<<Non ti perdono>> ribatto decisa, scendendo dall'auto, soddisfatta per come sono riuscita a resistere al fascino del moro.
<<Tua madre è crudele>> afferma, chiudendo lo sportello dell'auto, senza mai distogliere lo sguardo su di me.
I suoi occhi, riescono a farmi sentire insicura.
<<Non immagini, quanto diventa cattiva quando si arrabbia>> ammette Francesco, gesticolando con le mani.
<<Peggio di una strega>> lo asseconda, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Sistemo gli occhiali da sole, ed ignoro appositamente le frecciatine che mi lancia il moro.
Afferro la manina di Francesco, iniziando ad incamminarmi verso la spiaggia.
<<Tua madre si è offesa>> continua a stuzzicarmi, facendo divertire mio figlio, che continua a ridere di me.
Si diverte a sminuirmi lo stronzo!
<<Mi ha detto che gli piaci tanto, sarà timida>> svela la nostra conversazione al moro, che adesso mi rivolge un sorriso malizioso.
Distolgo lo sguardo, trovandomi in netta difficoltà con lui.
Francesco sembra essere dalla sua parte.
<< Ma non mi dire>> continua a sorridere, quasi soddisfatto di questa rivelazione.
<<Non è assolutamente così!>> mento, puntando l'attenzione sul mare azzurro.
<< Invece si.>> insiste mio figlio, fermandosi di colpo.
<<Io non dico bugie>> gonfia le guance, offeso dalla mia piccola bugia.
<<Amore, la mamma ti crede>> cerco di calmarlo, consapevole che da qui a breve dovrò ammettere il mio interesse nei confronti di Andrea.
<<Sei tu quella bugiarda>> sbuffa incrociando le braccia al petto.
<<Non trattarmi così>> sposto i riccioli che gli sono finiti davanti gli occhi, accarezzandogli la guancia dolcemente.
<<Allora ammettilo che ti piace>> insiste, alzo gli occhi al cielo, consapevole che il moro sta osservando questa scena con molta attenzione.
<<Ammettilo>> si intromette il moro, che sembra essersi messo d'accordo con mio figlio.
<<Ok. Andrea mi piaci>> ammetto, lanciando un occhiataccia al moro, che adesso sorride soddisfatto.
<<Visto? Non era così difficile.>> afferma, mi allontano da lui dirigendomi verso la riva del mare, in fretta e furia.
Voglio scappare da questa situazione.
Nascondermi sotto le coperte per il resto dei miei giorni.
Dio che imbarazzo!
<<Aspettami mamma!>> si affretta a raggiungermi, correndo a piedi scalzi sulla sabbia.
Mi fermo aspettando Francesco, che cerca di raggiungermi, con un po' di difficoltà.
Un sorriso emerge non appena si fionda su di me, stringendomi con le sue esili braccia il mio addome.
In un battibaleno cancello ciò che ha fatto, godendomi i momenti belli che ogni giorno mi regala mio figlio.
Ad interrompere questo momento magnifico è il moro che si schiarisce la voce.
<<Andiamo prima che si faccia tardi>> propone, ricominciando ad incamminarsi.
Annuisco, afferrando la manina di Francesco, per dirigerci verso il punto ideale per pescare.
Dopo svariati minuti ci fermiamo, il moro inizia a montare l'attrezzatura aiutato da Francesco, mentre io inizio a perdermi.
Il leggero venticello, il rumore delle onde e il sole che si infrange sulla mia pelle, mi fanno percepire l'odore dell'estate.
Amo l'estate.
<<Potresti aiutarci>> apro gli occhi, e mi dirigo verso il moro, evitando di rispondere alla sua provocazione.
Nel giro di dieci minuti, mi ritrovo con una canna da pesca tra le mani, seduta a gambe incrociate ad attendere che qualche pesciolino abbocchi.
<<Non vedo l'ora di prendere un pesciolino>> ammette entusiasta Francesco, facendomi sorridere.
Si diverte con poco.
<<Lo cucineremo stasera?>> chiede al moro che annuisce, rimanendo concentrato sulla pesca.
Distolgo lo sguardo non appena mi accorgo che con la mia canna ho preso qualcosa.
<<Aiutatemi>> chiedo aiuto, stringendo con maggiore intensità questo strano aggeggio.
Il moro corre ad aiutarmi afferrando la canna al mio posto, con grande maestria, tira fuori il pesciolino che ho catturato.
Dio mio, ma quest'uomo strizza sensualità su tutti i pori.
Mi sembra di trovarmi in un film.
<<Bravissimo>> mi congratulo con lui, godendomi la visione dei suoi muscoli contratti.
Getta il pesce in un secchio, sistemandomi nuovamente la canna, tornando di nuovo al suo posto.
<<Mamma sei nata per pescare. Al primo tentativo sei riuscita a prendere un pesce>> batte le mani, schioccandomi un bacio volante.
🌺🌺🌺
<<È bellissimo questo falò. Si chiama così vero mamma?>> annuisco distrattamente, continuando a pulire il pesce che abbiamo pescato.
Stiamo facendo una grigliata in spiaggia.
La sto facendo con il moro, chi l'avrebbe mai detto.
<<Si amore hai detto bene>> raggiungo il moro, che continua a cucinare, sorridendo di tanto in tanto a Francesco.
<<Eccomi>> gli porgo il pesce pulito, avvicinandomi a lui, per osservare con attenzione ogni suo movimento.
Ho scoperto, che mi piace guardarlo.
<<Ti stai divertendo?>> distolgo subito lo sguardo, puntando le mie iridi scure su Francesco che gioca con la sabbia.
<<Si tantissimo, grazie.>> il moro annuisce, puntando la sua attenzione sul pesce.
<<Non credevo che fossi un uomo così semplice, ti facevo più sofisticato>> ammetto, guadagnandomi un'occhiataccia da quest'ultimo.
<<L'apparenza inganna. Mi piace trascorrere il tempo libero in mezzo alla natura.>> mi confida, rimango per un attimo incantata dalle sue parole e dalla sua bellezza così dannatamente perfetta.
Anche lui è perfetto.
Un po' strano, ma perfetto.
<<Anche a me. Mi hai stupito>> ammetto, porgendogli il piatto, per mettere il pesce cotto.
<<Continuerò a stupirti.>> afferma, facendomi sorridere.
<<Parlando di cose serie...ti piaccio davvero così tanto?>> sgrano gli occhi, spalancando la bocca presa alla sprovvista.
Perché deve sempre rovinare questi momenti così tranquilli.
<<Chiudila la bocca, potrebbero entrare le mosche>>mi prende in giro, ridendomi in faccia.
<< Francesco non sa quello che dice>> mi affretto a dire tornando seria.
<<Non sei credibile. Non sai mentire>> afferma, facendomi sbuffare come una bambina.
<<Non te la prendere>> continua, pizzicandomi il fianco.
<<Dai mi fai il solletico>> mi allontano, trattenendo una piccola risata.
Sto così dannatamente bene.
Sembriamo una famiglia.
<<Ma non mi dire soffri il solletico>> alla mia risposta, si affretta a raggiungermi sovrastandomi con la sua altezza.
<<Andrea per favore>> tremo, non appena le sue mani toccano i miei fianchi.
<<Tranquilla abbiamo ancora tempo.>> mi avvisa, facendomi deglutire per la vicinanza.
È consapevole dell'effetto che ha su di me, sa esattamente come farmi impazzire nel giro di pochi secondi.
<<Non scapperai stasera>> mi lascia un piccolo bacio sulla guancia, tornando nuovamente al suo posto.
Adoro i suoi baci.
Forse adoro anche lui...