Non fu nemmeno troppo difficile.
Le ricerche combinate di Prodigy, BlackChina, Mjolnir e MorningStar non ci misero molto a tracciare una mappa tra conti bancari, connessioni di rete e relazioni sociali.
La DubaInvest era una finanziaria che con i soldi del petrolio faceva da banca al mercato delle armi che riforniva tutto il Medio Oriente, la Russia, la Cina, l'Europa, l'Africa e l'America.
Era il cuore finanziario di una rete che, praticamente, attraverso società satelliti all'apparenza concorrenti, trafficanti d'armi indipendenti, signori della guerra, mercenari e dittatori armava il mondo intero.
Spaziava dalle armi di piccolo calibro ai fucili d'assalto, dai carri armati ai missili.
Finanziava guerre e rivoluzioni, a volte facendole scoppiare.
Compartecipava ad assassini su commissione, stragi, colpi di stato e attacchi kamikaze.
Vendeva armi in contemporanea ad entrambe le fazioni coinvolte.
Sul suo libro paga c'erano cecchini, dittatori, poliziotti, narcotrafficanti, forze speciali, banchieri e broker.
Era talmente grande ed estesa da essere forse la prima industria a livello mondiale, sommando tutti i pezzi.
Disponeva di risorse praticamente illimitate, in crescita esponenziale.
Ma perché ce l'avevano con Beralia?
Cosa c'entrava lei con loro?
Non si era mai intromessa nei loro affari, nemmeno marginalmente.
Eppure ce l'avevano esattamente con lei.
Il rapimento era stato studiato a tavolino.
E di sicuro non ai danni di una ragazzina con i capelli strani e i buchi alle orecchie.
Di sicuro miravano all'hacker.
Ma perché lei e non loro.
Era lei l'obiettivo o era solo uno degli obiettivi?
C'erano dentro anche loro?
Cosa avevano contro e perché?
L'intera organizzazione, una parte o un singolo?
E poi c'era sempre la domanda chiave per risolvere il bandolo della matassa: qual era il movente?
Trovato il movente, trovato il colpevole.
Questa era la regola aurea.
Doveva liberare la mente da tutto.
Beralia.
Il traffico d'armi mondiale.
Cosa li legava?
Gli mancava un pezzetto, che doveva essere li di fronte ai loro occhi.
Una ragnatela enorme.
Un ragno ignoto.
Una preda precisa.
Prima di scoprire chi era il ragno, bisognava scoprire come sceglieva le prede.
Non c'era motivo per cui Beralia potesse essere al centro di un complotto di quelle proporzioni.
E non c'era motivo per cui loro ci fossero dentro.
Nessuno sapeva della loro esistenza, e non si erano mai intromessi nei loro affari.
La cosa più eclatante che avevano fatto era stato salvare il mondo da Killfluencer.
Ma lo avevano fatto senza fare rumore.
Che c'entrasse qualcosa?
Il WebCrawler di Mjolnir non rilevava nulla di significativo, quindi era altamente improbabile c'entrasse.
Si sforzò di pensare.
Perché Beralia?
Perché proprio lei?
Si sforzò di ribaltare ogni punto di vista.
Un'organizzazione enorme.
Cosa poteva volere da Beralia?
Cos'aveva di speciale lei?
Era un'hacker.
Cosa potevano volere da un'hacker?
Qualunque cosa.
Perché proprio lei?
Cercò di non focalizzarsi.
Suppose che cercassero un generico hacker.
Perché Beralia?
Era brava, ma, per certi versi, Mjolnir, Prodigy e anche lui stesso erano migliori.
E ce n'erano altri lì fuori.
Altri di cui non conosceva nemmeno l'esistenza probabilmente e che avrebbero lavorato in cambio di denaro, senza essere mossi da alcuna etica.
Magari avevano un'HackerToonia interna all'organizzazione, per quanto ne sapeva.
Pensò che non era un'idea stupida.
Pensò a come aveva scoperto HackerToonia.
Non si era mai preoccupato di fare un censimento degli hacker.
Ma quanti erano?
Dov'erano?
Perché e per chi lavoravano?
E se gli avessero dichiarato guerra?
E se l'ultima guerra sponsorizzata dalla DubaInvest fosse lo loro?
E se Beralia fosse solo il soldato di vedetta colpito dal primo proiettile vagante?
Forse stava vaneggiando.
Ma non aveva altre piste e iniziò a seguire quella.
Se Beralia era un prigioniero di guerra, bisognava trovare il campo nemico e liberarla.
E poi, se necessario, combattere e vincere.