CINDERFELLA|| TAEKOOK (Italia...

By Hananami77

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Taehyung è un principe erede al trono e, in occasione del suo 21esimo compleanno, deve scegliere il suo compa... More

Introduzione
[1] L'ultimatum
[2] Vortice di colori
[3] L'invito
[4] Firma
[5] Nuovi arrivi e commissioni
[6] Primo incontro
[7] Compagno
[8] L'alternativa di Jin
[9] La scelta migliore
[10] Conflitto di interessi
[11] A stretto contatto
[12] L'avversario
[13] La partenza di Jimin e la proposta
[14] Sgraditi
[15] Bugia
[16] Impotente
[17] Dovere
[18] Disperato
[19] Angelo custode
[20] Risposte
[21] Mai più
[22] Reale
[23] Più Vicino
[25] Scrupolosa
[26] La spada della giustizia
[27] Euforia
[28] Intrecciati
Un aggiornamento non aggiornamento
[29] Per sempre
[30] Unione~pt 1
[30] Unione~pt 2

[24] Un'ora

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By Hananami77


Il cuore di Yoongi si fermò, il sangue defluì alle orecchie.




Buon Dio, Jimin stava forse cercando di sedurre gli uomini e le donne di tutto il mondo?



Quell'uomo dall'aria eterea sembrava volteggiare giù per i gradini, fissando tutti con un sorriso smagliante sulle labbra carnose.



Deglutì nel vano tentativo di contenere sé stesso, incrociando le mani e stringendole davanti a sé per cercare di mantenere la calma.


Lanciò un'ultima occhiata al seducente uomo e se ne pentì all'istante quando i loro occhi si incontrarono; Yoongi poteva giurare di aver visto il sorriso di Jimin allargarsi leggermente.


Quel piccolo particolare gli fece avere le palpitazioni, il suo cuore batteva contro il petto mentre respirava profondamente per calmare i suoi nervi e i suoi sensi. Quella sera era necessario rimanesse in guardia, completamente vigile e concentrato sul compito da svolgere: proteggere la famiglia reale.



E Jimin stava rovinando tutto.



Fanculo, pensò, e si diresse verso il giovane.



Poteva concedersi un ballo.


Cominciò a spingere la folla e fu sorpreso quando Jimin quasi corse da Taehyung, ignorandolo completamente.



La sua mente si schiarì quando sentì qualcuno spingergli una spalla, ricordandosi improvvisamente di ciò che aveva detto la lettera di Jimin.



Yoongi si diede silenziosamente dell'idiota per essere così possessivo su qualcuno senza che avesse mai tirato fuori il coraggio di rivendicarlo come suo.


Tuttavia, non poté fare a meno di stringere i denti alla vista di come Jimin posò la mano sul principe e lo trascinò via, come se fossero fidanzati.



Sperava che Jungkook non avesse mentito.




I suoi occhi percettivi iniziarono a scrutare di nuovo la stanza, studiando ogni persona prima di notare un piccolo gruppetto composto da tre persone, una donna e due uomini.


Inclinò leggermente la testa, socchiudendo gli occhi verso qualcosa che brillava di luce dalla gonna della donna. Era qualcosa di lucente.


Yoongi si avvicinò piano, fermandosi, di tanto in tanto, a conversare con altri nobili per apparire tranquillo.


Si avvicinò alla donna che non aveva smesso di sorridere per tutta la sera.



Vide una macchia di luce riflessa brillare sul soffitto e abbassò il viso di nuovo sulla sua gonna, trattenendo il fiato alla vista della lama nascosta.


Se lei non fosse stata il capo ne sarebbe rimasto sorpreso. Ora che l'aveva trovata , cercò con gli occhi il resto dei rivoltosi. 

Cominciò a contare e si rese conto che, nella sala da ballo, erano già molti più di quanto immaginasse inizialmente. Sperò che fosse solo paranoico.

Per il bene del regno, tuttavia, non osò sperare.

Controllò l'ora, capendo che gli restavano circa 30 minuti a giudicare dal modo in cui tutti i Rivoltosi agivano in quel momento.




Sarebbe stato pronto.



...................



Non appena Jimin chiuse la porta alle sue spalle, non poté fare a meno di sorridere.

Sapeva che quella sera fosse necessario che tutto andasse bene, ma sapeva anche che i due amanti si stavano finalmente riunendo, e questo era abbastanza da spingerlo ad agire.

Jimin tornò nella sala da ballo un po 'confuso e nervoso, con lo stomaco pieno di farfalle mentre lasciava che i suoi occhi rimbalzassero per la stanza.



Non riusciva a togliersi di dosso la sensazione che qualcuno lo stesse guardando, poteva sentire lo sguardo apatico sulla sua schiena.



Nella grande e  luminosa sala da ballo piena di musica, chiacchiere e risate, una sola cosa gli passava per la mente.

L'uomo lo guardò mentre scendeva le scale, scendendo mellifluo praticamente solo per impressionarlo. Dio, sperava che fosse lui.

Per sua gioia, mentre si girava lentamente verso la direzione da cui sentiva provenire lo sguardo, il suo sorriso si allargò, incontrando quello di LUI.



L'uomo dai capelli scuri gli si avvicinò lentamente e con un sorriso tra le labbra serrate, facendo battere ancora più forte il suo povero cuore.



Yoongi continuò ad avvicinarsi nonostante fossero già entro i limiti della distanza che era socialmente appropriata in pubblico.


Si sporse in avanti, la sua allettante mano sfiorò la piccola vita di Jimin e le sue labbra si mossero vicino al suo orecchio.



"Ti va di ballare, Jiminnie?" Sussurrò, attirando Jimin a sé senza aspettare una risposta.




La sua voce profonda fece venire i lungo la schiena del Lord; anche lui si sporse audacemente in avanti, sussurrando, "Non direi mai di no alla possibilità di tenere la mano di un certo qualcuno"

Fece l'occhiolino e si allontanò, triste di perdere il contatto, ma sapendo dove si sarebbero mossi gli occhi di Yoongi.



Il suo sedere era in bella mostra, e sebbene il Lord sapesse esattamente cosa stesse facendo Jimin, si beò della vista che Jimin gli stava così gentilmente concesso.


Erano nel mezzo di una delle situazioni più tese della terra, eppure quell'idiota aveva il coraggio di continuare a sedurlo.


Lo seguì, ricollegando la sua mano con la sottile vita dell'altro e stringendo forte l'altra mano di Jimin con la propria, assaporando il momento in cui iniziarono a muoversi come se non fossero in una situazione in cui avrebbe dovuto interrompere quel ballo così sgarbatamente per badare a qualcosa di così banale come salvare l'intera nazione.

Jimin si sentiva andare a fuoco, riuscendo a controllare a malapena il rossore che minacciava di rovinare il suo comportamento sobrio.

Qualcosa nel modo in cui Yoongi lo stava trattenendo lo fece arrossire, eppure, sapeva che il piacere non era la sua unica motivazione per tenerlo vicino.

Ballarono per qualche minuto, nessuno dei due nobili voleva rompere quella felicità momentanea; i loro petti erano premuti l'uno contro l'altro, muovendosi in sincronia. Le mani erano lasciate libere di vagare sulle loro schiene coperte dai costosi tessuti.

Alla fine, Yoongi si appoggiò alla spalla di Jimin, sussurrando: "Ce ne sono più di quanto pensassi, Jimin. Potrebbero esserci tre volte il numero di spie che avevano stimato in precedenza. "



Jimin rizzò la schiena, sorprendendo Yoongi visto che lo stava baciandolo lievemente sul collo con le sue labbra piene e morbide. Sperava che quel gesto fosse fuori dalla vista della maggior parte delle persone.


"Lo sto facendo solo per renderlo naturale. Ho nascosto Tae con Jungkook, gli ho ordinato di nascondersi. Temo che la prima cosa che faranno i Rivoltosi sarà cercarlo una volta resosi conto che non è qui. Sospetteranno immediatamente di Jungkook visto che sanno che è fuggito. Spero solo che sappia nascondersi bene ", disse Jimin arrossendo leggermente alla sua azione di poco prima.


"Ho individuato chi credo sia il loro leader. Tutti continuano a guardarla, come se stessero anticipando l'azione ". Yoongi restituì quel "falso" contatto d'amore, toccando con le sue labbra il lobo dell'orecchio di Jimin mentre sussurrava, continuando," Penso che agiranno presto. Ho messo in allerta i miei uomini e li ho avvertiti della loro presenza ".


Per la gioia di Yoongi, il suo tocco sull'orecchio provocò in Jimin un gemito soffocato che tentò di nascondere con un colpo di tosse.



Jimin si schiarì la gola, riuscendo a dire: "Sembra buono. Sì. Buon piano. Io ... ehm ... dovrei restare attorno a Namjoon e Seokjin. Assicurati che stiano bene. "



Yoongi sorrise, sapendo che il movimento delle sue mani stava facendo impazzire il soave Lord balbettante e dimenticare il motivo per cui si trovasse lì.


Con sgomento di entrambi, la danza finì troppo presto poichè la musica venne interrotta bruscamente.




La testa di Yoongi scattò ma le sue dita rimasero intrecciate a quelle piccole di Jimin.





Il suono di una spada sguainata echeggiò nella stanza ormai silenziosa, nemmeno un mormorio interruppe il suono metallico dell'arma.



Gli occhi di Jimin si spalancarono mentre stringeva più forte Yoongi, cercando la fonte del rumore terrificante nel bel mezzo di una festa.



La donna era in piedi, con la spada appoggiata al collo del direttore dell'orchestra, gli occhi di questo spalancati per il panico e la disperata ricerca di protezione.




Il sorriso che adornava il suo volto ancora mascherato era lo spettacolo più spaventoso che si fosse mai visto.


Jimin fu certo che l'urlo che risuonò da quella donna lo avrebbe perseguitato per il resto della sua vita. 




"MAI PIU'"




Urlò e passò senza esitazione la spada sul collo del musicista mentre le guardie del palazzo correvano per raggiungere i due re sbalorditi.



Il caos regnò ed il rumore di spade sguainate riempì la stanza.



La maggior parte dei Rivoltosi erano travestiti, MOLTI come guardie del palazzo e soldati, iniziando quindi un combattimento in cui nessuno poteva distinguere le due parti.

La stanza era esplosa in grida, confusione e follia quando i reali della nazione si resero conto di essere circondati.



I rivoltosi giravano per la stanza, le spade puntate verso altri uomini mentre il conflitto continuava e sempre un maggior numero di reali venivano minacciati dalle lunghe spade.


Yoongi tenne Jimin dietro di sé e allungò il collo, alla ricerca dei re, ma invano. Sperò fosse un buon segno.



I nobili si trovavano al centro della sala da ballo adesso.



Silenzio



Paura



Tutti si chiedevano perché quella donna stesse bruciando di rabbia.




"DOVE È TAEHYUNG"

"DOVE È NAMJOON"




Gridò, chiaramente consapevole che mancavano entrambi all'appello.



Il cuore di Jimin batteva forte; confidava ancora in Yoongi per essere protetto ma era nervoso per ciò che la donna stava urlando. Aveva infatti notato che la donna non avesse pronunciato il nome di Seokjin.



In quel momento, anche Yoongi non sembrava esserne sicuro del perchè.


Era troppo presto.



Dovevano rimanere in vita per un'ora.

Avvicinò Jimin a sè, sporgendosi di nuovo per confortare l'uomo che si mostrò fiducioso e chiaramente terrorizzato.


"Un'ora, Jiminnie."

"Dobbiamo resistere per un'ora".


Jimin era tentato di chiedergli perché, ma senza dubbio il nemico avrebbe sentito. Non sapeva cosa sarebbe successo da lì a un'ora, ma sperava fosse qualcosa di positivo.



Quindi rimasero in piedi, riuniti in una grande stanza, di fronte alla morte; i cuori battevano forte, le ginocchia si facevano deboli mentre pregava qualsiasi dio esistente che Taehyung e Jungkook potessero rimanere nascosti per un'altra ora.





L'orologio scandì il tempo lentamente, ogni momento li spingeva sempre più vicino a quello che speravano con tutti se stessi sarebbe stato la loro salvezza e non la loro condanna.





(N/A): è un capitolo abbastanza lungo, ma grazie ancora per aver dato a questa storia un'opportunità. Mi fa sentire felice <3




autore: royalkook98

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