ho bisogno di te - vmin, kook...

By icxnneverfly

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ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ❝È che io, per la sua felicità, farei di tutto.❞ Spesso succede di voler proteggere la felicità dell... More

ᴘʀᴇᴍᴇssᴀ
ᴘʀᴏʟᴏɢᴏ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴜɴᴏ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴅᴜᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴛʀᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ǫᴜᴀᴛᴛʀᴏ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴄɪɴǫᴜᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ sᴇɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ sᴇᴛᴛᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴏᴛᴛᴏ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ɴᴏᴠᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴅɪᴇᴄɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴜɴᴅɪᴄɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴅᴏᴅɪᴄɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴛʀᴇᴅɪᴄɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ǫᴜᴀᴛᴛᴏʀᴅɪᴄɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ǫᴜɪɴᴅɪᴄɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ sᴇᴅɪᴄɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴅɪᴄɪᴀssᴇᴛᴛᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴅɪᴄɪᴏᴛᴛᴏ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴅɪᴄɪᴀɴɴᴏᴠᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛᴜɴᴏ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛɪᴅᴜᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛɪᴛʀᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛɪǫᴜᴀᴛᴛʀᴏ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛɪᴄɪɴǫᴜᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛɪsᴇɪ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛɪsᴇᴛᴛᴇ
ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛᴏᴛᴛᴏ
ᴇᴘɪʟᴏɢᴏ
ɢʀᴀᴢɪᴇ

ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛɪ

804 65 80
By icxnneverfly

Jungkook decise di alzarsi dal letto. Sorrise pensando a quello che lui e Yoongi avevano fatto il giorno prima al ristorante. Si erano allontanati con la scusa di una telefonata, ma, una volta fuori dal locale, avevano iniziato a baciarsi ed erano finiti a fare le solite cose, fra gli «Avevo bisogno di te» di Yoongi e i gemiti di entrambi.

E quella notte Jungkook aveva deciso che voleva fare l'amore con lui. Voleva unirsi completamente a lui, sentirlo gemere sotto le sue spinte e dirgli quelle due parole. Ti amo. Non gli importava se era presto e stavano correndo troppo. Gli avevano sempre detto di prendere le cose belle della vita al volo, prima che potesse rubargliele qualcun altro, ed era quello che avrebbe fatto con Yoongi, perché lui lo amava alla follia, ormai l'aveva capito.

Scese le scalette del letto e vide Taehyung girarsi dalla parte del muro, dandogli la schiena. Sospirò. La notte prima, quando erano entrati nell'appartamento, lo avevano trovato addormentato sul divano con un bottiglia di vino vuota accanto. L'avevano svegliato e, senza dire una parola, si era alzato ed era andato in camera barcollando. Jimin, invece, dormiva sul proprio letto. Jungkook si chiedeva cosa fosse potuto accadere tra quei due da far ubriacare Taehyung e da far fare finta di niente a Jimin, eppure non riusciva a trovare una risposta decente. Era impossibile che avessero litigato, erano tutti e due troppo tranquilli. Probabilmente si erano feriti a vicenda, un'altra volta.

Scosse la testa e aprì l'armadio. Prese un paio di pantaloni della tuta neri dell'Adidas (era stato costretto da Jimin a prenderli, per fare i gemellini) e una felpa grigia. Mise le pantofole e uscì dalla stanza in silenzio cercando di non sbattere la porta. Anche se era sveglio, non voleva assolutamente disturbare Taehyung.

Raggiunse il salotto e vide Yoongi seduto sul divano, con il cellulare fra la gambe e il mento appoggiato sulle ginocchia. Guardava un programma televisivo da solo, ridendo come un matto. Jungkook non aveva mai visto niente di così carino.

Raggiunse la cucina e vide Seokjin e Namjoon fare colazione, mentre bisticciavano per un cornetto. «Buongiorno, ragazzi» li salutò afferrando il dolce e mordendolo. Si sedette accanto a Namjoon e osservò i due guardarlo male. Alzò le spalle. «Come si dice? Fra i due litiganti il terzo gode».

Seokjin sbuffò. «Ti odio» disse.

«Ti odio anche io» aggiunse Namjoon finendo di bere il latte. Il suo fidanzato si allungò e gli pulì con un tovagliolo i baffi della schiuma. «Grazie, amore».

Jungkook ridacchiò. «Almeno avete smesso di litigare grazie a me».

Seokjin si alzò. «Almeno questo» replicò e rise portandosi la mano destra davanti alle labbra. «Comunque io e Nam adesso usciamo: andiamo a fare shopping e poi la spesa».

Jungkook annuì. «Ecco perché siete vestiti così bene!» esclamò.

Anche Namjoon si alzò e gli sorrise dolcemente. «Esattamente» disse e portò la sua tazza e quella di Seokjin in cucina.

«Taehyung dov'è?» domandò poi il maggiore, preoccupato.

«È sul letto che mi evita, ma appena mi calcolerà cercherò di scoprire cosa sia successo» promise Jungkook.

Seokjin gli scompigliò i capelli. «Grazie di tutto, Kookie. Amore, ti muovi!?» urlò poi e dopo poco Namjoon lo raggiunse. «Bene, noi andiamo. A dopo, biscottino», e, tenendosi per mano e sorridendosi, uscirono di casa.

Vorrei tanto avere una relazione come la loro: pura. Come quella che hanno i bambini. Gli basta stare insieme per essere felici, pensò Jungkook mentre finiva di mangiare il cornetto al cioccolato. Bevve la tazza di caffè e rimase a osservare la parete di fronte a lui per un bel po', fino a quando non sentì due braccia stringergli il petto.

Si voltò e incontrò gli occhi scuri e limpidi di Yoongi. «Buongiorno, Kookie» gli disse e gli lasciò un bacio casto sulle labbra. «Sono tre giorni che posso baciarti e toccarti liberamente».

Jungkook ridacchiò. «Li stai davvero contando?» domandò poi. Yoongi annuì e lui sorrise. «Va bene. Dove sono Jimin e Hoseok?»

«Allo studio» rispose e Jungkook si alzò in piedi.

«Perfetto».

Prese Yoongi per i fianchi e lo baciò, essendo ricambiato subito dopo. Approfondì il bacio introducendo la lingua nella sua bocca e stringendolo di più a sé. Le loro lingue danzavano e i due sentivano l'eccitazione salire. Erano praticamente soli in casa, dato che Taehyung era più morto che vivo.

Jungkook si staccò dal bacio. «Che ne dici di andare in camera tua?» gli chiese con un sorriso innocente a increspargli le labbra.

Yoongi annuì e lo prese per il polso trascinandolo nella camera che condivideva con Jimin, ma che prima era anche di Jungkook. Quest'ultimo sorrise quando l'altro chiuse a chiave la porta e lo buttò a sedere sul proprio letto, accomodandosi poi sopra di lui e, soprattutto, sopra il suo membro, già duro.

Jungkook gli prese i bordi della felpa nera che indossava e gliela tolse lasciandola cadere a terra. Accarezzò il suo busto, dove i succhiotti del giorno prima erano ancora visibili. Sorrise a quella vista. Yoongi era suo – almeno per ora – quindi decise di godersi quei momenti.

Yoongi circondò il suo viso con le mani e lo baciò mettendoci tutta la passione di cui era capace e spinse il suo bacino contro quello dell'altro, che ricambiò la spinta mentre le loro lingue si assaporavano. Entrambi si desideravano così tanto da temere di impazzire.

Si baciarono a lungo, godendosi a pieno quel momento e poco tempo dopo anche la felpa di Jungkook era a terra, proprio sopra quella di Yoongi. I loro bacini si scontravano continuamente, con più forza e più passione ogni minuto.

«Ti voglio. Ora» boccheggiò Jungkook sulle labbra di Yoongi, che avvampò.

«Allora facciamolo» rispose l'altro con un sorriso malizioso.

Jungkook si alzò, tenendo Yoongi per i glutei e continuando a far incontrare le loro labbra e le loro lingue. Scambiò le loro posizioni iniziali facendolo sdraiare sul letto e si mise sopra di lui. Era un po' in ansia per ciò che stavano per fare, ma aveva così tanto amore da dargli e da dimostrargli che non ce la faceva più a tenerlo tutto dentro.

Gli slacciò il bottone dei jeans neri che indossava, passando poi alla zip. Li prese, con le mani tremanti, e li abbassò. In pochi secondi i pantaloni di Yoongi erano sul pavimento, insieme ai suoi boxer. L'altro fece lo stesso con la tuta di Jungkook, solo in modo più veloce e sicuro.

Ben presto i due si ritrovarono completamente nudi e si osservarono a vicenda. Poi le loro labbra tornarono a unirsi in un bacio pieno di desiderio e passione, mentre le dita di Jungkook sforbiciavano all'interno dell'altro. I gemiti di Yoongi morivano sulle labbra del ragazzo sopra di lui, che continuava a lasciargli segni rossi sul collo e sul petto, marchiando il suo corpo.

Yoongi si staccò dal bacio: entrambi avevano le labbra rosse a causa dei baci violenti e dei morsi che urlavano una sola cosa: ti voglio. «Aspetta un attimo, Kookie» disse. Si allungò verso il comodino e aprì il primo cassetto, tirando fuori un preservativo e porgendoglielo. «Tieni».

Jungkook lo prese e se lo mise. «Come mai ce l'avevi?» gli domandò ridacchiando.

L'altro sorrise e alzò le spalle. «Non si sa mai».

Jungkook scosse la testa ricambiando il sorriso. Non capiva proprio come tra loro due una cosa così importante come la prima volta insieme, che in teoria doveva essere imbarazzante, riusciva ad apparire anche divertente.

Diede un ultimo bacio a stampo a Yoongi, chiedendogli se era sicuro e ricevendo uno sbuffo annoiato da parte sua. Sorrise di fronte a quella scena e si posizionò all'entrata del ragazzo. Alzò la testa e lo guardò negli occhi, mentre spingeva lentamente e, soprattutto, delicatamente.

«Oh, cazzo» mormorò Yoongi afferrandogli le mani e colmando gli spazi vuoti fra le sue dita. Inarcò la schiena e quando Jungkook fu entrato del tutto una lacrima scivolò sul suo viso. Il minore gliela rubò con un bacio e ricevette un sorriso di incoraggiamento dall'altro. Allora iniziò a muovere il bacino. Le prime spinte furono lente, giusto per abituare l'altro, ma appena vide i fianchi di Yoongi alzarsi cominciò a spingere più velocemente.

Il maggiore gli prese il viso tra le mani e iniziò a baciarlo. Le loro lingue si intrecciarono e i loro movimenti cominciarono ad essere sempre più veloci e sincronizzati. Stavano creando un'opera d'arte: era come se si fossero cercati da sempre e si fossero finalmente trovati.

«Oh, cazzo, Kookie. Non ho mai provato nulla di così...» Yoongi gemette e spinse la testa all'indietro, tirando i capelli scuri del ragazzo sopra di lui, che, eccitato a mille da quel gesto, aumentò ancora la velocità e la forza delle sue spinte. «Potrei svenire dal piacere».

Jungkook gemette. «L'unica cosa che puoi fare – ah – in questa situazione è...» Un'altra spinta. «Venire».

Yoongi scoppiò a ridere poi si bloccò quando, dopo una spinta più forte e più profonda, il maknae toccò quel punto. «Lì, t-ti prego» mormorò e si morse con forza il labbro inferiore.

Jungkook non se lo fece ripetere due volte e, spinto dai gemiti di piacere del ragazzo sotto di lui, continuò a toccare quel punto. Dopo poco Yoongi venne sporcandosi il petto con il proprio sperma. Il ragazzo sopra di lui continuò a spingere, raggiungendo l'orgasmo dopo poco.

Yoongi gli passò l'asciugamano che Jimin aveva lasciato per terra quella mattina ed entrambi pulirono i loro corpi dallo sperma. Poi si accasciarono sfiniti sul letto, osservando il soffitto estasiati e tenendosi per mano. I loro petti si alzavano e si abbassavano all'unisono e le loro menti ripercorrevano quello che era appena successo, non riuscendo a capacitarsi che finalmente ciò che avevano sempre voluto era lì, al loro fianco.

Si girarono nello stesso momento e si guardarono negli occhi. Occhi che mostravano solo tanto amore e felicità. Le loro labbra si chiamavano ancora, ma Jungkook avvicinò il corpo nudo di Yoongi al suo e lo circondò con le braccia, affondando il viso fra i suoi capelli scuri e beandosi del suo profumo. Chiuse gli occhi: gli sembrava di essere in paradiso. Quel minuscolo ragazzo era il suo paradiso. Sarebbe andato anche all'inferno con lui, perché tutto con la sua mano stretta alla propria era più bello.

Così decise di farlo, di mettere a nudo se stesso. «Ti amo, Yoongi» mormorò.

Sentì il ragazzo sobbalzare tra le sue braccia. «C-Cosa hai detto?» domandò con voce tremante.

Jungkook aggrottò le sopracciglia e abbassò il capo, guardandolo negli occhi. Notò incertezza e, forse, paura in quelle iridi grandi e profonde. Ma paura di cosa? «Mi hai sentito benissimo, Yoongi» replicò. L'altro abbassò lo sguardo e non disse nulla, e Jungkook non poté non esserne ferito. «Allora?» Sapeva di essere pressante, ma era terrorizzato. E se per lui fosse stato solo sesso?

«Allora cosa?» sussurrò Yoongi con la voce che tremava.

Jungkook sbuffò e si alzò, indossando i boxer e i pantaloni della tuta. Posò lo sguardo sul corpo perfetto dell'altro, le cui gambe era coperte dal lenzuolo. Poi osservò le sue labbra, leggermente aperte per lo stupore, e si bloccò sui suoi occhi, spalancati. «Mi ami?» domandò infine.

Yoongi sgranò gli occhi. «I-Io... non sono bravo con le parole, Kookie. Lo sai» mormorò.

Jungkook fu sicuro di non averlo mai visto così fragile, ma al momento si sentiva ferito, e non poteva pensare anche a lui. «Ma qui c'entrano i sentimenti, non le parole» Indossò la felpa e le ciabatte e si avvicinò alla porta. Si bloccò di fronte a quella e si morse il labbro. «Non sono il tuo scopamico».

Quindi uscì e sbatté la porta alle sue spalle, lasciando uno Yoongi in lacrime e accoccolato fra le coperte. Jungkook sentiva già gli occhi pizzicare e si morse il labbro per non scoppiare a piangere. Andò in camera sua e vide che Taehyung era ancora sul letto, a guardare quello sopra di lui con tristezza. Una lacrima uscì dai suoi occhi e si perse fra i suoi capelli castani. Appoggiò il braccio sopra il viso e il suo corpo fu scosso da singhiozzi silenziosi. Jungkook sentì le lacrime premere per uscire e liberarlo dal dolore per il "rifiuto" e da quello condiviso con Taehyung. Soffriva nel vederlo morto, passivo alla vita, e si chiese nuovamente cosa fosse successo quella sera.

Aprì l'armadio e prese un paio di mutande pulite. Si avvicinò al letto dell'amico, ma Taehyung gli diede le spalle, chiudendo ancora di più ogni porta con la realtà. Si era chiuso in una bolla e sembrava non voler proprio uscire. «Sai vero che dovrai mangiare qualcosa?» affermò Jungkook con la voce che tremava.

Per tutta risposta Taehyung mise le cuffie e accese il telefono. Il ragazzo in piedi vide con tristezza che si era messo ad ascoltare Serendipity.

Jungkook andò in bagno e si inginocchiò davanti al cesso, vomitando: non si era mai sentito così male. Tirò giù lo sciacquone e chiuse la tavoletta, appoggiandoci la testa. Prese il cellulare e si mise a leggere il testo di First Love, con le lacrime che continuavano a scivolare sulle sue guance.

a.a.
Boh raga sto male. Mi dispiace. Era partito così bene questo capitolo... eh vabbè, appunto per questo depressione a go go.

Comunque, Jungkook ha vomitato perché ha superato il limite. Vi è mai successo di sentirvi male fisicamente quando state troppo male psicologicamente? A me sì.

Detto questo...: vi amo e ricordatevi che siete speciali, sempre, anche quando le persone vi fanno credere il contrario.

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