† Since we were 18 † -Larry S...

By itsyourgirlMM

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《Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse autom... More

•Capitolo 1•
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•Capitolo 3•
•Capitolo 4•
•Capitolo 5•
•Capitolo 6•
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•Capitolo 35•
•Capitolo 36•
•Capitolo 37•
•Capitolo 38•
•Capitolo 39•
•Capitolo 40•
•Epilogo•
•Ringraziamenti e novità•
•Epilogo II•
•Epilogo III•
Avviso!
• Spin-off: Cosa è successo ad Eleanor?•
Avviso

•Capitolo 9•

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By itsyourgirlMM

Quando avevo deciso di andargli incontro per chiederglielo, lui ormai era già scappato chissà dove, completamente scomparso dalla mia visuale. Pranzai con Niall, Zayn e Liam ma ovviamente mi vedevano assente e triste e forse per non contribuire al mio stress non mi fecero ulteriori pressioni con delle domande. Non riuscivo a fare altro che pensare alla notte precedente. Mi sono limonato un uomo e ho dormito abbracciato ad un uomo. Mi sembra abbastanza gay, oggettivamente parlando.

"Ciao, sono Josh. Sono il compagno di stanza di Niall.", un ragazzo dagli occhi verdastri e i capelli marroncino che si era seduto accanto al mio migliore amico si presentò.

"Già. È davvero simpatico Josh.", quest'ultimo alzò le spalle imbarazzato e diede una pacca amichevole sulla spalla di Niall. Questo è un comportamento da etero, Harry, non gli abbracci che gli dai tu.

"Anche tu sei simpatico Niall!", sghignazzò Josh. Il sandwich che avevo mangiato sembrava davvero un macigno nel mio stomaco. Tutto quello volevo era vomitare per liberarmi quella sensazione o forse andare semplicemente in stanza per darmi una sistemata e rimettermi in sesto. Sì, è proprio quello che mi ci vuole.

"Ragazzi, ci vediamo dopo. Non mi sento bene, vado in camera.", mi allontanai con un paio di passi fluidi e mi strinsi le braccia attorno al torace come ad autoabbracciarmi. Solo una settimana prima la mia vita era perfettamente regolare e prevedibile e adesso mi ero trasformato in un adolescente in crisi ormonale. Rabbrividii dalla vergogna. Ma in cosa mi ero andato a cacciare? Poteva anche farmi finire dei guai il rapporto che avevo con Louis, poteva rovinarmi l'immagine. Non ne valeva proprio la pensa, ero terrorizzato dal fatto che si venisse a sapere.

Prima che potessi uscire dalla mensa, Niall mi chiamò per farmi voltare verso di lui.

"Qualcosa non va Haz?", chiese.

Valutai seriamente l'idea di dirgli tutto e di sfogarmi. È Niall, non mi giudicherebbe mai. Ma cosa gli dico? Ho dormito nel letto di un altro ragazzo che mi fa eccitare tantissimo ma ancora non so se sono gay? No, non potevo.

"Risolverò tranquillo.", gli sussurrai sorridendo, col cuore tiepido dall'affetto che provavo per lui. Senza Niall mi sarei perso così tante volte.

"Sei sicuro? Conoscendoti so che non vuoi parlarne. Io sono qui in ogni caso.", sembrava molto preoccupato. In effetti non era proprio da Harry Styles tenere il muso e abbattermi. Coraggio, puoi affrontare anche Louis, mi motivai.

"Grazie Niall. Anch'io sono qui se hai bisogno di me.", e così dicendo lo abbracciai. Fanculo le pacche etero sulla spalla, lui era Niall.

Gli abbracci di Niall erano davvero qualcosa di unico, mi facevano sentire sempre protetto e ne avevo bisogno come fossero una terapia. Dalla prima media, anche se purtroppo andavamo in classi diverse, i suoi abbracci mi avevano tirato su a qualsiasi minuto di qualsiasi ora, qualsiasi fosse il problema. Niall e io eravamo sempre stati tipi da abbracci, non poteva essere la mia probabile omosessualità repressa a rendere le cose diverse tra di noi.

Col cuore già più leggero, mi ricai in camera ma Louis non c'era e la mia angoscia crebbe sempre più. Mi imposi di studiare gli appunti, sistemarli in ordine alfabetico e mettere insieme un discorso e lo feci davvero, fino a quando non sentii il rumore scricchiolante di una chiave nella serratura. Il motivo delle mie ansie era fermo sull'uscio con la schiena leggermente incurvata dalla stanchezza.

Louis era entrato nella stanza portando con sè una scia debole di colonia da uomo, i capelli erano leggermente arruffati e gli occhi segnati. Si tolse il cappotto, sistemandolo sullo schienale della sedia non occupata da me e sbadigliò. Manco mi saluti, stronzo.

I suoi occhi azzurri erano spenti e protestavano per il sonno. Era come se non avesse dormito per niente. Vederlo a pochi metri da me, quando pensiero di lui mi aveva torturato da ore, mi diede il coraggio avvicinarmi a lui e stringergli le braccia intorno al collo con un sorriso incerto. Lui mi costrinse a guardarlo in faccia e mi baciò ancora. Smettila, smettila, smettila.

Nonostante non volessi arrivare di nuovo a trovarci in quella posizione, risposi al bacio come se non fossi in possesso del mio stesso corpo, spinto da un istinto primordiale di sentire il piacere che mi provocava. Aveva le labbra dolci, avevano un retrogusto di BigBubble. Lo immaginai subito mentre masticava una gomma, la mascella che si contraeva ogni volta che masticava e sentii le farfalle nello stomaco. Non mi sembrano pensieri molto etero da fare.

Si staccò prima che potessi rendermene conto e mi guardò con fare indagatore. Vidi gli occhi spostarsi dalla mia bocca ai miei occhi, viaggiare sul mio viso.

"Come mai questa dimostrazione d'affetto?", alzò un sopracciglio come faceva sempre e piegò le labbra in un piccolo ghigno con coinvolgendo i denti. Questa espressione...

"Dove sei stato tutto questo tempo?", ero piuttosto nervoso. Dovevo metterlo al corrente sulla mia avversione riguardo la piega che il nostro rapporto stava prendendo ma era davvero imbarazzante per me affrontare il discorso. Feci cadere le mie braccia lungo il busto mentre mi rispondeva.

"Ero a fare delle... commissioni. Qualcosa non va?", adesso il suo tono di voce era preoccupato e il suo sguardo confuso. Si passò una mano tra i capelli e non potei fare a meno di osservare le vene evidenti sulle sue mani. Le decoravano come fossero rami di in albero, si intrecciavano tra di loro e correvano lungo quei polsi sottili che avrei voluto stringere e baciare per ore ed ore. Cazzo. Non è per niente semplice.

"Beh io... oggi hai detto una cosa quando mi hai lasciato in corridoio.", inziai mordendomi il labbro. Svegliati, Harry, concentrati.

Lui mi guardava con sincera confusione e spavento negli occhi, probabilmente cercava di ricordare cosa avesse detto.

"Cosa? Ti ho offeso?", infatti disse dopo un po', lo spavento ebbe il sopravvento sulla confusione nei suoi occhi stupendi. Le sue sopracciglia erano sottili ed eleganti, non avevo mai conosciuto nessuno con un volto così elegantemente espressivo. In quel momento le stesse sopracciglia che stavo apprezzando in modo poco eterosessuale erano schizzate quanto più vicine all'attaccatura dei capelli fosse umanamente possibile.

Davvero gli interessa se mi sono offeso oppure no? Forse non ci tiene solo come terrebbe ad uno scopamico. Forse possiamo essere amici. Pure se fossi gay, cosa significa? Le persone gay non possono avere amici gay? Sono tutti fidanzati?

"No, no. Hai solo detto che ti erano mancate le mie labbra e io... mi hai cercato nel bel mezzo della giornata scolastica e ho avuto l'impressione che il nostro rapporto stia un pochino degenerando. Ci conosciamo così poco, non voglio che prenda una brutta piega.", ero imbarazzato oltre ogni dire. Non sapevo davvero come spiegarmi bene senza offenderlo.

Sul suo volto era ricomparsa la sua espressione rilassata ma sembrava serio e non intenzionato a deridermi.

"Harry, io... Mi dispiace se ti ho disturbato durante le lezioni, non ho alcuna intenzione di rendere il nostro rapporto inappropriato.", si stava sforzando e io in cuor mio mi stavo chiedendo perché mi interessasse tanto mettere le cose in chiaro. I suoi occhi erano fermi e stranamente eccitanti, non pensavo potesse essere così serio, non l'avevo mai visto così.

"Non sono bravo in queste cose ma, Harry, è che mi piaci proprio. Sei bellissimo.", la sua figura rilassata e la sua voce risoluta mentre mi faceva i complimenti erano la combinazione più seducente in assoluto. I capelli gli ricadevano in modo impeccabile sulla fronte, i suoi piccoli pizzichi nervosi tradivano la sua apparente calma. Lui si stava scusando, mi stava rassicurando ed io mi stavo eccitando! Miseriaccia, ho toccato il fondo.

"Bene... ed è normale a tuo parere tutto ciò?",domandai nervoso. Ero sempre nervoso vicino a lui.

"Non c'è niente di più normale di me e te.", mi sentii sciogliere. Forse era proprio quello che dovevo sentirmi dire

"Insieme, senza coinvolgere i sentimenti?", propose tendendomi la mano.

"Che?" feci confuso. Ma come? È proprio quello che ti ho detto, che non voglio essere il tuo scopamico! Questo è scemo.

"Non voglio coinvolgere i sentimenti. Non sono un tipo sentimentale e non voglio avere delusioni, però mi piaci e quindi ti propongo questo. Ci stai?", io sussultai perchè mi resi conto, come se quella realizzazzione fosse stata una doccia gelida. Io volevo esattamente quello. Volevo baciarlo, mi faceva toccare il cielo con un dito. La mia reputazione poteva ripulirsi in altri modi, potevo concedermi un piccolo strappo alla regola. Non è vero?

A me bastava stargli vicino perché in questa cosa c'ero troppo dentro. Stai decisamente ragionando senza usare il cervello, mi dissi, ma ignorai il pensiero.

"Ci sto.", acconsentii. Le parole uscirono dalla mia bocca prima che potessi elaborsre i miei stessi pensieri.

Heii grazie a tutti per le 245 visualizzazioni. Siete meravigliose/i.
Grazie di tutto.

-Mary.

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