Il mio coinquilino è uno stro...

By Jessicamal16

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Un appartamento in condivisione con altre quattro persone. Una donna che perderà la testa per il suo coinquil... More

1.Come un pinguino
2. Sei ugualmente strano.
3. Sei impegnata?
4.Le tue lenzuola profumano
5. Bacio mancato
6. Invadente
8. Amo mangiare.
9. L'uomo perfetto.
10. Sei solo un gioco
11. È lui il mio eroe
12. Maledetta torta al cioccolato!
13. Ottimo padre
14. Tua madre è invadente.
15. Sei tu quella bugiarda!
16. Sei quello intelligente.
17. Hai la mia parola
18. Sei gradevole.
19. Caterina
20. Non voglio nemmeno sentire il tuo profumo
21. Il Sign. Robert
22. Lui é solo il mio coinquilino.
23. Mi devi un altro favore
24. Hai rovinato il mio risveglio
L'inferno
25. Sei una donna interessante.
26. Tutta colpa di Brian!
27. Hai pessimo gusto.
28. Piange perchè si sente in colpa.
29. Perché altrimenti saró costretto a farti licenziare.
30. Non si spreca il cibo.
31. Non devi parlare.
32. Lui chi è realmente?
33. Ma lui chi?
34. Ti stavo aspettando.
35. Tutti meritiamo la verità
36. Quell'uomo è mio!
37. La mia droga.
38. Maledetto panino!
39. Perdonami.
40. Epilogo
Prologo

7. Mi piace la comodità

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By Jessicamal16

Come si fa a perdere le staffe in così breve tempo?

Riesce sempre a mettere a dura prova la mia pazienza. Nonostante tutte le mie buone intenzione, non riesco a rimanere calma per più di un minuto in sua presenza.

Sarà sicuramente il suo atteggiamento da stronzo e il suo tono arrogante a farmi dimenticare le buone maniere.

Mi rigiro nuovamente sul letto, coprendomi con le lenzuola la testa, chiudendo le palpebre.

Ovviamente la prima cosa che mi viene in mente sono i suoi occhi azzurri e la sua espressione  seria.

Lo odio!

Si è infiltrato anche nei miei pensieri...

<<Sara?>>

Devo farmi vedere da qualcuno.

Non è possibile che adesso immagini anche la sua voce.

<<Sara?>> mi alzo di colpo dal letto, non appena mi rendo conto che non è un illusione.

Il moro è veramente dietro la porta e mi sta realmente chiamando.

Mi avvicino alla porta un po' incerta, con la mano raggiungo la maniglia e lentamente la abbasso, fino ad aprirla leggermente.

Sto facendo una grandissima cazzata!

Avrei dovuto mandarlo a quel paese, invece faccio l'esatto opposto.

Lo accolgo con un sorriso stampato, fregandomene della piccola discussione che abbiamo avuto.

Brava Sara!

Continua a farti rispettare, stai andando benissimo...lui è pentito!

<<Dimmi?>> cerco di avere un'espressione seria, e di non fissare i suoi addominali scolpiti, concentrandomi sui suoi occhi.

Troppo ben di Dio

<<Non ho sonno>> ammette poco dopo, lasciandomi perplessa.

È venuto da me per dirmi questo?

<<Quindi?>> mormoro, incuriosita dalla sua presenza davanti alla mia porta.

<<Ti va di farci un po' di compagnia?>>chiede, facendomi spalancare gli occhi per la sorpresa.

<<Ok>> cerco di nascondere il mio entusiasmo, anche se il mio sorriso e il mio tono mi hanno tradito.

Andrea finalmente ha deciso di trattarmi come una persona.

<<Ti aspetto in cucina, cerca di indossare qualcosa di vecchio>> indica il mio squallido pigiama a fiori. Annuisco immediatamente, abbassando il capo, per nascondere il rossore causato dalla vergogna.

🌺🌺🌺

<<Aggiungi cinquecento grammi di farina>> osservo incantata il moro che asciuga il tavolo con le sue braccia tatuate.

Dio quanto è sexy.

<<Passamela>> mi porge la sua grande mano, un po' titubante gli porgo la farina, beandomi del suo tocco leggero.

È morbida e calda la sua mano.

<<Mi servono le uova>> annuncia poco dopo riportandomi bruscamente alla realtà.

Vorrei guardalo e basta.

<<Arrivo>> prendo le uova dal frigo, tornando nuovamente in soggiorno.

<<Fai il pasticciere?>> gli domando, approfittando della situazione e della sua calma improvvisa.

Vorrei conoscerlo, è il mio coinquilino dopotutto.

<<No, mi piace preparare dolci>> mi rivolge un tenero sorriso, che riesce a farmi arrossire nuovamente.

Maledizione!

Un po' di autocontrollo.

<<Bello, io amo preparare la pizza>> balbetto, sistemandomi nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<<Allora la prossima volta, mi farai la pizza>> mi propone, un sorriso a trentadue denti si forma non appena realizzo le sue parole.

Trascorreremo altro tempo insieme.

<<Questo sabato...ti va di prepararla insieme a me?>> il moro annuisce, riportando la sua attenzione sull'impasto.

<<Hai già sciolto il burro?>> verso il burro nell'impasto, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi muscoli tesi.

Ma non può essere così perfetto!

<<Perfetto...facciamolo riposare un po' e poi facciamo i biscotti>> annuisco, cercando di concentrarmi un po' di più.

<<Perché hai scelto di condividere l'appartamento con altre persone?>> domando di getto, incuriosita da questo ragazzo che mi sembra un tipo piuttosto solitario.

<<Odio la solitudine.>> la sua risposta mi colpisce, la mia mente vuole approfondire questo argomento, anche se temo una sua reazione negativa.

<<Tu?>> copre l'impasto con la pellicola, sistemandola dentro una ciotola rosa.

<<Sarò sincera, non ho avuto molta scelta>> ammetto, ricordando la fatica che ho fatto per cercare una casa decente, che avesse tutti i confort.

<<Immagino>> si limita a dire, pulendo il caos che abbiamo combinato in cucina.

<< Che lavoro fai?>> domando poco dopo, iniziando a spazzare il pavimento sporco di farina.

<<Faccio il cuoco>>

<<Quindi sei piuttosto bravo in cucina?>> sposto leggermente la sedia, cercando di non fare troppo rumore.

<<Me la cavo>> ribatte, preparando le teglie che utilizzeremo per i biscotti.

<<Mi farai provare la tua cucina?>> cerco di nascondere il desiderio che ho nel voler provare i suoi piatti.

Almeno uno...

Quanto desiderio vederlo cucinare per me, almeno una volta.

<<Tieniti libera stasera, ti farò provare qualcosa.>> per poco il mio cuore non perde un battito, a causa della proposta di Andrea del tutto inaspettata.

Ero già pronta ad un no.

<<Ok>> nascondo la gioia che provo per questo invito, rifugiandomi fuori in balcone.

Respiro nuovamente, recuperando la calma e la lucidità che erano scomparse qualche attimo fa'.

<<Ti piacciono le stelle?>> sussulto non appena senta la voce di Andrea.

Prima o poi morirò.

<<Si>> farfuglio, cercando di non guardarlo in faccia, anche se desidero vedere la sua espressione rilassata.

Sicuramente con la luce lunare è ancora più bello.

<<Anche a me. Mi capita spesso di guardarle.>>

<<Anche tu soffri di insonnia?>> mormoro, affascinata da questo lato di Andrea.

Bello e misterioso, un miscuglio perfetto.

<<Penso troppo>> ammette, lasciandomi perplessa.

Non capisco.

<<Non riesci a spegnere la mente?>> chiedo, tentando di decifrare le sue parole, che nascondono un significato un po' più profondo.

<<Non sempre...Aspettami un momento>> rientra in casa, rimango a fissare il cielo stellato, analizzando con più attenzione le sue parole.

<<Eccomi>> mi raggiunge con due sedie ed un plaid. Sistema le sedie posizionandole fuori, sedendosi subito dopo, coprendosi con il plaid le gambe.

<<Vieni?>> mi chiede, indicando la sedia libera accanto a lui.

<<Sei strano anche tu.>> ammetto guadagnandomi un occhiata divertita da quest'ultimo.

<<Mi piace la comodità>> ribatte, facendomi sorridere come un idiota.

Sto guardando le stelle con Andrea.

Chiunque mi riderebbe in faccia.

<<Anche a me. Grazie>> mi copro anch'io, utilizzando il plaid del moro.

Chiudo gli occhi godendomi il momento di silenzio e di tranquillità che sto condividendo con Andrea.

Mi ha sorpresa.

<<Dovremmo preparare i biscotti>> gli ricordo, non appena mi rendo conto che sono passati più di venti minuti.

<<Godiamoci questo momento, non roviniamolo>> propone, sistemandosi meglio sulla sedia.

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