Ogni secondo

By laragazzadelcieloblu

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Nuova città, nuova casa, nuova scuola, nuovi amici, nuova vita. Addison va incontro a tutto questo cercando d... More

1. Addio
2. Welcome to Santa monica
3. Primo Giorno
4. Mensa
5. Nuove conoscenze
6. Beach volley
7. Ginnastica e verbi
8. L'uomo della terza ora
9. Chimica e inviti
10. Pre festa
11. Figure di merda
12. Sette minuti
13. Pancake, "quello" e baci
14. Le feste il lunedì sera
15. Ricordi e fratelli stronzi
16. Baci rubati
17. Calci dolorosi
18. Spiaggia e docce
19. Rivelazioni e falò
20. "Io amo le risse"
21. Amici gay e hockey
22. Dov'è il bagno?
23. Acqua inaspettata
24. Guerra
25. Cambiamenti
26. Amiche e ricerche
27. Elio
28. Litigate
29. Bei modi per fare pace
30. Campione di olimpiadi
31. Febbre e freddure
32. Déjà vu
33. Passaggi
34. Biglietti e punizioni
36. Gelosia
37. Labbra appiccicose
38."Ti stai ******** mio fratello?"
39. Giochi da bordello
40. Allenamenti e ricordi dolorosi
41. Amatriciana
42. Colpo di scena
43. Mr. Sono un figo e so di esserlo
44. Mi piacciono solo le bionde
45. Fruttivendoli e cibo cinese
46. Ben Qualcosa
47. Venice beach
48. Nessuno lo deve sapere
49. Messaggi senza risposta
50. Baci e vigilie
51. Buon compleanno
52. Moon park
53. Video por*o in diretta
54. Segreti svelati
55. Mi sono proprio persa
56. Patti e sveltine
57. Ora siete anche fidanzati?
58. Ogni secondo
59. Ho urgente bisogno di te
60. Innamorato della vita
61. Vasca
62. Amore e sincronie
63. Stasera rimango da Logan
64. Fanculo chi dice che avere un atleta come ragazzo non abbia vantaggi
65. Era una trappola vero?
66. Ho già detto che il coach ha un'aria che incute troppo terrore?
67. Perché le persone non riescono mai a non fare schifo?

35. Partita noiosa

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By laragazzadelcieloblu

"Addison rimani a cena?" Chiede mamma entrando nella mia camera senza bussare.

"No mamma. Vado alla partita di hockey della scuola e poi rimango a dormire da una mia amica." Borbotto mettendo lo spazzolino nella borsa da notte.

"Quando pensavi di dirmelo?" Domanda usando la sua voce incazzata.

"Scusami, credevo che anche oggi te e papà sareste andati a cena fuori." Spiego senza però girarmi a guardarla.

"Va bene, goditi la partita. Sai se verrà anche Jaden?" Indaga.

"Non puoi chiedere a lui?"

"È chiuso a chiave in camera. Potresti andare te a bussare?" Sussurra.

Mi giro finalmente a guardarla e appena incontro il suo sguardo stringo i pugni.

Sono stanca di essere il messaggero tra i miei genitori e Mio fratello, ho la mia vita, sono un adolescente anche io e voglio avere la possibilità di chiudermi dentro la mia stanza a chiave quando desidero.

Non lo faccio perché al momento sono l'unico motivo per cui Jaden pensa che valga la pena rimanere ancora in questa casa.

Tra meno di un mese compirà diciotto anni e non so che succederà.

Il rapporto tra lui e i miei si sgretola sempre di più man mano che il tempo passa.

Trattengo la risposta cattiva a mia madre e stringo i pugni.

"Certo mamma." Mi costringo a dire gettando la maglietta che avevo in mano sul letto e uscendo dalla stanza.

Velocemente percorro i pochi passi che mi separano dal mio consanguineo e inizio a bussare alla porta chiusa.

Sento un imprecazione venire da dentro la stanza e poi il suono metallico della chiave che gira nella serratura.

Mi ritrovo davanti Jaden con una canottiera nera e i capelli arruffati.

"Tutto ok?" Chiedo squadrandolo.

"Si, ho sbattuto il mignolo del piede all'angolo del letto." Dice abbozzando un sorriso.

Evito di fare commenti e spingo per entrare nella sua stanza ma lui mi blocca.

"È incasinata, non mi va che tu veda la mia camera così."

"Jade, sono tua sorella, ho visto la tua camera nelle condizioni peggiori possibili, posso entrare?"

"No, di che hai bisogno?" Chiede.

"Vieni stasera?" Dico arrendendomi a non entrare.

"Si, ma probabilmente un po' in ritardo."

Gli sorrido e lui mi chiude la porta in faccia lasciandomi stupita, rimango qualche secondo immobile ma quando sento una risatina femminile spalanco gli occhi e mi allontano da quella stanza a passo svelto.

Oh cazzo, credo di aver interrotto mio fratello mentre era con una ragazza.

Appena metto piede in camera scuoto la testa per scacciarmi dalla mente l'immagine di Jaden in un letto con una ragazza e, dopo aver avvisato mia madre di ciò che mi ha detto, riprendo a fare lo zaino.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~

"Finalmente ce l'hai fatta." Si lamenta Ava abbassando il finestrino del sedile del passeggero.

"Scusate, ho dovuto ricontrollare di aver preso tutte le cose per la notte." Spiego sorridendo a Olive che mi ha aperto lo sportello della macchina.

Salgo dietro e lei mi segue, poso il mio zainetto in pelle tra di noi e lo apro per dare un ultima controllata.

"L'importante è che tu abbia i biglietti, li hai vero?" Chiede Jenna girandosi a guardarmi attraverso i suoi occhiali da sole.

Ma puoi indossare degli occhiali da sole alle sei del pomeriggio?

"Si tranquilla." Dico dopo aver controllato la tasca davanti dello zaino e aver estratto la busta.

Ava si sporge sul sedile e me li strappa di mano facendomi partire una forte voglia di tirarle uno schiaffo.

"La prossima volta chiedilo e te li passo". Sbotto non riuscendo a trattenermi.

"Hai il ciclo?" Domanda lei ridacchiando e facendo un segno con il capo a Jenna, che preme l'acceleratore e fa partire la macchina.

"Si." Borbotto solamente io.

Dopo pochi minuti Jenna parcheggia davanti alla nostra scuola e tutte scendiamo.

Nel parcheggio rispetto al solito ci sono il triplo delle macchine e mi sembra strano essere a scuola di sera.

"Sei mai stata alla nostra pista?" Mi chiede sorridente Olive.

"No, Jake però mi ha raccontato che è bellissimo." Spiego mentre ci avviamo verso il retro della scuola.

"Jake Moon?" Chiede Ava alzando il sopracciglio.

"Si, lui."

"Non sapevo lo conoscessi."

"È amico di Jaden, l'ho visto qualche volta a casa." Replico stringendomi nelle spalle.

"L'anno scorso avevo una mega cotta per lui, una sera ci siamo baciati." Spiega.

Io faccio una smorfia e rabbrividisco pensando a cosa farebbe Ava se scoprisse il segreto di Jake e Alex.

"In pratica una sera lui era ubriaco, lei gli si è gettata addosso e gli ha ficcato la lingua in gola." Chiarisce Olive alzando gli occhi al cielo.

"Non è vero. Lui era solo un po' brillo e poi lo voleva quanto me, te lo assicuro." Borbotta Ava continuando a guardare davanti a se.

"Per questo il giorno dopo quando sei andata a parlargli non sapeva nemmeno chi fossi?" Domanda Olive compiaciuta, facendomi trattenere una risata.

"Vaffanculo fatti i cazzi tuoi." Sbotta Ava.

"Stavo solo riportando la verità dei fatti. Ora ti è più chiaro Addison?" Chiede girandosi a guardarmi.

"Si, ho capito." Affermo annuendo con la testa.

Ava sbuffa rumorosamente e anche Jenna ridacchia beccandosi un occhiataccia da parte dell'amica.

Finalmente ci zittiamo quando arriviamo davanti a delle porte di metallo verdi scure.

"È questa la pista?" Domando guardando i poster che ornano quel bruttissimo palazzo.

È fatto di colori spenti e sinceramente non sembra tanto bello quanto tutti mi hanno raccontato.

"Si lo so fuori non è il massimo, ma aspetta di vedere l'interno." Strilla Olive facendomi un cenno verso le porte.

Prima di entrare dei controllori verificano che abbiamo i biglietti e controllano le nostre borse, fortunatamente quella con il pigiama l'ho lasciata in macchina.

Appena ci danno il permesso di entrare insieme a una marea di altre persone facciamo il nostro ingresso e ciò che ci troviamo davanti è nettamente diverso da quello che mi aspettavo.

Rispetto alla palestra della Pacific Christian high school, la nostra, è molto più piccola.

Ci sono la metà dei posti negli spalti e sono tutti in legno.

La pista è illuminata da una luce con una tonalità calda che rende l'ambiente estremamente surreale ed è al centro dell'immensa palestra.

Al momento non c'è nessun giocatore, solo alcuni uomini che, con l'aiuto di alcune macchine simili a trattori, rendono il ghiaccio più limpido e pulito, cancellando le tracce di pattini al loro passaggio.

"Addison ti vuoi muovere?" Mi riporta alla realtà Jenna.

Continuando a guardarmi intorno inizio a seguire le ragazze sulle scale.

Ci fermiamo solamente quando troviamo quattro posti ancora vuoti da cui, secondo Ava, riusciremo a vedere benissimo i giocatori.

"Ma non sono numerati i posti?" Domando appena sono finalmente seduta.

"No, in questa palestra comprando il biglietto puoi sederti dovunque è libero." Mi spiega Olive che è accanto a me.

"Quanto manca all'inizio secondo voi?" Chiedo impaziente.

"Minimo dieci minuti." Risponde Jenna afferrando il suo telefono dalla borsa.

Decido di copiarla e appena ho il cellulare in mano vedo che più di un'ora prima mi è arrivato un messaggio.

Jason
Quando puoi chiamami.

Fisso pensierosa il messaggio.

È da circa un mese che non parlo con Jason e Ellie, ho pensato spesso all'idea di chiamarli, ma poi mi arrendevo sapendo che avrei provato solo dolore a vederli andare avanti senza di me.

Inizio a mordermi un unghia per il nervoso e dopo un po' di indecisione decido di rispondere.

Io
Tutto ok?

Ci mette qualche secondo a rispondere facendo aumentare la mia preoccupazione.

Jason
Chiamami.

Mi guardo intorno e vedo che i giocatori sono appena entrati in campo per il riscaldamento.

Valuto l'idea di uscire un attimo, ma non voglio ripetere l'esperienza dell'altra volta.

Io
Ora non posso, ti chiamo più tardi.

"Sta iniziando, ecco l'arbitro." Esclama Jenna battendo le mani come una bambina a cui hanno appena regalato un unicorno.

Che metafore intelligenti Addison.. non ti smentisci mai.

Infilo velocemente il telefono in tasca e nonostante lo senta vibrare per l'arrivo di un messaggio, decido di concentrarmi sulla partita che sta iniziando.

~~~~~~~~~~~~~~~~~

"Che noia." Mi lamento dopo appena venticinque minuti dall'inizio della partita.

Gli avversari sono davvero scarsissimi rispetto alla nostra squadra e quindi la partita è davvero senza senso.

Ho perso di vista il punteggio da un bel po', già dopo i primi dieci minuti tutti avevano già capito l'esito finale della partita.

La nostra squadra sta giocando particolarmente male, ma sinceramente lo capisco, anche io non avrei voglia di usare tutte le mie forze in una partita già vinta in partenza.

Sfortunatamente però il coach non la pensa come me e non fa altro che urlare e insultare tutti i giocatori.

Persino Logan sembra distratto e scazzato.

Mica è Dio, quando gli va può essere scazzato.

"È vero." Mi sostiene Olive stravaccata completamente sulla sedia scomoda.

"State zitte, mi deconcentrate." Sbotta Jenna troppo presa a studiare il gioco.

"Sul serio hai voglia di guardare questa partita?" Domando.

"No, ma tutti i ragazzi che giocano sono una visione niente male." Mormora tra i denti girandosi giusto un attimo per concedermi un occhiata maliziosa.

Mi giro verso Olive e vedo che anche lei, come me, sta trattenendo una risata.

"Usciamo un po'?" Mi chiede poi dopo altri cinque minuti.

"Andiamo." Borbotto, mandando a quel paese la paura di ritrovarmi in qualche spogliatoio o peggio.

Ci alziamo attirando occhiatacce da ogni dove e tra una risata e l'altra usciamo alla palestra.

Solo quando l'aria fresca mi arriva in viso mi rendo conto di quanto dentro facesse caldo.

"Finalmente." Sussurro respirando un enorme boccata d'aria.

Olive ridacchia e insieme torniamo alla macchina, sedendoci sul cofano.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

"Siete uscite sul più bello." Dice Jenna raggiungendoci alla macchina dopo non so quanto tempo.

"Mhmm che peccato." Sussurra ironica Olive provocandomi una risatina.

Il parcheggio si sta svuotando lentamente da tutte le macchine e noto una ragazza con un volto familiare che ci fissa attentamente.

"Ora andiamo a casa tua?" Domando a Ava.

"Si." Risponde tranquilla lei prima di riprendere posto sul sedile le passeggero.

Noi la seguiamo in macchina e Jenna inserisce le chiavi nell'accensione.

L'auto produce una specie di ruggito e poi Jenna mette la retromarcia provando a uscire dal parcheggio.

Sfortunatamente un ragazzo passa dietro la macchina obbligandoci a fermarci di scatto.

Volo leggermente in avanti però a parte la piccola botta non mi faccio niente.

Guardo le facce integre e terrorizzate delle mie amiche e insieme ci giriamo verso il ragazzo che ci ha quasi fatte uccidere.

Appena incontro lo sguardo del mio consanguineo stringo i pugni e apro lo sportello.

Mi fiondo fuori dall'auto e vado da lui a passi svelti.

Mi sta fissando con un espressione colpevole in viso e anche Jake e Kevin sono apparsi accanto a lui.

Appena sono abbastanza vicino gli tiro uno schiaffo dietro la nuca e gli scocco un occhiataccia degna di uccidere.

"Sei una testa di cazzo devi guardare dove vai." Sbotto nonostante vedo che lui trattiene un sorriso.

"Potevi ucciderci." Dice Olive apparendo al mio fianco.

Jaden la fissa per qualche istante imbambolato e poi scuote la testa riprendendosi dallo stato di trance in cui era entrato.

"Scusate, ma comunque non è successo." Si difende lui.

Ho una gran voglia di riprendere a picchiarlo ma mi trattengo.

Faccio per tornare in macchina quando la voce di Jake mi ferma.

"Scusatelo si era distratto, stavamo giocando a palla."

Seguo il suo sguardo e noto una palla di gomma rossa per terra, incastrata nella macchina che è alla nostra destra.

"A parte far morire noi frenando, potevi farti male tu Jade. Stai attento." Sussurro a bassa voce mordendomi in labbro.

Flashback
Sento un dolore lancinante alla testa e continuo invano ad aprire gli occhi.
È come se avessi un mobile che pesa una tonnellata sulle palpebre.

Sento intorno a me tanto, troppo rumore.

Ho perso il controllo del mio corpo, la mia mente prova a dargli ordini, ma non riesco a far muovere nessuna parte di me.

Percepisco qualcosa di bagnato nel viso e mi sento scuotere, ma non riesco a fare niente.

"Ragazzina, mi senti?"
Provo ad aprire la bocca ma non riesco, fatico a credere di stare respirando perché il mio corpo sembra essere andato in letargo.

"Dai tesoro rimani sveglia. Sta arrivando l'ambulanza"
Provo a sussurrare qualche parola, ma prima di rendermene conto perdo coscienza e mi trovo nel buio più totale.

"Addison tutto ok?" Mi chiede allarmandosi mio fratello.

Stringo gli occhi per avere la certezza di essere realmente qui e non sulla stradale di Santa Barbara.

"Si, scusate. Olive andiamo?"

La mia amica mi fissa per qualche istante e poi annuisce.

Faccio per girarmi ma Jake mi ferma di nuovo.

"Stasera c'è una piccola festa a casa di Alex, vi va di venire?"

Vedo mio fratello lanciare una leggera occhiataccia a Jake e proprio quando sono sul punto di parlare una voce mi precede.

"Ovvio che veniamo!" Strilla Ava comparendo affianco a me e mandando a puttane i miei piani della serata.


Ecco un nuovo capitolo...
è davvero lunghissimo e ammetto che mi è piaciuto molto scriverlo.

Che ve ne pare?

Scusatemi se questi ultimi capitoli non sono il massimo, non capisco cosa sta succedendo ma non mi piace più niente di ciò che scrivo.

Tralasciando questo...

Secondo voi cosa accadrà alla festa di Alex?

Scusatemi per i tantissimi errori che ci saranno, grazie mille per i 2k.. ❤️❤️❤️
Vi amo troppo
-azzu💗

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