Wingardium Leviosa - Dramione

By AccioHermioneWatson

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La battaglia era finita, Hogwarts ha permesso agli studenti di rifare l'ultimo anno di studi, Draco nonostant... More

1. " Cicatrici "
2. " Stuzzicare "
3. " Ronda "
4. " Incantesimi "
6. " Una questione di fiducia"

5. " Legilimanzia "

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By AccioHermioneWatson

Il Club dei Duellanti era cambiato, ora non c'era più una pedana rialzata al centro ma un semplice tappeto nero che risaltava sui blocchi di mattoni grigi.

Draco era entrato seguito da Pansy. C'erano alcuni studenti di Corvonero e alcuni di Grifondoro intenti a chiacchierare.
Erik Moore stava parlando con Hermione Granger, ed indicava di continuo il tappeto. Lei continuava a sbattere il piede per terra e a dire "Non è corretto!"

Quando Draco entrò, si trovò puntato contro migliaia di occhi, cercò di ignorarli, Pansy in punta di piedi gli sussurro all'orecchio "Andiamocene, è una pessima idea stare qui " ma lui ovviamente se la scansò di dosso.

Erik si voltò e lo salutò con un sorriso cordiale. - Malfoy! Ti stavo giusto aspettando! -
Hermione si irrigidì ma non si voltò, cercò di reprimere la rabbia per aver perso la discussione con il Caposcuola di Corvonero.

- Non mi dire -
Pansy si aggrappò al suo mantello e iniziò a tirarlo per attirare la sua attenzione ma lui le scostò la mano.

- Beh, che ne dici, mostriamo a tutti come si combatte un duello alla pari? - evidenziò l'ultima parola e gli fece l'occhiolino.

- Maschi - sbuffò esasperata Hermione Granger avvicinandosi ai due, ma Draco sapeva perfettamente che Erik non alludeva a un duello alla pari come maschi ... bensì un duello alla pari come ex Mangiamorte.

Pansy lo guardò a occhi sbarrati. - Giuro che se lo fai... - iniziò a dire ma lui le disse contro - Va a chiamare Blaise, sarà il mio secondo. -
Erik sorrise. - Così si fa! - esclamò e con un colpo di bacchetta accese tutte le torce presenti nella stanza, fuori il sole stava calando tralasciando la scia arancione che pian piano si sfumava fino a diventare nera.

I ragazzi nella stanza si ritrassero dal tappeto nero e Draco notò che era incantato. Sotto di esso si erano leggermente rialzati i mattoni e si era allargato ai lati, facendo comparire una riga argentata che scintillava lungo i bordi.

- Non ci posso credere. - disse Hermione stringendo le braccia al petto.

Erik la guardò - Tranquilla, conosciamo bene le regole. Ferire gravemente ma non ammazzare. -
Con un piccolo salto salí sul tappeto.

- No, assolutamente no! - sbottó lei, ma nessuno la stava ascoltando, così prese la bacchetta in mano.

- Il primo che trasgredisce verrà schiantato. - e guardò principalmente Draco che si stava togliendo il mantello sfilando il bottone dall'asola, però il suo sguardo di ghiaccio era fisso su Erik.
Lasciò cadere l'indumento poco distante dalla porta, Pansy che era uscita correndo e imprecando rientrò con Blaise poco dopo, sembrava esser stato svegliato da un sonnellino pomeridiano.

Il biondo salí sul tappeto mentre Blaise gli sputava addosso le peggior parole.
- I secondi al fianco - annunciò Hermione, posizionandosi in mezzo.

Per Erik ci fu un ragazzo molto corpulento, che guardava annoiato la scena, come se lo avesse fatto mille volte.
- Giuro che...- iniziò Hermione ma Malfoy la guardò in tralice.

- D'accordo. Fate l'inchino e mettetevi in posizione. -
Scese, il suo viso raggiunse un'espressione più dura e tagliente, i suoi occhi però erano ben attenti a ciò che stava succedendo. Guardò prima Erik inchinarsi e poi Malfoy.

Il primo ad attaccare fu il Corvonero
- Aqua Eructo! - una cascata di acqua dal soffitto colpí in pieno viso Draco, che non fece in tempo a urlare l'incantesimo di difesa.

Il ragazzo si rannicchiò coprendosi il viso e sopra il forte getto d'acqua nessuno riuscì più a scorgerlo, si sentì dopo poco un forte - Finite Incantatem! - e l'acqua smise di scendere dal soffitto. Malfoy agilmente si rialzò, nonostante grondasse d'acqua, i suoi capelli biondi platino erano completamente spiaccicati sulla fronte, il viso contorto in una smorfia, ma la presa era salda sulla bacchetta e, prima che Erik potesse urlare un'altro incantesimo, Draco contrattaccò:

- Glacius ! - i piedi del Corvonerono furono incastrati da un grosso strato di ghiaccio che salí espandendosi velocemente verso il corpo, ma il ragazzo fu altrettanto abile a scioglierlo in fretta e urlare contro il biondo.

- Exulcero! - il corpo di Draco prese inizialmente a formicolare e, poi si sentì sulle braccia e sul torace premere da qualcosa di rovente, la divisa mostrò dei buchi laddove veniva colpito e notò con una smorfia di dolore le cicatrici che gli si formavano sul corpo.

Hermione sussultò, ma lui puntò la bacchetta su Erik immediatamente e urlò :

- Densaugeo! -

I denti di Erik crebbero così tanto da impedirgli di pronunciare correttamente il contro incantesimo, Draco lanciò uno sguardo furtivo alla Grifondoro che si portò immediatamente la mano sulla bocca, e senza preoccuparsi di altro urlò :
- Expelliarmus - la bacchetta del Corvonero volò fuori pista e cadde ai piedi di Hermione, prima di raccoglierla puntò una bacchetta contro il viso di Erik e bisbigliò il contro incantesimo che ormai aveva imparato.

Nella stanza regnò il silenzio, tutti lo guardavano.
- D'accordo. Duello finito. - disse la bruna senza guardare verso il ragazzo, raccolse la bacchetta e la porse al Caposcuola.

Erik sorrise e si avvicinò a Malfoy tendendogli la mano. - Bravo, non mi aspettavo di perdere così. È stato divertente, da rifare. -

Draco strinse la mano. - Certo. - rispose. Si stava guardando i piedi, ancora bagnato marcio scese dal tappeto e si avvicinò al proprio mantello a terra.
- Che perdita di tempo! - sbuffò Blaise, prese Pansy e la tirò fuori dalla stanza, diversi ragazzi che avevano assistito al duello uscirono, alcuni invece fecero per rimanere ma la Granger li invitò ad uscire.

Erik si avvicinò alla ragazza, le bisbigliò qualcosa all'orecchio e poi se ne andò, lasciando Draco e la ragazza soli.

- Non potevi intervenire. - sbottó Draco quando la porta si fu chiusa.
La ragazza si voltò di colpo.

- Ti stava ferendo gravemente. Non potevo permettere che qualcuno andasse in infermeria. - il suo tono era tagliente, sì carico la borsa sulle spalle. Fece per avvicinarsi alla porta, ma Draco puntualmente puntò la bacchetta contro la serratura è urlò
- Colloportus - Hermione sobbalzò e sgranò gli occhi.

- Malfoy! - sbraitò lei sbattendo il piede per terra.
Il ragazzo le si avvicinò così velocemente che lei buttò a terra la borsa e afferrò la bacchetta dalla tasca del mantello premendogliela contro il petto.

- Non mi costringere a usarla contro di te. - sibillò seria, socchiudendo gli occhi a due fessure.

Lui alzò le mani in segno di resa, e sul suo viso si fece largo una smorfia di dolore. Lo aveva toccato proprio su una bruciatura.
Lei sembrò rendermene conto in tempo, tanto da abbassare la bacchetta. Draco non perse tempo, l'afferrò e se la ricacciò dietro la schiena.

Hermione Granger sembrò sconsolata, non si era mai trovata sola in una stanza con lui e per di più senza bacchetta - Che stai facendo... Sai che posso punirti per questo ? - gli domandó, cercando di tenere una voce calma e pacata, ma le riuscì difficile.

Lui sorrise e fece un passo avanti e lei prontamente indietreggiò.

- Non voglio farti male. - disse, lei non riuscendo più a indietreggiare lo lasciò avvicinarsi ma guardò da un'altra parte.

Le scrutò il viso, contratto in una smorfia di rabbia, le labbra serrate, gli occhi concitanti. Allungò una mano e lei trasalì quando gliela appoggiò sulla fronte. Era fredda e ancora bagnata, la fece risalire sulla nuca e le accarezzò dolcemente i capelli, lei, disorientata da quel gesto, fece per ribellarsi, ma lui prontamente prese la molletta e la tirò via.

I capelli bruni e folti le ricadettero sulle spalle, la ragazza lo guardò sorpresa.
- Sapevo che avrei dovuto rubarti immediatamente questo dannato affare. - disse in tono divertito.

- Scusami?! - sbottó lei allungando una mano pronta a riprendere l'oggetto, ma lui ritrasse la mano ridendo.

- Non essere sciocca, Granger. -
- È il tuo nuovo modo di infastidirmi? - domandó lei stringendo le braccia al petto e guardandolo con aria minacciosa.

- Nient'affatto. È il mio modo per dirti che sei molto più bella con i capelli sciolti e scompigliati... come un vero leone. - sorrise ancora di più quando la vide sgranare gli occhi e diventare leggermente rossa sulle guance.

- Oh, ma prego. - rispose toccandole uno zigomo che stava andando a fuoco, lei non protestò, non mosse un muscolo per allontanarlo, anche se avrebbe voluto.

- Sai, l'ho capito solo prima... il tuo sguardo terrorizzato per quei denti che crescevano in modo incontrollabile. Non ti ho mai chiesto scusa per quel incidente. -

- Non mi hai mai detto scusa per niente. - rispose lei in tono acido.

- Beh, era questo quello che volevo fare oggi. O meglio, erano mesi che volevo farlo, volevo farlo già prima della battaglia... ma tu eri persa a scorrazzare dietro a Potter e Weasley. Ora che loro non sono più nei paraggi, forse riesco a dirti ciò che volevo, o meglio... fartelo vedere. -

Appena finí quella frase, chiuse gli occhi, strinse la bacchetta in mano e la puntò contro di lei, Hermione vide il suo immenso sforzo quando bisbigliò : "Legilimanzia"

Un brivido la percorse e vide passare davanti a sé tutti gli anni di scuola. Primo anno, lezione di pozioni, lei con la mano alzata e lui dietro che la guardava disgustato. Lui che le sputava contro le parole più brutte per ferirla, lui che le rivolgeva sguardi di disprezzo quando passava, lui appoggiato a un tronco con le braccia conserte che guardava i tre amici.

- Non è meglio che vi muoviate, adesso? Non vorrete che riconoscano anche lei, vero? - la indicò con un cenno.
- Che cosa vorresti dire? - si sentì, Hermione, parlare in tono punzecchiante.

- Granger, stanno cercando i Babbani . Vuoi far vedere le mutande a tutti? Perché se è questo che vuoi, aspetta solo un attimo... vengono di qua, e almeno ci faremo una bella risata. -

Hermione notò che in tutto quel frastuono non si era mai soffermata sul come le aveva detto quelle parole, ora che le risentiva lo vide inclinare leggermente la testa ... lui in tono beffardo le stava dicendo di andarsene al più presto perché altrimenti l'avrebbero presa, lui in fondo non voleva che la prendessero...
Un altro ricordo, il Ballo del Ceppo, Draco che la squadrava irritato e disgustato. Pensieri e ricordi piano piano affioravano e cambiavano forma... dall'odio e il disgusto stava passando a un altro sentimento, l'interesse e l'attrazione.

L'ultima immagine fu il funerale di Fred.
Lei aggrappata a Ron mentre piangevano insieme silenziosamente, George vicino a Harry e Ginny che nascondeva il viso sul petto della madre.
In fondo, tra gli alberi nascosti, c'era anche lui, Draco era lì. In lontananza stava guardando il funerale, con lo sguardo vitreo e gli occhi lucidi. George aveva alzato lo sguardo e l'aveva visto, ma non aveva detto niente, gli aveva solo rivolto uno sguardo.
Appena tutti se ne andarono, George rimase davanti alla tomba del fratello e una volta che se ne fu andato, Draco si avvicinò alla lapide, si inginocchiò e prese a bisbigliare " Scusa. Mi dispiace. Ti chiedo Scusa" e nel frattempo piangeva, anche se cercava di nascondere le lacrime, George era poco dietro che lo stava guardando. Hermione percepí perfettamente il dispiacere e il dolore per quel che era successo, infondo, anche se non lo voleva ammettere, anche a lui piacevano i gemelli.

La ragazza lo spinse via di colpo, lui barcollò rielaborando il fatto che lei stessa aveva rotto il legame, ma poi si ricompose e la guardò dritto negli occhi.
Hermione Granger aveva gli occhi lucidi, e il viso fremeva dalla rabbia.

- Tu, lurido furetto bastardo! - sbottó, prese a picchiarlo e spintonarlo. - Come hai osato! Io ti odiavo! Io credevo che tu mi odiassi! Credevo che non mi sopportassi, che fossi così disgustato di me! Come puoi farmi questo ora!! - era furiosa, continuava a tirargli pugni, che si intensificavano a ogni contatto.

Aveva sbagliato, non doveva agire così, ma era l'unico modo per far sì che lei lo ascoltasse e che gli credesse.
- Non lo capivo neanche io. - disse e si sorprese nel sentire la sua voce così gentile, così vellutata e tranquilla.

- Tu... tu mi hai sempre fatto credere di esser una disgrazia! Tu... - stava piangendo, e Draco non sapeva se piangesse più per ciò che aveva scoperto o per il fatto che le aveva fatto rivivere il funerale di Fred.

Le prese le mani e gliele scostò dal proprio petto e con forza l'abbracciò, lei si divincolò, lo respinse con tutte le sue forze ma lui non dava segni di voler mollare.
Così dopo quei lunghi minuti lei smise di dimenarsi e si lasciò andare a quel contatto intimo, il più intimo che avessero mai avuto. Lui era ancora bagnato, e aveva la divisa distrutta su braccia e pancia, ma Hermione non sembrò curarsene. Pianse.
- Ti odio... ti odio per avermi fatto rivedere il funerale di Fred. - gli bisbigliò.

- Mi dispiace Granger... - disse, anche se in fondo non era così. Sapeva che portarla con i ricordi a quel momento lì l'avrebbe fatta crollare e si sarebbe lasciata andare.

Il sole era calato, ora l'unica cosa che illuminava la stanza erano le due torce ai lati della porta, le altre erano spente.
Le accarezzò i folti capelli, e quel gesto lo fece sentire per la prima volta al sicuro e felice, dopo tempo...

Le strinse il mento tra le mani costringendola ad alzare lo sguardo, ma lei lottò con tutte le sue forze per nascondersi, ma Draco la tenne stretta.

- Non ti nascondere - fu più un'affermazione che una richiesta.
Hermione lo guardò dritto negli occhi, anni di dolore e ora lui la stava guardando così... così come se avesse aspettato da anni quel momento.

Appoggiò la fronte contro quella di lei, e trattenne il respiro prima di eliminare definitivamente i centimetri che separavano le loro labbra, lei protestò a quel toccò così insistente, ma per poco, si lasciò trasportare da quel bacio, senza riuscire a opprimere resistenza.
La punta della lingua di lui le sfiorò il labbro inferiore chiedendole accesso, non c'era nulla di violento, lei schiuse semplicemente le labbra e gli andò incontro con la sua lingua, lo sentì irrigidirsi come se si fosse aspettato un rifiuto, ma si ricompose immediatamente, le strinse la vita e l'avvicinò ulteriormente a sè. La spinse a piegare di più il capo in modo che lui approfondisse il bacio, una mano di lei si posò sulla sua schiena, si staccò di poco da lei e vide gli occhi lucidi e pieni, carichi di emozioni,  sospirò e riprese a baciarla ma questa volta con più sicurezza, le morse il labbro inferiore con delicatezza e la sentì tremare, sotto quel tocco.
Le accarezzò la schiena e con l'altra appoggiata sulla sua guancia, le loro lingue si riunirono in una danza più ardente di prima come se fossero anni che lo facevano, come se si conoscessero nei minimi dettagli, i piaceri, le passioni, le carezze...

Hermione si staccò di poco da quel bacio, il suo respiro era corto, aveva le labbra gonfie e arrossate, e lì dove l'aveva morsa aveva una piccola ferita.
- Questo è per tutto quello che mi hai fatto... - bisbigliò
Si ritrasse di colpo e con la bacchetta stretta in mano, dietro di lei ergevano degli uccellini di carta.

- Oppugno - disse e Draco si parò istintivamente il capo quando quegli uccelli lo attaccarono.
Hermione raccolse la borsa e corse verso la porta.

- Alohomora - la porta si aprì con uno scatto di serratura e lei corse fuori nel corridoio.

*  *  *

Era ora di cena, Hermione con Ginny si erano sedute vicine, e la bruna aveva Neville al suo fianco.
- Dove sei stata? - le chiese Ginny dando un morso alla coscia di pollo.

- Ero nel Club dei Duellanti. - rispose Hermione abbassando lo sguardo sul suo piatto, prese il calice e bevve un sorso di succo di zucca.

- Beh... sei stata via per un bel po' mi pare che il duello fosse finito da parecchio, mentre stavo salendo ho incontrato Erik Moore che scendeva le scale, mi ha detto che eri ancora dentro con Malfoy. -
Hermione si trovò a tossire e Neville le diede un colpetto sulla schiena.

- Solo che quando sono arrivata davanti alla porta era chiusa, quindi mi son detta che forse eri già in biblioteca ma non ti ho trovata neanche lì. - continuò la rossa e le lanciò un'occhiataccia in tralice.

- Ero...- si morse la guancia e cerco una scusa, ma per fortuna in quel momento tutto si distrassero dall'aumentare del vociare.

Draco Malfoy era appena entrato in Sala Grande, aveva una divisa nuova senza alcun segno di lotta, alle sue spalle il mantello nero volteggiava maestosamente ad ogni suo passo.

Si fece sfuggire un'occhiata al tavolo dei Grifondoro e Hermione notò che era rivolto in particolare modo a lei. Sulla guancia aveva una ferita, come un taglietto.

- Sembra una divinità. - disse Ginny. - Ogni volta che passa tutti iniziano a parlare di lui, a indicarlo e guardarlo. È snervante. Non capisco perché sia ancora qui. Poteva starsene dov'era. Per colpa sua, mio fratello è morto, Silente è morto. -

- Ginny. - Neville l'ammonì, perchè Hermione non ne era in grado, lo seguí con lo sguardo e lo vide sedersi vicino a Zabini e chiedere "cortesemente" alla ragazza al suo fianco di andarsene così che Nate si potesse sedere vicino a lui.

- Hermione? - chiese Ginny scoccandole le dita davanti.
La ragazza chiuse gli occhi.
- Si scusa stavo pensando. - disse abbassando lo sguardo.

- Pensavi guardando il tavolo dei Serpeverde? -
- Si Ginny, si da il caso che Nate Lox sia un sanguesporco caduto proprio dritto nelle fauci dei Serpeverde. - Neville annuí, lui già la sapeva questa cosa, Ginny si limitò ad aprire la bocca in segno di stupore.

- No! Non mi dire!- esclamò e si voltò immediatamente a guardare il ragazzino che stava parlando con Malfoy.
- Ne sei sicura? Perché non mi sembra da come Malfoy se lo tiene accanto. Lui odia i sanguesporco e mezzosangue. -

- Sta cercando di cambiare - disse Hermione stringendosi nelle spalle e cercando di avere un tono tranquillo, anche se dentro di sé era tutt'altro che tranquilla.

- Lo stai difendendo? - chiese la ragazza alzando un sopracciglio.
- No, sto solo dicendo che tutti noi dovremo dargli l'opportunità di dimostrare che può essere buono anche lui. -

- Lo stai difendendo. Fantastico. Appena Ron saprá questa cosa andrà su tutte le furie. -

Ron.
Il cuore di Hermione sprofondò.
Non si erano mai messi insieme ufficialmente dopo quel bacio, però nessuno dei due poteva nascondere i propri "sentimenti". Gli aveva chiesto solo di aspettare prima iniziare la loro possibile storia, di lasciarle finire l'anno ad Hogwarts e poi, forse si sarebbero dedicati a qualcosa di veramente serio... Eppure eccola lì, poco dopo, che si era lasciata baciare da Draco Lucius Malfoy.

Un ragazzo che aveva odiato, odiato veramente e non come lui sembrava odiarla. Lei lo odiava sul serio, nessun attrazione, nulla di niente, solo rabbia nei suoi confronti... ed ora lui le aveva appena confessato che alla fine i suoi sentimenti erano dettati dalla gelosia, dalla rabbia e dal fastidio nel non capire ciò che c'era sotto in realtà, un briciolo di attrazione.

Erik Moore si era avvicinato al tavolo dei Grifondoro, aveva un sorriso stampato in faccia.
- Granger! - esclamò appoggiandosi vicino a Ginny, la rossa gli scoccò un'occhiataccia torva quando le toccò la spalla.

- Erik, come stai? - gli chiese gentilmente lei ricambiando la cordialità.

- Bene, grazie, sono qui solo per darti due notizie. Domani la ronda non la facciamo più insieme, io la farò con Temple e, a quanto pare c'è un nuovo Caposcuola. -

Hermione aggrottò la fronte. - Impossibile. I Caposcuola vengono scelti prima che inizi la scuola! -

- Salvo modifiche a parte nel corso dell'anno. Da domani, Draco Malfoy è il nuovo Caposcuola dei Serpeverde. -

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