The Hero's Secret

Door Kitta_Angel

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Dedicato a chiunque non abbia un buon rapporto col padre. Se non avete mai visto i film della Marvel, ATTENTI... Meer

Iron Dad - Proverbio
Prologo
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Epilogo
You Know Who We Are
Spider Son - Proverbio
Prologo
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Epilogo
Magissa - Proverbio
Prologo
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Door Kitta_Angel

-La pianti di ridere? È da sabato che mi rompi.-
-Scusa.- ma si vedeva che non era dispiaciuto, -È solo che mi sembra assurdo che tu le abbia prese da una femmina.-
-Le ho prese da Quinn, non da una femmina.-
-Ehm, amico? Quinn è una...-
-Lo sai cosa intendo!-
Poggiato con la schiena agli armadietti come Peter, Lukas sghignazzò senza pudore. -E pensare che una volta le ragazze si mettevano a piangere se facevi loro la proposta. Ora va di moda prendere a cazzotti.-
-Non era neanche la proposta, mi era solo caduto l' anello!-
-Certo, certo. Continua a ripetertelo.- gli diede delle pacche sulla spalla e si diressero verso l' aula di Inglese per la prossima ora.
Peter alzò gli occhi al cielo, infastidito. -Perché siete tutti fissati con questa storia? Non provo niente per lei, scopiamo e basta.-
-Se lo dici tu. A proposito di ragazze, che consigli mi dai per tua sorella?-
Eh?!
Parker si fermò sul posto e gli mise una mano sul petto per poterlo guardare in faccia. -Ehi, Lukas, no. Ok? Fidati, Anya non è il tuo tipo.-
Soprattutto per il fatto che è una strega immortale capace di trasformarti in un rapace per divertimento.
Il biondo sul castano topo lo fissò come se fosse matto. -È senz'altro il mio tipo! È simpatica, sarcastica, intelligente... Voglio chiederle di uscire, amico, dammi una dritta.-
-Per quanto mi riguarda, più che una dritta ti darei un rovescio. È pur sempre mia sorella.- finse di minacciarlo e si sedettero a banchi vicini. Ok, forse non proprio totalmente per finta. E poi, anche se adesso c'era suo padre a prendersi cura di lei, sentiva comunque un suo compito da fratello proteggerla dai maschi.
Per quanto riguardava Quinn... sì, aveva predetto giusto e adesso vedeva solo il settanta per cento dal suo occhio destro. A detta di Bruce, sarebbe guarito in poco tempo anche grazie ai suoi poteri, ma gli aveva fatto più male nell' orgoglio.
Parlando del diavolo, la bionda passò proprio in quel momento di fronte alla porta aperta della loro classe. Guardò Peter con freddezza e si incamminò via.
-Dalle tempo, si calmerà.- gli consigliò Lukas, ricevendo in risposta un sospiro e un cenno d' assenso.
La stessa Quinn si diresse al suo armadietto, lo aprì e vi mise dentro i suoi libri dallo zaino. Quella mattina aveva evitato Parker come la peste, aveva addirittura preso la metro pur di non parlargli, e la sera prima era stata dura ignorarlo completamente a cena. Anzi, per tutta la domenica in realtà.
Un brivido le attraversò la schiena e fermò i propri movimenti quando si accorse di una cosa: il vociferare era improvvisamente svanito. Lentamente, andò alla ricerca con gli occhi di qualcuno, ma niente; il corridoio si era svuotato in meno di un secondo. Troppo in fretta e troppo strano. Tornò a voltarsi dall' altra parte e si ritrovò di fronte il viso furioso di Amaranta. -Tu, ragazzina!-
No!
Fece per urlare, sicura che il super udito di Peter l' avrebbe sentita, ma la strega in nero le mise una mano sulla bocca quasi a soffocarla e le mostrò l' altra, creando una sfera viola elettrica. -Emetti un solo fiato e sei morta. Annuisci se hai capito.-
Obbedì.
-Brava, ragazza. Lo sai? Ci ho messo giorni a trovare il mio bel mostriciattolo e puoi solo immaginare la mia rabbia quando ho scoperto che si è impossessato di un' umana mediocre e insignificante come te. Eppure tu riesci a tenerlo a bada... avrebbe già distrutto mezza città senza il mio controllo, devi piacergli parecchio. Talmente tanto che riesce a resistermi. Ora me lo ridarai, perché ne ho bisogno. Sto diventando sempre più debole, non riesco neppure a teletrasportarmi. Per creare Venom, ho dovuto usare un pezzo della mia anima sovrannaturale e adesso ne sto pagando le conseguenze perché è lontano da me. Dammelo, è mio!- sorrise sinistra e illuminò la mano, portandola all' altezza del cuore di lei.
Quinn urlò contro il suo palmo, i piedi bloccati magicamente al suolo e lacrime calde a scorrerle sul viso. Era come se le stesse strappando ogni vena e arteria da qualsiasi organo.
La Magissa grugnì dal dolore e si fece guarire in fretta la mano bruciata. -No... è incompleto. Per questo non ti molla, per quello e per la sua testardaggine.- ringhiò e le tolse la mano dalle labbra per prenderla per il collo, -Dov'è il resto di Venom? Chi ce l' ha?!-
-Crepa, strega...- riuscì a squittire quasi senza voce, col cavolo che le avrebbe detto di Richard.
Amaranta, le ciocche nere e violette a coprirle le spalle nude, le mostrò i denti. -È in questi momenti che vorrei avere la telepatia di mia sorella. Be', se non vuoi parlare, allora ti costringerò a farlo. Tu vieni con me, sono certa che Octavius conserva ancora qualche suo vecchio aggeggio di tortura.-

-Ehi, Peter, guarda qua. Gli Avengers stanno lottando contro l' Avvoltoio e Doc. Octopus, è in diretta. Fichissimo. Chissà perché non c'è Spider-Man.- Lukas gli mostrò di nascosto il telefono durante la lezione, dove si poteva vedere chiaramente un telegiornale che riprendeva dal vivo una battaglia tra gli eroi e i cattivi a Brooklyn. Che ci erano andati a fare lì?
Soprattutto... dov'era in quella lotta Amaranta?
-Peter?-
La sua testa si alzò di scatto, facendo sobbalzare il suo compagno. -Che c'è?-
-Pete, so che riesci a sentirmi anche se bisbiglio. Amaranta è qui, sa che Venom è dentro di me. Mi sta portando sul tetto della scuola, sbrigati. Aiutami, presto.-
Con uno scatto fulmineo, corse fuori dalla classe e ignorò i richiami del professore. Lukas lo seguì a ruota. -Pete, che ti prende?-
Ecco perché Toomes e Octavius erano a Brooklyn a combinare chissà cosa, erano un' esca! Amaranta era lì per Quinn e si era assicurata di tenere occupati gli Avengers.
-Peter, dove stiamo andando?!- gli urlò dietro l' amico, respirando faticosamente per la corsa.
Il bruno svoltò l' angolo e salì le scale. -Sul tetto!-
-Sul tetto? Perché, che c'è sul tetto?-
Ebbe la risposta solo una volta giunti a destinazione.
-Porca paletta!-
-Shhh!- lo zittì Peter, portandolo dietro al muro della porta d' uscita. Sbirciarono per vedere Amaranta che spezzava un incantesimo di invisibilità per nascondere all' occhio umano quello che pareva una specie di mini jet, mentre teneva ben stretta a sé la ragazza.
-Oh, mio Dio, è la Magissa Nera!- la riconobbe Lukas, un po' spaventato e un po' su di giri. -Perché ha preso Quinn?-
-È una lunga storia. Vieni, dobbiamo salire su quel jet.-
-Ma sei matto?! Non converrebbe chiamare la polizia?-
-Fidati se ti dico che la polizia è inutile contro di lei.- e gli tornò in mente la morte di Elijah Jones. Un uomo che gli sarebbe rimasto sulla coscienza per sempre, come suo zio.
Lukas, solo dopo qualche secondo, lo richiamò con un dubbio: -Scusa, ma tu come facevi a sapere che la strega la stava rapendo?-
Uhm...
Fortunatamente, il rumore di motori interruppe quella loro conversazione. L' adrenalina scorse tra le vene di Peter, il quale fece per scattare, però si fermò. Era questo il suo problema, non pensava mai prima di agire. Usare la testa, Mr. Stark gli aveva sempre detto che era la regola numero uno.
Meglio metterla in pratica.
Bene, per prima cosa era meglio se Lukas non lo seguiva; poteva farsi male. In secondo luogo, avrebbe dovuto chiamare i soccorsi il prima possibile. Di sicuro, Stark e il colonnello Rhodes avrebbero mandato un' armatura ad aiutarlo.
-Cambio di programma: resta qui e inventati delle scuse coi prof, sia per me che per Quinn. D'accordo? Io vado a riprenderla.- gli diede istruzioni e si allontanò, stando attento a non farsi vedere. Una volta che entrambe furono sul veicolo attese che si innalzasse in volo, dopo di che prese una bella rincorsa e si aggrappò alle maniglie di metallo che si trovavano ai lati. Fu sorpreso nel vedere di non essere stato l' unico a fare quella mossa.
Eh?!
-Lukas, che fai?!-
-Non ti lascio da solo, sia tu che Quinn siete miei amici. Voglio aiutare.-
Testardo come all' asilo.
Scuotendo la testa, serrò la mascella. -E va bene.- acconsentì e si arrampicò, aiutando anche l' altro. Si schiacciarono come poterono contro il jet e guardarono di sotto con timore, se fossero caduti di certo non si sarebbero salvati. L' unica opzione per sopravvivere era entrare.
Peter aprì delicatamente la porta di metallo e fece segno a Lukas di non fare rumore. Entrarono lentamente e si nascosero dietro a delle casse di legno. Il giovane supereroe capì subito; era un jet di Stark. Chissà da quanto ce l' aveva lei.
-Guarda. Quinn è lì.- gli indicò il ragazzo dagli occhi chiari e Peter sentì una morsa al cuore nel vedere la ragazza legata e imbavagliata in un angolo.
Mmh, c'era qualcosa che non andava. Se Venom era veramente dentro di lei, perché non la liberava?
L' occhio gli cadde su Amaranta, la quale stava pilotando. -Ok, libera Quinn. Io mi occupo di lei.- Peter voleva uno scontro faccia a faccia con lei da tanto tempo. Aveva tenuto lontano da lui suo padre per tutta la sua vita. Lo aveva malnutrito, tenuto nascosto, al buio e con un alieno a prendere tutte le sue decisioni.
Bramava vendetta.
Muovendosi velocemente, le saltò addosso. La prese per la gola e la tirò su, beccandosi una scossa in tutto il corpo e un graffio al braccio causato dalle unghie di lei. -Stupido bamboccio!- urlò la strega, aggredendolo con magia, pugni e sberle. Nel farlo dovette alzarsi e lasciare la sua postazione; il jet prese a traballare e ad abbassarsi. Oramai erano a Corona Park, vicino a Forest Hills.
Peter si ritrovò di colpo a terra con una mano a stringergli la gola fino a farla bruciare. Amaranta aprì la porta di metallo, costringendo la testa del ragazzo oltre il vuoto e il vento dominante. Lei spinse sempre più forte contro il suo mento, facendolo strillare dal male. Dov'erano i suoi poteri quando servivano? Perché stava diventando sempre più debole? E anche la Magissa sembrava meno forte del solito.
L' ossigeno gli mancava, sentì la mente andare in paranoia, girare, e sapeva di essere sul punto di svenire.
-Peter!- Quinn arrivò in suo soccorso e si avventò sulla ragazza, spingendola e facendola cadere fuori dal jet. Amaranta si aggrappò alla maniglia, prima di ringhiare infuriata e lasciarsi cadere nel lago sotto di loro.
Un movimento brusco li fece traballare e Quinn perse l' equilibrio, cadendo di fuori. -Piccola!- Peter le prese al volo la mano, allungandosi e schiacciandosi il petto dolorosamente. La bionda, immersa con l' intero corpo nel nulla, pianse con l' affanno e si tenne a lui con entrambe le mani.
Spider-Man tentò di tirarla su, ma nelle sue condizioni - il fatto che stesse male da un po' e che Amaranta lo avesse quasi stordito - e con la poca stabilità fu un' impresa. -Lukas! Pilota quest' affare!-
-E certo, e che ci vuole? Non sarà poi così diverso dai videogiochi, giusto?- fece sarcastico, sedendosi e tentando di capire come funzionassero i comandi. Tirò la leva sbagliata e il jet mirò pericolosamente verso terra ad una velocità troppo rischiosa. I tre adolescenti gridarono e il biondo ritirò su la leva. -Scusate!-
-Peter... non ce la faccio più... sto scivolando!- Quinn sentì le mani troppo sudate perché potessero reggere e le venne la nausea quando guardò giù. -Ti prego, fa qualcosa!-
Un' idea pazza, folla e decisamente mortale venne in mente al diciassettenne. Sì, dopo questa non solo Stark, ma anche suo padre, lo avrebbero ucciso.
-Va bene, sentite, ho un piano. Ce la caveremo, ok? Ma dovrete fidarvi di me.-
-Per caso il tuo piano prevede una lezione non consigliata di paracadutismo estremo?!- temette la ragazza, scalciando nel vuoto per tentare di arrampicarsi sulla maniglia di metallo vicino a lei. Niente da fare. -Pete, lui non sa...- gli fece cenno verso il giovane che tentava di pilotare il jet, riferendosi al suo segreto.
Già, Lukas avrebbe scoperto la sua doppia identità. Ma quale altra scelta avevano?
-Non so cos' altro fare, correrò il rischio. Lukas! Al mio tre, molla i comandi e buttati giù con noi.-
-Sul serio?! Sarebbe questo il tuo piano?!-
-Fidati di lui, Lukas!- lo pregò Quinn, sentendo male alle braccia.
-Va bene, va bene, facciamolo.- si arrese dopo un po' e si tolse la cintura che aveva messo.
-Ok. Uno... due... tre! Saltate!- Peter lasciò andare la presa su Quinn, i suoi strilli acuti risuonarono in tutto il cielo. Pochi secondi dopo, si lanciò anche lui, seguito da Lukas.
Adesso!
Peter raggiunse il più velocemente possibile Quinn, sparò una ragnatela per prendere l' amico e portarlo vicino a lei. -Ma che...?!-
-Andate!- li spinse lontano e sparò poi una seconda ragnatela alle loro spalle, facendoli finire incollati ad essa tra gli alberi. Usò una terza per sé stesso e riuscì a salvarsi, cadendo nell' acqua.
Quando riemerse dal lago, sentì un forte schianto alle sue spalle; il jet doveva essersi schiantato. Pregò che non ci fosse nulla di valore all' interno per Iron Man. Tremando come una foglia, scosse il corpo per levarsi l' acqua in eccesso. Udì delle scarpe correre di fronte a lui e si ritrovò tra le braccia di Quinn.
Ora non aveva più freddo.
-Oddio, Pete. Ho avuto una paura pazzesca! Mi dispiace tanto, per tutto, puoi chiedermi di sposarti ogni volta che vuoi. Temevo di non rivederti più...- singhiozzò tremante contro la sua spalla, lasciandosi abbracciare.
Peter avrebbe voluto dire tante cose, ma sentiva male alla voce e ai polmoni, perciò rinunciò e si limitò a stringerla.
-Porca vacca...- disse Lukas non molto lontano da loro, facendoli sbiancare non appena tornarono consapevoli di ciò che era appena successo. -Tu... tu sei... sei lui, tu sei Spider-Man!-
E mo' so' cazzi.

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Questo capitolo lo dedico ai gemelli Leo-spn e Maic-2 che oggi diventano maggiorenni! Auguri, ragazzi! ;-*

Commentate, grazie! :)

-Kitta♡

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