† Since we were 18 † -Larry S...

By itsyourgirlMM

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《Mossi leggermente le labbra per intensificare il bacio, Louis mi leccò il labbro e quasi come se fosse autom... More

•Capitolo 1•
•Capitolo 2•
•Capitolo 3•
•Capitolo 4•
•Capitolo 6•
•Capitolo 7•
•Capitolo 8•
•Capitolo 9•
•Capitolo 10•
•Capitolo 11•
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•Capitolo 13•
•Capitolo 14•
•Capitolo 15•
•Capitolo 16•
•Capitolo 17•
•Capitolo 18•
•Capitolo 19•
•Capitolo 20•
•Capitolo 21•
•Capitolo 22•
•Capitolo 23•
•Capitolo 24•
•Capitolo 25•
•Capitolo 26•
•Capitolo 27•
•Capitolo 28•
•Capitolo 29•
•Capitolo 30•
•Capitolo 31•
•Capitolo 32•
•Capitolo 33•
•Capitolo 34•
•Capitolo 35•
•Capitolo 36•
•Capitolo 37•
•Capitolo 38•
•Capitolo 39•
•Capitolo 40•
•Epilogo•
•Ringraziamenti e novità•
•Epilogo II•
•Epilogo III•
Avviso!
• Spin-off: Cosa è successo ad Eleanor?•
Avviso

•Capitolo 5•

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By itsyourgirlMM

Mi svegliai con il collo incriccato. Louis era ancora steso nel letto dall'altra parte della stanza, nascosto sotto la coperta dal naso in giù. Mi ritrovai a pensare che al contrario della maggior parte degli abitanti del pianeta, Louis aveva un'espressione delicata e pacifica mentre dormiva, niente bocca aperta nè posizioni bizzarre. Andai in bagno e lavai i denti. Poi decisi di fare una breve doccia, per schiarirmi le idee. Ho appena fatto caso a come dorme un altro uomo? Che guaio, che guaio, che guaio. Pensa a Tracy. Tracy, Tracy... ugh. Mi infilai le mutande inciampando nei miei stessi piedi e uscii con un accappatoio indosso dal bagno per preparmi la borsa da portare in aula.

"Se fossi stato in te ci avrei messo ancora più tempo.", sbottò Louis alzando gli occhi al cielo. Era seduto sul bordo del letto, in un pigiama che lo faceva sembrare piccolo piccolo, le sue dita scrivevano velocissime qualcosa sul suo cellulare. Alzò gli occhi dall'oggetto tra le sue mani, i nostri occhi si incontrarono in un'occhiata aggressiva. Le sue impressionanti iridi celesti sembravano un angolo dell'Artico immune allo scioglimento dei ghiacciai.

"Buongiorno anche a te.", risposi, sbuffando. Che coglione.

Mi vestii velocemente col terrore che lui potesse uscire da un momento all'altro e potessero crearsi situazioni imbarazzanti e decisi di usare il resto del vantaggioso anticipo prima delle lezioni a riposarsi sul letto.

Mi piacerebbe in futuro svegliarmi ogni giorno accanto ad un uomo?, mi chiesi. Mi salì il vomito mentre quell'interrogatorio personale degenerava. Okay, forse mi piacciono gli uomini fisicamente. Ma il sesso? Nonnse ne parla. Non sono gay.

Louis uscì dal bagno già vestito, intento ad asciugarsi i capelli con un asciugamano. Si guardò allo specchio sistemandosi il colletto della polo bianca e poi mi fissò attraverso il vetro.

"Che hai da guardare? Mi stai aspettando per andare a lezione?", alzò un sopracciglio con aria di superiorità. Questo si è alzato dal lato sbagliato del letto.

"No, io vado a colazione. Ciao.", lo liquidai. Recuperai la borsa, mi lisciai il maglione e mi voltai. E io che pensavo di essere un coinquilino gentile.

O ti stavi godendo la vista? UGH!

Una mano di Louis mi strinse il polso prima che potesse arrivare alla maniglia della porta, mi fece voltare e sfiorò delicatamente le mie labbra con le sue prima che potessi registrare mentalmente la sua vicinanza. Il suo profumo era destabilizzante, intensamente fragrante. Decisamente da uomo.

"Ciao, riccio.", mi sussurrò a un millimetro dalle labbra, io alzai gli occhi al cielo. Lo spintonai lontano da me, trattenendomi dal fargli realmente male. Com'è che lui può baciarmi e se lo faccio io inveisce contro di me?

"Certo, sempre baci in nome dell'amicizia. È davvero imbarazzante, ma chi ti conosce!", forse urlai troppo forte. Mi assicurai anche di sbattere la porta.

A colazione incotrai Niall, pimpante come sempre, che mi aveva fatto cenno da lontano di sedermi vicino a lui.

"Ciao Haz!"

"Hey Niall. Come va?"

"Bene. A te come va?"

"Mh, non c'è male.", mentii.

Forse sono gay. Tranquillo, non vuol dire che sono attratto da te. È che forse sono sessualmente attratto dal mio coinquilino. Ah, ci scambiamo baci nel nome dell'amicizia anche se nemmeno lo conosco. Tranquillo, non ti bacerò mai nel nome dell'amicizia.

Già, non suonava bene. Glielo avrei detto quando ci avrei capito qualcosa io per primo.

Presi un panino morbido con burro e marmellata e lo finii velocemente per poi alzarmi per andare a lezione.

Mi voltai perchè mi sentivo osservato, solo per trovare Louis con quei penetranti occhi chiari che fino a quel momento mi stavano accoltellando la schiena che mi guardavano in cagnesco. Ma che problemi ha?

Devo ammettere che è proprio bello anche imbron... stavo toccando il fondo.

Ero così attratto da Louis... non ero stato attratto da nessuno così tanto. Non da così poco tempo, e non così intensamente. Saranno quegli occhi, anche una ragazza con quegli occhi mi piacerebbe. Volevo ancora le sue labbra sulle mie, le sue dita tra i miei ricci, così come qualche pomeriggio prima. Sarà che è bravo a baciare, dannatamente bravo. Forse Tracy è ancora più brava. Va tutto bene, sono solo a corto di attenzioni.

Ma non era normale. Non ero mai stato attratto da un ragazzo, era davvero la prima volta ed era una cosa nuova per me.

Questo non implicava che mi piaceva come persona, era pura attrazione fisica. Solo quello... Non erano di certo sentimenti. Infatti lo ritenevo uno strano sociopatico, un attraente pazzo furioso. Ugh.

Mi affrettai ad arrivare in classe, e quando entrò il professore mi impegnai a prestare attenzione e la lezione, a dir la verità, era molto interessante.

Ero sempre stato bravo a scuola. Non ero mai stato il primo della classe ma ero il tipo studente preciso con gli appunti sempre in ordine e gli insegnanti mi premiavano per questo, per la mia operosità. Per andare via da quella città alla volta di New York dovevo tenere la media alta e approfondire tutto ciò che mi interessava.

Uscii dalla mia classe a fine lezioni, pregustando già il pranzo. Incontrai di nuovo Niall, che mi aveva lasciato posto sulla panca accanto a lui.

"Hey Harry! Come sono andate le lezioni?"

"Erano abbastanza interessanti. Tu hai risentito mica quella ragazza di cui mi hai parlato?", gli chiesi. Almeno tu hai le idee chiare, imprecai mentalmente. Lui mise su un'espressione tristissima, avrei potuto giurare che lacrimucce sarebbero incominciate a sgorgare dagli occhi blu da un momento all'altro.

"Penso che non la rivedrò mai più.", concluse. "Non risponde neanche ai miei messaggi."

"Dai Nialler, non abbatterti.", gli cinsi le spalle con un braccio come facevo sempre, lasciandogli un bacino tra i capelli, lui si staccò e mi sorrise.

"Ciao Harry! Noi siamo i tuoi vicini di stanza: siamo Zayn e Liam.", disse un ragazzo dai capelli corti e un fisico snello e prestante avvicinatosi a me.

"Io sono Liam.", precisò lo stesso ragazzo.

"Oh, ciao!", feci in imbarazzo. Zayn sembrava di poche parole ma Liam compensava il suo essere taciturno. Il ragazzo accanto a Liam era leggermente più magro, vestito con colori più cupi.

"Lui è Niall.", presentai il mio migliore amico che stava già addentando un panino.

"Ciao.", disse Niall.

Li invitammo a sedersi e pranzare tutti insieme ed erano tutti molto molto simpatici. Presto o tardi si formò una piacevole atmosfera familiare, come se fossimo un gruppetto coeso di lumga data. Zayn era quello più freddo ma era comunque molto solare e rilassato e faceva battute davvero divertenti, anche se un po' sciocche, del tipo "i biccheri li hanno inventati i cinesi per fare cin cin".

"Ragazzi, io vado. È stato divertente, dovremmo organizzarci sempre insieme a pranzo. Ciao a tutti!", mi dileguai. Non vedevo l'ora di andare in camera per sistemare gli appunti e incominciare a studiare. Gli appunti su Louis Tomlinson?, mi beffeggiò il mio subconscio.

"Vado anch'io.", fece Niall.

"Fra poco andiamo anche noi.", annunciò Zayn riferendosi a lui e per Liam. Sembravano amici da tanto tempo, un po' come me e il mio compagno biondo.

Sorrisi a tutti e salutai Niall con più confidenza, con un abbraccio. Sapevo che nonostante avesse scelto lui di trasferirsi da un college ad un altro, soffrisse per la mancanza della ragazza per la quale aveva una cotta. Lo avevo vissuto per tanto tempo con Tracy, che ora sembrava totalmente dispersa, scomparsa dalla mia mente.

Entrato in camera fui subito strattonato per il colletto della camicia e spinto al muro. Il respiro al sapore di dentifricio di Louis mi faceva bruciare gli occhi, il suo viso così vicino anestetizzava ogni reazione spontanea che avessi mai potuto avere.

"Niall è il tuo ragazzo?", il suo tono era minaccioso. Sembra un pazzo da manicomio ogni secondo di più. Ma non potevo realizzare di essere omosessuale grazie a una persona meno spostata?

I suoi occhi puntati nei miei mi stregavano, sembravano quasi alieni da quanto erano insieme. Ben presto mi dimenticai di tutto e tutti e c'eravamo solo io e lui, blu nel verde. Noi due e la mia omosessualità repressa.

"Che? No, non ho un ragazzo... Intendo, una ragazza. Tu sarai anche gay ma io non lo sono.", la mia voce tremava, il suo sguardo era sempre più severo. Poi si spinse in avanti verso il mio volto per baciarmi e io lo lasciai fare. Nella foga strinse ancora più forte il tessuto della mia maglia, spingendo i fianchi contro il mio corpo e privandomi anche del minimo spazio vitale per respirare. Ogni millimetro del suo corpo era premuto con prepotenza contro il mio, pieno di spigoli e rigidità propri di un corpo che trasudava mascolinità in tutte le sue parti. Non ero abituato a quella sensazione, ma non mi dispiaceva.

Spinsi delicatamente le sue labbra più com convinsione sulle mie con l'aiuto della mia mano dietro la sua testa. Approfondimmo il bacio con le lingue e non sembravamo volerci staccare: eravamo lì incollati e senza fiato a condividere il respiro in un bacio mozzafiato.

Si staccò con il respiro molto affannato, si girò con aria indifferente e si mise col cellulare steso sul letto, come se non fosse successo nulla.

"Te ne esci così?", sbottai. Ma con che coraggio si può lasciare in libertà un sociopatico del genere.

"Così come?", mi rispose, come se non mi avesse baciato e lasciato lì come un ebete, con la borsa ancora in spalla e la maglia stropicciata.

"Prima mi baci e poi mi ignori, Lou.", mi morsi subito la lingua per il soprannome strano che gli avevo dato senza permesso e senza confidenza. Essere gay deve essere tipo un morbo contagioso, mi sembra di peggiorare ogni secondo di più.

"Sono baci da amici, Haz.", il mio cuore ebbe un fremito per il soprannome e non riuscivo nemmeno a razionalizzare il perchè.

"Gli amici non si baciano.", ribadii, pensando di baciare Niall mi venne il voltastomaco. Non perchè fosse un brutto ragazzo, anzi, ma perchè non ne ero attratto e avevamo un rapporto diverso.

"Non siamo amici noi.", scandì le parole con gli occhi sbarrati, e io lo guardai shockato mentre si pizzicava il polso in modo nervoso.

"E cosa siamo? Mi stai veramente dando su i nervi.", domandai ormai esasperato.

"Non lo so.", rimanemmo lì a guardarci negli occhi come due completi imbecilli.

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