OVUNQUE // Federico Bernardes...

By happinex22

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Dalla storia: "Ancora confuso, Federico entrò nella sua casa torinese. Si gettò di peso sul divano ed evitò d... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Epilogo
Extra 1
Kilig
Extra 2

Capitolo 19

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By happinex22

2017

Quella sera Becca era convinta di passare una serata all'insegna del divertimento con i suoi amici a casa di Paulo, anche se non tutti i compagni di squadra dell'argentino avevano accettato l'invito, molti a causa dei loro impegni familiari.

Sicura di non passare del tempo con il suo ex ragazzo, Rebecca aveva deciso di sfoggiare un vestito semplice nero con dei piccoli dettagli rossi, le maniche in trasparenza, abbinato alle sue Dr. Martens preferite. Arrivò presto da Paulo che, per fortuna, abitava a soli tre isolati da lei in centro e lo aiutò a preparare la cena.

<<Questo sabato mamma scende insieme a Gustavo>> informò l'argentino, passandole dei piatti puliti da sistemare sul tavolo. Rebecca lo guardò felice, perché sapeva quanto gli facesse bene avere sua madre lì con lui, tenera e dolce com'era sapeva dargli degli ottimi consigli. E strano ma vero, anche la pugliese riusciva a farsi capire, o meglio, ad aprirle il suo cuore senza nessun timore.

<<Vieni da noi domenica a pranzo? Sicuramente mamma farà i muffin con dulce de leche, sa che ti piacciono tanto.>>

Ed era verissimo! Rebecca usciva letteralmente pazza per quella confettura di latte con cui Alicia le aveva preparato tantissimi dolci, tra cui, i suoi preferiti, i muffin. Non si sarebbe mai persa l'occasione di gustare uno dei suoi dolci, motivo per il quale accettò senza indugiare l'invito del suo migliore amico.

Dopo alcuni minuti, la casa del numero 10 juventino cominciò a riempirsi. Andrea Barzagli, uno dei migliori amici di Paulito arrivò per primo, subito dopo vennero raggiunti da Douglas, immancabile, Carlo, Blaise, Mattia e Daniele, il quale fece il suo ingresso assieme all'elegante fidanzata Michela, che nessuno, a detta dei ragazzi, si aspettava di vedere lì. E mentre alcuni già rubavano piccoli assaggi della cena appena preparata, altri si gettarono direttamente sul divano di casa Dybala per sfidarsi nella solita partita di Fifa.

<<Con chi parli?>> Douglas si appoggiò alla spalla dell'amica per cercare di spiare la conversazione aperta su whatsapp.

<<Rodrigo, mi ha scritto che stava arrivando, Juan ha fatto tardi.>>

<<Come al solito, maledetto nanerottolo colombiano>> Mario si chiuse la porta alle spalle ed entrò in cucina salutando il resto della squadra.
Lasciò un bacio sui capelli di Becca e poi si allontanò per osservarla meglio. <<Sono contento che ci sia anche tu, è da tanto che non passiamo del tempo insieme.>>

E aveva ragione. Mario era sempre stato gentile con lei, sin dal primo momento in cui Paulo la presentò ai suoi compagni; la considerava un po' come una sorella più piccola e si trovava davvero bene a parlare con lei, che fosse di calcio o dei suoi problemi relazionali, avevano entrambi trovato un amico l'uno nell'altro e sapevano di poter contare sulla loro presenza reciproca, in caso di bisogno.

Il campanello suonò ancora e questa volta Becca si alzò per aprire a Rodrigo, convinta che fosse lui. Invece no, si ritrovò davanti il toscano che la guardava con un sopracciglio alzato, squadrandola dalla testa ai piedi, soffermando la sua attenzione sulle gambe scoperte.

<<Che diamine ci fai tu qui?>> domandò stizzita, fregandosene dei numerosi paia di occhi puntati su di lei.

<<Mi ha invitato Paulo. Piuttosto cosa diamine ci fai tu qui?>> domandò Federico conoscendo già la risposta.

<<Non avevi detto che non saresti venuto?>>

<<È maleducato rispondere ad una domanda con un'altra domanda!>> la stuzzicò con la sua solita frase. <<E poi ho cambiato idea e gliel'ho comunicato, sei tu quella che non dovrebbe essere qui dato che con la squadra non c'entri nulla!>>

Rebecca si ritrasse a quelle parole. "Io non c'entro nulla con la squadra? Ma davvero?"

<<In verità c'entro più io che tu, dato che li conosco da più tempo di te>> ribatté.

<<Si ma dovrebbe essere una cena di squadra.>>

<<Allora faccio parte dello staff!>> esclamò incrociando le braccia sotto al seno.

Paulo li raggiunse e osservò la scena divertito: erano tutti e due fermi sull'uscio della porta ancora aperta, più vicini del solito e arrabbiati, mentre si lanciavano insulti addosso come se fosse la cosa più giusta da fare in un momento del genere.

<<Bene signori>> tossì fermando la prossima sfuriata dell'amica. <<Posso assicurarvi che entrambi c'entrate con tutti noi. Ora, se vogliamo cominciare a mangiare, vi invito ad accomodarvi entrambi, e sottolineo la parola entrambi, in sala. Gracias por su atencion.>>

Rebecca, stizzita, si diresse verso la sala, non prima di aver gettato una glaciale occhiata al suo migliore amico, il quale si ritrovò ad alzare le spalle incurante della situazione. Federico si scusò con Paulo e, dopo averlo abbracciato, si voltò per chiudere la porta, ma proprio in quel momento, sul pianerottolo arrivarono Juan e Rodrigo scherzando tra loro.

Più innervosito di prima, il toscano prese posto accanto ad Andrea e a Daniele, mentre osservava la sua ex ragazza sedersi tra Paulo e Mario, e di fronte a lei si sedette l'uruguayano. Per tutta la cena, non riuscì a non guardarla mentre rideva e scherzava con tutti e tre, incurante delle occhiate che gli riservava. Sia Andrea che Daniele cercavano di farlo distrarre, a volte provavano a coinvolgerlo introducendo degli argomenti che erano sicuri piacessero al numero 33, ma nulla lo distoglieva dalla spettacolo doloroso che si costringeva ad osservare.
Se fossero stati ancora insieme, lui sarebbe seduto accanto a lei, con un braccio che le cingeva la vita come per dire "è la mia ragazza", avrebbero riso tanto insieme, felici di essere lì con i loro compagni, ma il destino aveva voluto che, sì, fossero lì quella sera, ma che non si parlassero per nulla al mondo ed era costretto a vederla felice, ma senza di lui.

La cena si concluse relativamente presto e i più 'veterani', come Mario e Andrea, andarono via subito, consapevoli di doversi alzare presto il mattino dopo. Daniele e Michela rimasero lì ancora un po', mentre osservavano Juan e Blaise sfidarsi ancora a Fifa.

Rebecca e Rodrigo invece si appartarono sulla veranda della sala e, seduti l'uno accanto all'altro, cercarono di approfondire la loro amicizia.

<<Instagram dice che sei fidanzato...>> cominciò Becca sorridendogli.

<<Oh no, sono foto vecchie con la mia ex ragazza, ci siamo lasciati ad agosto.>>

<<Mi dispiace, non lo sapevo...>> sussurrò abbassando lo sguardo imbarazzata.

<<Sì anche a me. Diciamo che non mi avrebbe mi permesso di parlare con te senza avere almeno una distanza di dieci metri.>>

Becca scoppiò in una fragorosa risata all'esclamazione esagerata dell'uruguayano. <<Era molto gelosa?>>

<<Non immagini quanto, a volte diventata insopportabile, ma mi ha lasciato lei.>> Rodrigo si fermò ad osservarle la mano destra, vedendo l'anello d'argento luccicare sotto le luci dei lampioni del centro. Allungò una mano per toccarlo, mentre con lo sguardo le chiedeva cosa significasse per lei quel minuscolo oggetto.

<<Oh, ehm...>> provò a spiegare <<E' solo un anello che avevo con una persona davvero importante per me, ma diciamo che con il tempo ha perso il suo significato, pensa che l'altra persona non lo indossa più.>>

<<E per te ha ancora significato?>> chiese considerando che ancora lo indossava.

<<Sì, ma mi sono ripromessa di gettarlo via solo quando sarò sicura di averlo dimenticato per sempre>> disse con aria dispiaciuta.

<<Allora speriamo presto>> fece Rodrigo ammiccando.

<<In realtà io spero mai...>> sospirò alzando il volto per guardare la luna.

Juan spalancò la vetrata nel preciso momento in cui Rodrigo le domandò come potesse aiutarla a dimenticare quella persona, Becca non rispose, piuttosto rientrò nel salone per prendere le sue cose e far ritorno nel suo appartamento.

<<Vai via?>> Paulo lasciò il joystick quando vide la sua migliore amica tornare dalla sua stanza con la borsa nera in spalla.

<<Sì, si è fatto tardi>> rispose guardando l'orologio.

<<Ti accompagno>> disse prendendo le chiavi della macchina dalla ciotola posta sul tavolino. Becca fece di no con la testa, avrebbe preferito fare due passi quella sera.

<<Possiamo accompagnarla noi, se vuole>> Rodrigo aveva indossato il giubbotto in pelle e aspettava Juan nell'ingresso di casa Dybala.

<<No ragazzi, grazie davvero, ma abito vicino, preferisco andare a piedi.>>

<<L'accompagno io.>> Federico sbucò dalla cucina con le mani nelle tasche dei jeans e lo sguardo fisso sulla ragazza, stupito per essere intervenuto così in fretta, senza nemmeno darsi il tempo di pensare esattamente a cosa fare. Rebecca provò a impuntarsi anche con lui, ma sapeva che tra i due, il più convincente era proprio lui, infatti non ebbe nemmeno il tempo di chiedere a Paulo se, a quel punto, potesse rimanere a dormire da lui, che Federico riuscì a trascinarla fuori dall'appartamento.

<<Potevo andare a piedi, davvero>> sussurrò dopo che si chiusero il portone del palazzo alle spalle. Guardò tra le varie macchine riconoscendo la Jeep nera, e sentì i passi silenziosi di Federico, che la seguiva poco dietro.

<<Non ti lascerei mai girare a piedi alle undici di sera e nemmeno girare in macchina con quei due>> disse riferendosi a Juan e Rodrigo con lo sguardo corrucciato.

Rebecca conosceva alla perfezione ogni cosa di Federico, tra cui la sua incontenibile gelosia. Sapeva che, nonostante tutto ciò che fosse successo tra di loro, lui non avrebbe minimamente permesso che qualcuno potesse sfiorarla anche solo con lo sguardo, infatti si chiedeva come avesse fatto a trattenersi durante la cena: si era accorta di come la guardava, aveva sentito un grosso peso sullo stomaco perché voleva essere seduta accanto a lui, tenergli la mano sotto al tavolo e godersi quella serata insieme.

<<Smettila di guardarmi, mi mandi in tilt>> esordì Federico mentre percorreva la strada indicatagli dalla ragazza al suo fianco. Sentiva ancora gli occhi di Rebecca su di se e strinse più forte il volante per non cedere, mentre la ragazza si lasciò scappare un sorriso voltando il viso verso il finestrino e spostando la sua attenzione sulla luna.
Quanto le piaceva ammirarla.

Erano fatti cosi: passavano da litigare, com'era successo all'inizio della serata, per la presenza l'uno dell'altro, al guardarsi di continuo e a dirsi parole silenziose che solo loro potevano capire. E per di più, Fede si era anche offerto di accompagnarla.

"Io dovrei starle lontano, eh?" pensò il calciatore scuotendo la testa.

Federico, d'altro canto, non riusciva a concentrarsi e a guardare fisso la strada davanti a sé: continuava a gettare occhiate furtive alle gambe scoperte della ragazza e sentiva un leggero formicolio alle mani, vogliose di toccarle per sentire ancora una volta quelle sensazioni a cui entrambi non potevano fare a meno.

Si fermò proprio accanto ad un grandissimo portone verde menta, su indicazione di lei, spense la macchina, fu un attimo e fece proprio ciò che non doveva fare, ciò che si era ripromesso di non fare per la sua sanità mentale.

Il tocco leggero della mano destra di Federico sulla sua coscia aveva portato Rebecca a chiudere gli occhi, come se fosse un riflesso incondizionato, qualcosa che entrambi desideravano e che stavano aspettando da molto tempo. I polpastrelli, leggermente ruvidi, si muovevano esperti su quella zona del corpo che conosceva perfettamente, provocandole dei brividi tanto intensi da essere notati anche da lui. Federico, preso dall'eccitazione del momento, spostò la mano più su, sotto il vestito, arrivando a sfiorare, più con il pensiero che altro, l'intimità della ragazza coperta solo da uno strato di pizzo, ma prima che potesse fare altro, Rebecca, più razionale tra i due, si sporse verso la portella, bloccando un gemito improvviso.

<<Buonanotte Fede>> sussurrò lasciandolo solo in macchina.

...................................

Eccomi qui con un nuovissimo capitolo!
Grazie per tutti i bei commenti che mi avete lasciato sotto al capitolo precedente, siete stati gentilissimi e mi avete resa felicissima!

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo, adoro leggervi, lasciatemi una stellina se vi va⭐️
Vi ricordo di seguirmi su instagram, mi trovate come happinex223 (ricambio anche!), così abbiamo modo di conoscerci un po', ci sono alcune ragazze che mi scrivono e che ho avuto l'immenso piacere di conoscere🙈

P.s.: Berna nella foto? Sono innamorata😍

A presto💚

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