perché le persone non riescono mai a non fare schifo?

41. Amatriciana

16K 486 316
By laragazzadelcieloblu

Pov's Logan

"Giuro che è andata davvero così, era così ubriaco che non si ricorda nulla." Racconta Alex ad Addison, che è piegata in due dalle risate ormai.

"Siete stati degli stronzi però voi." Borbotta lei provando a calmarsi.

"Jonathan se lo meritava, una volta ha obbligato Kevin a pulire il bagno di casa di Alex dopo una festa, non lo auguro a nessuno." Ribatto rabbrividendo.

"Ma farlo uscire per strada alle tre di notte con addosso solo un cartello con scritto "sono nato con tre palle" non vi sembra esagerato?" Chiede anche se sembra tutto tranne che dispiaciuta.

"Nah." Risponde Alex stringendosi nelle spalle.

Addison piega le sue labbra in un'altro sorriso sincero che le arriva agli occhi e sento un forte impulso di abbracciarla.
Perché dovrei volerla abbracciare?

Siamo qui da più di tre ore che, grazie ai racconti e al buon cibo, sono passate in un batter d'occhio.

Mi schiarisco la voce, attirando gli sguardi degli altri su di me, e lancio un'occhiata d'avvertimento ad Alex.

"Credo sia arrivato il momento di tornare a casa, andiamo?" Chiedo.

"Anche secondo me." Mi sostiene il mio amico infilandosi il piumino blu.

Io e gli altri lo seguiamo e io poso venti dollari sul tavolo, sotto lo scontrino che Rose c'ha già portato venti minuti fa.

Mentre ci dirigiamo verso l'uscita le strizzo l'occhio e lei scuote la testa divertita, non so da cosa.

"Non facciamo qualcos'altro? Mi sono divertita con voi." Esclama Addison, facendo un leggero broncio, mentre ci avviciniamo al mio pick-up.

"Io non posso, Jake tu?"

Jake mi fissa e deve aver compreso la mio occhiata, perché poi si stringe nelle spalle e sbuffa.

"Meglio che torni a casa perché non voglio fare incazzare ancora di più mio padre di quanto lo sarà già."

Mi mordo il labbro e, dopo aver aperto le portiere dei miei amici, salgo in macchina.

Lí accompagno uno a uno a casa in silenzio, senza contare il volume della radio in sottofondo.

Appena parcheggio davanti al vialetto di casa di Addison lei rimane ferma sul sedile.

Mi mordo ancora una volta il labbro e mi sento rabbrividire.

"Non vai?" Le chiedo nascondendo il sorriso che automaticamente mi si sta creando sulle labbra.

"Ah si scusa." Sussurra prendendo il suo zaino e aprendo lo sportello.

Se lo mette in spalla e poi fa un salto per arrivare sul terreno, perché in confronto al mio pick-up, è una nana da giardino.

Inizia a camminare verso il suo cancello, quando sento il bisogno di fermarla.

"Non mi saluti?" Domando alzando un po' la voce, data la su distanza.

"Ciao." Dice sbuffando.

Prima non voleva scendere e ora è irritata se le chiedo di salutarmi?
Chiarisciti le idee, cazzo.

"Ei aspetta.." Borbotto tirando fuori le chiavi dall'accensione e uscendo dalla macchina.

"Ora cosa vuoi?" Domanda girandosi ancora e posando le mani sulla sua vita stretta.

Faccio pochi passi e, quando sono abbastanza vicino, faccio un'espressione che credo di poter definire broncio.

"Niente, ma cosa ti succede ancora? Stamattina eri nervosa per la scuola, poi l'abbiamo saltata, siamo andati da Rose e stavi bene e ora, di nuovo, sei nervosa."
Sbotto contrariato.

Lei mi sorprende non incazzandosi, anzi mi fa un sorriso che mi fa venire voglia di copiarla.

"Scusami, sono solo stanca." Sussurra mantenendo il contatto visivo con me.

"Tranquilla." Mormoro.

Siamo su un vialetto di una casa..
Ti ricordi cos'è successo l'ultima volta che eri in questa situazione?

A quel pensiero, sento una scossa passarmi per la spina dorsale e devo stringere i pugni per concentrarmi sul non aver bisogno di un'altra doccia fredda.

Lei probabilmente deve aver fatto un pensiero simile al mio perché le sue pupille si dilatano notevolmente e senza rendermene conto mi avvicino.

Lei mi ferma subito dandomi una leggera spinta per le spalle e scuotendosi.

"Che farai ora visto che sono ancora tutti a scuola?" Le domando osservando le sue guance incredibilmente rosse.

"Niente, te?" Chiede.

È un segnale perché io le chieda di rimanere insieme?
Sicuro.

"Niente." Sussurro.

"Se vuoi puoi venire a pranzo da me." Mormora portandosi una ciocca di capelli dietro il viso.

Speravo lo dicessi.

"Se non ti pesa, ok." Dico abbozzando un leggero sorriso.

Un sorriso? Se non ti pesa? Che mi prende oggi?

"No tranquillo, però devi aiutarmi a preparare perché Cristy non c'è e io non sono il massimo in cucina." Aggiunge poi.

"Ok. Sono un genio in cucina, almeno ora avrò l'occasione di dimostrartelo." Mi elogio ridacchiando.

"Vedremo." Borbotta girandosi e incamminandosi verso la porta.

~~~~~~~~~~~~~~~~

Addison's Pov

"Com'è?" Mi chiede Logan mentre infilo nella mia bocca il pezzo di pasta.

"Fa schifo." Sbotto infilzando con la forchetta un secondo pezzo.

"Davvero?" Domanda mentre un'espressione terrorizzata gli passa in viso.

Continuo a mentire dicendo che fa schifo così dovrà lavare i piatti oppure gli dico la verità?
Che dubbio esistenziale.

"Mm.. si, fa schifo." Mi lamento ancora, mentre il sapore di pancetta si sprigiona nella mia bocca.

"Come hai detto che si chiama?" Chiedo poi indicando il piatto con il volto.

"Matriciana, mia madre mi ha insegnato a farla, è nata in Italia." Sussurra incupendosi.

"Quell'Italia?" Domando eccitata.

"No, l'altra." Ridacchia.

"Qual'è l'altra Italia?" Chiedo non capendo più cosa stiamo dicendo.

"Di che Italia stai parlando tu?"

"Dell'Italia, il paese. Quelli della pizza." Spiego gesticolando.

"Lascia stare." Borbotta lui nascondendo un sorriso.

"In teoria la mia bisnonna è italiana." Racconto, anche se in realtà non mi sono mai pensata di questa nazionalità.

"Magari siamo parenti." Dice, facendomi storcere le labbra.

"Ti prego non voglio essere tua parente." Sbotto imbarazzandomi pensando a tutti i nostri baci.

"Secondo me sarebbe divertente, I porno tra cugini sono i più divertenti." Ribatte alzando le sopracciglia.

"Per favore non iniziare a parlare di porno con me."

"Anche se quello della sorellastra è molto bello." Mi ignora grattandosi il mento.

Infilzo ancora la forchetta nella pasta e poi lancio il rigatone in faccia a Logan.

Lui apre la bocca e, con l'aiuto di qualche forza divina, riesce a prenderlo al volo.

Rimango attonita e lo guardo leccarsi le labbra, solo per prendersi gioco di me.

"Sei una foca? Cioè andava tipo alla velocità della luce.. mi spieghi come l'hai preso?"

"Preferisco definirmi un leone, ovvero il re della foresta." Dice ridacchiando e afferrando il mio piatto.

Lo mette sopra il suo e poi lo posa nel lavello.

"Devi lavare i piatti." Mormora a braccia incrociate.

"No devi farlo tu, a me la tua pasta faceva schifo." Borbotto mettendo un bicchiere sopra l'altro.

"Infatti hai finito tutto ciò che c'era nel piatto." Sbotta facendo un cenno con la mano verso il piatto vuoto.

"Che palle che sei. Facciamo così: io sciacquo, te asciughi." Ordino lanciandogli il telo di tessuto che gli servirà ad asciugare ciò che gli passo.

Lo colpisce dritto in faccia, ma lui riesce ad afferrarlo prima che tocchi terra.

"Solo perché sono gentile." Ribatte appoggiandosi con i gomiti al ripiano.

Prendo il primo piatto e inizio a lavarlo con la spugna e il detersivo.

Appena finisco glielo passo, come faccio con tutto il resto dopo.

Mentre sto per chiudere l'acqua però mi viene in mente un'idea geniale e punto il tubo verso Logan, bagnando leggermente il pavimento, ma soprattutto lui.

Impreco quando vedo in che modo la maglia gli si sta appiccando al suo addome e sento un formicolio allo stomaco.

Lui mi guarda scioccato e, quando riabbasso il tubo nel lavello, rimane immobile.

"Ops" Borbotto con estrema fatica perché ho la gola incredibilmente secca.

Lentamente si porta una mano sui capelli e gli da una leggera scrollata per asciugarli.

Mi trucida con lo sguardo e percorre i pochi passi che ci separano.

Spaventata indietreggio finché il mio fondoschiena non sbatte contro il lavello e lui posa le mani ai lati dei miei fianchi.

Mi mordo il labbro e la vicinanza mi fa tremare le gambe.

Sento improvvisamente freddo alla schiena e sento la maglietta appiccarmisi addosso.

La mia schiena è tutta bagnata perché mi ha puntato il tubo addosso, mentre io ero troppo impegnata a sperare che mi baciasse,  e mi mordo la lingua per non insultarlo.

"Sei uno stronzo." Sussurro guardandolo negli occhi.

"Hai iniziato te." Borbotta lui posando nuovamente le mani accanto ai miei fianchi.

"È vero." Dico io soffiando sulle sue labbra che ora sono a un millimetro dalle mie.

Sento il mio stomaco contrarsi in una morsa e, appena le nostre labbra si incontrano, gli cingo il collo, avvicinandolo al mio corpo.

Gli mordo il labbro inferiore e lui geme nella mia bocca.

Posa le mani sul mio fondoschiena e fa scontrare i nostri bacini, provocandomi una sensazione troppo strana che mi fa conficcare le dita sulle sue spalle.

Ho le gambe che sembrano gelatina e mi sto sorreggendo a lui, spaventata all'idea di cadere.

Mi sembra di essere sotto l'effetto di qualche pasticca perché non capisco più niente.

Tutto ciò che faccio è dato dal mio istinto, che al momento non riesco a controllare.

Logan fa scivolare le mani un po' più in basso fermandole sulle mie cosce.

Prima che me ne renda conto sento il mio sedere entrare in contatto con il ripiano della cucina e gli cingo la vita con le gambe.

Ora che sono seduta il formicolio aumenta e sembra una specie di prurito che ha bisogno di sollievo.

Le nostre lingue danzano tra loro e, nonostante ogni parte di noi sia a contatto, ho la sensazione che siamo ancora troppo distanti.

Gli sposto le mani sulle guance e gli accarezzo la mascella tagliente.

Mi stacco dalla sua bocca e inizio a lasciargli piccoli baci su tutta la faccia, sentendolo sorridere quando arrivo alla punta del naso.

Mi afferra i capelli togliendomeli dal viso, come a formare una coda, chiusa però con la sua mano grande.

Scende a baciarmi il collo e io chiudo gli occhi in balia di mille sensazioni.

Porto le mani al bordo della sua maglia e le infilo sotto, tastando la sua schiena muscolosa.

La sua belle è bollente e il contatto con le mie mani fredde è stupendo.

Mentre lui fa combaciare di nuovo le nostre labbra, io lascio vagare le mie mani, facendole arrivare anche ai suoi addominali.

Li sento contrarre sotto il mio tocco e li accarezzo lievemente.

La sua maglietta è fastidiosa al momento, così la afferro e la tiro sopra la sua testa.

"In camera." Ordino senza neanche rendermene conto, la mia mente e il mio corpo al momento sono molto in contrasto.

Riporta le mani sul mio fondoschiena e mi solleva come se non pesassi niente.

Continuo a baciarlo mentre lui inizia a salire le scale e ad un tratto rischia anche di inciampare, facendomi ridacchiare sulle sue labbra.

Quando entra nella mia camera mi appoggia con la schiena alla porta e io mi sistemo meglio sulle sue gambe.

Dopo qualche altro istante, mi sposta sul letto e si sdraia sopra di me.

Stringo i suoi capelli nelle mie mani con più forza del necessario, facendolo gemere di dolore.

Continuiamo ad approfondire i baci e sento di avere un leggero strato di sudore sulla pelle.

Ho il respiro affannato e, nonostante prima fossi gelida, ora sento tantissimo caldo.

Le sue mani giocano con il bordo della mia maglietta e ogni volta che le due dita callose sfiorano la mia pelle sento un brivido scorrermi per tutta la spina dorsale.

Un pensiero inizia a farsi spazio nella mia mente e, complice la voglia di liberarmi di questo formicolio allo stomaco, decido di seguirlo.

Porto le mie mani sulla mia maglietta e faccio per toglierla, ma un Logan confuso e affaticato, mi blocca.

"Se ti togli la maglia non mi fermerò e non credo sia questo che vuoi." Borbotta togliendo lo sguardo dal mio ventre che al momento è scoperto.

Prendo un respiro profondo e mi abbasso di nuovo la maglia.

Logan si sdraia accanto a me e io provo a riprendermi inspirando e respirando.

"Cazzo." Sbotto frustrata.

"Sei incazzata con me?" Chiede, facendomi voltare a guardare il suo visetto da angelo.

"Perché dovrei?"

"Non so, se non vuoi fare niente con me lo accetto." Dice stringendo le labbra in un'unica linea.

Sbuffo quando capisco che lui è proprio fuori strada.

Al momento sono incazzata perché mi ha fermato, ora ho un fastidio allo stomaco che non se ne vuole andare e devo vivere una situazione imbarazzante con lui.
Infatti dopo aver fatto sesso non sarebbe stato imbarazzante, per niente.

Stacco la schiena dal letto e metto il cuscino appoggiato alla testata.

"Tranquillo." Rispondo alla fine.

Rimaniamo qualche secondo in silenzio e mi perdo a guardare le leggere macchie grigie sul soffitto.

"Anche se non siamo parenti, funziona tutto molto bene a quanto pare." Dice, facendomi scoppiare a ridere.

Mi giro ancora dalla sua parte e mi avvicino leggermente a lui e, dopo un attimo di indecisione, poso la testa sul suo petto.

Lo sento sospirare e poi circondarmi la vita con il braccio, facendomi bloccare il respiro in gola.


Ecco il nuovo capitolo...
Che ne pensate?

Vi è piaciuto?

(Mi scuso se non sono molto brava a descrivere certe scene ma la mia età diciamo che non aiuta.)

Spero tanto vi sia piaciuto e mi scuso per tutti gli errori che sicuramente ho fatto.

Grazie mille per aver letto, VI AMO💗
-azzu❤️

Continue Reading

You'll Also Like

7.2K 1.2K 6
"Siete tutti uguali, voi..." commenta sottovoce "Ti sbagli. Io sono più estenuante degli altri". 🪻⛪️☁️🌾🗞️ (La storia è protetta da Copyright. Ogni...
28.9K 1.4K 39
Victoria è una ragazza di 21 anni che si sta trasferendo a metà degli studi universitari di giurisprudenza da Bologna a Empoli per alcuni motivi pers...
104K 4.6K 54
Charlotte, un'alunna come tante altre, inizia un nuovo percorso scolastico: le superiori. Lei sta superando una fase molto delicata della sua vita e...
14.2K 742 20
chi si sarebbe mai aspettato che la figlia del mio idolo, di colui che mi ha fatto amare il calcio, di colui che mi ha fatto diventare una stella, si...