The Sons Of Elements - L'ombra

blackheart181 द्वारा

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Secondo libro della trilogia "The Sons Of Elements" (Attenzione: possibili spoiler per chi non ha letto il pr... अधिक

Prologo
~Sogni~
~Nick~
~Passo avanti~
~Rinata~
~Arde~
~Aiuto~
~uncontrollable~
~Spia~
~Aspettare~
~Piano~
~Tradimento~ (Parte uno)
~Tradimento~ (parte due)
~Nuovo piano~
~Allenarsi~
~Diari~
~Risveglio~
~Evoluzione~
~Occhi aperti~
~Mancanza~
~Sbaglio~
~Visione~
~Caduta~
~Fiamme~

~Fuoco~

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blackheart181 द्वारा

Le luna splendeva nel cielo ricoprendo con un manto argenteo tutto ciò che si trovava sottostante.

Gli insettini volavano qua e là nei pochi fiori che non erano morti per via del fuoco innaturale che si era creato qualche ora prima.

Audley si trovava in una distesa verde. Seduto sull'erba, con la testa leggermente all'indietro a godersi di quell'aria fresca e pulita che solo nelle zone verdi è possibile trovare.
Gli ricordava l'accademia.

Poco lontano da lui, giusto al di là di qualche albero, si trovava un vecchio casolare abbandonato.

Etere li aveva portati lì. Non aveva dato grandi spiegazioni. Non aveva detto perché dovevano stare lì o chi era il proprietario.
Aveva solo detto: "Dite ciao alla vostra nuova momentanea casa" poi era sfrecciato su per le scale lasciandoli lì.

In quegli ultimi mesi Allison e Audley erano andati dietro il quinto Guardiano come cagnolini.
Audley faceva quello che Allison voleva perché sembrava lo desiderasse ardentemente, ma aveva dei grandi dubbi su questa scelta.

Avvertì un rumore, aprì gli occhi e vide una sorella avvicinarsi a lui.

Guardava a terra attenta a dove metteva i piedi.
Indossava un giaccone bianco dall'aria molto pesante, stivali alti e jeans neri. I capelli biondi lasciati al vento, una ciocca le andò davanti agli occhi. Lei la spostò con un gesto della mano.

«Ehi» gli sorrise dolcemente e si abbassò per mettersi accanto a lui, nella sua stessa posizione: gambe allungate e mani messe dietro la schiena, con i palmi rivolti verso il terreno per sorreggersi.

«Come mai qui?»
Audley alzò le spalle. «Pensavo.»
«Pensi troppo.»
«È...» fece una pausa insicuro se continuare. «È questa situazione a preoccuparmi» ammise alla fine

Allison si accigliò «Perche?»

Audley si girò verso di lei.
Da quando avevano visto la loro madre morire Allison si comportava come se seguire Etere fosse la cosa più importante.
Audley aveva pensato che avrebbe odiato il Guardiano per aver ucciso la madre. Aveva pensato che avrebbe dovuto fermarla dall'ira cieca che avrebbe provato. E invece, con sua grande sorpresa, Allison era andata dietro Etere quando quest'ultimo aveva deciso che i danni all'accademia potevano bastare, e si era portata dietro Audley.
Etere non si era mostrato contrario, ma neanche felice di questa scelta. Il più delle volte si comportava come se non esistessero.

«Non mi fido affatto di lui.» Chiarì.

Allison spostò lo sguardo sulle sue mani.
«È difficile fidarsi di un Guardiano, ma se non ci fosse stato lui saremo morti tutti»
«Questo è vero, ma... perché sei così ostinata da seguirlo sempre e ovunque?»
Allison lo guardò dritto negli occhi.
«Per anni ho cercato di essere perfetta. Ho cercato di essere quello che mamma voleva che io fossi. E poi, aveva deciso di ucciderci, dicendolo prima a te piuttosto che a me» prese un respiro profondo.

«Non ce l'ho con te. Non potrei mai» lo guardò «Ma odio, odio profondamente come nostra madre si è comportata con me»

Non poteva darle torto. Le paranoie di Allison, il suo voler essere perfetta, non erano solo paranoie, la madre insinuava continuamente cose e Allison, essendo molto sensibile alle sue critiche, incassava il colpo e ci pensava ogni notte e ogni giorno finché Eleanor non si dimostrava soddisfatta di come Allison aveva riparato alle "imperfezioni" che secondo lei la affliggevano.

Ma sentirla parlare così della loro madre lo colpiva lo stesso.

«Sono stata, cioè siamo stati sempre sottomessi a lei e a tutti»
Lo guardò. Una strana scintilla negli occhi.
«Potremo essere molto di più, potremo governare il mondo. Non avremo più bisogno di essere perfetti per nessuno e nessuno oserebbero giudicarci.»

Audley rabbrividì ascoltando il suo tono di voce. Quel tipo di tono che aveva quando voleva qualcosa disperatamente. E Allison riusciva quasi sempre ad ottenerlo.

«Saremo grandi » Sussurrò guardando un punto di fronte a sé. Poi si riscosse e si alzò con un saltello.
Guardò in alto.
«Fa più freddo» Rabbrividì.
«Sono abbastanza sicura che pioverà»
«Ehi, sono io che mi occupo dell'acqua, non rubarmi il posto»
Allison rise e allungò una mano.
«Dai, andiamo dentro che preparo la cioccolata calda»
Audley afferrò la mano e si mise in piedi. Allison iniziò a camminare e Audley le andò dietro.
Il suo sguardo si fermò solo un attimo sull'erba bruciata al confine, vicino altri alberi.
Pensò a come Etere aveva fatto scoppiare un moderato incendio esattamente lì, bruciando alcuni fiori e un po' di erba.
Pensò a come si era arrabbiare perché non voleva creare quel piccolo incendio e questo era solo una prova del fatto che i suoi poteri non erano ancora tornati.
Pensò a come a volte il suo sguardo e il suo volto non sembravano umani e rabbrividì di nuovo. Forse era solo il freddo.
Forse sarebbe stato grandi come diceva la sorella, ma a quale prezzo?

***

Nicolas era andato a trovare Scarlett. Le aveva fatto una sorpresa e quando la ragazza aveva aperto la porta e si era ritrovata il riccio davanti gli era saltata addosso.

«Sono troppo felice di vederti»
Gli aveva detto guardandolo di sottecchi mentre preparava il caffè.

«Credimi, anch'io.»

Le era mancato così tanto. Nicolas era andato a trovarla solo poco dopo dicembre, lei e Jenny aveva scelto un regalo e glielo avevano inviato. Jenny si era fatta le vacanze da lei perché i suoi genitori erano già partiti per le vacanze in Europa e non potevano tornare.
Poi era stata costretta a lasciarla e a Scarlett mancavano così tanto.

«Lo metti tutti i giorni?»
Le stava chiedendo in quel momento.
Scarlett lo guardò e un sorriso spuntò sul suo viso.
«Si, non so quanto possa aiutare. Mamma mi costringe a metterlo.»

Si guardò le braccia dove Nicolas stava passando quella crema per le cicatrici, e fece una smorfia.

Erano davvero brutte.

Sua madre le aveva assicurato che entro qualche mese sarebbe scomparse con quella crema e, in effetti, erano molto meglio di prima. Meno rosso vivo, più rosella. Le facevano meno male. Al contrario i sogni sul fuoco si facevano più intensi.

«È un po' umiliante» sussurrò «Voglio dire, guarda» con l'altra mano indico il braccio che il riccio teneva. «Una figlia del fuoco, un'assoluta, come si dice, con le cicatrici create per colpa del fuoco! Sembra l'inizio di una barzelletta»

Nicolas ridacchiò «Non ti preoccupare. Più passa il tempo più diventi forti e meno le cicatrici si vedranno. Chissà forse scompariranno»

Le posò il braccio e prese l'altro.
«A te non sarebbe successo, vero?»

Nicolas ci accigliò «Non lo so, non sono un assoluto» Sorrise con lo sguardo sempre attento al braccio.
«Quello che è successo a te è una cosa unica. Non puoi paragonarti ad altri»

Le posò il braccio.
«Perfetto. Dove sono le altre? Ah, il petto.» Nicolas si avvicinò e iniziò a toccarle il petto con l ungente.
Il cuore di Scarlett batteva veloce, ma Nicolas non fece una piega.
«Okay, se vuoi toglierti la maglietta posso fare anche lo stomaco»
Scarlett gli sorrise «Ah, davvero?»
Con un gesto veloce si tolse la canottiera e rimase in reggiseno davanti a lui.

Nicolas le lanciò una lunga e attenta occhiata e i suoi occhi si fecero lievemente più cupi. Poi sorrise.
Scarlett si sentiva così audace con lui.

Prese la crema e delicatamente iniziò a tracciare le cicatrici vicino al seno, sul petto.
Poi scese, mettendosi in ginocchio, tracciando quelle vicino l'ombellico. Le lanciò un altro sguardo.
Scarlett si sentiva eccitata forse per la prima volta in vita sua.
E Iniziò a spaventarsi dei suoi pensieri.

«Sai» iniziò a parlare il riccio.
«la saliva umana ha delle proprietà eccellenti.»

E prima che Scarlett che potesse capire sentì la lingue di Nicolas sulla cicatrice.

Scarlett odiava queste cose, le faceva schifo immaginare qualcuno che la leccava. Ma in quel momento era la cosa più eccitante che avesse mai provato.
Nicolas si allontanò e la guardò sorridendo come un predatore.

«Tutto bene?»
«Si» Sussurrò.
Nick si rialzò e proprio quando stava per parlare di nuovo Scarlett sentì sua sorella urlare.

Alzò gli occhi al cielo.
Era rimasta con il gatto da sola che a quanto pare la odiava.
«Vado a controllare se è ancora viva» si rimise la canottiera e uscì dal bagno.

Attraversò il corridoio ed entrò nella camera che condivideva con la sorella.
Le finestre erano chiuse e la stanza era al buio.
Scarlett pensò che fosse strano perché ricordava chiaramente che le finestre erano aperte.

Allungò una mano e premette l'interruttore della luce, ma questa si accese, lampeggiò e poi si spense con uno strano rumore.

'Bene, altro scenario da film horror'

La ragazza sospirò e attraversò la stanza diretta alle finestre.
Ma proprio quando stava per aprirle avvertì qualcosa.
La presenza di qualcuno in quella stanza.

Si girò, sperando fosse Nicolas, Margaret o sua madre, ma non vide nessuno.
La luce che entrava dalla porta non era sufficiente ad illuminare l'intera stanza.

Scarlett fece per girarsi, ma quando con la coda dell'occhio vide un movimento, si girò di scatto verso la porta.

Nell'aria si stava formando qualcosa. Intravedeva una forma in mezzo alla sua stanza, qualcosa di trasparente che però si stava muovendo per crearsi secondo dopo secondo e farsi più visibile.

Alla fine Scarlett vide una persona davanti a sé. Continuava ad essere trasparente. Continuava a non capire chi diavolo fosse.

Ma sentiva l'aria muoversi più veloce intorno a sé. Come se venisse risucchiata per creare quella persona.

«Scarlett» un sussurrò di vento chiamò il suo nome.

La ragazza ci mise un secondo a capire.

«Etere?»

Da quello che sapeva era l'unica persona, o entità, che poteva fare una cosa del genere.

L'ombra di vento parve sorridere.

«Scarlett» ripeté. «Mi state cercando. Smettila di cercarmi»

«Come hai fatto a...trovarmi?» balbettò scioccata.

«Io posso essere tutto. Posso essere ovunque. Non fare l'eroina di turno, figlia del fuoco»
L'ombra di vento si infuocò. I suoi contorni divennero arancioni. I pochi lineamenti che si intravedevano divennero demoniaci.
Lunghe lingue di fuoco si allungavano oltre la sua figura toccando letto, mobili, armadio.

«No!» Gridò Scarlett vedendo la sua stanza prendere fuoco.
L'ombra di fuoco sorrise. Il fuoco andò ovunque.

Scarlett provò a sentire il fuoco, a spegnerlo. Provò a comandarlo allungando le mani e abbassandole lentamente.

«Posso essere tutto» continuò «Tu non sei niente»

Etere scomparse. Scarlett si inginocchiò tossendo.
Non avrebbe dovuto farle niente quel fuoco. Non era così che doveva andare.
Scarlett, provò, con tutta le sue forze, di spegnere il fuoco. Le fiamme calarono appena, ma lei era troppo debole per continuare.

Perse i sensi.

«Il tempo passa ma certe cose restano»

«Cosa vuoi dire?»

«Non hai idea di quante volte è svenuta all'accademia»

«Davvero?»

«Giuro» 

Aprì gli occhi infastidita.
«Smettetela di parlare come se non ci fossi!»

Si tirò su, sentendo dolore un po' ovunque.
«Etere» borbottò.

«Cosa?»

«Etere.» Disse a voce più alta.
«C'era Etere qui! Era proprio qui, sembrava... Che fosse l'aria stessa, poi è diventato fuoco, poi ha bruciato tutto.» Si guardò sconvolta le mani.
«Perchè non sono riuscita a fermarlo?»

«Probabilmente voleva solo farti sentire così. Le fiamme si sono spente appena sono entrato in camera e tu sei svenuta» Spiegò.
«Sei un'assoluta, ma sei debole. Lui rimane un Guardiano.»

Gli occhi di Scarlett si fecero lucidi.

Nicolas le mise una mano sulla spalla.
«Ce la farai. Devi solo stare a riposo qualche giorno»

E Scarlett si augurò davvero che fosse così.

Spazio autrice

HELLOOOO
Okay, lo so lo so, la scena di Nicolas e Scarlett può risultare cringe, Sorry

È un capitolo abbastanza ricco questo.
Audley fa tutto quello che vuole Allison, e Allison si è fissata con Etere.
Voi che ne pensate? Ha ragione? Farà bene? O Andrà a finire male?

Mh, chissà.

Inoltre Scarlett preoccupa Etere più di quanto ci si aspetta dal momento che si è scomodato per fare quello spettacolino dove prima è diventato aria e poi fuoco.

Spero vi sia piaciuto questo capitolo.
Ci rivedremo fra 2-3 giorni <3

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