Sistemo l'ultimo capo dentro il borsone, sedendomi sul letto una volta concluso.
Chissà se Andrea starà già dormendo?
Oppure è sveglio esattamente come me, magari starà sistemando le sue cose, per domani?
Mi alzo dal letto, vogliosa di incontrarlo, nei corridoi della casa. Mi volto verso il letto, assicurandomi che Francesco stia ancora dormendo.
Mi do una veloce sistemata ai capelli, sciogliendoli, per poi uscire dalla stanza.
Mi guardo intorno, quasi delusa di non averlo visto in giro per casa.
Caccio un sospiro ormai rassegnata, mi dirigo direttamente in cucina per bere un sorso d'acqua.
Non ho sete, voglio controllare che il moro sia realmente in camera sua.
Sbuffo sonoramente, non appena mi rendo conto che del moro non c'è nemmeno l'ombra. Porgo il bicchiere dentro il lavandino, affrettandomi a rientrare in camera, per dormire almeno un po'.
Non appena entro in camera da letto, il rumore di una porta che si apre mi obbliga a tornare sui miei passi.
Incollo il mio orecchio sulla porta, ponendo attenzione ai passi di Andrea.
È sveglio!
Potrei andare da lui, augurargli la buona notte.
Decido di agire, uscendo nuovamente dalla camera da letto, per incontrare Andrea, che stranamente si trova davanti alla porta della mia stanza.
<<Andrea?>> aggrotto le sopracciglia, grattandomi la tempia quasi sorpresa della sua presenza.
<<Ho sentito dei rumori>> inventa, facendomi sorridere come un ebete.
Forse voleva vedermi?
<<Ladri?>> lo canzono, incrociando le braccia al petto, nell'attesa di ricevere un altra risposta da quest'ultimo.
<<Probabilmente sarà stato il vento>> aggiunge, tornando nuovamente nella sua camera da letto.
<<Buonanotte>> mi affretto a dirgli, con mia grande sorpresa, si ferma, mi rivolge un sorriso, augurandomi la buonanotte, per poi rientrare in camera.
Voleva qualcosa?
Perché era fermo davanti alla porta della mia stanza?
Avrei dovuto fare qualcosa per intrattenerlo!
Dovevo pensarci prima!
🌸🌸🌸
<<Buongiorno>> borbotto, nascondendo l'ennesimo sbadiglio.
Come previsto, sono stanca morta.
Mi sono alzata fin troppo presto.
<<Buongiorno a te. Hai preparato tutto?>> mi chiede sorseggiando il suo caffè, annuisco, sedendomi nello sgabello.
<<Non hai dormito?>> mi chiede, servendomi una tazza di caffè.
<<Non molto>> confesso, bevendo tutto il liquido.
<< Perché non cambi cura?>> mi consiglia, facendomi annuire.
Purtroppo il problema della mia insonnia c'è l'ho qui davanti ai miei occhi.
<<A che ora dobbiamo partire?>> gli chiedo cambiando discorso, alzandomi dallo sgabello.
<<Tra mezz'ora>> mi informa.
<<Vado a svegliare Francesco>> concludo, dirigendomi nella camera da letto.
<<Sara>> mi chiama, mi fermo immediatamente, voltandomi verso la sua direzione.
<<Sono stato bene in questi giorni. Sei gradevole>>
Gradevole?
Tutto qui?
<<Anch'io grazie>> gli volto le spalle continuando con il mio cammino.
Avrei voluto sentire qualcos'altro.
Magari...Sara sono pazzo di te!
Oppure qualcos'altro ma non un semplice gradevole...è orribile!
Con questo stato d'animo, sveglio mio figlio, che non sembra felice di tornare in quella casa, che sembra un covo di vipere.
Dopo svariati minuti riesco a convincerlo, riuscendo ad essere fuori casa esattamente mezz'ora dopo.
Flash!
Anzi meglio di lui.
Il moro non appena ci vede fuori, schiocca un bacio a mio figlio, scompigliando i riccioli biondi, entrando in macchina.
Oggi non riesco nemmeno a venerare il suo corpo, mi sento offesa per quell'insulso complimento.
Fisso il finestrino ignorandolo, sicuramente avrà intuito qualcosa, dato che da quando siamo in viaggio non fa altro che lanciarmi occhiate confuse.
<<Mi spieghi cos'hai adesso?>> mi domanda, prestando attenzione a non disturbare Francesco che è tornato a dormire.
<<Non ho nulla>> mento, incrociando le braccia al petto.
Deve capirlo da solo.
<<Hai il ciclo?>> mi prende in giro, sbuffo sonoramente ignorando la sua stupida domanda.
<<Hai il ciclo>> ripete, ridendomi in faccia.
È proprio cieco!
<<Non ho il ciclo!>> sbotto offesa.
<<Cos'è successo?>> addolcisce il tono, lanciandomi un'occhiata.
<<Gradevole>> ripeto la parola che ha utilizzato per definire la mia persona.
<<Quindi?>> chiede, inarcando un sopracciglio, fingendo di non capire.
<<Beh credevo che dopo quello che è successo tra di noi, pensassi altro di me.>> ammetto, sentendo già le guance surriscaldarsi.
<<Tipo?>> chiede, divertendosi a mettermi in imbarazzo.
<< Ci sono mille aggettivi>> affermo, arricciando una ciocca dei mie capelli con l'indice.
<<Gradevole è quello più appropriato>> sentenzia, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Non mi dirà mai quello che pensa di me.
<<Ok>> mi arrendo, sbuffando per l'ennesima volta di fronte alla sua stronzaggine.
<< Sei anche bella>> aggiunge, rimango in silenzio nell'attesa che continui ad esprimere il suo pensiero.
<< Sei anche buffa>> continua, facendomi voltare verso la sua direzione per la sua ultima affermazione.
<<Continua>> lo invito a continuare, chiudendo gli occhi per godermi le sue parole che sono musica per le mie orecchie.
<<Sei una madre eccezionale.>> un sorriso emerge, per quest'ultima affermazione.
<<Grazie>> mormoro, abbassando lo sguardo.
<<È quello che penso>> accende la radio, ponendo fine alla nostra conversazione.
Magari dovrei dire anch'io qualcosa.
Spengo la radio, interrompendo l'esibizione di Andrea che si era messo a canticchiare.
<<Ho qualcosa da dirti anch'io>> sibilo, sentendomi una stupida.
Sicuramente non gli interessa nemmeno il mio giudizio sul suo conto.
<<Ti ascolto>>
Dai Sara, è il tuo momento.
<<Sei perfetto>> afferro la bottiglietta d'acqua, bevendola a grandi sorsi, per rinfrescare i miei neuroni e le mie guance.
L'ho detto davvero?
<<Occhio a ciò che dici.>> ribatte schioccando la lingua sul palato.
<<Continua pure, non era mia intenzione interromperti>> ignoro il suo sorrisetto, concentrandomi su ciò che ho da dirgli.
<< Sei superficiale. Molto superficiale.>> ammetto, il moro in tutta risposta mi pizzica il fianco, facendomi saltare sul posto.
<<Sei l'unico che reputo normale in quella casa. L'unico che merita il mio rispetto>>
L'unico che mi piace davvero tanto.
Tanto, ci tengo a sottolineare.
<<Grazie>> arriccia le labbra in un sorriso, lasciandomi un buffetto sulla guancia.
<<Potremmo cenare insieme stasera>> propongo, approfittando di questo momento tranquillo.
<<Non posso, ho già degli impegni>>
Ah
Ero convinta che accettasse il mio invito.
<<Avvisa tu i nostri coinquilini che avremmo un ospite per questi giorni>> mi avvisa, stimolando la mia curiosità, ed una strana sensazione, nutro già un antipatia per questo ospite.
<<Chi è?>> domando di getto, alzando il tono più del previsto.
<<Una donna>>
Ah..
Quindi è impegnato.
Era già pronta a organizzare il matrimonio.