Iris Saga

By Maggie_Maeg

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🌈FINALMENTE IN LIBRERIA E NEGLI STORE ONLINE, CON CAPITOLI INEDITI, NUOVI INTRECCI E UN FINALE CHE VI FARA'... More

Pubblicazione
Angeli della Morte
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🌸Cartaceo🌸
🌸HABEMUS CARTACEO🌸
🌸1. Prime Impressioni (Editato Starlight)🌸
💀Personaggi - 𝑫𝒂𝒏𝒊𝒆𝒍 💀
💀Personaggi - 𝑨𝒛𝒓𝒂𝒆𝒍 💀
🔥Angeli della Vita🔥
🔥Prologo (Editato Starlight)🔥
🥀Personaggi di Angeli della Vita 🥀
✨Habemus Cartaceo🔥
🔥

🌸Prologo (editato Starlight)🌸

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By Maggie_Maeg

In un periodo molto buio per l'umanità, anche nel luogo di pace per definizione regnava il caos.

Gli angeli erano stati coinvolti in una battaglia a cui non appartenevano, scatenata dall'amore, sentimento che aveva il compito di proteggerli, non certo di distruggerli. In quegli anni proprio quel nobile impulso aveva fomentato una guerra devastante tra il Bene e il Male, l'equilibrio stesso dell'Universo era vacillato e sembrava impossibile raggiungere una nuova armonia perché ogni creatura era impegnata a difendere il proprio ruolo.

Azrael Gabrielson era uno degli angeli più coinvolti nella controversia. Si occupava delle anime dei defunti, era un Angelo della Morte. Il suo compito abituale consisteva nel regolare il tasso di mortalità terrestre, era quindi necessario che lavorasse con cognizione di causa, consapevole e concentrato, per non rischiare l'estinzione della razza umana.

Le anime dei defunti non raggiungevano direttamente il Paradiso o l'Inferno, ma stazionavano in un luogo neutrale: Dilmun, il palazzo fluttuante nel cielo. Una reggia dorata con un giardino splendente, colmo di fiori colorati e profumati, fontane zampillanti di acqua cristallina e statue di marmo bianco raffiguranti gli Angeli più importanti; lì le anime attendevano il Giudizio Definitivo per poi essere scortate ai luoghi eterni, le porte dell'Aldilà.

Gli spiriti più empi e pericolosi che giungevano in quella Corte erano rinchiusi e controllati a vista dagli Angeli Guardiani, nelle segrete: luoghi bui e sigillati, in grado di neutralizzare la rabbia, il rancore, l'arroganza che queste anime portavano con sé.

Quel giorno i sotterranei erano occupati da un'unica persona, la stessa che aveva sconvolto i molti equilibri per cui gli angeli si battevano da sempre, che aveva portato caos, morte e distruzione in quel luogo di pace.

«Devi ucciderla!», ordinò Daniel, categorico, definitivo, letale. Indicava la donna incatenata al muro di pietra e illuminata solo dalla flebile luce delle torce, poste ai lati della cella dov'era rinchiusa.

«Non posso farlo», ribatté rassegnato l'altro angelo. Le braccia abbandonate lungo il corpo, le spalle curve e le occhiaie scavate nel volto perfetto testimoniavano la disperazione di quei giorni e l'angoscia della sua anima.

Erano in piedi, dentro una delle prigioni sigillate da barriere anti-demone, nei sotterranei della Corte.

«Azrael, se non lo fai tu, ci penserò io, a costo di essere odiato per l'eternità!» Daniel era serio, avrebbe ucciso Morgana al posto del fratello. Non erano legati soltanto dal sangue, ma anche dal ruolo che avevano in Paradiso, entrambi Angeli della Morte.

«Come puoi chiedermi una cosa come questa? Sai bene che la amo».

«Evidentemente, lei non ama te!», gli fece notare crudo. «E poi, ricorda il Giuramento: sei costretto a farlo. Ha creato troppi guai nel nostro mondo, è una traditrice, e come tale deve essere trattata! Az, hai visto a cosa ci ha portati? Non riesco a credere che tu sia ancora in grado di perdonarla! Lei non è pentita, non le importa di quello che ha fatto e tu sei ancora lì che la guardi come se non avessi altro motivo per vivere».

Daniel prese il volto del fratello tra le mani e puntò gli occhi chiari sulla strega incatenata, in ginocchio a terra, che neanche si degnava di guardarli; teneva la testa bassa, le mani giunte appoggiate sulle cosce scoperte e il respiro calmo di chi non ha più niente da perdere.

«Guardala bene! La vedi? Non è più la ragazza di cui ti sei innamorato, lei è un essere al servizio del Diavolo!»

Azrael sapeva benissimo ciò che aveva fatto Morgana, ma non riusciva in alcun modo a odiarla; per troppo tempo si erano appartenuti come fossero stati una cosa sola, non se la sentiva di ucciderla. Aveva protetto la sua vita contro ogni logica e persino contro la sua natura di Angelo della Morte, aveva rischiato tutto per lei e non sapeva come tornare sui suoi passi.

Scrollò la testa per liberarsi dalla morsa delle mani del fratello. 

«Anche noi siamo al servizio del Diavolo», puntualizzò per difenderla. 

Stava distorcendo la verità, ma sarebbe stato disposto persino a mentire per lei, e per gli abitanti del Cielo mentire non è cosa da poco.

«Noi gli portiamo le anime condannate perché è quello che vuole il Signore. Le persone che durante la vita non si guadagnano il Paradiso vengono spedite all'Inferno, noi dobbiamo solo indicargli la via». Daniel cercava di mantenere un tono pacato. «Abbiamo lo stesso ruolo degli angeli che accompagnano le anime in Paradiso e loro di certo non lavorano per Lucifero!», ruggì poi, non riuscendo più a trattenere l'ira che provava. Aveva iniziato a camminare avanti e indietro, spazientito da quell'atteggiamento ribelle del fratello. «Questa donna ti ha rapito il cuore e poi ha tradito te e chi credeva in lei. Le abbiamo concesso protezione quando ne ha richiesta, l'abbiamo difesa dalla Corte Suprema e lei come ci ricambia? Tradendoci tutti».

Guardò la creatura con disprezzo. Se solo il cuore di suo fratello non fosse appartenuto a quell'essere, sarebbe stato libero di usare la sua arma contro di lei senza tutte quelle cerimonie.

Gli angeli non sono misericordiosi. Dio lo è, non le sue creature.

«È stata condannata, Az, la sua fine è vicina. Siamo noi i giustizieri della Corte e se non muoverai la tua spada contro di lei, allora lo farò io!» Sguainò una bacchetta luminosa dalla cintura, era candida, lunga e sottile. Si avvicinò con passo pesante alla ragazza, che si ostinava a evitare di dedicare loro un solo sguardo. «So di non essere ancora ben addestrato a questo e probabilmente i Saggi non saranno contenti, ma non ho intenzione di lasciarla in vita dopo che ha ucciso tutti quegli innocenti».

Daniel aveva la voce ferma e micidiale, lo avrebbe fatto, avrebbe compiuto quell'atto definitivo anche se soffriva per la consapevolezza che con quel gesto avrebbe aiutato i Saggi a strappare il cuore ad Azrael. Rispetto al fratello apparteneva al cielo da meno tempo e non aveva pieni poteri come lui, perciò il Giudizio portato a termine di sua mano avrebbe fatto soffrire ancora di più la condannata, e questo Azrael lo sapeva bene.

Daniel alzò la bacchetta verso il soffitto umido della cella e da questa si sprigionò una forte luce che costrinse l'altro angelo a socchiudere gli occhi. Quello che poco prima era un innocuo pezzo di legno bianco, si trasformò in una temibile spada affilata dall'elsa d'argento, intarsiata di spine.

Azrael s'interpose tra l'amata e il fratello.

«Puoi lasciarci da soli per un po'? Dopodiché adempirò al mio obbligo».

Era un ordine mascherato da falsa indifferenza: lo avrebbe colpito, se avesse potuto, ma Azrael era un angelo, quelle erano le porte dell'Aldilà e stava prendendo le difese di un'assassina spietata.

«D'accordo». Daniel rinfoderò la spada tornata a essere un inoffensivo stiletto di legno. «Hai qualche minuto, poi devi portare a termine il tuo compito. La Corte aspetta». Così dicendo uscì dalla cella fredda e buia dov'era incatenata la traditrice.

La ragazza era vestita solo di stracci, ma anche in quel modo era di una bellezza disarmante. I capelli corvini le calavano sulle spalle formando dei piccoli ricci e gli occhi viola brillante luccicavano di luce propria, specchiandosi in quelli azzurrissimi dell'Angelo della Morte. Le iridi di Morgana finalmente si erano sollevate da terra.

«Perché lo hai fatto?», chiese Azrael con sguardo ricolmo di amarezza.

«Perché Lucifero mi ha permesso di amarti», rispose tutto d'un fiato. Per Azrael fu come ricevere un pugno dritto in faccia.

«Che stai...»

La strega aveva deciso di rivelare parte della sua verità all'amato, ma lui non era pronto a quelle parole e, come risposta, avrebbe compiuto un gesto di cui si sarebbe pentito per sempre.

«Sai bene che alle streghe non è permesso d'innamorarsi, in particolar modo di un angelo, però Lucifero mi ha concesso questo privilegio: poter attraversare le barriere antidemone senza essere scoperta, essere schermata dallo sguardo dei Saggi quando mi allontanavo da te... senza di lui noi non saremmo mai potuti stare insieme; in cambio, mi ha richiesto solo delle anime umane. Sai che in questo periodo le persone si sono fatte coinvolgere dalla Fede e molti vengono condotti in Paradiso per la confessione prevista prima dell'Estrema Unzione. Il mio Signore era affamato, aveva bisogno di spiriti e io volevo amarti».

Morgana aveva un tono di voce soffocato, aspro come il fiele e strozzato dalle lacrime, sembrava supplicarlo di passare sopra quello che aveva fatto per loro, ma Azrael non era stupido, anche se sapeva che l'amore era in grado di giocare brutti scherzi. Lui conosceva il suo ruolo, la Corte aveva parlato e lei era stata condannata a morte.

S'inginocchiò di fronte alla ragazza per guardarla dritta dentro quegli occhi tanto particolari che lo avevano fatto innamorare. «Tu non ti dovevi permettere di sconvolgere l'assetto dell'Universo. Non dovevi farlo, Morgana, né per me né per nessun altro. Eri una strega molto conosciuta, adesso sei solo una traditrice molto stolta; credevi davvero che Lucifero ti avrebbe permesso di amarmi senza niente in cambio?» Parlava cercando di mantenere un tono fermo e risoluto, ma dentro piangeva di dolore e delusione.

«Come puoi rivolgerti così a me?», gridò lei, protraendosi verso di lui, ma le catene non le concedevano molti movimenti. «Io l'ho fatto perché non saremmo potuti stare insieme se...»

«Se non avessi venduto la tua anima al Diavolo», concluse lui al suo posto, usando un tono di disprezzo e accusa. «Non sei più la donna di cui mi sono innamorato. Daniel ha ragione, sei solo una traditrice. Mi hai deluso. Credevo fossi diversa, ho sbagliato. Non dovevo sconvolgere l'ordine delle cose». Strinse i pugni in una morsa e si ferì i palmi con le unghie. «Un Angelo, anche se della Morte, non può stare con una strega».

Morgana deglutì sapendo quello che l'aspettava.

Il ragazzo alzò la sua spada angelica verso il soffitto e questa cominciò a pulsare come se lo strazio dei due amanti le desse forza, come se si nutrisse della loro disperazione diventando sempre più affilata. Prese le distanze spostandosi di lato alla donna così da avere più spazio a disposizione.

«Mi dispiace, Morgana, speravo di vivere con te per sempre, ma hai rovinato tutto. Ti ho amata così tanto, e il mio cuore ti apparterrà per l'eternità, non posso però andare contro la mia gente. Io sono Azrael Gabrielson, figlio di Dio e Angelo della Morte, e tu sei la donna che ha rapito il mio cuore».

Lacrime amare scesero sulle guance dei due ragazzi. Entrambi erano consapevoli che quella storia non sarebbe finita con un Per Sempre, ma affrontare la disfatta del loro amore era scioccante per il loro cuore.

«Ti amo, Azrael», sussurrò la strega con una calma disturbante.

Le lacrime sgorgavano copiose, ma lei non singhiozzava, aveva accettato la decisione dell'amato, si era arresa. Aveva ragione lui, l'avevano condannata, doveva essere grata per i bei giorni trascorsi insieme, quello però era il momento di uscire di scena.

«Addio Morgana, torna dal tuo Signore. Lucifero ti aspetta nell'abisso più nero, nelle tenebre più oscure, nel luogo della morte per eccellenza: l'Inferno».

La strega inclinò la testa mostrando il collo e Azrael abbassò di colpo la sua spada.

🌸🌸🌸🌸

Buongiorno Wattpadamici ❤️
Non riesco a staccarmi da Wattpad e su richiesta di alcuni di voi propongo qui qualche estratto del Nuovo Angeli della Morte, editato da Starlight (PubGold), spero vi susciti una qualche curiosità 😏
Buona giornata,

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