Los Angeles 2 - Danger SOSPESA

By CristinaCris00

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Madison Smith è di nuovo nella sua città, con ancora moltissimi dubbi e moltissime verità da scoprire. Qual è... More

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By CristinaCris00

Festeggiamo a un capitolo della nostra vita che si chiude, a un nuovo inizio, a un'estate insieme e a mille altre cose che faremo, tutti insieme.

Voglio davvero bene a questi ragazzi e apprezzo davvero tanto la loro compagnia. Sono felice di essere finalmente felice dopo tanto tempo passato a soffrire.

***

"E neanche questo compleanno lo passeremo insieme" Mi prende le mani, mentre con le lacrime agli occhi mi squadra da testa a piedi.

"Mamma, tornerò presto, voglio solo divertirmi un po' prima di cominciare il college" accenno un sorriso.

"Sei cresciuta bambina mia, in questi due anni sei cambiata tantissimo, sei una donna ormai"

"Ti voglio davvero tanto bene mamma, grazie, mi sei sempre stata vicina.."

Non mi fa nemmeno finire perché mi tira in un abbraccio quasi soffocandomi.

Comincio a sentire gli occhi bruciare perciò li chiudo per permettere alle lacrime di scorrere.

Sento il campanello suonare e con molta fatica mi stacco da mia mamma per portare la valigia sulla soglia della porta.

"Ciao piccolina, ritornerò fra un pochino, ti voglio bene" l'abbraccio sentendo il suo cuoricino battere così forte mentre piangeva.

"Mady non te ne vai come l'ultima volta vero?" Sussurra al mio orecchio quasi come fosse un segreto.

"Certo che no piccolina, non ti libererai di me così facilmente" Sorrido vedendola ridere di gusto e faccio per uscire.

"Madison.." Mi giro di scatto richiamata dalla voce di mia madre.

"Stai attenta..quel posto.." capisco quello che vuole dire sin da subito "..tranquilla mamma, lo so" Sorrido di nuovo ed esco di casa.

Trascino la mia valigia e il borsone verso la macchina di Jacob dove dentro c'erano pure Cass, Luke, Sam sarebbe andata con Alex, Cole e Emily.

"Cazzo sono gasatissima Mad e tu?" Cass continua a gridare come se fosse un'indemoniata.

"Anch'io" rispondo gridando a mia volta mentre aiuto Jacob a mettere le mie robe nel baule.

Mi da un bacio che io ricambio e poi torniamo in macchina.

Alziamo il volume al massimo mentre cantiamo canzoni a squarciagola.

Sono stata sveglia tutta la notte per fare la valigia, prepararmi, depilarmi e cose del genere perciò gli occhi cominciano ad appesantirsi.

Nonostante tutto il casino e le canzoni stonate riesco ad addormentarmi.

Non faccio altro che pensare a mia madre preoccupata.

Ritornata da Los Angeles stavo malissimo, non ho voluto vedere nessuno tranne Cass fino alla fine dell'estate.

Mia madre e Nicole erano quasi spaventate, non mi avevano mai vista così, credevano fossi caduta in depressione.

Passavo le giornate estive a stare stesa sul letto, a fissare il soffitto e a piangere.

Mangiavo poco, non ero motivata e non volevo fare niente.

Ero talmente delusa, arrabbiata, frustrata e triste, sono arrivata ad un punto in cui non volevo più parlare con nessuno.

Mi sentiva tradita da tutti.

Anche da mia 'mamma' o almeno così credevo che fosse.

Era tutto vero e lei me l'ha confermato.

David, mio padre, e Hanna hanno avuto una storiella dalla quale siamo nate io ed Alexis.

Sono stati insieme fin quando siamo nate noi, ma poi si sono lasciati perché entrambi si innamorarono di altre persone.

Hanna ha incontrato John che aveva già avuto due figli da parte di un'altra donna.

Da quel momento Alexis è stata con Hanna e John, è cresciuta in casa loro come un'amica di famiglia abbandonata, per questo nessuno sapeva chi fosse davvero, finché la poverina ha deciso di fingersi morta per scappare e liberarsi dei Lee.

Mio padre si è poi trasferito a Londra insieme a me conoscendo così Katie (quello che credevo fosse mia madre).

Tutti sapevano la verità, ma nessuno si è degnato di dircelo.

HANNA E DAVID SONO I MIEI GENITORI ed io non ho avuto modo di parlare di sta cosa con nessuno dei due.

Nicole e Jordan sono i miei fratellastri.

Mentre Alexis è mia sorella, di sangue.

Per fortuna che con i Lee non c'è nessun legame di sangue.

Mi sentivo così tradita da tutti che mi faceva male solo credere o pensare a queste cose.

Mi sono accorta di essere cresciuta in mezzo a un mare di bugie.

Faceva male. Tanto.

Sono arrivata a un punto in cui ho raggiunto il limite, ho capito che era inutile, che dovevo smetterla, avevo un futuro davanti e non potevo di certo sprecarlo così.

Ho fatto un'altra chiacchierata con Katie,l'unica che mi è rimasta, siccome con Hanna non credo ci parlerò più, e abbiamo in un certo senso risolto.

Era davvero pentita di non avermi confessato la verità, pensava sarebbe stato meglio così.

Grazie all'aiuto di Katie e Cass mi sono affidata a degli psicologi che mi hanno aiutata a ritrovare me stessa.

A ritrovare Madison Smith.

La Madison felice e spensierata di due anni fa, senza problemi, inganni e delusioni.

Ho cominciato ad andare a scuola e grazie a Cass ho conosciuto altre persone meravigliose.

Sinceramente, alcuni di loro non sanno ancora tutta la storia, ma è meglio così.

Sento il dolore alla testa ritornare perciò smetto di pensare e mi addormento.

***

"Wow che figata.." sussurrano Emily e Cass contemporaneamente.

La casa due genitori di Luke è grandissima e sopratutto stupenda e moderna.

"Cazzo Luke questa l'hai proprio azzeccata" Jacob lascia i borsoni per terra e si butta sul divano, in soggiorno.

"Bene ragazzi, sceglietevi una cameriera, ce ne sono 5, una per coppia.." fa l'occhiolino a noi fidanzati facendoci ridere "..e due singole per Sam e Emily" finisce.

Dopodiché tutti prendono le loro cose dirigendosi verso le camere.

"Questa sarà la nostra" urlo a Jacob, incantata da quella meraviglia.

Una camera matrimoniale molto spaziosa sui toni del grigio e bianco. Aveva un bagno privato.

"Questa casa è stupenda cazzo, ognuno ha il suo bagno privato" dice entusiasta il mio ragazzo.

Entriamo entrambi insieme ai nostri bagagli e chiudiamo direttamente la porta alle nostre spalle.

Jacob si butta immediatamente sul letto addormentandosi subito dopo qualche grattino, mentre io, non avendo sonno, inizio a sistemare tutte le cose dentro l'armadio guidata dalla musica delle AirPods.

***

"Chi è che ha avuto la forza di andare a fare la spesa ieri sera?Io ero stanchissima" Si lamenta Emily.

"Siamo andati io e Cass" Parla Luke mentre tutti continuano a mangiare affamatissimi.

"Io brindo alla prima colazione qui a Santa Monica" Alex si alza in piedi brindando con il caffè che teneva in mano.

Scopiamo tutti a ridere "Dovremmo rifarlo con magari dello Champagne in mano" cerco di dire tra le risate.

"Hai ragione Mad, tipo stasera" Continua Luke.

Continuiamo a parlare poi del più e del meno, cercando di organizzare la giornata.

Dopo colazione ritorniamo tutti a prepararci nelle camere.

"Dove hai messo il mio costume?"

"Nell'armadio, accanto ai miei" rispondo.

"Avresti potuto aspettarmi e mettere a posto insieme, ora non troverò più nulla senza di te" sbuffa.

"Scherzi?Potresti ringraziarmi invece di lamentarti sempre" sbuffò a mia volta.

"Hai ragione scusa, amore" viene verso di me appoggiandomi delicatamente al muro.

"Se mi dai un bel bacio di perdono" sorrido.

Mi prende dalla vita baciandomi delicatamente.

Cerco di rendere il bacio più intenso e passionale, ma si stacca.

"Ehi ehi calma, ora non facciamo in tempo" sussurra andando a mettersi il costume.

Rimango appoggiata al muro guardando la sua figura entrare in bagno.

Alzo gli occhi al cielo forse arrabbiandomi, per una volta che ne avevo voglia io no, il suo cazzo non vuole alzarsi.

Non mi faccio problemi a cambiarmi in camera.

Per oggi ho preparato già da ieri un costume nero a due pezzi, molto semplice.

Pettino i capelli e infilo gli occhiali da sole.

"Non puoi raccoglierti i capelli?" Chiede uscendo dal bagno.

"Perché?"Chiedo ancora tranquilla.

"Te li bagni e poi c'è tutta la sabbia!" Si infila una canotta sopra i pantaloncini de costume e le ciabatte.

"Farò una doccia" Dico mentre preparo la borsa con dentro tutte le cose per entrambi.

"Ok" dice e poi esce dalla stanza.

Lo guardo andare via basita, ma che cazzo ha oggi?

Lo seguo e vado subito dalle altre cercando conforto nelle loro parole che mi fanno ragione subito.

Saliamo su due taxi e tutti insieme ci dirigiamo a Venice Beach.

"Scusa, ho dormito male" mi sussurra all'orecchio.

Lo guardò, sembra sincero.

Gli stampo un bacio sulle labbra e mi giro a guardare le case che scorrevano.

Mi sembrava un ambiente così famigliare...e lo era.

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