"Mi stai annoiando Jenna." Mi lamento mentre insieme usciamo dall'aula di storia.
"Non è vero, tu mi ami." Replica lei sicura di se.
Se lo dici tu..
"È solo una partita e tu ci sei già stata." Torna a implorarmi.
"Esatto io ci sono già stata, perché dovrei tornarci?" Domando retoricamente.
"Perché è stato stupendo?"
"No. Se lo vuoi sapere è finita anche male." Aggiungo ricordandomi di quando mi sono trovata negli spogliatoi con due ragazzi che volevano menarsi.
"Dai ti prego, fallo per me." Mi implora imbronciandosi.
"Ma non puoi comprare semplicemente i biglietti e andare con chi vuoi?" Chiedo stufa.
"No, sai quanto costano quattro biglietti per una partita di campionato?" Domanda.
"Perché quattro?"
"Uno per me, uno per te, un'altro per Ava e infine l'ultimo va a Olive. Ovvio." Risponde tranquilla.
"E come dovrei esserti utile io?"
"Per te è facile trovarli: ti fai il capitano della squadra, sei amica di molti componenti tipo Alex e poi tuo fratello è il quarterback della squadra di football, sicuramente verrà, quindi ha dei biglietti."
"Innanzitutto io non mi faccio nessuno e poi Jaden l'altra volta non è venuto, perché dovrebbe venire domani?"
"Perché domani è la prima di campionato, anche se giochiamo contro una scuola scarsa sarà stupendo." Mi spiega lei battendo le mani eccitata.
"È solo uno sport, placa gli ormoni." Dico vedendola troppo su di giri per i miei gusti.
"Quindi proverai a chiederli a qualcuno?"
"Ok ma non ti prometto niente" Sussurro fermandomi davanti all'armadietto.
"Perfetto, perché Alex sta venendo proprio verso di qua." Mormora appoggiandosi agli armadietti e mordendosi il labbro.
Dimmi che non fa sul serio per favore.
"Oi Alex" Dico afferrandogli il polso appena mi passa vicino.
"Addison." Risponde felice aprendo la sua bocca in un tenero sorriso.
"Dovrei chiederti un favore enorme." Domando non ricambiando il suo tono di voce elettrizzato.
"Vuoi dei biglietti per la partita?" Chiede lui sicuro lanciando, per la prima volta da quando si è fermato, un occhiata a Jenna.
"Esatto." Diciamo in coro io e lei.
"Quanti?"
"Quattro ce li hai?"
"Danno dieci biglietti a ogni giocatore da usare per i familiari, a me sono rimasti solo due, gli altri due credo che possa darveli Logan. Ne ha sempre tanti." Spiega lui.
"Non vengono i suoi genitori?" Chiedo non riuscendo a fermare la mia curiosità.
Devo imparare a farmi i fatti miei..
Vedo il volto di Alex cambiare espressione in pochi istanti e poi, dopo qualche secondo di silenzio, tornare normale.
"No." risponde secco.
"Va bene grazie, poi glieli chiedo." Dico allora sperando di dimenticarmi presto la figuraccia che ho appena fatto.
"Alla fine delle lezioni vieni al mio armadietto che ti do i miei, se fossi in te parlerei in fretta con Logan. Ora vado in classe." Dice prima di darmi un bacio sulla guancia ed entrare dentro a in aula non troppo distante da noi.
"Ti fai anche Alex?" Domanda, appena chiudo l'armadietto, la mia "amica".
"Non mi faccio nessuno." Strillo quasi per la disperazione attirando vari sguardi.
"Va bene, stai calma. Vado anche io che sennò la professoressa di chimica mi uccide. A più tardi." Sussurra dandomi anche lei un bacio e svoltando verso le scale.
Inizio a camminare da sola verso l'aula di francese e quando la intravedo noto che Logan sta accanto alla porta.
"Ti stavo cercando." Gli dico appena sono abbastanza vicino da potergli parlare.
"Mi hai trovato. Di che hai bisogno?"'
"Hai due biglietti per domani?" Chiedo guardandolo negli occhi, che non sembrano più così stanchi come questa mattina, e controllandomi per non saltargli addosso.
Giuro che è molto difficile! Un ragazzo appoggiato al muro ha già tutta la mia attenzione, figurati se indossa anche una maglia grigia che lascia intravedere le tessere degli addominali e che gli contorna le braccia come una seconda pelle.
Riporto lo sguardo ai suoi occhi e sento le mie guance scaldarsi.
"Si, te li do dopo scuola, va bene?" Domanda lanciando una veloce occhiata all'interno della classe.
"Perfetto grazie." Sussurro girandomi verso l'aula.
"Mi fai un favore e avvisi madame Dorothea che sto qui fuori?" Chiede afferrandomi il polso.
"Certo." Rispondo entrando in classe e lasciando il messaggio alla prof che lui mi ha detto.
Dopo aver sentito cosa avevo da dire la prof mi ringrazia e esce dalla classe, permettendomi di andarmi a sedere al posto, proprio mentre la campanella inizia a suonare.
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Dopo una terribile ora di francese, finalmente le ore sono finite e posso tornare a casa.
"Andiamo a prendere i biglietti?" Strilla felice Ava comparendo al mio fianco mentre percorro il corridoio fino al mio armadietto.
"Te l'ha detto Jenna?" Chiedo irritata.
"Si, aveva paura che non avresti mantenuto la parola. Ora andiamo" Ordina afferrandomi il polso e iniziando a camminare per il corridoio.
"Dove andiamo?"
"All'armadietto di Alex." Risponde secca.
"Come fai a sapere dov'è il suo armadietto?" Domando confusa, visto che non gli ho mai visti intrattenere una vera conversazione a scuola.
"Vecchie cotte."Dice soltanto, tirando fuori il telefono dalla tasca e appoggiandosi al muro.
Inizio ad annoiarmi e giocherello nervosa con le mani.
"Che fai ora mi segui?" Mi domanda Alex comparendo davanti a me e strappandomi dai miei pensieri.
Scuoto il capo per riprendermi e gli sorrido.
"Esatto. Però ora dammi i biglietti per favore." Chiedo ansiosa di poter andare da Logan per prendere i biglietti e poi finalmente a casa.
"Non vuoi passare del tempo con me? Mi spezzi il cuore." Replica teatralmente.
"I biglietti per favore, sono stanca e voglio andare casa." Sussurro stropicciandomi gli occhi per sostenere il mio argomento.
Alex veloce inserisce la combinazione e apre l'armadietto.
Rimane qualche istante a smanettare e poi tira fuori una busta bianca da cui estrae due biglietti.
Me li passa e poi richiude l'armadietto.
"Grazie, mi puoi fare un favore?" Chiedo.
"Certo, di che hai bisogno?"
"Puoi scrivere un messaggio a Logan chiedendogli dov'è?" Supplico.
"Aspetta ti inoltro il numero."
"Ok però chiediglielo lo stesso per favore." Lo imploro.
Digita qualche cosa sul suo telefono e poi preme il pulsante per lo spegnimento.
"È in punizione." Dichiara.
"Ma state sempre lì voi?" Mi lamento.
Lui si stringe nelle spalle ridacchiando.
"Ti accompagno dai" Mormora afferrandomi il polso.
Mi trascina velocemente per un sacco di corridoi finché non si ferma nell'aula accanto alla segreteria.
"Eccoti davanti al carcere." Rivela ridacchiando.
"Secondo te posso entrare?"
"Certo, basta che inventi una scusa, reggimi il gioco." Sussurra strizzandomi un occhio.
Raddrizza le spalle assumendo un aria sicura di se e spalanca la porta.
Ciò che ci troviamo davanti è il contrario di quello che mi aspettavo.
Ho sempre immaginato che in punizione ci andassero solo i bulli, i dark, insomma tutto quello che si vede nei film.
Alla San Marcos non c'era una vera e proprio aula delle punizioni, chi faceva qualcosa di brutto era obbligato a fare dei lavori per la scuola, tipo pulire la piscina o le classi.
In quest'aula però contrariamente a ciò che pensavo ci sono tanti ragazzi di ogni tipo e stanno tutti tranquilli al telefono.
"Cosa volete?" Sbotta Madame Dorothea vedendoci davanti alla porta.
"Ho trovato la signorina Smith con una bomboletta di vernice davanti al muro della scuola." Spiega sicuro Alex.
Ci metto qualche secondo a comprendere quello che ha detto e quando lo faccio mi giro verso di lui confusa.
"Signorina Smith è vero?" Chiede con una faccia scandalizzata la prof.
"Si?" Rispondo titubante io.
"Si sieda! Starà in punizione fino alle quattro. Non osi fare mai più qualcosa del genere perché le prossime volte non saremo altrettanti comprensivi." Tuona indicandomi il banco davanti a lei.
Spaesata vado a sedermi e quando mi giro verso Alex vedo che sorride fiero.
Non capisco più niente finché con il labiale mi sussurra: "sono riuscito a farti entrare."
Spalanco la bocca e stringo i pugni.
Dio dimmi che non è così stupido.
Fa un espressione confusa vedendomi incazzata ma non può fare nient'altro perché la prof gli da il biglietto di merito e lo invita a uscire dall'aula.
Volevo solamente entrare un attimo per chiedere a Logan i biglietti, mica passare un ora e mezza qui.
Mi mordo il labbro e sento qualcosa toccarmi la spalla.
Mi giro e incontro il viso di Logan.
"Perché ti sei fatta mettere qua dentro?" Chiede confuso.
"Alex è stupido. Hai i biglietti?" Dico solamente.
Lui si piega ad aprire lo zaino e ne tira fuori due biglietti ripiegati.
"Tieni." Sussurra porgendomeli.
Gli sorrido e mi rigiro infilandoli nella borsa.
Passo il tempo restante della punizione al telefono, tanto che alla fine ho pochissima carica.
Quando finalmente suona mi alzo in piedi e faccio per uscire, ma la voce squillante della professoressa mi blocca.
"Non metterò sanzioni solo perché è nuova, si ritenga molto fortunata."
"Grazie allora." Dico pensando al fatto che dovrò uccidere Alex il prima possibile.
Non poteva inventarsi qualcosa di più leggero? Già questa tipa mi odiava, chissà adesso.
Avendo già svuotato i libri nell'armadietto, vado direttamente all'uscita e prendo la strada verso casa, sperando con tutta me stesso che nessuno si intrometta tra me e il letto.
Ecco a voi l'altro capitolo, è passata credo poco più di un ora da quando ho postato prima, come promesso.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Vi stanno simpatiche Jenna e Ava?
Addison si divertirà alla partita?
Quanto è stupido (ma bello e simpatico) Alex?
Scusatemi per gli errori che ho sicuramente fatto (sono stanchissima quindi le mie capacità mentali mi hanno abbandonato) e grazie mille per aver letto.
VI AMO TANTO
-azzu💗