Be my rich bitch│taekook

Bởi onlytaehyg

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Jungkook è un normale ragazzo di diciott'anni, educato, timido e generoso. Ad un certo punto della sua adoles... Xem Thêm

DISCLAIMER
Prologo
1. «Dimmi di più.»
2. « Benvenuto nel team. »
3. «Mh, è carino.»
4. «Ti piace quello che vedi?»
5. «Sei libero oggi pomeriggio?»
6. «Voglio che tu ti fidi di me.»
7. «Posso baciarti?»
8. «Pensavo di piacergli...»
9. «Te lo posso dire un segreto?»
10. «Vorrei tu fossi qui.»
11. «Che cosa siamo io e te?»
12. «Dimmi chi è quello.»
13. «Io voglio solo te.»
14. «Con te sono sempre felice.»
15. «Lasciami andare.»
16. «Vi conoscete?»
17. «Rimani con me.»
18. «Ti sembra che io stia scherzando?»
19. «Questa situazione ti pesa?»
20. «È sparito.»
21. «Hanno preso lui per colpire me.»
22. «Crediamo alle coincidenze?»
23. «Soggetto individuato.»
24. «Non lo voglio più nella mia vita.»
25. «Non posso più proteggerti.»
26. «Non voglio parlare di lui.»
27. «Devi togliertelo dalla testa.»
28. «Io ricordo tutto.»
29. «Ci siamo detti tutto.»
30. «Tu mi odi?»
32. «Finché ci sarai tu.»
33. «Ogni giorno della mia vita.»
34. «Colpevole.»
35. «Smettila di provocarmi.»
36. «Sei felice?»
Epilogo
RINGRAZIAMENTI
𝚂𝚙𝚎𝚌𝚒𝚊𝚕𝚎 𝚄𝚗𝚘
𝚂𝚙𝚎𝚌𝚒𝚊𝚕𝚎 𝙳𝚞𝚎
𝚂𝚙𝚎𝚌𝚒𝚊𝚕𝚎 𝚃𝚛𝚎
SEQUEL
LIBRO CARTACEO

31. «Voglio saziarmi di te.»

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Bởi onlytaehyg

Jungkook.









Mi rigirai piano sul materasso, beandomi di quel profumo che tanto mi era mancato. Realizzai che non dormivo così bene da mesi e finalmente non mi ero dovuto svegliare con la nausea e una catena a legarmi il cuore. Allungai una mano e andai a colpire il suo corpo, aprii lentamente gli occhi e Taehyung c'era ancora, affiano a me, tutto quello non era stato un sogno.

Lui era li e mi stava guardando con un sorriso sul volto.

"Mi stai fissando." Dissi con la voce ancora impastata dal sonno.

"Ti voglio consumare a forza di guardarti."

"Mh, fammi le coccole piuttosto." Aggiunsi, avvicinandomi a lui e appoggiando la testa sul suo addome, intrecciai le mie gambe con le sue e richiusi gli occhi, sentendo una sua mano accarezzarmi dolcemente i capelli e le sue labbra premute sulla mia fronte.

"Vuoi fare colazione?"

"Che ora è?"

"Quasi le nove."

"E tu da quanto sei sveglio?"

"Un paio d'ore."

Alzai la testa e lo guardai. Era spettinato ma bellissimo.

"Quindi mi stavi fissando da due ore?"

Rise e mille farfalle mi esplosero nella pancia. Non mi ero reso conto di quanto mi fosse mancata quella sensazione fino ad ora.

"No, scemo. Ho preparato una cosa per te. Se scendiamo te la faccio vedere." E mi pizzicò dolcemente la guancia prima di chinarsi e lasciarmi un rapido bacio a stampo.

Si scostò troppo presto per i miei gusti. Mi appesi letteralmente al suo collo e ricongiunsi le nostre labbra, ansimando piano prima di lasciare la mia lingua libera di cercare ed unirsi alla sua.

"Non puoi farmela vedere qua?" Chiesi staccandomi leggermente prima di tornare sulla sua bocca.

Mugolò e sorrise nel bacio.

"Certo ma devi lasciarmi il tempo di andare a prenderlo."

Mollai la presa contro voglia e lui si alzò, raggiungendo la scrivania, recuperò alcuni fogli e tornò a sedersi sul letto. Mi porse il plico di carta e a quel punto anche io mi alzai a sedere, incrociando le gambe.

"Cos'è?"

"Leggi."

Abbassai lo sguardo sul primo foglio e quello che lessi mi fece tremare.


Contratto di lavoro per segretario d'azienda - Rapporto di lavoro part-time a tempo determinato a partire da 6 mesi


"N-non capisco. C-cosa significa?"

"Vuoi tornare a lavorare per me? Per davvero questa volta, con un vero e proprio contratto che sarebbe quello che tieni in mano."

"M-ma...t-tu...non puoi assumere personale o sbaglio?"

"Sono cambiate un po' di cose, Jungkook. Ho rilevato la parte di azioni asiatiche dell'azienda dei miei genitori, ho comprato questa casa intestandola a me, ho fatto il passaggio di proprietà delle macchine in modo che figurasse solo il mio nome tra i proprietari. E ho licenziato il 90% dei vecchi dipendenti per ricrearmi un mio team, scelto da me e di cui posso fidarmi, non qualcuno che fosse alle dipendenze dei miei."

"O-okay ma...una segretaria ce l'hai già."

"Non più. Le ho mandato una mail stamattina dicendole che lunedì non serve più che si presenti al lavoro. Il posto è scoperto e io ho pensato di darlo a te."

Mi stava fissando dritto negli occhi mentre parlava e io non sapevo se scoppiare a piangere o buttarmi addosso a lui. Rimasi immobile e riabbassai gli occhi sul plico che avevo in mano, girai le altre pagine e c'erano riportati orari, compenso, mansioni che avrei dovuto svolgere, nome dell'ufficio in cui avrei dovuto lavorare. C'era tutto, era tutto scritto lì. Mancava solo la mia firma perché lui la sua l'aveva già fatta nell'apposito spazio.

"Tae...ma sei sicuro?"

"Io si, mai stato più sicuro in tutta la mia vita. Mi devi dire tu che ne pensi, la decisione spetta a te."

"Part-time vuol dire che dovrò fare quante ore al giorno?"

"Dalle 4 alle 6 ore. Lascio decidere a te."

"Ma tu te ne fai anche più di 10."

"Il lato negativo dell'essere il capo." Sorrise.

"Tempo determinato. 6 mesi."

"Intanto per cominciare si, poi se tu vorrai io te lo rinnovo a tempo indeterminato senza problemi. Non ho potuto farlo subito perché...beh in pratica non hai molta esperienza quindi se mi dovesse venire qualche controllo del personale siamo più tranquilli così."

"Cosa succede se non riesco a reggere la pressione lavorativa? E se non riuscissi a starti dietro? Ma devo imparare altre lingue straniere? E se mi viene una crisi d'astinenza? E come faccio se-"

"Jungkook." Mi prese il viso tra le mani. "Calmati. Non ti sto obbligando, puoi pensarci con calma e se rifiuterai non mi offenderò, davvero. Ho promesso di aiutarti e questa mi è sembrata una buona idea anche perché così ti terresti impegnato e soprattutto io potrei tenerti sott'occhio e aiutarti ancora di più con tutta la storia...dell'astinenza."

Rimasi senza parole. Semplicemente lo guardai e non sapevo cosa rispondere. Nella mia testa vorticavano mille pensieri e la quasi totalità di loro mi stava dicendo di accettare.

"Ti lascio dieci minuti così ci pensi, okay? Metto su il caffè e ho ancora i tuoi biscotti preferiti. Facciamo colazione a letto oggi. Ti va?"

Annuii e lui mi scompigliò i capelli prima di balzare giù del letto e scendere le scale.

Abbassai per l'ennesima volta lo sguardo su quel contratto, presi un respiro profondo e lessi tutto, ogni singola riga. Pensai che mentre io dormivo lui si era alzato presto per scriverlo per me, inserendo tutti i dati e venendomi in contro il più possibile.

Ragionai su tutto quello che era successo nei tre mesi precedenti, il mio ritrovamento, l'ospedale, la denuncia nei suoi confronti, la depressione, l'eroina, tornare ad essere una puttana. L'avevo trattato male, l'avevo allontanato, per colpa mia era finito a dover fare i conti con la legge, aveva rischiato di perdere l'azienda, la casa, il lavoro, aveva perso me. Eppure aveva trovato la forza per rimanere in piedi, si era ripreso tutto quello che era suo e dopo tutto quello che gli avevo fatto, aveva trovato anche la voglia di perdonarmi e ora mi proponeva un contratto di lavoro.

Non avevo mai avuto una figura a cui appoggiarmi, da cui prendere esempio però ora avevo lui e sapevo che non avrei mai potuto trovare persona migliore. Era disposto a starmi dietro, ad aiutarmi, a mantenermi ancora fornendomi un lavoro che mi avrebbe reso parzialmente indipendente, parzialmente libero e occupato, parzialmente adulto.

Fra un paio di mesi avrei compiuto 19 anni e quanti altri miei coetanei potevano dire di aver avuto la stessa fortuna? Mi ero diplomato da poco e mi bastava apporre la mia firma su quello spazio bianco per avere già un lavoro per i prossimi 6 mesi. Non c'era da valutare nessun pro e nessun contro.

Mi alzai e raggiunsi la sua scrivania, recuperai una penna nera e semplicemente firmai senza il minimo ripensamento.

Quando lui tornò di sopra con un vassoio contenente mille leccornie per fare colazione, io gli porsi i fogli sorridente.

"Puoi tenerlo se hai bisogno di pensarci di più e rileggerlo."

"Hai ragione. In ufficio c'è la fotocopiatrice vero? Lunedì provvederò a farne una copia in modo da tenerne una a testa." Gli dissi senza smettere di sorridere.

Lui sgranò gli occhi e venne verso di me.

"L'hai firmato?"

Io girai l'ultima pagina e gliela mostrai.

Jeon Jungkook scritto in nero su bianco in corsivo.

Non feci in tempo a fare niente perché lui mi strappo il contratto dalle mani, lo lanciò per terra e si fiondò su di me, prendendomi il viso tra le mani e baciandomi forte. Rimasi scioccato in un primo momento ma ricambiai quasi subito e con gioia. Mi sollevò di peso e io strinsi le gambe intorno alla sua vita quando sentii la mia schiena scontrarsi con la parete fredda alle mie spalle. Mi aggrappai ai suoi capelli e sentire i suoi ricci scivolare tra le mie dita fu la più bella sensazione di sempre.

"Hai detto che volevi fare colazione." Dissi senza fiato.

"Vuoi fare colazione proprio ora?" Rispose anche lui col respiro accelerato.

"No, voglio saziarmi di te. Non smettere di baciarmi." Dissi ancora prima di catturare nuovamente le sue labbra tra le mie. Sentii la sua lingua spingere e ansimai nella sua bocca, lasciandogli il completo controllo. Strinse le sue braccia più forte intorno al mio busto e finalmente, dopo mesi, mi sentii protetto, amato, felice.

Dolcemente lasciò andare le mie labbra per passare a lasciarmi una scia di baci dal naso alla guancia, dal mento al lobo dell'orecchio e poi cominciò a scendere verso il collo e il mio corpo si riempì di brividi anche in posti che non sapevo potessero rabbrividire.

"T-Tae-" Si stoppò e mi guardò. "P-posso farti la stessa domanda che ti ho già fatto un po' di tempo fa?"

"Certo, dimmi pure." Mi fece scendere e io toccai di nuovo terra con i piedi. Mi accarezzò la guancia e mi spostò i capelli dalla fronte.

"Che cosa siamo io e te?" Mi guardò serio serrando la mascella. Rimase in silenzio e dopo un paio di secondi abbassò lo sguardo. "Mi avevi detto che dovevo finire scuola, trovare un lavoro e lasciare l'azienda di Jin e che poi ne avremmo riparlato. Scuola? Mi sono diplomato. Lavoro? Ho appena firmato un contratto. Jin? Beh, non ho potuto controllarlo dal momento che mi ha sbattuto fuori lui però, beh, ho fatto anche quello." Non alzò lo sguardo, non mi guardò. "E' arrivato il momento di parlarne. Non credi?"

"Jungkook..." Mi abbracciò e per una volta fu lui ad appoggiare la testa nell'incavo del mio collo. I suoi capelli morbidi mi solleticarono la cute.

"Taehyung-"

"Ti amo e mi rendi felice. Io vorrei stare con te." Disse tutto d'un fiato e io persi un battito.

"Mh- full time o part time?" Risposti per sdrammatizzare.

Lui si tirò indietro e mi guardò divertito con un mezzo sorriso dipinto sul volto.

"Full time, 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno."

"E allora che relazione full time sia." Gli sorrisi di rimando prima di chinarmi per baciarlo ancora.

Avevo un ragazzo, un lavoro ed ero felice. Che cosa avrei potuto desiderare più di così?

"Jungkook, aspetta."

"Cosa? Che succede?"

"Ho un'altra proposta."

"Se è una proposta indecente non la voglio sentire. Non avrai il mio culo cinque volte al giorno."

Scoppiò a ridere e gettò la testa indietro. Io ero serio ma evidentemente lui l'aveva presa come una battuta e credetti di non averlo mai visto divertirsi così tanto per una mia frase. Cercò di ricomporsi, asciugandosi gli occhi che lacrimavano a causa delle risate.

"Ommioddio va bene, niente culo cinque volte al giorno. Io scherzavo, Guk." Mi scompigliò di nuovo i capelli. "Non ho preparato un contratto solo per te."

Sgranai gli occhi e mi tirai leggermente indietro.

"E per chi altro?"

"Per tua madre."

Lo guardai e scoppiai a ridere ma lui rimase serio.

"Hyung, cosa stai dicendo. Se io non ho esperienza, mia mamma ne ha ancora di meno."

"Ha cresciuto te e non mi pare tu abbia mai avuto qualche intossicazione alimentare a causa della sua cucina."

"Aspetta ferma, non riesco a seguire il tuo discorso." Ero decisamente confuso.

"Okay, torniamo a sederci." Mi prese per mano e mi condusse fin sul letto. Ci sedemmo e lui recuperò il vassoio con la colazione e cominciò a smangiucchiare mentre io lo fissavo curioso. "Ti ricordi quella volta in cui eravamo nel mio ufficio a fare...cose diciamo, e ci siamo dovuti fermare per quella chiamata da parte di mio padre?" Annuii. "Ti ricordi anche cosa voleva?"

"Avvisarti che avrebbe comprato un'altra filiale?"

"Esatto. Beh l'ho fatto io alla fine e ho deciso di spostare tutta la produzione vera e propria nella nuova sede e lasciare nel palazzo dove verrai tu solo gli uffici. Spostando là la produzione ho dovuto assumere molta gente nuova, molte giovani donne e siccome alcune di loro hanno figli piccoli, ho deciso di fornire anche un servizio educativo all'interno di quella sede così le mamme possono lavorare ma stare anche con i propri bimbi senza dover pagare le rette di un ipotetico asilo. Però ho bisogno di qualcuno che prepari la merenda e il pranzo e questi bambini ed ecco il ruolo in cui ho pensato di inserire tua madre."

Rimasi esterrefatto. Parlava come se fosse l'idea più innocua e semplice del mondo senza rendersi conto che c'era gente là fuori che avrebbe pregato in dieci lingue diverse per poter avere un capo come lui.

"Taehyung, come hai fatto?" Chiesi quasi sussurrando.

"A fare cosa?"

"Ad essere così. Come fai ad essere così caratterialmente parlando dopo essere stato cresciuti da quei due stronzi che sono i tuoi genitori? Come hai fatto? Ti rendi conto di quanto grande sia il tuo cuore? Sei la migliore persona che io abbia mai incontrato in vita mia."

Lui appoggiò la tazzina dalla quale stava sorseggiando il suo caffè e mi guardò.

"Non esagerare."

"No, Tae, tu non ti rendi proprio conto."

"Jungkook sono un imprenditore, okay? Ho bisogno di un team che si fidi di me e io per primo devo fidarmi di loro e andargli in contro quindi sinceramente mi sembra il minimo e in ogni caso non mi hai detto cosa ne pensi riguardo a tua madre. Secondo te accetterebbe?"

Afferrai il pacco di biscotti e appoggiai la schiena alla testiera del letto, iniziando a sgranocchiarli.

"Ti adora e quando dico che ti adora intendo che è proprio innamorata di te. Avrà messo i festoni in casa solo perché siamo tornati insieme perciò penso accetterà. Cioè farà mille storie, ti dirà che non serve ma alla fine firmerà."

"Come il figlio." Mi disse con un sorriso.

"Ho preso dalla migliore." Ricambiai il sorriso.

Lui si avvicinò e si chinò verso di me ma io lo fermai, mettendogli un biscotto in bocca.

"Non rovinerai il sapore dei miei biscotti preferiti col tuo caffè, stammi lontano." Lo ripresi scherzoso.

Lo guardai mentre diminuiva la distanza tra di noi e mordeva il biscotto, costringendomi a mordere l'altra parte per non farla cadere sul materasso. Finimmo di masticare e deglutimmo entrambi e io mi leccai il lato della bocca per togliere le briciole. Lui osservò quel mio movimento attentamente per poi alzare lo sguardo e incastrarlo nel mio. Io mi chinarmi, gli presi il mento tra il pollice e l'indice e passai appena la punta della lingua sulle sue labbra, lo stuzziccai leccando sensualmente ogni singolo millimetro della curvatura, da un angolo all'altro, sia sotto che sopra senza mai baciarlo davvero. Intrappolai il suo labbro inferiore tra i denti per poi succhiarglielo leggermente. Feci la stessa cosa col labbro superiore. Lui rimase immobile, con lo sguardo fisso su di me, gli occhi brillavano di lussuria e teneva la bocca socchiusa, lasciandomi fare. Poi mi fermai e mi allontanai leggermente.

"Hai finito?" Chiese.

"Si."

"Io no."

E senza che potessi aggiungere altro mi strappò il pacco di biscotti di mano per lanciarlo giù dal letto e saltarmi letteralmente addosso. Si fiondò sulle mie labbra e io gemetti non appena mi morse piano per farmi aprire la bocca e insinuarsi al suo interno. Mi spinse giù, mi distesi e allargai le gambe come ad invitarlo a posizionarsi proprio lì e lui ovviamente non si fece scappare l'occasione. Cominciò a mordicchiarmi il lobo dell'orecchio mentre con una mano si insinuava sotto la mia maglia e lasciandola viaggiare sulla mia pelle bollente che reagiva immediatamente al suo tocco.

Mi voleva e potevo percepirlo da quando ci eravamo svegliati però si stava trattenendo per un motivo a me sconosciuto. In passato non avrebbe mai sopportato i miei giochetti o il mio stuzzicarlo, non gli sarebbe piaciuto dover aspettare perché per come era abituato, a quest'ora sarei stato già completamente nudo e invece adesso mi aveva a mala pena alzato la maglia. Ci stava andando piano e aveva rallentato anche ieri pomeriggio, come se aspettasse che io gli dessi il permesso.

"Tae?" Si bloccò immediatamente, spostandosi e mi guardò. "Tutto bene?" Gli chiesi.

"Si. Perché me lo chiedi?"

"Ti stai trattenendo."

"Non è-"

"Non negarlo. Posso letteralmente percepire il tuo freno a mano tirato."

Mi sorrise.

"Il mio freno a mano? Ti sei iscritto a scuola guida, Gukkie?"

"Si ma non cambiare argomento." Risposi serio e lui alzò una mano, accarezzandomi la guancia. "Che succede?" Chiesi di nuovo.

"Niente davvero, non ti devi preoccupare di nulla."

Infilai una mano tra i suoi capelli e li lasciai fluire tra le mie dita. Lui chiuse gli occhi beandosi del mio tocco.

"Sei andato con qualcun altro in questi mesi?" Chiesi titubante senza smettere di giocare con le sue ciocche corvine.

"No." Sussurrò appena ma con tono deciso.

"Minjae?" Non ce la feci più, dovevo chiedere. Non ero cieco, quel modello l'avevo visto ed era un ragazzo davvero bellissimo ma soprattutto dovevo trovare il modo di placare quella gelosia cieca che provavo ogni volta che pensavo a lui a fianco del mio Taehyung.

Ovviamente spalancò gli occhi e mi fissò.

"Jungkook, ancora? Ascoltami bene perché non te lo ripeterò più: tra me e Minaje non c'è niente, non c'è stato niente e mai ci sarà. Mi ha baciato una volta sì però io l'ho respinto ed è finita li. Il fatto che lui ci provi con me non vuole per forza dire che riesca effettivamente ad attirare la mia attenzione." Mi baciò la guancia e poi l'angolo della bocca prima di continuare. "Amo solo te, voglio stare solo con te e sì, mi sto trattenendo ma solo perché non voglio farti male. Ieri hai avuto un crollo emotivo e mi hai spaventato a morte, non voglio sforzarti, non mi spingerò oltre, non farò niente senza il tuo consenso."

Mi ritrovai ad essere completamente sollevato dalle sue parole, sorrisi senza neanche accorgermene e lo baciai forte, tirandomelo addosso e premendo la sua bocca contro la mia. Poi scesi lentamente e con le mani sollevai la sua maglia sui suoi fianchi fino a farla arrivare alle spalle e mi staccai giusto il tempo di levargliela definitivamente.

"Hai il mio consenso a farmi qualsiasi cosa tu voglia, senza freni. Sono tuo." Dissi deciso e ricominciai a baciarlo.

Nel giro di cinque minuti eravamo entrambi completamente nudi e io non vedevo l'ora di ripetere l'esperienza del pomeriggio precedente ma mi vergognavo a chiederglielo. Mi era piaciuto fin troppo, non avevo provato una sensazione neanche lontanamente immaginabile da mesi e avere l'occasione di sperimentarla dopo tutto quel tempo di apatia era stata una scarica emotiva pazzesca.

Credetti quasi mi avesse letto nel pensiero quando cominciò a scendere verso il mio basso ventre, lasciando una lunga scia di saliva dal collo fino alla V del mio bacino.

"Invertiamo i ruoli?" Chiese.

"C-cosa?" Ansimai già completamente sottomesso a quel piacere.

"Puoi venirmi in bocca."

Disse prima di piegarsi e circondare la mia erezione tra le labbra. Io gemetti forte, aggrappandomi al lenzuolo e inarcando la schiena. Inconsapevolmente cominciai a muovere il bacino per spinte più profonde, lui mi teneva per i fianchi e mi lasciò fare. Si fece letteralmente scopare la bocca per la prima volta da quando lo conoscevo, potevo sentire la mia pelle strusciare contro le pareti della sua cavità orale e la sua lingua muoversi con decisione dalla punta alla base. Mi abbandonai completamente a quel piacere e dopo poco cominciai a sentire l'ormai riconoscibilissima sensazione farsi sempre più forte.

"T-Tae, s-sono v-vicino-"

Anche se sussurrai tra un gemito e l'altro lui mi sentii e mi inglobò completamente e quel movimento repentino mi fece toccare l'apice. Strinsi forte i suoi capelli tra le dita e mi riversai direttamente nella sua gola urlando forte dal piacere.

Avevo poco fiato e quel poco che mi rimaneva me lo tolse definitivamente lui quando risalì e mi baciò. Io spalancai la bocca perché volevo sentire a pieno il mio sapore tra le sue labbra e avrei potuto raggiungere un secondo orgasmo solo grazie a quella sensazione.

"Ti piace." Mi disse sorridendo.

Io ero ancora troppo sfinito dal piacere appena provato per rispondere quindi mi limitai ad annuire.

"Potrei farlo più spesso allora da oggi in poi, che dici?"

"Oh sì, ti prego-" La sola idea che sarebbe ricapitato mi fece andare fuori di testa, sentii quasi di star perdendo il controllo della mia sanità mentale. Kim Taehyung mi avrebbe fatto impazzire prima o poi.

Si appoggiò a me e mentre mi baciava ancora e instancabilmente, strusciò il suo bacino contro il mio e potei sentire quanto duro fosse e decisi di ricambiare. Feci forza sulle sue spalle e lo spinsi sul materasso, salendo su di lui.

"Possiamo tenere i ruoli invertiti ancora per un po'?" Gli chiesi.

"Dipende da che cosa hai in mente." Rispose allargando gli occhi e ammiccando.

Io mi portai il dito indice in bocca e cominciai a succhiarmelo senza staccare un secondo i miei occhi dai suoi. Lo vidi cominciare a respirare in modo sconnesso ma non mi disse niente né cercò di fermarmi eppure dalla sua espressione sapevo perfettamente aveva inteso cosa volevo provare a fargli.

Mi chinai a baciargli il ventre mentre portavo il mio dito bagnato di fronte alla sua entrata. Alzai lo sguardo e lui si morse il labbro inferiore ma gettò immediatamente la testa all'indietro e spalancò la bocca ansimando quando cominciai a penetrarlo lentamente. Decisi che non era abbastanza e presi anche io in bocca la sua erezione, cominciando a succhiare leggermente la punta.

"Jungkook cazzo!" Imprecò e mi piacque fin troppo quel suo tono di voce. "S-sei sleale, m-mi f-farai i-impazzi-AH-re-".

Pompai su tutta la sua lunghezza, facendo movimenti circolari con la lingua per poi inglobarlo completamente mentre spingevo un dito dentro di lui che ben presto divennero tre. Muoveva i fianchi in contro ai miei movimenti e gemeva, boccheggiando. Alzai lo sguardo e i miei occhi incontrarono i suoi.

"Non mi guardare, cazzo. Se mi guardi così, vengo-"

E io aumentai il ritmo sia della mia lingua che delle mie dita, tenendo lo sguardo fisso su di lui finchè il suo corpo non fu scosso da alcuni spasmi, gemette forte, ansimando il mio nome e mi venne in gola. Io deglutii soddisfatto e mi misi a sedere su di lui ma non rimasi in quella posizione a lungo dal momento che lui subito mi attirò a sé e fece scontrare le nostre fronti.

"Ti amo talmente tanto che mi esplode il cuore, Jungkook, sono serio. Sei tutta la mia fottuta vita, non lasciarmi mai più."

Nel mio stomaco esplosero mille farfalle egli occhi mi si riempirono di lacrime di gioia.

"Anche io ti amo, Taehyungie. Non ti lascio più, non posso vivere senza di te."

E ci baciammo come se fosse la prima volta e non esistevano parole in nessuna lingua al mondo per poter descrivere quello che stavo provando in quel momento tra le sue braccia.














Angolo autrice:

Okay quindi facciamo il sunto della situa: i Taekook si sono messi insieme e sono felici e innamorati e Jungkook lavorerà per Taehyung. Ma a voi non manca Jimin? E gli Yoonmin? E Hoseok come sta? E Jin insieme a Namjoon? E il padre di Jungkook che fine ha fatto? Poi cosa ne pensate dello switch dei ruoli? E se in futuro arrivassero fino in fondo? Pensate Taehyung accetterebbe anche questo da Jungkook? Ci sono un po' di cose da mettere a posto, con calma vedrete 👀

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