Recensioni Opalescenti

By GemmeDaScoprire

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Salve a tutti voi! Vi diamo un caloroso benvenuto su questa raccolta di Recensioni Opalescenti. In quest... More

Nei meandri delle Recensioni Opalescenti
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'Crystallum - Sogni Perduti' di GiovanniCacioppo
'Gioselith: La Prima Cacciatrice' di BarbaraPBaungarten
'Millennium: Tutto può accadere' di veronica_1320
'Darklight Love' di Pokoko02
'Diario di una sognatrice lucida di quarta generazione' di Fox2_Fox
'Book of Alethia I - La Ragazza del Destino' di Sheilaroug17
'L'apoteosi del Caos' di Lily_Vi
'Diamante Nero' (Demo) di F_Vanessa_Arcadipane
'La Città Che Sale' di LorenzoMigliore
'Under a Paper Moon' di Time-flies
'Il fiore del deserto' di IroniaNoodles
'Mia Dolce Riley - Rose Tears' di Gloria_Lovely
'Once Upon a Time' di feather-
'La mia fine, il mio inizio 1 ~ Destini Segnati' di ChiccaCom
'Kegivos - Sogni Mortali' di LucaMaro00
'Gli uccelli migratori' di Enea_Argento
'The Legend of Alhena' di hikariabbie
'Il Diario di un Fantasma' di SamDiAngelo
'Hell's Rose' di Nightmvares
'OTHERSIDE - Tibyh' di Denny979
"LovExit" di newdestiny
'CODE: 2486' di DarkNogitsune
'Attesa' di Poppybatt
'Becoming a wolf' di Iridos
'Luce oltre i miei occhi' di mrs_pan13
'La Guerra tra di noi' di Simi2829 e Shootingstar__93
'Energia Rossa' di _zero_e_lode_

'L'ultimo respiro' di Leucantha

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By GemmeDaScoprire

Prima candidatura per Gemme - Paranormale

L'ultimo respiro deve ancora essere malleata per poter diventare una gemma, nel frattempo prende posto tra gli opali nella speranza che in futuro con una buona revisione possa aspirare a far parte delle Gemme brillanti!

Titolo: L'ultimo respiro

Autore: Leucantha

Genere: Fantasy Paranormale

Sottogenere: Storia d'Amore

Trama: La trama segue le vicende di Aurora, e piano piano svela i segreti che circondano i suoi incubi, i suoi ricordi e il suo passato, rivelando che ciò che le sta attorno è tutt'altro che ordinario. La storia si sviluppa sotto i nostri occhi mostrandoci una realtà di reliquie, angeli e demoni, il cui conflitto eterno pare star per giungere al termine.

1. Correttezza grammaticale:

Ciò che appare evidente fin dai primi capitoli è il fatto che questa storia presenta una quantità elevata di errori di diverso genere: abbiamo riscontrato diversi refusi sparsi qui e lì e, notato che si tratta comunque di una versione revisionata, possiamo consigliarti di trovare una beta che ti aiuti a rimuovere questi errori che possono sfuggire all'occhio abituato dello scrittore e di prestare maggiore attenzione durante la scrittura e soprattutto durante la correzione, in maniera tale da riempire quelle mancanze sistematicamente. La poca attenzione che è stata posta all'aspetto grammaticale sicuramente non fa guadagnare punti all'opera, dal momento che le carenze non sono presenti solo nell'ortografia, ma anche dal punto di vista contenutistico.

- Punteggiatura. Partendo ora dalla punteggiatura, abbiamo notato che sono presenti svariati errori con le virgole: molto spesso queste vengono a mancare nel momento in cui sarebbero necessarie per dare un tono e una consistenza alla narrazione. La loro assenza si fa sentire, poiché contribuisce a rendere i paragrafi piatti e spenti, senza nessun tipo di intonazione. Ti riportiamo a seguito alcuni esempi su cui potrai basarti per le correzioni generali.

D'improvviso era come se fossimo solo io e lui → D'improvviso, fu come se fossimo solo io e lui.

In effetti Gisella aveva proprio ragione in effetti, Gisela aveva proprio ragione.

<<Sì e...>> rispose Aurora <<grazie ancora>> → <<Sì, e...>> rispose Aurora, <<grazie ancora>>

In altre occasioni, come la seguente, la virgola che viene posta risulta essere di troppo:

Una figura alta e severa fece il suo ingresso, sotto gli occhi attoniti di tutti gli invitati → non è esattamente un errore, tuttavia ti facciamo notare che questa virgola interrompe una frase che dovrebbe essere letta tutta d'un fiato. Siccome stai già utilizzando periodi abbastanza corti, tende a spezzettare ancora di più il ritmo, rendendolo meno fluido.

Inoltre, ti consigliamo di limitare l'uso del punto esclamativo nella narrazione:

"Era tornato tutto normale!"

L'utilizzo troppo frequente di questo segno di interpunzione riduce l'intensità e la serietà del pensiero, rendendolo un po' banale. Il punto esclamativo implica una certa 'intonazione' che cade piatta quando non è accompagnata da descrizioni più approfondite a riguardo, e se usata scorrettamente ottiene l'effetto contrario di quello voluto, ovvero un tono quasi infantile e poco composto.

- Verbi. Abbiamo riscontrato alcune difficoltà nella concordanza dei verbi e della consecutio temporum. Ti riportiamo qui sotto alcuni esempi seguiti dalla spiegazione, cosicché tu possa poi regolarti sulla base di queste segnalazioni.

disse una voce cavernosa alle sue spalle mentre una mano guantata le coprì la bocca → copriva. L'avverbio mentre presuppone l'utilizzo dell'imperfetto come tempo verbale, perciò l'uso del passato remoto è scorretto.

lo osservai avvicinarsi a passo misurato, quasi felpato, mentre gli altri commensali alla festa si lanciarono → si lanciavano. Lo stesso errore di prima.

A ogni giravolta che compimmo insieme, il mio cuore battè più forte di prima → compivamo, batteva

pensi che mi puzzano i piedi? pensi che mi puzzino i piedi? I verbi di opinione devono essere seguiti sempre da un congiuntivo, dal momento che non indicano una certezza ma, per l'appunto, un'opinione, che può non coincidere con la realtà.

fece per replicare che quella pubblicità fosse terribile che quella pubblicità era terribile.

in cui sapeva si dedicasse — in cui si dedicava

- Altro. Sono presenti alcuni errori dovuti alla distrazione, che potrai correggere con semplicità con una lettura più attenta e precisa. Ti consigliamo di prestare anche attenzione alle ripetizioni, che possono sembrare non molto evidenti, ma che a una lettura attenta spuntano immediatamente all'occhio.

Ciò che va detto è il fatto che si nota parecchio la mancanza di cura per i dettagli, poiché moltissimi di questi errori si sarebbero evitati se si fosse prestato maggiore attenzione. Non costituiscono singolarmente un grosso problema, ma si accumulano uno dopo l'altro, rendendo discontinua la lettura a causa della loro presenza: alla lunga possono stancare davvero molto, ed è un peccato, dal momento che non sono altro che "sciocchezze". Eccone alcuni esempi, per rendere l'idea:

non dovete avere paura se vi pesterò i piedi → che vi pesti i piedi. il "se" suppone l'eventualità che questo avvenga realmente, ma non è questo il caso, dal momento che il senso della frase è differente, da quanto si può intuire.

Non è stato un mistero per nessuno il reciproco interesse che tu e il conte avevate l'uno per l'altro → a meno che Aurora non sia diventata un'uomo all'improvviso la forma corretta è "l'uno per l'altra"

Gli sembrava ancora di sentire → le sembrava ancora di sentire. La ragazza sta parlando, perciò ci va un pronome femminile e non maschile. Questo tipo di errore è molto frequente nell'opera, quindi ti consigliamo di farci più attenzione.

Non era nel giusto mood → l'utilizzo di questa espressione non è scorrettissima, ma inserire parole così tanto colloquiali non è segno di serietà all'interno di un'opera, soprattutto perché è stato inserito un termine inglese perfettamente traducibile anche in italiano senza alcuna ragione. Mischiare due lingue senza un valido motivo è un errore.

Quando mi hai insistito a recarci qui -> quando hai insistito per recarci qui

Oltre a errori di battitura che non abbiamo riportato, ci sono alcune parole mancanti o di troppo, altre sbagliate:

Ah, è lunga storia —> è una lunga storia

Quasi avesse percepito il suo sguardo su di sé, che Giove KellerQuasi avesse percepito il suo sguardo su di sé, Giove Keller

Non dirmi che un uomo con il fatto sua ti spaventa → che sa il fatto suo

Non sembri quel genere di discrezione → questo passaggio non ha molto senso

Si guardò in direzione del giardino → il riflessivo non serve.

Essendo cresciuta in luogo dove → In un luogo dove

Lei strinse le palpebre e . Aveva già sentito quell'ordine! Sì, ma... dove? → oltre al refuso, questo passaggio non ha molto senso. "Respira." È un ordine molto generico, e la sua confusione e intuizione non hanno basi verosimili.

Non avessi insistito alla nonna -> con la nonna

Aurora sa che chi sei -> Aurora sa chi sei

Più enorme -> il più andrebbe rimosso, enorme è già un superlativo, il comparativo "più" non ha senso di essere inserito.

Attenzione alle ripetizioni:

Anche se lo spazio era enorme, le sue spalle immense sembravano occupare quasi tutto lo spazio disponibile.

il tempo era sempre grigio cenere e pioveva quasi ogni giorno. [...] come un intrico sinistro di artigli scuri rivolti al cielo sempre plumbeo. → In questo caso non si tratta solo della ripetizione della parola "sempre" ma anche del concetto. È già stato detto nello stesso paragrafo che il cielo era cupo.

Ripensò al ricordo che aveva rivissuto uno di quei momenti terribili del suo trascorso terribile...

Un leggero capogiro al capo

L'età va indicata con le lettere, non in numeri, soprattutto se nella finzione letteraria stai riportando un giornale.

2. Narrazione:

Un'altra grande pecca di quest'opera è, oltre la grammatica, anche la narrazione. Oltre al fatto che i numerosi errori forzano una continua rottura del filo narrativo, questo ha poca espressione e riesce a catturare poco l'attenzione del lettore, anche perché molto spesso alcuni passaggi risultano incomprensibili per diversi motivi.

In certi passi, la narrazione appare confusa perché non sempre viene specificato il soggetto. Si può evitare di mettere il soggetto solo nel caso in cui all'interno di una narrazione non venga cambiata la focalizzazione, ma poiché non è questo il caso, ti consigliamo di specificare sempre chi compie l'azione. Prendiamo un esempio dal prologo:

[...] Spalancò le braccia e sghignazzò: << Aurora, ti credevo più sveglia!>>

Deglutì. <<Cosa vuoi?>>

All'improvviso fece apparire qualcosa di affilato nella mano

in questo breve estratto si può vedere che il soggetto viene cambiato tre volte, senza che venga mai specificato chi sia ad agire. Certamente in questo caso appare chiaro chi è che parla, ma in ogni caso è una condizione che non sempre si verifica e quindi è sempre meglio specificare il soggetto.

Ti indichiamo anche altre frasi confuse, che abbiamo faticato a comprendere:

Per lei era tutto una bugia, solo per tranquillizzarla quando si svegliava -> non è chiaro il senso della frase.

La collana nera che celava la falce d'argento sfiorava il suo petto, fasciato da una tunica bianca, dondolava ad ogni passo -> la frase è di difficile comprensione, che immagine deve descrivere? Manca una 'e' prima di 'dondolava'.

ma preferirei non parlare d'altro-> la frase non ha senso, perché quello che Aurora intende dire è che preferisce non continuare a parlarne, mentre con questa frase si intende esattamente l'opposto.

Non tediarti per loro (...) siete fuggita -> c'è un passaggio dal tu al voi senza spiegazione.

Mentre i bicchieri furono versati Rivoli -> ?

Lo Show don't tell è fondamentale per delineare i personaggi, vediamo per esempio nel capitolo 4, in cui Aurora ci dice che l'amica Gisela all'improvviso si è appassionata del paranormale, questa notizia arriva come una sorpresa (cosa che potrebbe tramutarsi in un "mettere le mani avanti" se la trama lo trova necessario) e ci toglie la sensazione di inquietudine che potremmo provare nel vedere attraverso la lettura, i dialoghi e i modi di fare, questo interesse crescente. Capiamo che per via delle tempistiche, siccome questo interesse è nato prima dell'inizio della storia da dove è narrata, sia più difficile da comunicare, crediamo comunque che qualche dettaglio sarebbe potuto essere aggiunto visto che comunque andando avanti questo interesse malato viene raramente mostrato.

La componente di mistero non riesce a risaltare la storia, perché manca suspense, appare fin troppo evidente fin da subito che il conte nasconde qualcosa, che ciò che la protagonista crede di vedere è invece la realtà. Questa cosa non porta il lettore a farsi domande, perché le risposte, anche se non dirette, vengono date quasi immediatamente

Tutta la narrazione viene occupata dai dialoghi, per questo motivo di sequenze narrative vere e proprie ce ne sono veramente pochissime, giusto qualche frase per dare indicazioni in generale. Questo ovviamente causa l'ellissi di molte scene secondarie, piccoli gesti che potrebbero sembrare superficiali. Non viene posta attenzione su quello che è realmente necessario. In un'opera che si presuppone avere una certa dose di mistero la narrazione pura non può mancare, perché non tutto è esprimibile con i dialoghi. Il fatto poi che le scene più importanti e funzionali vengano lasciate fuori per far subentrare invece parti che rappresentano dettagli più che altro, rende la narrazione quasi del tutto assente effimera, perché di concreto c'è ben poco.

- Terminologia. La storia ha una buona terminologia, il lessico utilizzato tende al formale, soprattutto per quanto riguarda il parlato, e troviamo che questa scelta aiuti la storia a distinguersi a dovere, oltre che a creare un'atmosfera più suggestiva. In certe occasioni, però, questa formalità viene a meno nel momento in cui è necessario, per esempio nella scena del giornale, ove il fatto di cronaca risulta essere narrato con un linguaggio più informale rispetto al resto: ciò non è normale, poiché il giornale ha sempre un modo di esprimersi superiore rispetto al parlato comune.

Per quanto riguarda la narrazione vera e propria si tende ad avere un registro più sul medio, e le descrizioni ne risentono un poco, risultando in alcuni casi banali o non approfondite come sarebbero potute essere per rendere meglio. L'utilizzo di questo linguaggio non di poco conto viene davvero ingiustamente eclissato da una narrazione che non ne risalta la qualità, ma, anzi, fa sembrare il tutto più finto e forzato: una buona narrazione pur povera di lessico ha più impatto di una invece superficiale e poco concreta curata unicamente nell'aspetto linguistico.

- Descrizioni. Molto poco c'è da dire sulle descrizioni, dal momento che queste sono quasi del tutto assenti, un errore che non solo pesa perché non ci sono tratti distintivi che identifichino luoghi e personaggi dando loro volti e fattezze, ma anche perché la narrazione ne risente, risultando ancor più povera e priva di elementi caratteristi, analisi, approfondimento e spessore. I dialoghi primeggiano, poco è lo spazio dedicato al resto, ma poiché non è possibile per ovvie ragioni fornire dettagli sull'ambientazione, sarebbe necessario ritagliare più spazio a un elemento così importante. Per questo motivo, a parte per alcune linee guida accennate, poche sono le informazioni in mano al lettore, che si trova a doversi immaginare tutto con la sua fantasia, cosa che non è piacevole fare, dal momento che si toglie il piacere della lettura perché si è costretti a impegnarsi per capire le ambientazioni e i personaggi stessi.

Come appunto, ti consigliamo di inserire le informazioni direttamente nella narrazione piuttosto che nelle note. Per un lettore è fondamentale sentirsi parte della storia mentre la legge, e per questo i piccoli dettagli sono importanti, quindi non tagliare sulle informazioni che circondano Aarau e il luogo in cui la storia si svolge. Anche perché molti passaggi devono essere letti più volte per capirne il significato, soprattutto se vengono poi spiegati dai personaggi durante la risoluzione dei misteri. È capitato più volte che non siamo riusciti a cogliere i riferimenti ai capitoli precedenti perché abbiamo mal interpretato il testo, e questo ha creato molta confusione, e la mancanza di dettagli ha accentuato questo senso di spaesamento.

Soprattutto se la storia contiene del mistero, le circostanze, i vari enigmi devono essere esplicati in modo chiaro, altrimenti appare tutto confuso e, dopo un po', stancante, soprattutto perché impedisce al lettore di farsi un'idea chiara sul quadro generale, o anche provare a formulare teorie.

Un esempio è quando avviene la cena a casa del Conte. Aurora fa un paragone tra la scena che ha scritto e quello che sta vivendo, nel momento in cui il conte la sta scrutando. Questo dunque fa presupporre che a tavola il conte sia seduto davanti a lei, idea che viene malamente smentita quando viene detto che in realtà il conte è di fianco a lei.

O quando Keller viene "rapito" da Cerbero. Da quello che l'uomo pensa mentre è condotto dal demone sembra che il fatto di essere stato preso, bendato e legato sia un'ulteriore prova per essere ammessi al prestigioso club, anche se non è così.

- Dialoghi. I dialoghi appaiono gestiti bene, la cosa risulta apparente sin dal primo capitolo, in cui ci viene presentato uno scambio di battute davvero verosimile. Come hai scritto nelle note, si vede che è nato da un'ispirazione reale, e questo aiuta a rendere la storia interessante e avvincente, in cui il lettore riesce a immedesimarsi con facilità. Tuttavia questa cosa tende a svanire andando avanti con la lettura. Si può vedere una netta differenza tra i dialoghi tra Aurora e la cugina e quelli tra Aurora e il conte. Questi ultimi non seguono quasi mai una logica, sembrano un pochino improvvisati, a tratti forzati per indirizzare la trama (vedere ad esempio nel capitolo 3 il discorso che riguarda la morte della madre di Aurora), facendo perdere quella sensazione di concretezza che si avverte altrimenti. Questo è dovuto anche al fatto che le battute tra i due coprotagonisti sembrano essere tutte slegate l'una dall'altra e per il fatto che discutono cose di cui normalmente non si parla appena ci si presenta, in riferimento ai primi capitoli.

Possiamo solo consigliarti di continuare con questo metodo dell'ispirazione al reale, anche se immaginiamo che diversi dialoghi di base non potranno essere interpretati come un qualcosa di reale al cento per cento, la base che stai utilizzando per far relazionare i personaggi attraverso i dialoghi funziona bene.

Soprattutto presta attenzione ai dialoghi tra i due personaggi principali, perché sono quelli che presentano maggiori problemi in quanto a verosimiltà: sono quelli più plastici e forzati e ciò stona parecchio. Dal momento che hai posto il dialogo come contro del tuo stile, questi dovrebbero essere la parte in assoluto su cui prestare maggiore attenzione, perché è grazie a ciò che puoi riempire le carenze nelle descrizioni dei personaggi, che altrimenti sono vuoti e piatti.

Ci sono alcune istanze che vogliamo farti notare:

«È una lunga storia» proruppe cupa. «Ho cominciato a soffrirne quando avevo tredici anni, un sintomo dovuto ai miei terrori notturni. All'età di quindici anni sono spariti, ma negli ultimi tempi si è ripresentato tutto» —> questa non ci pare affatto una lunga storia, come ha detto all'inizio, se avesse deciso di abbreviarla o saltare qualcosa non è stato specificato.

Prendiamo anche per esempio nel capitolo precedente, il 5, in cui qualcuno esclama che Lyon Carassi è morto, e Aurora chiede che cosa significa.

Ci paiono un po' forzati, non costruiti come dovrebbero e per questo non sempre verosimili.

In più abbiamo trovato ciò che li circonda un po' scarno, ci sono sempre poche indicazioni, se non quelle basilari, del tono di voce delle persone, delle loro espressioni o gesti. Aggiungere questi dettagli aiuterebbe a togliere quel senso di sospensione che abbiamo durante la lettura di questi passaggi.

Abbiamo trovato che i differenti registri funzionano come idea per distinguere i personaggi (in particolare si nota nel capitolo 15), anche se c'è da dire che tutti tendono ad averne uno piuttosto alto e che quindi questa cosa va un po' a perdersi.

- Ritmo della narrazione. La narrazione risulta in certi casi troppo affretta, soprattutto per quanto riguarda la relazione tra von Dunkel e Aurora, che sboccia e davvero molto in fretta, e per quanto c'è da tenere in considerazione che tra loro due c'era già un legame, Aurora di questo è inconsapevole, quindi questa rapidità nella sua nascita sembra un po' verosimile. Si nota subito il forte interesse del Conte, e appare anche strano che Aurora non si trovi a disagio per il suo atteggiamento così diretto e aperto.

La maggior ragione per cui si ha questa sensazione è per lo più la mancanza di descrizioni e introspezioni un po' più approfondite, che aiuterebbero al lettore a immedesimarsi di più intraprendendo una lettura con un ritmo più calmo e dandogli l'occasione di assimilare tutte le informazioni.

Per quanto i dialoghi aiutino a rendere dinamica la lettura, è sempre necessario non dimenticare che nessuna storia può avere lo stesso ritmo per tutta la sua durata. Ci dovranno essere punti più lenti, in cui i personaggi si prendono il loro tempo per riflettere, altri in cui si troveranno a dover agire alla svelta, e così via.

Quello che abbiamo percepito leggendo questa storia è stato quasi come avere una sceneggiatura tra le mani.

La frettolosità di tutta la narrazione la si risente sulla trama, che procede troppo velocemente perché tutti gli argomenti che vengono trattati vengano analizzati bene: abbiamo visto che molto spesso vengono accennati fatti o situazioni su cui non si posa mai grande attenzione, ma solo una descrizione superficiale, che ne rende vuoto e vano il contenuto profondo. Meglio sarebbe, dunque, procedere con calma con le situazioni, soprattutto quelle che riguardano le relazioni e gli eventi di svolta, in modo tale che il lettore ne possa avvertire il peso e comprenderne il significato, senza dover ricorrere alle note a fine capitolo per comprendere gli avvenimenti altrimenti troppo confusi e affrettati.

3. Analisi completa delle tematiche:

Diverse sono le tematiche che all'interno dell'opera vengono accennate, senza essere tuttavia spiegate o analizzate bene; alcune però emergono in quanto importanti e chiare nonostante il poco approfondimento, e sono il rapporto con i ricordi, la memoria, che gioca un ruolo fondamentale per quanto riguarda sia trama che il personaggio stesso di Aurora, tormentata da scene e immagini che sembrano non appartenerle, ma che poi si rivelano parte integrante del suo passato.

In secondo piano, come lo è Adriele, una delle tematiche centrali è la morte, anche questa va a influenzare Aurora, dato il suo legame con l'Arcangelo, che ne è, in poche parole, l'incarnazione stessa. Ci sarebbe in questo caso piaciuta un'analisi più approfondita, siccome questo concetto è molto usato, sarebbe stata una buona occasione per portare qualcosa di nuovo, o mostrare in tutto e per tutto la tua interpretazione di essa, come questa cambia le carte in tavola e influisce non solo sulla storia ma sul modo stesso di pensare dei personaggi una volta che si rendono conto che il conte ha un tale potere.

Infine si può notare il classico scontro tra male e bene, tra gli angeli e i demoni, e ci dispiace un po' dire che, oltre al doppiogiochismo di Keller, anche questa ci pare piuttosto standard. Abbiamo due schieramenti ben precisi, e nulla più.

4. Originalità:

Che dire in quanto all'originalità? Dalla sinossi della storia ci si aspetta un'opera piena di mistero e di intrighi sottopelle, possiamo dire, ma questa idea viene da subito smentita in primo luogo perché la persona del conte viene immediatamente "chiarita" e di misterioso in lui rimane poco. Inoltre, l'elemento del giallo inizia a spuntare solo verso la fine dei capitoli pubblicati, cosa che discosta parecchio dalle aspettative di un lettore. Sono presenti alcuni elementi che nonostante tutto sarebbero potuti diventare i pilastri per qualcosa di davvero interessante, ma sono stati gestiti nella maniera scorretta, e da punti di forza diventano invece banali cliché.

- Impatto iniziale. La copertina salta di certo all'occhio con i suoi colori sgargianti e saturi, nonostante alcuni errori di cui parleremo nell'apposita sezione.

La sinossi riportata è abbastanza breve e concisa, svolge bene la sua funzione, anche se come accennato prima non rispecchia esattamente quel che è realmente la trama, e si esaurisce tutta nei primi capitoli.

Anche il primo capitolo di narrazione funziona bene, e si presenta con una scrittura diretta e un ritmo molto ben gestito, facendoci percepire fin da subito il mistero nascosto nella storia.

- Originalità della storia nel complesso. L'idea di partenza della ragazza che scrive di un personaggio che poi si trova a conoscere in carne ed ossa è un elemento diventato ormai tipico e molto utilizzato, e purtroppo non ci sono stati forti elementi distintivi da altre opere presenti anche su Wattpad. Il fatto che Aurora abbia ricordi di Adriele di un'epoca precedente in cui ha passato del tempo con lui ricorda un po' Fallen, soprattutto se consideriamo il fatto che lui sembra sapere chi lei sia e non avviene il contrario.

Ponendo un attimo in disparte il cliché iniziale, è molto interessante l'idea che Aurora ricostruisca la sua verità attraverso i propri scritti, ci sarebbe piaciuto tuttavia un momento più approfondito, perché non appare chiaro fin da subito cosa questi rappresentino: nei primi capitoli paiono inseriti come fossero flashback, senza alcun indizio che in verità sono gli scritti della ragazza. A parte questa confusione, dicevamo che sarebbe interessante una maggiore introspezione su questi momenti, crediamo che sentire le emozioni, l'intensità dei suoi pensieri quando Aurora scrive tutto ciò, catturando il lettore in quella che è un'esperienza non del tutto normale.

Abbiamo trovato molto belle le ambientazioni in questa realtà dominata da balli in sale luminose e, in occasioni particolari, giri e rituali inquietanti al cimitero. Si crea un'atmosfera diversa dal solito, una dualità tra luce e ombra che richiama il conflitto principale e dona alla storia una certa aria più sofisticata e particolare, ciononostante crediamo che un approfondimento maggiormente curato avrebbe reso la cosa ancor più accattivante. Per il resto, sia il rapporto tra i due personaggi che l'opposizione bene-male non trova elementi di svolta che caratterizzino quest'opera più di altri, e questo influisce sulla resa generale della trama, che risulta essere in certi tratti troppo confusionaria.

- Originalità del titolo. Abbiamo trovato molto interessante come il titolo, che suscita immediatamente un certo interesse con il suo sentore di finalità, viene presentato nella sinossi, anche se tuttavia nella storia non se ne parla quasi mai, se non all'inizio con qualche criptica frase che non trova mai il suo compimento nelle vicende della giovane protagonista.

Il titolo di certo risulta originale, soprattutto in questo periodo in cui molti titoli vengono riportati in inglese. Ha anche un che di misterioso, l'ultimo respiro fa pensare alla morte, al momento decisivo, e funziona bene.

Quello che ci dispiace è che non siamo riuscite a ricondurre questo elemento bene alla storia. A parte la menzione nella sinossi e, se ricordiamo bene, all'inizio, non viene più ripreso nei capitoli a venire, e per questo non è possibile comprenderne il valore simbolico a pieno.

Potrebbe essere interpretato collegato alla morte, ma anche in questo caso non ci sono stati passaggi che ci hanno riportato a questo concetto di ultimo respiro con chiarezza.

5. Analisi delle falle:

Quel che abbiamo purtroppo notato è il fatto che questa opera presenta una quantità molto elevata di falle e incongruenze, soprattutto perché la narrazione in sé viene approfondita poco e questo lascia quasi tutto all'immaginario del lettore, quindi ogni carenza viene avvertita ingigantita, facendo risultare alcuni passaggi privi di logica alcuna. Per risolvere questi problemi, oltre che rivedere la struttura della storia, ti consigliamo anche di ampliare e di estendere la parte narrativa-descrittiva, così da appianare almeno quegli errori a cui si può rimediare anche con colo con un buon approfondimento.

- Contraddizioni. Provvediamo qui a seguito a indicarti in maniera sintetica e sistematica gli errori che abbiamo trovato:

- Capitolo 2) il desiderio di fuggire si fece impellente → solo pochi paragrafi prima lei si sente rassicurata e tranquillizzata dall'atteggiamento affabile e benevolo dell'uomo.

- Aurora dice che il club Einstein non è un bel luogo, pieno di pressioni, eppure quando ne ha parlato con Keller non pareva tanto dispiaciuto, né lui pareva preoccuparsene, per caso lui non lo sa? Questa cosa ci ha lasciato un po' confusi e interdetti.

- Capitolo 10) Quando aurora si sveglia sono solo le undici di sera. Com'è possibile questo? Deve aver dormito pochissimo tempo se quando si sveglia sono solo le undici, considerato che deve aver passato diverso tempo al cimitero (non potevano essere solo le sette o poco più, perché viene detto che per compiere il giro delle tombe avrebbero dovuto aspettare l'una di notte, e dunque questo significa che avrebbero dovuto aspettare lì più di cinque ore)

Inoltre, se Gisela torna così presto, significa che è andata via prima che la seduta terminasse, quindi perché non tornare a casa prima con Aurora?

Va sistemata tutta questa sfasatura temporale.

- Il ricordo di Aurora che si trova ad annegare nel Caldone è un fatto che è realmente accaduto, come fa presupporre la visione che ha, oppure non è un suo ricordo, o almeno, non tra quelli che lei riporta alla mente, come viene poi detto dopo?

- Nel capitolo 12 ci ha confuso il fatto che Adriele si sia in qualche modo sorpreso che Silvia fosse in verità una succube, per poi poco dopo sapere il suo vero nome. Il primo fatto ci ha portato a pensare che non la conoscesse, ma il secondo ha creato questa contraddizione. Viene detto che lo sapeva dall'inizio, ma la sorpresa iniziale di Adriele è l'elemento che rende questa cosa poco verosimile.

Non è neanche chiaro il motivo per cui la demone si arrabbi tanto quando viene fatto il suo nome.

- (Cap 17)Il conte dice ad Aurora di dire il suo nome, cosa che aumenterebbe solo l'intimità tra i due, ma poi le chiede di dirgli che lei non sente le stesse cose. È un po' contrastante.

- Adriele dice che vedrà i fratelli al parco perché non è il caso che la gente li veda troppo insieme. Che senso ha questa cosa? Il parco è un luogo pubblico, c'è più probabilità che vengano visti insieme

- Aurora, la sera in cui litiga con la cugina, dice che da tempo non riconosce la cugina perché le sembra cambiata. Quando le due cugine cercano di risolvere il loro litigio, ci viene fatto intendere che il cambiamento di Gisele è dovuto al suo essere rifiutata da Michelle. Ma se così fosse, c'è qualcosa che nei tempi non quadra, dal momento che la ragazza è stata rifiutata solo la sera prima, non tempo addietro.

- Durante la passeggiata con Rafael Aurora dice che l'inverno si sta avvicinando, ma in un passaggio poco prima dice che è una giornata domenicale invernale.

- Aurora non si sconvolge minimamente quando il conte le dice di essere Adriele, l'arcangelo della morte, eppure, quando è Rafael a dirglielo lei si altera completamente, dicendogli che sta male.

- In un'occasione viene detto che Aurora ha il dono di vedere gli angeli. Questo presuppone che gli altri non siano in grado di farlo, almeno non quando sono dotati delle loro ali. Questo però è in contrasto con tutto il mistero delle morti in cui il reale sospettato è Adriele. Se lui è l'arcangelo della morte, avrà pur una forma in cui non è visibile a tutti e può compiere il suo lavoro senza destare problemi. Altrimenti non si spiega come abbia potuto svolgere per tanti millenni il suo compito senza finire nei guai.

- Da quanto si può capire, Aurora viene accolta dallo zio all'età di tredici anni, e va a vivere con lui ad Aarau. Nel momento in cui Adriele le rivela la sua discendenza dice che lei si innamora di lui quando lui la salva dal suo tentato suicidio, quando si trova presso la casa famiglia, il che comunque ci risulta un poco forzata e rapida. Quindi le questioni sono due. Lei si innamora di lui all'età di dodici o tredici anni? Dunque come fanno gli avvenimenti che lei scrive come romanzo a essere suoi ricordi veri e propri? Inoltre, solitamente nel caso un bambino rimanga orfano lo si affida alla tutela dei parenti più prossimi, i quali difficilmente sono gli zii. Troviamo che questi dettagli sarebbero dovuti essere approfonditi un po' meglio.

- Se Adriele si può trasmutare in nebbia quando va a raccogliere le anime, allora perché correre il rischio di essere visto nella prima parte della storia? Inoltre, considerato quante persone al secondo muoiono sulla terra, non dovrebbe essere costantemente a raccogliere le anime dei morti?

- A inizio del racconto viene detto che fino all'inizio della storyline Adriele lavorava all'estero, però non viene più spiegato il motivo per cui torna ad Aarau o il motivo per cui non riparte per il suo cosiddetto lavoro, e nessuno gli chiede nulla.

- Se gli angeli sono creature eterne, come fa il conte a giustificare il fatto che da quando è stato visto l'ultima volta in città fino al momento dell'inizio della narrazione il suo aspetto non è cambiato?

- Come fa lo zio di Aurora a sapere di tutta la faccenda degli angeli?

- Se Adriele è l'angelo che conduce alla morte le persone, allora in teoria già dovrebbe sapere che fine hanno fatto le giovani che sono sparite e presubimilmente morte, o quantomeno sapere dov'è queste si trovano.

- Cap 28 La donna dice ad Adriele che Cerbero si mostra solo il venerdì, qualche paragrafo dopo egli riferisce ai fratelli che invece arriva allo stabilimento il sabato.

Molte di queste domande che ti abbiamo segnalato non hanno avuto risposta nei capitoli finora pubblicati, ma speriamo che possano trovare la loro soluzione in quelli a venire.

- Pezzi mancanti. Anche qui, come prima, ti segnaliamo schematicamente i dettagli che secondo la nostra opinione dovrebbero essere formulati e spiegati meglio:

- Come possono ad Aurora bastare tre incontri per capire ciò che si nasconde dietro alla maschera fredda del conte? Il quale, dopotutto, in nessuno dei capitoli mostra realmente l'immagine con cui la protagonista lo descrive: non è affatto duro, non per come si atteggia con Aurora, e nemmeno riservato, e a parte la maschera di freddezza che sembra portare in volto (in contrasto con il suo atteggiamento e la sua voce, cosa che dovrebbe quantomeno allarmare la protagonista, ma che non suscita nemmeno sorpresa), non porta elementi che lo possano far apparire temibile.

- Il conte per quanto viene detto, lavora all'estero, però non viene mai specificato che cosa faccia o anche semplicemente il motivo che lo conduce di nuovo in città.

- Aurora non si chiede come mai il conte si trovi nel cimitero? Perché sia apparso lì proprio in quel momento? Di sicuro è una coincidenza sospetta, e ci sarebbe piaciuto saperne di più, perché altrimenti appare solo come un espediente narrativo non ben riuscito.

- Quando Adriele afferra il polso della ragazza e inizia a bruciare, la sua unica reazione è uno sguardo di dolore e odio, crediamo che la reazione dovrebbe essere un po' più forte, in fondo la sta letteralmente bruciando, e lo sta facendo per ricavare informazioni, quindi sarebbe più sensata una reazione più forte, più estrema. Per questo appare ancora meno verosimile quando la ragazza si mette a raccontare il tutto tranquillamente, senza (per esempio) interrompersi per il dolore, anzi poi sedendosi a terra. In questo punto inoltre non si capisce se Adriele la sta ancora tenendo e bruciando perché non viene indicato.

- Se l'ampolla è una delle reliquie degli Arcangeli che possono annullare il potere della Morte, perché allora Adriele si mostra così tanto scostante quando Michelle glielo fa notare, come se la cosa non lo riguardasse affatto?

- Quando Adriele tocca Silvia, la sua pelle inizia a bruciare, ma questo non le provoca nessun dolore, non da quanto si può intendere da quel che viene detto.

- Adriele le dice che gli angeli esistono e che lei può vederli e Aurora ci crede senza dire una parola o ribattere alcunché. Non ha paura, né tentennamenti, non si fa domande sui sogni o su quello che scrive così tanto simile a quello che sta vivendo. Non ha paura di Adriele, pur sapendo che è l'angelo della morte?

Lo stesso si può dire di Keller che pur trovandosi davanti a una creatura che non dovrebbe esistere non si fa domande, rimane solo sorpreso. È una reazione un po' misera se ci si trova un demone davanti.

E come fa Keller a indovinare alla prima chi sono i quattro arcangeli e che quella che gli viene data è proprio l'ampolla di San Raffaele? Che ragionamento c'è stato? E cosa gli passa per la testa quando accetta l'offerta di Cerbero? Non c'è abbastanza approfondimento sotto questo aspetto, non conosciamo il personaggio e le sue scelte non vengono motivate da un'introspezione necessaria per comprenderlo.

- Non viene spiegato bene il motivo per cui il marchese Verdugo aveva reagito in tal modo alla cena.

- Aurora accetta troppo facilmente il dio essere figlia di un arcangelo, tanto che inizia chiamare zio i fratelli del padre. Non è una cosa che si fa con così tanta leggerezza, senza una domanda, la rabbia di non averlo saputo prima e tutte le altre emozioni che è normale provare in un momento simile.

- Perché è arrivato per Aurora il momento di morire? Questo dettaglio piuttosto importante non viene analizzato come dovrebbe.

- Altro. 

- Limousine lunga quasi due metri —> ti facciamo notare che le automobili normali raggiungono queste dimensioni senza problemi, le limousine raggiungono e superano i cinque metri di base.

- La situazione in generale nel momento in cui i due giovani si incontrano è un po' poco verosimile. Loro due si sono appena presentati, scambiandosi solo i reciproci nomi, eppure lui la invita a ballare, e seppur lei non accetta, von Dunkel la trascina comunque. Tutto questo in una frase. Da parte di Aurora, nonostante l'etichetta, ci si aspetterebbe qualche sorta di reazione, più che giustificata e normale, ma la ragazza non fa nulla.

La cosa ancor più strana è il fatto che lui fin da subito inizia a porle domande scomode e spinose, molto private e personali, a cui però lei non reagisce in altra maniera se non rispondendo domanda per domanda. Tutto ciò è straso, se si considera il fatto che il conte fa domande troppo mirate e che solitamente non si pongono non appena si conosce una persona.

In generale il loro dialogo non segue nessun tipo di filo logico, così come l'atteggiamento dei due personaggi quando sono insieme è troppo costruito e forzato. Pur essendo von Dunkel un uomo attraente e magari anche interessato ad Aurora, i suoi gesti seduttori non si sposano bene con il contesto, soprattutto dato che si sono appena conosciuti, e lo stesso si può dire della reazione della ragazza. Nonostante l'attrazione fisica che può provare per l'uomo, quest'ultimo rimane pur sempre uno sconosciuto.

- Cap 3) Per fortuna quel tempo umido era detestato dagli ospiti (...) con la paura di sporcarsi gli abiti e le acconciature alla moda -> il passaggio non è chiaro, non si vede la correlazione tra il tempo umido con lo sporcarsi i vestiti e le acconciature (perché mai queste dovrebbero sporcarsi? Al massimo rovinarsi). Se intendevi dire che non vogliono andare nel giardino perché lavati la terra è bagnata e c'è fango, il termine corretto sarebbe "piovoso", più che umido, perché può esserci umidità anche senza pioggia.

- Cap 7) una candela non basta a fare luce. E come fa a vedere in tutta questa oscurità il volto di Gisella? Come fanno a vedere le scritte sulla tavoletta Ouija se è tutto buio?

- "Qualcosa le sfiorò la mano" → Abbiamo trovato un po' inverosimile che la ragazza non si spaventi per questo, al buio, già stressata dalla situazione, ci aspettavamo una reazione. Anche quando qualcosa le sfiora il volto, si tratta di puro istinto di sopravvivenza allontanarsi da qualcosa di sconosciuto che si avvicina o ci tocca la faccia, dove abbiamo i più importanti organi di senso.

Sempre nello stesso capitolo, quando cercando di accendere i fiammiferi, possibile che a nessuno dei presenti venga in mente di tirare fuori un cellulare e fare luce con quello?

- La fiamma di un caminetto non può mai essere blu perché il combustibile e il comburente non sono mescolate bene tra di loro, e perciò la fiamma sarà sempre arancione.

- Quando Adriele si offre di accompagnare i suoi ospiti nella sala, Aurora dice che preferisce entrare insieme alla cugina e allo zio. Dobbiamo supporre che quindi si sia rivolto solo ad Aurora, sebbene il testo specifichi che si era rivolto a tutti e tre?

- Forse sulle centinaia → non sono poi tantissimi libri per una biblioteca, sopratutto dato che sembra essere immensa come stanza.

- La frase di Aurora sull'usare i libri durante la presentazione a Gavriel non ha nessun senso

- Non è un po' troppo poca la luce delle candele per mangiare? E se la sala è tanto grande, come fa la luce delle candele a illuminare tutto l'ambiente in modo tale che gli ospiti vedano? E se il tavolo è tanto grande, come può Aurora essere seduta a così poca distanza dal conte?

- Che bisogno c'è di falsificare la scrittura di Aurora nel biglietto spedito a Von Dunkel, se l'uomo non la conosce nemmeno da pochi giorni e non può sapere come sia la sua grafia?

- La discussione tra la protagonista e la cugina non ha senso, passano da un argomento all'altro senza nessunissima logica.

- E Giselle come può dire che il conte ama la cugina se loro due non si conoscono nemmeno da una settimana?

- Nel discorso di Aurora alla cugina, la protagonista dice che non prende decisioni di pancia, quindi seguendo l'istinto. Eppure tutto il suo rapporto con il conte si basa sul l'istinto dal momento che di razionalità c'è veramente poco.

- La seconda parte del capitolo sedici è identica (se non per il finale differente) di buona parte del capitolo 17. Attenzione, perché si tratta proprio di una scena ripetuta.

- La relazione tra il conte e Aurora risulta incestuosa, ed è un peccato che questo aspetto non venga analizzato più a fondo.

6. Caratterizzazione dei personaggi:

La relazione che Aurora instaura con il conte viene troppo accelerata. Nonostante la reciproca attrazione fisica, non è normale che due persone sconosciute come sono si approccino nella maniera in cui fanno l'uno con l'altra, così come il loro bacio non suscita nessuna emozione perché si sono incontrati per la terza volta, e per quanto possano essere attratti, la cosa sembra molto costruita e finta.

Le reazioni della protagonista appaiono molto spesso in contrasto tra di loro. Ciò è dovuto al fatto che le sue emozioni cambiano repentinamente da una battuta all'altra senza però che esse vengano approfondite. Questa scarsa introspezione e poca analisi delle sensazioni crea un effetto sgradevole perché la protagonista appare quasi bipolare, un momento prima pare completamente sopraffatta dalle emozioni positive verso il Conte, e quello successivo invece si ritrova a essere stizzita, facendo perdere la concretezza del personaggio e la sua verosimiglianza. Tipico rapporto amore - odio/timore

La protagonista è inizialmente molto passiva e banale, piena di atteggiamenti superficiali. Un esempio di questa affermazione è il fatto che quando sta per svenire per quello che ha vissuto al cimitero, la sua preoccupazione è quella di svenire in braccio al conte.

È un personaggio incoerente: prima è arrabbiata perché Gisele preferisce continuare la sua seduta spiritica anziché riaccompagnarla a casa, ma con il conte dice altrimenti. Poi pensa di sentirsi al sicuro una volta a casa, dentro le mura della villa dello zio, ma una volta lì ha paura di essere abbandonata.

Non ha spessore come personaggio.

Il conte appare fin dall'inizio come il tipico uomo enigmatico, senza alcun motivo molto preso dalla protagonista. Non ha caratteristiche peculiari inizialmente, e ricopre un ruolo molto cliché. Tenta di sedurre la ragazza, che nemmeno conosce, e lei ovviamente ci casca in pieno. Il suo ruolo così poco originale fa perdere tutta l'aura di mistero che si cerca di costruire attorno al personaggio.

Moltissimi personaggi, soprattutto quelli secondari, pur essendo grandi danno prova di atteggiamenti che si rivelano essere molto infantili. È il caso alcune volte della stessa Aurora e della cugina, che in certe sequenze non mostrano la maturità che dovrebbero avere, o degli amici di Gisela della seduta spiritica.

L'atteggiamento di Adriele nel racconto di Aurora del capitolo 13 non ha un minimo di senso, e sarebbe meglio se fosse spiegato, in maniera tale che risulti comprensibile.

Aurora, nel capitolo ventuno confessa alla cugina di far prevalere la ragione al cuore, ma non è così, dato come si comporta con il conte fin dal primo momento. Non è da persona ragionevole che si bacia una persona sconosciuta appena dopo il secondo incontro, soprattutto se il primo consiste in un ballo che dura pochi minuti.

Le azioni dei personaggi non sempre sono coerenti, Aurora dice di non voler stare da sola con il conte nel capitolo 17, ma poi non fa davvero nessuno sforzo per sviare la situazione o semplicemente rifiutare quando lui le offre di farle vedere la biblioteca.

Molte delle affermazioni fatte sui personaggi, il presunto egoismo di Gisela o il fatto che Keller voglia usare Aurora, non sono supportate da azioni, avvenimenti o introspezioni abbastanza significativi per essere giustificati.

7. Coinvolgimento emotivo:

Sin da subito, nel prologo, abbiamo sentito una carenza di introspezione. Scene così forti, in cui si presenta una situazione pericolosa e potenzialmente mortale per la protagonista, a parer nostro andrebbero approfondite. Aurora è di sicuro presa alla sprovvista da questo fatto, dice che è sconvolta, ma non ci viene illustrato il modo in cui, per esempio, le mani tremano, il cuore batte a mille o si sente svenire. Le sue emozioni vengono accennate, ma non v'è quell'analisi che rende quelle sensazioni reali e tangibili, verosimili anche per il lettore.

Queste descrizioni aiuterebbero sia a rendere questa scena più coinvolgente, che trattandosi del prologo è fondamentale per non perdere lettori, sia a renderla già verosimile.

8. Breve recensione della copertina:

La grafica è apparentemente molto carina e colpisce per l'accostamento dei colori, ma è possibile capire fin da un primo sguardo che ci sono errori che non la rendono attraente quanto potrebbe essere.

- Quanto attira a prima vista. 

L'idea della copertina non è banale, infatti presenta alcuni tratti realmente originali, a partire dalla posizione ribaltata della figura femminile. Anche l'utilizzo dei colori è funzionale, perché sono in contrasto tra di loro e creano un'atmosfera tetra, grazie all'alternarsi di rossi e di blu. Quel che però appare evidente è che la grafica presenta diversi errori tecnici, oltre che della qualità delle immagini. Inoltre, ci sono dettagli che non si riescono a distinguere bene, come per esempio la rosa sotto al titolo, che viene coperta da quest'ultimo e dal decoro floreale che abbellisce le scritte.

- Sintonia degli elementi. 

Per quanto riguarda gli spazi utilizzati dal testo c'è un po' da dire: abbiamo il titolo, circondato dal nome autore e dal sottotitolo (che tuttavia nell'anteprima di Wattpad risultano quasi illeggibili per via delle dimensioni ridotte e la bassa qualità). Proprio per questa disposizione la copertina appare poco equilibrata, c'è sì l'intento di bilanciare l'immagine con il testo, tuttavia la parte superiore risulta davvero troppo piena rispetto al resto, tenendo in considerazione che il volto, nonché la parte importante dell'immagine, risulta così in basso, creando uno spazio vuoto al centro che non funziona molto bene e anzi va a separare questi due elementi fondamentali.

Consigliamo quindi di riorganizzare la disposizione del testo e rimuovere un po' di elementi grafici che lo circondano per alleggerire il tutto in modo da focalizzare l'attenzione nel punto giusto ed equilibrare il lavoro.

La composizione generale risulta perciò molto confusa: si nota la differenza tra l'immagine vera della rosa e il disegno tridimensionale della ragazza. Inoltre, da un punto di vista grafico, non sembra che ci stato chissà quale rielaborazione, ma semplicemente un'immagine di partenza a cui sono stati applicati alcuni effetti e il testo.

Recensione a cura di:

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