TOXIC LOVE

By redsoulangel

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Grace White si trasferisce a Los Angeles per lavorare nell'hotel più prestigioso della città. Una cosa che pe... More

~Introduzione~
1. La città degli angeli
CAST
2. Destino o coincidenze?
3. Si, mi piace lo Starbucks
4. Sono in una telenovela?
5. Panico, Panico, Panico!
7. Festa o mal di testa?
8. Brown non è buono non è un Brownie
9. Madison, ti odio
10. Da quando le nonne sono sexy?
11. Che rabbia!
12. Ops, l'ho fatta grossa
13. Josh Pierce?
14. Smeraldi verdi

6. Bugie Bianche?

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By redsoulangel

Mi sveglio più tranquilla del solito nella mia nuova stanza, è molto bella e spaziosa. C'è un letto a baldacchino bianco posizionato al centro, una piccola scrivania in vetro e una televisione di media dimensione, dall'altra parte invece c'è il bagno.

Guardo da fuori la finestra e ammiro un po' il panorama magnifico dei Beverly Hills. Mi guardo allo specchio e quasi non mi riconosco, sembro uno zombie, però oggi è sabato quindi per fortuna non devo lavorare.

Me la prendo con comodo e decido di rilassarmi un po'.
Dopo essermi sistemata decido di passare da Colie, gliel'ho promesso quindi anche se avrei voluto riposarmi decido di accontentarla.

"Allora oggi andiamo a fare shopping?" Le chiedo vedendola in un tutt'uno con le coperte.

Qualcosa mi dice che si era completamente dimenticata, avrei potuto risparmiarmi la festa se solo non glielo avessi chiesto.

"Giusto, me ne stavo dimenticando, che strano pensavo mi avresti fregata!"

La guardo con la mia faccina innocente e le rispondo con tono smielato:"Come potrei mai fare una cosa del genere?"

Mi da una spinta sulla spalle iniziamo a ridere pensando alla faccia di Madison dopo averla buttata in piscina, sembrava un qualche tipo di animale sconosciuto e spennacchiato. Forse ho un po' esagerato ieri, direi solo un po'...

Ci incamminiamo per la mall e appena arrivate, Colie, sicuramente più esperta di me in campo decide di darmi una mano per provare alcuni vestiti o tacchi. I tacchi, tanto belli quanto una tortura infernale, li ho sempre odiati. Preferisco di gran lunga le mie comodissime e storiche converse.

Entriamo in un negozio, mi pare di aver capito che si chiami Macy's. É fantastico, un paradiso insomma. Tre piani di puro svago e vestiti fantastici. Colie come se lo conoscesse a memoria vaga per tutto il negozio in cerca di qualcosa da poter provare. Dopo un po' di ricerche Colie mi mostra un vestito nero dotato di una scollatura dietro la schiena, corto al punto giusto e non troppo scollato davanti, almeno un po' più sobrio di quelli che ci sono in giro.  In più ci abbina insieme dei tacchi non molto alti semplici rossi, devo dire che mi piace!

"Che ne pensi?" Mi chiede Colie fiera del suo abbinamento.

"Devo dire che mi piace, hai fatto centro! Vado a provarlo, dopo però il tuo vestito lo voglio scegliere io." Non che abbia un ottimo gusto però mi ha preso lo sfizio del momento adesso che sono qui

"Magari no..." Scoppia in una risata fragorosa e io inizio ad imprecare  "Non vorrai mica dubitare delle mie capacità di moda? Sono bravissima, basta che guardi come mi vesto." Faccio una piroetta ma lei mi guarda con una faccia spaventosa scimmiottandomi.

Giuro che appena sarò uscita da questo buco di camerino mi sentirà. Mi provo il vestito e i tacchi, esco dal camerino e Colie si illumina. "Questo lo prendiamo, ho deciso."

Mi guardo allo specchio cercando di trovarne qualche difetto anche se non ne trovo."Ma sei sicura che non sia troppo scollato? Che ne dici di andare con un top e un jeans, è più comodo"

Mi guarda in cagnesco e mi zittisco. "Ok ho capito ci andrò con questo però se non c'è del buon cibo ti giuro che me ne vado prima."Dico con tono fermo

"Si si certo."

Intanto Colie si è comprata un vestito dorato leggermente più corto abbinato a dei tacchi neri classici, sta anche lei da schianto. "Domani si fa strage di cuori sei pronta?" Mi lancia uno sguardo complice e prontamente con la stessa energia rispondo:"Nata pronta!"

Già da qualche oretta siamo entrambe tornate in hotel, così, tornando in camera nei corridoi sento qualcuno imprecare a telefono. Si è fatto abbastanza tardi, sono le dieci passate di sera e io dovrei andare a dormire. Mi ci sono voluti dei secondi per accorgendomi che quelle imprecazioni venivano dalla camera di lui. Le opzioni sono due, o torno in camera o cerco di sentire cosa dice. La curiosità ha la meglio e quindi decido di origliare anche se sono del tutto consapevole che sia una cosa completamente sbagliata.

"Senti ci sto lavorando." Dice riferendosi a qualcuno al telefono.
"No, non ancora cazzo." Non riesco a capire di cosa stia parlando, ma il mio intuito mi dice che non è niente di buono. "Dammi un altro po'" Appoggio l'orecchio per poter sentire meglio, ma essendo distratta non mi accorgo della porta aperta e cado per terra nella sua camera. Il mio viso sbatte contro il parquet duro e non faccio altro che maledirmi mentalmente.

"Che ci fa lei qui signorina Grace?" Mi guarda preoccupato, come se lo avessi scoperto.

É in piedi vicino alla finestra con il telefono ancora all'orecchio. In accappatoio. Il mio sguardo vacilla dal suo sguardo al suo fisico, niente male Damon.

Penso ad una scusa fattibile e mi viene in mene solo questa: "No niente in realtà mi era stato detto che aveva fatto un'ordinazione in camera quindi ero venuta."

Mi guarda con un sopracciglio alzato, l'espressione da preoccupata a nera. "Di venerdì, non era il tuo giorno libero? E poi perchè non hai la divisa con te?"

Come fa a ricordarselo, dovevo pensare ad una scusa migliore, adesso sono nei guai. "Ehm si però me lo hanno chiesto quindi lo ho fatto lo stesso."

Rivolgo il mio sguardo altrove dato che non riesco a sostenere il suo sguardo.

"Bene" Dice chiudendo la telefonata e lanciando il cellulare in un gesto abile sul divanetto del soggiorno.

Mi sta squadrando per bene, mi sento piccola piccola sotto al suo sguardo. Sostengo però il suo sguardo e gli lancio uno sguardo come per ottenere una risposta.

"Allora cosa vuole ordinare?"

Si passa una mano fra i capelli bagnati, il mio sguardo percorre ogni suo movimento attentamente come rapito. No riesco a controllarlo.  "Perché mi hai mentito?"

L'intuito di questo ragazzo è eccezionale. "In che senso?" Decido di giocarmi la carta della finta tonta.

"Lo sai" Mi guarda con i suoi occhi trasparenti, mi trasmettono tristezza. C'è qualcosa che nasconde, sembra affranto.

"Stavo passando di qui..." Getto la spugna e confesso. Abbasso la testa e mi gratto la nuca per la figuraccia che ho fatto.

"Menti ancora" Eh no però, se poi hai problemi di fiducia non è colpa mia.

"É la verità" Dico parecchio irritata dalla situazione. Non risponde alla mia affermazione, dall'armadio prende una maglietta qualsiasi e se la infila sotto il mio sguardo come se niente fosse. "Certo che a dire le bugie sei proprio una frana, prima la macchina e poi questo. Dovrei darti qualche lezione, c'è qualcos'altro che vorresti sapere su di me oltre alle mie conversazioni private?" 

Con passo deciso entro nella sua camera e mi avvicino alla sua libreria. "In effetti qualcosa ci sarebbe, il tuo autore preferito di romanzi?" Una mano percorre tutta la sfilza di libri in prima edizione. Non lo facevo tipo da libri. Si avvicina a me e con sguardo assente ne prende uno in particolare. "Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen"Sorpresa mi giro verso di lui.

 "É anche la mia autrice preferita, sai non la facevo tipo da romanzi, evidentemente mi sbagliavo" Il mio sguardo cattura il suo, ci guardiamo per secondi che sembrano eternità e poi come scottato interrompe il contatto visivo.Esce dalla sua camera e mi lascia lì.

 "Penso sia arrivato il momento di andare via" La sua voce fredda e bassa mi trapassa l'anima. Il suo umore è cambiato, sempre se lui ne abbia uno. "Si, certo, scusi" Guardo per un'altra volta il libro, giro la copertina e una dedica sul retro mi incuriosisce. Non dovrei leggere, lui è nell'altra stanza, ma la curiosità è troppa. 

"Ti avevo detto che un giorno ti avrei regalato uno di questi, leggilo, somigli molto a Darci, quando lo farai però pensa a me. "Vanessa" 

Poso come scottata il libro nella libreria e mi faccio strada nel salottino velocemente. "Mi scusi tanto per l'inconveniente, non volevo" Con il suo sguardo glaciale mi guarda uscire dalla porta attentamente. Ho trattenuto il respiro per qualche secondo, ho percepito l'aria farsi pesante. Con una sensazione di angoscia percorro il piccolo tratto di corridoio. Tanti dubbi affollano la mia mente, uno in particolare. Damon è davvero quello che vuole far credere? Chi è Vanessa e in più perchè tutt'ad un tratto mi sento così vicina a lui?



CHE NE PENSATE?
Lasciate una stellina per il continuo💖
Damon cosa starà nascondendo?E grace,che succederà a lei
Commentate❤️

Redsoulangel 🥰CHE NE PENSATE?

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