SCP Breccia

By NazarTheEzio

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Dall'alba del mondo esistono oggetti, fenomeni, entità fuori dal comune: anomalie. La Fondazione SCP si occup... More

Prologo - Anno 2040, la breccia
No. 1 - Le zanzare e i bruchi
No. 2 - La medusa e l'angelo
No. 3 - La bambina e i killer
No. 4 - Gli occhi e la figlia
No. 6 - Il cuore e il rettile
No. 7 - La ragazza e il guscio
No. 8 - La sposa e la scultura
No. 9 - I bambini e il medico
No. 10 - Il vecchio e la baba
No. 11 - Il peluche e il ghûl
No. 12 - Il tipo e la persona
No. 13 - Una cella virtuale
No. 14 - Problemi
No. 15 - Ottime scoperte, pessime scoperte
No. 16 - Su due fronti
No. 17 - Fuga 191
No. 18 - Inarrestabile
No. 19 - Metallo che vacilla
No. 20 - Dalla luce all'ombra
No. 21 - Venti impetuosi
No. 22 - Le scelte giuste
No. 23 - Eco del passato
No. 24 - Sicurezza. Contenimento. Protezione.

No. 5 - Il silenzio e il bulbo

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By NazarTheEzio

Sito Poseidon, Australia

Il contenimento è rotto. Una squadra di guardie composta da quattro elementi è stata mandata al Livello 11 del Sito per poter contenere un'anomalia fuggita. Con sé portano un baule insonorizzato per poterla mettere all'interno di esso. Una delle guardie del gruppo, un giovane ragazzo sui venticinque anni, appena reclutato dalla Fondazione, rompe il silenzio:

-È da mezz'ora che camminiamo. Quanto manca ancora alla sua cella?

-Impaziente a contenerlo? - Risponde un'altra guardia.

-In un certo senso sì, ma ho anche un po' di ansia.

-È normale averla. Anche perché siamo in piena emergenza, quindi siamo esposti ad ogni attacco da parte delle anomalie. - Riprende la terza guardia.

-David, la vuoi smettere di spaventare il novellino? - Dice la quarta guardia.

-Sono solo realista Jane. Non è forse vero? - Risponde David.

-Usare il tatto è difficile per te?

-No, non importa. Va tutto bene. - Dice il giovane. - Ho compreso bene la situazione in cui ci troviamo adesso.

-Visto Jane? Ho ragione io. - Riprende David.

-Se la mettete così, allora non dico più niente. - Continua Jane. Poi si rivolge all'altra guardia. - Tu non hai niente da dire Anne?

-Se non parlo vuol dire che non ho niente da dire. Se non ho niente da dire vuol dire che sto pensando.

-E a chi stai pensando, eh? Me lo vuoi dire? - Jane si avvicina ad Anne col fare malizioso.

-A nessuno. Quindi staccati.

-Non mi staccherò da te finchè non me lo dici. Dai, chi è? - Non riceve nessuna risposta. Jane insiste ancora:

-Me lo dici? È forse David? Oppure è Mike?

-Ma la vuoi smettere! - Esclama Anne. - Non è nessuno dei due. Stavo pensando ad altro. Prima di dirlo voglio esserne certa al cento per cento.

Jane si allontana e continua a camminare insieme agli altri due, mentre Anne li segue.

Passati altri cinque minuti, arrivano ad uno svincolo e girano a destra. Attraversano un Tesla Gate e una porta apribile con un bottone. All'improvviso Anne chiama gli altri e dice:

-Qualcuno o qualcosa ci sta seguendo.

Gli altri si fermano e la guardano con un'espressione interrogativa e confusa.

-Ci stanno seguendo? Chi? - Chiede David

-Non lo so. Ma sono certa che sia così. - Risponde Anne.

-Allora è a questo che stavi pensando prima. - Si aggiunge Jane. - Che cosa facciamo? Lo affrontiamo direttamente?

-Non vedo l'ora di scoprire chi è quel bastardo che osa pedinarci. - Dice David stringendo in mano il suo fucile.

-Meglio non essere troppo avventati. - Propone il nuovo arrivato, Mike. Gli altri lo guardano incuriositi e David alza la voce:

-Che cosa? Noi siamo seguiti da qualcosa e tu dici di non fare nulla?

-Sarebbe un grave errore agire senza pensare. - Risponde Mike.

-Il novellino ha ragione. - Continua Jane. - Non possiamo permetterci di ingaggiare uno scontro con quel "qualcosa". Soprattutto quando abbiamo una missione da portare a termine.

David rimane in silenzio, così come gli altri, senza sapere cosa fare.

-Qualunque cosa deciderete di fare, fatelo subito perché si sta avvicinando sempre di più.

-Visto che tu sai tutto, cosa dobbiamo fare? - Si rivolge David a Mike con un tono ironico. Il ragazzo pensa un attimo e osserva con attenzione l'ambiente in cui si trovano. Alla fine dice:

-Mi dispiace per il tuo punto di vista Jane, ma non possiamo permettere che quella "cosa", qualsiasi essa sia, ci segua verso l'anomalia che dobbiamo contenere. Quindi la dobbiamo fermare qui. Siamo in una zona a noi favorevole poiché sono presenti varie stanze. Ognuno di noi entra in una di queste, due a destra e due a sinistra. Appena il nostro inseguitore sarà in mezzo, potremo circondarlo e prenderlo alla sprovvista.

-Una volta catturato, che cosa ne dovremo fare? - Chiede David.

-Non lo so, ma qualcosa ci inventeremo. - Appena Mike finisce di parlare, Anne avvisa che è dietro l'angolo. Il piano ha inizio. Ognuno dei quattro entra in una stanza e aspetta con il fucile pronto a sparare. Il loro inseguitore, anzi, la loro inseguitrice svolta l'angolo e cammina lungo il corridoio. Si ferma poco prima delle due porte delle prime due stanze, dove erano nascoste Jane, a sinistra, e Anne, a destra. La figura femminile porta la mano destra sul fianco e quella sinistra tra i capelli. Sorride e dice ad alta voce:

-Se volete tendermi un agguato, provate con qualcosa di più elaborato. Comunque apprezzo il vostro tentativo. Adesso potete uscire, non vi mordo.

I quattro escono dalle loro stanze e abbassano le armi appena la vedono. Alla sua vista tutti si rilassano e tirano un sospiro di sollievo.

-Agente Speciale Chi, ci ha fatto prendere uno spavento. - Dice Jane.

-Scusatemi tanto, non era mia intenzione spaventarvi.

-Come mai ci stava seguendo? - Chiede David.

-Mi hanno detto che una squadra di guardie stava andando a contenere un'anomalia al Livello 11 e così sono venuta anch'io. Scommetto che si tratta di 339, ho ragione?

-Ma come ha fatto a… - Prova a chiede Mike, ma viene interrotto.

-...a indovinare? Semplice. - Toglie la mano sinistra dai capelli lunghi e castani e indica un baule sulla schiena del giovane. - Quel baule è fonoisolante ed è stato progettato e costruito per poter contenere un'anomalia che si trova solo su questo Livello. E l'unica che può essere contenuta in quel baule è l'anomalia con il codice SCP-339.

Tutti la guardano increduli e meravigliati per aver indovinato la loro destinazione. Poi si avvicina a Mike e, accarezzando lievemente la sua guancia, dice:

-Preparati, ci sarà da divertirsi. - Poi si allontana dicendo agli altri, - Forza andiamo! È il momento del contenimento!

Il gruppo la segue e Mike, tutto rosso in faccia, si sente leggermente in imbarazzo. David ne approfitta e dice sottovoce:

-Sembra tu abbia fatto colpo sull'Agente Speciale Chi, novellino. Non è da tutti.

Giungono finalmente alla cella. Attraversano la porta aperta e ispezionano il luogo per poter trovare qualcosa di utile, ma non trovano nulla tranne le guardie e i ricercatori tutti deceduti. Chi fa cenno agli altri di fare il massimo silenzio ed entra per prima. Osserva il primo cadavere. Sul suo corpo trova dei segni scavati che si avvolgo tutt'intorno ad esso. Esamina anche gli altri cadaveri e li trova negli stessi condizioni. Fa il cenno agli di entrare. Con la lingua dei segni cerca di spiegare il piano d’azione: uno andrà nella sala dei computer a ristabilire la connessione, gli altri tre entreranno nella cella e proveranno a mettere l’anomalia all’interno del nuovo baule, mentre lei rimarrà sulla soglia della porta della cella in caso di un fuori programma che potrebbe complicare le cose. Gli altri ricevono il messaggio e si mettono in posizione. Anne raggiunge i computer ed entra nel server digitando alcuni codici trovati in uno scaffale. Preme il pulsante dell'invio e i tre schermi del computer mostrano una barra di caricamento. Dopo qualche secondo i sistemi si riavviano, ma aspetta prima di chiudere le porte. Nel frattempo Mike, David e Jane indossano degli scarponi imbottiti, quelli che si trovano all'interno della camera d'aria comunicante con la camera di contenimento dell'anomalia, ed entrano con molta cautela. Agente Speciale Chi rimane sulla soglia della porta interna con la spada sguainata, pronta ad intervenire in caso del pericolo. Le tre guardie si posizionano intorno al piedistallo su cui si trova una sfera in rame corroso, con vari viticci che oscillano fluidamente come se si trovassero sott'acqua. Ai piedi del piedistallo in giro della stanza sono sparsi dei pezzi metallici che una volta facevano parte del precedente baule, ormai rotto a causa della breccia nel contenimento e corrotto all'interno in modo significante.

Mike con molta cautela si toglie il nuovo baule dalla schiena e, aprendolo, lo appoggia leggermente ad un angolo del piedistallo. Nessuna reazione da parte dell'anomalia. Poi, quando Jane e David lo stavano per prenderlo e sollevarlo, dall'altoparlante situato in un angolo della camera esce uno scricchiolio dell'interferenza. All'istante un paio di viticci si allungano verso la fonte del rumore, passando appena vicino alla testa di David, e avvolgono l'altoparlante. Subito dopo cominciano a vibrare sempre più intensamente fino a che il dispositivo non si rompe, il tutto senza produrre alcun rumore. Terminato il lavoro i viticci ritornano alla loro dimensione originale e l'anomalia si placa. David e tutti gli altri tirano un leggero sospiro di sollievo vedendo il pericolo scampato. Chi si chiede: "Ma cosa sta combinando Anne? Ci vuole uccidere tutti? Meglio sbrigarsi prima che succeda ancora qualcos'altro." Fa un cenno al trio di continuare.

David e Jane afferrano l'oggetto e con molta cautela lo sollevano per poterlo posizionare all'interno del baule. Mike spinge quest’ultimo ancora di più sul piedistallo fino a renderlo stabile e si prepara a chiudere il coperchio. Lo stanno per fare, quando all’improvviso tutte le porte si chiudono. L’oggetto si attiva di nuovo, spinge il baule giù dal piedistallo ed allunga due dei suoi viticci in direzione di Chi. La donna australiana si protegge con la spada, ma quest’ultima viene avvolta dai due tentacoli. Le tre guardie si allontanano dal baule, ognuno in un angolo, e rimangono fermi a guardare con sorpresa e spavento stampati in faccia. Chi, cercando di resistere, contatta con il suo auricolare la stanza di controllo della cella:

-Dannazione Anne, che cosa hai fatto? Perché le porte si sono chiuse all’improvviso?

<-Non ho la più pallida idea. Mi sono limitata semplicemente a riavviare il sistema principale, ma a quanto pare il sistema di chiusura automatica delle porte si è attivato da solo.>

-Ne riparliamo dopo. - Chiude il collegamento. - Voi tre rimanete fermi dove siete e non parlate per nessuna ragione al mondo.

A quel punto l’anomalia allunga un terzo viticcio e anch’esso si avvolge intorno alla spada di Teleuccidente. Chi cerca di resistere e liberare la spada, ma viene attraversata da una vibrazione crescente sempre di più.

-Blowing in the wind! - Esclama la donna attivando il suo Elemental Core. La lama si circonda da un leggerissimo turbinio di vento, si infiltra sotto ai viticci e li stacca dalla lama. Questi si ritraggono indietro e poi si allungano nuovamente. Chi con un colpo orizzontale crea un flusso di vento che li blocca e li respinge indietro. La situazione si normalizza ancora una volta e Mike, Jane e David riprendono ciò che hanno interrotto.

Intanto Anne osserva la situazione attraverso i computer. Sullo schermo centrale la videocamera trasmette ciò che succede nella cella: nell'angolo opposto al dispositivo Jane rimane ferma ad osservare l'anomalia, alla sua sinistra invece c'è Mike che visibilmente trema di paura, vicino alla porta si trova Chi con la spada sguainata e l'Elemental Core attivo. Poi, quando si avvicinano verso di essa, compare anche David che fino a quel momento si trovava sotto alla videocamera. Anne sposta gli occhi sullo schermo di sinistra, i sistemi sono tutti attivi e funzionanti. Guarda lo schermo di destra, i parametri all'interno della cella sono a norma e il livello del rumore non supera i dieci decibel. "Sembra tutto apposto. Nessuna anomalia nei sistemi di sicurezza della cella. Ma per quale motivo le porte si sono chiuse da sole? E perché l'altoparlante si è messo in funzione? Non riesco a capire." Pensa Anne mentre osserva con attenzione tutti gli schermi.

Jane e David sollevano con molta cautela SCP-339 e Mike riprende il baule e lo rimette sul piedistallo. A quel punto gli altri due lo inseriscono all’interno di esso, ma gli imprevisti sono sempre in agguato. Anne sullo schermo di sinistra nota un drastico aumento del livello del suono fino a 30 decibel. Nella cella gli altri quattro sentono una vibrazione percorrere le pareti della cella. Poi un’altra e un’altra ancora. L’anomalia si riattiva nuovamente e allunga in tutta la camera i suoi viticci. Mike, Jane, David e Chi non fanno in tempo a reagire. Alcuni viticci si avvolgono intorno ai loro corpi impedendo ogni loro movimento. Altri viticci si attaccano alle pareti della cella e alcuni di essi mettono fuori uso la videocamera. Anne, non vedendoli più, contatta Agente Speciale;

<-Agente Speciale Chi, mi riceve? Adesso vengo giù ad aiutarvi!>

-Ferma Anne, rimani dove sei! Se lo farai peggiorerai la situazione!

<-Ma come farete voi?>

-Non ti preoccupare, riusciremo a cavarcela. Devi solo aspettare pazientemente.

<-Ricevuto.> - Risponde la guardia dopo qualche secondo di silenzio e rimane ferma ad osservare i parametri sui due schermi del computer, preoccupata per quelli all'interno della cella. Le scosse continuano a turbare la quiete della cella e l'anomalia aumenta la sua attività. I viticci avvolti intorno ai quattro iniziano a vibrare senza produrre alcun suono. Jane si rivolge a Chi esclamando:

-Non ci voleva! Hanno iniziato a vibrare! Di questo passo non riusciremo a liberarci e moriremo!

-Ma non mi dire, Signora Ovvio! - Ribatte in tono ironico David. - Come hai fatto a capirlo?

-La vuoi smettere di fare il cretino almeno ora! - Risponde Jane.

-Piantatela di urlare! Tutti e due! - Tuona Chi facendo stare zitti Jane e David. Una nuova scossa scuote la cella di contenimento. - Adesso noi tutti dobbiamo stare in religioso silenzio e aspettare.

-Per quanto riguarda lo stare in silenzio si può fare, - dice David, - ma aspettare che cosa? Che questo coso ci uccida come quelli là fuori?!

-La fine delle scosse. - Prorompe Mike. Jane e David lo guardano con un'aria interrogativa.

-Che cosa? Ma sei impazzito?! - Esclama David. - Dobbiamo aspettare che le scosse finiscano? Sei forse impazzito, novellino?!

-Da quello che sono riuscito a capire, le onde non si propagano lungo la struttura dal basso verso l'alto come durante un terremoto, ma dall'alto verso il basso. - Continua il giovane.

-E con questo che vorresti dire?

-Questo significa che anche nei Livelli sopra di noi qualcuno sta cercando di contenere un'anomalia e nel tentativo ci crea non pochi problemi.

-Se è vero ciò che dici, allora c'è un altro problema. Non sappiamo quando finirà lo scontro. E forse non arriveremo nemmeno fino a quel momento.

All'improvviso i viticci di Jane, Mike e David iniziano a vibrare più intensamente facendoli stare in silenzio. Anche Chi prova la loro stessa sensazione e pensa: "Mike il novellino è riuscito a capire la natura delle scosse. Davvero niente male. Credo che ora sia arrivato anche il mio momento di agire. Il tuo ragionamento non sarà vano, Mike. Ti ringrazio." Stringe in mano la spada e, concentrandosi ancor di più, scatena un turbinio di vento in tutta la cella. Questo si infila sotto ai viticci e li stacca dai quattro presenti lì, uno ad uno. Subito dopo vengono staccati anche i viticci dalle pareti e, insieme agli altri, vengono trasportati dal vento verso la loro origine e rinchiusi in una bolla formata da quest'ultimo. Mike, Jane e David vacillano leggermente ma riescono a rimanere in piedi. Mike scatta verso il baule per chiuderlo, ma Chi lo ferma subito:

-Non chiuderlo ancora. Le scosse non sono ancora terminate. Se lo chiudi ora potrà liberarsi nuovamente. Aspettiamo.

Mike obbedisce e rimane fermo al suo posto, così gli altri due. Le scosse continuarono per altri venti secondi e finalmente, dopo l'ultima scossa più potente delle altre, ritorna il silenzio. Chi dà il segnale a Mike e quest'ultimo subito chiude il baule. Agente Speciale disattiva il suo Elemental Core e tutto rimane nella norma. Dopodiché apre la porta con la sua chiave magnetica e tutti, con molta cautela, escono dalla stanza insonorizzata, si tolgono i scarponi imbottiti ed escono anche dalla camera d'aria. Poco dopo li raggiunge anche Anne che tira un sospiro di sollievo appena li vede sani e salvi.

-Adesso credo che sia arrivato il momento di scoprire chi è quel deficiente che ha cercato di ucciderci! - Esclama Chi su tutte le furie e attiva il suo auricolare. - Quì parla Agente Speciale Chi. Voglio sapere chi si stava occupando del contenimento di quel dannato rettile?

<-Ah, Chi sei tu. Come stai? Va tutto bene? Comunque sono stato io, però ora è tutto apposto. Il cucciolone dorme come se non fosse successo niente.> - Risponde una voce maschile.

-Ma ti rendi conto che per colpa tua potevamo morire!

<-Anche voi avete trovato un'anomalia alquanto ostica?>

-339. - Risponde in tono secco la donna

<-Ahia, questo non va affatto bene.>

-Grazie alle scosse che tu e quel lucertolone, se si può chiamare così quel coso ambulante, avete provocato innescando una serie di rimbombi all'interno della cella, il caro SCP-339 ci stava per uccidere con i suoi viticci!

<-Ti chiedo umilmente scusa per ciò che è successo, ma cerca di capirmi: se non avessi usato tutta la mia forza, quel "coso ambulante" come lo chiami tu mi avrebbe inghiottito come una pillola per il mal di testa. Spero di averti reso bene l'idea della situazione in cui mi sono ritrovato.>

-Cretino! Passo e chiudo. - La comunicazione si interrompe. Le quattro guardie la guardano con occhi spalancati senza sapere cosa dire. Allora la donna riprende:

-Torniamo a noi. Che cosa era successo mentre noi eravamo dentro alla cella? Perché le porte si sono chiuse? - Si rivolge ad Anne.

-Non riesco a capirlo nemmeno io. Sinceramente non ho notato nessun malfunzionamento nei sistemi e non mi ero nemmeno accorta della chiusura delle porte.

-Se non mi sbaglio la videocamera inquadrava anche la porta interna della cella.

-Lo so, ma pensavo che l'avesse chiusa lei, Agente Speciale Chi.

-È molto strano. Nessun errore, nessun estraneo, ma le porte si sono chiuse.

-E se il sistema della cella è stato hackerato? - Suppone Mike. - È l'unica spiegazione possibile.

-Potresti avere anche ragione, ma non abbiamo alcuna prova di ciò. Solo delle supposizioni. - Continua Jane

-Quindi ora che si fa? - Chiede David a Chi.

-Per il momento direi di continuare con la cattura delle anomalie fuggite. Appena sarà tutto finito proveremo a fare delle ricerche. - Risponde la donna e gli altri annuiscono. Attraversa la porta seguita dalle quattro guardie e si incamminano lungo il corridoio.

Elemento #: SCP-339
Nome: Fai Silenzio, Stai Fermo
Classe: Keter

***

Una figura umana cammina rasente al muro. Trascina i suoi passi come se fossero stanchi e con una mano tasta la superficie fredda della parete del corridoio. A volte emette un gemito, altre volte un sospiro, altre volte ancora singhiozza. La figura umana dai tratti maschili non vede nulla. I suoi occhi sono coperti da una benda scura e talmente stretta che è impossibile rimuoverla, se non attraverso un taglio chirurgico. Ma il suo terzo occhio, un occhio fisico e attaccato alla sua schiena con un gambo formato da tendini e vasi sanguigni, gli permette di vedere solo quello che succede dietro di lui. Un occhio che sembra essere dotato di un'intelligenza propria e innaturale. Una delle istanze di SCP-718. Coprotagonista di un incidente del passato. Ma adesso è libero di vagare per i corridoi del Sito Poseidon.

-Fermo dove sei. Non fare movimenti bruschi o saremo costretti ad aprire fuoco. - Tuona all'improvviso una voce maschile e l'uomo si ferma.

-Che succede? Chi siete? Che cosa volete? - Chiede con un tono dolce della voce.

-Metta le mani dietro alla testa e si metta in ginocchio. - Continua la voce.

-Perché dovrei farlo? Io sono innocente. È colpa sua. È stato lui a ridurmi così.

-Ho detto mani dietro la testa!

L'uomo bendato ubbidisce. Allora l'altro continua:

-Secondo i protocolli della Fondazione, lei sarà catturato e riportato nella cella di contenimento da cui è fuggito. Le è negato ogni tipo di privilegio dal momento che lei è il soggetto sottoposto ai test. - Poi attiva la radio che porta alla cintura e dice: - Qui è il Capitano Johnson della Squadra Poseidon-5. Abbiamo appena eseguito la cattura del soggetto dei test fuggito dalla cella di SCP-718. Procediamo con il suo contenimento. Passo e chiudo.

Poi il Capitano, membro dell'MTF "Nine Tailed Fox", fa un cenno ai due suoi uomini di avvicinarsi a quello bendato e di prenderlo sotto scorta. Ma quest'ultimo dice con la voce secca:

-Se fossi in voi non guarderei la mia schiena. Vi ho avvertito.

I due si fermano davanti all'uomo non sapendo cosa fare. Allora uno, preso dalla curiosità, sbircia dietro alla schiena del soggetto e intravvede un bulbo oculare attaccato alla colonna vertebrale con un gambo di tendini e vasi sanguigni. Continua a guardarlo fino a che il bulbo si gira verso di lui e quello, preso dallo spavento, fa un balzo all'indietro e punta il suo fucile contro l'uomo.

-Vi avevo detto di non guardare la mia schiena. Non è uno bello spettacolo, vero? Sono orribile. Non sapete quanto io soffro. Giorno dopo giorno non poter vedere nulla con i miei occhi, ma soltanto con quello. - Comincia a singhiozzare e cade in ginocchio. - Vi prego, uccidetemi! Non voglio più vivere in questo modo! Mi rivolgo soprattutto a lei Capitano, una volta ero un suo subordinato quindi è giusto che sia lei a porre fine alla mia esistenza. La prego, lo faccia! Non valgo più nulla ormai!

-Anche se me lo stai chiedendo in ginocchio, non posso farlo. - Risponde in tono secco Johnson. - Sei stato tenuto in vita e in questo stato per motivi di ricerca, e se io ti terminassi senza alcun ordine dall'alto verrei ammonito.

-Quindi si rifiuta di uccidermi? - Risponde con voce bassa l'uomo.

-Affermativo. Adesso placati e collabora, altrimenti saremo costretti ad usare la forza.

-Lei non vuole uccidermi? È così allora? - Comincia a ridere e si rialza in piedi. - È arrivato il momento di presentarle il nuovo me, Capitano. Se non mi vuole uccidere di sua spontanea volontà, allora vi costringerò io a farlo. - Di scatto si gira con la schiena verso di loro e il bulbo oculare li fissa uno ad uno.

-Non guardatelo! Chiudete gli occhi! - Ordina Capitano e tutti obbediscono. L'uomo aspetta un attimo e subito dopo scappa via approfittando della situazione. Johnson riapre gli occhi di scatto e non lo vede più.

-Dov'è? Dove è andato? - Esclama furioso. - Dove si è cacciato quel bastardo?!

-Signore, - interviene un soldato un corridoio che svolta a destra, - credo che sia andato da quella parte.

-Se non sbaglio quel corridoio porta dritto all'ascensore. Sta cercando di uscire fuori! - Si aggiunge un secondo.

-Dannazione, non ci voleva! Inseguiamolo! Dobbiamo impedire che esca fuori dal Sito della Fonazione! - Il gruppo si mette all'inseguimento dell'uomo. Quest'ultimo, nonostante gli occhi bendati, riesce a correre abbastanza agilmente, ma solo se segue con il tatto il muro. Inoltre il bulbo oculare sulla sua schiena impedisce che gli inseguitori lo tengano d'occhio. Infatti poco dopo li scorge correre con la testa china. Aumenta leggermente il passo e cerca di seminarli. Abbandona il corridoio principale e svolta a sinistra. Dopo un centinaio di metri svolta a destra e subito dopo entra in una stanza. Capitano Johnson e la sua squadra si accorgono che l'uomo è sparito e si fermano poco più oltre la porta in cui è entrato quello.

-Dove si è cacciato ancora? Cercate in ogni stanza e trovatelo! Non dobbiamo perderlo! - Ordina Capitano Johnson e i sei soldati cominciano ad aprire le porte e a cercare con molta cautela. Il fuggitivo rimane fermo nella prima stanza in compagnia dei suoi pensieri: “Johnson, quel bastardo. È riuscito a seguirmi fino a qui. Come se non bastasse ha ordinato di cercarmi in tutte le stanze. Se mi troveranno, non avranno alcun riguardo per me e mi sbatteranno di nuovo in quella dannata cella. Devo inventarmi qualcosa e raggiungere l’ascensore al più presto." Alcuni passi si fermano vicino alla sua porta. L'uomo si accosta dietro alla porta che si apre lentamente. All'interno della stanza buia entra un fascio di luce emesso alla torcia posta sopra al fucile che il soldato imbracciava con molta sicurezza. Con passi lenti entra dentro e comincia a guardarsi in giro. L'uomo bendato passa dietro a lui facendo molta attenzione. Con il bulbo oculare sulla schiena controlla la situazione fuori e, sicuro di non essere visto, sgattaiola fuori e torna indietro di corsa passando rasente al muro. Ma Johnson se ne accorge subito e gli intima di fermarsi, sparando anche dei colpi di avvertimento sul pavimento. L'uomo non si ferma e gira l'angolo a sinistra. Il Capitano comincia ad inseguirlo e dietro di lui i soldati. 

-Come ha osato prendermi in giro in questo modo! - Tuona Johnson. - Se lo prendo gliela farò pagare! Lo riempirò di tante mazzate che rimpiangerà di essere nato!

L'uomo bendato ritorna nel corridoio principale e prosegue indisturbato. Sta per raggiungere l'ascensore quando dal corridoio alla sua sinistra sente che qualcuno lo chiama. Si ferma e torna indietro cercando di capire di chi sia e che cosa vuole. A quel punto una voce femminile dice:

-Scommetto che stai cercando di uscire dal Sito.

-Esatto. Ma lei chi è?

-Adesso non importa chi io sia. Scommetto che hai bisogno di un piccolo aiuto.

-Mi farebbe molto piace! - Si rallegra l'uomo. - Mi deve fare un favore. Potrebbe fermare quei tizi che mi stanno inseguendo? Le sarei molto grato.

-Certo che posso farlo. Non è così difficile.

-Non so come ringraziarla. Appena uscirò di qui le offrirò una cena.

-Allora non posso rifiutare di darle una mano. - Appena finisce di dirlo, gli stampa sulla faccia un diretto destro e lo fa cadere in mezzo al corridoio. Poi si avvicina a lui e in quel momento il Capitano Johnson e la sua squadra lo circondano puntandogli i fucili addosso.

-Fine della corsa! - Esclama il Capitano. Poi aggiunge: - Ottimo lavoro Agente Speciale Pi. Lei è sempre in forma, vedo.

-Devo esserlo, se voglio prevenire la fuga di quelli come questo qua.

L'uomo a terra alza la testa con il naso storto verso sinistra e grondante sangue. "Ch-che cosa?!", pensa terrorizzato, "Agente Speciale? Ho cercato di farmi aiutare da un Agente Speciale? Che cosa ho fatto di male nella mia vita per essere così tanto sfigato? Ho soltanto peggiorato la mia situazione. Purtroppo ora non posso usare l'ascensore, ma se solo riuscissi a fuggire di nuovo potrei anche farcela." Si calma e sorride. Pi, una donna proveniente dalla Nuova Zelanda, lo guarda e chiede:

-Cos'hai da sorridere? Sei forse contento di tornare nella tua cella? D'altronde non è così male, sei in buona compagnia e anche il tuo amichetto sulla schiena non si sente solo.

-Io credo che quelli siano abbastanza numerosi da tenersi compagnia da soli. E per quanto riguarda me e il mio amichetto siamo apposto così. - Ridacchia con uno sorriso malevolo e si alza in piedi. Appena lo fa si rivolge con la faccia in direzione di Pi, mentre quelli dietro di lui chiudono subito gli occhi per avere alcun contatto visivo con il bulbo oculare. Quest'ultimo non smette di muoversi e continua a guardare ogni soldato, passando dall'uno all'altro in continuazione.

-Capitano, affido a lei il compito di riportarlo in cella. - La donna si rivolge a Johnson.

-Non si preoccupi, sarà fatto. - Risponde quello e fa cenno ai due dei suoi di prendere l'uomo.

-Non così in fretta! - Ride quest'ultimo e si abbassa scoprendo il bulbo oculare. Tutti chiudono gli occhi all'istante e l'uomo con una spallata sinistra colpisce un soldato e con un calcio rotante destro colpisce l'altro fuggendo dalla parte opposta all'ascensore. Mentre gli altri soldati soccorrono i due a terra, il Capitano esclama:

-Ogni volta che cerchiamo di catturarlo riesce a scappare sempre! Se solo avessi l'ordine lo ucciderei all'istante!

-Non si preoccupi Capitano. - Risponde Pi con molta calma aprendo gli occhi e sfoderando la sua spada. - Nessuno è mai riuscito a sfuggire al vuoto.

-Lo lascio nelle sue mani, Pi.

-Elemental Core: Void! - Preme il bottone e la lama perde il colore all'istante. - Void Ball.

Con un movimento in orizzontale rivolge la punta verso il fuggitivo. All'istante quello comincia a fluttuare e si ferma sospeso in aria. Cerca di urlare ma il suono non esce. Dopo qualche secondo la sua pelle comincia a diventare blu e l'uomo porta le mani alla gola sentendo mancare il respiro. Poco prima che svenisse, Pi abbassa la spada e, facendo scoppiare una bolla invisibile di vuoto, lo fa cadere per terra. La pelle riprende il suo colore naturale e l'uomo tossisce riprendendo il fiato. L'Agente Speciale si avvicina a lui e si ferma a pochi centimetri dalla sua testa. Poi si accovaccia e con la mano sinistra lo prende per i capelli e gli dice dritto in faccia:

-Se pensavi che io possa essere corrotta così facilmente per aiutarti, allora hai sbagliato persona. Con me non si scherza. Se decido di ucciderti, sta' sicuro che lo farò senza pensarci due volte. Adesso vuoi tornare nella cella di contenimento?

-Nemmeno se me lo chiedi in ginocchio. - Ringhia quello.

-E va bene. - Lascia cadere la testa e si allontana verso il gruppo di soldati. Dopo qualche passo si ferma: - Puoi andare dove vuoi.

Queste parole sconvolgono tanto il Capitano Johnson quanto l'uomo bendato. Nessuno si aspettava un comportamento del genere da parte di un Agente Speciale. L'uomo si rialza in piedi barcollando e si appoggia al muro.

-Mi lasci veramente andare? - Chiede. - Troppo bello per essere vero. Cos'hai in mente? Vuoi forse divertirti ad inseguirmi?

-No, non mi interessano queste cose. Ti sto solo lasciando andare. Se vuoi posso ancora cambiare la mia decisione.

-E va bene. Facciamo che io mi fidi di te. A non rivederci più allora! - Scatta in avanti e corre via. Pi si avvicina al gruppo di soldati e tutti la guardano con un'espressione confusa sul volto. Johnson chiede spiegazioni:

-Perché lo ha lasciato andare? Aveva detto che ci avrebbe pensato lei a catturarlo. Lo aveva anche in pugno. Da che parte sta lei?

-Capitano, - risponde, - mi meraviglio di lei. Quando le dico di fidarsi, lei si deve fidare.

-Che cos'ha in mente di fare?

-Catturarlo ovviamente. Ma, come avrà notato, appena viene circondato usa sempre il suo trucchetto del bulbo oculare.

-Ma prima lo aveva messo al tappeto.

-Mi creda, anche in quel momento mi avrebbe costretto a chiudere gli occhi e fuggire. Ho preferito lasciarlo andare di mia spontanea volontà.

Il Capitano nota che l'Elemental Core della spada è ancora attivo e capisce subito le intenzioni di Pi. Chiede:

-Cosa dobbiamo fare ora?

-Semplicemente aspettare qui. Sicuramente vorrà tornare all'ascensore passando per altri corridoi, facendoci perdere le sue tracce. È furbo e sa bene cosa fare in situazioni come queste. Come se avesse ricevuto un addestramento militare. Dico bene, Capitano Johnson?

Il Capitano rimane in silenzio per qualche istante, esitante, poi risponde:

-Cosa c'entro io?

-Eccome se c'entra. Ho notato come lei lo stava guardando. Nel suo sguardo ho visto la delusione nei suoi confronti. Lei lo conosce bene e per questo che non ha tentato nemmeno una volta a fermarlo sparandogli in un piede.

-Non potevo, lui ha attaccato sulla schiena quell'anomalia e se lo avessi guardato…

-So cosa succede se si guarda per troppo tempo quel bulbo oculare. Ma si tratta soltanto di una frazione di secondo.

-Non lo posso uccidere perché la sua morte provocherebbe la creazione di altri bulbi simili.

-Nessuno ha detto di ucciderlo, solo di ferirlo ad una gamba per rallentarlo o fermarlo. Se rimane in vita non dovrebbe succedere nulla. - Poi si avvicina ancora di più al Capitano e chiede: - Chi è lui veramente, come lo conosce e come è diventato così? Cominci a raccontare fin dall'inizio.

Dopo un'altra breve pausa di esitazione dice:

-Il suo nome era Joe Barbich. Un anno fa era uno dei componenti della mia vecchia squadra. Un bravo ragazzo, molto agile e atletico. Aveva sempre il sorriso sulla bocca e durante le operazioni era sempre davanti a tutti. Quando gli era stato concesso di entrare nella MTF "Nine Tailed Fox", mi ero offerto io per poterlo addestrare come si deve. Gli avevo insegnato tutto ciò che sapevo e che lui doveva sapere a sua volta. Ma un giorno tutto era cambiato. - All'improvviso un leggero fremito delle pareti interrompe il suo racconto. Tutti si guardano intorno confusi senza capirne l'origine.

-Continui pure con il racconto. Cos'è successo poi?

-Un giorno la mia squadra era stata assegnata a supervisionare un test con SCP-718. All'inizio andava tutto bene e l'esperimento stava riuscendo con successo. Ma all'improvviso una delle guardie, durante l'apertura della porta, ha guardato una di quelle istanze. È corso dentro alla cella e ha fatto scoppiare una di loro. A quel punto eravamo intervenuti noi. Joe si era offerto volontario ed era entrato anche lui nella cella, per poter fermare quella guardia e farla uscire da lì. Ma non era una cosa semplice: la guardia aveva cercato di difendersi e dopo una breve colluttazione Joe le aveva sparato uccidendola. Stava per uscire, quando si era accorto che involontariamente anche lui aveva fatto scoppiare un'istanza e un po' del liquido era finito anche su di lui. Così aveva portato fuori il cadavere della guardia, aveva consegnato tutto il suo equipaggiamento ed era rientrato nella cella dicendo che era meglio così e che lo potevano usare come soggetto degli esperimenti.

-E alla fine è diventato come noi oggi lo conosciamo: un pazzo bendato con un'irrefrenabile voglia di uscire fuori.

-Esatto. Non ho la più pallida idea del perché sia diventato così.

-Lei quanto tempo pensa di resistere con gli occhi completamente bendati, con un bulbo oculare dotato di intelligenza propria sulla schiena e vivere sempre nella loro cella?

-Forse sarei impazzito anch'io in quel modo.

Le pareti continuano ad essere percorse dalle leggere scosse di quello che sembra un terremoto, ma in realtà sono provocati da un'altra sorgente. L'uomo continua a correre intorno ai corridoi cercando di fare più curve possibili, ma allo stesso momento di avvicinarsi ancora all'ascensore e, finalmente, uscire. "Sono ancora confuso dal fatto che quell'Agente Speciale mi abbia fatto lasciato andare." Pensa. "Non so cos'ha in mente, ma se anche questa volta cercherà di ostacolarmi, non avrò alcun riguardo. La dovrò uccidere. Ma il problema è che ci potrebbe essere anche Johnson e la sua squadra con lei, quindi mi potrebbero sparare veramente questa volta." All'improvviso sente un leggero dolore al bulbo sulla schiena, ma lo ignora e continua a correre. Finalmente raggiunge l'ultima curva. Dando una veloce occhiata con il bulbo, svolta a destra e si ritrova davanti a lui Agente Speciale Pi, Capitano Johnson e tutta la sua squadra. Si ferma di colpo e dice:

-Ci avrei scommesso che tu avevi in mente qualcosa. Era troppo bello per essere vero.

-Vedo che hai capito tutto, Joe.

Sentendo quel nome, l'uomo cambia espressione e dice in tono secco:

-Non pronunciare mai più quel nome. Hai capito?

-Quale nome? Intendi forse Joe Barbich?

-Ti ho detto di non pronunciarlo più.

-E va bene, non lo pronuncerò più. Non ti arrabbiare Joe.

-Ti ho detto di no pronunciare quel nome! - Si arrabbia ancora di più e si lancia in avanti per sferrarle un destro potente. Ma a un centimetro dalla sua faccia si ferma all'improvviso. Poi sente un dolore al suo braccio destro e lo lascia penzolare lungo il corpo. A quel punto cerca di colpirla con un calcio rotante, ma quando fa partire l'attacco la sua gamba sinistra cede sotto al suo peso e l'uomo cade sul pavimento.

-Che cosa mi hai fatto? - Chiede Joe.

-Io lo chiamo "Trattamento Void". - Risponde Pi. - Molto utile per fermare i fuggitivi. Non sono responsabile di eventuali effetti collaterali.

-Non è ancora fini… - Non fa in tempo a finire la frase quando sente un improvviso e lancinante dolore al dorsale bulbo oculare. Comincia a gridare a squarciagola e a contorcersi. Il bulbo, come se fosse chiuso in una bolla, si gonfia sempre di più e alla fine esplode rilasciando la sua sostanza all'interno di quella bolla. Joe intanto sviene per il troppo dolore accasciandosi al suolo, e i tendini con i vasi sanguigni del bulbo insieme a lui. Poi Pi si avvicina lui e con un leggero taglio toglie la benda dagli occhi, rivelando un largo segno violaceo sulla metà superiore del volto. Apre la mano sinistra verso l'alto e la bolla con il liquido si ferma a fluttuare proprio sopra di essa. Capitano Johnson si avvicina alla donna e chiede:

-Pensa che stia bene ora?

-Non sono un medico, quindi non saprei dirle con precisione le sue condizioni di salute. - Risponde lei. - Ma credo che quando si sveglierà si sentirà molto strano.

-Immagino. Essersi abituato ad una parte del corpo in più e poi venirne privato all'improvviso. È un po' come se ci si privasse di un braccio o di una gamba.

-Ma in questo caso la sua parte del corpo era superflua e anomala. Quindi era necessario farlo.

Johnson annuisce e dopo una breve pausa chiede di nuovo:

-Che cosa dobbiamo fare ora con Joe?

-Voi portatelo in infermeria. Ha bisogno di qualche giorno di riposo e di una bella rimozione chirurgica. - Risponde la donna indicando il tentacolo steso sul pavimento. - Io invece vado a ripristinare i sistemi di sicurezza della cella di contenimento di 718 e lì libero questo liquido. Non vorrei che si spargesse ovunque nel Sito.

Pi e Johnson si salutano e vanno nelle due direzioni diverse. Una volta giunta nella cella di contenimento e liberato il liquido, riattiva i sistemi e richiude le porte. In quello stesso momento le scosse finisco e ritorna la provvisoria calma.

Elemento #: SCP-718
Nome: Bulbo Oculare
Classe: Keter

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