Come si fa a perdere le staffe in così breve tempo?
Riesce sempre a mettere a dura prova la mia pazienza. Nonostante tutte le mie buone intenzione, non riesco a rimanere calma per più di un minuto in sua presenza.
Sarà sicuramente il suo atteggiamento da stronzo e il suo tono arrogante a farmi dimenticare le buone maniere.
Mi rigiro nuovamente sul letto, coprendomi con le lenzuola la testa, chiudendo le palpebre.
Ovviamente la prima cosa che mi viene in mente sono i suoi occhi azzurri e la sua espressione seria.
Lo odio!
Si è infiltrato anche nei miei pensieri...
<<Sara?>>
Devo farmi vedere da qualcuno.
Non è possibile che adesso immagini anche la sua voce.
<<Sara?>> mi alzo di colpo dal letto, non appena mi rendo conto che non è un illusione.
Il moro è veramente dietro la porta e mi sta realmente chiamando.
Mi avvicino alla porta un po' incerta, con la mano raggiungo la maniglia e lentamente la abbasso, fino ad aprirla leggermente.
Sto facendo una grandissima cazzata!
Avrei dovuto mandarlo a quel paese, invece faccio l'esatto opposto.
Lo accolgo con un sorriso stampato, fregandomene della piccola discussione che abbiamo avuto.
Brava Sara!
Continua a farti rispettare, stai andando benissimo...lui è pentito!
<<Dimmi?>> cerco di avere un'espressione seria, e di non fissare i suoi addominali scolpiti, concentrandomi sui suoi occhi.
Troppo ben di Dio
<<Non ho sonno>> ammette poco dopo, lasciandomi perplessa.
È venuto da me per dirmi questo?
<<Quindi?>> mormoro, incuriosita dalla sua presenza davanti alla mia porta.
<<Ti va di farci un po' di compagnia?>>chiede, facendomi spalancare gli occhi per la sorpresa.
<<Ok>> cerco di nascondere il mio entusiasmo, anche se il mio sorriso e il mio tono mi hanno tradito.
Andrea finalmente ha deciso di trattarmi come una persona.
<<Ti aspetto in cucina, cerca di indossare qualcosa di vecchio>> indica il mio squallido pigiama a fiori. Annuisco immediatamente, abbassando il capo, per nascondere il rossore causato dalla vergogna.
🌺🌺🌺
<<Aggiungi cinquecento grammi di farina>> osservo incantata il moro che asciuga il tavolo con le sue braccia tatuate.
Dio quanto è sexy.
<<Passamela>> mi porge la sua grande mano, un po' titubante gli porgo la farina, beandomi del suo tocco leggero.
È morbida e calda la sua mano.
<<Mi servono le uova>> annuncia poco dopo riportandomi bruscamente alla realtà.
Vorrei guardalo e basta.
<<Arrivo>> prendo le uova dal frigo, tornando nuovamente in soggiorno.
<<Fai il pasticciere?>> gli domando, approfittando della situazione e della sua calma improvvisa.
Vorrei conoscerlo, è il mio coinquilino dopotutto.
<<No, mi piace preparare dolci>> mi rivolge un tenero sorriso, che riesce a farmi arrossire nuovamente.
Maledizione!
Un po' di autocontrollo.
<<Bello, io amo preparare la pizza>> balbetto, sistemandomi nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<<Allora la prossima volta, mi farai la pizza>> mi propone, un sorriso a trentadue denti si forma non appena realizzo le sue parole.
Trascorreremo altro tempo insieme.
<<Questo sabato...ti va di prepararla insieme a me?>> il moro annuisce, riportando la sua attenzione sull'impasto.
<<Hai già sciolto il burro?>> verso il burro nell'impasto, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi muscoli tesi.
Ma non può essere così perfetto!
<<Perfetto...facciamolo riposare un po' e poi facciamo i biscotti>> annuisco, cercando di concentrarmi un po' di più.
<<Perché hai scelto di condividere l'appartamento con altre persone?>> domando di getto, incuriosita da questo ragazzo che mi sembra un tipo piuttosto solitario.
<<Odio la solitudine.>> la sua risposta mi colpisce, la mia mente vuole approfondire questo argomento, anche se temo una sua reazione negativa.
<<Tu?>> copre l'impasto con la pellicola, sistemandola dentro una ciotola rosa.
<<Sarò sincera, non ho avuto molta scelta>> ammetto, ricordando la fatica che ho fatto per cercare una casa decente, che avesse tutti i confort.
<<Immagino>> si limita a dire, pulendo il caos che abbiamo combinato in cucina.
<< Che lavoro fai?>> domando poco dopo, iniziando a spazzare il pavimento sporco di farina.
<<Faccio il cuoco>>
<<Quindi sei piuttosto bravo in cucina?>> sposto leggermente la sedia, cercando di non fare troppo rumore.
<<Me la cavo>> ribatte, preparando le teglie che utilizzeremo per i biscotti.
<<Mi farai provare la tua cucina?>> cerco di nascondere il desiderio che ho nel voler provare i suoi piatti.
Almeno uno...
Quanto desiderio vederlo cucinare per me, almeno una volta.
<<Tieniti libera stasera, ti farò provare qualcosa.>> per poco il mio cuore non perde un battito, a causa della proposta di Andrea del tutto inaspettata.
Ero già pronta ad un no.
<<Ok>> nascondo la gioia che provo per questo invito, rifugiandomi fuori in balcone.
Respiro nuovamente, recuperando la calma e la lucidità che erano scomparse qualche attimo fa'.
<<Ti piacciono le stelle?>> sussulto non appena senta la voce di Andrea.
Prima o poi morirò.
<<Si>> farfuglio, cercando di non guardarlo in faccia, anche se desidero vedere la sua espressione rilassata.
Sicuramente con la luce lunare è ancora più bello.
<<Anche a me. Mi capita spesso di guardarle.>>
<<Anche tu soffri di insonnia?>> mormoro, affascinata da questo lato di Andrea.
Bello e misterioso, un miscuglio perfetto.
<<Penso troppo>> ammette, lasciandomi perplessa.
Non capisco.
<<Non riesci a spegnere la mente?>> chiedo, tentando di decifrare le sue parole, che nascondono un significato un po' più profondo.
<<Non sempre...Aspettami un momento>> rientra in casa, rimango a fissare il cielo stellato, analizzando con più attenzione le sue parole.
<<Eccomi>> mi raggiunge con due sedie ed un plaid. Sistema le sedie posizionandole fuori, sedendosi subito dopo, coprendosi con il plaid le gambe.
<<Vieni?>> mi chiede, indicando la sedia libera accanto a lui.
<<Sei strano anche tu.>> ammetto guadagnandomi un occhiata divertita da quest'ultimo.
<<Mi piace la comodità>> ribatte, facendomi sorridere come un idiota.
Sto guardando le stelle con Andrea.
Chiunque mi riderebbe in faccia.
<<Anche a me. Grazie>> mi copro anch'io, utilizzando il plaid del moro.
Chiudo gli occhi godendomi il momento di silenzio e di tranquillità che sto condividendo con Andrea.
Mi ha sorpresa.
<<Dovremmo preparare i biscotti>> gli ricordo, non appena mi rendo conto che sono passati più di venti minuti.
<<Godiamoci questo momento, non roviniamolo>> propone, sistemandosi meglio sulla sedia.